fanuc 0i Mate-TB Operation Manual

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GE Fanuc Serie 0
i Mate-TB
MANUALE DELL’OPERATORE

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manuale.
Ȧ Tutte le specificazioni ed il disegno sono soggetti a delle
modificazioni senza preavviso.
Questo manuale descrive il massimo numero possibile di modi di impiego del sistema. In esso non è possibile trattare tutte le combinazioni di prestazioni, opzioni e comandi che non devono essere tentate. Se una particolare combinazione di operazioni non è descritta, essa non deve essere tentata.
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NORME DI SICUREZZA

Questa sezione descrive le norme di sicurezza per l’uso delle unità CNC. E’ essenziale che queste norme siano osservate dall’utilizzatore per assicurare la sicurezza del funzionamento delle macchine equipaggiate con unità CNC (tutte le descrizioni fornite in questa sezione assumono questa configurazione). Alcune norme si riferiscono a specifiche funzioni e pertanto possono non essere applicabili a certe unità CNC. Gli utilizzatori devono anche osservare le norme di sicurezza relative alla macchina, così come sono descritte nel corrispondente manuale predisposto dal costruttore della macchina utensile. Prima di far funzionare la macchina o di creare un programma che ne controlli il funzionamento, l’operatore deve avere piena familiarità con il contenuto di questo manuale e del corrispondente manuale fornito dal costruttore della macchina utensile.
Indice
1. DEFINIZIONE DI DIFFIDA, AVVERTIMENTO E NOTA s–2. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. DIFFIDE E AVVERTENZE DI CARATTERE GENERALE s–3. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. DIFFIDE E AVVERTENZE RELATIVE ALLA PROGRAMMAZIONE s–5. . . . . . . . . .
4. DIFFIDE E AVVERTENZE RELATIVE ALLE OPERAZIONI s–7. . . . . . . . . . . . . . . . .
5. DIFFIDE RELATIVE ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA s–9. . . . . . . . . . . . . . . . .
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DEFINIZIONE DI DIFFIDA, AVVERTIMENTO E NOTA

Questo manuale include le norme di sicurezza che devono essere osservate per proteggere l’utilizzatore e per evitare di danneggiare la macchina. Le norme sono suddivise in diffide e avvertenze in base al loro peso in termini di sicurezza. Le informazioni supplementari sono classificate come note. Leggere attentamente le diffide, le avvertenze e le note, prima di tentare di usare la macchina.
DIFFIDA
Questa indicazione viene data quando esiste il pericolo di lesioni dell’operatore o di danneggiamenti della macchina se non viene seguita la procedura indicata.
AVVERTENZA
Questa indicazione viene data quando il mancato rispetto della procedura indicata può danneggiare la macchina.
NOTA
Le note sono usate per fornire informazioni supplementari, diverse dalle diffide e dalle avvertenze.
` Leggere attentamente questo manuale e deporlo in un posto sicuro.
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NORME DI SICUREZZA
DIFFIDE E AVVERTENZE DI CARATTERE GENERALE
DIFFIDA
1. Non tentare mai di lavorare un pezzo senza aver prima verificato il funzionamento della
macchina. Prima di iniziare una produzione, assicurarsi che la macchina operi correttamente attraverso una lavorazione di prova usando, per esempio, le funzioni blocco a blocco, regolazione della velocità di avanzamento o blocco macchina, o facendo lavorare la macchina senza aver montato né il pezzo né l’utensile. La mancata verifica del corretto funzionamento della macchina può dare luogo a comportamenti inattesi della macchina stessa, con la possibilità di danneggiare il pezzo o la macchina e di ferire l’operatore.
2. Prima di avviare la macchina controllare attentamente i dati specificati.
Il funzionamento della macchina sulla base di dati non corretti può dare luogo a comportamenti inattesi della macchina stessa, con la possibilità di danneggiare il pezzo o la macchina e di ferire l’operatore.
3. Assicurarsi che gli avanzamenti specificati siano appropriati all’operazione da eseguire.
Generalmente per ogni macchina esiste una specifica velocità massima di avanzamento. La velocità di avanzamento appropriata dipende dall’operazione che si intende eseguire. Consultare il manuale fornito insieme alla macchina per determinare la velocità massima di avanzamento ammessa. Se la macchina opera con una velocità di avanzamento non appropriata, essa può comportarsi in modo inatteso, con la possibilità di danneggiare il pezzo o la macchina e di ferire l’operatore.
4. Se si usa una funzione di compensazione utensile, controllare attentamente l’entità e la direzione
della compensazione. Il funzionamento della macchina sulla base di dati non corretti può dare luogo a comportamenti inattesi della macchina stessa, con la possibilità di danneggiare il pezzo o la macchina e di ferire l’operatore.
5. I parametri del CNC e del PMC sono impostati in fabbrica. Normalmente non è necessario
cambiarli. Quando, tuttavia, non esistono alternative alla modifica di un parametro, assicurarsi di averne compreso perfettamente la funzione prima di procedere a qualsiasi variazione. L ’errata impostazione di un parametro può dare luogo a comportamenti inattesi della macchina, con la possibilità di danneggiare il pezzo o la macchina e di ferire l’operatore.
6. Immediatamente dopo l’accensione, non toccare nessuno dei tasti del pannello MDI finché non
compaiono lo schermo posizione o lo schermo allarmi. Alcuni tasti del pannello MDI sono dedicati alla manutenzione o ad altre operazioni speciali. Premere uno di questi tasti può mettere il CNC in uno stato diverso da quello normale. Avviare la macchina in questo stato può dar luogo ad un comportamento inatteso della medesima.
7. Il manuale dell’operatore e il manuale di programmazione forniti insieme al CNC forniscono
una descrizione generale delle funzioni della macchina, incluse le funzioni opzionali. Notare che le funzioni opzionali variano da una macchina all’altra. Di conseguenza, alcune delle funzioni descritte nei manuali del CNC possono non essere disponibili su uno specifico modello. In caso di dubbio, controllare le specifiche della macchina.
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DIFFIDA
8. Alcune funzioni possono essere state implementate su richiesta del costruttore della macchina
utensile. Prima di usare una di queste funzioni, consultare il manuale predisposto dal costruttore della macchina utensile per i dettagli e le eventuali avvertenze relativi a tale funzione.
NOTA
I programmi, i parametri, e le variabili macro sono registrati nella memoria non volatile del CNC. Normalmente questi dati non vengono persi allo spegnimento del CNC stesso. Tuttavia, essi possono essere cancellati inavvertitamente o può rendersi necessario cancellarli dalla memoria non volatile nell’ambito di una procedura di ripristino dopo un errore. Per proteggersi da tale situazione e garantire un rapido ripristino dei dati così cancellati, eseguire una copia di sicurezza di tutti i dati vitali e conservarla in un luogo sicuro.
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1. Impostazione del sistema di coordinate
NORME DI SICUREZZA

DIFFIDE E AVVERTENZE RELATIVE ALLA PROGRAMMAZIONE

Questa sezione fornisce le principali norme di sicurezza relative alla programmazione. Prima di iniziare a scrivere un programma leggere attentamente il manuale dell’operatore e il manuale di programmazione forniti insieme al CNC. E’ necessario avere piena familiarità con il contenuto di questi manuali.
DIFFIDA
Se il sistema di coordinate non è impostato correttamente la può comportarsi in modo inaspettato nell’esecuzione di un programma peraltro corretto. Questo inatteso comportamento può danneggiare l’utensile, la macchina o il pezzo e può causare lesioni all’operatore.
2. Posizionamento con interpolazione non lineare
Quando si usa il posizionamento con interpolazione non lineare (posizionamento con movimento non lineare fra il punto iniziale e il punto finale), è necessario controllare attentamente il percorso utensile. Il posizionamento comporta movimenti rapidi. Se l’utensile entra in collisione con il pezzo, possono derivarne danni all’utensile, alla macchina o al pezzo e lesioni all’operatore.
3. Funzioni che coinvolgono un asse rotativo
Quando si usa l’interpolazione in coordinate polari, fare molta attenzione alla velocità dell’asse rotativo. Una programmazione non corretta può dar luogo ad una velocità di rotazione dell’asse troppo alta, in grado di provocare il distacco dal mandrino del pezzo o dell’utensile, se questi non sono sufficientemente bloccati. Un incidente di questo genere può facilmente danneggiare il pezzo, l’utensile o la macchina e ferire l’operatore.
4. Conversione pollici/millimetri
La commutazione pollici/millimetri non cambia le unità di misura dei dati come lo spostamento dell’origine del pezzo, i parametri e la posizione corrente. Prima di avviare la macchina, quindi, è necessario determinare il tipo delle unità di misura utilizzate. Il tentativo di eseguire un’operazione qualsiasi quando i dati specificati non sono validi può danneggiare il pezzo, l’utensile o la macchina e ferire l’operatore.
5. Controllo della velocità di taglio costante
Quando un asse soggetto al controllo della velocità di taglio costante si avvicina all’origine del sistema di coordinate del pezzo, la velocità del mandrino può aumentare eccessivamente. Quindi, è necessario specificare la velocità massima ammessa. Una specifica non corretta di questa velocità massima può danneggiare il pezzo, l’utensile o la macchina e ferire l’operatore.
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DIFFIDA
6. Controllo della corsa
Dopo l’accensione, eseguire un ritorno manuale al punto di riferimento come richiesto. Il controllo della corsa non è possibile prima dell’esecuzione del ritorno manuale al punto di riferimento. Notare che quando il controllo della corsa è disabilitato, non vengono segnalati allarmi nel caso in cui venga superato un fine corsa. Questo può danneggiare il pezzo, l’utensile o la macchina e ferire l’operatore.
7. Modo assoluto/incrementale
Se un programma creato usando valori assoluti viene eseguito nel modo incrementale o viceversa, La macchina può comportarsi in modo inatteso.
8. Selezione del piano
Se per l’interpolazione circolare, l’interpolazione elicoidale o un ciclo fisso la specifica del piano non è corretta, la macchina può comportarsi in modo inatteso. Per i dettagli, fare riferimento alla descrizione delle varie funzioni.
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9. Funzione di compensazione
Se nel modo compensazione vengono specificati un comando basato sul sistema di coordinate della macchina o un comando di ritorno al punto di riferimento, la compensazione viene temporaneamente cancellata, Questo può provocare un comportamento inatteso della macchina. Prima di specificare uno di questi comandi, quindi, cancellare sempre il modo compensazione.
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1. Funzionamento manuale
NORME DI SICUREZZA

DIFFIDE E AVVERTENZE RELATIVE ALLE OPERAZIONI

Questa sezione presenta le norme di sicurezza relativa alle operazioni della macchina. Prima di operare sulla macchina leggere attentamente il manuale dell’operatore e il manuale di programmazione forniti insieme al CNC. E’ necessario avere piena familiarità con il contenuto di questi manuali.
DIFFIDA
Quando si eseguono operazioni manuali, determinare la posizione corrente dell’utensile e del pezzo e assicurarsi che l’entità, la direzione e la velocità di avanzamento dei movimenti siano state specificate correttamente. Un’operazione non corretta può danneggiare il pezzo, l’utensile o la macchina e ferire l’operatore.
2. Ritorno manuale al punto di riferimento
Dopo l’accensione, eseguire il ritorno manuale al punto di riferimento come richiesto. Se la macchina viene fatta funzionare senza aver prima eseguito il ritorno manuale al punto di riferimento, essa può comportarsi in modo inatteso. Prima del ritorno manuale al punto di riferimento, il controllo della corsa è disabilitato. Un’operazione inattesa può danneggiare il pezzo, l’utensile o la macchina e ferire l’operatore.
3. Avanzamento manuale con volantino
Nell’avanzamento manuale con volantino, la rotazione del volantino quando il fattore di scala applicato è grande, ad esempio 100, provoca un movimento rapido dell’utensile o della tavola. La mancanza di attenzione nell’eseguire questa operazione può causare danni al pezzo, all’utensile o alla macchina e può causare ferite all’operatore.
4. Disabilitazione della regolazione
Se durante la filettatura, la maschiatura o la maschiatura rigida la regolazione della velocità è disabilitata (in base al contenuto di una variabile macro), la velocità non può essere prevista, con possibili danneggiamenti del pezzo, dell’utensile o della macchina e con possibili lesioni dell’operatore.
5. Operazioni di preset/origine
In linea di principio, non tentare mai un’operazione di preset/origine quando la macchina sta funzionando sotto il controllo di un programma. Altrimenti la macchina può comportarsi in modo inatteso, con possibili danneggiamenti del pezzo, dell’utensile o della macchina e con possibili lesioni dell’operatore.
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DIFFIDA
6. Spostamento del sistema di coordinate del pezzo
Gli interventi manuali, il funzionamento nello stato di blocco macchina o l’applicazione dell’immagine speculare possono spostare il sistema di coordinate del pezzo. Prima di far funzionare la macchina sotto il controllo di un programma, controllare attentamente il sistema di coordinate. Se la macchina viene fatta operare sotto il controllo di un programma senza tener conto di un eventuale spostamento del sistema di coordinate del pezzo, la macchina può comportarsi in modo inatteso, con possibili danneggiamenti del pezzo, dell’utensile o della macchina e con possibili lesioni dell’operatore.
7. Pannello software dell’operatore e commutatori a menu
Se si usano il pannello software dell’operatore e i commutatori a menu, il pannello MDI permette di specificare operazioni non supportate dal pannello dell’operatore di macchina, quali la commutazione del modo, la variazione dei valori di regolazione e i comandi di avanzamento in jog. Però, operando inavvertitamente sui tasti del pannello MDI è possibile causare un comportamento inatteso della macchina, con possibili danneggiamenti del pezzo, dell’utensile o della macchina e con possibili lesioni dell’operatore.
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8. Intervento manuale
Se durante il funzionamento della macchina sotto il controllo del programma viene eseguito un intervento manuale, alla ripartenza della macchina il percorso utensile può variare. Prima di far ripartire la macchina dopo un intervento manuale, quindi, controllare la posizione del commutatore assoluto in manuale, l’impostazione dei parametri e lo stato del modo di comando assoluto/incrementale.
9. Feed hold, regolazione della velocità di avanzamento e blocco singolo
Le funzioni feed hold, regolazione della velocità di avanzamento e blocco singolo possono essere disabilitate tramite la variabile macro di sistema #3004. Quando la macchina opera in queste condizioni fare molta attenzione.
10.Prova a vuoto
Normalmente, la prova a vuoto si usa per verificare il funzionamento della macchina sotto il controllo di un programma. Durante una prova a vuoto, la macchina lavora alla velocità di avanzamento per la prova a vuoto, che è diversa dalla velocità di avanzamento programmata. Notare che la velocità di avanzamento per la prova a vuoto può essere maggiore della velocità di avanzamento programmata.
11. Compensazione raggio utensile nel modo MDI
Mettere una particolare attenzione nella specifica del percorso utensile di un movimento comandato nel modo MDI, perché in questo caso la compensazione raggio utensile non è applicata. Quando viene introdotto un comando in MDI interrompendo il funzionamento automatico nel modo compensazione raggio utensile, fare molta al percorso dell’utensile alla ripresa del funzionamento automatico. Per i dettagli fare riferimento alle corrispondenti sezioni del manuale.
12.Editazione del programma pezzo
Se la macchina viene fermata e viene editato (modifica, inserimento o cancellazione di parole o blocchi) il programma pezzo in esecuzione, quando viene ripresa la lavorazione sotto il controllo del programma la macchina può comportarsi in modo inaspettato. In linea di principio, non modificare, inserire o cancellare i comandi contenuti nel programma in esecuzione.
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1. Sostituzione della batteria della memoria
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DIFFIDE RELA TIVE ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA

DIFFIDA
Sostituire la batteria della memoria a CNC acceso, dopo aver messo la macchina nella condizione di arresto in emergenza. Poiché questa operazione deve essere eseguita a CNC acceso e con l’armadio aperto, essa può essere eseguita esclusivamente da personale che abbia ricevuto un addestramento sui temi della sicurezza e della manutenzione ufficialmente accettato. Durante la sostituzione della batteria fare attenzione a non toccare i circuiti ad alta tensione (contrassegnati con il simbolo Toccare un circuito ad alta tensione scoperto comporta un rischio di scossa elettrica estremamente grave.
e protetti da un coperchio isolante).
NOTA
Il CNC usa la batteria per preservare il contenuto della sua memoria, programmi, correzioni, parametri, ecc., anche quando l’alimentazione esterna non è applicata. In caso di caduta della tensione della batteria sul pannello dell’operatore o sullo schermo compare un allarme di bassa tensione della batteria. Se compare questo allarme, sostituire la batteria entro una settimana, o il contenuto della memoria del CNC verrà perso. Per la descrizione dettagliata della procedura per la sostituzione della batteria fare riferimento alla corrispondente sezione del manuale dell’operatore.
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DIFFIDA
2. Sostituzione della batteria dell’encoder assoluto
Sostituire la batteria dell’encoder assoluto a CNC acceso, dopo aver messo la macchina nella condizione di arresto in emergenza. Poiché questa operazione deve essere eseguita a CNC acceso e con l’armadio aperto, essa può essere eseguita esclusivamente da personale che abbia ricevuto un addestramento sui temi della sicurezza e della manutenzione ufficialmente accettato. Durante la sostituzione della batteria fare attenzione a non toccare i circuiti ad alta tensione (contrassegnati con il simbolo Toccare un circuito ad alta tensione scoperto comporta un rischio di scossa elettrica estremamente grave.
e protetti da un coperchio isolante).
NOTA
L’encoder assoluto usa la batteria per preservare la posizione assoluta memorizzata. In caso di caduta della tensione della batteria sul pannello dell’operatore o sullo schermo compare un allarme di bassa tensione della batteria. Se compare questo allarme, sostituire la batteria entro una settimana, o la posizione assoluta memorizzata dall’encoder verrà persa. Per la descrizione dettagliata della procedura per la sostituzione della batteria fare riferimento al manuale di manutenzione dei motori assi GE Fanuc Serie ai (B–65285).
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3. Sostituzione dei fusibili
NORME DI SICUREZZA
DIFFIDA
Per alcune unità, il capitolo del manuale dell’operatore relativo alla manutenzione ordinaria descrive la procedura per la sostituzione dei fusibili. Tuttavia, prima di procedere alla sostituzione di un fusibile è necessario individuare e rimuovere la causa che ne ha provocato la bruciatura. Per questo motivo, questa operazione può essere eseguita esclusivamente da personale che abbia ricevuto un addestramento sui temi della sicurezza e della manutenzione ufficialmente accettato. Quando si sostituisce un fusibile con l’armadio elettrico aperto fare attenzione a non toccare i circuiti ad alta tensione (contrassegnati con il simbolo Toccare un circuito ad alta tensione scoperto comporta un rischio di scossa elettrica estremamente grave.
e protetti da un coperchio isolante).
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Indice Generale

NORME DI SICUREZZA s–1. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I. INTRODUZIONE
1. INTRODUZIONE 3. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1 SCHEMA GENERALE DI UTILIZZO DI UNA MACCHINA UTENSILE 6. . . . . . . . . . . . . . . .
1.2 AVVERTENZE RELATIVE ALLA LETTURA DEL MANUALE 8. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3 AVVERTENZA RELATIVA A VARI TIPI DI DATI 8. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
II. PROGRAMMAZIONE
1. INTRODUZIONE 11. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1 MOVIMENTO DELL’UTENSILE LUNGO IL PROFILO DEL PEZZO - INTERPOLAZIONE 12
1.2 AVANZAMENTO - FUNZIONE AVANZAMENT O 14. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3 DISEGNO DEL PEZZO E MOVIMENTO DELL’UTENSILE 15. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3.1 Punto di riferimento (una posizione fissa sulla macchina) 15. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3.2 Sistema di coordinate del disegno del pezzo e sistema di coordinate specificato dal CNC - Sistema di
coordinate 16. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3.3 Programmazione delle quote per il movimento dell’utensile - Comandi assoluti e incrementali 19. . . . . . .
1.4 VELOCITA’ DI TAGLIO - FUNZIONE VELOCITA’ DEL MANDRINO 21. . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5 SELEZIONE DELL’UTENSILE DA USARE NELLE VARIE LAVORAZIONI -
FUNZIONE UTENSILE 22. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.6 COMANDI PER LE FUNZIONI DELLA MACCHINA - FUNZIONI MISCELLANEE 22. . . . . .
1.7 CONFIGURAZIONE DEL PROGRAMMA 23. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.8 GEOMETRIA DELL’UTENSILE E MOVIMENTI PROGRAMMATI DELL’UTENSILE 26. . . .
1.9 AMPIEZZA DEL MOVIMENTO DELL’UTENSILE - ZONA DI SICUREZZA 27. . . . . . . . . . . .
2. ASSI CONTROLLATI 28. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.1 ASSI CONTROLLATI 29. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.2 NOMI DEGLI ASSI 29. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.3 SISTEMA DI INCREMENTI 30. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.4 CORSA MASSIMA 31. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. FUNZIONI PREPARATORIE (CODICI G) 32. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE 36. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.1 POSIZIONAMENTO (G00) 37. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.2 INTERPOLAZIONE LINEARE (G01) 39. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.3 INTERPOLAZIONE CIRCOLARE (G02, G03) 40. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.4 INTERPOLAZIONE IN COORDINATE POLARI (G12.1, G13.1) 44. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.5 INTERPOLAZIONE CILINDRICA (G07.1) 48. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.6 FILETTATURA A PASSO COSTANTE (G32) 52. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.7 FILETTATURA CONTINUA 56. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.8 FILETTATURA A PIU’ PRINCIPI 57. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.9 FUNZIONE DI SALTO (G31) 59. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.10 SALTO ALLA COPPIA LIMITE (G31 P99) 61. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. FUNZIONI DI AVANZAMENTO 63. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.1 INTRODUZIONE 64. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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INDICE GENERALE
5.2 RAPIDO 65. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.3 VELOCITA’ DI AVANZAMENTO IN LAVORO 66. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.4 SOSTA (G04) 68. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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6. PUNTO DI RIFERIMENTO 69. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.1 RITORNO AL PUNTO DI RIFERIMENTO 70. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7. SISTEMA DI COORDINATE 73. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.1 SISTEMA DI COORDINATE DELLA MACCHINA 74. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.2 SISTEMA DI COORDINATE DEL PEZZO 75. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.2.1 Impostazione del sistema di coordinate del pezzo 75. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.2.2 Selezione del sistema di coordinate del pezzo 77. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.2.3 Cambiamento del sistema di coordinate del pezzo 78. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.2.4 Preset del sistema di coordinate del pezzo (G92.1) 80. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.2.5 Spostamento del sistema di coordinate del pezzo 82. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.3 IMPOSTAZIONE DEL SISTEMA DI COORDINATE LOCALI (G52) 83. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.4 SELEZIONE DEL PIANO 85. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. VALORI DELLE COORDINATE E DIMENSIONI 86. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.1 PROGRAMMAZIONE ASSOLUTA E INCREMENTALE (G90, G91) 87. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.2 CONVERSIONE POLLICI/MILLIMETRI (G20, G21) 88. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.3 PROGRAMMAZIONE DEL PUNTO DECIMALE 89. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.4 PROGRAMMAZIONE DIAMETRALE E PROGRAMMAZIONE RADIALE 90. . . . . . . . . . . . .
9. FUNZIONE VELOCITA’ MANDRINO (FUNZIONE S) 91. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.1 SPECIFICA DELLA VELOCITA’ DEL MANDRINO CON UN CODICE 92. . . . . . . . . . . . . . . .
9.2 SPECIFICA DIRETTA DELLA VELOCITA’ DEL MANDRINO (COMANDO S–5 CIFRE) 92. .
9.3 CONTROLLO DELLA VELOCITA’ DI TAGLIO COSTANTE (G96, G97) 93. . . . . . . . . . . . . . .
10. FUNZIONE UTENSILE (FUNZIONE T) 97. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.1 SELEZIONE UTENSILE 98. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.2 GESTIONE VITA UTENSILI 99. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.2.1 Programma dei dati della gestione vita utensili 99. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.2.2 Conteggio della vita utensile 102. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.2.3 Specifica di un gruppo di utensili in un programma pezzo 103. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1 1. FUNZIONI AUSILIARIE 104. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1 FUNZIONI AUSILIARIE (FUNZIONI M) 105. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.2 PIU’ CODICI M IN UN BLOCCO 106. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.3 SECONDA FUNZIONE AUSILIARIA (CODICI B) 107. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
12. CONFIGURAZIONE DEL PROGRAMMA 108. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
12.1 COMPONENTI DEL PROGRAMMA DIVERSE DALLA SEZIONE PROGRAMMA 110. . . . . . .
12.2 CONFIGURAZIONE DELLA SEZIONE PROGRAMMA 113. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
12.3 SOTTOPROGRAMMI (M98, M99) 119. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13. FUNZIONI CHE SEMPLIFICANO LA PROGRAMMAZIONE 122. . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.1 CICLI FISSI (G90, G92, G94) 123. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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13.1.1 Ciclo di tornitura sul diametro esterno/interno (G90) 123. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.1.2 Ciclo di filettatura (G92) 125. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.1.3 Ciclo di sfacciatura (G94) 128. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.1.4 Uso dei cicli fissi G90, G92 e G94 131. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
INDICE GENERALE
13.2 CICLI MULTIPLI RIPETITIVI (G70–G76) 133. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2.1 Asportazione di materiale in tornitura (G71) 133. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2.2 Asportazione di materiale in sfacciatura (G72) 135. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2.3 Ripetizione del profilo (G73) 136. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2.4 Ciclo di finitura (G70) 137. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2.5 Ciclo di foratura frontale con ritiro intermedio dell’utensile (G74) 140. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2.6 Ciclo di foratura sul diametro esterno/interno (G75) 141. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2.7 Ciclo di filettatura in più passate (G76) 142. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2.8 Note sui cicli fissi ripetitivi (G70–G76) 146. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.3 PROGRAMMAZIONE CON IMMISSIONE DIRETTA DELLE QUOTE DEL DISEGNO 147. . .
14. FUNZIONI DI COMPENSAZIONE 152. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.1 CORREZIONI UTENSILI 153. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.1.1 Correzione geometria utensile e correzione usura utensile 153. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.1.2 Codici T per le correzioni utensili 154. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.1.3 Selezione utensile 154. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.1.4 Numero correttore 154. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.1.5 Correzioni 155. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.1.6 Comandi G53, G28 e G30 quando è applicata la correzione della posizione utensile 158. . . . . . . . . . . . . . .
14.2 COMPENSAZIONE RAGGIO UTENSILE 161. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.2.1 Punta immaginaria dell’utensile 161. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.2.2 Direzione della punta immaginaria dell’utensile 163. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.2.3 Numero correttore e entità della correzione 164. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.2.4 Posizione del pezzo e movimento dell’utensile 166. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.2.5 Note sulla compensazione raggio utensile 171. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3 DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA COMPENSAZIONE RAGGIO UTENSILE 174. . . . . .
14.3.1 Introduzione 174. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.2 Movimento dell’utensile all’attivazione della compensazione 176. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.3 Movimento dell’utensile nel modo compensazione raggio utensile 178. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.4 Movimento dell’utensile alla cancellazione della compensazione 191. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.5 Controllo di interferenza 194. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.6 Sovrataglio causato dalla compensazione 199. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.7 Compensazione raggio utensile nell’esecuzione di smussi e raccordi 200. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.8 Comandi da MDI 202. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.9 Precauzioni generali per la compensazione raggio utensile 203. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.3.10 Comandi G53, G28 e G30 nel modo compensazione raggio utensile 204. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.4 ENTITA’ DELLE CORREZIONI UTENSILE, NUMERO DI CORRETTORI E IMMISSIONE
DEI DATI DA PROGRAMMA (G10) 213. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.4.1 Correzioni utensile e numero di correttori 213. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.4.2 V ariazione delle correzioni utensili (Immissione dati da programma) (G10) 214. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15. MACROISTRUZIONI 215. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.1 VARIABILI 216. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.2 VARIABILI DI SISTEMA 220. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.3 OPERAZIONI ARITMETICHE E LOGICHE 227. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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INDICE GENERALE
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15.4 FRASI MACRO E FRASI NC 232. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.5 SALTI E RIPETIZIONI 233. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.5.1 Salto incondizionato (frase GOTO) 233. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.5.2 Salto condizionato (frase IF) 234. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.5.3 Ripetizioni (frase WHILE) 235. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.6 RICHIAMO DELLE MACRO 238. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.6.1 Richiamo semplice (G65) 239. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.6.2 Richiamo modale (G66) 243. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.6.3 Richiamo di macro tramite codici G 245. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.6.4 Richiamo di macro tramite codici M 246. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.6.5 Richiamo di sottoprogrammi tramite codici M 247. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.6.6 Richiamo di sottoprogrammi tramite codici T 248. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.6.7 Esempio di programmazione 249. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.7 ELABORAZIONE DELLE FRASI MACRO 251. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.8 REGISTRAZIONE DEI PROGRAMMI MACRO 253. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.9 LIMITAZIONI 254. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.10 COMANDI DI EMISSIONE DEI DATI 255. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.11 MACROISTRUZIONI DI TIPO INTERRUPT 259. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.11.1 Metodo di specifica 260. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15.11.2 Descrizione della funzione di interrupt 261. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
16. IMMISSIONE PARAMETRI DA PROGRAMMA (G10) 268. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17. FORMATO NASTRO DELLA SERIE 10/11 271. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17.1 INDIRIZZI E INTERVALLI DI SPECIFICA DEI COMANDI PER IL FORMATO NASTRO
DELLA SERIE 10/11 272. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17.2 FILETTATURA A PASSO COSTANTE 273. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17.3 RICHIAMO DI SOTTOPROGRAMMI 274. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17.4 CICLI FISSI 275. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17.5 CICLI MULTIPLI RIPETITIVI DI TORNITURA 276. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
18. FUNZIONI DI CONTROLLO ASSI 278. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
18.1 ROLL–OVER DELL’ASSE ROTATIVO 279. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
19. SCHEMI DI LAVORAZIONE 280. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
19.1 VISUALIZZAZIONE DEL MENU DEGLI SCHEMI 281. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
19.2 VISUALIZZAZIONE DEI DATI DEGLI SCHEMI 285. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
19.3 CODICI DEI CARATTERI, SOTTOPROGRAMMI, MACROISTRUZIONI E VARIABILI
DI SISTEMA PER GLI SCHEMI DI LAVORAZIONE 289. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
III. OPERAZIONI
1. INTRODUZIONE 293. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1 OPERAZIONI MANUALI 294. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.2 MOVIMENTO DELL’UTENSILE DA PROGRAMMA – FUNZIONAMENTO
AUTOMATICO 296. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3 FUNZIONAMENTO AUTOMATICO 297. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4 PROVA DEI PROGRAMMI 299. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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1.4.1 Controllo con movimento della macchina 299. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2 Visualizzazione della posizione a macchina ferma 300. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
INDICE GENERALE
1.5 EDITAZIONE DEL PROGRAMMA PEZZO 301. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.6 VISUALIZZAZIONE E IMPOSTAZIONE DEI DATI 302. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.7 VISUALIZZAZIONE 305. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.7.1 Visualizzazione programmi 305. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.7.2 Visualizzazione della posizione corrente 306. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.7.3 Visualizzazione allarmi 306. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.7.4 Visualizzazione numero pezzi e ore di funzionamento 307. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.7.5 Visualizzazione grafica 308. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.8 EMISSIONE DEI DATI 309. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. UNITA’ OPERATIVE 310. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.1 UNITA’ DI IMPOSTAZIONE E VISUALIZZAZIONE DEI DATI 311. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.1.1 Unità CRT/MDI monocromatica da 9” 312. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.1.2 Unità LCD/MDI Monocromatica da 7.2” 312. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.1.3 Lay–out della tastiera MDI 313. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.2 DESCRIZIONE DELLA TASTIERA 314. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.3 TASTI FUNZIONE E TASTI SOFTWARE 316. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.3.1 Schema generale delle operazioni eseguite sui vari schermi 316. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.3.2 T asti funzione 317. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.3.3 T asti software 318. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.3.4 T astiera e buffer della tastiera 334. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.3.5 Messaggi di avvertimento 335. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.3.6 Configurazione dei tasti software 335. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.4 UNITA’ ESTERNE DI IMMISSIONE/EMISSIONE 336. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.4.1 Handy File GE F ANUC 338. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.5 ACCENSIONE/SPEGNIMENTO 339. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.5.1 Accensione 339. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.5.2 Schermo visualizzato all’accensione 340. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.5.3 Spegnimento 341. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. OPERAZIONI MANUALI 342. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.1 RITORNO MANUALE AL PUNTO DI RIFERIMENTO 343. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.2 AVANZAMENTO IN JOG 345. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.3 AVANZAMENTO INCREMENTALE 347. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.4 AVANZAMENTO CON VOLANTINO 348. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.5 ASSOLUTO IN MANUALE ON E OFF 351. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4. FUNZIONAMENTO AUTOMATICO 356. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.1 FUNZIONAMENTO DA MEMORIA 357. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.2 FUNZIONAMENTO IN MDI 360. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.3 RIPARTENZA DEL PROGRAMMA 363. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.4 FUNZIONE DI SCHEDULAZIONE 371. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.5 FUNZIONE DI RICHIAMO DEI SOTTOPROGRAMMI (M198) 376. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.6 INTERRUPT DEL VOLANTINO 378. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.7 IMMAGINE SPECULARE 381. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.8 INTERVENTO MANUALE E RITORNO 383. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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4.9 FUNZIONAMENTO IN DNC 385. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5. OPERAZIONI DI TEST 387. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.1 BLOCCO MACCHINA E BLOCCO DELLE FUNZIONI AUSILIARIE 388. . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.2 REGOLAZIONE DELLA VELOCITA’ DI AVANZAMENTO 390. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.3 REGOLAZIONE DELLA VELOCITA’ IN RAPIDO 391. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.4 PROVA A VUOTO 392. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.5 BLOCCO SINGOLO 393. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6. FUNZIONI DI SICUREZZA 396. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.1 ARRESTO IN EMERGENZA 397. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.2 SOVRACORSA 398. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.3 ZONE DI SICUREZZA 399. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6.4 PROTEZIONE DELL’AUTOCEN–TRANTE E DELLA CONTROPUNTA 403. . . . . . . . . . . . . . .
7. ALLARMI E FUNZIONI DI AUTODIAGNOSI 410. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.1 VISUALIZZAZIONE DEGLI ALLARMI 411. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.2 VISUALIZZAZIONE DELLA STORIA DEGLI ALLARMI 413. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7.3 CONTROLLO TRAMITE LO SCHERMO AUTODIAGNOSTICO 414. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8. IMMISSIONE/EMISSIONE DI DATI 417. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.1 FILE 418. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.2 RICERCA FILE 420. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.3 CANCELLAZIONE DI FILE 422. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.4 IMMISSIONE/EMISSIONE DI PROGRAMMI 423. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.4.1 Immissione di un programma 423. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.4.2 Emissione di programmi 426. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.5 IMMISSIONE/EMISSIONE DEI VALORI DELLE CORREZIONI 428. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.5.1 Immissione dei valori delle correzioni 428. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.5.2 Emissione dei valori delle correzioni 429. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.6 IMMISSIONE/EMISSIONE DEI PARAMETRI E DEI DATI DI COMPENSAZIONE
DELL’ERRORE DI PASSO 430. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.6.1 Immissione dei parametri 430. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.6.2 Emissione dei parametri 431. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.6.3 Immissione dei dati di compensazione dell’errore di passo 432. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.6.4 Emissione dei dati di compensazione dell’errore di passo 433. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.7 IMMISSIONE/EMISSIONE DELLE VARIABILI COMUNI DELLE MACROISTRUZIONI 434.
8.7.1 Immissione delle variabili comuni delle macroistruzioni 434. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.7.2 Emissione delle variabili comuni delle macroistruzioni 435. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.8 VISUALIZZAZIONE DELL’INDIRIZZARIO DEL DISCHETTO 436. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.8.1 Visualizzazione dell’indirizzario 437. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.8.2 Lettura di file 440. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.8.3 Emissione di programmi 441. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.8.4 Cancellazione di file 442. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.9 EMISSIONE DEI PROGRAMMI DI UNO SPECIFICO GRUPPO 444. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.10 IMMISSIONE/EMISSIONE DI DATI SULLO SCHERMO I/E GLOBALE 445. . . . . . . . . . . . . . . .
8.10.1 Impostazione dei parametri relativi all’immissione/emissione 446. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.10.2 Immissione/emissione di programmi 447. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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8.10.3 Immissione/emissione dei parametri 451. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.10.4 Immissione/emissione dei valori delle correzioni 453. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.10.5 Emissione delle variabili comuni delle macroistruzioni 455. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.10.6 Immissione/emissione di file su dischetto 456. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
INDICE GENERALE
9. EDITAZIONE DEI PROGRAMMI PEZZO 461. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.1 INSERIMENTO, MODIFICA E CANCELLAZIONE PAROLE 462. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.1.1 Ricerca parole 463. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.1.2 Ritorno del cursore all’inizio del programma 465. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.1.3 Inserimento di una parola 466. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.1.4 Variazione di una parola 467. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.1.5 Cancellazione di una parola 468. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.2 CANCELLAZIONE BLOCCHI 469. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.2.1 Cancellazione di un blocco 469. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.2.2 Cancellazione di più blocchi 470. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.3 RICERCA DEL NUMERO DI PROGRAMMA 472. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.4 RICERCA DEL NUMERO DI SEQUENZA 473. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.5 CANCELLAZIONE DI PROGRAMMI 475. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.5.1 Cancellazione di un programma 475. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.5.2 Cancellazione di tutti i programmi 475. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.5.3 Cancellazione di più programmi in un intervallo 476. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.6 EDITAZIONE ESTESA DEI PROGRAMMI PEZZO 477. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.6.1 Copia di un intero programma 478. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.6.2 Copia di parte di un programma 479. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.6.3 Trasferimento di parte di un programma 480. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.6.4 Fusione di programmi 481. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.6.5 Spiegazioni supplementari per la copia, il trasferimento e la fusione di programmi 482. . . . . . . . . . . . . . . .
9.6.6 Sostituzione di parole e indirizzi 484. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.7 EDITAZIONE DELLE MACROISTRUZIONI 486. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.8 EDITAZIONE IN BACKGROUND 487. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9.9 FUNZIONE PASSWORD 488. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10. PROGRAMMAZIONE 490. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.1 PROGRAMMAZIONE TRAMITE IL PANNELLO MDI 491. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.2 INSERIMENTO AUTOMATICO DEI NUMERI DI SEQUENZA 492. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.3 PROGRAMMAZIONE IN AUTOAPPRENDIMENTO 494. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10.4 PROGRAMMAZIONE CONVERSAZIONALE CON FUNZIONE GRAFICA 497. . . . . . . . . . . . .
11. IMPOSTAZIONE E VISUALIZZAZIONE DEI DATI 501. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1 SCHERMI VISUALIZZATI DAL TASTO FUNZIONE 509. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1.1 Visualizzazione della posizione nel sistema di coordinate del pezzo 509. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1.2 Visualizzazione della posizione nel sistema di coordinate relative 510. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1.3 Visualizzazione della posizione in tutti i sistemi di coordinate 512. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1.4 Preset del sistema di coordinate del pezzo 513. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1.5 Visualizzazione della velocità di avanzamento effettiva 514. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1.6 Visualizzazione del tempo di lavoro e del numero di pezzi 516. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.1.7 Schermo di monitoraggio operativo 517. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11.2 SCHERMI VISUALIZZATI DAL TASTO FUNZIONE (NEI NODI MEMORIA O MDI) 519
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INDICE GENERALE
11 .2 .1 Vi su alizzazio n e d el co n t en u t o d el p r o g r am m a 5 2 0............................................
11 .2 .2 Vi su alizzazio n e d el b lo cco co rren t e 5 2 1....................................................
11 .2 .3 Vi su alizzazio n e d el b lo cco su ccessiv o 5 2 2..................................................
11.2.4 Schermo di controllo del programma 523...................................................
11.2.5 Schermo programma per il funzionamento in MDI 524........................................
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11.3 SCHERMI VISUALIZZATI DAL TASTO FUNZIONE (NEL MODO EDIT) 525.........
11 .3 .1 Vi su alizzazio n e d ella m em o ria u tilizzata e d ell’elen co d ei p ro g ram m i 5 2 6..........................
11 .3 .2 Vi su alizzazio n e d ell’elen co p r o g r am m i d i u n o sp ecifico g r uppo 529..............................
11.4 SCHERMI VISUALIZZATI DAL TASTO FUNZIONE 532...........................
11 .4 .1 Vi su alizzazio n e e i m p o stazio n e d elle co rrezio n i u t en sili 5 3 3.....................................
11.4.2 Immissione diretta delle correzioni utensile 536..............................................
11.4.3 Immissione da contatore delle correzioni utensile 538..........................................
11 .4 .4 Im p o stazio n e d ello sp o stam en t o d el sistem a d i co o rd i n ate d el p ezzo 5 39...........................
11 .4 .5 Vi su alizzazio n e e i m m i ssio n e d ei d ati d i i m p o stazio n e 5 4 1......................................
11 .4 .6 A rresto d ell’esecu zio n e ad u n o sp ecifico n u m ero d i seq u en za 5 4 3................................
11 .4 .7 Vi su alizzazio n e e i m p o stazio n e d el t em p o d i lav o r o , d el n u m ero p ezzi e d ell’o r a 5 4 5..................
11 .4 .8 Vi su alizzazio n e e i m p o stazio n e d ell’o ffset d ello zero p ezzo 5 4 7..................................
11 .4 .9 Im m i ssio n e d ell’o ffset d ello zero p ezzo m i su rato 5 4 8..........................................
11 .4 .1 0 Visu alizzazio n e e i m p o stazio n e d elle v ariab ili co m u n i d elle m acro i stru zio n i 5 5 0.....................
11 .4 .11 Visu alizzazio n e e i m p o stazio n e d el p an n ello so ftw are d ell’o p erato re 5 5 1...........................
11 .4 .1 2 Visu alizzazio n e e i m p o stazio n e d ei d ati d ella g estio n e v ita u t en sili 5 5 3.............................
11.5 SCHERMI VISUALIZZATI DAL TASTO FUNZIONE 556...........................
11 .5 .1 Vi su alizzazio n e e i m p o stazio n e d ei p aram etri 5 5 7.............................................
11 .5 .2 Vi su alizzazio n e e i m p o stazio n e d ei d ati d ella co m p en sazio n e d ell’erro re d i p asso 5 59.................
11.6 VISUALIZZAZIONE DEL NUMERO DEL PROGRAMMA, DEL NUMERO DI SEQUENZA, DELLO STATO E DEI MESSAGGI DI AVVERTIMENTO PER LE OPERAZIONI DI
I MPOSTAZ I ONE DE I DAT I O DI I MMI SSI ONE / E MI SSI ONE 5 6 1.........................
11 .6 .1 Vi su alizzazio n e d el n u m ero d el p r o g r am m a e d el n u m ero d i seq u en za 5 6 1..........................
11 .6 .2 Vi su alizzazio n e d ello stato e d ei m essag g i d i av v ertim en to 5 6 2...................................
11.7 SCHERMI VISUALIZZATI DAL TASTO FUNZIONE 564...........................
11 .7 .1 Vi su alizzazio n e d ella sto ria d ei m essag g i d all’estern o p er l’o p erato re 5 6 4...........................
11.8 CANCELLAZIONE DELLO SCHERMO 566..........................................
11 .8 .1 C an cellazio n e d ello sch erm o v isu alizzato 5 6 6................................................
11 .8 .2 C an cellazio n e au to m atica d ello sch erm o v isu alizzato 5 6 7.......................................
1 2 . F UNZ IONI G RAF ICHE 5 6 8...................................................
1 2 . 1 VI SUAL I Z Z AZ I ONE GR AFI C A 5 69.................................................
1 2 . 2 VI SUAL I Z Z AZ I ONE GR AFI C A DI NAMI C A 5 7 4......................................
13. F UNZ IONE DI AIUTO 575....................................................
IV. MANUAL GUIDE 0i
1 . M ANUAL GUIDE 0 i 583......................................................
1.1 PRESENTAZIONE DEL SOFTWARE 584.............................................
1.2 INTRODUZIONE 585.............................................................
c--8
Page 23
B–63854IT/03
1.3 PROCEDURE DI PROGRAMMAZIONE 586. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4 LAVORAZIONE MEDIANTE CICLI FISSI 597. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5 PROGRAMMAZIONE DEL PROFILO 607. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.6 PARAMETRI 642. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.7 ALLARMI 649. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
INDICE GENERALE
1.3.1 Avvio 586. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3.2 Avvio 587. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3.3 Creazione di un nuovo programma pezzo 588. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3.4 Guida alla definizione del processo 590. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3.5 Guida dei codici G 592. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3.6 Guida dei codici M 595. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.1 Operazioni 598. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2 Dati di ciascun ciclo fisso 600. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.1 Blocchi del tipo di lavorazione per la foratura su tornio 600. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.2 Blocchi del tipo di lavorazione per l’asportazione di materiale in tornitura 601. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.3 Blocchi del tipo di lavorazione per la tornitura di finitura 601. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.4 Blocco della figura per l’asportazione di materiale in tornitura e per la finitura 602. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.5 Blocchi del tipo di lavorazione per la sgrossatura gole in tornitura 603. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.6 Blocchi del tipo di lavorazione per la finitura gole in tornitura 603. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.7 Blocco della figura per l’esecuzione gole in tornitura 604. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.8 Blocco del tipo di lavorazione per la filettatura 605. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.4.2.9 Blocco della figura per la filettatura 606. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.1 Procedure per la programmazione del profilo 608. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.1.1 Richiamo dello schermo per la programmazione del profilo 608. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.1.2 Selezione del metodo di editazione del programma del profilo 609. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.1.3 Programmazione del profilo 610. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.1.4 Controllo degli elementi del profilo 614. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.1.5 Conversione in programma NC 615. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.2 Descrizione dettagliata dei dati degli elementi del profilo 617. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.2.1 Arco 617. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.2.2 Raccordo 617. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.2.3 Smusso 618. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.2.4 Selezione del punto di intersezione 618. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.3 Descrizione dettagliata del calcolo del profilo 619. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.3.1 Linea 619. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.3.2 Arco 622. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.3.3 Linea tangente a due archi 626. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.3.4 Arco tangente a due linee o archi che si intersecano 627. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.3.5 Arco tangente ad una linea e ad un arco non intersecantisi 628. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.3.6 Arco tangente a due archi non intersecantisi 629. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.4 Descrizione dei calcoli ausiliari 630. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.4.1 Introduzione 630. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.4.2 Punto iniziale 631. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.4.3 Linea 636. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.4.4 Arco 638. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.5 Altre 640. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.5.1 Calcoli durante l’introduzione dei dati 640. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.5.2 Note alle quali prestare attenzione nella programmazione del profilo 641. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5.5.3 Note relative al Macro Executor alle quali prestare attenzione 641. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
V. MANUTENZIONE
1. METODO DI SOSTITUZIONE DELLE BATTERIE 653. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1 SOSTITUZIONE DELLA BATTERIA DELL’UNITA’ DI CONTROLLO 654. . . . . . . . . . . . . . . . .
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INDICE GENERALE
1.2 BATTERIA PER GLI ENCODER ASSOLUTI 657. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3 BATTERIA PER GLI ENCODER ASSOLUTI SEPARATI (6 VCC) 664. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
APPENDICE
A. ELENCO DEI CODICI SU NASTRO 671. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
B. ELENCO DELLE FUNZIONI E DEI FORMATI NASTRO 674. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
C. VALORI DEI COMANDI 678. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
D. NOMOGRAMMI 681. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
D.1 LUNGHEZZA FILETTATURA NON CORRETTA 682. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
D.2 CALCOLO SEMPLIFICATO DELLA LUNGHEZZA DELLA FILETTATURA ERRATA 684. . . .
D.3 PERCORSO DELL’UTENSILE SUGLI SPIGOLI 686. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
D.4 ERRORE NELLA DIREZIONE DEL RAGGIO DURANTE L’INTERPOLAZIONE
CIRCOLARE 689. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
B–63854IT/03
E. STATO ALL ’ACCENSIONE, CON CLEAR E CON RESET 690. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
F. CODICI DEI CARATTERI USATI NEI PROGRAMMI 692. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
G. ELENCO DEGLI ALLARMI 693. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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I. INTRODUZIONE

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B-- 63854IT/03
1

INTRODUZIONE 1. INTRODUZIONE

INTRODUZIONE
Struttura del manuale
Questo manuale è costituito dalle seguenti parti:
I. INTRODUZIONE
Descrive l’organizzazione in capitoli del manuale, i modelli per i quali esso è applicabile e i manuali correlati. Inoltre, l’introduzione fornisce alcune indicazioni per la lettura del manuale.
II. PROGRAMMAZIONE
Descrive le funzioni del CNC: formati di programmazione nel linguaggio CNC, caratteristiche e limiti.
III. OPERAZIONI
Descrive il funzionamento del sistema in manuale e in automatico, le procedure di immissione/emissione dei dati e le procedure di programmazione.
IV. MANUTENZIONE
Descrive le procedure per la sostituzione delle batterie.
APPENDICE
Fornisce l’elenco dei codici su nastro, gli intervalli entro i quali possonoesserespecificatiivalorideicomandi,icodicidierroreed altre utili informazioni.
Alcune delle funzioni descritte in questo manua le possono non essere valide per alcuni prodotti. Per i dettagli, fare riferimento al manuale DESCRIZIONE (B ---63832EN)
Questo manuale non descrive dettagliatamente i parametri. Per i dettagli relativi ai parametri in esso menzionati, fare riferimento al manuale dei parametri (B---63840EN).
Questo manuale descrive tutte le funzioni opzionali. Rilevare dal manuale del costruttore della macchina utensile le opzioni incorporate nel sistema utilizzato.
I modelli descritti in questo manuale e le rispettive abbreviazioni sono:
Nome del prodotto Abbreviazione
FANUC Series 0i Mate--TB 0i Mate-- TB Series 0i Mate
3
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INTRODUZIONE1. INTRODUZIONE
B-- 63854IT/03
Simboli speciali
Manuali relativi ai CNC Serie 0i-- B/0i Mate--B
Questo manuale usa i seguenti simboli:
IP_ : Indica una combinazione come X_ Y_ Z_ (Usato nella parte II,
PROGRAMMAZIONE)
; : Indica la fine del blocco. Corrisponde al codice ISO LF o al codice
EIA CR.
La tabella che segue elenca i manuali relativi ai CNC Serie 0i--- B e 0 i Mate --- B. Questo manuale è indicato da un asterisco (*).
Titolo del manuale
DESCRIZIONE B--63832EN
MANUALE CONNESSIONI (HARDWARE) B-- 63833EN
MANUALE CONNESSIONI (FUNZIONALITA’) B--63833EN--1
MANUALE DELL’OPERATORE (Serie 0i-- T B ) B--63834IT
MANUALE DELL’OPERATORE (Serie 0i-- M B ) B--63844IT
MANUALE DELL’OPERATORE (Serie 0i Mate-- T B) B-- 63854IT *
MANUALE DELL’OPERATORE (Serie 0i Mate--MB) B--63864IT
MANUALE DI MANUTENZIONE B--63835EN
Numero di
specifica
Manuali relativi ai SISTEMI DI AZIONAMENTO Serie αi
MANUALE DEI PARAMETRI B-- 63840EN
PMC
MANUALE DI PROGRAMMAZIONE PMC in linguaggio ladder
MANUALE DI PROGRAMMAZIONE PMC in linguaggioCB-- 61863E--1
B-- 61863E
La tabella che segue elenca i manuali relativi ai sistemi di azionamento della serie
MOTORI ASSE FANUC IN CA Serie αi DESCRIZIONE B-- 65262EN
MOTORI ASSE FANUC IN CA Serie αi MANUALE DEI PARAMETRI
MOTORI MANDRINO FANUC IN CA Serie αi DESCRIZIONE
MOTORI MANDRINO FANUC IN CA Serie αi MANUALE DEI PARAMETRI
AZIONAMENTI ASSE FANUC Serie αi DESCRIZIONE B-- 65282EN
SISTEMI DI AZIONAMENTO FANUC Serie αi MANUALE DI MANUTENZIONE
αi
Titolo del manuale N. di specifica
B-- 65270EN
B-- 65272EN
B-- 65280EN
B-- 65285EN
4
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B-- 63854IT/03
INTRODUZIONE 1. INTRODUZIONE
Manuali relativi ai SISTEMI DI AZIONAMENTO Serie β
La tabella che segue elenca i manuali relativi ai sistemi di azionamento della Serie
MOTORI ASSE FANUC Serie β DESCRIZIONE B-- 65232EN
MOTORI ASSE FANUC Serie β MANUALE DI MANUTENZIONE
MOTORI ASSE FANUC Serie β (Opzione I/O Link) DESCRIZIONE
β
Titolo del manuale N. di specifica
B-- 65235EN
B-- 65245EN
5
Page 30
INTRODUZIONE1. INTRODUZIONE
L
Lavorazione
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1.1

SCHEMA GENERALE DI UTILIZZO DI UNA MACCHINA UTENSILE

Nella lavorazione a controllo numerico, viene prima prepa rato il programma; poi, la macchina opera sotto il controllo del programma.
1) Preparate il programma in base al disegno del pezzo. La preparazione dei programmi è descritta nel Capitolo II PROGRAMMAZIONE.
2) Registrate il programma nel CNC. Poi, montate sulla macchina il pezzo egliutensiliefateoperaregliutensilicomedaprogramma.Infine eseguite la lavorazione effettiva. Il funzionamento del CNC e le operazioni necessarie sono descritti nel Capitolo III OPERAZIONI.
Disegno del pezzo
CAPITOLO II PROGRAMMAZIONE CAPITOLO III OPERAZIONI
Program-­mazione
CNC
MACCHINA UTENSILE
Prima di iniziare la programmazione, pianificate la lavorazione del pezzo. Piano di lavorazione:
1. Determinazione delle lavorazioni da eseguire
2. Metodo di caricamento del pezzo sulla macchina
3. Sequenza delle fasi di ciascun processo di lavorazione
4. Utensili e condizioni di taglio
Decidere il metodo di lavorazione per ciascun processo.
avorazione
Metodo
1. Tipo di lavorazione: Sgrossatura Semifinitura Finitura
2. Utensili
3. Condizioni di taglio: Avanzamenti Profondità di taglio
4. Percorso dell’utensile
1 2 3
Sfacciatura To rn itur a
Esecuzione
gole
6
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INTRODUZIONE 1. INTRODUZIONE
Esecu– zione gole
Tornitura
Sfacciatura
Pezzo
Programmare il percorso dell'utensile e le condizioni di taglio in base al disegno del pezzo per ciascuna fase di lavorazione.
7
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1.2
INTRODUZIONE1. INTRODUZIONE
B–63854IT/03

AVVERTENZE RELATIVE ALLA LETTURA DEL MANUALE

AVVERTENZE
1 Il funzionamento di una macchina utensile a controllo
numerico non dipende soltanto dal CNC, ma dalla combinazione della macchina, del suo armadio elettrico, del servo sistema, del CNC, del pannello dell’operatore, ecc. Descrivere il funzionamento e la programmazione di tutte le possibili combinazioni è praticamente impossibile. Questo manuale si occupa genericamente del funzionamento e della programmazione dal punto di vista del CNC. Per i dettagli relativi ad una specifica macchina utensile, fare riferimento al manuale preparato dal costruttore, che deve avere la precedenza su questo manuale.
2 Per facilitare l’accesso del lettore alle informazioni che gli
sono necessarie, sul margine sinistro delle pagine sono indicati gli argomenti trattati in ciascun paragrafo.
3 In questo manuale, abbiamo cercato di descrivere tutte le
varie funzioni di questi sistemi. Però, non possiamo descrivere tutto ciò che non deve essere fatto, né tutto ciò che non può essere fatto, dato l’elevatissimo numero di possibilità. Pertanto, le funzioni e le combinazioni di operazioni che non sono date specificamente come possibili in questo manuale devono essere considerate “impossibili” e non devono essere tentate.
1.3

AVVERTENZA RELATIVA A V ARI TIPI DI DATI

AVVERTENZA
I programmi pezzo, i parametri, le variabili, ecc. sono registrati nella memoria non volatile del CNC. Normalmente, questi dati non vengono persi quando il sistema viene spento. E’ però possibile che questi dati vengano cancellati in seguito a errori operativi. Si raccomanda di eseguirne una copia di sicurezza, per poterli ripristinare rapidamente in caso di necessità.
8
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II. PROGRAMMAZIONE

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1

PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE

INTRODUZIONE
11
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PROGRAMMAZIONE1. INTRODUZIONE
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1.1
MOVIMENTO DELL'UTENSILE LUNGO IL PROFILO DEL PEZZO Ć INTERPOLAZIONE
Spiegazioni
D Movimento rettilineo
dell'utensile
L'utensile si muove sui tratti in linea retta e sugli archi che costituiscono il profilo del pezzo. (Vedere IIĆ4)
X
Utensile
Pezzo
Programma G01 Z ...;
Z
D Movimento dell'utensile
lungo un arco
Fig. 1.1 (a) Movimento dell'utensile lungo un linea parallela all'asse Z
X
Utensile
Pezzo
Fig. 1.1 (b) Movimento dell'utensile lungo una conicità
X
Pezzo
Utensile
Programma G01 X ... Z... ;
Z
Programma G02X ... Z ... R ... ; o G03X ... Z ... R ... ;
Z
Fig. 1.1 (c) Movimento dell'utensile lungo un arco
12
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PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE
Il termine interpolazione si riferisce ad una operazione nella quale l'utensile si muove lungo una linea retta o un arco, nel modo illustrato nelle precedenti figure. I simboli dei comandi programmati, G01, G02, ..., si dicono funzioni preparatorie e specificano il tipo di interpolazione eseguito nell'unità di controllo.
(a) Movimento rettilineo
G01 Z__; X--Z----;
Unità di Controllo
Interpolazione
a) Movimento
rettilineo
b) Movimento
lungo un arco
(b) Movimento lungo un arco
G03X--Z--;
Asse X
Asse Y
Fig. 1.1 (d) Funzione di interpolazione
NOTA
Benché in certe macchine possa essere il pezzo a muoversi, questo manuale assume che sia sempre l’utensile a muoversi rispetto al pezzo.
Movimento dell’utensile
D Filettatura
La filettatura si ottiene sincronizzando il movimento dell'utensile con la rotazione del mandrino e si programma con G32.
X
Pezzo
F
Utensile
Programma G32Z--F--;
Z
Fig. 1.1 (e) Filettatura parallela
13
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PROGRAMMAZIONE1. INTRODUZIONE
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1.2
AVANZAMENTO ­FUNZIONE AVANZAMENTO
X
Pezzo
Fig. 1.1 (f) Filettatura conica
Utensile
Programma G32X--Z--F--;
Z
F
Il movimento dell’utensile ad una specifica velocità per la lavorazione del pezzo si dice avanzamento.
Autocentrante
Pezzo
Utensile
Fig. 1.2 Funzione avanzamento
La velocità di avanzamento può essere specificata con un valore numerico. Per esempio, per fare avanzare l'utensile alla velocità di 2 mm al giro, programmare:
F2.0
La funzione che decide la velocità di avanzamento è la funzione avanzamento (Vedere IIĆ5)
14
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1.3
DISEGNO DEL PEZZO E MOVIMENTO DELL'UTENSILE
PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE
1.3.1
Punto di riferimento (una posizione fissa sulla macchina)
Spiegazioni
Su una macchina a controllo numerico esiste una posizione fissa. Normalmente, il cambio dell'utensile e la programmazione dello zero assoluto, descritti più avanti, vengono eseguiti in questa posizione. Questa posizione si dice punto di riferimento.
Torretta
Autocentrante
Fig. 1.3.1 Punto di riferimento
L'utensile può essere portato al punto di riferimento in due modi:
Punto di riferimento
1) Ritorno manuale al punto di riferimento (Vedere IIIĆ3.1) Il ritorno al punto di riferimento viene comandato da un pulsante.
2) Ritorno automatico al punto di riferimento (Vedere IIĆ6) Il ritorno al punto di riferimento viene comandato dal programma. In genere, il ritorno manuale al punto di riferimento viene eseguito subito dopo l'accensione della macchina. Successivamente, per portare l'utensile sul punto di riferimento allo scopo di cambiare l'utensile, viene utilizzata la funzione automatica.
15
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1.3.2
Sistema di coordinate del disegno del pezzo e sistema di coordinate specificato dal CNC Ć Sistema di coordinate
PROGRAMMAZIONE1. INTRODUZIONE
X
Disegno del pezzo
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X
Programma
Z
Z
Sistema di coordinate
CNC
Comando
X
Pezzo
Z
Spiegazioni
D Sistemi di coordinate
Macchina utensile
Fig. 1.3.2 (a) Sistemi di coordinate
Esistono due tipi di sistemi di coordinate (Vedere IIĆ7).
1) Sistema di coordinate del disegno del pezzo Il sistema di coordinate è scritto sul disegno del pezzo. Il programma viene scritto usando queste coordinate.
2) Sistema di coordinate specificato dal CNC Il sistema di coordinate viene generato sulla macchina utensile. Questo si ottiene programmando la distanza tra la posizione attuale dell'utensile e l'origine del sistema di coordinate da impostare.
X
230
300
Zero programma
Posizione attuale dell’utensile
Distanza dall’origine del sistema di coordinate da impostare
Z
Fig. 1.3.2 (b) Sistema di coordinate specificato dal CNC
16
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PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE
L'utensile si muove nel sistema di coordinate specificato dal CNC in accordo con i comandi del programma generati facendo riferimento al sistema di coordinate del disegno del pezzo, e lavora quest'ultimo secondo la forma voluta dal disegno. Pertanto, per lavorare correttamente il pezzo secondo il disegno, i due sistemi di coordinate devono essere fatti coincidere.
D Metodi per il settaggio dei
due sistemi di coordinate nella stessa posizione
Su un tornio, le coordinate vengono, di solito, fissate come segue.
1) Quando lo zero è sul mandrino
X
Pezzo
Z
40
60
40
150
Fig. 1.3.2 (c) Coordinate e quote sul disegno
X
Pezzo
Z
Fig. 1.3.2 (d) Sistema di coordinate sul tornio specificato dal CNC
(fatto coincidere con il sistema di coordinate del disegno)
17
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PROGRAMMAZIONE1. INTRODUZIONE
2) Quando lo zero è sull'estremità opposta del pezzo
X
Pezzo
60 30
30
80
100
Z
Fig. 1.3.2 (e) Coordinate e quote sul disegno
X
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Pezzo
Z
Fig. 1.3.2 (f) Sistema di coordinate sul tornio specificato dal CNC
(fatto coincidere con il sistema di coordinate del disegno)
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1.3.3
Programmazione delle quote per il movimento dell'utensile Ć Comandi assoluti e incrementali
PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE
Spiegazioni
D Programmazione assoluta
I comandi di movimento dell'utensile possono essere specificati in programmazione assoluta o incrementale (vedere IIĆ8.1).
L'utensile si porta sul punto che giace alla distanza specificata rispetto all'origine del sistema di coordinate, cioè, nella posizione indicata dal valore delle coordinate.
Utensile
X
B
Pezzo
φ30
70
110
A
Z
Comando di movimento dal punto A al punto B
G90X30.0Z70.0;
Coordinate del punto B
Fig. 1.3.3 (a) Comando assoluto
19
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PROGRAMMAZIONE1. INTRODUZIONE
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D Coordinate incrementali
Specificare la distanza tra la nuova posizione dell’utensile e la posizione corrente.
Utensile
A
X
φ60
B
Z
φ30
40
Comando di movimento dal punto A al punto B
U-30.0W-40.0
Distanza e direzione del movimento lungo ciascun asse
D Programmazione
diametrale/ programmazione radiale
Fig. 1. 3. 3 (b) Comando incrementale
La quota X può essere data come diametro o come raggio. la programmazione diametrale o la programmazione radiale si utilizzano indipendentemente su ciascuna macchina.
1) Programmazione diametrale Nella programmazione diametrale, specificare come quota dell’asse X il diametro indicato sul disegno.
X
B
Pezzo
φ40
60
Coordinate dei punti A e B
A(30.0, 80.0), B(40.0, 60.0)
φ30
80
A
Z
Fig. 1.3.3 (c) Programmazione diametrale
20
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PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE
2) Programmazione radiale Nella programmazione radiale, specificare come quota dell'asse X la distanza dal centro del pezzo (il raggio).
X
B
20
Pezzo
60
80
Coordinate dei punti A e B
A(15.0, 80.0), B(20.0, 60.0)
Fig. 1.3.3 (d) Programmazione radiale
A
15
Z
1.4
VELOCITA' DI TAGLIO Ć FUNZIONE VELOCITA' DEL MANDRINO
Esempio
La velocità dell'utensile rispetto al pezzo durante la lavorazione si dice velocità di taglio. Nel CNC, la velocità di taglio può essere espressa con la velocità del mandrino in giri/min.
Utensile
Pezzo
Fig. 1.4 Velocità di taglio
<Supponiamo di dover lavorare con una velocità di taglio di 300 m/min un pezzo il cui diametro è 200 mm.>
La velocità del mandrino, ottenuta da N = 1000V/pD, è approssimativamente di 478 giri/min. Pertanto, nel programma pezzo deve essere specificato:
S478;
I comandi relativi alla velocità del mandrino costituiscono la funzione velocità del mandrino. (Vedere IIĆ9) La velocità di taglio v (m/min) può anche essere specificata direttamente con il valore della velocità. Anche nella lavorazione di conicità, quando il diametro del pezzo cambia costantemente, il CNC regola la velocità del mandrino in modo che la velocità di taglio rimanga costante. Questa funzione si dice funzione di controllo della velocità di taglio costante. (Vedere IIĆ9.3)
V: V elocità di taglio
v m/min
φD
N giri/min
21
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PROGRAMMAZIONE1. INTRODUZIONE
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1.5
SELEZIONE DELL'UTENSILE DA USARE NELLE VARIE LAVORAZIONI Ć FUNZIONE UTENSILE
Esempi
Per l'esecuzione di sgrossature, semiĆfiniture, finiture, filettature, gole,ecc. è necessario selezionare l'utensile appropriato. Questo si ottiene assegnando a ciascun utensile un numero e specificando tale numero nel programma.
Numero utensile
01
06
02 05
04
03
Fig. 1.5 Utensili usati per varie lavorazioni
Se ad un utensile viene assegnato il numero 01 e l'utensile stesso viene caricato nella posizione 01 della torretta, questo utensile può essere selezionato programmando T0101. Questa è la funzione utensile (vedere IIĆ10)
Torretta
1.6
COMANDI PER LE FUNZIONI DELLA MACCHINA Ć FUNZIONI MISCELLANEE
Durante la lavorazione, è necessario far ruotare il mandrino, attivare il refrigerante, ecc. A questo scopo, devono essere controllate le operazioni di avvio e arresto del motore del mandrino, di apertura e chiusura della valvola del refrigerante, ecc. (Vedere IIĆ11).
Attivazione/disattivazione
Apertura/chiusura autocentrante
Pezzo
Fig. 1.6 Comandi per i dispositivi della macchina
La funzione che specifica le operazioni di attivazione/disattivazione dei dispositivi della macchina si dice funzione miscellanea. In generale, questa funzione si specifica con un codice M. Per esempio, quando viene specificato M03, inizia la rotazione in senso orario del mandrino, alla velocità programmata.
refrigerante
Rotazione mandrino in senso orario
22
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PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE
1.7

CONFIGURAZIONE DEL PROGRAMMA

L’insieme dei comandi forniti al CNC per il controllo della macchina si dice programma. Specificando i comandi opportuni, si ottiene il movimento dell’utensile lungo linee rette o archi, si attiva e si disattiva il motore del mandrino, ecc. I comandi devono essere specificati nella sequenza in cui devono aver luogo le varie operazioni.
Blocco
Programma
Blocco
Blocco
Blocco
Blocco
Sequenza delle operazioni
Fig. 1.7 (a) Configurazione del programma
Il gruppo di comandi di ciascun passo si dice blocco. Il programma consiste in un gruppo di blocchi per l’esecuzione di una serie di operazioni. Il numeroche permette di distinguere ciascunbloccoè il numero di sequenza; il numero che permette di distinguere ciascun programma è il numero programma (Vedere II-12).
23
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PROGRAMMAZIONE1. INTRODUZIONE
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Spiegazioni
D Blocco
D Programma
Il blocco e il programma hanno la seguente configurazione.
Blocco
Nfffff Gff Xff.f Yff.f Mff ;TffSff
Numero di sequenza
Funzione preparatoria
Funzione di interpolazione
Funzione miscel-­lanea
Funzione mandrino
Funzione utensile
Fine del blocco
Fig. 1.7 (b) Configurazione del blocco
Un blocco inizia con un numero di sequenza che lo identifica e termina con un codice di fine blocco. Questo manuale indica il codice di fine blocco con il carattere ; (LF in codice ISO e CR in codice EIA).
;
Offff;
M30 ;
Numero programma
Blocco
Blocco
Blocco
Fine del programma
Fig. 1.7 (c) Configurazione del programma
Normalmente, all’inizio del programma, dopo il codice di fine blocco (;), è specificato il numero del programma, e alla fine del programma si trova un codice di fine del programma (M02, M30).
24
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PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE
D Programma principale
e sottoprogrammi
Quando la stessa lavorazione compare in vari punti di un programma, può venire predisposto un programma specifico per tale lavorazione, che si dice sottoprogramma. Il programma originale, per contro, si dice programma principale. Quando, durante l'esecuzione del programma principale, viene incontrato un comando di esecuzione di un sottoprogramma, vengono eseguiti i comandi contenuti nel sottoprogramma. Terminata l'esecuzione del sottoprogramma, il controllo ritorna al programma principale.
Programma principale
⋅ ⋅
M98P1001
M98P1002
M98P1001
Sottoprogramma #1
O1001
M99
Sottoprogramma #2
O1002
Programma per il foro #1
Programma per il foro #2
M99
25
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1.8

GEOMETRIA DELL’UTENSILE E MOVIMENTI PROGRAMMATI DELL’UTENSILE

Spiegazioni
PROGRAMMAZIONE1. INTRODUZIONE
B-- 63854IT/03
D Lavorazi one con
l’estremità dell’utensile ­Compensazione lunghezza utensile
Generalmente, per lavorare un pezzo sono necessari vari utensili. Gli utensili hanno lunghezze dive rse. Modificare il programma a seconda dell’utensile impiegato è molto fastidioso. Quindi, viene scelto un utensile standard, e viene misurat a la differenza tra la posizione della punta dell’utensile standard e quella di ciascun utensile utilizzato. Memorizzando nel CNC questa differenza (Visualizzazione e impostazione dei dati: vedere III-11), può essere eseguita la lavorazione senza modificare il programma anche se l’utensile viene sostituito. Questa funzione si dice compensazione lunghezza utensile.
Utensile per scanalare
Utensile per filettare
Pezzo
Utensile Utensile standard
Fig. 1.8 Correzioni utensili
per
sgrossare
Utensile per finire
26
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PROGRAMMAZIONE 1. INTRODUZIONE
1.9
AMPIEZZA DEL MOVIMENTO DELL’UTENSILE ­ZONA DI SICUREZZA
Alle estremità di ciascun asse della macchina sono installati dei micro di fine corsa che impediscono all’utensile di uscire dalla zona prestabilita. La zona in cui l’utensile può muoversi è la sua corsa.
Tav o la
Motore
Fine corsa
Zero macchina
Specificare queste distanze.
Gli utensili non possono entrare in quest’area. L’area è specificata da dati registrati in memoria o inclusi nel programma pezzo.
Oltre alla corsa stabilita per ciascun asse tramite gli interruttori di fine corsa, l’operatore può definire un’area nella quale l’utensile non può entrare. Questa funzione è detta controllo della zona di sicurezza (sezione III-6.3).
27
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2

PROGRAMMAZIONE2. ASSI CONTROLLATI

ASSI CONTROLLA TI
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28
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B–63854IT/03
2.1
2. ASSI CONTROLLATIPROGRAMMAZIONE

ASSI CONTROLLATI

2.2

NOMI DEGLI ASSI

Limitazioni
Voce 0i Mate–TA
Assi controllati 2 assi Assi controllati simultaneamente 2 assi
NOTA
1 Nelle operazioni manuali (jog, avanzamento incrementale
e avanzamento con volantino), il numero di assi controllabili simultaneamente è 1 o 3 (1 se il bit 0 (JAX) del parametro 1002 è 0, 3 se lo stesso bit è 1).
2 Il numero di assi controllati, incluso l’asse Cs, è 3. Ciò
significa che sono disponibili due servoassi e l’asse di contornatura Cs. I tre assi controllati non possono essere tutti servoassi.
I nomi dei due assi sono sempre X e Z.
Nome asse per difetto
Se il parametro N. 1020 contiene0ouncarattere diverso dalle nove lettere suddette, il nome dell'asse diventa un numero compreso fra1e2. Se ad un asse viene assegnato il nome per difetto (da 1 a 2), il sistemanon può operare nei modi MEM, MDI o RMI.
29
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PROGRAMMAZIONE2. ASSI CONTROLLATI
Macchi
Input
na metrica
in mm
metrica Input
in pollici
pollici Macchi
Input
nainin mm
in Input
in pollici
pollici
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2.3

SISTEMA DI INCREMENTI

Il sistema di incrementi è costituito dall'incremento minimo di immissione e dall'incremento minimo di comando. L'incremento minimo di immissione è la più piccola unità di movimento che può essere programmata. L'incremento minimo di comando è l'unità minima del movimento dell'utensile. Ambedue gli incrementi si esprimono in millimetri, in pollici o in gradi.
T abella 2.3 Sistema di incrementi IS–B
pollici
Incremento minimo di
immissione
0.001mm(Diametro) 0.0005mm
0.001mm(Raggio) 0.001mm
0.001gradi 0.001gradi
0.0001pollici(Diametro) 0.0005mm
0.0001pollici(Raggio) 0.001mm
0.001gradi 0.001gradi
0.001mm(Diametro) 0.00005pollici
0.001mm(Raggio) 0.0001pollici
0.001gradi 0.001gradi
0.0001pollici(Diametro) 0.00005pollici
0.0001pollici(Raggio) 0.0001pollici
0.001gradi 0.001gradi
Incremento minimo di
comando
L’incremento minimo di comando può essere metrico o in pollici a seconda della macchina utensile. Specificare il sistema metrico o il sistema in pollici con il bit 0 (INM) del parametro N. 1001. La selezione fra programmazione in millimetri e programmazione in pollici si esegue tramite codici G (G20 o G21) o tramite un dato di impostazione.
Non è consentito l’uso combinato dei sistemi metrico e in pollici. Esistono funzioni che non possono essere usate tra assi con differenti unità di misura (interpolazione circolare, compensazione raggio utensile, ecc.). Per il sistema di incrementi adottato, consultare il manuale del costruttore della macchina utensile.
30
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IS–B
2. ASSI CONTROLLATIPROGRAMMAZIONE
2.4

CORSA MASSIMA

La corsa massima controllata da questo CNC è indicata nella sottostante tabella ed è data dall'espressione:
Corsa massima = Incremento minimo di comando "99999999
T abella 2.4 (a) Corsa massima
Sistema di incrementi
Macchina metrica
Macchina in pollici
99999.999 mm99999.999 gradi
9999.9999 pollici99999.999 gradi
Corsa massima
NOTA
1 Le unità della tabella sono valori diametrali in
programmazione diametrale e valori radiali in programmazione radiale.
2 Non possono essere specificati comandi che eccedano la
corsa massima.
3 L’effettiva corsa massima dipende dalla macchina utensile.
31
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3. FUNZIONI PREPARATORIE (CODICI G)

FUNZIONI PREPARATORIE (CODICI G)
3
PROGRAMMAZIONE
Il significato del comando di un blocco è determinato dal codice G specificato per quel blocco. I codici G si dividono nei seguenti due tipi.
Tipo Significato
Codici G autocancellanti
Codici G modali Il codice G è attivo finché non viene programmato
(Esempio) G01 e G00 sono codici G modali del gruppo 01.
Il codice G è attivo per il solo blocco in cui è stato programmato.
un altro codice G dello stesso gruppo.
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G01X ;
Z ; X ;
G00Z ;
Esistono tre sistemi di codici G: A, B e C (Tabella 3). Il sistema di codici G si seleziona con i bit 6 (GSB) e 7 (GSC) del parametro N. 3401. In questo manuale, la programmazione viene normalmente descritta utilizzando il sistema A di codici G, salvo quando la funzione descritta richiede l'uso dei sistemi B o C, nel quale caso viene descritto l'uso dei codici G dei sistemi B o C.
G01 è attivo in questo intervallo.
32
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PROGRAMMAZIONE (CODICI G)
3. FUNZIONI PREPARATORIE
Spiegazioni
1. Se all'accensione o in caso di reset il CNC entra nello stato di clear (vedere il bit 6 (CLR) del parametro 3402), i codici G modali cambiano come segue.
(1) Sono attivi i codici G contrassegnati da nella tabella 3.
(2) Per G20 e G21, è attivo il codice che lo era prima dello spegnimento
o del reset.
(3) Il bit 7 del parametro N. 3402 permette di specificare se
all'accensione è attivo G22 o G23. Il reset del CNC nello stato di clear, non influenza la selezione di G22 o G23.
(4) Per G00 e G01, il codice attivo è determinato dallo stato del bit 0
(G01) del parametro N. 3402.
(5) Per G90 e G91, il codice attivo è determinato dallo stato del bit 3
(G91) del parametro N. 3402.
2. I codici G del gruppo 00, eccetto G10 e G11, sono autocancellanti.
3. Se viene specificato un codice G non incluso nell'elenco dei codici G o
la cui funzione è disabilitata si ha l'allarme P/S N. 010.
4. Un blocco può contenere più codici G. Se nel blocco vengono specificati più codici G dello stesso gruppo, è attivo quello specificato per ultimo.
5. I codici G del gruppo 01 non sono influenzati dalla programmazione di un ciclo fisso.
6. Con il sistema A dei codici G, la programmazione assoluta o incrementale non è specificata da un codice G (G90/G91) ma da un indirizzo (X/U, Z/W).
7. I codici G sono visualizzati per ciascun gruppo.
33
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3. FUNZIONI PREPARATORIE
Gruppo
Funzione
01
01
00 21
21 06
09
00
01 07 00
00 00
14
14
12
(CODICI G)
Codice G
A B C
G00 G00 G00
G01 G01 G01 G02 G02 G02
G03 G03 G03 G04 G04 G04
G07.1
(G107)
G10 G11 G11 G11
G12.1
(G112)
G13.1
(G113)
G18 G18 G18 G20 G20 G70
G21 G21 G71 G22 G22 G22 G23 G23 G23
G27 G27 G27 G28 G28 G28 G30 G30 G30 G31 G31 G31 G32 G33 G33 G34 G34 G34
G40 G40 G40 G41 G41 G41
G42 G42 G42 G50 G92 G92
G50.3 G92.1 G92.1
G52 G52 G52 G53 G53 G53
G54 G54 G54
G07.1
(G107)
G10 G10
G12.1
(G112)
G13.1
(G113)
G07.1
(G107)
G12.1
(G112)
G13.1
(G113)
PROGRAMMAZIONE
T abella 3 Elenco dei codici G (1/2)
Posizionamento (rapido) Interpolazione lineare
Interpolazione circolare in senso orario Interpolazione circolare in senso antiorario Sosta
Interpolazione cilindrica Immissione dati da programma
Cancella il modo immissione dati da programma Interpolazione in coordinate polari
Cancella l’interpolazione in coordinate polari
16
Selezione piano ZpXp Programmazione in pollici
Programmazione in millimetri Attiva il controllo delle zone di sicurezza Disattiva il controllo delle zone di sicurezza
Controllo del ritorno al punto di riferimento Ritorno al punto di riferimento Ritorno al secondo, terzo, quarto punto di riferimento Funzione di salto della lavorazione Filettatura Filettatura a passo variabile
Cancella la compensazione raggio utensile Attiva la compensazione raggio utensile a sinistra
Attiva la compensazione raggio utensile a destra Impostazione sistema di coordinate o velocità massima
del mandrino Preset del sistema di coordinate del pezzo Impostazione del sistema di coordinate locali Selezione del sistema di coordinate della macchina
Selezione del sistema di coordinate del pezzo 1
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G55 G55 G55 G56 G56 G56 G57 G57 G57 G58 G58 G58 G59 G59 G59 G65 G65 G65 00 G66 G66 G66
G67 G67 G67
Selezione del sistema di coordinate del pezzo 2 Selezione del sistema di coordinate del pezzo 3 Selezione del sistema di coordinate del pezzo 4 Selezione del sistema di coordinate del pezzo 5 Selezione del sistema di coordinate del pezzo 6 Richiamo macroistruzione Richiamo macro modale Cancella il richiamo macro modale
34
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Gruppo
Funzione
00
00 01
02
05
03
11
Codice G
A B C
G70 G70 G72 G71 G71 G73 G72 G72 G74 G73 G73 G75 G74 G74 G76 G75 G75 G77 G76 G76 G78 G90 G77 G20 G92 G78 G21 G94 G79 G24 G96 G96 G96
G97 G97 G97 G98 G94 G94 G99
G95 G95
PROGRAMMAZIONE (CODICI G)
3. FUNZIONI PREPARATORIE
T abella 3 Elenco dei codici G (2/2)
Ciclo di finitura Asportazione di materiale in tornitura Asportazione di materiale in sfacciatura Ripetizione del profilo Foratura frontale a tratti Foratura sul diametro esterno/interno Ciclo di filettatura in più passate Ciclo di tornitura sul diametro esterno/interno Ciclo di filettatura Ciclo di sfacciatura Attiva la velocità di taglio costante
Disattiva la velocità di taglio costante Avanzamento al minuto Avanzamento al giro
*
* G91 G91 * G98 G98 * G99 G99
G90 G90
Programmazione assoluta Programmazione incrementale
Ritorno al livello iniziale Ritorno al livello del punto R
35
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4

PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE

FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
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36
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4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
4.1

POSIZIONAMENTO (G00)

Formato
Spiegazioni
Il comando G00 muove l’utensile in rapido, nel sistema di coordinate del pezzo, portandolo sulla posizione specificata conun comando assoluto o con un comando incrementale. Nel comando assoluto, si programmano le coordinate del punto finale. Nel comando incrementale si programma la distanza che deve essere percorsa dall’utensile.
G00 IP_; IP_: Per un comando assoluto le coordinate del punto
finale e per un comando incrementale l’entità del movimento dell’utensile.
Il tipo di percorso dell’utensile può essere scelto tra i seguenti, tramite il bit 1 (LRP) del parametro N. 1401:
•••• Posizionamento senza interpolazione lineare
Il posizionamento viene effettuato per ogni asse separatamente. Il percorso dell’utensile generalmente non è una linea retta.
•••• Posizionamento con interpolazione lineare
Il percorso dell’utensile è come nell’interpolazione lineare (G01). Il posizionamento viene effettuato ad una velocità che permette il tempo minimo di posizionamento senza superare la velocità in rapido di ciascun asse. Il percorso utensile non è identico a quello determinato da G01.
Punto iniziale
Posizionamento con interpolazione lineare
Punto finale
La velocità in rapido viene impostata indipendentemente per ciascun asse dal costruttore della macchina utensile (parametro N. 1420). Nel posizionamento G00, l’utensile accelera fino alla velocità predeterminata all’inizio del blocco e decelera alla fine del blocco. Poi l’esecuzione procede con il blocco successivo, dopo aver confermato la condizione di i n --- p o s i z i o n e . “In--- posizione” significa che la posizione programmata è stata effettivamente raggiunta, entro una certa tolleranza specificata dal costruttore della macchina (parametro N. 1826).
Posizionamento senza interpolazione lineare
37
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Esempi
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
X
56.0
30.5
30.0
B–63854IT/03
Limitazioni
φ40.0
Z
< Programmazione radiale >
G00X40.0Z56.0 ; (Comando assoluto)
o
G00U–60.0W–30.5; (Comando incrementale)
La velocità in rapido non può essere specificata programmando un codice F. Anche se è specificato il posizionamento con interpolazione lineare, nei seguenti casi il posizionamento avviene senza interpolazione lineare. Di conseguenza, fare attenzione che l'utensile non urti il pezzo:
G28 che specifica il posizionamento fra il riferimento e il punto
intermedio
G53
38
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B-- 63854IT/03
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
4.2

INTERPOLAZIONE LINEARE (G01)

Formato
Spiegazioni
L’utensile si muove in linea retta.
G01 IP_ F_; IP_: Per un comando assoluto le coordinate del punto
finale e per un comando incrementale l’entità del movimento dell’utensile.
F_: Velocità dell’utensile (velocità di avanzamento)
L’ut ensile va sulla posizione specificata con un movimento rettilineo eseguito alla velocità di avanzamento specificata con il codice F. Il codice F è modale e rimane valida finché non viene programmato un altro codice F. Pertanto non è necessario programmare la velocità diavanzamento in tutti i blocchi. La velocità di avanzamento specificata dal codice F è misurata lungo il percorso dell’utensile. Se non è mai stato specificato un codice F, la velocità è zero. Nel modo avanzamento al minuto nella condizione di controllo simultaneo di due assi, la velocità di avanzamento lungo ciascun asse è la seguente:
Esempi
D Interpolazione lineare
G01ααββ
Velocità di avanzamento lungo l’asse α :
Velocità di avanzamento lungo l’asse β :
< Programmazione diametrale>
G01X40.0Z20.1F20 ; (Comando assoluto) o G01U20.0W--25.9F20 ; (Comando incrementale)
Ff ;
L = α
2
+ β
α
Fα =
L
β
=
F
β
L
2
X
46.0
20.1
Punto finale
φ40.0
× f
× f
Punto iniziale
φ20.0
Z
39
Page 64
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
B–63854IT/03
4.3

INTERPOLAZIONE CIRCOLARE (G02, G03)

Formato
L'utensile si muove lungo un arco di cerchio.
Arco nel piano ZpXp
G18
G02 G03
Xp_ Zp_
I_ K_ R_
F_
Tabella 4.3 Descrizione dei comandi
Comando Descrizione
G18 Specifica di un arco nel piano ZpXp G02 Interpolazione circolare in senso orario G03 Interpolazione circolare in senso antiorario
X
p_
Comando di movimento dell’asse X (parametro N. 1022)
Spiegazioni
D Senso dell'interpolazione
circolare
Z
p_
I_ Distanza dal punto iniziale al centro dell’arco lungo l’asse
K_ Distanza dal punto iniziale al centro dell’arco lungo l’asse
R_ Raggio dell’arco con segno
F_ Velocità di avanzamento lungo l’arco
Comando di movimento dell’asse Z (parametro N. 1022)
Xp, raggio
Zp, raggio
NOTA
Gli assi U e W (paralleli agli assi base) possono essere usati solo con i sistemi B e C di codici G.
Il senso orario (G02) e il senso antiorario (G03) dell'interpolazione circolare nel piano ZpXp è definito guardando il piano XpYp nella direzione da positivo a negativo dell'asse Yp, nel sistema di coordinate cartesiane. Vedere la sottostante figura.
Xp
40
G02
G18
G03
Zp
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B–63854IT/03
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
D Comando di movimento
D Specifica del centro
dell'arco
Il punto finale dell'arco si specifica con gli indirizzi Xp o Zp e si esprime in valori assoluti o incrementali, a seconda dello stato G90/G91. Per i valori incrementali, si specificano le coordinate del punto finale visto dal punto iniziale.
Il centro dell'arco si specifica con gli indirizziIeK,rispettivamente per gli assi Xp e Zp. I valori che seguonoIoKsono le componenti di un vettore in cui il centro dell'arco è visto dal punto iniziale, e sono sempre specificati come valori incrementali, indipendentemente da G90/G91 (vedi sotto). Il segno di I e K determina la direzione.
Punto finale (z,x)
x
z
k
Centro
Punto iniziale
i
I0 e K0 possono essere omessi. Se la differenza fra il raggio al punto iniziale e il raggio al punto finale dell'interpolazione circolare supera il valore del parametro N. 3410 si verifica l'allarme P/S N. 020.
D Programmazione di un
cerchio completo
D Raggio dell'arco
Se Xp e Zp sono entrambi omessi (il punto finale coincide con il punto iniziale) e il centro è specificato conIeK,viene assunto un arco di 360 gradi (un cerchio completo). Invece di specificare il centro dell'arco conIoK,puòessere specificato con l'indirizzo R il raggio del cerchio a cui l'arco appartiene . In questo caso, siconsiderano due tipi diarchi: minori di 180 gradie maggiori di 180 gradi. Non può essere specificato un arco di 180 gradi o più. Se Xp e Zp sono entrambi omessi (il punto finale coincide con il punto iniziale) e si usa R, risulta programmato un arco di 0 gradi. G02R; L'utensile non si muove.
41
Page 66
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
Per l’arco (1) (minore di 180°)
G02 W60.0 U10.0 R50.0
Per l’arco (2)(maggiore di 180°)
Un arco di 180 gradi o più non può essere programmato con un solo blocco.
F300.0 ;
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2
r=50mm
Punto finale
1
D Velocità di avanzamento
Limitazioni
D Programmazione
simultanea di I,KeR
Punto iniziale
r=50mm
X
Z
La velocità di avanzamento nell'interpolazione circolare è quella specificata dal codiceFelavelocità lungo l'arco (la velocità tangenziale dell'arco) viene controllata in modo da mantenerla uguale alla velocità di avanzamento specificata. L'errore tra la velocità programmata e l'effettiva velocità di avanzamento è entro "2%. La velocità di avanzamento viene misurata lungo l'arco dopo aver applicato la compensazione raggio utensile.
SeI,KeRvengono specificati contemporaneamente, l'arco specificato con R ha la precedenza;IeKsono ignorati.
D Specifica di un asse non
appartenente al piano selezionato
D Differenza fra il raggio al
punto iniziale e il raggio al punto finale
D Specifica di un
semicerchio con R
Se viene comandato un asse diverso da quelli che formano il piano specificato, viene visualizzato un allarme.
Se la differenza fra il raggio al punto iniziale e il raggio al punto finale dell'arco supera il valore specificato con il parametro N. 3410, si ha l'allarme P/S N. 020. Se il punto finale non è sull'arco, l'utensile completa il comando con un movimento lineare lungo uno degli assi.
Se un arco il cui angolo al centro è vicino a 180_ viene programmato con R, il calcolo delle coordinate del centro può generare un errore. In questo caso, specificare il centro dell'arco conIeK.
42
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B–63854IT/03
Esempi
D Programmazione
dell'interpolazione circolare (X, Z)
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
G02X_Z_I_K_F_; G03X_Z_I_K_F_;
Punto finale
Asse X
X
Z
Centro dell’arco
(Programmazione diametrale)
Punto iniziale
K
(Programmazione assoluta)
Asse Z Asse Z Asse Z
Punto finale
Asse X Asse X
X
Z
K
(Programmazione assoluta)
X
15.0
R25.0
100
G02X_Z_R_F_;
Punto finale
(Programmazione diametrale)
Punto iniziale
X
(Programmazione diametrale)
G02X50.0Z30.0I25.0F0.3; o G02U20.0W–020.0I25.0F0.3; o G02X50.0Z30.0R25.0F0.3 o G02U20.0W–20.0R25.F0.3;
Centro dell’arco
R
Z
(Programmazione diametrale)
Punto iniziale
(Programmazione assoluta)
φ50.0
30.0
Z
50.0
43
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PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
B–63854IT/03
4.4

INTERPOLAZIONE IN COORDINATE POLARI (G12.1, G13.1)

Formato
D Specificare G12.1 e
G13.1 in blocchi indipendenti
Spiegazioni
La funzione grazie alla quale il controllo del contorno viene eseguito convertendo un comando programmato nel sistema di coordinate cartesiane in un movimento dell'asse lineare (movimento dell'utensile) e in un movimento dell'asse rotativo (rotazione del pezzo) è l'interpolazione in coordinate polari. Si tratta di una funzione utile per la lavorazione di un albero a camme.
G12.1 ;
G13.1 ;
Attiva il modo interpolazione in coordinate polari (abilita l'interpolazione in coordinate polari)
Comandare l'interpolazione lineare o circolare nel
Nj
sistema di coordinate cartesiane formato dall'asse linearee dall'asserotativo (assevirtuale).
Cancella il modo interpolazione in coordinate polari (L'interpolazione in coordinate polari non è più eseguita)
Invece di G12.1 1 G13.1 è possibile utilizzare G112 e G113,rispettivamente.
D Piano dell'interpolazione
in coordinate polari
G12.1 attiva il modo interpolazione in coordinate polari e seleziona il piano nel quale viene eseguita l'interpolazione (piano dell'interpolazione in coordinate polari). Vedere la fig.4.4.
Asse rotativo (asse virtuale) (unità: mm o pollici)
Asse lineare (unità:mm o pollici)
Origine del sistema di coordinate locali
Fig4.4 Piano dell’interpolazione in coordinate polari
All'accensione o dopo un reset, è attivo G13.1 (cancella il modo interpolazione in coordinate polari). Gli assi (asse lineare e asse rotativo) per i quali verrà eseguita l'interpolazione in coordinate polari devono essere preventivamente impostati tramite parametri (dati N. 5460, 5461).
AVVERTENZA
Il piano usato prima del comando G12.1 (il piano selezionato con G17, G18 o G19) è cancellato e viene ristabilito quando viene comandato G13.1. Quando il sistema viene resettato, il modo interpolazione in coordinate polari viene cancellato e viene ristabilito il piano specificato da G17, G18 o G19.
44
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B–63854IT/03
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
D Entità del movimento e
velocità di avanzamento nel modo interpolazione in coordinate polari
Le unità con cui sono espresse le coordinate dell'asse virtuale sono le stesse usate per l'asse lineare (mm/pollici)
Le unità della velocità di avanzamento sono mm/min o pollici/min
D Codici G che possono
essere specificati nel modo interpolazione in coordinate polari
D Interpolazione circolare
nel piano dell'interpolazione in coordinate polari
Nel modo interpolazione in coordinate polari i comandi vengono programmati come coordinate cartesiane nel piano dell'interpolazione in coordinate polari. Nei comandi, si usa come indirizzo del secondo asse del piano (l'asse virtuale) l'indirizzo dell'asse rotativo. L'uso della programmazione radiale/diametrale non dipende dalla specifica del primo asse del piano, ma si applica la specifica dell'asse rotativo. Immediatamente dopo G12.1, la coordinata dell'asse virtuale è 0: l'interpolazione in coordinate polari inizia assumendo un angolo di 0 gradi per la posizione dell'utensile. Specificare la velocità di avanzamento come la velocità (velocità relativa fra il pezzo e l'utensile) tangenziale al piano dell'interpolazione in coordinate polari (sistema di coordinate cartesiane) usando il codice F.
G01 Interpolazione lineare............
G02, G03 Interpolazione circolare.........
G04 Sosta, arresto esatto..............
G40, G41, G42 Compensazione raggio utensile....
(L'interpolazione in coordinate polari viene eseguita per il percorso compensato.)
G65, G66, G67 Comandi macro....
G98, G99 Avanzamento al minuto, avanzamento al giro.........
Gli indirizzi I, J, K da usare quando si comanda l'interpolazione circolare nel piano dell'interpolazione in coordinate polari dipendono da quale asse del sistema base di coordinate è il primo asse del piano dell'interpolazione in coordinate polari (asse lineare).
- Quando l'asse lineare è l'asseXoèparallelo all'asse X, il piano considerato è il piano Xp-Yp e gli indirizzi da usare sonoIeJ.
- Quando l'asse lineare è l'asseYoèparallelo all'asse Y, il piano considerato è il piano Yp-Zp e gli indirizzi da usare sonoJeK.
- Quando l'asse lineare è l'asse Z o è parallelo all'asse Z, il piano considerato è il piano Zp-Xp e gli indirizzi da usare sonoKeI.
E' anche possibile specificare il raggio dell'arco con R.
D Movimento lungo gli assi
che non appartengono al piano dell'interpolazione in coordinate polari
D Visualizzazione della
posizione corrente nel modo interpolazione in coordinate polari
NOTA
Gli assi U, V e W (paralleli agli assi base) possono essere usati solo con i sistemi B e C di codici G.
I comandi di movimento degli assi che non formano il piano dell'interpolazione in coordinate polari, vengono eseguiti indipendentemente da quest'ultima.
Sono visualizzate le coordinate effettive. Però, il movimento residuo di un blocco è visualizzato con riferimento al piano dell'interpolazione in coordinate polari (sistema di coordinate cartesiane).
45
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Limitazioni
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
B–63854IT/03
D Sistema di coordinate per
l'interpolazione in coordinate polari
D Compensazione raggio
utensile
D Ripartenza del
programma
D Velocità di avanzamento
dell'asse rotativo
Prima di comandare G12.1, occorre impostare un sistema di coordinate del pezzo con l'origine sul centro dell'asse rotativo. Quando è attivo il modo G12.1, il sistema di coordinate non deve essere cambiato (G92, G52, G53, reset delle coordinate relative, G54 G59, ecc.).
Nel modo compensazione raggio utensile (G41, G42), non è possibile attivare o disattivare l'interpolazione in coordinate polari. G12.1 e G13.1 devono essere comandati nel modo G40 (cancella la compensazione raggio utensile).
Nel modo G12.1, non è possibile eseguire la ripartenza del programma.
Il movimento programmato nel piano cartesiano viene convertito in un movimento dell'asse rotativo (asse C) e dell'asse lineare (asse X). La componente C della velocità aumenta avvicinandosi al centro del pezzo e può superare la velocità di avanzamento massima dell'asse C (parametro N.
1422) causando un allarme (vedere la sottostante figura). Se questo dovesse
verificarsi, ridurre la velocità di avanzamento comandata con l'indirizzo F o non costruire il programma in modo che l'utensile si avvicini al centro del pezzo (o un programma in cui il centro dell'utensile si avvicina al centro del pezzo quando viene eseguita la compensazione raggio utensile).
X
θ1
θ2 θ3
L : Distanza minima (in mm) fra il centro dell'utensile e il centro del pezzo R : Massima velocità di avanzamento (gradi/min) dell'asse C la formula che segue fornisce il limite della velocità che può essere specificata con il codice F nel modo interpolazione in coordinate polari. Specificare una velocità consentita dalla formula. Il valore fornito dalla formulaè teorico. Inpratica puòessere necessario specificare un valoreleggermente più piccolo, a causadegli errori di calcolo.
L1
F < L × R ×
D Programmazione
radiale/diametrale
Consideriamoun movimento nel pianocartesiano alla velocità X perunità di tempo programmata con l'indirizzo F lungo le linee L1, L2 e L3. Nel sistema di coordinate cartesiane, per lo stesso movimento X per unità di
L2
tempo, l'entità del movimento dell'asse C aumenta da q1aq2aq3 via via che ci si avvicina al centro (L1 L2 L3).
L3
L'aumentodell'entità delmovimento dell'asse Cper unitàdi tempo significa che la componente C della velocità cresce quando ci si avvicina al centro del pezzo e può accadere che la conversione del movimento dell'utensile dal sistema di coordinate cartesiane ai movimenti dell'asse C e dell'asse X faccia sì che la componente C della velocità di avanzamento superi la velocità di avanzamento massima dell'asse C.
π
(mm/min)
180
Anche se per l'asse lineare (asse X) si usa la programmazione diametrale, per l'asse rotativo (asse C) si usa la programmazione radiale.
46
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B–63854IT/03
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
Esempi
Esempio di programmazione dell'interpolazione in coordinate polari fra l'asse X (asse lineare) e l'asse C (asse rotativo)
C'(asse ipotetico)
N204
N205
N206
Asse C
N203
N202
N208
N207
Percorso compensato
Percorso programmato
N201
N200
Asse X
Utensile
Asse Z
L’asse X è in programmazione diametrale, l’asse C è in programmazione radiale. O0001 ;
N010 T0101
N0100 G00 X120.0 C0 Z_ ; Posizionamento sul punto iniziale N0200 G12.1 ; Inizio dell’interpolazione in coordinate polari N0201 G42 G01 X40.0 F_ ; N0202 C10.0 ; N0203 G03 X20.0 C20.0 R10.0 ; N0204 G01 X–40.0 ; Programmazione della geometria del pezzo N0205 C–10.0 ; (programmazione in coordinate cartesiane N0206 G03 X–20.0 C–20.0 I10.0 J0 ; nel piano X–C’) N0207 G01 X40.0 ; N0208 C0 ; N0209 G40 X120.0 ; N0210 G13.1 ; Cancellazione dell’interpolazione in coordinate polari N0300 Z_ ; N0400 X_ C_ ;
N0900M30 ;
47
Page 72
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
B–63854IT/03
4.5

INTERPOLAZIONE CILINDRICA (G07.1)

Formato
Nel modo interpolazione cilindrica, il CNC converte l'entità del movimento comandato in gradi per l'asse rotativo in una distanza lineare lungo una circonferenza. Dopo questa conversione, possono essere eseguite l'interpolazione lineare e l'interpolazione circolare con l' altro asse.
Dopo il calcolo dell'interpolazione, questi dati sono convertiti nuovamente in entità del movimento dell'asse rotativo. La funzione di interpolazione cilindrica consente di programmare considerando lo sviluppo nel piano della superficie laterale di un cilindro; pertanto, essa risulta particolarmente utile per programmare la scanalatura di camme cilindriche, ecc.
G07.1 IP r ; Stabilisce il modo interpolazione cilindrica
. .
G07.1 IP 0 ; Cancella il modo interpolazione cilindrica
IP: Indirizzo dell'asse rotativo
r : Raggio del cilindro
Specificare G07.1 IP r; e G07.1 IP 0 in blocchi indipendenti. Invece di G07.1 può essere usato G107.
Spiegazioni
D Selezione del piano
(G17, G18, G19)
D Programmazione della
velocità di avanzamento
Usare il parametro N. 1002 per specificare se l'asse rotativo è X, Y,Zoun asse parallelo ad uno di essi. Specificare il codice G che seleziona un piano un asse del quale è l'asse rotativo. Per esempio, se l'asse rotativo è un asse parallelo all'asse X, G17 deve definire un piano XpYp, formato dall'asse rotativo e dall'asse Y, o da un asse a questo parallelo. Per l'interpolazione cilindrica può essere settato un solo asse rotativo.
NOTA
Gli assi U, V e W (paralleli agli assi base) possono essere usati solo con i sistemi B e C di codici G.
Nel modo interpolazione cilindrica, si comanda la velocità di avanzamento nel piano dello sviluppo del cilindro.
48
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B–63854IT/03
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
D Interpolazione circolare
(G02/G03)
D Compensazione raggio
utensile
D Precisione
dell'interpolazione cilindrica
Nel modo interpolazione cilindrica è possibile comandare l'interpolazione circolare fra l'asse rotativo e un asse lineare. Nei comandi si usa il raggio R, come è descritto nella sezione 4.4. Il raggio deve essere specificato in mm (per la programmazione in millimetri) o in pollici (per la programmazione in pollici) e non in gradi. <Esempio: Interpolazione circolare tra l'asse Z e l'asse C> Designare l'asse C come parallelo all'asse X assegnando 5" al parametro 1022 per l'asse C. In questo caso, il comando dell'interpolazione circolare sarà come segue:
G18 Z__C__;
G02 (G03) Z__C__R__; Il valore assegnato al parametro 1022 dell'asse C può essere 6" (asse parallelo all'asse Y). In questo caso, il comando dell'interpolazione circolare diventa il seguente:
G19 C__ Z__;
G02 (G03) Z__C__R__;
Prima di comandare il modo interpolazione cilindrica, cancellare il modo compensazione raggio utensile, se è attivo. La compensazione raggio utensile deve essere attivata e cancellata all'interno del modo interpolazione cilindrica. Nel modo interpolazione cilindrica, l'entità del movimento dell'asse rotativo, specificata in gradi, viene convertita internamente nella distanza lineare lungo la superficie esterna e, dopo l'esecuzione dei calcoli dell'interpolazione lineare o circolare, viene riconvertita in gradi. Nella conversione, l'entità del movimento viene arrotondata all'incremento minimo di immissione. Quindi, se il raggio del cilindro è piccolo, l'entità effettiva del movimento può essere diversa da quella comandata. In questo caso, però, l'errore non si accumula. Nello stato di assoluto in manuale on, se un'operazione manuale viene eseguita quando è attivo il modo interpolazione cilindrica, può verificarsi un errore dovuto a quanto detto sopra.
Limitazioni
D Programmazione del
raggio dell'arco nel modo interpolazione cilindrica
D Interpolazione circolare e
compensazione raggio utensile
ƪ
= Entità effettiva delmovimento
MOVIM GIRO : Entità del movimento per giro
Nel modo interpolazione cilindrica, non è possibile specificare il centro dell'arco con I,JoK.
Se il modo interpolazione cilindrica viene stabilito mentre è applicata la compensazione raggio utensile, l'interpolazione circolare non è eseguita correttamente.
MOVIM GIRO
2x2pR
dell'asse rotativo (parametro 1260)
R : Raggio del pezzo
ƪƫ
: Arrotondamento all'incremento minimo
di immissione
49
x ƪ
Valore comandato x
2x2pR
ƫƫ
MOVIM GIRO
Page 74
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
B–63854IT/03
D Posizionamenti
D Impostazione dei sistemi
di coordinate
D Comando del modo
interpolazione cilindrica
D Cicli fissi di foratura nel
modo interpolazione cilindrica
D Immagine speculare per
doppia torretta
Nel modo interpolazione cilindrica non possono essere eseguiti posizionamenti (inclusi i movimenti in rapido eseguiti per comandi come G28, G80G89, ecc.). Dovendo eseguire un posizionamento, cancellare prima l'interpolazione cilindrica. L'interpolazione cilindrica (G07.1) non può essere comandata nel modo posizionamento (G00).
Nel modo interpolazione cilindrica, non può essere specificato il sistema di coordinate del pezzo con G50.
Nel modo interpolazione cilindrica, non è possibile comandare nuovamente lo stesso modo. Prima di comandare di nuovo il modo interpolazione cilindrica, cancellare il modo interpolazione cilindrica attivo.
Nel modo interpolazione cilindrica non è possibile specificare i cicli fissi di foratura (G81 - G89).
Nel modo interpolazione cilindrica non è possibile specificare l'immagine speculare per doppia torretta (G68, G69).
50
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B–63854IT/03
Esempi
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
mm
120 110
90
70
60
Esempio di interpolazione cilindrica
O0001 (INTERPOLAZIONE CILINDRICA); N01 G00 Z100.0 C0 ; N02 G01 G18 W0 H0 ; N03 G07.1 H57299 ; N04 G01 G42 Z120.0 D01 F250 ; N05 C30.0 ; N06 G02 Z90.0 C60.0 R30.0 ; N07 G01 Z70.0 ; N08 G03 Z60.0 C70.0 R10.0 ; N09 G01 C150.0 ; N10 G03 Z70.0 C190.0 R75.0 ; N1 1 G01 Z110.0 C230.0 ; N12 G02 Z120.0 C270.0 R75.0 ; N13 G01 C360.0 ; N14 G40 Z100.0 ;
Z
N05
N06
N07
N08
N15 G07.1 C0 ; N16 M30 ;
N09
N10
N11
N12
N13
C
RZ
0
30 60 70
150
51
deg
C
230190
270
360
Page 76
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
B–63854IT/03
4.6

FILETTATURA A PASSO COSTANTE (G32)

L
Fig. 4.6 (a)Filettatura parallela
Formato
Con il comando G32 si possono filettature coniche e a spirale, oltre alla filettatura parallela a passo costante. L'encoder montato sul mandrino legge in tempo reale la velocità del mandrino stesso. Questa velocità viene convertita nella velocità di avanzamento al minuto per il movimento dell'utensile.
L
L
Fig. 4.6 (b)Filettatura conica
Fig. 4.6 (c) Filettatura a spirale
G32IP_F_;
IP_: Punto finale
F_: Passo sull’asse lungo
(sempre in programmazione
radiale)
Spiegazioni
Asse X
Punto finale
δ
X
0
Fig. 4.6 (d) Esempio di filettatura
2
Z
α
δ
1
L
Punto iniziale
Asse Z
Asse Z
Generalmente, la filettatura viene eseguita in più passate, dalla sgrossatura alla finitura. Dato che la filettatura inizia quando il dispositivo di retroazione del mandrino rileva il segnale di 1-giro, essa inizia ad un punto fisso e il percorso dell'utensile non muta nelle varie passate. La velocità del mandrino deve rimanere costante per tutte le passate, altrimenti il passo risulterà errato.
52
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B–63854IT/03
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
X
Filettatura conica
LX
α
Z
LZ
αx45°→passo LZ αy45°→passo LX
Fig. 4.6 (e) LZ e LX per la filettatura conica
In generale, l'errore di inseguimento del servo produrrà un errore nel passo all'inizio e alla fine della filettatura. Specificare una filettatura appena più lunga del necessario. La tabella 4.6 elenca gli intervalli di specifica del passo.
Tabella 4.6 Campi di specifica del passo
Incremento minimo di comando
Input in mm 0.0001 .. 500.0000mm
Input in pollici 0.000001 .. 9.999999 pollici
53
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Spiegazioni
1. Filettatura parallela
Asse X
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
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Sono impiegati i seguenti valori: Passo :4mm
δ1=3mm δ
=1.5mm
30mm
2
Profondità di taglio :1mm (due passate) (Programmazione diametrale, in millimetri)
δ
2
2. Filettatura conica
Asse X
δ
φ50
2
φ43
0
30
70
40
δ
1
G00 U–62.0 ; G32 W–74.5 F4.0 ;
Asse Z
G00 U62.0 ;
W74.5 ; U–64.0 ;
(Per la seconda passata, 1 mm in più) G32 W–74.5 ; G00 U64.0 ;
W74.5 ;
Sono impiegati i seguenti valori: Passo : 3.5mm lungo l’asse Z
δ1=2mm δ
=1mm
2
Profondità di taglio lungo l’asse X: 1mm (due passate)
(Programmazione diametrale, in millimetri)
δ
1
Asse Z
φ14
G00 X 12.0 Z72.0 ; G32 X 41.0 Z29.0 F3.5 ; G00 X 50.0 ;
Z 72.0 ; X 10.0 ;
(Per la seconda passata, 1mm in più) G32 X 39.0 Z29.0 ; G00 X 50.0 ;
Z 72.0 ;
54
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B–63854IT/03
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
DIFFIDA
1 Durante la filettatura non è attiva la regolazione della velocità di avanzamento (fissa a 100%). 2 Arrestare l’avanzamento del filettatore senza fermare il mandrino è molto pericoloso. Questo
aumenterà di colpo la profondità di taglio. Pertanto, durante la filettatura, è esclusa la funzione di feed–hold. Se viene premuto il tasto feed–hold durante la filettatura, l’utensile si fermerà dopo l’esecuzione del primo blocco non di filettatura, come se fosse premuto il tasto SINGLE BLOCK. Però, quando viene premuto il tasto FEED HOLD, si accende la spia feed hold (spia SPL). Poi, quando l’utensile si arresta, la spia viene spenta (stato di arresto in blocco singolo).
3 Se il tasto FEED HOLD viene nuovamente premuto durante il primo blocco senza filettatura
successivo al blocco di filettatura, o se è stato tenuto costantemente premuto, l’utensile si arresta al blocco senza filettatura.
4 Quando la filettatura viene eseguita in blocco singolo, l’utensile si arresta dopo l’esecuzione
del primo blocco senza filettatura.
5 Quando il modo operativo viene commutato da automatico a manuale durante la filettatura,
l’utensile si ferma al primo blocco senza filettatura, come nel caso di attivazione del pulsante FEED HOLD descritto nella nota 3. Se però il modo passa da uno dei modi del funzionamento automatico ad un altro, l’utensile si arresta dopo l’esecuzione del primo blocco senza filettatura come per il modo in blocco singolo della nota 4.
6 In un blocco di filettatura che segue immediatamente un altro blocco di filettatura, la lavorazione
inizia immediatamente, senza attendere il segnale di 1–giro.
G32Z_ F_ ; Z_ ; (Prima di questo blocco non viene atteso il segnale di 1–giro) G32; (Visto come un blocco di filettatura) Z_ F_ ;(Anche in questo caso non è atteso il segnale di 1–giro)
7 Se durante la filettatura conica o a spirale è attiva la velocità di taglio costante, la velocità del
mandrino cambia causando errori nel passo. Pertanto, durante la filettatura non deve essere
usato il controllo della velocità di taglio costante. 8 Un blocco di movimento prima della filettatura, non deve specificare smussi o raccordi. 9 Un blocco di filettatura non deve specificare smussi o raccordi. 10Durante la filettatura la regolazione della velocità del mandrino è disabilitata (fissa al 100%). 11La funzione di ritiro durante il ciclo di filettatura non è attiva per G32.
55
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PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
B–63854IT/03
4.7

FILETTATURA CONTINUA

Spiegazioni
E' disponibile la filettatura continua, grazie alla quale possono essere comandati più blocchi di filettatura consecutivi, attraverso la sovrapposizione degli impulsi fra due blocchi consecutivi. In questo modo vengono eliminate eventuali discontinuità della lavorazione dovute all'interruzione del movimento durante l'esecuzione di più blocchi di lavorazione consecutivi, rendendo così possibile la programmazione di filettature continue.
Dato che la perdita di sincronismo del mandrino (dovuta al passaggio da un blocco all'altro) viene minimizzata, possono essere eseguite filettature speciali, con variazione del passo o della forma durante il ciclo.
G32
G32
Fig. 4.7 Filettatura continua
Anche se la filettatura viene ripetutamente eseguita nella stessa posizione variando la profondità di taglio, questo sistema permette di eseguire una lavorazione corretta, senza danneggiare il filetto.
G32
NOTA
1 La sovrapposizione dei blocchi è effettiva anche per i
comandi G01, producendo una eccellente finitura della superficie.
2 Nel caso di blocchi continui estremamente brevi, la
sovrapposizione dei blocchi non può funzionare.
56
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4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
4.8
FILETTATURA A PIU' PRINCIPI
Formato
Spiegazioni
Specificando con l'indirizzo Q l'angolo fra la posizione del segnale di 1 giro del mandrino e l'inizio della filettatura, è possibile realizzare con facilità le filettature a più principi.
Filettature a più principi
(filettatura a passo costante)
G32 IP_ F_ Q_ ; G32 IP_ Q_ ;
IP_ : Punto finale
F_ : Passo lungo l’asse longitudinale Q_ : Angolo di inizio della filettatura
D Comandi di filettatura
disponibili
Limitazioni
D Angolo iniziale
D Unità dell'angolo iniziale
D Intervallo di specifica
dell'angolo iniziale
D Ciclo di filettatura in più
passate (G76)
G32: Filettatura a passo costante G34: Filettatura a passo variabile G76: Ciclo di filettatura in più passate G92: Ciclo di filettatura
L'angolo iniziale non è un dato modale e deve essere specificato ad ogni blocco. Se non è specificato, viene assunto 0.
Le unità dell'angolo iniziale (Q) sono 0.001 gradi. Non può essere usato il punto decimale. Esempio:
Per un angolo di 180 gradi, specificare Q180000. Non è possibile specificare Q180.000, perché contiene il punto decimale
Può essere specificato un angolo iniziale compreso fra 0 e 360gradi, in unità di 0.001 gradi. Se viene specificato un valore maggiore di 360000 (360 gradi), questo viene arrotondato a 360000 (360 gradi).
Per programmare il ciclo di filettatura in più passate G76, usare sempre il formato della serie 15.
57
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Esempi
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
Programma per l’esecuzione di una filettatura a due principi (con angoli iniziali di 0 e 180 gradi))
G00 X40.0 ; G32 W–38.0 F4.0 Q0 ; G00 X72.0 ;
W38.0 ;
X40.0 ; G32 W–38.0 F4.0 Q180000 ; G00 X72.0 ;
W38.0 ;
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58
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B–63854IT/03
4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
4.9

FUNZIONE DI SALTO (G31)

Formato
Spiegazioni
G31 comanda l'interpolazione lineare come G01. L'immissione di un segnale esterno di salto durante l'esecuzione di questo comando interrompe il resto del blocco e fa eseguire il blocco successivo.
La funzione di salto si usa quando il punto finale non è noto a priori, ma è specificato da un segnale della macchina, come, per esempio, nella rettifica. Questa funzione si usa anche per misurare le dimensioni del pezzo. Per i dettagli relativi all'impiego di questa funzione, consultare il manuale del costruttore della macchina utensile.
G31 IP_;
G31: Codice G autocancellante (valido solo per il blocco che
lo contiene)
Le macroistruzioni possono usare i valori delle coordinate del punto cui è pervenuto il segnale di salto in quanto essi vengono memorizzati nelle variabili di sistema #5061 e #5062 delle macroistruzioni.
#5061 Valore della coordinata X #5062 Valore della coordinata Z
DIFFIDA
Per migliorare la precisione della posizione dell’utensile quando perviene il segnale di salto, la regolazione della velocità di avanzamento, la prova a vuoto e l’accelerazione/decelerazione automatica sono disabilitate per la funzione di salto programmata nel modo avanzamento al minuto. Queste funzioni possono essere abilitate mettendo a 1 il bit 7 (SKF) del parametro N. 6200. Nel modo avanzamento al giro, la regolazione della velocità di avanzamento, la prova a vuoto e l’accelerazione/decelerazione automatica sono abilitate per la funzione di salto, indipendentemente dallo stato del bit SKF.
NOTA
1. G31 non può essere usato quando è attiva la compensazione raggio utensile. Prima di specificare il comando G31, cancellare la compensazione raggio utensile con G40, altrimenti si ha l’allarme P/S N. 035.
3. Se si usa la funzione di salto ad alta velocità, l’esecuzione di G31 nel modo avanzamento al giro provoca l’allarme P/S N. 211.
59
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Esempi
D Il blocco successivo a
G31 contiene un comando incrementale
PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
G31 W100.0 F100;
U50.0;
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U50.0
D Il blocco successivo a
G31 contiene un comando assoluto di un solo asse
Segnale di salto ricevuto qui
X
100.0
Z
50.0
Movimentoeffettivo Movimento senzasegnale di salto
Fig. 4.9 (a) Il blocco successivo è un comando incrementale
G31 Z200.00 F100;
X100.0;
Segnale di salto ricevuto qui
X100.0
Z200.0
Movimentoeffettivo Movimento senza segnale di salto
D Il blocco successivo a
G31 contiene un comando assoluto di due assi
Fig. 4.9 (b) Il blocco successivo è un comando assoluto per un asse
G31 G90X200.0 F100;
X300.0 Z100.0;
X
Segnale di salto ricevuto qui
100
100 200 300
(300,100)
Movimentoeffettivo Movimentosenza
segnale di salto
Z
Fig. 4.9 (c) Il blocco successivo è un comando assoluto per due assi
60
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4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONEPROGRAMMAZIONE
4.10

SALTO ALLA COPPIA LIMITE (G31 P99)

Formato
Spiegazioni
D G31 P99
D G31 P98
Se viene limitata la coppia del motore (per esempio con un comando di limitazione della coppia emesso dal PMC), un comando di movimento successivo a G31 P99 (o a G31 P98) può generare lo stesso tipo di avanzamento in lavoro specificato da G01 (interpolazione lineare). Se viene ricevuto un segnale indicante che è stata raggiunta la coppia limite (a causa della pressione applicata o per qualche altra ragione), si verifica un salto della lavorazione. Per i dettagli relativi all'impiego di questa funzione, consultare il manuale del costruttore della macchina utensile.
G31 P99 F_ ;P_I G31 P98 F_ ;
G31: Un codice G autocancellante (codice G valido solo per il blocco nel quale è specificato)
Se viene raggiunta la coppia limite del motore, o viene ricevuto un segnale di salto, durante l'esecuzione di G31 P99, il comando di movimento in corso viene cancellato e viene eseguito il blocco successivo.
Se viene raggiunta la coppia limite del motore durante l'esecuzione di G31 P98, il comando di movimento in corso viene cancellato e viene eseguito il blocco successivo. Il segnale di salto <X0004#7Torretta 2/X0013#7> non influenza G31 P98. Se durante l'esecuzione di G31 P98 il CNC riceve un segnale di salto, lo ignora.
P_I
D Comando del limite della
coppia
D Variabili di sistema delle
macroistruzioni
Limitazioni
D Comando asse
D Errore del servosistema
D Salto ad alta velocità
Se prima dell'esecuzione di G31 P99/98 non viene specificata la limitazione della coppia, il movimento continua; anche se viene raggiunta la coppia limite, il salto non viene eseguito.
Quando vengono specificati G31 P99 o G31 P98, le variabili macro contengono le coordinate della posizione raggiunta alla fine del salto (vedere la sezione 4.9). Se la lavorazione viene saltata in seguito a un segnale di salto, le stesse variabili conterranno le coordinate di macchina del punto di fine del salto, anziché le coordinate del punto nel quale è pervenuto il segnale.
Un blocco G31 P98/P99 può comandare il movimento di un solo asse. Se in tale blocco vengono specificati due o più assi, o non viene specificato alcun asse, si ha l'allarme P/S N. 015.
Se durante l'esecuzione di G31 P98/99 perviene il segnale indicante che è stata raggiunta la coppia limite e il grado di errore del servo è maggiore di 32767, si ha l'allarme P/S N. 244.
Con G31 P99, un segnale di salto può causare un salto, ma non un salto ad alta velocità.
D Controllo della velocità
Il bit 7 (SKF) del parametro N. 6200 deve essere settato in modo da disabilitare la prova a vuoto, le regolazioni, e l'accelerazione/decelerazione automatica per i comandi di salto G31.
61
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PROGRAMMAZIONE4. FUNZIONI DI INTERPOLAZIONE
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D Comandi consecutivi
Esempi
Non usare G31 P98/99 in blocchi consecutivi.
DIFFIDA
Specificare sempre la limitazione della coppia prima di comandare G31 P99/98. In caso contrario, G31 P99/98 permetterà l’esecuzione del comando di movimento senza provocare alcun salto.
NOTA
Se G31 viene programmato nel modo compensazione raggio utensile, si ha l’allarme P/S N. 035. Prima di comandare G31, cancellare il modo compensazione raggio utensile programmando G40.
O0001 ;
: : MJJ ; : : G31 P99 X200. F100 ; : G01 X100. F500 ; : : MYY ; : : M30 ; : %
Il PMC specifica la limitazione della coppia attraverso la finestra.
Comando di salto alla coppia limite Comando di movimento per il quale è
applicata la limitazione della coppia
Limitazione della coppia cancellata dal PMC
62
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5

5. FUNZIONI DI AVANZAMENTOPROGRAMMAZIONE

FUNZIONI DI AV ANZAMENT O
63
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PROGRAMMAZIONE5. FUNZIONI DI AVANZAMENTO
B–63854IT/03
5.1

INTRODUZIONE

D Funzioni di avanzamento
D Regolazione
D Accelerazione e
decelerazione automatiche
Le funzioni di avanzamento controllano il movimento dell'utensile. Sono disponibili le seguenti due funzioni:
1. Rapido Quando viene specificato un comando di posizionamento (G00), l'utensile si muove alla velocità rapida stabilita per il CNC (parametro N.
1420).
2. Avanzamento in lavoro L'utensile si muove alla velocità di avanzamento programmata.
La velocità dell'utensile può essere regolata, sia in rapido sia in lavoro, usando il selettore che si trova sul pannello dell'operatore.
Allo scopo di ottenere partenze e arresti graduali, all'inizio e alla fine dei movimenti dell'utensile vengono applicate automaticamente l'accelerazione e la decelerazione (Fig. 5.1(a)).
Rapido
F
R
F
: Velocità in rapido
R
: Costante di tempo
T
R
per l’accelerazione /decelerazione in rapido
0
T
R
Avanzamento in lavoro
F
C
0
T
C
T
R
F
: Velocità di avanzamento
C
T
C
T
C
Tempo
: Costante di tempo per
l’accelerazione/decele– razione in lavoro
Tempo
Fig. 5.1 (a) Accelerazione e decelerazione automatiche (esempio)
64
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B–63854IT/03
5. FUNZIONI DI AVANZAMENTOPROGRAMMAZIONE
D Percorso dell'utensile
durante l'avanzamento in lavoro
Se fra due blocchi consecutivi di avanzamento in lavoro cambia la direzione del movimento, può derivarne un arrotondamento dello spigolo (Fig.5.1(b)).
X
Percorso utensile programmato Percorso utensile effettivo
0
Z
Fig. 5.1 (b) Esempio di percorso dell'utensile fra due blocchi
In interpolazione circolare, si verifica un errore di raggio (Fig. 5.1 (c)).
X
0
r:Errore
Percorso utensile programmato Percorso utensile effettivo
r
Z
5.2

RAPIDO

Formato
Spiegazioni
Fig. 5.1 (c) Esempio di errore del raggio dell'interpolazione circolare
L'arrotondamento dello spigolo illustrato dalla fig. 5.1 (b) e l'errore di raggio illustrato nella fig. 5.1 (c) dipendono dalla velocità di avanzamento. Pertanto, se si vuole che l'utensile esegua il percorso programmato occorre controllare la velocità di avanzamento.
G00 IP_ ;
G00 : Codice G (gruppo 01) per il posizionamento in rapido IP_ : Coordinate del punto finale
Il posizionamento in rapido si ottiene con il comando di posizionamento (G00). In rapido, il blocco successivo viene eseguito dopo che la velocità è scesaa0elaposizione programmata è stata raggiunta, con una tolleranza stabilita dal costruttore della macchina utensile (controllo in-posizione). Non è necessario programmare la velocità, dato che questa è impostata per ciascun asse tramite il parametro N. 1420. La velocità in rapido può essere regolata tramite il selettore che si trova sul pannello dell'operatore: F0, 25%, 50%, 100% F0 è una velocità fissa impostata con il parametro N. 1421. Per i dettagli, consultare il manuale del costruttore della macchina utensile.
65
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PROGRAMMAZIONE5. FUNZIONI DI AVANZAMENTO
B–63854IT/03
5.3
VELOCITA' DI AVANZAMENTO IN LAVORO
Formato
Spiegazioni
La velocità di avanzamento per l'interpolazione lineare (G01), l'interpolazione circolare (G02, G03), ecc. si programma con un valore numerico dopo il codice F.
Nell'avanzamento in lavoro, il blocco successivo è eseguito in modo da minimizzare la variazione della velocità di avanzamento. Sono disponibili quattro modalità di specifica:
1. Avanzamento al minuto (G98) Dopo il codice F, specificare l'entità dell'avanzamento al minuto .
2. Avanzamento al giro (G99) Dopo il codice F, specificare l'entità dell'avanzamento al giro del mandrino.
Avanzamento al minuto
G98 ; Codice G (gruppo 05) per l'avanzamento al minuto F__: Velocità di avanzamento (mm/min o pollici/min)
Avanzamento al giro
G99 ; Codice G (gruppo 05) per l'avanzamento al giro F__: Velocità di avanzamento (mm/giro o pollici/giro)
D Controllo della velocità
tangenziale costante
D Avanzamento al minuto
(G98)
La velocità di avanzamento è controllata in modo che la velocità nella direzione risultante sia sempre uguale alla velocità programmata.
XX
Punto finale
F
Punto iniziale
Z
Interpolazione lineare
Fig. 5.3 (a) Velocità tangenziale (F)
Nel modo avanzamento al minuto, G98, la velocità di avanzamento dell'utensile al minuto viene direttamente programmata col codice F. G98 è modale, dopo essere stato specificato, rimane valido finché non viene comandato G99 (avanzamento al giro). All'accensione è attivo il modo avanzamento al giro. Alla velocità di avanzamento al minuto può essere applicata una regolazione da 0 a 254% (con incrementi di 1%) tramite il selettore che si trova sul pannello dell'operatore. Per i dettagli, consultare il manuale del costruttore della macchina utensile.
Punto iniziale
Centro Punto
finale
Interpolazione circolare
F
Z
66
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5. FUNZIONI DI AVANZAMENTOPROGRAMMAZIONE
D Avanzamento al giro
(G99)
F
Fig. 5.3 (b) Avanzamento al minuto
Avanzamento al minuto (mm/min o pollici/min)
DIFFIDA
Alcuni comandi, come la filettatura, inibiscono la regolazione della velocità di avanzamento.
Il modo avanzamento al giro si specifica con G99. L'avanzamento dell'utensile al giro del mandrino si specifica direttamente con il codice F. G99 è modale. Una volta programmato, resta attivo finché non viene programmato G98 (avanzamento al minuto). Alla velocità di avanzamento al giro può essere applicata una regolazione da 0 a 254% (con incrementi di 1%) tramite il selettore che si trova sul pannello dell'operatore. Per i dettagli, consultare il manuale del costruttore della macchina utensile.
D Limite della velocità di
avanzamento
F
Fig. 5.3 (c) Avanzamento al giro
Avanzamento al giro (mm/giro o pollici/giro)
AVVERTENZA
1 Quando la velocità di rotazione del mandrino è bassa, la
velocità di avanzamento non è uniforme. Il grado di non uniformità aumenta con il diminuire della velocità del mandrino.
2 Alcuni comandi, come la filettatura, inibiscono la
regolazione della velocità di avanzamento.
Con il parametro N. 1422 è possibile stabilire un limite della velocità di avanzamento comune a tutti gli assi. Se la velocità di avanzamento effettiva (dopo l'applicazione delle regolazioni) supera questo limite, viene bloccata in modo da non eccederlo.
67
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PROGRAMMAZIONE5. FUNZIONI DI AVANZAMENTO
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NOTA
Il limite superiore della velocità di avanzamento si specifica in mm/min o in pollici/min. Eccetto che durante l’accelerazione o la decelerazione, l’errore aritmetico del CNC per il valore comandato della velocità di avanzamento è contenuto entro il "2%. Questo errore si applica al tempo misurato per un movimento dell’utensile di 500 mm o più, dopo aver raggiunto una velocità stazionaria.
Riferimento
5.4

SOSTA (G04)

Formato
Spiegazioni
Vedere l'appendice C per l'intervallo di specifica della velocità di avanzamento.
Sosta G04 X_ ; o G04 U_; o G04 P_ ;
X_ : Tempo di sosta (punto decimale ammesso) U_ : Tempo di sosta (punto decimale ammesso) P_ : Tempo di sosta (punto decimale non ammesso)
Quando viene specificata una sosta, l'esecuzione del blocco successivo è ritardata per il tempo specificato. Il bit 1 (DWL) del parametro N. 3405 permette di specificare la sosta in giri nel caso dell'avanzamento al giro (G99).
Tabella 5.4 (a)
Intervallo dei valori di comando del tempo di sosta (Comando X)
Sistema di incrementi
IS–B da 0.001 a 99999.999 secondi o giri
Intervallo dei valori di comando del tempo di sosta (Comando P)
Sistema di incrementi
IS–B da 1 a 99999999 0.001 sec o giri
68
Intervallo dei valori dei
comandi
Tabella 5.4 (b)
Intervallo dei valori dei
comandi
Unità del tempo
di sosta
Unità del tempo
di sosta
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6

6. PUNTO DI RIFERIMENTOPROGRAMMAZIONE

PUNTO DI RIFERIMENT O
Su una macchina utensile a CNC è definita una posizione speciale nella quale, generalmente, viene eseguito il cambio utensile o viene stabilito il sistema di coordinate, come si vedrà più avanti. Questa posizione è detta punto di riferimento.
69
Page 94
6.1

RITORNO AL PUNT O DI RIFERIMENTO

PROGRAMMAZIONE6. PUNTO DI RIFERIMENTO
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D Punto di riferimento
Il punto di riferimento è un punto fisso sulla macchina al quale l’utensile può essere portato facilmente con la funzione del ritorno al punto di riferimento. Per esempio, il punto di riferimento è usato come posizione di cambio utensile automatico. Possono essere definiti fino a quattro punti di riferimento, specificandone le coordinate nel sistema di coordinate della macchina tramite parametri (da 1240 a 1243).
X
2° punto di riferimento
3° punto di riferimento
Punto di riferimento
4° punto di riferimento
Z
Zero macchina
Fig. 6.1 (a) Zero macchina e punti di riferimento
70
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6. PUNTO DI RIFERIMENTOPROGRAMMAZIONE
D Ritorno al punto di
riferimento
D Controllo del ritorno al
punto di riferimento
L'utensile può essere portato automaticamente sul punto di riferimento passando per un punto intermedio lungo l'asse specificato. Al completamento del ritorno al punto di riferimento si accende la spia corrispondente.
X
Fig. 6.1 (b) Ritorno al punto di riferimento
Punto intermedio
Punto di riferimento
Z
Il controllo del ritorno al punto di riferimento (G27) è la funzione che controlla se l'utensile è ritornato correttamente al punto di riferimento come specificato dal programma. Se l'utensile è ritornato correttamente al punto di riferimento lungo l'asse specificato, la spia dell'asse si accende.
Formato
D Ritorno al punto
di riferimento
D Controllo del ritorno al
punto di riferimento
G28 IP_ ; Ritorno al punto di riferimento G30 P2 IP_ ; Ritorno al secondo punto di riferimento
(P2 può essere omesso) G30 P3 IP_ ; Ritorno al terzo punto di riferimento G30 P4 IP_ ; Ritorno al quarto punto di riferimento
IP : Comando che specifica la posizione del punto intermedio
(comandoassoluto oincrementale)
G27 IP_ ;
IP : Comando che specifica la posizione del punto di riferimento
(comandoassoluto oincrementale)
71
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Spiegazioni
PROGRAMMAZIONE6. PUNTO DI RIFERIMENTO
B–63854IT/03
D Ritorno al punto di
riferimento (G28)
D Ritorno al secondo,
terzo e quarto punto di riferimento (G30)
D Controllo del ritorno al
punto di riferimento (G27)
Limitazioni
D Quando la macchina
è in stato di blocco
Il posizionamento sul punto intermedio e il posizionamento sul punto di riferimento sono eseguiti alla velocità in rapido specificata per ciascun asse. Quindi, per sicurezza, la compensazione raggio utensile e la compensazione lunghezza utensile devono essere cancellate prima di eseguire questo comando.
In un sistema senza trasduttore di posizione assoluto, il ritorno al secondo, terzo o quarto punto di riferimento può essere eseguito solo dopo il ritorno al punto di riferimento con G28 o il ritorno manuale al punto di riferimento (vedere III-3.1). Il comando G30 si usa quando la posizione del cambio utensile automatico (ATC) è diversa dal punto di riferimento.
Il comando G27 posiziona l'utensile in rapido. Se l'utensile raggiunge il punto di riferimento, si accende la spia del ritorno al punto di riferimento e viene eseguito il blocco successivo. Se la posizione raggiunta dall'utensile non è il punto di riferimento, viene visualizzato un allarme (N. 092).
Quando è attivo il blocco macchina, la spia che indica il completamento del ritorno al punto di riferimento non si accende, anche quando l'utensile è ritornato automaticamente al punto di riferimento. In questo caso, non viene controllato se l'utensile ha raggiunto il punto di riferimento anche se è specificato il comando G27.
D Primo ritorno al punto
di riferimento dopo l'accensione (senza trasduttore di posizione assoluto)
D Controllo del ritorno al
punto di riferimento con le correzioni attive
D Accensione della spia
quando la posizione programmata non coincide con il punto di riferimento
Riferimento
Quando il comando G28 viene eseguito per la prima volta dopo l'accensione senza aver eseguito il ritorno manuale al punto di riferimento, il movimento dal punto intermedio al punto di riferimento è uguale a quello del ritorno manuale. In questo caso, la direzione dal punto intermedio è quella impostata per il ritorno al punto di riferimento con il parametro ZMI (N. 1006#5). Di conseguenza, il punto intermedio deve essere specificato in modo da consentire il ritorno al punto di riferimento.
Se è stato specificata una correzione, alla posizione specificata dal comando G27 viene sommata l'entità della correzione. Di conseguenza, se la posizione ottenuta applicando la correzione non è il punto di punto di riferimento, la spia non si accende e si ha l'allarme. Normalmente, prima di specificare G27 cancellare le correzioni.
Su una macchina in pollici programmata in millimetri, la spia del ritorno al punto di riferimento può accendersi anche se la posizione programmata è spostata di un incremento minimo di programmazione rispetto alla posizione del punto di riferimento. Questo perché l'incremento minimo di programmazione è più piccolo dell'incremento minimo di comando.
D Ritorno manuale al punto
di riferimento
Vedere III-3.1.
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7

7. SISTEMA DI COORDINATEPROGRAMMAZIONE

SISTEMA DI COORDINA TE
Quando viene specificata una posizione da raggiungere, il CNC muove l'utensile, portandolo a tale posizione. La posizione da raggiungere viene fornita tramite i valori delle coordinate, in un sistema di coordinate. Le coordinate vengono espresse con una componente per ciascun asse. Se il sistema dispone di due assi programmabili (X e Z), il valore delle coordinate si esprime come segue:
X_ Z_
Questo comando è detto parola dimensionale.
X
β
α
Z
Punto zero
Fig. 7 Posizione dell'utensile specificata da Xα Zβ
Le coordinate possono essere specificate in uno dei seguenti tre tipi di sistemi di coordinate:
(1) Sistema di coordinate della macchina (2) Sistema di coordinate del pezzo (3) Sistema di coordinate locali
Dato che il numero degli assi programmabili, vale a dire il numero delle componenti da specificare, varia da macchina a macchina,in questo manuale una parola dimensionale è rappresentata dal simbolo IP_ .
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PROGRAMMAZIONE7. SISTEMA DI COORDINATE
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7.1

SISTEMA DI COORDINATE DELLA MACCHINA

Formato
Spiegazioni
D Selezione del sistema
di coordinate della macchina (G53)
Lo zero macchina è una posizione standard della macchina, che viene normalmente stabilita dal costruttore della macchina in base alle caratteristiche della macchina stessa.
Il sistema di coordinate della macchina è un sistema di coordinate che ha l’origine sullo zero macchina. Il sistema di coordinate della macchina viene stabilito quando, dopo l’accensione, viene eseguito il ritorno manuale al punto di riferimento (vedere III–3.1). Una volta stabilito, il sistema di coordinate della macchina non cambia fino allo spegnimento del sistema.
G53 IP_ ; IP_ : Parola dimensionale assoluta
Quando la posizione viene specificata usando le coordinate di macchina, l'utensile va in rapido su tale posizione. G53, il comando che seleziona il sistema di coordinate della macchina, è un codice G autocancellante. I comandi basati sul sistema di coordinate della macchina sono quindi validi solo nel blocco contenente G53. G53 deve essere specificato nel modo programmazione assoluta. Se è specificato nel modo incrementale, viene ignorato. Quando l'utensile deve essere portato su una posizione speciale della macchina, per esempio sulla posizione di cambio utensile, programmare il movimento nel sistema di coordinate della macchina specificando G53.
Limitazioni
D Cancellazione delle
compensazioni
D G53 specificato
immediatamente dopo l'accensione
Riferimento
Prima di comandare G53, cancellare le correzioni utensile, la compensazione raggio utensile e la compensazione lunghezza utensile.
Dato che per poter comandare G53 deve essere stato stabilito il sistema di coordinate della macchina, dopo l'accensione deve essere stato eseguito almeno un ritorno manuale o automatico (G28) al punto di riferimento. Questo non è necessario se si usa un trasduttore di posizione assoluto.
Quando dopo l'accensione viene eseguito il ritorno manuale al punto di riferimento, il sistema di coordinate della macchina viene stabilito in modo che il punto di riferimento sia alle coordinate a e b specificate con il parametro N. 1240.
Sistema di coordinate della macchina
Zero macchina
β
α
Punto di riferimento
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7. SISTEMA DI COORDINATEPROGRAMMAZIONE
7.2

SISTEMA DI COORDINATE DEL PEZZO

7.2.1
Impostazione del sistema di coordinate del pezzo
Il sistema di coordinate utilizzato per la lavorazione di un pezzo si dice sistema di coordinate del pezzo. Il sistema di coordinate del pezzo deve essere preventivamente stabilito nel CNC (impostazione del sistema di coordinate del pezzo).
Il programma pezzo seleziona un sistema di coordinate del pezzo (selezione del sistema di coordinate del pezzo). Il sistema di coordinate del pezzo stabilito può essere cambiato traslandone l’origine (cambiamento del sistema di coordinate del pezzo).
Il sistema di coordinate del pezzo può essere impostato in tre modi:
(1) Con il comando G50
Il sistema di coordinate del pezzo viene stabilito specificando i valori delle coordinate dopo G50.
(2) Automaticamente
Il sistema di coordinate del pezzo viene impostato automaticamente al completamento del ritorno manuale al punto di riferimento (vedere III-3.1).
(3) Con i comandi da G54 a G59
E' possibile presettare sei sistemi di coordinate del pezzo tramite il pannello MDI (vedere III-11.4.6). Il sistema di coordinate del pezzo da utilizzare può poi essere selezionato con uno dei comandi da G54 a G59. Se si usano comandi assoluti, stabilire il sistema si coordinate del pezzo in uno qualsiasi dei suddetti modi.
Formato
D Impostazione del
sistema di coordinate con G50
Spiegazioni
G50 IP_ ;
Un certo punto dell'utensile, per esempio la punta, diventa il punto IP del sistema di coordinate del pezzo. Se IP è un comando incrementale, il sistema di coordinate è definito in modo che la posizione attuale dell'utensile coincida con il risultato ottenuto sommando i valori incrementali programmati alla posizione precedente dell'utensile. Se l'impostazione del sistema di coordinate con G50 viene effettuata con le correzioni utensile attive, viene impostato un sistema di coordinate in cui la posizione designata è la posizione precedente all'effettuazione dell'offset.
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Esempi
Esempio 1
Impostazione del sistema di coordinate con G50X128.7Z375.1; (Programmazione diametrale)
X
375.1
PROGRAMMAZIONE7. SISTEMA DI COORDINATE
Puntoiniziale
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Esempio 2
Impostazione del sistema di coordinate con G50X1200.0Z700.0; (Programmazione diametrale)
X
700.0
Puntoiniziale (punto standard)
Punto zero
φ128.7
φ1200.0
Z
Z
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