STEINBERG Cubase Studio 4 User Manual [it]

Manuale Operativo
Manuale Operativo Cubase 4 - Versione originale realizzata da: Cristina Bachmann, Heiko Bischoff, Birgit Grossmann, Sabine Pfeifer, Claudia Schomburg
Traduzione dall’inglese per Midiware a cura di Massimo Grazioli: maxiflip@tiscali.it
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© Steinberg Media Technologies GmbH, 2006.
Tutti i diritti riservati.

Indice

3 Indice

10 Parte I:
Manuale di riferimento

11 Descrizione del Manuale

12 Benvenuti!
13 Connessioni VST: Configurazione bus
ingresso e uscita
14 Presentazione 14 Configurare i bus 17 Uso dei bus 19 Configurare canali Group e FX 20 Monitoring 20 Strumenti/effetti esterni (solo Cubase)

25 Finestra Project

26 Presentazione 27 Panoramica della finestra 34 Operazioni 55 Opzioni

57 Riproduzione e pannello di Trasporto

58 Presentazione 60 Operazioni 62 Opzioni ed Impostazioni

64 Registrazione

65 Presentazione 65 Metodi di registrazione elementari 67 Specifiche di registrazione audio 77 Specifiche di registrazione MIDI 82 Opzioni e Impostazioni 84 Recupero di registrazioni audio dopo un blocco del
sistema

85 Fade, crossfade e inviluppi

86 Creazione dei fades 87 Finestre di dialogo Fade 89 Creare i crossfade 90 Finestra di dialogo Crossfade 91 Auto Fade e Crossfade 92 Inviluppi evento

93 Traccia play order

94 Introduzione 94 Configurare la traccia play order 95 Lavorare con le parti play order 97 Uniformare l’ordine di riproduzione

98 Tracce Cartella

99 Descrizione tracce Cartella 99 Gestire le tracce Cartella 100 Lavorare con parti Cartella

102 Uso dei Marker

103 Descrizione dei marker 103 Finestra Marker 104 Traccia Marker 106 Comandi rapidi per i marker 106 Editing dei marker nel Project Browser

107 Il Mixer

108 Presentazione capitolo 109 Panoramica 111 Configurare il Mixer 115 Strisce canale relative all’audio 116 Strisce canale MIDI 116 Pannello comune 117 Canali d’ingresso e uscita 117 Procedure di mixaggio elementari 121 Procedure audio specifiche 128 Procedure specifiche MIDI 129 Utility 132 Diagrammi Mixer VST
135 Control Room
(solo Cubase)
136 Presentazione capitolo 137 Configurare la Control Room 140 Finestra Control Room Overview 140 Mixer della Control Room 142 Operazioni Control Room 147 Send Studios e Studio 150 Direct Monitoring e latenza
151 Surround
(solo Cubase)
152 Presentazione capitolo 154 Operazioni
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159 Automazione

160 Presentazione capitolo 161 Operazioni d’automazione traccia 164 Automazione Write/Rea 167 Curve d’automazione 170 Consigli e metodi comuni 170 Opzioni ed Impostazioni

171 Processi e funzioni audio

172 Presentazione capitolo 172 Processo Audio 181 Applicare i plug-in (solo Cubase) 182 Finestra Offline Process History 183 Funzione Freeze Edits 184 Detect Silence 185 Spectrum Analyzer (solo Cubase) 187 Funzione Statistics (solo Cubase)

188 Sample Editor

189 Presentazione capitolo 189 Aprire il Sample Editor 189 Panoramica della finestra 191 Operazioni 197 Opzioni ed impostazioni

198 Audio Part Editor

199 Presentazione capitolo 199 Aprire l’Audio Part Editor 199 Panoramica della finestra 201 Operazioni 202 Metodi comuni 203 Opzioni ed Impostazioni

204 Audio warp

205 Presentazione capitolo 205 Tool Audio Tempo Definition 208 Etichette Warp e il tool Warp Samples 212 Quantizzazione audio 213 Pitch shift in tempo reale di eventi audio 213 Freezing processo in tempo reale

215 Hitpoint e slice

216 Presentazione capitolo 216 Uso degli hitpoint 218 Editing degli hitpoint 220 Q-points 221 Creare gli slice 221 Creare mappature groove quantizzate 222 Altre funzioni hitpoint

224 Il Pool

225 Presentazione capitolo 225 Panoramica della finestra 228 Operazioni

238 SoundFrame

239 Introduzione

241 MediaBay

242 Introduzione 243 Panoramica della finestra 244 Browsing dei file multimediali 246 Trovare i files nella sezione Viewer 249 Preview file nella sezione Scope 250 Tag Editor 252 Preferenze MediaBay 252 Gestione multimediale giornaliera

254 Tracce Instrument

255 Introduzione 257 Creare una traccia Instrument 257 Editing di una traccia/canale Instrument 257 Tracce Instrument e preset Track 258 Tracce Instrument e MIDI

259 Preset Track

260 Introduzione 260 Tipi di preset Track 262 Preset VST 263 Cercare i preset 265 Creare un preset Track 265 Creare tracce da preset Track o VST 266 Applicare i preset Track 268 Preview dei preset Track e VST 269 Insert ed impostazioni EQ dai preset Track

270 Parametri ed effetti MIDI

271 Introduzione 271 L’Inspector – Gestione generale 271 Impostazioni traccia principali 273 Modifier MIDI 275 Effetti MIDI 277 Gestione dei plug-in
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278 Processo e quantizzazione MIDI

279 Introduzione 280 Funzioni Quantize 285 Impostazioni permanenti con Freeze MIDI Modifi-
ers e Merge MIDI in Loop
286 Dissolve Part 287 Conversione O-Note 287 Repeat Loop 287 Altre funzioni MIDI

291 Editor MIDI

292 Editing MIDI 292 Aprire un editor MIDI 294 Key Editor – Panoramica 297 Operazioni nel Key Editor 310 Edit In-Place 311 Drum Editor – Panoramica 312 Operazioni nel Drum Editor 314 Lavorare con drum map 317 Drum name list 318 List Editor – Panoramica 319 Operazioni nel List Editor
322 Logical Editor, Transformer e Input
Transformer
323 Introduzione 323 Aprire Logical Editor 324 Panoramica della finestra 324 Selezionare un preset 324 Configurare le condizioni di filtro 329 Selezionare una funzione 330 Specificare le azioni 332 Applicare le azioni definite 332 Lavorare con i preset 332 Input Transformer

334 System Exclusive

335 Introduzione 335 Bulk dump 336 Registrare le variazioni dei parametri System Exclu-
sive
336 Editing dei messaggi System Exclusive

338 Traccia Tempo

339 Presentazione capitolo 339 Editor Tempo Track – Panoramica 341 Operazioni 344 Process Tempo (solo Cubase) 344 Finestra Process Bars (solo Cubase) 345 Opzioni e impostazioni 345 Beat Calculator 346 Merge Tempo From Tapping 346 Tool Time Warp

352 Project Browser

353 Panoramica della finestra 354 Editing delle tracce

359 Export Audio Mixdown

360 Introduzione 360 Mixdown su un file audio 361 Formati file disponibili

367 Sincronizzazione

368 Presentazione capitolo 368 Segnali di sync 369 Sincronizzare il trasporto e sincronizzare l’audio 370 Impostazioni e connessioni principali 371 Impostazioni di sincronizzazione 375 MIDI Machine Control 377 Sync Options 377 Lavorare con VST System Link

386 Video

387 Presentazione capitolo 387 Prima di iniziare (solo Windows) 388 Operazioni

392 ReWire

393 Introduzione 393 Lancio e uscita 394 Attivare i canali ReWire 394 Uso dei controlli di trasporto e tempo 395 Gestione dei canali ReWire in Cubase 395 Routing MIDI in ReWire2 395 Considerazioni e limitazioni
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Indice

396 Gestione file

397 Lavorare con i progetti 400 Lavorare con le librerie (solo Cubase) 400 Revert 400 Importare l’audio 403 Esportare ed importare file OMF (solo Cubase) 404 Esportare ed importare i file MIDI 406 Esportare ed importare tracce (solo Cubase) 407 Altre funzioni Import/Export 407 Cleanup

409 Personalizzazione

410 Presentazione capitolo 410 Workspaces 412 Finestre di dialogo Setup 413 Personalizzare i controlli traccia 415 Preset preference (solo Cubase) 416 Aspetto 417 Applicare i colori traccia ed evento 419 Dove sono salvate le impostazioni?

422 Comandi rapidi

423 Presentazione capitolo 423 Configurare i tasti di comando 426 Definire i tasti di modifica dei tool 427 I tasti di comando di default
430 Parte II:
Gestione e stampa delle partiture

431 Score Editor

432 Presentazione capitolo 432 Benvenuti! 432 Come funziona Score Editor 432 Note MIDI e note sullo spartito 433 Display quantize 435 Inserire note a mano e registrarle

436 Operazioni principali

437 Presentazione capitolo 437 Preparazioni 437 Aprire Score Editor 437 Cursore di progetto 438 Page Mode 439 Cambiare il fattore di Zoom 439 Rigo attivo 439 Impostazioni di configurazione pagina 440 Definire il proprio spazio di lavoro 442 Menu contestuali in Score Editor 442 Finestre di dialogo in Score Editor 442 Impostare key, clef e time signature 446 Trasporre gli strumenti 447 Ordine di lavoro 447 Force update

448 Trascrivere registrazioni MIDI

449 Presentazione capitolo 449 Trascrizione 449 Preparare le parti 449 Strategie: preparare le parti per la stampa dello
spartito
450 Impostazioni pentagramma 450 Pagina Main 453 Pagina Options 454 Pagina Polyphonic 454 Pagina Tablature 454 Situazioni che richiedono tecniche aggiuntive 455 Inserire modifiche display quantize 456 Strategie: Aggiungere modifiche display quantize 456 Funzione Explode 457 Funzione “Scores Notes To MIDI”
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458 Inserire ed editare le note

459 Presentazione capitolo 459 Impostazioni spartito 460 Valori e posizioni nota 462 Inserire ed editare le note 464 Selezionare le note 464 Spostare le note 466 Duplicare le note 466 Spostare misure con le "maniglie" 466 Cut, copy e paste 467 Editare le altezze di note singole 468 Cambiare la durata della note 469 Dividere una nota in due 469 Lavorare con il tool Display Quantize 469 Pentagrammi separati (piano) 470 Strategie: Pentagrammi multipli 470 Inserire ed editare clef, key o time signature 472 Cancellare le note

473 Impostazioni pentagramma

474 Presentazione capitolo 474 Impostazioni del pentagramma 474 Eseguire le impostazioni 475 Preset Staff 475 Nomi del pentagramma 475 Tonalità e chiave (Key e Clef) 476 Display quantize ed opzioni Interpretation 476 Display transpose 477 Pagina Options 477 Pagine Polyphonic e Tablature

478 Voci polifoniche

479 Presentazione capitolo 479 Premessa: voci polifoniche 480 Configurare le voci 481 Strategie: quante voci mi servono? 482 Inserire le note nelle voci 482 Verificare a quale voce appartiene una nota 482 Spostare le note tra le voci 483 Gestire le pause 484 Voci e display quantize 484 Creare voci incrociate 486 Voci polifoniche automatiche – Merge All Staves 486 Convertire le voci in tracce – Extract Voices

487 Note aggiuntive e formattazione pause

488 Presentazione capitolo 488 Premessa: gambi nota 488 Impostare la direzione del gambo 489 Lunghezza gambo 490 Alterazioni e shift enarmonico 490 Cambiare la forma della testa nota 491 Altri dettagli nota 492 Colorare le note 492 Copiare le impostazioni tra le note 492 Gestire i tratti d’unione 497 Note legate 498 Spostamento grafico delle note 498 Note ausiliarie 499 Ornamenti 500 Gruppi irregolari (Tuplet)

502 Lavorare con i simboli

503 Presentazione capitolo 503 Premessa: i vari layer 504 Inspector dei simboli 507 Importante! – Simboli, pentagrammi e voci 508 Inserire i simboli nello spartito 513 Selezionare i simboli 515 Spostare e duplicare simboli 518 Modificare durata e forma 518 Click-destro del mouse sui simboli 518 Doppio-click del mouse sui simboli 518 Cancellare i simboli 519 Copia e incolla 519 Allineamento 519 Dettagli dei simboli

525 Lavorare con gli accordi

526 Presentazione capitolo 526 Inserire i simboli accordo 528 Impostazioni accordo globali

529 Lavorare con i simboli di testo

530 Presentazione capitolo 530 Inserire ed editare simboli di testo 532 Vari tipi di scritta 536 Funzioni di testo
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539 Lavorare con i layout

540 Presentazione capitolo 540 Premessa: Layout 540 Creare un layout 540 Aprire un layout 540 Operazioni nel layout 541 Uso dei layout – un esempio 541 Marker Track to Form
542 Sviluppare lo spartito: tecniche ag-
giuntive
543 Presentazione capitolo 543 Impostazioni Layout 544 Staff size 544 Nascondere/mostrare oggetti 545 Colorare le note 546 Pause multiple 546 Editing delle stanghette misura 547 Creare gli upbeat 548 Impostare il numero di misure nella pagina 548 Spostare le stanghette 549 Trascinare i pentagrammi 551 Inserire parentesi e graffe 551 Auto Layout 553 Reset Layout 553 Stanghette misura interrotte

566 Stampa ed export delle pagine

567 Stampa 567 Export delle pagine in file immagine

568 Domande Frequenti (FAQ)

569 Come usare questo capitolo 569 Inserire ed editare le note 570 Simboli e layout

571 Trucchi e suggerimenti

572 Tecniche utili di editing 573 Se si sperava di avere un computer più veloce...

574 Indice analitico

555 Partiture di batteria

556 Presentazione capitolo 556 Premessa: Drum map in Score Editor 556 Configurare la drum map 558 Impostare un rigo per una partitura di batteria 558 Inserire ed editare le note 558 “Single Line Drum Staff”

559 Creare tablature

560 Presentazione capitolo 560 Creare la tablatura in automatico 561 Creare le tablature a mano 561 Aspetto dei numeri nella tablatura 561 Editing 562 Forma della testa nota

563 Partitura e riproduzione MIDI

564 Presentazione capitolo 564 Spartiti e modalità Play Order 564 Funzione MIDI Meaning 565 Simboli di crescendo dinamici
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Parte I:
Manuale di riferimento
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Descrizione del Manuale

Benvenuti!

Questo è il Manuale Operativo di Cubase 4 - Steinberg che contiene informazioni dettagliate su tutte le funzioni e caratteristiche del programma.
Versioni del programma
Questo manuale descrive due versioni: Cubase e Cubase Studio per due sistemi operativi o "piattaforme" diverse: Windows e Mac OS X.
Alcune funzioni sono presenti solo nella versione Cubase. In questi casi ciò è chiaramente indicato nel titolo del ris­pettivo argomento.
Analogamente, alcune funzioni ed impostazioni sono specifiche per una sola delle due piattaforme (Windows o Mac OS X). Ove possibile, ciò è chiaramente indicato. In altre parole:
Ö Se non c’è alcuna indicazione tutte le descrizioni e le procedure indicate nella documentazione valgono sia per Cubase che per Cubase Studio, in Windows e Mac OS X.
Le figure e i riferimenti dei menu sono quelle della versione Windows di Cubase localizzata in inglese.
Convenzioni dei comandi rapidi
In Cubase molti comandi rapidi di default utilizzano tasti di modifica, alcuni dei quali variano in base al sistema opera­tivo impiegato. Per esempio, il comando rapido di default per la funzione Undo è [Ctrl]+[Z] in Windows e [Com­mand]+[Z] in Mac OS X.
I comandi rapidi con i tasti di modifica descritti in questo manuale sono indicati prima con il tasto di modifica Win­dows, come segue:
[tasto di modifica Win]/[tasto di modifica Mac]+[tasto]
Per esempio, [Ctrl]/[Command]+[Z] significa: “premere [Ctrl] in Windows o [Command] in Mac OS X e premere [Z]”.
Analogamente, [Alt]/[Option]+[X] significa: “premere [Alt] in Windows o [Option] in Mac OS X e premere [X]”.
Ö Si noti inoltre che questo manuale fa spesso riferi­mento al “click-destro” del mouse (ad esempio, per aprire i menu contestuali, ecc.). In un computer Macintosh con il mouse ad un solo pulsante, tenere premuto il tasto [Ctrl] e cliccare.
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Descrizione del Manuale
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Connessioni VST: Configurazione bus
ingresso e uscita

Presentazione

Per trasferire l’audio all’hardware audio Cubase utilizza un sistema di bus di ingresso e di uscita.
• I bus d’ingresso consentono d’inviare l’audio dagli ingressi dell’hardware audio a Cubase; quando si registra l’audio si devono sempre usare uno o più bus d’ingresso.
• I bus d’uscita permettono d’inviare l’audio da Cubase alle us­cite dell’hardware audio; quando si riproduce l’audio, bisogna sempre farlo da uno o più bus d’uscita.
I bus d’ingresso e uscita sono di vitale importanza in Cu­base (ecco perchè questo capitolo è all’inizio del Manuale Operativo). Una volta compreso il sistema dei bus e la sua corretta configurazione è più facile procedere con regis­trazione, riproduzione, mixaggio e surround (solo Cubase).

Configurare i bus

Bus d’ingresso
• Serve almeno un bus d’ingresso stereo assegnato ad una coppia d’ingresso, in modo da poter registrare materiale ste­reo. Per registrare in stereo anche da altre coppie d’ingressi analogici, si possono aggiungere altri bus d’ingresso.
• Sebbene sia possibile registrare tracce mono da un lato di un ingresso stereo si consiglia di aggiungere un bus d’ingresso mono dedicato, da assegnare ad un ingresso analogico al quale è collegato un pre-amplificatore microfonico, ad esem­pio. Anche in questo caso è possibile avere più bus mono di­versi.
• Servirà anche un bus d’ingresso stereo assegnato all’ingresso stereo digitale, per i trasferimenti audio digitali.
• Per trasferire materiale audio surround direttamente ad una traccia (per esempio, da dispositivi di registrazione configurati in surround) serve un bus d’ingresso che supporti il formato surround impiegato (solo Cubase) – ad esempio, un bus d’in­gresso 5.1.
Strategie
In Cubase è possibile creare un numero qualsiasi di bus, virtualmente in qualsiasi configurazione di canale: mono, stereo o diversi formati surround.
Ö La configurazione dei bus è salvata con i progetti – si consiglia quindi di aggiungere e configurare i bus neces­sari per poi salvarli in un progetto Template (vedere "Sal­vataggio Template" a pag. 398).
Quando s’inizia a lavorare su nuovi progetti si può partire da questo Tem­plate. In questo modo si ha sempre una configurazione bus standard senza eseguirne ogni volta una nuova per un nuovo progetto. Per lavorare con diverse configurazioni bus in vari progetti, si possono creare più Template diversi, oppure memorizzare le proprie configurazioni in preset (vedere "Altre operazioni sui bus" a pag. 17). Naturalmente, i Tem­plate possono contenere anche altre impostazioni che si usano regolar­mente – frequenza di campionamento, formato di registrazione, struttura tracce di base, ecc..
Che tipo di bus servono quindi? Questo dipende dall’hardware audio impiegato, dalla configurazione audio generale (un sistema d’altoparlanti surround, ad esempio) e dal tipo di progetti con i quali si lavora.
Un esempio:
Supponiamo di avere un hardware audio con otto ingressi analogici e digitali e connessioni digitali stereo (in tutto 10 ingressi e uscite). Inoltre, c’è una configurazione surround
5.1 (solo Cubase). Ecco un elenco dei bus necessari:
Bus d’uscita
• Per il monitoraggio e l’ascolto di mix stereo sono necessari uno o più bus d’uscita stereo per l’ascolto e il monitoring.
• Anche per i trasferimenti audio digitali serve un bus stereo as­segnato all’uscita audio digitale stereo.
• Bisogna avere inoltre un bus nel formato della configurazione surround (5.1) assegnato alle opportune uscite (collegate a loro volta ai rispettivi altoparlanti). Ciò si può fare solo in Cu­base.
• Se si lavora con vari formati surround si dovranno aggiungere più bus surround.
!
Bus diversi possono usare gli stessi ingressi/uscite sull’hardware audio! Per esempio, si può avere un bus d’uscita stereo assegnato alle stesse uscite dei canali stereo frontali del bus surround – si possono così ascoltare i mix stereo senza dovere ricollegare gli altoparlanti.
Preparazioni
Prima di configurare i bus è bene nominare ingressi e us­cite sull’hardware audio. Per esempio, impiegando una configurazione d’altoparlanti surround 5.1, nominare le us­cite in base agli altoparlanti alle quali sono collegate (Left, Right, Center, e così via).
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Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
La ragione è la compatibilità – si semplifica il trasferimento dei progetti tra diversi computer e configurazioni. Per es­empio, portando il progetto in un altro studio, l’altro hard­ware audio potrebbe essere di un altro tipo; se però i due studi hanno dato ad ingressi e uscite gli stessi nomi in base al formato surround (piuttosto di nomi basati sul tipo di hardware audio) Cubase trova automaticamente in­gressi e uscite corretti per i bus e può riprodurre e regis­trare senza bisogno di cambiare le impostazioni.
Usare la finestra di dialogo Device Setup per assegnare i nomi ad ingressi ed uscite dell’hardware audio:
1. Dal menu Devices aprire la finestra di dialogo Device Setup.
2. Assicurarsi che nella pagina VST Audio System sia selezionato il driver corretto per l’hardware audio, in modo che la scheda audio appaia nell’elenco Devices.
3. Selezionare la scheda audio dall’elenco.
Le porte d’ingresso e uscita disponibili sull’hardware audio sono elen­cate sulla destra.
4. Per rinominare una porta, cliccare sul suo nome nella colonna “Show as” e digitare un nuovo nome.
Se necessario, si possono anche disabilitare le porte, cliccando nella colonna “Visible”.
Le porte disabilitate non appaiono nella finestra VST Connections quando s’impostano i bus; se si tenta di disabilitare una porta usata da un bus un messaggi o di avviso chiede se si desidera farlo veramente – si noti che questa operazione rimuove la porta dal bus!
5. Cliccare OK per chiudere la finestra di dialogo Device Setup.
Ö Se si apre un progetto creato su un altro computer ed i nomi delle porte non coincidono (o la configurazione della porta non è la stessa – per esempio, il progetto è stato creato su un sistema I/O multi-canale e lo si apre su un sistema I/O stereo) appare la finestra Pending Con­nections.
Essa permette di ri-assegnare manualmente le porte usate nel progetto a quelle disponibili sul proprio sistema.
Finestra VST Connections
I bus si aggiungono e configurano nella finestra VST Con­nections che si apre dal menu Devices.
Questa finestra contiene le seguenti pagine:
• Inputs e Outputs: visualizzano rispettivamente i bus d’ingresso o uscita.
• Group/FX: permette di creare canali/tracce Group e FX ed eseguire le rispettive assegnazioni. Vedere "Configurare Gruppi e canali FX" a pag. 19.
• External FX (solo Cubase): consente di creare bus effetti send/return per collegare effetti esterni che poi possono es­sere selezionati nei menu a tendina Effect di Cubase. Per maggiori informazioni vedere "Strumenti/effetti esterni (solo Cubase)" a pag. 20 ed il manuale Plug-in Reference.
• External Instruments (solo Cubase): permette di creare bus in­gresso/uscita per il collegamento di strumenti esterni. Per maggiori informazioni vedere "Strumenti/effetti esterni (solo Cubase)" a pag. 20 ed il manuale Plug-in Reference.
• Studio tab (solo Cubase): qui si abilita e configura Control Room. Vedere il capitolo "Control Room (solo Cubase)" a pag. 135.
Per ora vediamo come configurare i bus d’ingresso e us­cita.
In base alla pagina selezionata (Inputs o Outputs) la finestra elenca i bus d’ingresso e uscita correnti, con le seguenti colonne:
Colonna Descrizione
Bus Name Elenca i bus; cliccando in questa colonna si possono
Speakers Indica la configurazione degli altoparlanti (mono, stereo,
Audio Device Indica il driver ASIO corrente selezionato.
selezionare e rinominare i bus.
formati surround) di ogni bus.
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Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
Colonna Descrizione
Device Port Una volta “aperto” un bus (cliccando sul suo pulsante "+"
Click Si può assegnare il click ad un bus d’uscita VST speci-
nella colonna Bus Name) questa colonna indica l’in­gresso/uscita fisico dell’hardware audio usato dal bus.
fico, indipendentemente dalle impostazioni Control Room vere e proprie, o, per meglio dire, quando la Control Room è disabilitata
Aggiungere un bus
1. Cliccare sulla pagina Inputs o Outputs (dipende da cosa si vuole aggiungere).
2. Cliccare sul pulsante Add Bus.
Appare una finestra di dialogo.
3. Selezionare la configurazione (channel) desiderata.
Il menu a tendina presenta le opzioni Mono e Stereo, oltre a vari formati surround (solo Cubase). Per scegliere un altro formato surround usare il submenu “More...”.
Altrimenti si può eseguire un click-destro del mouse nella finestra VST Connections ed aggiungere un bus nel formato desiderato direttamente dal menu contestuale che appare.
Appare il nuovo bus con le porte visibili.
4. Cliccare nella colonna Device Port per selezionare una porta ingresso/uscita per il canale nel bus.
Il menu a tendina che appare elenca le porte con i nomi assegnati nella finestra di dialogo Device Setup. Ripetere l’operazione per tutti i canali nel bus.
Aggiunta di un bus "child" (solo Cubase)
In pratica, in bus surround bus è costituito da una serie di canali mono – 6 canali nel caso del formato 5.1. Se nel progetto c’è una traccia mono, si può assegnarla ad un canale altoparlante separato nel bus (o assegnarlo all’in­tero bus surround ed usare poi il surround panner per po­sizionarlo nell’immagine surround). Cosa fare però se si ha una traccia stereo da assegnare ad una coppia stereo del bus (Left e Right o Left Surround e Right Surround, ad es­empio)? Bisogna creare un bus "child".
1. Selezionare il bus surround nell’elenco ed eseguire un
click-destro del mouse su di esso.
Appare un menu a tendina.
2. Dal submenu “Add Child Bus” selezionare una config-
urazione canale.
Come si può vedere è possibile creare bus "child" stereo (assegnati a varie coppie di canali altoparlante nel bus surround) oppure altri formati di bus surround (con meno canali del bus "genitore").
Il "child" bus creato è disponibile per un’assegnazione diretta nel Mixer. E’ parte del bus surround "genitore", quindi non ha una striscia canale separata.
Sebbene in genere i bus "child" siano più utili nei bus d’uscita, si possono creare bus "child" in un bus d’in­gresso surround – ad esempio, per registrare una coppia di canale stereo (per esempio, Front Left-Right) nel bus surround su una traccia stereo separata.
Definire il bus Main Mix (bus uscita di default)
Main Mix è il bus d’uscita al quale nel Mixer è assegnato ogni nuovo canale creato.
Qualsiasi bus d’uscita nella finestra VST Connections può essere il bus d’uscita di default. Con un click-destro del mouse sul nome di un bus d’uscita lo si può configurare come bus Main Mix.
Definire il bus d’uscita di default nella finestra VST Connections.
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Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
Quando nel Mixer si creano nuovi canali Audio, Group o FX, essi sono assegnati automaticamente al bus di de­fault.
!
Nella finestra VST Connections il bus di default è in­dicato da un’icona altoparlante arancio accanto al nome.
Altre operazioni sui bus
Per cambiare l’assegnazione porta ad un bus, si pro­cede come quando lo si aggiunge – assicurarsi che i canali siano visibili (cliccando sul pulsante “+” accanto al bus o sul pulsante “+ All” in cima alla finestra) e cliccare nella colonna Device Port per selezionare le porte.
Per rimuovere un bus superfluo, selezionarlo nell’elenco, click-destro del mouse e scegliere “Remove Bus” dal menu a tendina, oppure premere il tasto [Backspace].
I preset bus si possono memorizzare e richiamare con il menu a tendina in cima alla finestra.
Per memorizzare la configurazione corrente in un preset cliccare sul pul­sante “+” (Store) ed inserire un nome per il preset. In seguito si può selezionare in ogni momento la configurazione memorizzata direttamente dal menu a tendina Presets. Per rimuovere un preset memorizzato selez­ionarlo e cliccare sul pulsante “-”.

Uso dei bus

I bus d’ingresso e uscita si selezionano nell’Inspector
dai menu a tendina Input Routing e Output Routing.
Per i canali di tipo audio diversi dalle tracce audio (cioè canali VST Instrument, ReWire, Group e FX) è disponibile solamente il menu a tendina Output Routing; per aprirlo selezionare una delle sue sotto-tracce nell’elenco Track.
I bus si possono selezionare anche nel pannello Routing
situato in cima ad ogni striscia canale nel Mixer.
Anche in questo caso, per i canali VST Instrument, ReWire, Group e FX è possibile selezionare solamente i bus d’uscita.
Questo capitolo descrive brevemente l’uso dei bus d’in­gresso e uscita creati; per i dettagli vedere i capitoli "Regis­trazione" a pag. 64 e "Il Mixer" a pag. 107.
Routing
Quando si riproduce una traccia audio (o qualsiasi altro canale audio nel Mixer – canali VST Instrument, ReWire, ecc.), la si assegna ad un bus d’uscita. Analogamente, quando si registra su una traccia audio si sceglie il bus d’ingresso al quale inviare l’audio da registrare.
Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
Solo Cubase: Premendo [Alt]/[Option] e selezionando
un bus d’ingresso o uscita nella veduta routing del Mixer, esso è scelto per tutti i canali selezionati.
E’ possibile quindi assegnare rapidamente a più canali lo stesso in­gresso o uscita. Analogamente, premendo [Shift] e selezionando un bus, i canali successivi selezionati sono assegnati all’uso di bus incrementali (il secondo canale selezionato utilizza il secondo bus, il terzo usa il terzo bus, e così via).
17
Ö Sei il pannello Routing non è visibile, cliccare sul pul­sante Show Routing situato nel pannello comune esteso, oppure aprire il menu contestuale del Mixer e selezionare “Show Routing View” dal submenu Window.
Pulsante “Show Routing”nel pannello comune del Mixer.
Quando si seleziona un bus d’ingresso per una traccia è possibile selezionare solo i bus che corrispondono alla configurazione canale della traccia. Ecco alcuni dettagli sui bus d’ingresso:
• Le tracce mono si possono assegnare a bus d’ingresso mono, a singoli canali di un bus d’ingresso stereo o surround input, oppure a tutti gli oggetti d’ingresso configurati nella pagina Studio della finestra VST Connections (Talkback and External Inputs).
• Le tracce stereo si possono assegnare a bus stereo o a bus child stereo in un bus surround, a bus surround usando un panner surround stereo e a bus mono usando quello che ap­pare come un normale controllo di pan ma è in realtà un con­trollo "balance" tra i canali sinistro e destro. Si possono poi anche assegnare tutti gli oggetti d’ingresso configurati nella pagina Studio della finestra VST Connections (Talkback and External Inputs).
• Le tracce Surround si possono assegnare a bus d’ingresso con lo stesso numero di canali altoparlante della traccia (o a bus "child" corrispondenti contenuti in un bus surround "più grande"), oppure a tutti gli oggetti d’ingresso configurati nella pagina Studio della finestra VST Connections (Talkback and External Inputs). Se una traccia surround viene assegnata ad un bus con un diverso numero di canali, i controlli di pan verr­anno sostituiti dal plugin Mixconvert. Fate riferimento al docu­mento in pdf "Audio Effects and VST Instrument" per ulteriori dettagli.
Per i bus d’uscita è possibile qualsiasi assegnazione.
Vedere i bus nel Mixer
Nel Mixer (solo Cubase), i bus sono rappresentati da canali d’ingresso e uscita (visualizzati in finestrelle a sinis­tra e destra nella finestra Mixer). Si possono mostrare o nascondere in modo indipendente cliccando sui pulsanti Hide Input Channels e Hide Output Channels del pan­nello comune:
Nasconde canali In­gresso
Nasconde canali Us-
Ö In Cubase Studio, nel Mixer sono visibili solamente i bus d’uscita!
I bus d’ingresso creati nella finestra VST Connections sono disponibili per la selezione nei menu a tendina routing d’ingresso, ma non si può es­eguire alcuna impostazione mixer specifica sui bus d’ingresso.
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Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
Canali d’ingresso (solo Cubase)
Canali d’uscita
Nel Mixer i canali d’ingresso sono a sinistra. Come si può vedere, ogni canale d’ingresso è simile alla normale stris­cia canale di un mixer hardware. Qui si possono eseguire le seguenti operazioni:
Controllare e regolare il livello di registrazione con i con-
trolli Input Gain e/o il fader di livello.
Vedere "Impostare i livelli d’ingresso" a pag. 69.
Invertire la fase del segnale d’ingresso.
Per farlo, cliccare sul pulsante Input Phase accanto al controllo Input Gain.
Aggiungere effetti o EQ al bus d’ingresso.
Vedere "Registrare con effetti (solo Cubase)" a pag, 75 per un esempio su come aggiungere effetti alla registrazione sul bus d’ingresso.
!
Le impostazioni eseguite sulla striscia del canale d’ingresso diventano parte integrante del file audio registrato!
Nel Mixer i canali d’uscita si trovano a destra. Qui è possi­bile eseguire le seguenti operazioni:
Regolare il livello d’uscita dei bus con i fader.
Aggiungere effetti o EQ.
Essi influenzano l’intero bus. Esempi d’effetti che si possono aggiungere qui comprendono compressori, limiter e dithering. Vedere il capitolo "Ef­fetti Audio" nel manuale Plug-in Reference.
Usando le mandate (Sends), vengono inviati quantitativi variabili di un bus di uscita su qualsiasi altro bus di uscita che sia alla destra del bus di uscite selezionato nel Mixer.

Configurare canali Group e FX

La pagina Group/FX nella finestra VST Connections mos­tra tutti i canali Group e FX del progetto. E’ possibile creare nuovi canali Group o FX cliccando sul rispettivo pulsante Add; è come creare tracce canale Group o FX nella finestra Project (vedere "Uso dei canali Group" a pag. 127 ed il capitolo “Effetti Audio” nel manuale Plug-in Reference).
Tuttavia, la finestra VST Connections consente anche la creazione di bus "child" per canali Group e FX (solo Cu­base). Ciò è utile se, ad esempio, ci sono canali Group o FX in formato surround ai quali assegnare canali stereo a coppie di canale specifiche.
19
Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
Per creare il bus "child" di un canale Group o FX in for­mato surround procedere come segue:
1. Aprire la finestra VST Connections e selezionare la pa-
gina Groups/FX.
2. Selezionare il canale Group o FX nell’elenco ed es-
eguire un click-destro del mouse su di esso.
3. Selezionare una configurazione canale dal submenu
“Add Child Bus”.
Il bus "child" creato è disponibile per il routing diretto nel Mixer. E’ parte del canale Group o FX "genitore", quindi non ha una striscia canale separata nel Mixer.

Monitoring

Di default, il monitoraggio si esegue dalla Control Room (vedere il capitolo "Control Room (solo Cubase) a pag.
135. Quando nella pagina Studio della finestra VST Con-
nections la Control Room è disabilitata, per il monitorag­gio è usato il bus Main Mix (l’uscita di default). Vedere "Definire il bus Main Mix (bus uscita di default) a pag. 16.
Ö In Cubase Studio il bus Main Mix viene sempre usato per il monitoring
Impostare il livello di monitoraggio
Quando per il monitoraggio si usa la Control Room, essa si configura nel Mixer della Control Room; vedere il capi­tolo "Control Room (solo Cubase)" a pag. 135. Quando si monitora dal bus Main Mix, il livello di monitoraggio si re­gola nel Mixer principale della finestra Project.
Quando si esegue il monitoraggio o lo "scrubbing" nel Sample Editor, si può regolare il livello di monitoraggio con il piccolo fader sulla toolbar del Sample Editor.
Requisiti
Per usare effetti esterni serve un hardware con ingressi e uscite multiple, mentre per impiegare strumenti esterni si deve collegare al computer un’interfaccia MIDI.
Un effetto esterno richiede almeno un ingresso ed un’uscita (oppure coppie ingresso/uscita per gli effetti stereo) – oltre alle porte ingresso/ uscita che servono per registrazione e monitoraggio.
Come sempre è bene avere un hardware audio con driver a bassa latenza.
Cubase compensa la latenza ingresso/uscita, garantendo che l’audio processato dagli effetti esterni non si sposti nel tempo.
Collegare un effetto/strumento esterno
Per configurare un effetto o strumento esterno, procedere come segue:
1. Collegare una coppia libera d’uscita dell’hardware au­dio alla coppia d’ingresso del dispositivo hardware ester­no.
In questo esempio si presume che il dispositivo hardware esterno abbia ingressi e uscite stereo.
2. Collegare una coppia d’ingresso libera dell’hardware audio alla coppia d’uscita del dispositivo hardware.
!
Per effetti/strumenti esterni è possibile selezionare porte d’ingresso/uscita già usate (cioè che sono state selezionate come ingressi/uscite nella finestra VST Connections). Se per un effetto/strumento es­terno si seleziona una porta già utilizzata, l’assegnazi­one della porta esistente s’interrompe. Si noti che non c’è un messaggio d’avviso!
Una volta che il dispositivo esterno è stato collegato all’hardware audio del computer è necessario configurare i bus d’ingresso/uscita in Cubase.

Strumenti/effetti esterni (solo Cubase)

Cubase supporta l’integrazione di effetti e strumenti es­terni, (ad esempio synth hardware) nel flusso di segnale del sequencer.
Per definire le porte Send e Return necessarie ed acced­ere a strumenti/effetti nella finestra VST Instruments usare le pagine External Instruments ed External FX nella finestra VST Connections.
Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
20
Configurare effetti esterni
1. Dal menu Devices aprire la finestra VST Connections.
2. Aprire la pagina External FX e cliccare su “Add Exter-
nal FX”.
3. Nella finestra di dialogo che appare inserire un nome
per l’effetto esterno e specificare le configurazioni Send e Return. Per configurare un dispositivo MIDI che corri­sponda all’effetto esterno cliccare sul pulsante “Associate MIDI Device”.
In base al tipo d’effetto, si possono specificare le configurazioni mono, ste­reo o surround. Quando si clicca su “Associate MIDI Device” è possibile usare le funzioni MIDI Device Manager per creare un nuovo dispositivo MIDI per l’effetto. Si noti che quando si usano i dispositivi MIDI, all’effetto è applicata la compensazione del ritardo (delay compensation). Per infor­mazioni sul MIDI Device Manager ed i pannelli utente del dispositivo ved­ere il capitolo "MIDI Devices" nel documento pdf separato “Working with MIDI".
4. Cliccare OK. E’ aggiunto un nuovo bus External FX.
5. Cliccare nella colonna Device Port delle porte Send
Bus “Left” e “Right”, quindi selezionare le uscite sull’hard­ware audio collegate al punto 1. nel paragrafo "Collegare un effetto/strumento esterno" a pag. 20.
6. Cliccare nella colonna Device Port delle porte Return
Bus “Left” e “Right”, quindi selezionare gli ingressi sull’hardware audio collegati al punto 2. nel paragrafo "Collegare un effetto/strumento esterno" a pag. 20.
7. Se si desidera, eseguire altre impostazioni per il bus.
Esse si trovano nelle colonne a destra. Si noti, tuttavia, che è possibile regolarle mentre si usa l’effetto esterno vero e proprio – è più facile, poichè si sente il risultato delle regolazioni. Le opzioni sono:
Impostazione Descrizione
Delay Se l’effetto hardware ha un ritardo interno (latenza), si
Send Gain Permette di regolare il livello del segnale inviato all’effetto
Return Gain Consente di regolare il livello del segnale proveniente
MIDI Device Cliccando in questa colonna si apre un menu a tendina
Used Ogni volta che s’inserisce un effetto esterno in una trac-
può inserirne il valore qui, in modo da permettere a Cu­base di compensare tale ritardo durante la registrazione. Si può lasciare al programma il compito di determinare il valore del ritardo con un click-destro nella colonna Delay dell’effetto e selezionando “Check User Delay”. Si noti che non bisogna tener conto della latenza introdotta dall’hardware audio – essa è gestita automaticamente dal programma.
esterno.
dall’effetto esterno. Si noti tuttavia che livelli d’uscita eccessivi in arrivo da un effetto esterno possono provocare un clipping nell’hard­ware audio. Il valore Return Gain non si può usare per compensare tale anomalia – si deve invece abbassare il livello d’uscita proveniente dall’effetto esterno.
grazie al quale è possibile scollegare l’effetto dal dispos­itivo MIDI ad esso associato, selezionare un dispositivo MIDI, crearne uno nuovo o aprire il MIDI Device Manager in Cubase per editare il dispositivo MIDI. Se è installato Studio Manager 2 si può anche selezionare un editor OPT per accedere all’effetto esterno.
cia audio, questa colonna visualizza un segno “x” ad indi­care che l’effetto è in uso.
8. Al termine, chiudere la finestra VST Connections.
Ö Si noti che le porte per i dispositivi esterni sono esclu­sive Vedere il paragrafo "Collegare un effetto/strumento esterno" a pag. 20.
Come usare l’effetto esterno
A questo punto, cliccando su uno slot effetto in Insert per ogni canale ed osservando il menu a tendina dell’effetto, si troverà il nuovo bus External FX nel submenu “External Plugins”.
Selezionandolo ecco cosa avviene:
• Il bus External FX è caricato nello slot dell’effetto, proprio come un normale plug-in effetto.
• Il segnale audio proveniente dal canale è inviato alle uscite dell’hardware attraverso l’effetto esterno e torna a Cubase da­gli ingressi dell’hardware audio.
21
Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
• Appare una finestra parametri che mostra le impostazioni De­lay, Send Gain e Return Gain per il bus External FX. Si pos­sono regolare a piacere durante la riproduzione. La finestra parametri presenta inoltre il pulsante “Measure Effect’s Loop Delay for Delay Compensation”. Si tratta della stessa opzione “Check User Delay” della finestra VST Connections; fornisce a Cubase un valore Delay da usare per la compensazione del ritardo. Una volta definito un dispositivo MIDI per l’effetto, si apre la rispettiva finestra Device. Se è installato Studio Man­ager 2 ed è stato configurato l’editor OPT corrispondente, quest’ultimo sarà visualizzato.
Finestra parametri di default per un effetto esterno
Come qualsiasi effetto, si può usare il bus External FX come effetto Insert o Send (un effetto in insert su una trac­cia canale FX). L’effetto esterno si può disattivare o by­passare con i soliti controlli.
Configurare gli strumenti esterni
1. Dal menu Devices aprire la finestra VST Connections.
2. Aprire la pagina the External Instrument e cliccare su
“Add External Instrument”.
3. Nella finestra di dialogo che appare, inserire un nome per lo strumento esterno e specificare il numero di Return mono e/o stereo richiesti. Per configurare un dispositivo MIDI corrispondente allo strumento esterno, cliccare sul pulsante Associate MIDI Device.
In base al tipo di strumento, serve un numero specifico di canali Return mono e/o stereo. Cliccando su “Associate MIDI Device”, si possono us­are le funzioni di MIDI Device Manager per creare un nuovo dispositivo MIDI. Per informazioni sul MIDI Device Manager ed i pannelli utente del dispositivo vedere il capitolo "MIDI Devices" nel documento pdf separato “Working with MIDI".
4. Cliccare OK. E’ aggiunto un nuovo bus External Instru­ment.
5. Cliccare nella colonna Device Port delle porte Return Bus “Left” e “Right” quindi selezionare gli ingressi sull’hardware audio ai quali è collegato lo strumento es­terno.
6. Se si desidera, eseguire altre impostazioni per il bus.
Esse si trovano nelle colonne a destra. Si noti, tuttavia, che è possibile regolarle mentre si usa lo strumento esterno vero e proprio – è più facile, poichè si sente il risultato delle regolazioni. Le opzioni sono:
Impostazione Descrizione
Delay Se l’effetto hardware ha un ritardo interno (latenza), si
Return Gain Consente di regolare il livello del segnale proveniente
MIDI Device Cliccando in questa colonna si apre un menu a tendina
Used Ogni volta che s’inserisce lo strumento in uno slot VST
può inserirne il valore qui, in modo da permettere a Cu­base di compensare tale ritardo durante la registrazione. Si noti che non bisogna tener conto della latenza intro­dotta dall’hardware audio – essa è gestita automatica­mente dal programma.
dallo strumento esterno. Si noti tuttavia che livelli d’uscita eccessivi in arrivo da un dispositivo esterno possono provocare un clipping nell’hardware audio. Il valore Return Gain non si può us­are per compensare tale anomalia – si deve invece ab­bassare il livello d’uscita proveniente dispositivo esterno.
grazie al quale è possibile scollegare lo strumento dal dispositivo MIDI ad esso associato, selezionare un dis­positivo MIDI, crearne uno nuovo o aprire il MIDI Device Manager in Cubase per editare il dispositivo MIDI. Se è installato Studio Manager 2 si può anche selezionare un editor OPT per accedere allo strumento esterno.
Instrument, questa colonna mostra un segno “x” ad indi­care che lo strumento è in uso.
7. Al termine, chiudere la finestra VST Connections.
Ö Si noti che le porte dei dispositivi esterni sono esclu­sive. Vedere il paragrafo "Collegare un effetto/strumento esterno" a pag. 20.
22
Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
Come usare lo strumento esterno
Una volta configurato lo strumento esterno nella finestra VST Connections lo si può usare come un VST Instru­ment. Aprire la finestra VST Instruments e cliccare su uno slot Instrument vuoto. Nel menu a tendina Instrument lo strumento esterno appare nel submenu External Instru­ments:
Quando si seleziona lo strumento esterno nella finestra VST Instruments ecco cosa avviene:
• Si apre automaticamente una finestra parametri per il disposi­tivo esterno. Può essere la finestra Device, che consente di creare il pannello di un dispositivo generico, la finestra di un editor OPT o un editor di default. Per informazioni sulla finestra Device, il MIDI Device Manager ed i pannelli utente del dispositivo, vedere il capitolo "MIDI devices" nel documento in pdf “Working with MIDI.
• Per trasmettere le note MIDI allo strumento esterno, aprire il menu a tendina Output della traccia MIDI corrispondente nell’Inspector e selezionare il dispositivo MIDI al quale è colle­gato lo strumento esterno. Ciò assicura l’impiego della com­pensazione di ritardo. A questo punto, lo strumento suona tutte le note MIDI che riceve da questa traccia e le invia a Cu­base attraverso il canale(i) Return configurato.
In Cubase lo strumento esterno si comporta come un qualsiasi VST Instrument.
Pulsanti Favorites
Nella finestra VST Connections, sia la pagina External FX che quella External Instruments hanno un pulsante Favor­ites.
Pulsante Favorites nella pagina External FX
I Favorites (Preferiti) sono configurazioni del dispositivo che si possono richiamare in ogni momento, come una li­breria di dispositivi non collegati costantemente al com­puter. Consentono inoltre di salvare configurazioni diverse per lo stesso dispositivo (per esempio, una pedaliera multi-effetto o un effetto con entrambe le modalità mono e stereo).
Per salvare una configurazione del dispositivo come preferita procedere come segue:
Una volta aggiunto un nuovo dispositivo nella finestra VST Connections, selezionarlo nella colonna Bus Name e cliccare sul pulsante Favorites.
appare un menu contestuale che mostra un’opzione per aggiungere l’ef­fetto o strumento selezionato ai Preferiti.
Si può richiamare la configurazione memorizzata in ogni momento cliccando sul pulsante Favorites e selezionando il nome del dispositivo dal menu contestuale.
Messaggio “plug-in could not be found”
Quando si apre un progetto che utilizza un effetto/stru­mento esterno, può apparire il messaggio “plug-in could not be found”. Ciò avviene ogni volta che si rimuove un dispositivo esterno dalla finestra VST Connections sebbene esso sia usato in un progetto salvato, oppure quando si trasferisce un progetto ad un altro computer sul quale il dispositivo esterno non è definito. Si può vedere questo messaggio anche aprendo un progetto salvato in una versione 3.0 di Cubase.
Nella finestra VST Connections, la connessione mancante ad un dispositivo esterno è indicata da un’icona nella col­onna Bus Name:
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Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
Per ristabilire la connessione mancante al dispositivo es­terno basta eseguire un click-destro sul nome del dispos­itivo nella colonna Bus Name e selezionare “Connect External Effect”. L’icona è rimossa si può usare il disposi­tivo esterno all’interno del proprio progetto come prima.
!
Si noti che i bus configurati per gli effetti o strumenti esterni sono salvati “globalmente”, cioè per la con­figurazione particolare del proprio computer.
Freeze di effetti e strumenti esterni
Come quando si lavora con VST Instruments ed effetti, si può eseguire un "freeze" di effetti e strumenti esterni. La procedura generale è descritta in dettaglio nei capitoli “Ef­fetti Audio" e “VST Instruments” del manuale Plug-In Ref­erence e nel capitolo "VST Instruments" del documento separato in pdf "Working with MIDI"
!
Si noti che la funzione Freeze deve essere eseguita in tempo reale, altrimenti gli effetti esterni non sono presi in considerazione.
Quando si esegue il "freeze" di strumenti o effetti esterni, si può regolare il valore della coda (tail) corrispondente nella finestra di dialogo Freeze Channel Options:
• Usare i pulsanti freccia accanto al campo valore Tail Size per impostare la durata della coda desiderata (cioè l’intervallo ol­tre i limiti della parte che deve essere incluso nel "freeze"). Si può anche cliccare con il mouse direttamente nel campo va­lore Tail Size ed inserire manualmente il valore desiderato (il valore massimo è 60 sec.).
• Quando Tail Size è 0 (default), la funzione Freeze tiene conto solamente dei dati all’interno dei limiti della parte.
Connessioni VST: Configurazione bus ingresso e uscita
24
3

Finestra Project

Presentazione

La finestra Project è quella principale di Cubase. Offre una panoramica del progetto consentendo navigazione ed editing su larga scala; ogni progetto ha la propria finestra Project.
Tracce
La finestra Project è divisa verticalmente in tracce, con una linea tempo (timeline) che si muove in orizzontale da sinistra a destra. Sono disponibili i seguenti tipi di tracce:
Tipo traccia Descrizione
Audio Qui si registrano e riproducono eventi e parti audio. Ogni
Folder Le tracce Cartella sono dei contenitori per altre tracce e
FX Channel Le tracce dei FX Channel servono aggiungere gli effetti in
Group Channel Assegnando più canali audio ad una traccia Group
Instrument Crea una traccia per uno strumento dedicato, rendendo
traccia audio ha una canale audio corrispondente nel Mixer. Una traccia audio può avere un numero qualsiasi di "sotto-tracce" d’automazione per automatizzare i parametri dei canali sul Mixer, le impostazioni degli effetti, ecc..
facilitano l’organizzazione e la gestione della struttura traccia. Esse permettono inoltre l’editing simultaneo di più tracce. Vedere "Tracce Cartella" a pag. 98.
Send. Ogni traccia FX Channel può contenere fino a otto processori d’effetti – inviando i Send dell’effetto da un canale audio ad un FX Channel, s’invia l’audio dal canale audio all’effetto(i) sulla traccia FX Channel. Ogni FX Channel ha la sua striscia canale nel Mixer – in pratica, un canale Return dell’effetto. Vedere il capitolo “Effetti Audio” nel manuale Plug-in Reference. Una traccia FX Channel può avere anche un numero qualsiasi di sotto-tracce d’automazione per automatiz­zare i parametri canale del Mixer, le impostazioni degli ef­fetti, ecc.. Tutte le tracce FX Channel sono collocate automaticamente in una speciale cartella FX Channel nella Track list, per una facile gestione.
Channel, si può eseguire un submix, per poi applicare gli stessi effetti, ecc.. (Vedere "Uso dei canali Group" a pag.
127). Una traccia Group Channel non contiene eventi veri e propri, ma visualizza impostazioni e curve d’au­tomazione del rispettivo Group Channel. Ogni traccia Group Channel ha una striscia corrispondente nel Mixer. Nella finestra Project le tracce Group Channel sono or­ganizzate in sotto-tracce in una speciale cartella Group Tracks.
più facile e intuitiva la gestione dei VST Instrument. Le tracce Instrument hanno la rispettiva striscia canale nel Mixer. Ogni traccia Instrument può avere un numero qual­siasi di sotto-tracce d’automazione nella finestra Project. Tuttavia, Volume e Pan sono automatizzati nel Mixer. Con la funzione Edit In-Place è possibile editare le tracce In­strument direttamente nella finestra Project (vedere "Fun­zione Edit In-Place" a pag. 310). Per informazioni sulle tracce Instrument vedere "Tracce Instrument" a pag. 254.
Tipo traccia Descrizione
MIDI Qui si registrano e riproducono parti MIDI. Ogni traccia
Marker La traccia Marker visualizza i marker, che possono essere
Play Order La traccia Play Order serve per arrangiare il progetto, ev-
Ruler (solo Cubase)
Video Qui sono riprodotti gli eventi video. Ogni progetto può
MIDI ha la rispettiva striscia canale MIDI nel Mixer. Con la funzione Edit In-Place si possono editare le tracce MIDI direttamente nella finestra Project (vedere "Funzione Edit In-Place" a pag. 310). Una traccia MIDI può avere un nu­mero qualsiasi di sotto-tracce d’automazione per autom­atizzare parametri canale del Mixer, impostazioni effetto Insert e Send ecc..
spostati e rinominati direttamente nella finestra Project (vedere "Uso della traccia Marker" a pag. 104). Ogni pro­getto può avere solo una traccia Marker.
idenziando sezioni nel progetto e determinandone l’or­dine di riproduzione. Vedere "Arrangiamento con la traccia Play Order" a pag. 93.
Le tracce Ruler contengono righelli aggiuntivi che visual­izzano la timeline da sinistra a destra. Si può usare un nu­mero qualsiasi di tracce Ruler, ciascuna con un diverso formato display, se si desidera. Per maggiori informazioni su righello e formati display vedere "Il righello" a pag. 32.
avere solo una traccia Video.
Parti ed eventi
In Cubase gli eventi sono i mattoni costruttivi. Vari tipi di eventi sono gestiti in modo diverso nella finestra Project:
• Gli eventi video e d’automazione (punti curva) sono sempre vi­sualizzati e ri-arrangiati direttamente nella finestra Project.
• Gli eventi MIDI sono sempre riuniti in parti MIDI costituite da uno o più eventi MIDI. Le parti MIDI si ri-arrangiano e manipo­lano nella finestra Project. Per modificare i singoli eventi MIDI aprire la parte in un editor MIDI (vedere "Editing MIDI" a pag.
292).
• Gli eventi audio possono essere visualizzati e modificati diret­tamente nella finestra Project, ma si può lavorare anche con parti audio contenenti più eventi. Ciò è utile se nel progetto c’è un certo numero di eventi da trattare come un’unica unità.
Un evento audio ed una parte audio.
26
Finestra Project

Panoramica della finestra

Inspector
Panoramica Progetto
Track list con i vari tipi di traccia
RighelloLinea Info Toolbar
Display eventi: visualizza parti au­dio ed eventi, parti MIDI, automazi­one, marker, ecc..
La Track list
La Track list visualizza tutte le tracce usate in un progetto. Essa contiene i campi nomi e le impostazioni delle tracce. I vari tipi di traccia hanno controlli diversi nella Track list. Per vedere tutti i controlli può essere necessario ridimensionare la traccia nella Track list (vedere "Ridimensionare le tracce nella Track list" a pag. 35).
Finestra Project
Area Track list di una traccia audio:
Edit impostazioni canale
Pulsanti automazione Read/Write
Mute & Solo
Mostra/nascondi automazione
Indica se per la traccia sono attivi effetti in Send, Insert o EQ. Cliccare per il bypass.
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Nome traccia
Pulsanti Record Enable e Monitor
Base tempo Mu­sicale/Lineare
Pulsante di blocco traccia
Freeze trac­cia Audio
Lane display type
Indicatore attività traccia
Track list di una sotto-traccia d’automazione (si apre cliccando sul pulsante Mostra/Nascondi Automazione):
Append traccia d’automazione
Mute
Pulsante di blocco traccia
Pulsanti automazione Read/Write
Parametro d’automazione (cliccare per selezionare il parametro)
Track list di una traccia MIDI:
Drum map, blocco traccia e Lane display type
Nome traccia
Mute & Solo
Banco
Pulsanti Record Enable & Monitor
Patch Canale MIDI
Edit impostazioni canale
Indicatori effetti Send e Insert e pulsanti bypass
Pulsanti Read/Write
Edit In-Place
Uscita MIDI
Indicatore attività traccia
L’ Inspector
A sinistra della Track list c’è l’Inspector, che contiene con­trolli e parametri aggiuntivi della traccia selezionata nella Track list. Se ci sono più tracce selezionate (vedere "Ges­tione delle tracce" a pag. 38) l’Inspector visualizza le im­postazioni della prima traccia selezionata (quella più in alto).
Per mostrare o nascondere l’Inspector, cliccare sull’icona Inspector nella toolbar.
Per vedere le varie impostazioni dell’Inspector si pos-
sono anche usare i tasti di comando rapido.
Essi si configurano nella finestra di dialogo Key Commands (vedere "Configurazione dei comandi rapidi" a pag. 423).
Ö Nascondendo una sezione non se ne influenza la fun­zionalità.
Se, ad esempio, è stato configurato un parametro traccia o attivato un ef­fetto, le impostazioni rimangono attive anche nascondendo la rispettiva sezione nell’Inspector.
Le sezioni disponibili nell’Inspector dipendono dalla trac­cia selezionata.
Ö Si noti che non tutte le pagine dell’Inspector sono mostrate di default. Si può nascondere/mostrare le sezioni dell’Inspector con un click-destro del mouse su una pag­ina dell’Inspector e attivando/disattivando l’opzione(i) de­siderata.
Assicurarsi di eseguire il click-destro su una pagina dell’Inspector e non in una zona vuota sotto l’Inspector, poichè questa operazione apre in­vece il menu rapido contestuale (Quick).
Icona Inspector.
Per quasi tutte le tracce l’Inspector è diviso in una serie di sezioni, ciascuna delle quali contiene vari controlli per la traccia. Tali sezioni si mostrano o nascondono cliccando con il mouse sui rispettivi nomi.
Cliccando sul nome di una sezione la si visualizza nascondendo le altre. Un [Ctrl]/[Command]-click sul nome di una sezione la nasconde o visual­izza senza influenzare le altre. Infine, un [Alt]/[Option]-click sul nome di una sezione mostra o nasconde tutte le sezioni dell’Inspector.
Finestra Project
Menu contestuale Setup dell’Inspector.
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Sezioni dell’Inspector
L’Inspector presenta i controlli che si trovano nella Track list, oltre ad alcuni pulsanti e parametri aggiuntivi. La ta­bella seguente elenca queste impostazioni aggiuntive e le sezioni disponibili. Le sezioni disponibili in base al tipo di traccia sono descritte nei paragrafi seguenti.
Parametro Descrizione
Auto Fades Settings button
Edit Channel settings
Volume Regola il livello della traccia; cambiando questo
Pan Regola il bilanciamento della traccia; come per il Volume
Delay Regola la temporizzazione della traccia audio. Valori pos-
Input Routing Specifica il bus d’ingresso o l’ingresso MIDI utilizzato
Output Routing Qui si decide a quale uscita è assegnata la traccia. Per le
Apre una finestra di dialogo nella quale eseguire im­postazioni Auto Fade separate per la traccia. Vedere "Es­eguire impostazioni Auto Fade separate per la traccia" a pag. 92.
Apre la finestra Channel Settings della traccia, che per­mette di vedere e regolare impostazioni d’EQ, effetti, ecc.. Vedere "Uso della finestra Channel Settings" a pag.
122.
parametro si muove il fader della traccia nella finestra Mixer, e viceversa. Per maggiori informazioni sui livelli ve­dere "Impostare il volume nel Mixer" a pag. 117.
corrisponde al Pan nel Mixer.
itivi ritardano la riproduzione, mentre con valori negativi la traccia è riprodotta in anticipo. I valori sono in millisec­ondi.
dalla traccia (per maggiori informazioni sui bus d’ingresso vedere il capitolo "Configurare i bus" a pag. 14).
tracce audio si seleziona un bus d’uscita (vedere "Con­figurare i bus" a pag. 14) o un Group Channel, per le tracce MIDI si seleziona un’uscita MIDI.
Parametro Descrizione
Inserts section Permette di aggiungere effetti in Insert sulla traccia (ved-
Equalizers section
Equalizer Curve section
Sends section Permette di assegnare una traccia audio ad uno o più FX
Studio Sends (solo Cubase)
Surround Pan (solo Cubase)
Channel section Mostra un duplicato della striscia canale corrispondente
Notepad section E’ un normale Notepad di testo nel quale si possono scri-
Network section Contiene tutti i controlli relativi alle funzioni di networking
User Panel (Cubase only)
ere il capitolo “Effetti Audio” nel manuale Plug-in Refer­ence. Il pulsante Edit in cima alla sezione apre i pannelli di controllo degli effetti aggiunti in Insert.
Permette di regolare l’EQ della traccia. Si possono avere fino a quattro bande d’EQ per ogni traccia (vedere "Im­postazioni d’EQ" a pag. 123). Il pulsante Edit in cima alla sezione apre la finestra Channel Settings della traccia.
Consente di regolare graficamente l’EQ della traccia, cliccando e trascinando con il mouse i punti d’EQ nel display della curva d’EQ.
Channel (fino a otto); vedere il capitolo “Effetti Audio" nel manuale Plug-in Reference. Per le tracce MIDI, qui si as­segnano gli effetti MIDI in Send. Il pulsante Edit in cima alla sezione apre il pannello di controllo del primo effetto in ogni FX Channel.
Gli Studio Sends si usano per assegnare i mix ai Control Room Studios. Per una descrizione dettagliata di Studios e Studio Sends vedere "Control Room (solo Cubase)" a pag. 135.
Quando in una traccia si usa il Surround Panner quest’ul­timo è disponibile anche nell’Inspector. Per maggiori in­formazioni vedere "Uso del Surround Panner" a pag. 155.
nel Mixer. La striscia di panoramica canale a sinistra con­sente di attivare e disattivare effetti in Insert, Send ed EQ.
vere appunti sulla traccia. Se sono state inserite osservazioni su una traccia, l’icona accanto alla scritta “Notepad” s’illumina. Collocando il puntatore sopra l’icona il testo del Notepad appare in un tool tip.
del programma. Per ulteriori dettagli, fate riferimento al documento separato Networking.
Qui è possibile vedere i pannelli di dispositivi MIDI, tracce audio o pannelli degli effetti VST in Insert. Per in­formazioni su come creare o importare le configurazioni dei dispositivi MIDI vedere il manuale in pdf “Dispositivi MIDI”.
Tracce audio
Per le tracce audio sono disponibili tutte le impostazioni e le sezioni elencate in precedenza.
I pannelli utente per le tracce audio (solo Cubase) pos-
sono visualizzare i pannelli con i controlli canale (come la fase d’ingresso o l’opzione in link del panner) oppure quello degli effetti VST correnti inseriti nel canale.
29
Finestra Project
Ai pannelli utente per le tracce audio (solo Cubase) si ac­cede cliccando sul pulsante Open Device Panels (che si trova nella parte più alta della sezione Inspector, accanto ai pulsanti Read/Write).
Si apre un menu che elenca tutti i pannelli dei dispositivi disponibili per la traccia audio. Se i pannelli non sono stati ancora creati, nel menu si vedr­anno i pannelli “Setup”. Un doppio-click del mouse su uno di essi apre la finestra Device della rispettiva traccia audio. Qui è possibile creare i pan­nelli utente per ogni parametro della traccia audio, compresi gli effetti VST inseriti. Per maggiori informazioni su come creare i pannelli dei dis­positivi e utente vedere il manuale in pdf “Dispositivi MIDI”.
Il browser device panel.
Una volta creati i pannelli, essi sono disponibili nella sezi­one User Panel dell’Inspector. Cliccare sul pulsante frec­cia in alto a destra nella sezione User Panel per vedere i pannelli disponibili.
Tracce MIDI
Quando è selezionata una traccia MIDI, l’Inspector pre­senta una serie di sezioni e parametri aggiuntivi che influen­zano gli eventi MIDI in tempo reale (in riproduzione, ad esempio). Le sezioni disponibili per le tracce MIDI sono de­scritte nel capitolo "Parametri ed effetti MIDI in tempo reale" a pag. 270.
Tracce Marker
Quando è selezionata la traccia Marker, l’Inspector mostra l’elenco dei marker. Vedere "Finestra Marker" a pag. 103.
Tracce Video
Quando è selezionata una traccia Video, l’Inspector pre­senta un pulsante di blocco per bloccare la traccia (ved­ere "Bloccare gli eventi" a pag. 49), un pulsante Mute per interrompere la riproduzione video e due opzioni di visual­izzazione dei thumbnails: Show Frame Numbers e Snap Thumbnails (vedere "Riproduzione di un file video" a pag.
390).
Tracce Cartella
Quando è selezionata una traccia Cartella, l’Inspector mostra la cartella con le tracce in essa contenute (in modo simile alla struttura cartella di Windows Explorer o Mac OS X Finder).
Ö Cliccando su una delle tracce visualizzate sotto la car­tella nell’Inspector, quest’ultimo visualizza le impostazioni della rispettiva traccia.
In questo modo, non è necessario “aprire” una traccia Cartella per es­eguire le impostazioni delle tracce in essa contenute.
Menu User Panel nell’Inspector
!
Perchè i pannelli utente (user panels) siano dis­ponibili nell’Inspector, si devono creare pannelli a mi­sura d’Inspector. Pannelli di dimensioni superiori nono sono disponibili nell’Inspector.
Qui è selezionata una traccia audio di una Cartella.
30
Finestra Project
Tracce FX Channel
Quando è selezionata una traccia FX Channel sono dis­ponibili i seguenti controlli e sezioni:
• Pulsante Edit.
• Controllo Volume.
• Controllo Pan.
• Menu a tendina Output routing.
• Sezione Inserts.
• Sezione EQ.
• Sezione Curva EQ.
• Sezione Sends.
• Sezione Surround Pan (solo Cubase).
• Sezione Studio Sends (solo Cubase).
• Sezione Channel.
• Sezione Notepad.
Tracce Cartella FX Channel
Le tracce FX Channel sono collocate automaticamente in una speciale cartella, per una più facile gestione. Quando è selezionata questa traccia cartella, l’Inspector mostra la cartella e le tracce FX Channels che contiene. Cliccando su una delle tracce FX Channels visualizzate nella cartella, l’Inspector mostra le impostazioni della rispettiva traccia FX Channel – non è quindi necessario “aprire” una traccia Cartella per accedere alle impostazioni delle tracce FX Channels in essa contenute.
Tracce Group Channel
Quando è selezionata una traccia Group Channel sono disponibili i seguenti controlli e sezioni:
• Pulsante Edit.
• Controllo Volume.
• Controllo Pan.
• Menu a tendina Output routing.
• Sezione Inserts.
• Sezione EQ.
• Sezione Sends.
• Sezione Surround Pan (solo Cubase).
• Sezione Channel.
• Sezione Notepad.
Tracce Cartella Group Channel
Come le tracce FX Channel anche tutte le tracce Group Channel sono collocate in una cartella separata – quando è selezionata, l’Inspector mostra la Cartella e le tracce Group Channels che contiene. Cliccando su una delle tracce Group Channels visualizzate nella Cartella, l’Inspector in­dica le impostazioni della rispettiva traccia Group Channel – non è necessario quindi “aprire” una traccia Cartella per accedere alle impostazioni delle tracce Group Channels in essa contenute.
Tracce Righello (solo Cubase)
Per le tracce Righello l’Inspector non si usa.
La toolbar
La toolbar presenta tool e comandi rapidi per aprire varie impostazioni e funzioni del progetto:
Constrain delay compensation (vedere il capitolo “VST Instruments” nel manuale Plug-in Reference).
Mostra/nasconde linea Info
Indicatore progetto attivo
Controlli di Trasporto (Marker Prec/Succ, Cycle, Stop, Play e Record)
Snap on/off
Scorrimento auto­matico on/off
Mostra/nasconde Inspector
Mostra/nasconde panoramica
Tools finestra Project
Menu a tendina Griglia
Modalità Snap
Automazione (solo Cubase)
Apre Mixer
Apre Pool
Valore Quantize
Snap to Zero Crossing
Menu a tendina colori
31
Finestra Project
Ö Inoltre, la toolbar può contenere una serie di altri tool e comandi rapidi non visibili di default. Per sapere come configurare la toolbar e specificare i tool da mostrare o nascondere vedere "Finestre di dialogo Setup" a pag.
412.
La linea Info
La linea Info visualizza le informazioni sull’evento o parte corrente selezionata nella finestra Project. Nella linea Info si possono modificare quasi tutti i valori con le normali pro­cedure di editing valore. I valori Length e Position sono in­dicati nel formato corrente selezionato per il righello (vedere "Il righello" a pag. 32).
Per mostrare o nascondere la linea Info cliccare sul pul­sante Show Event Infoline nella toolbar.
Sulla linea Info è possibile selezionare i seguenti elementi da vedere e modificare:
•Eventi Audio.
•Parti Audio.
•Parti MIDI.
•Eventi Video.
•Marker.
• Punti curva d’automazione.
Modificare Transpose e Velocity per le parti MIDI
Quando sono selezionate una o più parti MIDI la linea Info presenta i campi Transpose e Velocity.
Regolando il campo Transpose si trasporta la parte(i)
selezionata in semitoni.
Si noti che questo transpose non cambia le note della parte – è solo un “parametro play”, che influenza le note in riproduzione. Il transpose spec­ificato per una parte sulla linea Info line è aggiunto al transpose definito per l’intera traccia con il parametro Transpose nell’Inspector.
Regolando il campo Velocity si ritocca la velocity per la
parte(i) selezionata – il valore specificato è aggiunto alle velocity delle note nella parte(i).
Anche qui, questa velocity influenza solo le note in riproduzione e il valore specificato s’aggiunge al valore Vel.Shift. stabilito per l’intera traccia MIDI nell’Inspector.
!
Il transpose si applica anche agli eventi audio – ved­ere "Pitch shift in tempo reale degli eventi audio" a pag. 213.
Info "immediata" con il tool Arrow
Se nella finestra Preferences (Editing–pagina Tools) è at­tiva l’opzione “Select Tool: Show Extra Info” appare un tool tip per il tool Arrow che fornisce informazioni in base a dove è puntato. Per esempio, nel display eventi della finestra Project il tool indica la posizione corrente del pun­tatore e nome traccia ed evento ai quali si punta.
Quando sono selezionati più elementi
Se ci sono più elementi selezionati, la linea Info mostra le informazioni sul primo elemento della selezione. I valori sono visualizzati in giallo, ad indicare che sono selezionati più elementi.
Modificando un valore sulla linea Info, la variazione del valore è applicata a tutti gli elementi selezionati, in relazi­one ai valori correnti.
Se ci sono due eventi audio selezionati dei quali il primo dura una misura e l’altro due, la linea Info mostra la durata del primo evento (una misura). Portando questo valore a 3 misure nella line Info, l’altro evento è ridimen­sionato della stessa quantità – diventa quindi di 4 misure.
Premendo [Ctrl]/[Command] durante la modifica nella linea Info i valori sono assoluti. Nell’esempio precedente, entrambi gli eventi si ridimensionano di 3 misure. Si noti che [Ctrl]/[Command] è il tasto modifica di default – Si può cambiarlo nella finestra Preferences (pagina Editing ­Tool Modifiers, categoria Info Line).
Finestra Project
Il righello
Il righello in cima al display eventi indica la timeline. Inizial­mente, il righello della finestra Project utilizza il formato display specificato nella finestra di dialogo Project Setup (vedere "Finestra Project Setup" a pag. 34) come tutti gli altri righelli e display di posizione nel progetto. Tuttavia, si può selezionare un formato display indipendente per il righello cliccando sul pulsante freccia a destra e sceg­liendo un’opzione del menu a tendina che appare (questo menu si apre anche con un click-destro nel righello).
Opzione Posizioni e durate visualizzate in
Bars+Beats Misure, movimenti, sedicesimi nota e tick. In default ci
32
sono 120 tick sedicesimo ma si può regolare questo va­lore con il parametro “MIDI Display Resolution” della finestra Preferences (pagina MIDI).
Opzione Posizioni e durate visualizzate in
Seconds Ore, minuti, secondi e millisecondi.
Timecode Ore, minuti, secondi e frame. Il numero di frame al sec-
Feet+Frames 16mm
Feet+Frames 35mm
Samples Campioni.
User Ore, minuti, secondi e frame, con un numero di frame al
Time Linear Selezionando questa opzione, il righello è lineare rispetto
Bars+Beats Linear
ondo (fps) si stabilisce nella finestra di dialogo Project Setup (vedere "Finestra Project Setup" a pag. 34). Si può scegliere tra 24, 25, 29.97 e 30 fps o 29.97 e 30 dfps (“drop frame”).
Piedi (feet) e frames, con 40 frame per foot.
Piedi (feet), frame e 1/4 frame, con 16 frames per foot. .
secondo definibili dall’utente. Il numero di fps desiderato s’imposta nella finestra Preferences (pagina Transport).
al tempo. Se quindi sulla traccia Tempo ci sono delle variazioni, la distanza tra le misure cambia in modalità Bars+Beats.
Selezionando questa opzione, il righello è lineare rispetto alle posizioni metriche (bars & beats). Se quindi sulla traccia Tempo ci sono delle variazioni c’è la stessa dis­tanza tra le misure in modalità Bars+Beats. Se il righello è impostato in una modalità basata sul tempo, la distanza tra i secondi cambia secondo le variazioni del tempo.
La selezione eseguita qui influenza il righello, la linea Info ed i valori di posizione del tool tip (che appare quando si trascina un evento nella finestra Project).
Si possono anche selezionare formati indipendenti per altri righelli e dis­play di posizione.
Per impostare un formato display globale (per tutte le finestre), usare il menu a tendina del display primario sul pannello di Trasporto o tenere premuto [Ctrl]/[Command] e selezionare un formato display in ogni righello.
Se si usano le opzioni “Timecode” o “User” e nella finestra Preferences (pagina Transport) è attiva l’opzione “Show Timecode Subframes” i frame visualizzano anche i sub-frame.
In ogni frame ci sono 80 sub-frame.
Per le impostazioni "Feet+Frames" esiste un’opzione nelle Preferenze (pagina Transport) denominata "Feet’n’Frames Count from Project Start“.
Se attivata i display del tempo e i righelli nel formato Feet+Frames inizier­anno sempre con 0’00 all’inizio del progetto - a prescindere dalle im­postazioni di offset Start del riquadro Project Setup.
Usare più righelli – tracce Righello (solo Cubase)
Come osservato in precedenza, la finestra Project di Cu­base ha un righello principale in cima al display eventi, che visualizza la timeline da sinistra a destra.
Se necessario, nella finestra Project è possibile avere più righelli aggiungendo tracce Righello al progetto. Ogni traccia Righello contiene un righello aggiuntivo.
Per aggiungere una traccia Righello, selezionare “Add
Track” dal menu Project e poi selezionare “Ruler”.
Alla Track list s’aggiunge una traccia Righello aggiuntiva.
Traccia Righello impostata nel formato display “Seconds”.
Si può aggiungere un numero qualsiasi di tracce Righello ad un progetto e posizionarle a piacere trascinandole in alto o in basso nella Track list. Ciascun righello può indi­care un formato display indipendente:
Per selezionare il formato display di una traccia Righello
cliccare sul suo nome nella Track list e selezionare un’opz­ione dal menu a tendina che appare.
I vari formati display sono stati descritti in precedenza.
Si noti che le tracce Righello sono indipendenti dal righello principale del display, così come dai righelli e dis­play di posizione delle altre finestre. Questo significa che:
• Le tracce Righello possono avere tutte formati display in­dipendenti.
• Le tracce Righello non sono influenzate dall’impostazione del formato display nella finestra di dialogo Project Setup (vedere "Finestra Project Setup" a pag. 34).
• Le tracce Righello non sono influenzate se s’imposta il formato display globalmente sul display del tempo primario nel pan­nello di Trasporto.
Ö Le tracce Righello, però, sono influenzate dall’opzione “Show Timecode Subframes” che si trova nella finestra Preferences (vedere in precedenza).
33
Finestra Project

Operazioni

Creare un nuovo progetto
Si può creare un nuovo progetto in vari modi:
1. Selezionando “New Project” dal menu File.
Appare una finestra di dialogo che elenca una serie di Template pro­getto, compresi quelli personalizzati creati (vedere "Salvare un Template" a pag. 398).
2. Selezionando un Template e cliccando OK.
Si apre una finestra di dialogo file che permette di specificare una desti­nazione per la cartella di progetto che conterrà tutti i file del progetto.
3. Selezionando una cartella esistente o digitando il nome di una nuova. Cliccare OK.
Appare una finestra Project. Il nuovo progetto si basa sul Template selez­ionato ed include tracce, eventi ed impostazioni del Template.
Finestra Project Setup
Le impostazioni generali del progetto si eseguono nella finestra di dialogo Project Setup che si apre selezionando “Project Setup...” dal menu Project.
Da Project Setup avete le seguenti impostazioni::
Impostazione Descrizione
Start Inizio del progetto. Consente di far iniziare il progetto da
Length Durata del progetto. Cubase è in grado di gestire durate
Frame Rate Si usa per sincronizzare Cubase ai dispositivi esterni. Se
Display Format E’ il formato display globale utilizzato da tutti i righelli e
Display Offset Sposta le posizioni tempo visualizzate nel righello, ecc.,
Bar Offset Come l’impostazione “Display Offset”, sposta le posizioni
Sample Rate Frequenza di campionamento alla quale Cubase registra
Sample Rate Frequenza di campionamento alla quale Cubase registra
Pull-up/Pull­down
Stereo Pan Law Stabilisce se il panning usa la compensazione d’energia
un tempo diverso da zero. Si usa anche per il sync della posizione Start quando si sincronizza Cubase ai disposi­tivi esterni (vedere "Configurare Cubase per il sync es­terno in timecode" a pag. 372). Il formato di questo valore è sempre in timecode. Cambiando questo valore Cubase chiede se si vuole tenere il progetto alle posizioni time­code. “Yes” significa che tutti gli eventi restano alle loro posizioni timecode – cioè sono spostati rispetto all’inizio del progetto. Scegliendo “No” tutti gli eventi restano alle posizioni relative all’inizio del progetto.
superiori alle 24 ore (campo ’day’ del timecode). La du­rata massima è di 10 giorni.
Cubase è "slave", questo valore è impostato automatica­mente al frame rate del segnale di sync entrante. Se Cu­base è il "master", questo valore determina il frame rate del segnale di sync trasmesso. Vedere "Impostare il Frame Rate" a pag. 370.
display di posizione del programma, tranne le tracce Righello (solo Cubase); vedere "Tracce Righello (solo Cubase)" a pag. 31. Tuttavia, se si desidera è possibile eseguire selezioni di formati display indipendenti per i singoli righelli e display. Per le descrizioni sulle varie opz­ioni dei formati display vedere "Il Righello" a pag. 32.
permettendo di compensare il valore della posizione Start. Solitamente, se si sincronizza Cubase ad una sor­gente esterna che inizia ad un frame diverso da zero, si imposta la posizione Start a questo valore. Tuttavia, se si desidera che il display di Cubase inizi a zero, impostare anche Display Offset allo stesso valore.
tempo nel righello di un certo numero di misure, consen­tendo di compensare il valore posizione Start. La differ­enza è che Bar Offset si usa solo quando è selezionato il formato “Bars+Beats” (vedere "Il Righello" a pag. 32).
e riproduce l’audio.
e riproduce l’audio.
Lavorando con trasferimenti di pellicola, questa opzione viene utilizzata per sincronizzare correttamente il suono e le immagini.
o meno (Vedere "Opzione Stereo Pan Law (solo canali audio)" a pag. 121.
34
Finestra Project
!
Quasi tutte le impostazioni Project Setup si possono modificare in ogni momento, ma la frequenza di cam­pionamento deve essere stabilita una volta per tutte quando s’inizia con un nuovo progetto, in modo che tutti i file audio siano riprodotti correttamente!
Opzioni Zoom e visive
Lo zoom nella finestra Project si esegue con le normali tecniche d’ingrandimento, ma con le seguenti eccezioni:
Quando si usa il tool Zoom (lente d’ingrandimento) il risultato dipende dall’opzione “Zoom Tool Standard Mode: Horizontal Zooming Only” della finestra Prefer­ences (pagina Editing–Tools).
Se è attiva e si trascina un rettangolo di selezione con il tool Zoom, la finestra s’ingrandisce solo in orizzontale (l’altezza della traccia non cambia). Se l’opzione non è attiva la finestra s’ingrandisce in orizzontale e verticale.
Quando si usano i cursori di zoom verticali, le tracce sono scalate in modo relativo.
In altre parole, se è stata eseguita una qualsiasi regolazione sull’altezza della traccia (vedere in seguito) sono mantenute le differenze d’altezza relative.
Nel submenu Zoom del menu Edit sono disponibili le seg­uenti opzioni:
Opzione Descrizione
Zoom In Ingrandisce di uno step, centrato sul cursore di progetto.
Zoom Out Riduce di uno step, centrato sul cursore di progetto.
Zoom Full Riduce l’immagine rendendo visibile l’intero progetto. “In-
Zoom to Selection
Zoom to Selection (Horiz)
Zoom to Event Questa opzione è disponibile solo nel Sample Editor (ve-
Zoom In Vertical
Zoom Out Vertical
Zoom In Tracks
Zoom Out Tracks
tero progetto” significa la timeline dall’inizio del progetto alla durata stabilita nella finestra di dialogo Project Setup (vedere in precedenza).
Ingrandisce l’immagine in orizzontale e verticale in modo che la selezione corrente occupi lo schermo.
Ingrandisce l’immagine in orizzontale in modo che la selezione corrente occupi lo schermo.
dere "Ingrandimento" a pag 191).
Ingrandisce l’immagine di uno step in verticale.
Riduce l’immagine di uno step in verticale.
Ingrandisce l’immagine della traccia(e) selezionata di uno step in verticale.
Riduce l’immagine della traccia(e) selezionata di uno step in verticale.
Opzione Descrizione
Zoom Selected Tracks
Undo/Redo Zoom
Ingrandisce in verticale l’immagine della traccia(e) selezi­onata e minimizza l’altezza delle altre tracce.
Queste opzioni permettono di eseguire l’undo/redo dell’ultima operazione di zoom.
Se nella finestra Preferences (pagina Transport) è attiva
l’opzione “Zoom while Locating in Time Scale” si può anche zoomare cliccando nel righello principale e trasci­nando in alto o in basso il mouse con il pulsante premuto.
Trascinare in alto per ridurre ed in basso per ingrandire l’immagine.
Il contenuto di parti ed eventi si può zoomare in verticale
usando il cursore di zoom della forma d’onda situato nell’angolo in alto a destra del display eventi.
Può essere utile per vedere meglio passaggi audio a basso volume.
!
Per avere una lettura approssimativa del livello sugli eventi audio guardando le forme d’onda, il cursore deve essere tutto in basso, altrimenti, forme d’onda ingrandite possono essere scambiate per audio in clipping.
Attivando l’opzione Quick Zoom nella finestra Prefer-
ences (pagina Editing) il contenuto di parti ed eventi non è continuamente riscritto eseguendo lo zoom manuale.
Il contenuto di parti ed eventi è riscritto quando termina lo zoom – atti­vare questa opzione se la scrittura sullo schermo è lenta.
Ridimensionare le tracce nella Track list
Per cambiare l’altezza di una traccia, cliccare sul suo
bordo inferiore nella Track list e trascinare in alto o in basso.
Per cambiare simultaneamente l’altezza di tutte le tracce, tenere premuto [Ctrl]/[Command] e ridimensionare una delle tracce. Se nel menu a ten­dina Track Scale è attiva l’opzione “Snap Track Heights” (vedere in se­guito), l’altezza della traccia cambia in incrementi fissi.
!
Si noti che il comportamento è diverso quando nel menu Edit è attiva l’opzione “Enlarge Selected Track” (vedere in seguito).
Si può anche modificare la larghezza della Track list
trascinando il bordo tra la Track list ed il display eventi.
35
Finestra Project
Di default, i controlli visualizzati per le tracce nella Track list si adattano alla dimensione della traccia. Quando si cambia altezza o larghezza di una traccia, quindi, essi sono collocati in modo da “riempire” opportunamente lo spazio disponibile.
Se si preferisce avere i controlli in posizioni fisse disattivare l’opzione “Wrap Controls” nella finestra di dialogo delle impostazioni Track Con­trols (vedere "Personalizzare i controlli traccia" a pag. 413).
Si può decidere per ogni tipo di traccia i controlli da vi­sualizzare nella Track list – vedere "Personalizzare i con­trolli traccia" a pag. 413.
Si può usare il menu a tendina Track scale (si apre clic­cando sul pulsante freccia situato sopra il controllo di zoom verticale) per impostare il numero di tracce da visu­alizzare nella finestra Project corrente.
L’altezza della traccia è regolata per visualizzare solo il numero di tracce specificate nel menu a tendina. Selezionando l’opzione “Zoom N Tracks” si può stabilire manualmente il numero di tracce che riempiano la finestra Project.
Anche se spesso questa opzione è utile, ci possono es­sere degli svantaggi cambiando l’altezza della traccia con la quale si era iniziato su una o più tracce (le loro altezze "originali" prima di attivare l’opzione "Enlarge Selected Track"). Non appena si ridimensiona una traccia, essa è automaticamente selezionata e allargata. Invece di disatti­vare “Enlarge Selected Track”, ridimensionare la traccia(e) ed attivare di nuovo “Enlarge Selected Track”, si può ridi­mensionare una traccia nella Track list senza selezionarla:
1. Collocare il puntatore del mouse sul bordo inferiore
della traccia (non selezionata) da ridimensionare.
Il puntatore del mouse si trasforma in un simbolo divisore.
2. Tenere premuto [Alt]/[Option] e trascinare il bordo in-
feriore della traccia fino all’altezza desiderata.
Ora, selezionando questa traccia (“Enlarge Selected Track” attiva) essa è allargata e selezionando una traccia diversa torna alla dimensione modificata.
Preset Zoom e marker Cycle
Il menu a tendina a sinistra del controllo di zoom orizzon­tale consente di selezionare, creare e organizzare zoom preset, utili per passare tra varie impostazioni zoom (ad esempio, una in cui l’intero progetto appare nella finestra Project e un altra con un alto fattore di zoom per l’editing dettagliato). Con questo menu a tendina si può anche in­grandire la zona nel progetto compresa tra i marker Cycle.
Le tracce si possono dividere anche verticalmente in corsie – vedere "Editing in modalità Lane Display" a pag.
51.
Opzione "Enlarge Selected Track"
Attivando questa opzione nel menu Edit (o nella finestra Preferences, pagina Editing–Project & Mixer), la traccia selezionata si allarga automaticamente. Ciò è utile quando si passano in rassegna le tracce nella Track list, per verifi­care o modificare le impostazioni. Le tracce tornano alla dimensione che avevano prima di essere de-selezionate. Si può regolarne la dimensione direttamente nella Track list, se il fattore d’allargamento di default non piace.
Finestra Project
Cliccate qui… … per aprire il menu contestuale
La parte superiore del menu elenca gli zoom preset:
Per memorizzare l’impostazione di zoom corrente in un
preset selezionare "Add" dal menu a tendina.
Appare una finestra di dialogo nella quale digitare un nome per il preset.
36
Per selezionare ed applicare un preset selezionarlo dal menu a tendina.
Il preset “Zoom Full” c’è sempre. Selezionando questa opzione si riduce l’immagine e l’intero progetto è visibile. “Intero progetto” significa la timeline dall’inizio del pro­getto alla durata definita nella finestra Project Setup (ved­ere "Finestra di dialogo Project Setup" a pag. 34).
Per eliminare un preset selezionare “Organize…” dal menu a tendina.
Nella finestra di dialogo che si apre selezionare il preset nell’elenco e cliccare sul pulsante Delete; il preset è rimosso dall’elenco.
Per rinominare un preset selezionare “Organize…” dal menu a tendina.
Nella finestra di dialogo che si apre selezionare nell’elenco il preset de­siderato e cliccare sul pulsante Rename. Appare una seconda finestra di dialogo nella quale digitare il nuovo nome del preset. Cliccare OK per chiudere le finestre di dialogo.
Come parti ed eventi sono visualizzati
La finestra Preferences nel menu File (menu Cubase, in Mac OS X) presenta varie impostazioni per la personaliz­zazione visiva nella finestra Project.
La pagina Event Display contiene le impostazioni comuni a tutti i tipi di traccia:
Opzione Descrizione
Colorize Event Background
Show Event Names
Transparent Events
Show Data on Small Track Heights
Determina se gli sfondi o i "contenuti"“ (forme d’onda, ecc.) di parti ed eventi sono colorati. Vedere "Gestione delle tracce " a pag. 39.
Determina se i nomi di parti ed eventi sono visualizzati nella finestra Project.
Se attiva eventi e parti sono trasparenti (visualizzano solo forme d’onda ed eventi MIDI).
Se attiva sono visualizzati i contenuti di eventi e parti, anche se l’altezza della traccia è molto piccola.
!
I preset Zoom sono globali per tutti i progetti: sono disponibili in tutti i progetti che si aprono o creano.
La parte centrale del menu a tendina elenca gli eventuali marker Cycle aggiunti nel progetto:
Selezionando un marker Cycle da questo menu, il dis­play eventi è ingrandito intorno alla zona dei marker (ved­ere "Zoom sui marker Cycle" a pag. 105).
Non è possibile modificare i marker in questo menu. Per informazioni sull’editing dei marker vedere il capitolo "Finestra Marker" a pag. 103.
!
Nel menu sono disponibili solo i marker Cycle creati nel progetto corrente.
Zoom history
Cubase conserva una storia dei passaggi zoom più re­centi, consentendo "undo" e "redo" delle operazioni di zoom. Si può quindi tranquillamente ingrandire più volte e tornare facilmente al fattore di zoom dal quale si è iniziato.
Ci sono due modi per eseguire un Undo Zoom ed un Redo Zoom:
Usando i comandi del submenu Zoom (menu Edit).
Si possono anche assegnare tasti di comando rapido.
Doppio-click con il tool Zoom (lente d’ingrandimento) per un Undo Zoom.
Premere [Alt]/[Option] e doppio-click per eseguire un Redo Zoom.
La pagina Event Display–Video contiene le impostazioni per gli eventi video:
Opzione Descrizione
Show Video Thumbnails
Video Cache Size
Se attiva i frame thumbnail dei contenuti video sono visu­alizzati sulla traccia Video.
Determina la memoria disponibile per i thumbnail video. Con lunghe clip video e/o lavorando con un alto fattore di zoom (in modo che nei thumbnail siano contenuti molti frame) bisogna aumentare questo valore.
La pagina Event Display–Audio contiene le impostazioni per gli eventi audio:
Opzione Descrizione
Interpolate Audio Images
Wave Image Style
Show Event Volume Curves Always
Se non è attiva i singoli valori del campioni sono disegnati in forma di “gradini”. Se è attiva i valori sono interpolati sotto forma di "curve”.
Determina se le forme d’onda audio sono rappresentate da immagini solide, frame o immagini “invertite” (solide+frame). Questa scelta influenza tutte le immagini delle forme d’onda nelle finestre Project, Sample Editor e Audio Part Editor. Si noti che gli stili “Framed” e “Solid and Framed” con­sumano più risorse del computer. Se usando queste opz­ioni il sistema rallenta, passare allo stile d’immagine “Solid”.
Se attivo le “curve volume” con le "maniglie" di volume e fade sono sempre visualizzate – altrimenti, le curve sono visualizzate solo per gli eventi selezionati.
37
Finestra Project
Opzione Descrizione
Show Waveforms
Background Color Modulation
Determina se le forme d’onda audio sono visualizzate o meno.
Se attiva gli sfondi delle forme d’onda audio sono visualiz­zati in modo diverso e riflettono le dinamiche della forma d’onda. Ciò è particolarmente utile per una panoramica quando si lavora con tracce basse.
La pagina Event Display–MIDI contiene le impostazioni per le parti MIDI:
Opzione Descrizione
Default Edit Action
Part Data Mode
Show Controllers
Edit as Drums when Drum Map is assigned
Note Name Style
Determina quale editor si apre con un doppio-click su una parte MIDI o selezionandola e premendo [Ctrl]/ [Command]-[E]: Key, Drum, List o Score Editor. Si noti che se l’opzione “Edit as Drums when Drum Map is as­signed” è attiva (vedere in seguito), questa impostazione è ignorata sulle tracce con mappatura di batteria (drum map).
Determina se e come gli eventi delle parti MIDI sono visu­alizzati nella finestra Project: linee, note della partitura o note di batteria. Selezionando “No Data” gli eventi non sono visualizzati per niente. Si noti che sulle tracce con drum map questa impostazione è ignorata se è attiva l’opzione “Edit as Drums when Drum Map is assigned” (vedere in seguito).
Stabilisce se gli eventi non-nota (controller, ecc.) sono vi­sualizzati in parti MIDI nella finestra Project.
Se attiva le parti sulle tracce MIDI con drum map asseg­nate sono visualizzate con i simboli delle note di batteria nella finestra Project. Inoltre, le parti si aprono automati­camente nel Drum Editor con un doppio-click del mouse (ignorando l’opzione Default Edit Action descritta sopra).
Determina se sono indicati i nomi delle note MIDI (pitch) negli editor, ecc..
Nella linea Panoramica, eventi e parti su tutte le tracce sono indicati in box. Si può usare la linea Panoramica per ingrandire o ridurre e per spostarsi in altre sezioni del pro­getto. Per farlo si muove e ridimensiona il rettangolo della veduta traccia nella linea Panoramica:
Rettangolo veduta traccia
Il rettangolo della veduta traccia indica la sezione cor-
rente del progetto visualizzata nel display eventi.
S’ingrandisce o riduce l’immagine in orizzontale ridi-
mensionando il rettangolo.
Ridimensionarlo trascinandone i lati.
Si può trascinare l’intero rettangolo della veduta traccia
track per visualizzare altre sezione del progetto.
Si può anche cliccare con il mouse in una zona qualsiasi nella parte alta della Panoramica – il rettangolo di veduta traccia si sposta nel punto di click. Il numero delle tracce visualizzate non cambia.
Zoom e navigazione nella linea Panoramica
Cliccando sul pulsante Show Overview nella toolbar, sotto la toolbar appare una finestrella extra: la linea Pan­oramica del progetto.
Pulsante Show Overview
Finestra Project
38
Gestione delle tracce
Per aggiungere una traccia al progetto selezionare “Add Track” dal menu Project e scegliere un tipo di traccia dal submenu che appare. La nuova traccia è aggiunta sotto la traccia corrente selezionata nella Track list.
Gli elementi del submenu “Add Track” sono disponibili anche nel menu rapido (Quick).
Si accede a questo menu con un click-destro nella Track list.
Selezionando Audio, MIDI, Group Channel o Instrument dal submenu Add Track appare una finestra di dialogo che consente l’inserimento di più tracce con una sola operazi­one.
Basta inserire il numero di tracce desiderato nel campo Value.
Per le tracce Audio e Group Channel, la configurazione canale – mono, stereo o surround (solo Cubase) – si può configurare nel menu a tendina Configuration.
L’opzione Browse Presets nella finestra di dialogo Add Track è descritta nel capitolo "Preset traccia" a pag. 259.
Nella finestra Preferences (pagina Editing–Project & Mixer) c’è l’opzione “Auto Track Color Mode”.
Essa offre molte opzioni per l’assegnazione automatica dei colori alle tracce aggiunte al progetto.
Una volta create, le tracce si possono gestire e arrangiare in vari modi:
Per rinominare una traccia, doppio-click del mouse nel
campo nome e digitare un nuovo nome.
Premendo un qualsiasi tasto di modifica quando si preme [Invio] per chi­udere il campo nome tutti gli eventi sulla traccia avranno lo stesso nome.
Per selezionare una traccia cliccarci sopra.
Nella Track list una traccia selezionata è di colore grigio chiaro.
Questa traccia è selezionata.
Per selezionare più tracce, cliccarci sopra premendo [Ctrl]/[Command]. Per selezionare un intervallo continuo di tracce eseguire uno [Shift]-click.
Per spostare una traccia, cliccare e trascinarla in alto o
in basso nella Track list.
Per duplicare una traccia (completa di contenuti e im-
postazioni canale) click-destro nella Track list e selezion­are “Duplicate track” dal menu contestuale o scegliere “Duplicate track” dal menu Project.
La traccia duplicata appare sotto quella originale.
Per selezionare un colore traccia di default attivare
“Show Track Colors” sopra la Track list e scegliere un col­ore dal menu a tendina Color sulla toolbar. Questo colore sarà usato per tutti gli eventi sulla traccia e apparirà anche nel Mixer. Si può ignorare il colore traccia di default per singoli eventi e parti usando il tool Color o il menu a ten­dina Color Selector.
L’opzione “Colorize Event Background” nella finestra Preferences (pagina Event Display) stabilisce se sono colorati sfondi o forme d’onda ed eventi.
Per rimuovere una traccia click-destro nella Track list e
selezionare “Remove Track” dal menu contestuale.
E’ possibile anche rimuovere più tracce selezionate scegliendo “Remove Selected Tracks” dal menu Project o da quello contestuale. Inoltre, si possono rimuovere trecce prive d’eventi selezionando “Remove Empty Tracks” dal menu Project.
Per cambiare l’altezza di una traccia, cliccare sul bordo
inferiore nella Track list e trascinare in alto o basso (ved­ere "Ridimensionare le tracce nella Track list" a pag. 35).
Ö Si noti che è possibile anche allargare automatica­mente la traccia selezionata (vedere"Opzione Enlarge Se­lected Track" a pag. 36).
39
Finestra Project
Disabilitare le tracce
Per disabilitare una traccia scegliere “Disable Track” dal menu contestuale della Track list: è come silenziarla (ved­ere "Silenziare gli eventi" a pag. 50), poichè una traccia disabilitata non è riprodotta. Tuttavia non solo se ne "azzera" il volume d’uscita, ma s’interrompe tutta l’attività dell’hard-disk sulla traccia. Per maggiori informazioni ved­ere "Abilitare/disabilitare una traccia" a pag. 62.
Submenu Track folding
Nel menu Project il submenu Track Folding consente di mostrare, nascondere o invertire ciò che è visualizzato nel display eventi della finestra Project. Questo permette, ad esempio, di suddividere il progetto in varie parti (creando più tracce Cartella per i vari elementi del progetto) e mos­trare/nascondere i rispettivi contenuti selezionando una funzione del menu (o usando un tasto di comando rapido). E’ possibile anche "richiudere" sotto-tracce d’automazi­one. Sono disponibili le seguenti opzioni:
Toggle Selected Track
La condizione della traccia selezionata è invertita; se la traccia era "rich­iusa" con i propri elementi (sotto-tracce) nascosti, ora è "schiusa" (tutte le sotto-tracce sono visualizzate), e viceversa.
Fold Tracks
"Richiude" tutte le tracce Cartella aperte nella finestra Project. Si noti che il comportamento preciso di questa funzione dipende dall’impostazi­one “Deep Track Folding” nella finestra Preferences (vedere in seguito).
Unfold Tracks
"Schiude" tutte le tracce Cartella nella finestra Project. Si noti che il com­portamento preciso di questa funzione dipende dall’impostazione “Deep Track Folding” nella finestra Preferences (vedere in seguito).
Flip Fold States
Scambia la condizione "richiusa" delle tracce nella finestra Project: tutte le tracce "richiuse" sono "schiuse" mentre tutte quelle "schiuse" sono "richiuse".
Ö Si possono assegnare comandi rapidi a queste opzi­oni nella finestra Key Commands (categoria Project).
Nella finestra Preferences (pagina Editing–Project & Mixer) l’opzione seguente condiziona la "richiusura" della traccia:
Deep Track Folding
Se è attiva, qualsiasi impostazione di "richiusura" eseguita nel submenu Track Folding del menu Project influenza anche i sub-elementi delle tracce; se si "richiude" una traccia Cartella che contiene 10 tracce audio, 5 delle quali hanno più sotto-tracce d’automazione aperte, anche tutte queste tracce audio nella traccia Cartella saranno "richiuse".
Dividere la Track list (solo Cubase)
E’ possibile dividere la Track list in due parti. Le due sezi­oni avranno controlli di zoom e scorrimento indipendenti (se necessario), ma ridimensionando la finestra in verticale s’influenza solo la sezione inferiore (ove possibile). Ciò è utile, ad esempio, quando si lavora con una traccia Video insieme a molte tracce audio; si può collocare la traccia Video nella parte alta della Track list e scorrere le tracce audio separatamente nella parte bassa della Track list, riferendole alla traccia Video.
Per dividere la Track list cliccare sul pulsante “Divide
Track List” nell’angolo in alto a destra della Track list.
Pulsante “Divide Track List”.
Per tornare alla singola Track list cliccare di nuovo sul
pulsante “Divide Track List”.
Con la Track list divisa in due parti:
Aggiungendo tracce dal submenu Add Track del menu
Project, tracce Video, Marker e Play Order, esse sono col­locate automaticamente nella parte alta della Track list.
Se la Track list contiene già tracce di tipo Video, Marker o Play Order, queste sono spostate automaticamente nella parte alta quando si divide la Track list. Tutti gli altri tipi di tracce sono collocati nella parte bassa.
Usando il menu contestuale (che si apre con un click-
destro nella Track list) le tracce sono aggiunte alla parte della Track list nella quale si clicca con il mouse.
Si può spostare qualsiasi tipo di traccia dalla parte inferi-
ore della Track list a quella superiore (e viceversa) con un click-destro nella Track list e selezionando l’opzione “Tog­gle Track List” dal menu contestuale che appare.
40
Finestra Project
Per ridimensionare la parte alta cliccare e trascinare il
p
divisore tra le due sezioni della Track list.
L’uso di una base "musicale" o "lineare" dipende dal tipo di progetto e dalla situazione di registrazione. Si può sempre cambiare questa impostazione singolarmente per ogni traccia cliccando sul pulsante del tempo base musicale/ lineare nell’Inspector o nella Track list. La base tempo "mu­sicale" è indicata da un simbolo nota, quella "lineare" dal simbolo dell’orologio.
Selezionare una base tempo musicale e lineare
Le tracce possono avere una base tempo “musicale” (tempo in chiave o Time Signature) o “lineare” (tempo).
Su una traccia che utilizza una base tempo "lineare", gli eventi sono collocati a specifiche posizioni temporali – cambiando il tempo di riproduzione non s’influenza la po­sizione temporale degli eventi.
Su una traccia che utilizza una base tempo "musicale", le posizioni degli eventi sono rappresentate in valori metrici (misure, movimenti, note da 1/16 e tick, con 120 tick per nota da 1/16). Cambiando il tempo di riproduzione, gli eventi sono riprodotti in anticipo o in ritardo.
La finestra Preferences (pagina Editing) presenta l’opzi­one “Default Track Time Type” (solo Cubase).
Essa permette di specificare il tipo di tempo di default per le nuove tracce (Audio, Group/FX, MIDI e Marker). Quando si modifica questa im­postazione, tutte le nuove tracce utilizzano il tipo di tempo selezionato. Si può scegliere tra “Musical”, “Time Linear” e “Follow Transport Main Dis­play”. Selezionando “Musical” tutte le tracce aggiunte sono impostate ad una base tempo "musicale", mentre quando si seleziona “Time Linear”, tutte le nuove tracce usano una base tempo "lineare". La terza opzione utilizza il valore del formato tempo primario impostato sul pannello di controllo: quando è in “Bars+Beats”, sono aggiunte tracce con una base tempo "musicale"; se è impostato ad una qualsiasi delle altre opzioni (Seconds, Timecode, Samples, ecc.), tutte le nuove tracce impiegano una base tempo "lineare".
Base tempo "lineare".
!
Si noti che internamente gli eventi sulle tracce a base
Base tem
o "musicale".
tempo "musicale" impiegano per il posizionamento la stessa alta precisione (valori a 64 bit floating point) degli eventi basati sul tempo "lineare". Tuttavia, pas­sando tra le basi tempo "lineari" e "musicali" si ha una leggera perdita di precisione (introdotta dai calcoli matematici necessari alla scalatura dei valori nei due diversi formati). Si consiglia quindi di evitare un pas­saggio ripetuto tra i due formati.
Per maggiori informazioni sulle modifiche al tempo vedere "Presentazione" a pag. 339.
Aggiungere eventi ad una traccia
Ci sono molti modi per aggiungere eventi ad una traccia:
Registrandoli (vedere "Principali metodi di registrazi-
one" a pag. 65).
Ciò è possibile per tracce Audio e MIDI.
Selezionando “Audio File...” o “Video File...” dal sub-
menu Import del menu File.
Si pare una finestra di dialogo, che consente d’individuare il file da im­portare. Quando s’importa un file con questo metodo è creata una clip per il file ed un evento che riproduce l’intera clip è inserito sulla traccia selezionata, alla posizione del cursore di progetto. Con il submenu Import si possono importare anche i file MIDI, ma l’oper­azione è leggermente diversa (vedere "Esportare ed Importare i file MIDI" a pag. 404).
Trascinando le tracce da un CD e convertendole in file
audio (vedere "Importare le tracce da un CD" a pag. 400).
Importando solo la porzione audio di un file video e con-
vertendola in un file audio (vedere "Estrarre l’audio da un file video" a pag. 390).
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Finestra Project
Con i comandi Copy e Paste del menu Edit.
Si possono copiare tutti i tipi d’eventi tra i progetti. E’ possibile anche co­piare eventi all’interno del progetto dall’Audio Part Editor o dal Sample Editor.
Disegnando.
Alcuni tipi d’eventi (eventi marker e d’automazione) possono essere dis­egnati direttamente nella finestra Project. Per le tracce Audio e MIDI si possono disegnare le parti (vedere "Creare le parti" a pag. 43).
Trascinando i file e rilasciandoli alla posizione desider­ata sulla traccia.
Si possono creare eventi con un drag&drop prelevandoli da:
•Il desktop.
•Il MediaBay.
• Il Pool.
• Una libreria (un file Pool non allegato al progetto).
• La finestra di dialogo “Find media”.
• La finestra Project di un altro progetto aperto.
• L’Audio Part Editor di qualsiasi progetto aperto.
• Il Sample Editor di qualsiasi progetto aperto – premere [Ctrl]/ [Command] e trascinare per creare un evento dalla selezione corrente, oppure cliccare nella colonna sinistra della Region list e trascinare per creare un evento da una regione.
Quando si trascina la clip nella finestra Project, la sua posizione è indi­cata da una linea marker e un box numerico di posizione. Vedere anche "Uso della funzionalità drag&drop" a pag. 228.
Opzioni Import dei file Audio
Quando s’importano i file audio una serie di opzioni deter­mina come essi sono gestiti da Cubase:
• Si può scegliere di copiare il file nella cartella Audio del pro­getto e fare in modo che il progetto faccia riferimento al file copiato invece che a quello originale. In questo modo il pro­getto è "autonomo".
• Si possono scomporre i file stereo e multi-canale in una serie di file mono.
• Inoltre, si può fare in modo che tutti i file del progetto abbiano la stessa frequenza di campionamento e risoluzione bit.
La finestra Preferences (pagina Editing–Audio) ha un’im­postazione che consente di decidere quali opzioni usare. Selezionare quella desiderata dal menu a tendina “On Im­port Audio Files”:
Open Options Dialog.
Quando s’importa un file appare la finestra Options con le opzioni di aper­tura; essa permette di scegliere se copiare i file nella cartella Audio e/o convertirli alle impostazioni del progetto. Nota: – Quando s’importa un singolo file di un formato diverso da quello delle im­postazioni di progetto è possibile specificare quali proprietà (frequenza possibile di campionamento e/o risoluzione bit) modificare. – Quando s’importano file multipli nello stesso momento, si può scegliere di convertire automaticamente i file importati, se necessario (cioè se la fre­quenza di campionamento è diversa da quella del progetto o la risoluzione bit è inferiore rispetto a quella del progetto.
Use Settings.
Quando s’importa non appare alcuna finestra di dialogo. Piuttosto, si può scegliere di usare una delle opzioni del menu a tendina sotto le operazi­oni standard. Attivando un numero qualsiasi delle opzioni seguenti esse sono eseguite automaticamente ogni volta che s’importano i file audio:
Opzione Descrizione
Copy Files to Working Directory
Convert and Copy to Project If Needed
Split multi channel files
Se i file non sono già nella cartella Audio del progetto, essi sono nella cartella Audio prima di essere importati.
Se i file non sono già nella cartella Audio del progetto sono copiati prima di essere importati. Inoltre, se i file hanno una frequenza di campionamento diversa o una risoluzione bit inferiore rispetto a quelle del progetto sono convertiti automaticamente alle impostazioni di progetto.
Se s’importa un file audio multi-canale (anche un file ste­reo a due canali) esso è suddiviso in una serie di file mono – uno per ogni canale – collocati su tracce mono separate create automaticamente.
42
Finestra Project
Creare le parti
Le parti sono "contenitori" di eventi MIDI o audio. Quando si registra in MIDI, Cubase crea automaticamente una parte MIDI contenente gli eventi registrati. Si può anche creare parti audio o MIDI vuote ed aggiungere gli eventi in seguito. Ci sono due modi per farlo:
Disegnare una parte su una traccia MIDI o audio con il
tool Pencil.
Si può anche disegnare le parti premendo [Alt]/[Option] ed usando il tool Arrow.
Doppio-click con il tool Arrow su una traccia MIDI o au-
dio, tra i locatori sinistro e destro.
Per aggiungere eventi ad una parte MIDI si usano i tool e le funzioni di un editor MIDI (Vedere "Key Editor - Pan­oramica" a pag. 294). Per aggiungere eventi alle parti au­dio si usa invece l’Audio Part Editor (vedere "Panoramica finestra" a pag. 199), incollandoli o usando la funzionalità drag&drop.
Si possono anche riunire gli eventi audio esistenti in una
parte con la funzione “Events to Part” del menu Audio.
Si crea una parte audio che contiene tutti gli eventi audio selezionati sulla stessa traccia. Per rimuovere la parte e far apparire di nuovo sulla traccia gli eventi come oggetti indipendenti selezionare la parte ed usare la fun­zione “Dissolve Part” del menu Audio.
1. Selezionare il tool Play.
Si noti che i tool Play e Scrub condividono lo stesso pulsante. Se l’icona del tool sulla toolbar non indica il simbolo dell’altoparlante, prima cliccare sull’icona per selezionarla, poi cliccare di nuovo e selezionare “Play” dal menu a tendina che appare.
2. Cliccare nella posizione dalla quale iniziare la riproduz­ione e tenere premuto il pulsante sinistro del mouse.
E’ riprodotta solo la traccia sulla quale si clicca, iniziando dalla posizione di click.
3. Per fermare la riproduzione rilasciare i pulsante del mouse.
Scrubbing
Il tool Scrub consente di individuare posizioni nell’audio riproducendolo (avanti o indietro) a qualsiasi velocità:
1. Selezionare il tool Scrub.
Si noti che i tool Play e Scrub condividono lo stesso pulsante. Se l’icona del tool sulla toolbar non indica un "simbolo scrub”, prima cliccare sull’icona per selezionarla, poi cliccare di nuovo e selezionare “Scrub” dal menu a tendina che appare.
Ascoltare parti ed eventi audio
Per ascoltare parti ed eventi audio nella finestra Project usare il tool altoparlante (Speaker):
!
Durante l’ascolto, l’audio è inviato direttamente alla Control Room - solo in Cubase (se attiva). Se la Control Room non è attiva, l’audio è inviato al bus d’uscita di default, bypassando impostazioni, ef­fetti ed EQ del canale. In Cubase Studio il bus Main Mix viene sempre usato per il monitoring.
Finestra Project
2. Cliccare alla posizione desiderata e tenere premuto il pulsante sinistro del mouse.
Il cursore del progetto si porta alla posizione di click.
3. Trascinare a sinistra o destra.
Il cursore del progetto segue il puntatore del mouse e l’audio è ripro­dotto. Velocità e intonazione della riproduzione dipendono dalla velocità con la quale si muove il puntatore.
La sensibilità della funzione Scrub si può regolare nella finestra Preferences (pagina VST–Scrub).
Ö E’ possibile inoltre eseguire lo “scrub” dell’intero pro­getto con la Jog Wheel sul pannello di Trasporto (solo Cubase).
Vedere "Scrubbing del progetto - la Jog Wheel" a pag. 61.
43
Si noti che lo "scrubbing" può diventare pesante per il
sistema. Per evitare problemi di riproduzione, la finestra Preferences (pagina VST–Scrub) presenta l’opzione “CPU Saving Scrub Mode”.
Attivando questa opzione, lo "scrubbing" diventa meno pesante per il processore; può essere molto utile per lo "scrubbing" di progetti grandi, ove quello “normale” tende a consumare molte risorse. Con l’opzione “CPU Saving Scrub Mode” attiva, è disabilitato lo "scrubbing" degli ef­fetti e la qualità del ricampionamento è inferiore.
Editing di parti ed eventi
Questo paragrafo descrive le tecniche di editing nella finestra Project. Se non espressamente indicato, tutte le descrizioni valgono per eventi e parti, sebbene, per comod­ità, si utilizzerà sempre il termine “evento”.
Ö Quando si usano i tool di editing, spesso è possibile eseguire funzioni aggiuntive premendo i tasti di modifica (ad esempio, premendo [Alt]/[Option] e trascinando con il tool Arrow per creare una copia dell’evento trascinato).
Nelle pagine seguenti sono descritti i tasti di modifica di default – è pos­sibile personalizzarli nella finestra Preferences (pagina Editing–Tool Modifiers). Vedere "Configurare i tasti di modifica dei tool" a pag. 426.
Selezione degli eventi
Gli eventi si selezionano con uno dei seguenti metodi:
Usando il tool Arrow.
Si applicano le tecniche di selezione standard.
Usando il submenu Select del menu Edit.
Le opzioni sono:
Opzione Descrizione
All Seleziona tutti gli eventi nella finestra Project.
None Toglie la selezione a tutti gli eventi.
Invert Inverte la selezione: a tutti gli eventi selezionati è tolta
In Loop Seleziona tutti gli eventi parzialmente o completa-
From Start to Cursor
From Cursor to End
Equal Pitch Disponibile negli editor MIDI (vedere "Selezione delle
Select Controllers in Note Range
la selezione e tutti gli eventi non selezionati sono in­vece selezionati.
mente compresi tra i locatori sinistro e destro.
Seleziona tutti gli eventi che iniziano a sinistra del cursore di progetto.
Seleziona tutti gli eventi che finiscono alla destra del cursore di progetto.
note" a pag. 300).
Disponibile negli editor MIDI (vedere "Selezione dei controller nell’intervallo nota" a pag. 301).
Opzione Descrizione
All on Selected Tracks
Select Event Disponibile nel Sample Editor (vedere "Panoramica
Left/Right Selection Side to Cursor
!
Si noti che queste funzioni operano diversamente
Seleziona tutti gli eventi sulla traccia selezionata.
finestra" a pag. 189).
Queste due funzioni si usano solo per l’editing di un intervallo selezionato (vedere "Creare un intervallo di selezione" a pag. 52).
quando è selezionato il tool Range Selection (vedere "Creare un intervallo di selezione" a pag. 52).
Per selezionare tutti gli eventi su una traccia, click-de­stro su di essa nella Track list e scegliere l’opzione “Select All Events” dal menu a tendina che appare.
Si possono usare anche i tasti freccia sulla tastiera del computer per selezionare l’evento più vicino a sinistra, de­stra, sotto o sopra.
Premendo [Shift] ed usando i tasti freccia è mantenuta la selezione cor­rente ed è possibile selezionare più eventi.
Se nella finestra Preferences (pagina Editing) è attiva l’opzione “Auto Select Events under Cursor”, tutti gli eventi sulla traccia(e) selezionata “toccati” dal cursore di progetto sono selezionati automaticamente.
Ciò è utile quando si riarrangia il progetto, poichè si possono selezionare intere sezioni (su tutte le tracce) selezionando tutte le tracce e muovendo il cursore di progetto.
E’ possibile inoltre selezionare intervalli, indipendente­mente dai limiti di evento e traccia.
Per farlo si usa il tool Range Selection (vedere "Editing di un intervallo" a pag. 52).
Si noti che nella finestra Preferences (pagina Editing) c’è l’opzione “Use Up/Down Navigation Commands for selecting Tracks only”.
In default, le tracce si selezionano con i tasti freccia su/giù sulla tastiera del computer. Tuttavia, essi sono utilizzati anche per selezionare gli eventi (vedere in precedenza); in alcuni casi, ciò può generare confu­sione. Dato che la selezione traccia è l’operazione più importante durante l’editing ed il mixaggio, si ha la possibilità di usare i controlli di navigazi­one solamente per la selezione traccia. Le regole sono:
• Se questa opzione non è attiva e nella finestra Project non è selezionato alcun evento/parte, con i tasti freccia su/giù sulla tastiera del computer si scorrono le tracce nella Track list – la funzionalità normale prevista.
44
Finestra Project
• Se questa opzione non è attiva e nella finestra Project c’è un evento/parte selezionata, i tasti freccia su/giù continuano a scorrere le tracce nella Track list, ma sulla traccia corrente selezionata è automaticamente selezionato anche il primo evento/parte. Se non è questa la funzionalità desiderata, si deve attivare l’opzione “Use Up/Down Navigation Commands for selecting Tracks only”.
• Quando questa opzione è attiva, i tasti freccia su/giù si usano solamente per la selezione traccia – la selezione corrente evento/parte nella finestra Project non cambia.
Inoltre, nella finestra Preferences (pagina Editing–
Tools) c’è la sezione con le opzioni Cross Hair Cursor.
Essa consente di visualizzare un cursore cross hair quando si lavora nella finestra Project e negli editor che facilita la navigazione e l’editing, spe­cialmente quando s’arrangiano grandi progetti. Si possono stabilire i col­ori per la linea e la mascherina del cursore cross hair, oltre a definirne la larghezza. Il cursore cross hair funziona come segue:
• Quando è selezionato il tool di selezione (o uno dei suoi sub­tool), il cursore cross hair appare quando s’inizia a muovere/ copiare una parte/evento, o si usano le "maniglie".
• Quando sono selezionati i tool Pencil, Scissors o qualsiasi al­tro tool che utilizza questa funzione, il cursore cross hair ap­pare non appena si muove il mouse sopra il display eventi.
• Il cursore cross hair è disponibile solo dove la sua funzione ha senso. Il tool Mute, ad esempio, non utilizza il cursore cross hair, poichè bisogna cliccare direttamente sull’evento per silenziarlo.
Usare le funzioni “Move to” del menu Edit.
Sono disponibili le seguenti funzioni:
Funzione Descrizione
Move to Cursor Sposta l’evento selezionato alla posizione del cursore di
Move to Origin Sposta gli eventi selezionati alle loro posizioni originali
Move to Front, Move to Back
progetto. Se ci sono più eventi selezionati sulla stessa traccia, il primo evento inizia in corrispondenza del cur­sore e quelli successivi sono allineati inizio/fine dopo il primo.
(cioè a quelle alle quali sono stati registrati).
Questa funzione in realtà non cambia la posizione degli eventi, ma sposta gli eventi selezionati rispettivamente in primo o secondo piano. E’ utile se ci sono eventi sovrap­posti e si deve vederne uno parzialmente coperto. Per gli eventi audio è una funzione molto importante, poichè sono riprodotte solo le sezioni visibili degli eventi. Spostando un evento audio coperto in primo piano (o portandolo sullo sfondo) si può sentire l’intero evento in riproduzione. Si noti che è possibile anche usare la funzione “To Front” nel menu contestuale dell’evento (sebbene operi in modo diverso). Vedere "Modalità Create Events (Preferences)" a pag. 73).
Uso dei pulsanti Nudge nella toolbar.
Questi pulsanti spostano gli eventi selezionati a sinistra o destra. L’entità dello spostamento dipende dal formato display selezionato (vedere "Finestra di dialogo Project Setup" a pag 34) e dal valore stabilito nel menu a discesa della griglia (Grid).
Spostare gli eventi
Per spostare gli eventi nella finestra Project, usare i seg­uenti metodi:
Cliccare e trascinare alla nuova posizione.
Tutti gli eventi selezionati sono spostati e mantengono le loro posizioni relative. Gli eventi si possono trascinare solo su tracce dello stesso tipo. Se è attiva la funzione Snap, essa determina a quali posizioni è possibile spostare gli eventi (vedere "Funzione Snap" a pag. 55). Si noti inoltre che è possibile limitare il movimento solo in orizzontale o verticale tenendo premuto [Ctrl]/[Command] durante il trascinamento.
!
La risposta è leggermente ritardata quando si muove un evento trascinandolo; ciò evita di spostare acci­dentalmente gli eventi cliccandoci sopra nella finestra Project. Questo ritardo si può regolare con il parametro Drag Delay nella finestra Preferences (pa­gina Editing).
Selezionare l’evento e modificare la posizione Start nella
linea Info.
Finestra Project
Cliccando su questo pulsante l’evento si sposta a destra di 2 frame.
!
Quando si usa il tool Range Selection, i pulsanti Nudge spostano l’intervallo di selezione (vedere "Spostamento e duplicazione" a pag. 53).
Ö In default, i pulsanti Nudge non sono visibili nella tool­bar.
Si può decidere quali elementi visualizzare con un click-destro nella tool­bar ed inserendo il segno di spunta nel menu a tendina che appare. Per maggiori informazioni vedere "Finestre di dialogo Setup" a pag. 412.
45
Duplicare gli eventi
Gli eventi si possono duplicare come segue:
Tenere premuto [Alt]/[Option] e trascinare l’evento in
una nuova posizione.
Se la funzione Snap è attiva, essa determina a quali posizioni è possibile copiare gli eventi (vedere "Funzione Snap" a pag. 55).
!
Tenendo premuto anche [Ctrl]/[Command], la direzi­one del movimento è limitata in orizzontale o verti­cale; se si trascina un evento in verticale, non è possibile muoverlo anche orizzontalmente nello stesso momento.
Anche le parti audio e MIDI possono essere duplicate
premendo [Alt]/[Option] + [Shift] e trascinando il mouse.
Questa operazione crea una copia condivisa della parte. Modificando il contenuto di una copia condivisa, anche tutte le altre copie condivise della stessa parte sono modificate automaticamente allo stesso modo.
Le copie condivise sono indicate dal nome in corsivo e da un’icona nell’angolo destro della parte.
Nota:
Quando si duplicano eventi audio, le copie sono sem-
pre condivise. Ciò significa che le copie condivise fanno sempre riferimento alla stessa clip audio (vedere "Pro­cesso Audio" a pag. 172).
Si può convertire una copia condivisa in una copia reale
selezionando “Convert to Real Copy” dal menu Edit. Si crea una nuova versione della clip (che può essere editata in modo indipendente) che è aggiunta nel Pool. Si noti che questa operazione non crea nuovi file audio – per farlo si deve usare la funzione “Bounce Selection” del menu Audio (vedere "Esportare le regioni in file audio" a pag. 234").
Selezionando “Duplicate” dal menu Edit si crea una co-
pia dell’evento selezionato, che è collocata subito dopo quello originale.
Se sono selezionati più eventi, essi sono tutti copiati come "una unità" e sono mantenute le distanze relative tra gli eventi.
Selezionando “Repeat...” dal menu Edit si apre una finestra di dialogo che consente di creare una serie di copie (normali o condivise) dell’evento(i) selezionato.
E’ come la funzione Duplicate, ma si può specificare il numero di copie.
La funzione Repeat si può eseguire anche trascinando il mouse: selezionare l’evento(i) da ripetere, premere [Alt]/ [Option], cliccare sulla "maniglia" nell’angolo inferiore de­stro dell’ultimo evento selezionato e trascinarlo a destra.
Più a destra si trascina, più copie sono create (come indica il tooltip).
Selezionando “Fill Loop” dal menu Edit si crea una serie di copie che inizia al locatore sinistro e termina al locatore destro.
L’ultima copia è automaticamente accorciata in modo che finisca alla po­sizione del locatore destro.
Uso dei comandi Cut, Copy e Paste
Con le funzioni del menu Edit è possibile tagliare o copi­are gli eventi selezionati ed incollarli.
Quando s’incolla un evento, esso è inserito sulla traccia selezionata e collocato in modo che il rispettivo punto di Snap sia allineato alla posizione del cursore.
Se la traccia selezionata è del tipo sbagliato, l’evento è inserito sulla sua traccia originale. Per maggiori informazioni sul punto di Snap vedere "Fun­zione Snap" a pag. 55.
Usando la funzione “Paste at Origin”, l’evento è incol­lato alla sua posizione originale (quella dalla quale è stato tagliato o copiato).
46
Finestra Project
Rinominare gli eventi
Di default, gli eventi audio indicano il nome delle rispettive clip, ma si può inserire un nome descrittivo distinto per eventi separati. Per farlo, selezionare l’evento e digitare un nuovo nome nel campo “Description” sulla linea Info, o us­ando la voce "Rename Objects" dal menu Edit.
Si può anche dare a tutti gli eventi lo stesso nome della
traccia sulla quale sono collocati cambiando il nome della traccia, tenendo premuto un tasto di modifica e premendo [Invio].
Vedere "Gestione delle tracce" a pag. 39.
Il comando "Rename Objects" è utile per rinominare in
una sola volta diversi eventi, selezionando "Rename..." dal menu Edit. Da qui avete diverse opzioni a disposizione.
Cliccando su un evento con il tool Glue Tube lo s’incolla con l’evento successivo sulla traccia. Gli eventi non de­vono toccarsi l’un l’altro.
Si ottiene una parte contenente i due eventi, con un’eccezione: Se prima si separa un evento e poi s’incollano di nuovo tra loro le due sezioni (senza prima spostarle o editarle), esse diventano ancora un evento sin­golo.
Si possono selezionare più eventi sulla stessa traccia e cliccare su uno di essi con il tool Glue Tube.
Si crea una singola parte.
Tenendo premuto [Alt]/[Option] mentre si clicca su un evento con il tool Glue Tube, l’evento è incollato agli eventi successivi sulla rispettiva traccia.
Si può cambiare il tasto di comando rapido di default nella finestra Pref­erences (pagina Editing–Tool Modifiers).
Separare gli eventi
Ci sono vari modi per separare gli eventi nella finestra Project:
Cliccando con il tool Scissors sull’evento da separare.
Se la funzione Snap è attiva, essa determina l’esatta posizione di sepa­razione (vedere "Funzione Snap" a pag. 55). Si possono separare gli eventi anche premendo [Alt]/[Option] e cliccando con il tool Arrow.
Selezionando “Split at Cursor” dal menu Edit.
Gli eventi selezionati sono separati alla posizione del cursore di progetto. Se non ci sono eventi selezionati, sono separati tutti gli eventi (su tutte le tracce) intersecati dal cursore di progetto.
Selezionando “Split Loop” dal menu Edit.
Gli eventi sono separati su tutte le tracce alle posizioni dei locatori sinis­tro e destro.
Ö Se si separa una parte MIDI e la posizione di separazi­one interseca una o più note MIDI, il risultato dell’operazi­one dipende dall’opzione “Split MIDI Events” definita nella finestra Preferences (pagina Editing–MIDI).
Se l’opzione è attiva, le note intersecate sono separate (e si creano nuove note all’inizio della seconda parte). Se non è attiva, le note restano nella prima parte, ma “sporgono” alla fine della parte.
Incollare tra loro gli eventi
Il tool Glue Tube si incolla tra loro gli eventi. Ci sono tre possibilità:
Ridimensionare gli eventi
Ridimensionare gli eventi significa spostare individual­mente le loro posizioni d’inizio e fine. In Cubase, ci sono tre tipi di ridimensionamento:
Tipo Descrizione
Normal Sizing Il contenuto dell’evento rimane fisso ed il suo punto d’in-
Sizing Moves Contents
Sizing Applies Time Stretch
izio o fine si sposta per “rivelare” più o meno il proprio contenuto.
Il contenuto segue inizio o fine spostata dell’evento (ved­ere la figura seguente).
Il contenuto è allungato o accorciato per adattarsi alla nuova durata dell’evento (vedere la descrizione separata separate in "Ridimensionare gli eventi con il time stretch" a pag. 48).
Per scegliere una delle modalità di ridimensionamento selezionare il tool Arrow quindi cliccare di nuovo sull’icona del tool Arrow nella toolbar: si apre un menu a tendina dal quale si può selezionare una delle opzioni di ridimensiona­mento.
L’icona sulla toolbar cambia, indicando la modalità selezionata.
47
Finestra Project
Il ridimensionamento vero e proprio avviene cliccando e trascinando l’angolo inferiore sinistro o destro dell’evento. Se è attiva la funzione Snap, il valore Snap determina la durata risultante (vedere "Funzione Snap" a pag. 55).
Dimensionamento normale.
E’ possibile anche ridimensionare gli eventi con i pul­santi Trim (situati nella zona Nudge sulla toolbar).
La posizione d’inizio o fine dell’evento(i) selezionato si sposta della quan­tità definita nel menu a tendina Grid. Anche il tipo di dimensionamento corrente selezionato si applica a questo metodo, a parte l’opzione “Siz­ing Applies Time Stretch” che non è possibile con questo metodo. Si possono usare anche i tasti di comando rapido (di default, premere [Ctrl]/[Command] ed usare i tasti freccia sinistro e destro).
Ö Di default la zona Nudge non è visibile sulla toolbar. Per sapere come mostrare e nascondere gli elementi sulla toolbar vedere "Finestre di dialogo Setup" a pag. 412.
Dimensionamento che sposta il contenuto dell’evento.
Se sono selezionati più eventi, tutti saranno ridimen-
sionati allo stesso modo.
E’ possibile ridimensionare gli eventi anche con il tool
Scrub.
E’ come quando si ridimensiona con il tool Arrow, ma l’audio sotto il pun­tatore è riprodotto (in "scrubbing") mentre si trascina.
Finestra Project
Ridimensionare gli eventi con il time stretch
Per ridimensionare una parte e "adattarne" il contenuto alla nuova durata si deve usare questa funzione:
1. Cliccare sull’icona Arrow nella toolbar e selezionare l’opzione “Sizing Applies Time Stretch” dal menu a tendina che appare.
2. Puntare il mouse vicino al punto di fine della parte da allungare/accorciare.
3. Cliccare e trascinare a sinistra o destra.
Quando si muove il mouse, un tooltip indica la posizione corrente del mouse e la durata della parte. Si noti che si applica il valore Snap, come con qualsiasi operazione sulla parte.
48
4. Rilasciare il pulsante del mouse.
La parte è “allungata” o “accorciata” per adattarla alla nuova durata.
Per le parti MIDI ciò significa che gli eventi nota sono al-
lungati/accorciati (spostati e ridimensionati).
I dati Controller sono spostati.
Per le parti audio, ciò significa che gli eventi sono
spostati, ed i file audio di riferimento sono allungati/accor­ciati nel tempo per adattarsi alla nuova durata.
Un box di dialogo indica il progresso dell’operazione di "time stretch".
Ö Si può regolare l’algoritmo usato per il "time stretch" nella finestra Preferences (pagina Editing-Audio).
Per maggiori informazioni sulla funzione time stretch vedere "Funzione Time Stretch" a pag. 180.
Scorrere il contenuto di un evento o parte
Si può spostare il contenuto di un evento o parte senza cambiarne la posizione nella finestra Project. Di default, premere [Ctrl]/[Command]+[Alt]/[Option], cliccando nell’evento o parte e trascinando a sinistra o destra.
!
Quando si scorre il contenuto di un evento audio, non è possibile farlo scorrere oltre l’inizio o la fine della clip audio vera e propria. Se l’evento riproduce l’intera clip, non si può scorrere l’audio per niente.
Modificando uno degli eventi raggruppati nella finestra Project, si modificano gli altri eventi nello stesso gruppo (se applicabile). Le operazioni di editing Gruppo sono:
• Selezione degli eventi.
• Spostare e duplicare gli eventi.
• Ridimensionare gli eventi.
• Regolare fade-in e fade-out (solo per gli eventi audio, vedere "Creazione di fade" a pag. 86).
• Separazione degli eventi (separando un evento si separano au­tomaticamente anche tutti gli altri eventi raggruppati che inter­secano la posizione di separazione).
• Blocco degli eventi.
• Muto degli eventi (vedere in seguito).
• Cancellazione degli eventi.
Blocco degli eventi
Per non editare o spostare accidentalmente un evento si può bloccarlo. Il blocco può riguardare una (o una qual­siasi combinazione) delle seguenti proprietà:
Opzioni blocco
Position L’evento non può essere spostato.
Size L’evento non può essere ridimensionato.
Other Tutte le altre operazioni di editing sull’evento sono dis-
Descrizione
abilitate (fade e volume dell’evento, processo, ecc.).
Per specificare quali sono le proprietà influenzate dalla
funzione Lock usare il menu a tendina “Lock Event At­tributes” nella finestra Preferences (pagina Editing).
Raggruppare gli eventi
Talvolta è utile gestire più eventi come una unità; per farlo è possibile raggrupparli: selezionare gli eventi (sulla stessa traccia o su tracce diverse) e scegliere “Group” dal menu Edit.
Gli eventi raggruppati sono indicati da un’icona Gruppo nell’angolo de­stro.
Finestra Project
Per bloccare gli eventi, selezionarli e scegliere “Lock...”
dal menu Edit.
Gli eventi sono bloccati secondo le opzioni stabilite nella finestra Prefer­ences.
Il simbolo del lucchetto indica che per l’evento sono state attivate una o più opzioni di blocco.
49
Per regolare le opzioni di blocco di un evento bloccato selezionarlo e scegliere i nuovo “Lock...” dal menu Edit.
Si apre una finestra di dialogo nella quale è possibile attivare o disattivare le opzioni di blocco desiderate.
Per sbloccare un evento (togliere tutte le opzioni di blocco) selezionarlo e scegliere “Unlock” dal menu Edit.
E’ possibile anche bloccare un’intera traccia cliccando sul simbolo del lucchetto nella the Track list o nell’Inspec­tor.
Si disabilita qualsiasi tipo di editing su tutti gli eventi della traccia.
Silenziare gli eventi
Per silenziare singoli eventi nella finestra Project, proced­ere come segue:
To mute or unmute a single event, click on it with the Mute tool.
Per silenziare o togliere dal muto singoli eventi, selezi­onarli (con le tecniche di selezione standard, oppure us­ando una delle opzioni del submenu Select nel menu Edit) e cliccare su uno degli eventi selezionati con il tool Mute.
Sono silenziati tutti gli eventi selezionati.
Si può anche cliccare in una zona vuota con il tool Mute e trascinare un rettangolo di selezione attorno a più eventi da silenziare o togliere dal muto e poi cliccare con il tool Mute.
Si possono silenziare gli eventi selezionandoli e sceg­liendo “Mute” dal menu Edit.
Analogamente, si possono toglier dal muto gli eventi selezionati sceg­liendo “Unmute” dal menu Edit.
Si può inoltre modificare la condizione di muto degli eventi selezionati sulla linea Info.
Gli eventi silenziati possono essere editati come al solito (ad eccezione dei fade), ma non sono riprodotti.
Gli eventi in muto sono "sfumati in grigio".
Si può anche silenziare intere tracce cliccando sui ris-
pettivi pulsanti Mute (“M”) nella Track list, nell’Inspector o nel Mixer.
Cliccando sul pulsante Solo (“S”) di una traccia si silenziano tutte le al­tre. Si noti che la funzione Solo della traccia ha due modalità: Se nella finestra Preferences (pagina Editing–Project & Mixer) è attiva l’opzione “Enable Solo on Selected Track” e c’è una sola traccia in Solo, selezionando un’altra traccia nella Track quest’ultima è automaticamente posta in Solo– la condizione di Solo si “muove” con selezione traccia. Se l’opzione non è attiva, la traccia in Solo rimane in Solo, indipendente­mente dalla selezione.
Rimuovere gli eventi
Per rimuovere un evento dalla finestra Project usare uno dei metodi seguenti:
Cliccare sull’evento con il tool Eraser.
Si noti che premendo [Alt]/[Option] mentre si clicca si cancellano tutti gli eventi successivi sulla stessa traccia (tranne l’evento sul quale si è clic­cato) e tutti gli eventi che lo precedono.
Selezionare l’evento(i) e premere [Backspace], oppure
scegliere “Delete” dal menu Edit.
Creare nuovi file dagli eventi
Un evento audio riproduce una sezione di una clip audio, che, a sua volta, fa riferimento ad uno o più file audio sull’hard-disk. In alcune situazioni, tuttavia è necessario creare un nuovo file costituito solamente dalla sezione riprodotta dall’evento. Per farlo, si usa la funzione “Bounce Selection” del menu Audio:
1. Selezionare uno o più eventi audio.
2. Configurare a piacere fade in, fade out e volume
dell’evento (sulla linea Info o usando la "maniglia" volume).
Queste impostazione sono applicate al nuovo file. Per i dettagli su fade e volume dell’evento vedere "Creazione dei fade" a pg. 86.
3. Selezionare “Bounce Selection” dal menu Audio.
Un messaggio d’avviso chiede se si vuole sostituire o meno l’evento selezionato.
Scegliendo “Replace” si crea un nuovo file contenente
solo l’audio dell’evento originale. Nel Pool è aggiunta una clip per il nuovo file e l’evento originale è sostituito da un nuovo evento che riproduce la nuova clip.
Scegliendo “No” si crea un nuovo file e nel Pool è ag-
giunta una clip per il nuovo file.
L’evento originale non è sostituito.
50
Finestra Project
Si può applicare la funzione Bounce Selection anche ad una parte audio. In tal caso, l’audio di tutti gli eventi conte­nuti nella parte è riunito in un singolo file audio. Sceg­liendo “Replace” nel messaggio d’avviso la parte è sostituita da un singolo evento audio che riproduce una clip del nuovo file.
Editing in modalità Lane Display
Quando si registra in modalità ciclica Stacked, ogni take è collocato sulla traccia in una corsia separata sulla traccia - . vedere "Registrazione audio in modalità Stacked" a pag. 75 e "Modalità Cycle Rec: Stacked/Stacked 2 (No Mute) a pag. 80. Tuttavia, si può anche selezionare manualmente questa modalità corsia, ed usarla per l’editing nella finestra Project; si facilita così visione e gestione d’eventi e parti sovrapposti.
Si noti che c’è sempre una corsia extra vuota alla base
della traccia – spostandoci sopra un evento s’aggiunge sempre un’altra corsia.
In base al numero di corsie impiegato è necessario regolare lo zoom ver­ticale della traccia – basta trascinare i bordi della traccia nella Track list.
3. Una volta sistemati gli eventi sovrapposti in modo di
sentire ciò che si desidera selezionare tutti gli eventi e scegliere “Delete Overlaps” dal submenu Advanced del menu Audio.
Questa operazione colloca tutti gli eventi nella corsia in alto e li ridimen­siona in modo da rimuovere le sezioni sovrapposte.
4. Per uscire dalla modalità Lanes selezionare “Lanes
Off” dal menu a tendina Lane Display Type.
Facendolo senza usare la funzione “Delete Overlaps” sono conservate tutte le sezioni sovrapposte. Tuttavia, le sezioni di colore verde ora sono visibili (“in cima”), quindi si possono sentire.
Tracce Audio
1. Nella Track list o nell’Inspector della traccia selezionata cliccare sul pulsante Lane Display Type e selezionare “Lanes Fixed” dal menu a tendina che appare.
La traccia audio è divisa verticalmente in due corsie. Di default, tutti gli eventi audio sono collocati nella prima corsia in alto.
2. A questo punto è possibile spostare eventi o parti tra le corsie, sia trascinandole che usando i comandi “Move to Next Lane/Previous Lane” del menu Edit o Quick.
Si noti che se ci sono eventi audio sovrapposti, l’audio sulla corsia inferi­ore ha la priorità di riproduzione – spostando gli eventi tra le corsie cam­bia ciò che si sente!
Tracce MIDI
1. Nella Track list o nell’Inspector della traccia selezionata
cliccare sul pulsante Lane Display Type e selezionare “Lanes Auto” o “Lanes Fixed”.
2. Cliccare sul pulsante Lane Display Type e selezionare
“Lanes Auto” o “Lanes Fixed”.
In modalità Lanes Auto le corsie extra sono aggiunte au-
tomaticamente, ove necessario – se due parti MIDI si sovrappongono, esse sono collocate automaticamente su corsie separate.
In modalità Lanes Fixed si devono spostare manual-
mente le parti MIDI tra le corsie (trascinandole o usando i comandi “Move to Next Lane/Previous Lane” del menu Edito o Quick).
In questa modalità ci sarà sempre una corsia extra vuota alla base della traccia – spostandoci sopra una parte è aggiunta un’altra corsia, e così via.
Se il fattore verticale di zoom è sufficientemente elevato, le sezioni che si sentono in riproduzione sono indicate in colore verde.
Finestra Project
51
3. Le parti sovrapposte si possono editare come al solito – tagliando, eliminando o silenziando sezioni nella finestra Project, oppure aprendole in un editor MIDI.
In un editor, le parti su corsie diverse sono trattate come parti su tracce diverse – si può usare il menu a tendina della parte per selezionare una parte attiva da editare, ecc.. Si noti che su una traccia MIDI non c’è priorità di riproduzione tra le corsie – durante la riproduzione si sentono tutte le parti non silenziate.
4. Per unire tutte le parti sovrapposti in una sola parte, assicurarsi che la traccia MIDI sia selezionata, collocare i locatori sinistro e destro intorno alla parte e selezionare “Merge MIDI in Loop” dal menu MIDI.
Nella finestra di dialogo che appare attivare l’opzione Erase Destination e cliccare OK. Tutto il MIDI non silenziato compreso tra i locatori si unisce a formare una singola parte.
5. Per uscire dalla modalità Lanes selezionare “Lanes Off” dal menu a tendina Lane Display Type.
Editing di un intervallo
L’editing nella finestra Project non si limita necessaria­mente alla gestione di interi eventi o parti. Si può anche lavorare con selezioni d’intervallo, che sono indipendenti dai limiti di evento/parte e traccia.
Creare una selezione d’intervallo
Per eseguire la selezione di un intervallo trascinare il mouse con il tool Range Selection.
Quando è selezionato il tool Range Selection, il submenu Select del menu Edit presenta le seguenti opzioni:
Opzione Descrizione
All Esegue una selezione che comprende tutte le tracce,
None Rimuove la selezione dell’intervallo corrente.
Invert Si usa solo per la selezione dell’evento (vedere "Selezi-
In Loop Esegue una selezione su tutte le tracce tra i locatori sin-
From Start to Cursor
From Cursor to End
dall’inizio alla fine del progetto (definiti nella finestra di di­alogo Project Setup dall’impostazione Length ).
onare gli eventi" a pag. 44).
istro e destro.
Esegue una selezione su tutte le tracce dall’inizio del pro­getto alla posizione del cursore di progetto.
Esegue una selezione su tutte le tracce, dalla posizione del cursore di progetto alla fine del progetto.
Opzione Descrizione
All on Selected Tracks
Select Event E’ disponibile nel Sample Editor (vedere "Uso del sub-
Left Selection Side to Cursor
Right Selection Side to Cursor
Si usa solo per la selezione dell’evento (vedere "Selezi­onare gli eventi" a pag. 44).
menu Select" a pag. 193).
Sposta il lato sinistro della selezione d’intervallo corrente alla posizione del cursore di progetto.
Sposta il lato destro della selezione d’intervallo corrente alla posizione del cursore di progetto.
Un doppio-click del mouse su un evento con il tool
Range Selection crea una selezione d’intervallo che cir­conda l’evento.
Tenendo premuto [Shift] si può eseguire un doppio-click su più eventi di una fila: la selezione d’intervallo si estende per comprenderli tutti. Con un secondo doppio-click l’evento si apre per l’editing nel Sample Editor.
Regolare la dimensione della selezione d’intervallo
Ci sono vari modi per regolare la dimensione della selezi­one di un intervallo:
Trascinandone i bordi con il mouse.
Il puntatore assume la forma di una doppia freccia quando si trova su un bordo della selezione di un intervallo.
Tenendo premuto [Shift] e cliccando con il mouse.
Il bordo più vicino della selezione d’intervallo si sposta alla posizione di click.
Regolando le posizioni Start o End della selezione d’in-
tervallo sulla linea Info.
Usando i pulsanti Trim sulla toolbar.
I pulsanti Trim a sinistra spostano l’inizio della selezione d’intervallo e quelli a destra ne spostano la fine. I bordi si spostano della quantità specificata nella griglia (menu a tendina Grid).
Cliccando su questo pulsante Trim …
52
Finestra Project
…si sposta a destra di 1 Beat l’inizio della selezione d’intervallo.
Usando i pulsanti Nudge sulla toolbar.
L’intera selezione d’intervallo si sposta a sinistra o destra. L’entità del movimento dipende dal formato display selezionato (vedere "Finestra di dialogo Project Setup" a pag. 34) e dal valore specificato nella griglia.
!
Si noti che il contenuto della selezione non si sposta – usare i pulsanti Nudge è come regolare inizio e fine della selezione d’intervallo nello stesso momento e della stessa quantità.
Ö I pulsanti Trim e Nudge sono situati nella zona Nudge, che di default non è visibile nella toolbar.
Per sapere come mostrare e nascondere gli elementi sulla toolbar vedere "Finestre di dialogo Setup" a pag. 412.
Eseguire selezioni d’intervallo per più tracce non contigue
Come descritto in precedenza, le selezioni d’intervallo possono riguardare più tracce. Tuttavia, è possibile anche escludere le tracce da una selezione d’intervallo.
1. Creare una selezione d’intervallo dalla prima all’ultima
traccia desiderata.
2. Premere [Ctrl]/[Command] e cliccare nella selezione
d’intervallo sulle tracce da escludere dalla selezione.
3. Con lo stesso metodo, si può aggiungere una traccia
alla selezione d’intervallo con un [Ctrl]/[Command]-click nella zona della selezione d’intervallo sulla traccia.
Spostamento e duplicazione
Per spostare una selezione d’intervallo cliccare e trasci-
narla con il mouse ad una nuova posizione.
Il contenuto della selezione d’intervallo si sposta alla nuova posizione. Se l’intervallo interseca eventi o parti, esse sono separate prima dello spos­tamento, in modo che siano influenzate solo le sezioni all’interno della selezione d’intervallo.
Per duplicare una selezione d’intervallo tenere premuto
[Alt]/[Option] e trascinare il mouse.
Si possono anche usare le funzioni Duplicate, Repeat e Fill Loop, come quando si duplicano gli eventi (vedere "Duplicare gli eventi" a pag. 46).
53
Finestra Project
Uso dei comandi Cut, Copy e Paste
Con le selezioni d’intervallo si possono usare i comandi Cut, Copy e Paste del menu Edit o le funzioni “Cut Time” e “Paste Time” nel submenu Range del menu Edit. Queste ultime funzioni sono diverse dai comandi del menu Edit:
Funzione Descrizione
Cut Taglia i dati della selezione d’intervallo e li colloca nel
Copy Copia i dati della selezione d’intervallo nel clipboard.
Paste Incolla i dati del clipboard alla posizione d’inizio e traccia
Paste at Origin Incolla i dati del clipboard alle loro posizioni originali. Gli
Cut Time Taglia la selezione d’intervallo e la colloca nel clipboard.
Paste Time Incolla i dati del clipboard alla posizione d’inizio e traccia
Paste Time at Origin
clipboard. Nella finestra Project, la selezione d’intervallo è sostituita da uno spazio traccia vuoto (gli eventi a destra della selezione d’intervallo mantengono le loro posizioni).
della selezione corrente. Gli eventi esistenti non si spostano per far spazio ai dati incollati.
eventi esistenti non si spostano per far spazio ai dati in­collati.
Gli eventi a destra dell’intervallo rimosso si spostano a sinistra per riempire il vuoto.
della selezione corrente. Gli eventi esistenti si spostano per far spazio ai dati incollati.
Incolla di nuovo i dati del clipboard alle rispettive posizioni originali. Gli eventi esistenti si spostano per far spazio ai dati incollati.
Cancellare le selezioni d’intervallo
Si può usare il comando Delete “regolare” o “Delete Time”:
Usando la funzione Delete del menu Edit (o premendo [Backspace]) i dati nella selezione d’intervallo sono sosti­tuiti da uno spazio traccia vuoto.
Gli eventi a destra dell’intervallo mantengono le rispettive posizioni.
Usando “Delete Time” nel submenu Range del menu Edit la selezione d’intervallo è rimossa e gli eventi a destra si spostano a sinistra per colmare il vuoto.
Funzione Descrizione
Crop Tutti gli eventi o parti parzialmente compresi nella selezi-
Insert Silence Inserisce spazi traccia vuoti dall’inizio della selezione
one d’intervallo sono "troncati"; le sezioni fuori dall’inter­vallo sono rimosse. Gli eventi completamente all’interno o fuori dalla selezione d’intervallo non sono influenzati.
d’intervallo. La durata del silenzio equivale a quella della selezione d’intervallo. Gli eventi a destra della posizione d’inizio della selezione d’intervallo si spostano a sinistra per "fare spazio". Gli eventi intersecati dall’inizio della selezione d’intervallo sono separati e la sezione a destra si sposta a destra.
Operazioni sulle regioni
Le regioni sono sezioni all’interno di una clip, con vari imp­ieghi. Anche se le regioni si creano e modificano meglio nel Sample Editor (vedere "Lavorare con le regioni" a pag.
195), il submenu Advanced del menu Audio presenta le
seguenti funzioni regione:
Funzione Descrizione
Event or Range as Region
Events from Regions
E’ disponibile quando sono selezionati uno o più eventi audio o selezioni d’intervallo. Crea una regione nella clip corrispondente le cui posizioni d’inizio e fine sono deter­minate dalle posizioni d’inizio e fine dell’evento o della selezione d’intervallo nella clip.
E’ disponibile se è selezionato un evento audio le cui clip contengono regioni all’interno dei limiti dell’evento. Questa funzione rimuove l’evento originale sostituendolo con un evento(i) posizionato e dimensionato in base alla regione(i).
Altre funzioni
Il submenu Range del menu Edit presenta altre tre funzioni per l’editing della selezione d’intervallo:
Funzione Descrizione
Split Separa tutti gli eventi o parti intersecati dalla selezione
d’intervallo alle posizioni dei bordi della selezione d’inter­vallo.
Finestra Project
54

Opzioni

Funzione Snap
La funzione Snap serve per trovare posizioni precisi du­rante l’editing nella finestra Project. Per farlo, limita il mov­imento in orizzontale ed il posizionamento a determinate posizioni. Le operazioni influenzate dalla funzione Snap comprendono spostamento, copia, disegno, dimensiona­mento, separazione, selezione d’intervallo, ecc..
La funzione Snap s’attiva o disattiva cliccando sull’icona Snap nella toolbar.
Funzione Snap attiva.
Ö Quando si spostano gli eventi audio con la funzione Snap attiva, non è necessariamente l’inizio dell’evento che è usato come punto Snap di riferimento. Piuttosto, ogni evento audio ha un punto di Snap che si può impostare ad una posizione audio significativa (come un movimento in battere, ecc.).
E’ preferibile stabilire il punto di Snap nel Sample Editor poichè il grado di precisione è maggiore (vedere "Regolare il punto di Snap" a pag.
192); tuttavia, si può anche impostarlo direttamente nella finestra Project. Procedere come segue:
1. Selezionare un evento.
2. Collocare il cursore di progetto all’interno dell’evento
audio selezionato nella posizione desiderata.
3. Scorrere il menu Audio selezionare “Snap Point To Cursor”.
Il punto di Snap è impostato alla posizione del cursore.
Nella finestra Project il punto Snap di un evento è indicato da una linea blu.
Il funzionamento esatto della funzione Snap dipende dalla modalità selezionata nel menu a tendina Snap.
I paragrafi seguenti descrivono le varie modalità Snap:
Grid
In questa modalità, le posizioni di Snap si stabiliscono con il menu a tendina Grid (griglia) a destra. Le opzioni dipen­dono dal formato display selezionato per il righello. Per es­empio, se il righello è in "bars and beats", la griglia può essere impostata in "bars", "beats" o al valore "quantize" stabilito nel menu a tendina accanto (a destra). Se per il righello è selezionato un formato basato sul tempo (time) o sui frame, il menu a tendina Grid presenta solamente opz­ioni griglia basate su tempo, frame, ecc..
Quando per il righello è selezionato il formato Seconds, il menu a ten­dina Grid presenta opzioni griglia basate sul tempo.
Grid Relative
In questa modalità, quando si spostano eventi e parti essi no sono "magnetici" in griglia. Piuttosto, la griglia determina la dimensione degli step per lo spostamento degli eventi. Ciò significa che un evento spostato mantiene la sua posiz­ione originale rispetto alla griglia.
Per esempio, se un evento inizia alla posizione 3.04.01 (un beat prima della misura 4), Snap è impostato in Grid Relative ed il menu a tendina Grid in “Bar”, l’evento si può spostare in step di una misura – alle posizioni 4.04.01,
5.04.01 e così via. L’evento mantiene la propria posizione
relativa in griglia (rimane cioè un beat prima della stang­hetta della misura).
55
Finestra Project
ciò vale solamente quando si trascinano eventi o parti esistenti – quando si creano nuovi eventi o parti questa modalità funziona come quella Grid.
Events
In questa modalità, posizioni d’inizio e fine di eventi e parti diventano “magnetiche”. Quindi, trascinando un evento ad una posizione vicina ad inizio o fine di un altro evento, il primo è allineato automaticamente ad inizio o fine del sec­ondo. Anche per gli eventi audio la posizione del punto di Snap è magnetica (vedere "Regolare il punto di Snap" a pag. 192).
Si noti che sono inclusi gli eventi marker sulla traccia Marker.
Ciò consente di far scattare gli eventi alle posizioni dei marker, e vice­versa.
Shuffle
La modalità Shuffle è utile per cambiare l’ordine di eventi adiacenti. Se ci sono due eventi adiacenti e si trascina il primo a destra oltre il secondo, i due eventi si scambiano di posto.
Magnetic Cursor
Selezionando questa modalità, il cursore di progetto di­venta “magnetico”. Trascinando un evento vicino al cur­sore esso si allinea alla posizione del cursore.
Grid + Cursor
E’ una combinazione delle modalità “Grid” e “Magnetic Cursor”.
Events + Cursor
E’ una combinazione delle modalità “Events” e “Magnetic Cursor”.
Events + Grid + Cursor
E’ una combinazione delle modalità “Events”, “Grid” e “Magnetic Cursor”.
Snap to Zero Crossing
Quando nella finestra Preferences (pagina Editing–Audio) è attiva questa funzione, separazioni e dimensionamento degli eventi audio avvengono a "zero crossing" (posizioni nella forma d’onda audio alle quali l’ampiezza è zero). Ciò consente di evitare rumori e interruzioni provocate da im­provvise variazioni d’ampiezza.
!
Questa opzione tutte le finestre in tutti i progetti ap­erti – ad eccezione del Sample Editor (che ha il proprio pulsante Snap to Zero Crossing).
Lo stesso concetto vale quando si cambia l’ordine di più di due eventi:
12345
Trascinando l’evento 2 oltre l’evento 4...
52431
...cambia l’ordine degli eventi 2, 3 e 4.
Finestra Project
Autoscroll
Opzione Autoscroll attiva.
Quando questa opzione è attiva, il display delle forma d’onda scorre durante la riproduzione, mantenendo sem­pre visibile il cursore di progetto nella finestra.
Se nella finestra Preferences (pagina Transport) è attiva
l’opzione “Stationary Cursor”, il cursore di progetto è col­locato al centro dello schermo (ove possibile).
56
4

Riproduzione e pannello di Trasporto

Presentazione

Posizi
Questo capitolo descrive i vari metodi per controllare le funzioni di riproduzione e Trasporto in Cubase.
Pannello di Trasporto
In seguito c’è una breve descrizione degli oggetti presenti sul pannello di Trasporto.
Le figure seguenti indicano il pannello di Trasporto con tutti i controlli visibili nelle rispettive posizioni di default (si noti il controllo Jog/Shuttle disponibile solo in Cubase). Il pannello di Trasporto è diviso in varie sezioni (da sinistra a destra).
Indicatori risorse CPU e Disk Cache
Attivazione Auto Quantize
Valore Preroll e selettore on/off
Locatore sinistro: punto d’inizio reg­istrazione, punch in e inizio Cycle
Attivazione punch in
Attivazione punch out
Menu a tendina Record Mode
Menu a tendina Cy­cle Record Mode
Nudge +/- 1 Frame
Velocità Shuttle
one
Nudge
Cursore di posizione
Và a marker precedente o inizio progetto
Ordine di riproduzione attivo
Oggetto corrente in riproduzione
Oggetti Precedenti/Successivi in riproduzione
Click metronomo on/off
Traccia Tempo on/off
Display Tempo Pri­mario e menu formato
Fast forwardRewind
Pre-conteggio on/off
Modifica formati tempo
Display Tempo Second­ario e menu formato
Và a marker successivo o fine progetto
Selettore ordine di riproduzione
Prima/ultima ripetizione dell’oggetto corrente nell’ordine di riproduzione
Stop
Cycle on/off
Mostra Marker (apre la finestra Marker)
Play
Attivazione modalità Play Order
Record
Locatore destro: punto di punch out e fine Cycle
Valore Postroll e selettore on/off
Jog Wheel (scrubbing progetto)
Riproduzione e pannello di Trasporto
Sincronizzazione on/off
Attività MIDI In (in­dicatore sinistro) e MIDI Out
Indicatori attività ingresso Audio e Clipping (Default: canale Ingresso)
58
Display Tempo e Time signature
Controllo Livello Uscita del canale Control Room (se abili­tato) o del bus d’uscita Main Mix (vedere in seguito).
Attività uscita Audio e indi­catore di Clipping (in alto)
Scatta al Marker
Ö Si noti che se la Control Room è attiva gli indicatori d’attività uscita e Clipping (così come il controllo del livello d’uscita) si riferiscono al canale Control Room. Se la Con­trol Room è disabilitata questi controlli si riferiscono al bus d’uscita Main Mix (nella pagina Outputs della finestra VST Connections). Per informazioni sulla Control Room vedere il capitolo "Control Room (solo Cubase)" a pag. 135.
Ö In Cubase Studio il bus Main Mix viene sempre utiliz­zato per il monitoring.
Le funzioni principali di Trasporto (Cycle/Stop/Play/ Record) si possono visualizzare anche sulla toolbar.
Anche il menu Transport contiene varie opzioni di Trasporto.
Mostrare e nascondere il pannello di Trasporto
Il pannello di Trasporto appare di default quando si lancia un nuovo progetto. Per nasconderlo o mostrarlo selezion­are “Transport Panel” dal menu Transport (o usare il tasto di comando rapido – di default [F2]).
Preroll e Postroll
Queste funzioni sono descritte nel capitolo “Registrazi­one” (vedere "Preroll e PostRoll" a pag. 82).
Tasto numerico Funzione
[-] Rewind (riavvolgimento)
[*] Record
[÷] (Win)/[/] (Mac) Cycle On/Off
[,] Torna a Zero
[0] Stop
[1] Và al Locatore Sinistro
[2] Và al Locatore Destro
[3-9] Và ai marker da 3 a 9
Modificare la configurazione del pannello di Trasporto
Per personalizzare l’aspetto del pannello Trasporto, click­destro del mouse in una zona qualsiasi del pannello e scegliere una delle opzioni del menu a tendina che ap­pare.
Per i dettagli vedere il paragrafo "Personalizzare con i menu contestuali Setup" a pag. 412.
Il pad numerico
Nelle impostazioni di default dei comandi rapidi, molte op­erazioni del pannello di Trasporto sono assegnate al pad numerico sulla tastiera del computer. I pad numerici sono leggermente diversi sui computer PC e Macintosh.
Tasto numerico Funzione
[Invio] Play
[+] FF (avanzamento rapido)
Riproduzione e pannello di Trasporto
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Operazioni

Impostare la posizione del cursore di progetto
Ci sono molti modi per spostare la posizione del cursore di progetto:
Con i controlli FF e Rewind.
Con i controlli Jog/Shuttle/Nudge sul pannello di
Trasporto (solo Cubase – vedere "Controllo velocità Shuttle (solo Cubase)" a pag. 61.
Trascinando il cursore di progetto con il mouse nella parte bassa del righello.
Cliccando nel righello.
Un doppio-click nel righello sposta il cursore e avvia/ferma la riproduzi­one.
Se nella pagina Transport della finestra di dialogo Pref­erences è attiva l’opzione “Locate when Clicked in Empty Space” si può cliccare in una qualsiasi zona vuota della finestra Project per cambiare la posizione del cursore.
Modificando il valore in uno dei display di posizione.
Usando il cursore di posizione situato sopra i pulsanti di
trasporto nel pannello di Trasporto.
L’intervallo del cursore dipende dal valore Length impostato nella finestra di dialogo Project Setup. Spostando il cursore completamente a destra, quindi, ci si porta alla fine del progetto.
Usando i marker (vedere "Marker" a pag. 103).
Usando le opzioni di riproduzioni (vedere "Funzioni di
riproduzione" a pag. 62).
Usando la funzione Play Order (vedere "Introduzione" a pag. 94).
Usando le funzioni del menu Transport.
Sono disponibili le seguenti funzioni:
Funzione Descrizione
Locate Selection/ Locate Selection End
Locate Next/ Previous Marker
Locate Next/ Previous Event
Sposta il cursore di progetto a inizio o fine della selezi­one corrente. E’ disponibile solo se sono selezionati uno o più eventi o parti (o un intervallo di selezione).
Sposta il cursore di progetto al marker più vicino a de­stra o sinistra (vedere "Marker" a pag. 103).
Sposta il cursore di progetto avanti o indietro ad inizio o fine più vicini di un qualsiasi evento sulla traccia/e selezionata.
Ö Se è attiva l’opzione Snap, quando si trascina il cur­sore di progetto il suo valore è tenuto in considerazione; è utile per trovare rapidamente posizioni precise nel pro­getto.
Ö Per muovere il cursore di progetto ci sono anche molti tasti di comando rapido (finestra di dialogo Key Com­mands categoria Transport).
Per esempio, è possibile assegnare comandi rapidi alle funzioni “Step Bar” e “Step Back Bar”, per muovere il cursore di progetto di una misura avanti e indietro rispettivamente.
Formati display del pannello di Trasporto
Display tempo primario (sinistra) e secondario (destra).
L’unità di tempo indicata nel righello può essere indipen­dente da quella visualizzata nel display del tempo princi­pale sul pannello di Trasporto; si può quindi visualizzare "timecode" nel display del pannello di Trasporto e "bars and beats" nel righello, ad esempio. Inoltre, a destra del display tempo primario c’è quello del tempo secondario, anch’esso indipendente; si hanno quindi tre unità di tempo diverse time indicate nello stesso momento (nella finestra Project, si possono creare anche tracce righello aggiuntive– vedere "Uso di righelli multipli - tracce righello (solo Cubase)" a pag. 33.
Si applicano le seguenti regole:
Cambiando il formato tempo del display primario nel
pannello di Trasporto, cambia anche il formato tempo del righello.
E’ come cambiare il formato display in Project Setup. Per avere diversi formati display nel righello e nel display del tempo principale, quindi, si deve cambiare il formato nel righello.
Il formato nel display del tempo primario si stabilisce nel
menu a tendina a destra nel display di posizione princi­pale.
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Riproduzione e pannello di Trasporto
Questa impostazione determina anche il formato tempo indicato per i locatori sinistro e destro sul pannello di Trasporto.
Il display del tempo secondario è completamente in­dipendente ed il suo formato si stabilisce nel menu a ten­dina a destra nel display del tempo secondario.
Per scambiare i formati tempo tra i due display cliccare sul simbolo della doppia freccia che li divide.
Locatori sinistro e destro
I locatori sinistro e destro sono una coppia di marker di posizione usati per specificare i punti di punch-in e punch-out durante la registrazione ed indicare i limiti di registrazione e riproduzione in Cycle.
Ö Se nel pannello di Trasporto è attiva la modalità Cycle, la zona compresa tra il locatore sinistro e quello destro è riprodotta in continuazione.
Se però il locatore destro è prima di quello sinistro, si ottiene la modalità “jump” o “skip”: quando il cursore di progetto raggiunge il locatore de­stro salta al locatore sinistro e continua da lì la riproduzione.
Ci sono molti modi per impostare la posizione dei locatori:
Per impostare il locatore sinistro premere [Ctrl]/[Com­mand] e cliccare nel righello alla posizione desiderata.
Analogamente, premendo [Alt]/[Option] e cliccando nel righello si defi­nisce la posizione del locatore destro. Si possono anche trascinare le “maniglie” dei locatori direttamente nel righello.
Nel righello i locatori sono indicati dai “flag". L’area tra i locatori è evi­denziata sia nel righello che nella finestra Project (vedere "Aspetto" a pag. 416). Si noti che se il locatore destro è collocato prima di quello sinistro, il colore del righello nella zona tra i locatori cambia (da blu a rosso).
Cliccare e trascinare il mouse nella parte alta del righello per "disegnare" un intervallo tra i locatori.
Cliccando su un intervallo esistente lo si può trascinare con il mouse.
Premendo il tasto [Ctrl]/[Command] e [1] o [2] sul pad numerico s’imposta il locatore sinistro o destro alla posiz­ione del cursore di progetto.
Analogamente, premendo [1] o [2] sul pad numerico (senza [Ctrl]/[Com­mand]) si colloca il cursore di progetto alla posizione del locatore sinistro o destro; sono comandi rapidi di default (è possibile cambiarli a piacere).
Creando marker Cycle si può memorizzare un numero
qualsiasi di posizioni del locatore sinistro o destro che in seguito possono essere richiamate con un semplice dop­pio-click del mouse sul rispettivo marker (vedere "Marker Cycle" a pag. 104).
L’opzione “Locators to Selection” nel menu Transport
(comando rapido di default [P]) imposta i locatori intorno alla selezione corrente.
Questa opzione è disponibile se sono selezionati uno o più eventi, op­pure è stato eseguito un intervallo di selezione.
I locatori si possono anche regolare numericamente nel
pannello di Trasporto.
Cliccando sui pulsanti L/R nella sezione locatore del pannello di Trasporto si colloca il cursore di progetto al rispettivo locatore. Pre­mendo [Alt]/[Option] e cliccando il pulsante L o R, il locatore corrispon­dente è collocato alla posizione corrente del cursore di progetto.
Controllo velocità Shuttle (solo Cubase)
Il controllo velocità Shuttle (la rotellina esterna sul pan­nello di Trasporto) consente di riprodurre il progetto avanti e indietro a qualsiasi velocità; è comodo per individuare un punto particolare o “entrare” in qualsiasi posizione nel progetto.
Per avviare la riproduzione ruotare a destra la rotellina di
velocità Shuttle .
Più a destra si muove, maggiore è la velocità di riproduzione.
Ruotandola a sinistra il progetto è riprodotto al con-
trario.
Anche in questo caso la velocità di riproduzione dipende da quanto si ruota a sinistra la rotellina di velocità Shuttle.
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Riproduzione e pannello di Trasporto
Scrubbing progetto – Jog Wheel (solo Cubase)
La rotellina centrale sul pannello di Trasporto si chiama Jog Wheel. Cliccandola e trascinandola a destra o sinistra si muove manualmente la posizione di riproduzione avanti o indietro – come lo "scrubbing" su un nastro magnetico. Ciò consente di individuare posizioni precise nel progetto.
Si noti che la Jog Wheel è una "manopola senza fine” – si può ruotarla tante volte quante servono per spostarsi alla posizione desiderata.
Più velocemente si muove la rotellina maggiore è la velocità di riproduzi­one.
Cliccando sulla Jog Wheel durante la riproduzione, quest’ultima si ferma automaticamente.
Pulsanti di posizione nudge (solo Cubase)
Con i pulsanti "+" e "–" al centro della sezione Shuttle/Jog si può "ritoccare" la posizione del cursore di progetto a sinistra o destra rispettivamente. Ogni volta che si clicca su un pulsante nudge, il cursore di progetto si sposta di un frame.

Opzioni ed Impostazioni

Opzione “Return to Start Position on Stop”
Questa opzione si trova nella pagina Transport della finestra Preferences (menu File in Windows o menu Cu­base in Mac OS X).
Se l’opzione “Return to Start Position on Stop” è attiva, quando si ferma la riproduzione il cursore di progetto torna automaticamente all’ultima posizione dalla quale è iniziata la riproduzione.
Se l’opzione “Return to Start Position on Stop” non è attiva, quando si ferma la riproduzione il cursore di pro­getto rimane in posizione .
Premendo nuovamente Stop il cursore di progetto si porta all’ultima po­sizione in cui è iniziata la registrazione o riproduzione.
Traccia disabilitata/abilitata
Per le tracce audio, il menu contestuale traccia contiene l’opzione “Disable Track”, la quale interrompe l’attività dell’hard-disk sulla traccia (al contrario del Mute che toglie semplicemente il volume in uscita). Registrando spesso “take alternativi” si ottengono molti take su tracce diverse che, sebbene silenziate, nel corso della riproduzione in re­altà sono ancora “suonate” dall’hard-disk; l’hard-disk, quindi, lavora inutilmente. In queste situazioni è meglio at­tivare l’opzione “Disable Track".
Selezionare “Disable Track” per le tracce da conservare
nel progetto (ma da non riprodurre ora).
Per abilitare di nuovo le tracce disabilitate selezionare “Enable Track” dal menu contestuale traccia.
Funzioni di riproduzione
Oltre ai controlli di trasporto standard nel pannello di Trasporto, anche il menu Transport presenta varie opzioni che controllano la riproduzione; esse sono:
Opzione Descrizione
Postroll from Selection Start/End
Preroll to Selection Start/End
Play from Selection Start/End
Play until Selection Start/End
Play until Next Marker Attiva la riproduzione dalla posizione del cursore di
Play Selection Range Attiva la riproduzione dall’inizio della selezione cor-
Loop Selection Attiva la riproduzione dall’inizio della selezione cor-
!
Le opzioni elencate sopra (tranne “Play until Next Marker”) sono disponibili solo se sono selezionati uno o più eventi, oppure c’è un intervallo di selezi­one.
Avvia la riproduzione da inizio o fine dell’intervallo selezionato corrente, fermandola dopo il tempo stabilito nel campo Postroll sul pannello di Trasporto.
Avvia la riproduzione da una posizione prima o dopo l’intervallo corrente selezionato, fermandola rispettivamente a inizio o fine della selezione. La posizione d’inizio riproduzione si definisce nel campo Preroll sul pannello di Trasporto.
Attiva la riproduzione da inizio o fine della selezione corrente.
Attiva la riproduzione due secondi prima inizio o fine della selezione corrente, fermandola rispettiva­mente a inizio o fine della selezione.
progetto, fermandola al marker successivo.
rente, fermandola alla fine della selezione.
rente, ripetendola quando ne raggiunge la fine.
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Riproduzione e pannello di Trasporto
Funzione Chase
La funzione Chase garantisce che gli strumenti MIDI suonino correttamente quando si colloca il cursore di pro­getto in una nuova posizione e s’avvia la riproduzione. Per farlo, il programma trasmette agli strumenti MIDI una serie di messaggi MIDI ogni volta che nel progetto ci si sposta ad una nuova posizione, assicurando così che tutti i dis­positivi MIDI siano configurati opportunamente per quanto riguarda eventi Program Change, Controller (come il Vol­ume MIDI), ecc..
Per esempio, supponiamo di avere una traccia MIDI con un evento Program Change inserito all’inizio. Questo evento cambia il suono del synth in un piano.
All’inizio del primo chorus c’è un altro evento Program Change che cambia il suono dello stesso synth in archi.
A questo punto si riproduce la song, che inizia con un suono di piano e poi diventa il suono d’archi. A metà del chorus si ferma e riavvolge ad un punto compreso tra l’in­izio ed il secondo Program Change. Il synth continua a suonare gli archi, mentre in realtà in questa sezione dovrebbe esserci il piano!
La funzione Chase si occupa di questo: se gli eventi Pro­gram Change sono "inseguiti" (chased), Cubase segue la musica fin dall’inizio, trova il primo evento Program Change e lo trasmette al synth, impostandolo al suono corretto.
La stessa cosa avviene anche per altri tipi d’eventi. Il parametro Chase Events nella finestra Preferences (pag­ina MIDI ) determina i tipi d’eventi "inseguiti"quando ci si colloca ad una nuova posizione e s’avvia la riproduzione.
Ö Sono "inseguiti" i tipi d’eventi per i quali è inserita la spunta nel rispettivo box.
Nella sezione Chase Events della finestra Preferences
(pagina MIDI) c’è anche l’opzione “Chase not limited to Part Boundaries”.
Attivando questa opzione, sono "inseguiti" anche i controller MIDI fuori dai limiti della parte (la funzione Chase, cioè, è applicata alle parti toc­cate dal cursore e a tutte le parti alla sua sinistra). Per progetti molto grandi, tuttavia, si consiglia di disattivare questa opzione, poichè essa rallenta notevolmente le operazioni di posizionamento e Solo. Quando questa opzione non è attiva, i controller MIDI sono "inseguiti" solamente all’intero delle parti che si trovano sotto la posizione del cursore.
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Riproduzione e pannello di Trasporto
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Registrazione

Presentazione

Questo capitolo descrive i vari metodi di registrazione in Cubase. Poichè è possibile registrare sia tracce audio che MIDI, sono descritti entrambi i metodi.
Prima di iniziare
Questo capitolo presume che siano familiari alcuni conc­etti elementari di registrazione e che siano state eseguite le seguenti operazioni:
Hardware audio configurato, collegato e regolato cor­rettamente.
Progetto aperto e configurato con i parametri e le im­postazioni desiderate.
I parametri di configurazione del progetto determinano formato di regis­trazione, frequenza di campionamento, durata del progetto, che influen­zano le registrazioni audio eseguite. Vedere "Finestra di dialogo Project Setup" a pag. 34.
Se si registra il MIDI, i dispositivi MIDI devono essere collegati e configurati correttamente.

Metodi di registrazione elementari

Questo capitolo descrive i metodi generali usati per regis­trare. Tuttavia, ci sono preparazioni e procedure speci­fiche rispettivamente per la registrazione audio e MIDI. Prima d’iniziare a registrare si consiglia di consultare i capitoli "Specifiche di registrazione audio" a pag. 67 e "Specifiche di registrazione MIDI a pag. 77.
Abilitare una traccia alla registrazione
Cubase può registrare su una singola traccia o su più tracce (audio e/o MIDI) simultaneamente. Per preparare una traccia alla registrazione, cliccare sul suo pulsante Record Enable nella Track list, nell’Inspector o nel Mixer. Una volta attivo, il pulsante(i) s’illumina in rosso, indicando che la modalità di registrazione è pronta.
Pulsante Record Enable nell’Inspector, Track list e Mixer.
Ö Se nella finestra Preferences (pagina Editing–Project & Mixer) è attiva l’opzione “Enable Record on Selected Track”, le tracce sono automaticamente abilitate alla reg­istrazione quando le si seleziona nella Track list.
Ö Il numero preciso di tracce audio registrabili simulta­neamente dipende dalle prestazioni di CPU e hard-disk.
Nella finestra Preferences (pagina VST) c’è l’opzione “Warn on Process­ing Overloads”. Attivandola, quando in registrazione l’indicatore di risorse della CPU (sul pannello di Trasporto) s’illumina appare un mes­saggio d’avviso.
Attivazione della registrazione manuale
La registrazione inizia cliccando sul pulsante Record nel pannello di Trasporto o sulla toolbar (o con il tasto di co­mando rapido corrispondente, di default [*] sul pad nu­merico); si può avviare in Stop (dalla posizione corrente del cursore di progetto o dal locatore sinistro) oppure nel corso della riproduzione:
Attivando la registrazione in Stop con l’opzione “Start
Record at Left Locator” del menu Transport attiva, essa in­izia da locatore sinistro.
E’ applicato il valore Preroll o il count-in del metronomo (vedere "Preroll e Postroll" a pag. 82).
Attivando la registrazione in Stop con l’opzione “Start
Record at Left Locator” non attiva, essa inizia dalla posiz­ione corrente del cursore di progetto.
Attivando la registrazione in riproduzione, Cubase
passa subito in modalità Record ed inizia a registrare dalla posizione corrente del cursore di progetto.
Questa funzionalità è nota come "punch in manuale".
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Registrazione
Attivare la registrazione in modalità Sync
Sincronizzando Cubase ad un dispositivo esterno (pul­sante Sync attivo sul pannello di Trasporto) ed attivando la registrazione, il programma entra in modalità “registrazi­one pronta" (s’illumina il pulsante Record sul pannello di Trasporto). La registrazione inizia quando Cubase riceve un segnale timecode valido (o cliccando manualmente sul pulsante Play). Per maggiori informazioni vedere il capitolo "Sincronizzazione" a pag. 367.
Attivando il pulsante Punch Out sul pannello di
Trasporto, la registrazione si ferma quando il cursore di progetto arriva al locatore destro.
Si tratta del “punch out automatico”; combinandolo con il punch in auto­matico si può definire una sezione specifica da registrare – molto utile per sostituire una determinata parte della registrazione. Vedere anche "Stop dopo un Punch Out automatico" a pag. 82.
Attivazione registrazione automatica
Cubase può passare automaticamente dalla riproduzione alla registrazione ad una determinata posizione. Si tratta del “punch in automatico”. Un classico impiego di questa funzionalità si ha quando bisogna sostituire una sezione della registrazione ma si vuole sentire il materiale già reg­istrato fino alla posizione d’inizio registrazione.
1. Collocare il locatore sinistro alla posizione in cui si de­sidera iniziare la registrazione.
2. Attivare il pulsante Punch In sul pannello di Trasporto.
Pulsante Punch In attivo.
3. Iniziare la riproduzione da una posizione qualsiasi prima del locatore sinistro.
Quando il cursore di progetto arriva al locatore sinistro la registrazione inizia automaticamente.
Fermare la registrazione
Anche questo si può fare automaticamente o manual­mente:
Ciccando sul pulsante Stop nel pannello di Trasporto (o usando il tasto di comando rapido corrispondente key, di default [0] sul pad numerico), la registrazione si ferma e Cubase passa in modalità Stop.
Cliccando sul pulsante Record (o usando il tasto di co­mando rapido per la registrazione, di default [*]), la regis­trazione si disattiva ma la riproduzione continua.
Questa funzionalità è nota come “punch out manuale”.
Punch In e Punch Out attivi.
Registrazione in Cycle
Cubase può registrare e riprodurre in Cycle – un loop. Si specifica inizio e e fine del ciclo impostando i locatori sin­istro e destro. Quando il ciclo è attivo, la sezione selezion­ata è ripetuta in modo omogeneo fino a quando si preme Stop o si disattiva la modalità ciclica.
Per attivare la modalità ciclica, cliccare sul pulsante Cy-
cle sul pannello di Trasporto.
A questo punto, avviando la riproduzione, la sezione compresa tra i loca­tori sinistro e destro si ripete continuamente fino a quando la si ferma.
Modalità Cycle attiva
Per registrare in Cycle, si può iniziare la registrazione
dal locatore sinistro, da prima dei locatori o dall’interno del ciclo, in Stop o durante la riproduzione.
Non appena il cursore del progetto raggiunge il locatore destro, questo torna indietro al locatore sinistro e continua a registrare un nuovo giro.
I risultati della registrazione ciclica dipendono dalla mo-
dalità di registrazione Cycle e sono diversi per l’audio e il MIDI (vedere "Registrazione audio in Cycle" a pag. 73 e "Registrazione MIDI in Cycle" a pag. 79).
66
Registrazione
Funzione Audio pre-record
Questa funzione permette di "catturare" fino ad 1 minuto di audio entrante che si riproduce “dopo il fatto” in Stop o du­rante la riproduzione. Ciò è possibile perchè Cubase "cat­tura" l’audio entrante in un buffer di memoria anche quando non è in registrazione.
Procedere come segue:
1. Aprire la finestra Preferences.
2. Nell’elenco a sinistra selezionare “Record” per aprire
la pagina Record.
3. Specificare un tempo (fino a 60 secondi) nel campo “Audio Pre-Record Seconds”.
Ciò attiva il buffer d’ingresso audio per la funzione Pre-Record.
4. Assicurarsi che una traccia audio sia abilitata per la registrazione e riceva l’audio dalla sorgente di segnale.
5. Quando è stato riprodotto del materiale audio da "cat­turare" (in Stop mode o durante la riproduzione) cliccare sul pulsante Record.
6. Dopo alcuni secondi fermare la registrazione.
Si crea un evento audio che inizia alla posizione in cui si trovava il cursore di progetto quando è stata attivata la registrazione. Ciò significa che se ci si trovava in Stop ed il cursore era all’inizio del progetto, il passo suc­cessivo sarà quello di spostare l’evento a destra; se invece si stava suo­nando insieme al progetto, l’evento deve essere lasciato dove si trova.
7. Selezionare il tool Arrow e collocare il cursore sul lato sinistro in basso dell’evento, in modo che appaia una dop­pia freccia, quindi cliccare e trascinare a sinistra il mouse.
L’evento è esteso ed è inserito l’audio riprodotto prima dell’attivazione della registrazione – se si suonava durante la riproduzione, le note "cat­turate" sono collocate esattamente dove sono state suonate rispetto al progetto.
La registrazione è stata attivata all’inizio della misura 9. Ciò è indicato da un segmento blu nell’evento audio.

Specifiche di registrazione audio

Selezionare un formato file di registrazione
Il formato dei file registrati s’imposta nella finestra di dial­ogo Project Setup del menu Project. Ci sono tre im­postazioni: "Sample rate", "Record format (bit depth)" e "Record file type". La frequenza di campionamento si sta­bilisce una volta per sempre quando s’inizia un nuovo pro­getto, mentre formato di registrazione e tipo di file si possono modificare in ogni momento.
Record file type
Record File Type definisce i tipi di file creati quando si registra:
Tipo file Descrizione
Wave File I file Wave hanno estensione “.wav” e sono un formato
Wave 64 File (solo Cubase)
Broadcast Wave File
AIFF File Audio Interchange File Format è uno standard sviluppato
Selezionando i formati Broadcast Wave File o AIFF è
possibile specificare Autore, Descrizioni e Riferimenti in stringhe di testo incluse nel file registrato.
Si usa la pagina Record–Broadcast Wave nella finestra Preferences.
Record format (bit depth)
Le opzioni disponibili sono 16 bit, 24 bit e 32 bit a virgola mobile. Si consiglia di usare i seguenti criteri:
Normalmente, selezionare il formato di registrazione in
base alla risoluzione bit offerta dall’hardware audio.
Per esempio, se l’hardware audio ha convertitori A/D (ingressi) a 20 bit, è meglio registrare ad una risoluzione di 24 bit per sfruttare tutti i bit dis­ponibili, ma se l’hardware audio ha ingressi a 16 bit non ha senso regis­trare ad una risoluzione bit superiore – si ottengono solamente file audio più grandi ma non c’è differenza nella qualità audio, a meno che si registri con gli effetti – vedere "Registrare con effetti (solo Cubase)" a pag. 75.
file comune su piattaforma PC.
Wave64 è un formato di Sonic Foundry Inc. Come audio è identico al formato Wave, ma la struttura interna del file ne rende possibile dimensioni molto più grandi. E’ utile per lunghe registrazioni dal vivo in surround, ad esempio, ove i file audio possono diventare enormi.
In termini di contenuto audio è uguale ai normali file Wave, ma contiene stringhe di testo che forniscono infor­mazioni aggiuntive sul file (vedere in seguito).
da Apple Computer Inc. I file AIFF hanno estensione “.aif” e sono usati con la maggior parte delle piattaforme. Come i file Broadcast Wave, anche i file AIFF possono contenere stringhe di testo (vedere in seguito).
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Registrazione
Più alta è la risoluzione bit, più grandi sono i file e mag­giore è il consumo di risorse dell’hard-disk.
Se ciò è un problema, diminuire il valore del parametro Record format.
!
Per maggiori informazioni sulle opzioni nella finestra di dialogo Project Setup vedere "Finestra di dialogo Project Setup" a pag. 34.
Configurare la traccia
Creare una traccia e scegliere la configurazione canale
Le tracce audio si possono configurare in mono, stereo o surround (solo Cubase) con praticamente qualsiasi com­binazione di canali (CRS, 5.1, 7.1, 10.2, ecc.). Ciò con­sente di registrare o importare un file con canali multipli e gestirlo come un’unica entità, senza bisogno di scomporlo in più file mono, ecc.. Il percorso del segnale di una traccia audio mantiene la propria configurazione canale dal bus d’ingresso, all’EQ, al livello, fino alle impostazioni del Mixer sul bus d’uscita.
La configurazione canale si specifica creando la traccia:
1. Selezionare “Add Audio Track” dal menu contestuale della Track list o dal menu Project (o doppio-click in una zona vuota della Track list quando è selezionata una trac­cia audio – se è selezionata una traccia MIDI, un doppio click nella Track list crea una nuova traccia MIDI).
Appare una finestra di dialogo con il menu a tendina di configurazione.
2. Selezionare il formato desiderato dal menu a tendina.
In Cubase Studio, si può scegliere tra mono e stereo. In Cubase, i formati più comuni sono indicati direttamente nel menu a tendina, ed i rimanenti formati surround nel submenu “More...”. Per un elenco dei formati surround disponibili vedere "Configurazione del bus d’uscita" a pag. 154.
Il Browse in questa finestra di dialogo consente di sfogliare l’hard-disk alla ricerca dei Preset, che possono essere usati come base (o template) per le tracce.
Ciò è descritto in dettaglio nel capitolo "Preset traccia" a pag. 259.
3. Cliccare OK.
Appare una traccia, impostata alla configurazione canale specificata. Nel Mixer appare una striscia canale corrispondente. non è possibile modifi­care la configurazione canale di una traccia.
Nell’Inspector si seleziona un bus d’ingresso dal menu a
tendina Input Routing in alto.
Come descritto nel capitolo "L’Inspector" a pag. 28, l’Inspector visualizza le impostazioni della traccia selezionata; per mostrare o nascondere l’In­spector cliccare sul pulsante “Show/Hide Inspector” nella toolbar della finestra Project.
Cliccare qui per mostrare/nascondere l’Inspector.
Cliccare qui per selezionare un bus d’ingresso per la traccia.
Nel Mixer si seleziona un bus d’ingresso nel menu a ten-
dina Input Routing in cima alla striscia canale della traccia.
Se questo menu non è visibile, si deve aprire la veduta routing del Mixer cliccando sul pulsante “Show Routing” nel pannello comune esteso del Mixer, oppure selezionando “Show Routing View” dal submenu Window nel menu contestuale del Mixer. Per maggiori informazioni sul Mixer ved­ere "Configurare il Mixer" a pag. 111.
Cliccare qui per mostrare o nascondere le impostazioni d’ingresso e uscita.
Cliccare qui per selezionare un bus d’ingresso per la traccia.
Selezionare un bus d’ingresso per la traccia
Si presume che siano stati aggiunti e configurati i bus d’in­gresso necessari (vedere "Configurare i bus" a pag. 14). Prima di registrare bisogna specificare nell’Inspector o nel Mixer da quale bus d’ingresso registra la traccia:
Registrazione
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Selezionare una cartella per i file audio registrati (solo Cubase)
Ogni progetto di Cubase ha la propria cartella progetto contenente (tra le altre cose) una cartella “Audio”. Di de­fault, qui sono salvati i file audio registrati . Tuttavia, si può selezionare cartelle indipendenti per ogni traccia audio, se necessario:
1. Per selezionare la stessa cartella di registrazione per più tracce audio, selezionare le tracce con uno [Shift] o [Ctrl]/[Command]-click su di esse nella Track list.
2. Click-destro nella Track list su una delle tracce per aprire il menu contestuale della traccia.
3. Selezionare “Set Record Folder”.
4. Con la finestra di dialogo che appare individuare la
cartella desiderata (o crearne una nuova con il pulsante Create).
Consiglio: per avere cartelle separate in base al tipo di materiale audio (parlato, suoni d’ambiente, musica, ecc.) si possono creare sotto-cartelle nella cartella "Audio" del progetto ed assegnare le varie tracce alle di­verse sotto-cartelle. In questo modo, tutti i file audio restano nella cartella del progetto, facilitandone la gestione nel progetto stesso.
Si possono avere tracce diverse registrate in destinazi­oni completamente diverse, perfino su hard-disk. Tuttavia, in caso di spostamento o archiviazione del progetto si ris­chia di perdere alcuni file. La soluzione è usare la funzione “Prepare Archive” nel Pool per riunire tutti i file esterni nella cartella di progetto (vedere "Funzione Prepare Ar­chive" a pag. 235).
La procedura per controllare il livello del segnale in arrivo all’hardware audio è leggermente diversa, dipende se si usa Cubase o Cubase Studio:
Cubase
In Cubase, il livello d’ingresso si controlla sul canale d’in­gresso.
Per verificare il livello del segnale "non processato" che arriva all’hardware audio bisogna commutare gli indicatori di livello in modalità “Meter Input”. In questa modalità, gli indicatori di livello del canale d’ingresso mostrano il livello del segnale all’ingresso del bus, prima di qualsiasi rego­lazione (guadagno d’ingresso, EQ, effetti, livello o pan):
1. Click-destro nella finestra Mixer.
Appare il menu contestuale del Mixer.
2. Selezionare il submenu Global Meter Settings ed ass-
icurarsi che sia attiva l’opzione “Meter Input”.
3. Riprodurre l’audio ed osservare l’indicatore di livello
del canale d’ingresso.
Il segnale deve essere il più alto possibile senza superare 0 dB (l’indica­tore Clip del bus d’ingresso non si deve illuminare).
Impostare i livelli d’ingresso
Quando si registra il suono in digitale è importante rego­lare correttamente i livelli d’ingresso – abbastanza alti, per un basso rumore di fondo e un’alta qualità audio, ma non troppo elevati per evitare il clipping (distorsione digitale).
In genere, il clipping si ha nell’hardware audio, quando un segnale analogico a livello troppo elevato è convertito in digitale dai convertitori A/D hardware.
In Cubase, si può avere un clipping quando il segnale in arrivo dal bus d’ingresso è scritto in un file sull’hard-disk.
Questo perchè in Cubase si possono eseguire impostazioni sul bus d’in­gresso, aggiungere EQ, effetti, ecc. al segnale da registrare. Ciò può au­mentare il livello del segnale, provocando un clipping nel file audio registrato.
Registrazione
Indicatore Clip.
4. Se necessario, regolare il livello d’ingresso con uno
dei seguenti metodi:
Regolando il livello d’uscita della sorgente sonora o del
mixer esterno.
Usando il programma d’applicazione dell’hardware au-
dio per impostare i livelli d’ingresso (se possibile).
Vedere la documentazione tecnica dell’hardware audio.
Se l’hardware audio supporta la funzionalità ASIO Con-
trol Panel è possibile impostare il livello d’ingresso.
Per accedere al pannello di controllo ASIO aprire la finestra di dialogo Device Setup dal menu Devices e nell’elenco a sinistra (sotto "VST Au­dio System”) selezionare la propria scheda audio. Una volta selezionata la scheda audio aprire il pannello di controllo ASIO cliccando sul pul­sante Control Panel nella sezione delle impostazioni a destra.
69
Il passo successivo è verificare il livello dell’audio scritto nel file sull’hard-disk. Ciò è necessario solo se sono state eseguite regolazioni sul canale d’ingresso input channel (livello, EQ, effetti in Insert, ecc.). Si noti inoltre che:
Registrando nel formato 32 bit a virgola mobile, la risoluzione bit non è ridotta – non c’è quindi rischio di clip­ping in questa fase.
Inoltre, si conserva perfettamente la qualità audio. Si consiglia quindi di usare il formato 32 bit a virgola mobile quando si registra con effetti. Ve­dere "Registrare con effetti (solo Cubase) a pag. 75.
Registrando nei formati a 16 o 24 bit, il margine dis­ponibile è inferiore, quindi si può avere un clipping se il segnale è troppo elevato. Per evitarlo, regolare il livello del segnale nel modo seguente:
1. Aprire il menu contestuale del Mixer e selezionare “Meter Post-Fader” dal submenu Global Meter Settings.
2. Configurare il canale d’ingresso, aggiungendo l’EQ e/ o gli effetti desiderati.
Per alcuni effetti si dovrà regolare il livello del segnale inviato all’effetto – per farlo usare la manopola Input Gain. Si noti che bisogna premere [Shift] o [Alt]/[Option] per regolare il guadagno d’ingresso.
3. Riprodurre l’audio e controllare l’indicatore di livello del canale d’ingresso.
Il segnale deve essere ragionevolmente alto senza raggiungere però 0 dB (non deve illuminarsi l’indicatore Clip del bus d’ingresso ).
4. Se necessario, regolare il livello del segnale con il fader del canale d’ingresso.
Cubase Studio
In Cubase Studio, i canali d’ingresso non sono visibili nel Mixer; il livello quindi si controlla sulla striscia di canale della traccia sulla quale si sta registrando:
1. Individuare la striscia canale della traccia che sta per essere registrata.
2. Attivare il monitoraggio del canale cliccando sul pul­sante altoparlante accanto al fader.
Con il monitoraggio attivo, l’indicatore mostra il livello del segnale audio entrante.
3. Suonare la sorgente audio da registrare e controllare
l’indicatore di livello del canale.
4. Regolare il livello d’uscita della sorgente audio in
modo che gli indicatori salgano, ma senza arrivare a 0 dB.
Osservare l’indicatore numerico del livello di picco, situato sotto l’indica­tore nella striscia del canale bus. Per resettare l’indicatore del livello di picco, cliccarci sopra con il mouse.
Ö Si deve regolare il livello d’uscita della sorgente audio – in Cubase Studio non si possono usare i fader per rego­lare il livello d’ingresso!
Ö Un altro metodo per osservare i livelli d’ingresso è us­are il pannello di controllo dell’hardware audio (se ha gli indicatori del livello d’ingresso); potrebbe essere possibile anche regolare il livello d’ingresso.
Per i dettagli vedere la documentazione dell’hardware audio.
Monitoraggio
In questo contesto, “monitorare” significa ascoltare il seg­nale d’ingresso durante la registrazione. Ci sono tre modi per farlo: in Cubase, esternamente (ascoltando il segnale prima che entri in Cubase) o usando la funzione ASIO Di­rect Monitoring (una combinazione degli altri due metodi)
- vedere in seguito.
Monitoraggio in Cubase
Monitorando in Cubase, il segnale d’ingresso è mixato con la riproduzione audio. Il vantaggio è che si possono regolare livello di monitoraggio e panning nel Mixer ed ag­giungere effetti ed EQ al segnale monitor come in regis­trazione (usando la striscia canale della traccia – non il bus d’ingresso!).
Lo svantaggio del monitoraggio in Cubase è che il seg­nale monitorato è ritardato dal valore della latenza (che dipende da hardware audio e driver). Per il monitoraggio in Cubase, quindi, serve un hardware audio a bassa latenza. La latenza hardware si può vedere nella finestra di dialogo Device Setup (pagina VST Audio System).
Ö Usando plug-in effetti con alte latenze interne, la funzi­one di compensazione automatica del ritardo in Cubase aumenta la latenza.
Se ciò è un problema, si può usare la funzione Constrain Delay Compen­sation mentre si registra; vedere il capitolo "Strumenti VST" nel docu­mento in pdf separato "Working with MIDI".
70
Registrazione
Monitorando in Cubase, si può scegliere una delle quattro modalità Monitor nella finestra Preferences (pagina VST):
• Manual.
Consente di attivare/disattivare il monitoraggio in ingresso cliccando sul pulsante Monitor nell’Inspector, nella Track list o nel Mixer.
• While Record Enabled.
Si può sentire la sorgente audio collegata al canale d’ingresso ogni volta che la traccia è abilitata alla registrazione.
• While Record Running.
Attiva il monitoraggio in ingresso solo durante la registrazione.
• Tapemachine Style.
Simula il funzionamento standard di una piastra a nastro: monitoraggio in ingresso in Stop e durante la registrazione, ma non in riproduzione.
Solo Cubase: nella finestra Preferences (pagina VST– Metering) c’è l’opzione “Map Input Bus Metering to Audio Track (in Direct Monitoring)”.
Se nella finestra di dialogo Device Setup è attivo il Direct Monitoring, questa opzione consente di "mappare" l’indicatore del bus d’ingresso sulle tracce audio abilitate al monitoraggio. Ciò permette di osservare i livelli d’ingresso delle tracce audio quando si lavora nella finestra Project.
Quando nella finestra di dialogo Device Setup è attivo il Direct Monitoring, questa funzione opera così:
• Se l’opzione “Map Input Bus Metering to Audio Track (in Di­rect Monitoring)” è attiva, le tracce audio mostrano l’indicazi­one del segnale proveniente dal bus d’ingresso al quale sono assegnate non appena la traccia è abilitata alla registrazione. Si noti che le tracce rispecchiano il segnale al bus d’ingresso (cioè si vede lo stesso segnale in entrambi i posti). Quando si usa l’indicazione "mappata", tutte le funzioni (ad esempio, il trimming) che si applicano alla traccia audio non si riflettono sui propri indicatori.
• Se l’opzione “Map Input Bus Metering to Audio Track (in Di­rect Monitoring)” non è attiva, gli indicatori funzionano come al solito
In Cubase Studio, le tracce audio mostrano sempre l’in-
dicazione del bus d’ingresso, vedere "Cubase Studio" a pag. 70.
Monitoraggio esterno
Per il monitoraggio esterno (l’ascolto del segnale d’in­gresso prima che entri in Cubase) serve un mixer esterno che misceli la riproduzione audio con il segnale d’in­gresso. si può usare un mixer hardware o un’applicazione mixer per l’hardware audio, se ha una modalità per cui l’in­gresso audio è inviato di nuovo in uscita (in genere si chi­ama “Thru”, “Direct Thru” o simili).
Usando il monitoraggio esterno, non si può controllare il livello del segnale monitor dall’interno di Cubase, nè ag­giungere effetti VST o EQ al segnale monitor. In questa modalità, però, la latenza dell’hardware audio non influ­enza il segnale monitor.
Ö Per usare il monitoraggio esterno, inoltre, bisogna as­sicurarsi che non sia attivo il monitoraggio in Cubase.
Nella finestra Preferences (pagina VST) selezionare la modalità di moni­toraggio “Manual” e non attivare i pulsanti Monitor.
ASIO Direct Monitoring
Se l’hardware audio è ASIO 2.0 compatibile, può sup­portare l’ASIO Direct Monitoring. In questa modalità, il monitoraggio vero e proprio avviene nell’hardware audio (il segnale d’ingresso è inviato di nuovo in uscita). Il monitor­aggio, tuttavia, si controlla da Cubase. La funzione di mon­itoraggio dell’hardware audio, quindi, può essere attivata o disattivata automaticamente da Cubase, proprio come quando si utilizza il monitoraggio interno.
Per attivare l’ASIO Direct Monitoring, aprire la finestra di dialogo Device Setup nel menu Devices ed inserire la spunta nel box Direct Monitoring alla pagina VST Audio System.
Se il box di spunta è sfumato in grigio, l’hardware audio (o il driver) non supporta la funzionalità ASIO Direct Monitoring. Per i dettagli consultare il costruttore dell’hardware audio.
Se ASIO Direct Monitoring è attiva, si può scegliere una modalità di monitoraggio nella finestra Preferences (pag­ina VST), come quando si monitora in Cubase (vedere "Monitoraggio in Cubase" a pag. 70).
In base all’hardware audio, può essere possibile rego­lare livello di monitoraggio e panning dal mixer.
Consultare la documentazione tecnica dell’hardware audio.
In questa modalità, Effetti VST ed EQ non possono es­sere applicati al segnale monitor, poichè quest’ultimo non passa in Cubase.
71
Registrazione
In base all’hardware audio, ci potrebbero essere parti-
colari limiti sulle uscite audio utilizzabili per il monitoraggio diretto.
Per i dettagli sul routing dell’hardware audio vedere la documentazione tecnica specifica.
La latenza dell’hardware audio non influenza il segnale
monitor quando si usa l’ASIO Direct Monitoring.
Registrazione
La registrazione si esegue usando un qualsiasi metodo standard di registrazione (vedere "Metodi di registrazione elementari" a pag. 65). Al termine della registrazione, si crea un file audio nella cartella Audio all’interno della car­tella di progetto. Nel Pool, si crea una clip audio per il file audio e sulla traccia di registrazione appare un evento au­dio che riproduce l’intera clip. Infine, è calcolata un’im­magine per la forma d’onda dell’evento. Se la registrazione è stata lunga, tutto ciò può richiedere molto tempo.
Ö Se nella finestra Preferences (pagina Record) è attiva l’opzione “Create Audio Images During Record”, l’immag­ine della forma d’onda è calcolata e visualizzata in tempo reale durante il processo di registrazione.
Questi calcoli in tempo reale consumano risorse di processo – se il pro­cessore è lento o si lavora su un progetto che consuma molte risorse della CPU è meglio disattivare questa opzione.
Registrare eventi sovrapposti
La regola di base per le tracce audio è che ognuna di esse può riprodurre un solo evento audio alla volta. Se ci sono uno o più eventi sovrapposti, quindi, se ne può sentire so­lamente uno in un determinato istante.
Ciò che avviene quando si registrano eventi sovrapposti (registrando cioè in una zona della traccia dove ci sono già eventi) dipende dall’impostazione Linear Record Mode sul pannello di Trasporto:
In “Normal” o “Merge”, registrando dove è già stato reg­istrato qualcosa si crea un nuovo evento audio che si sovrappone a quello(i) esistente.
Quando si registra l’audio, non c’è differenza tra le modalità “Normal” e “Merge” – l’unica differenza riguarda la registrazione MIDI (vedere "Sovrapposizione ed impostazione Rec Mode" a pag. 79).
In “Replace”, gli eventi esistenti (o porzioni degli eventi) coperti dalla nuova registrazione sono rimossi.
Registrando una sezione in mezzo ad una lunga registrazione esistente, l’evento originale si separa in due creando lo spazio per il nuovo evento.
Annullare una registrazione
Se il materiale registrato non piace lo si può cancellare selezionando Undo dal menu Edit. Ecco cosa avviene:
L’evento(i) appena creato è rimosso dalla finestra
Project.
La(e) clip audio nel Pool sono collocate nella cartella
Trash (Cestino).
Il(i) file audio registrato non è rimosso dall’hard-disk.
Tuttavia, poichè le clip corrispondenti sono state spostate nella cartella Trash è possibile cancellare i file aprendo il Pool e selezionando “Empty Trash” del menu Pool, vedere "Eliminazione dall’hard-disk" a pag. 229.
Registrazione
Quale evento si sente?
Se due o più eventi si sovrappongono, si sentiranno soltanto gli eventi (o porzioni d’eventi) visibili. Gli eventi o sezioni sovrapposti (nascosti) non sono riprodotti.
Le funzioni “Move to Front” e “Move to Back” nel menu Edit (vedere "Spostare gli eventi" a pag. 45) sono utili per gestire gli eventi sovrapposti, così come la funzione “To Front” (vedere in seguito).
72
Registrazione audio in modalità Cycle
Registrando l’audio in modalità Cycle, il risultato dipende da due fattori:
“Cycle Record Mode” nel pannello di Trasporto.
“Audio Cycle Record Mode” nella finestra Preferences
(pagina Record).
Cycle Record Modes (pannello di Trasporto)
Sul pannello di Trasporto ci sono cinque modalità diverse, ma le prime due si applicano sola alla registrazione MIDI. Per la registrazione in Cycle i criteri sono:
Se è selezionata la modalità “Keep Last”, l’ultimo take
completo (cioè l’ultimo turno completamente registrato) è conservato come un evento audio.
In realtà, tutti i turni registrati sono salvati in un file audio diviso in regioni – una per ogni take. Si può scegliere di riprodurre un take precedente – Si fa come quando si registra in modalità “Create Regions”. Vedere "Mo­dalità Create Regions (Preferences)" a pag. 74.
Se è selezionata la modalità “Stacked”, ogni take ap-
pare in un evento su una "corsia" separata “lane” della traccia.
E’ utile per visualizzare e modificare i vari takes ed infine combinarli in una registrazione. In questa modalità, la preferenza Audio Cycle Record Mode non conta. La modalità Stacked 2 (No Mute) è come quella Stacked, tranne per il fatto che si possono sentire tutti i take. Vedere "Registrazione audio in modalità Stacked" a pag. 75.
Selezionando una qualsiasi delle altre modalità di regis-
trazione in Cycle, il risultato dipende interamente dall’im­postazione “Audio Cycle Record Mode” nella finestra Preferences.
Le opzioni sono descritte in seguito.
Create Events mode (finestra Preferences)
Se nella finestra Preferences (pagina Record) “Audio Cy­cle Record Mode” è in “Create Events”, ecco cosa avvi­ene registrando l’audio in modalità Cycle:
Nel corso dell’intero processo di registrazione è creato un file audio continuo.
Per ogni turno di registrazione in Cycle si crea un evento audio.
Gli eventi prendono il nome del file audio e la scritta “Take *”, ove “*” in­dica il numero del take.
L’ultimo take (l’ultimo turno registrato) è collocato in alto (quindi è quello che si sente quando si attiva la riproduzi­one).
Per scegliere un altro take da riprodurre:
1. Click-destro del mouse sull’evento e selezionare “To Front” dal menu a tendina che appare.
Si apre un submenu che elenca tutti gli altri eventi (oscurati).
2. Selezionare il take desiderato.
L’evento corrispondente si porta in primo piano.
73
Registrazione
Questo metodo consente di unire rapidamente le parti migliori di ogni take. Procedere come segue:
1. Usare il tool Scissors per separare gli eventi in più sez-
ioni, una per ogni parte del take.
Per esempio, se sono state registrate quattro linee di voce (in ogni take) si possono separare gli eventi in modo che ogni linea abbia un evento separato.
Eventi dopo la separazione. Si noti che poichè gli eventi del take originale si sovrappongono l’un l’altro, cliccando con il tool Scissors tutti i take si separano alla stessa posizione.
2. Per ogni sezione del take usare la funzione “To Front”
per portare in primo piano il take migliore.
Si possono così unire facilmente le sezioni migliori d i ogni take usando la prima linea vocale di un take, la seconda linea da un altro take, e così via.
Si può anche costruire un "take perfetto" nell’Audio Part Editor, vedere "Costruire un "take perfetto"" a pag. 202.
Create Regions mode (finestra Preferences)
Se nella finestra Preferences (pagina Record) "Audio Cy­cle Record Mode" è in “Create Regions”, ecco cosa avvi­ene registrando l’audio in modalità Cycle:
Nel corso dell’intero processo di registrazione è creato
un file audio continuo.
Nella finestra Project, l’evento audio ha il nome del file
audio con la scritta “Take *” (ove “*” è il numero dell’ultimo turno di registrazione in Cycle completato).
Riproducendo l’evento registrato, si sente solamente il
materiale registrato nel corso dell’ultimo turno di regis­trazione in Cycle.
I take precedenti registrati in Cycle, tuttavia, sono ancora disponibili.
La clip audio è suddivisa in regioni (denominate take),
una per ogni turno di ciclo registrato.
Individuando il file audio appena registrato nel pool e cliccando sul segno "+" accanto ad esso, si possono vedere le regioni create, una per ogni turno di ciclo completato durante la registrazione.
Regioni "take" nella finestra Pool.
Per riprodurre i vari take procedere come segue:
1. Nella finestra Project, click-destro sull’evento durante la registrazione in Cycle.
Appare il menu rapido (Quick).
2. Selezionare il comando “Set To Region”.
Appare un submenu con i take registrati in Cycle.
3. A questo punto, si può selezionare uno dei take dal submenu, che sostituirà l’evento take precedente nella finestra Project.
Usare questo metodo per ascoltare i vari take. Selezionare il miglior take singolo, oppure costruire un "take perfetto" tagliando le porzioni migliori di ogni take e unendole tra loro (vedere "costruire un "take perfetto"" a pag. 202).
Create Events + Regions mode (finestra Preferences)
In questa modalità, vengono creati sia gli eventi che le re­gioni. Lavorando in questa modalità con le takes come eventi, potete modificare gli eventi liberamente (ad esem­pio suddividendoli). Tuttavia, nel caso in cui vogliate tor­nare alle takes originali, saranno sempre disponibili come regioni (dal submenu “Set To Region”, accessibile dal Pool o dal Sample Editor).
74
Registrazione
Registrazione audio in modalità Stacked
Quando si registra l’audio in Cycle e sul pannello di Trasporto è selezionata la modalità “Stacked", ecco cosa avviene:
• Ogni turno completo registrato in Cycle è trasformato in un evento audio separato.
• La traccia è divisa in "corsie" (una per ogni turno in Cycle).
• Gli eventi sono ordinati uno sopra l’altro (stacked), ciascuno su una corsia diversa.
E’ facile quindi costruire un "take perfetto" unendo le varie parti dei diversi turni in Cycle:
1. Ingrandire l’immagine in modo da lavorare meglio con
gli eventi "stacked".
Riproducendo la sezione registrata, si sente solo il take in­feriore (l’ultimo).
2. Per ascoltare un altro take, silenziare il(i) take inferiore
con il tool Mute o spostare i take sulle corsie.
Si può fare trascinando i take o usando le funzioni Move to Next Lane/ Previous Lane del menu Quick o Edit.
3. Modificare i take in modo da sentire solo le parti da
conservare.
Si possono tagliare gli eventi con il tool Scissors, ridimensionarli, silen­ziarli o cancellarli.
Le sezioni udibili sono indicate in colore verde.
4. Quando si è soddisfatti del risultato, selezionare tutti gli
eventi su tutte le corsie e scegliere “Delete Overlaps” dal submenu Advanced del menu Audio.
Questo comando colloca di nuovo tutti gli eventi su una sola corsia e li ri­dimensiona in modo da rimuovere le sezioni sovrapposte.
5. Per disattivare la modalità visiva "corsie" della traccia, cliccare sul pulsante Lane Display Type nella Track list e selezionare “Lanes Off”.
Se il pulsante è nascosto, lo si può rendere visibile nella finestra di dial­ogo Track Controls Settings – vedere "Personalizzare i controlli traccia" a pag. 413.
Pulsante Lane Display Type.
Registrare con effetti (solo Cubase)
Normalmente, si registra il segnale audio "pulito" ("dry") aggiungendo effetti in modo non distruttivo durante la riproduzione (come descritto nel capitolo “Effetti audio" del manuale Plug-in Reference). Tuttavia, Cubase per­mette anche d’aggiungere effetti (e/o EQ) direttamente in registrazione. Per farlo, bisogna aggiungere effetti in Insert e/o eseguire impostazioni d’EQ sul canale d’ingresso nel Mixer. Nota:
Ö In questo modo gli effetti diventano parte integrante dei file audio – non è possibile cambiare le impostazioni dell’effetto dopo la registrazione.
Formato di registrazione
Quando si registra con effetti è meglio impostare il for­mato di registrazione (risoluzione bit) a 32 bit virgola mo­bile. Ciò si esegue nella finestra di dialogo Project Setup nel menu Project. Si noti che non è assolutamente indis­pensabile – si può registrare con effetti anche a 24 o 16 bit; tuttavia il formato 32 Bit Float ha alcuni vantaggi:
Registrando a 32 Bit Float, non si rischia il clipping (dis­torsione digitale) nei file registrati.
Ovviamente, ciò può essere evitato anche registrando a 24 o16 bit, ma occorre prestare più attenzione ai livelli.
75
Registrazione
Internamente, Cubase processa l’audio a 32 Bit Float –
registrando con lo stesso formato significa mantenere as­solutamente intatta la qualità audio.
Questo perchè il processo nel canale d’ingresso (oltre a tutte le impostazi­oni di livello o EQ eseguite in esso) avviene a 32 Bit Float. Registrando a 16 o 24 bit, l’audio è convertito a quella risoluzione inferiore quando è scritto su file – con una possibile degradazione della qualità audio.
Si noti, inoltre, che non importa a quale risoluzione audio reale lavora l’hardware audio. Anche se il segnale prove­niente dall’hardware audio è a 16 bit, il segnale sarà a 32 Bit Float una volta aggiunti gli effetti sul canale d’ingresso.
5. Scorrere il menu a tendina View Options del canale d’ingresso e selezionare “Inserts”.
Un esempio
Questo esempio mostra come applicare l’effetto “SoftClip­per” in registrazione; è solo un esempio. Il concetto, tutta­via, è lo stesso per tutti gli effetti (o combinazioni d’effetti).
1. Configurare una traccia audio per la registrazione e
selezionare il bus d’ingresso desiderato.
E’ meglio attivare anche il monitoraggio, per sentire e verificare le im­postazioni eseguite prima d’iniziare a registrare. Vedere "Monitoraggio in Cubase" a pag. 70.
2. Aprire il Mixer ed assicurarsi che sia visualizzata la
veduta estesa.
Per visualizzare la veduta estesa del Mixer, cliccare sull’icona freccia (“Show Extended Mixer”) nel Pannello Comune, scegliere “Show Ex­tended View” dal submenu Window nel menu contestuale del Mixer o usare un tasto di comando rapido (si può definire nella finestra di dialogo Key Commands; vedere "Configurare i tasti di comandi rapido" a pag.
423).
3. Trovare il canale d’ingresso (bus) dal quale si registra.
Se i canali d’ingresso sono nascosti cliccare sul pulsante Show/Hide In­put Channels a sinistra.
Il menu a tendina View Options si apre cliccando sul pulsante freccia situato tra il fader del pannello ed il pannello esteso.
Il pannello esteso del canale d’ingresso visualizza ora gli slot Insert.
6. Cliccare su uno slot Insert e selezionare un effetto dal menu a tendina che appare.
Gli effetti disponibili sono ordinati in submenu – l’effetto SoftClipper è nel subemenu “Distortion”.
L’effetto è caricato ed attivato; inoltre, si apre automatica­mente il pannello di controllo dell’effetto.
7. Regolare a piacere i parametri dell’effetto.
Per informazioni dettagliate sui parametri degli effetti vedere il manuale Plug-in Reference.
8. Una volta configurato l’effetto, si può verificare il livello del canale d’ingresso impostando gli indicatori in post­fader (vedere "Impostare i livelli d’ingresso" a pag. 69).
Regolare il livello con il fader del canale d’ingresso (se necessario).
9. Attivare la registrazione.
10. Al termine è possibile riprodurre la traccia audio regis-
trata.
Come si può sentire, l’effetto applicato fa ora parte del file audio vero e proprio.
11. Per non registrare altro con lo stesso plug-in, disatti­varlo cliccando nello slot Insert e scegliendo “No Effect”.
4. Verificare il livello d’ingresso (del segnale che entra
nell’hardware audio) come descritto nel paragrafo "Im­postare i livelli d’ingresso" a pag. 69 e regolare il livello della sorgente audio (se necessario).
76
Registrazione

Specifiche di registrazione MIDI

MIDI Thru
Normalmente, lavorando in MIDI, si lascia attiva l’opzione MIDI Thru in Cubase e si seleziona Local Off sullo stru­mento(i) MIDI. In questo modo, tutto ciò che si suona mentre si registra si “riflette” di nuovo su uscita MIDI e ca­nale selezionato per la traccia di registrazione.
1. Assicurarsi che nella finestra Preferences (pagina MI-
DI) sia attiva l’opzione “MIDI Thru Active”.
2. Abilitare alla registrazione la traccia(e) sulla quale si
vuole registrare.
I dati MIDI entranti sono “riflessi” di nuovo in uscita su tutte le tracce MIDI abilitata alla registrazione.
Pulsante Record Enable. Pulsante Monitor.
Ö Per usare la funzione Thru di una traccia MIDI senza registrare, attivare invece il pulsante monitor della traccia.
Ciò è utile, ad esempio, per provare vari suoni o suonare uno strumento VST in tempo reale senza registrare ciò che si sta suonando.
Canale MIDI, ingresso e uscita
1. Aprire la finestra di dialogo Device Setup dal menu De­vices.
2. Nell’elenco Device scegliere MIDI Port Setup.
Sono elencati ingressi ed uscite MIDI disponibili. In Windows, il disposi­tivo da scegliere dipende dal sistema.
3. Per cambiare il nome di una porta MIDI cliccare nella colonna “Show As” e digitare un nuovo nome.
Alla chiusura della finestra di dialogo, il nuovo nome appare nei menu a tendina MIDI Input e Output Routing.
Impostare l’ingresso MIDI nell’Inspector
Gli ingressi MIDI delle tracce si selezionano nell’Inspector (la zona a sinistra della Track list nella finestra Project):
1. Se l’Inspector è nascosto, cliccare sul pulsante Show Inspector nella toolbar.
2. Selezionare la traccia(e) cliccando nella Track list.
Per selezionare più tracce, premere [Shift] o [Ctrl]/[Command] e cliccare. L’Inspector mostra le impostazioni della prima traccia selezionata (per i dettagli vedere "L’Inspector" a pag. 28).
3. Cliccare sul nome traccia nell’Inspector per essere si­curi che sia visibile la parte alta.
Impostare il canale MIDI nello strumento
La maggior parte dei synth MIDI possono riprodurre più suoni nello stesso momento, ciascuno su un canale MIDI diverso; è il segreto per riprodurre più suoni (basso, piano ecc.) dallo stesso strumento. Alcuni dispositivi (come i moduli sonori compatibili General MIDI) ricevono sempre i dati su tutti i 16 canali MIDI. Su uno strumento del genere non occorre eseguire particolari impostazioni. In altri stru­menti, invece, si devono usare i controlli del pannello fron­tale per configurare “Parti”, “Timbri” o simili in modo che ricevano i dati su un canale MIDI ciascuno. Per maggiori informazioni vedere il manuale dello strumento MIDI.
Nominare le porte MIDI in Cubase
Spesso ingressi e uscite MIDI sono visualizzati con nomi inutilmente lunghi e complicati. Tuttavia, si possono rinom­inare le proprie porte MIDI con nomi più descrittivi:
Registrazione
4. Scorrere il menu a tendina Input Routing e selezionare un ingresso.
Appaiono gli ingressi MIDI disponibili. Gli elementi del menu dipendono dal tipo d’interfaccia MIDI impiegata, ecc..
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• Selezionando “All MIDI Inputs” la traccia riceve i dati MIDI da tutti gli ingressi MIDI disponibili.
• Tenendo premuto [Alt]/[Option] e selezionando un ingresso MIDI, esso è selezionato per tutte le tracce MIDI.
• Tenendo premuto [Shift] e selezionando un ingresso MIDI, esso è selezionato per tutte le tracce MIDI selezionate.
• Tenendo premuto [Ctrl]/[Command] e selezionando un in­gresso MIDI, esso è selezionato per tutte le tracce MIDI nella stessa traccia Cartella (vedere "Tracce Cartella" a pag. 30).
Impostare canale e uscita MIDI
Le impostazioni di canale e uscita MIDI determinano dove è inviato il MIDI registrato durante la riproduzione, ma sono anche importanti per l’opzione MIDI Thru in Cubase. Canale e uscita MIDI si possono selezionare nella Track list o nell’Inspector. La procedura che segue spiega come eseguire le impostazioni nell’Inspector, ma grosso modo si può fare la stessa cosa nella Track list.
1. Per selezionare la traccia(e) e visualizzare le impostazi-
oni nell’Inspector, procedere come quando si seleziona un ingresso MIDI (vedere in precedenza).
2. Scorrere il menu a tendina Output routing e selezion-
are un’uscita.
Appaiono le uscite MIDI disponibili. Gli elementi del menu dipendono dal tipo d’interfaccia MIDI impiegata, ecc..
3. Per selezionare un canale MIDI per la traccia usare il menu a tendina channel.
Impostando la traccia al canale MIDI “Any”, ogni evento MIDI sulla traccia è inviato in uscita sul canale memoriz­zato nell’evento stesso.
In altre parole, il materiale MIDI è riprodotto sul canale(i) utilizzato dal dis­positivo d’ingresso MIDI (lo strumento MIDI suonato in registrazione).
Selezionare una suono
E’ possibile selezionare i suoni da Cubase istruendo il programma per l’invio dei messaggi Program Change e Bank Select al proprio dispositivo MIDI. Per farlo, usare i campi “Patch Selector” e “Bank Selector” nell’Inspector o nella Track list.
• Tenendo premuto [Alt]/[Option] e selezionando un’uscita MIDI, essa è selezionata per tutte le tracce MIDI.
• Tenendo premuto [Shift] e selezionando un’uscita MIDI, essa è selezionata per tutte le tracce MIDI selezionate.
• Tenendo premuto [Ctrl]/[Command] e selezionando un’uscita MIDI, essa è selezionata per tutte le tracce MIDI nella stessa traccia Cartella (vedere "Tracce Cartella" a pag. 30).
Registrazione
I messaggi Program Change consentono di accedere a 128 locazioni programma diverse. Se lo strumento MIDI impiegato ha più di 128 programmi, i messaggi Bank Se­lect (definiti nel campo “Bank Selector”) consentono di scegliere vari banchi, ciascuno contenente 128 pro­grammi.
Ö I messaggi Bank Select sono riconosciuti in modo di­verso dai vari strumenti MIDI. Anche struttura e numerazi­one dei banchi può variare. Per i dettagli consultare la documentazione tecnica dello strumento MIDI impiegato.
Ö Si noti che è possibile selezionare i suoni anche per nome. Per sapere come farlo vedere il documento in pdf “Working with MIDI”..
78
Registrazione
La registrazione MIDI segue i metodi di registrazione di base (vedere "Metodi di registrazione elementari" a pag.
65). Al termine della registrazione nella finestra Project si
crea una parte contenente eventi MIDI.
Sovrapposizione e impostazione Rec Mode
Per quanto riguarda le parti sovrapposte, le tracce MIDI sono diverse da quelle audio:
Ö Tutti gli eventi nelle parti sovrapposte sono sempre riprodotti.
Registrando più parti alle stesse posizioni (o spostando le parti in modo che si sovrappongano) in riproduzione si sentono tutte le parti, anche se nella finestra Project alcune appaiono oscurate.
Quando si registrano parti sovrapposte, il risultato dipende dall’impostazione Rec Mode sul pannello di Trasporto:
• Se Rec Mode è “Normal”, la registrazione "overdub" (sovrain­cisione) funziona come nelle tracce audio: registrando di nuovo su materiale già registrato, si ottiene una nuova parte che si sovrappone a quella(e) precedente.
• Se Rec Mode è “Merge”, gli eventi sovraincisi si aggiungono alla parte esistente.
• Se Rec Mode è “Replace”, la nuova registrazione sostituisce tutti gli eventi esistenti in quella zona sulla traccia.
Punch in e Punch out su tracce MIDI
La Configurazione e l’esecuzione della registrazione man­uale e automatica in punch in/punch out per le tracce MIDI sono esattamente uguali a quelli per le tracce audio. Tut­tavia, si osserva che:
Il Punch in e Punch out su registrazioni con dati Pitch
Bend o controller (Mod Wheel, pedale sustain, volume, ecc.) può provocare strani effetti (note apparentemente sospese, vibrato continuo, ecc.).
In tal caso, eseguire il comando Reset del menu MIDI (vedere "Funzione Reset" a pag. 81).
Funzione Auto Quantize MIDI in registrazione
Se è attiva la funzione Auto Quantize (pulsante “Auto Q” sul pannello di Trasporto), le note in registrazione sono quantizzate automaticamente secondo le impostazioni Quantize correnti. Per maggiori informazioni sulla quantiz­zazione vedere il capitolo MIDI Devices nel documento in pdf separato "Working with MIDI"..
Registrazione MIDI in modalità Cycle
Quando si registra il MIDI in modalità Cycle, il risultato dipende dalla modalità Cycle Record selezionata sul pan­nello di Trasporto:
Cycle Rec mode: Mix (MIDI)
Ad ogni turno completato, qualsiasi cosa registrata è ag­giunta alla registrazione precedente sulla stessa parte. Ciò è utile per realizzare pattern ritmici, ad esempio (si registra una parte di charleston al primo turno, la cassa al secondo turno, ecc.).
Cycle Rec mode: Overwrite (MIDI)
Non appena si suona una nota MIDI (o s’invia un qualsiasi messaggio MIDI), tutto il MIDI registrato nei turni prece­denti è sostituito da quel punto in poi nella parte. Un es­empio:
1. Si avvia la registrazione in Cycle di otto misure.
2. Il primo take non è abbastanza buono – s’inizia diretta-
mente con un nuovo take sul turno ciclico successivo, sostituendo il primo take.
3. Dopo aver registrato il secondo take si lascia continu­are la registrazione e si resta in ascolto, senza suonare niente.
Si ritiene buono il take fino alla misura sette, ad esempio.
4. Al turno successivo, si attende fino alla misura sette, quindi s’inizia a suonare.
In questo modo si sostituiscono solo le ultime due misure.
5. Smettere di suonare prima che inizi l’ultimo turno – al­trimenti si sostituisce l’intero take!
Cycle Rec mode: Keep Last
Ogni turno completato sostituisce quello registrato in pre­cedenza. Nota:
Il turno in Cycle deve essere completato – disattivando la registrazione o premendo Stop prima che il cursore ar­rivi al locatore destro, è conservato il take precedente.
Se non si suona o inserisce alcun dato MIDI durante un turno, non succede niente (è conservato il take prece­dente).
79
Registrazione
Cycle Rec mode: Stacked/Stacked 2 (No Mute)
Ecco cosa avviene in questa modalità:
• Ogni turno registrato in Cycle è trasformato in una parte MIDI separata.
• La traccia è divisa in “corsie” (una per ogni turno in Cycle).
• Le parti sono collocate una sopra l’altra (stacked), ciascuna su una corsia diversa.
• Sono silenziati tutti i take tranne l’ultimo (modalità Stacked).
• Con la modalità Stacked 2 selezionata non è silenziato niente.
Si può quindi costruire un "take perfetto" unendo le parti migliori dei vari turni in Cycle; è possibile editare le parti nella finestra Project (tagliando, ridimensionando e can­cellando) o usare un editor MIDI, come nell’esempio che segue:
1. Togliere il muto dai take silenziati cliccando sulle parti
con il tool Mute.
2. Selezionare tutti i take (parti) ed aprirli nel Key Editor,
ad esempio.
3. Usare il menu a tendina Part list sulla the toolbar per
scegliere la parte da editare.
Vedere Gestione di più parti" a pag. 293.
4. Rimuovere o modificare a piacere le note.
5. Quando il risultato è soddisfacente chiudere l’editor.
6. Per trasformare tutto in una parte MIDI (contenente il
"take perfetto") selezionare tutte le parti e scegliere “Merge MIDI in Loop” dal menu MIDI.
7. Nella finestra di dialogo che appare, attivare l’opzione
Erase Destination e cliccare OK.
Gli eventi rimanenti nelle parti sono miscelati tra loro in una singola parte.
Registrare vari tipi di messaggi MIDI
!
Con i filtri MIDI si possono scegliere con precisione i tipi d’eventi da registrare – vedere "Filtri MIDI" a pag.
82.
Note
Quando si preme e rilascia un tasto sul proprio synth o un’altra tastiera MIDI sono inviati in uscita i messaggi Note On (tasto premuto) e Note Off (tasto rilasciato). Il mes­saggio di nota MIDI contiene anche l’informazione sul ca­nale MIDI utilizzato. Normalmente, tale informazione è sostituita dall’impostazione di canale MIDI della traccia, ma se s’imposta la traccia sul canale MIDI “Any”, le note sono riprodotte sui rispettivi canali originali.
Messaggi continui (MIDI CC)
Pitch bend, aftertouch e controller (Mod Wheel, pedale sustain, volume, ecc.) sono considerati eventi continui MIDI (al contrario dei messaggi momentanei di tasto pre­muto e tasto rilasciato). Muovendo la Pitch bend Wheel sul synth durante la registrazione, il movimento è registrato insieme ai dati del tasto (messaggi Note On e Note Off) proprio come previsto. I messaggi continui, però, possono essere registrati anche dopo la registrazione delle note (perfino prima). Inoltre, si possono registrare anche su tracce a parte, diverse dalle note alle quali appartengono.
Supponiamo, ad esempio, di registrare una o più parti di basso sulla traccia 2. Impostando ora un’altra traccia (ad esempio la traccia 55) sulla stessa uscita e canale MIDI della traccia 2, si può eseguire una registrazione separata dei soli pitch bend per le parti di basso sulla traccia 55. In pratica, ciò significa attivare la registrazione come di con­sueto e muovere solo la Pitch Bend Wheel durante il take. Fino a quando le due tracce sono impostate sulla stessa uscita e canale MIDI, per lo strumento MIDI è come se le due registrazioni fossero eseguite nello stesso momento.
Messaggi Program Change
Normalmente, quando si passa da un programma ad un altro sulla tastiera MIDI (o qualsiasi altro dispositivo impie­gato per la registrazione) è inviato in uscita via MIDI un nu­mero come messaggio Program Change corrispondente a quel programma. Questi messaggi possono essere regis­trati "al volo" con la musica, in seguito su una traccia sep­arata o inseriti manualmente in Key Editor o List Editor.
80
Registrazione
Messaggi System Exclusive (SysEx)
E’ un tipo di messaggio MIDI speciale usato per trasmet­tere dati che hanno senso solo per i dispositivi di un certo modello o marca. SysEx può essere usato per trasmettere un elenco di numeri che in un synth definiscono uno o più suoni. Per maggiori informazioni su visualizzazione ed edit­ing dei messaggi SysEx vedere il capitolo "Lavorare con i messaggi System Exclusive" a pag. 334.
Funzione Reset
Questa funzione del menu MIDI trasmette messaggi Note Off e resetta i controller su tutti i canali MIDI; serve se ci sono note bloccate, vibrato continuo, ecc..
Cubase può eseguire anche un reset MIDI automatico
in Stop.
Questa funzione si attiva/disattiva nella finestra Preferences (pagina MIDI).
Nella finestra Preferences (pagina MIDI) c’è anche
l’opzione “Insert Reset Events after Record”.
E’ una funzione molto comoda per la registrazione MIDI: alla fine di ogni parte registrata inserisce un evento Reset che resetta i dati controller (Sustain, Aftertouch, Pitchbend, Modulation, Breath Control, ecc.). E’ utile se è registrata una parte MIDI e, ad esempio, il pedale Sustain è an­cora premuto quando la registrazione si ferma. Di solito, in questi casi tutte le parti che seguono sono riprodotte in sustain, poichè il comando Pedal Off non è stato registrato. Per evitare questa anomalia attivare l’opzione “Insert Reset Events after Record”.
Registrazione retrospettiva
Questa funzione consente di " catturare" le note MIDI che si suonano in modalità Stop o durante la riproduzione e trasformarle in una parte MIDI “dopo il fatto”. Cubase, in­fatti, "cattura" l’ingresso MIDI lo salva in un buffer di me­moria anche quando non è in registrazione.
Procedere come segue:
1. Abilitare la funzione Retrospective Record nella
finestra Preferences (pagina Record).
Si attiva il buffering d’ingresso MIDI per la registrazione retrospettiva.
2. Assicurarsi che una traccia MIDI sia abilitata per la
registrazione.
3. Una volta suonato del materiale MIDI da "catturare" (in
Stop o durante la riproduzione) selezionare Retrospective Record dal menu Transport o usare il tasto di comando rapido (di default [Shift]-[Pad*]).
Il contenuto del buffer MIDI (il materiale appena suonato) è trasformato in una parte MIDI sulla traccia abilitata alla registrazione. La parte appare alla posizione del cursore di progetto quando si è iniziato a suonare – quindi suonando insieme alla riproduzione le note "catturate" sono collo­cate esattamente dove sono state suonate rispetto al pro­getto.
Il parametro Retrospective Record Buffer Size nella finestra Preferences (pagina Record) determina la quan­tità di dati che può essere "catturata" nel buffer MIDI.
Preferenze MIDI
Nella finestra Preferences ci sono altre opzioni ed im­postazioni per la registrazione e per la riproduzione MIDI:
Pagina MIDI
Length Adjustment
Regola la durata delle note in modo che ci sia sempre un breve margine di tempo tra la fine di una nota e l’inizio di un’altra (alla stessa altezza e sullo stesso canale MIDI). Il tempo si definisce in tick. Di default ci sono 120 tick per nota da 1/16, ma si può regolare anche questo valore con il parametro MIDI Display Resolution nella stessa pagina.
Pagina Record
Snap MIDI Parts to Bars
Se attiva, le parti MIDI registrate sono allungate automaticamente per in­iziare e finire a posizioni misura intere. Lavorando in un contesto Bars + Beats si facilita l’editing (spostamento, duplicazione, ripetizione, ecc.).
Solo Record in MIDI Editors
Se questa opzione è attiva e si apre una parte per l’editing in un editor MIDI, la rispettiva traccia è abilitata automaticamente alla registrazione. Inoltre, si disattiva il pulsante Record Enable su tutte le altre tracce MIDI fino a quando si chiude di nuovo l’editor. Ciò facilita la registrazione di dati MIDI quando si edita una parte – si è sempre sicuri che i dati registrati sono collocati nella parte editata e non su una qualsiasi altra traccia.
MIDI Record Catch Range in ms
Quando si registra iniziando dal locatore sinistro, questa opzione garan­tisce che è registrato anche l’inizio. Talvolta, infatti, si è registrato un "take perfetto" ma ci si accorge che la primissima nota non è stata inclusa nella registrazione – perchè si è iniziato a suonare leggermente in anticipo! Au­mentando il valore Record Catch Range, Cubase afferra gli eventi suonati appena prima dell’inizio della registrazione, eliminando questo problema.
Per una descrizione delle altre opzioni, cliccare sul pul­sante Help nella finestra Preferences.
81
Registrazione
Filtri MIDI
La pagina MIDI–MIDI Filter nella finestra Preferences con­sente di evitare la registrazione e/o il "thruput" (dovuto alla funzione MIDI Thru) di alcuni messaggi MIDI.
La finestra di dialogo è divisa in quattro sezioni:
Sezione Descrizione
Record Attivando una di queste opzioni si evita che quel tipo di
Thru Attivando una di queste opzioni si evita che quel tipo di
Channels Attivando un pulsante channel, nessun messaggio MIDI
Controller Consente di evitare che alcuni tipi di controller MIDI
messaggio MIDI sia registrato. Esso, tuttavia, passa in "thruput" e, se già registrato, è riprodotto normalmente.
messaggio MIDI passi in "thruput". Esso, tuttavia, è regis­trato e riprodotto normalmente.
su quel canale MIDI è registrato o passa in "thruput". I messaggi già registrati, tuttavia, sono riprodotti normal­mente.
siano registrati o passino in "thruput". Per filtrare un tipo di controller, selezionarlo dall’elenco in cima alla sezione Controller e cliccare “Add”. Esso ap­pare nell’elenco sottostante. Per rimuovere un tipo di controller dall’elenco (per per­mettere che sia registrato o passi in "thruput") selezion­arlo nell’elenco inferiore e cliccare “Remove”.

Opzioni e Impostazioni

Preferenze di trasporto per la registrazione
Nella finestra Preferences (pagina Transport) ci sono un paio di opzioni importanti per la registrazione. Impostarle in base al proprio metodo di lavoro preferito:
Deactivate Punch In on Stop
Se attiva, il Punch In sul pannello di Trasporto si disattiva automaticamente quando si passa in modalità Stop.
Stop after Automatic Punch Out
Se attiva, la riproduzione si ferma automaticamente dopo un Punch Out automatico (quando il cursore di progetto arriva al locatore destro ed è attivo il Punch Out sul pan­nello di Trasporto). Se il valore Postroll sul pannello di Trasporto è impostato diverso da zero, la riproduzione continua per il tempo stabilito prima di fermarsi (vedere in seguito).
Preroll e Postroll
Campo valore Preroll e selettore on/off.
Campo valore Postroll e selettore on/off.
I campi valore Preroll e Postroll (sotto i campi locatori sin­istro/destro) sul pannello di Trasporto hanno la seguente funzionalità:
Definendo un valore Preroll, Cubase “scorre indietro” leggermente ogni volta che s’attiva la riproduzione.
Ciò avviene ogni volta che s’inizia la riproduzione, ma è più significativo quando si registra dal locatore sinistro (Punch In attivo sul pannello di Trasporto) come descritto in seguito.
Inserendo un valore Postroll, Cubase riproduce una breve sezione dopo il Punch Out prima di fermarsi.
Ciò ha senso solo quando è attivo il Punch Out sul pannello di Trasporto e nella finestra Preferences (pagina Transport) è attiva l’opzione “Stop after Automatic Punch Out”.
Per attivare/disattivare Preroll e Postroll cliccare sul ris­pettivo pulsante nel pannello di Trasporto (accanto al va­lore Pre/Postroll) oppure usare le opzioni “Use Preroll” e “Use Postroll” del menu Transport.
82
Registrazione
Un esempio:
1. Impostare i locatori alle posizioni nelle quali si desidera
iniziare e finire la registrazione.
2. Attivare Punch in e Punch out sul pannello di
Trasporto.
3. Attivare l’opzione “Stop after Automatic Punch Out”
nella finestra Preferences (pagina Transport).
4. Impostare tempi di Preroll e Postroll adeguati clic-
cando nei rispettivi campi valore sul pannello di Trasporto e digitare i tempi.
5. Attivare Preroll e Postroll cliccando sui pulsanti ac-
canto ai tempi Preroll e Postroll in modo che s’illuminino.
6. Attivare la registrazione.
Il cursore di progetto “scorre indietro” del tempo specificato nel campo Preroll, quindi inizia la riproduzione. Quando il cursore arriva al locatore sinistro, la registrazione s’attiva automaticamente. Quando il cursore rag­giunge il locatore destro, la registrazione finisce, ma la riproduzione continua per il tempo stabilito nel campo Postroll e poi si ferma.
Impostazioni metronomo
Le impostazioni per il metronomo sono nella finestra di di­alogo Metronome Setup che si apre dal menu Transport.
Uso del metronomo
Il metronomo genera un "click" in uscita da usare come riferimento tempo. I due parametri che regolano il tempo del metronomo sono Tempo e Time Signature che si mod­ificano nella finestra Tempo Track (vedere "Editing della curva tempo" a pag. 341).
Il metronomo si può usare per un "click" in registrazione e/ o riproduzione, oppure per un pre-conteggio (count-in) da sentire quando si avvia la registrazione dalla modalità Stop. "Click" e count-in si attivano separatamente:
Per attivare il metronomo, cliccare sul pulsante Click nel
pannello di Trasporto.
Si può anche attivare l’opzione “Metronome On” nel menu Transport o usare il tasto di comando rapido corrispondente (di default [C]).
Per attivare il count-in cliccare sul pulsante Precount
nel pannello di Trasporto.
Si può anche attivare l’opzione “Precount On” nel menu Transport o definire un tasto di comando rapido per questa opzione.
Click on/off Precount on/off
Il metronomo può usare un "click" audio riprodotto dall’hardware audio, trasmettere un dato MIDI ad un dis­positivo collegato che riproduce il "click" o entrambi.
La finestra di dialogo Metronome Setup presenta le seg­uenti opzioni::
Opzioni Met­ronomo
Metronome in Record / Play
Use Count Base
Opzioni Pre­count
Precount Bars Stabilisce le misure di count-in del metronomo prima che
Use Time Signa­ture at Record Start Time
Descrizione
Specifica se il metronomo si sente in riproduzione, regis­trazione o entrambi (quando è attivo il pulsante Click sul pannello di Trasporto).
Se attiva, appare un campo valore a destra nel quale specificare il “ritmo” del metronomo. Normalmente, il metronomo genera un "click" per beat, ma impostandolo a “1/8”, ad esempio, genera gli ottavi (due "click" per beat). Si possono creare anche ritmi di metronomo parti­colari (terzine, ecc.).
Descrizione
inizi la registrazione (se nel pannello di Trasporto è attivo il pulsante Precount).
Se attiva, il pre-conteggio utilizza automaticamente Time Signature e Tempo stabiliti alla posizione in cui inizia la registrazione.
83
Registrazione
Opzioni Pre­count
Use Time Signature at Project Time
Use Signature… Consente di stabilire un Time Signature per il Precount.
MIDI Click Descrizione
Activate MIDI Click
MIDI Port/ Channel
Hi Note/ Velocity
Lo Note/ Velocity
Audio Click Description
Activate Audio Click
Beeps Attivando questa opzione, i "click" audio sono dei "beep"
Sounds Attivando questa opzione è possibile cliccare nei campi
Descrizione
Se attiva, il Precount è al Time Signature impostato nella traccia Tempo. Inoltre, durante il Precount si applica qualsiasi variazione tempo eseguita nella traccia Tempo.
In questo caso, le variazioni tempo nella traccia Tempo non influiscono sul Precount.
Stabilisce se il metronomo suona via MIDI o meno.
Qui si sceglie un uscita e canale MIDI per il "click" del metronomo.
Stabilisce numero di nota MIDI e valore di velocity "high note" (il primo beat della misura).
Stabilisce numero di nota MIDI e valore di velocity "low notes" (gli altri beat della misura).
Stabilisce se il metronomo suona via hardware audio o meno.
generati da Cubase. Livello e altezza dei "beep" per i beat "Hi" (il primo) e “Lo” (gli altri) si regolano con i cursori in basso.
“Sound” sotto per caricare dei file audio file da usare come suoni “Hi” e “Lo” per il metronomo. Con i cursori si stabilisce il livello del "click".

Recupero di registrazioni audio dopo un blocco del sistema

Normalmente, quando un computer si blocca tutte le modifiche eseguite nel progetto corrente dall’ultimo sal­vataggio vanno perse. Di solito, non esiste un metodo fac­ile e veloce per recuperare il proprio lavoro.
In Cubase, quando il sistema si blocca mentre si registra (per mancanza d’alimentazione o altri problemi) la regis­trazione è ancora disponibile dal momento in cui è iniziata a quello del blocco.
Se il computer si blocca durante una registrazione basta riavviare il sistema e controllare la cartella Record del pro­getto (di default si trova nella sotto-cartella Audio all’in­terno della cartella di progetto). Essa contiene il file audio che si stava registrando al momento del blocco.
!
Nota: Questa funzione non è una garanzia "totale" of­ferta da Steinberg. Nonostante il programma sia stato migliorato in modo da recuperare le registrazi­oni audio in caso di avaria del sistema, è sempre possibile che un "crash" del computer, una man­canza d’alimentazione, ecc.. possano danneggiare altri componenti del computer, rendendo impossibile salvataggio o recupero dei dati.
!
Avvertenza: Si prega di non creare volutamente una situazione di blocco per verificare questa funzione di Cubase. Sebbene i processi interni del programma siano stati perfezionati per far fronte a queste situazi­oni, Steinberg non garantisce che in seguito a tali anomalie altri componenti del computer non siano danneggiati.
84
Registrazione
6

Fade, crossfade e inviluppi

Creazione dei fades

In Cubase, per gli eventi audio ci sono due tipi principali di fade-in e fade-out: fade creati usando le "maniglie" (ved­ere in seguito) e fade creati da un processo audio (vedere "Fade creati da un processo audio" a pag. 87).
Fade creati con le "maniglie" fade
Gli eventi audio selezionati hanno delle "maniglie" blu agli angoli superiori sinistro e destro che possono essere tras­cinate per creare rispettivamente fade-in o fade-out.
Se nella finestra Preferences (pagina Event Display– Audio) si attiva l’opzione “Show Event Volume Curves Al­ways”, le curve di fade sono visualizzate in tutti gli eventi, selezionati o meno.
Se l’opzione non è attiva, le curve di fade appaiono solo negli eventi selezionati.
Ö Per creare i fade, invece di trascinare le "maniglie" di fade si possono usare i comandi “Fade In to Cursor” e “Fade Out to Cursor” del menu Audio (solo Cubase).
Collocare il cursore di progetto su un evento audio nel punto in cui si vuole che finisca un fade-in o inizi un fade-out e selezionare la rispettiva opzione del menu Audio. Si crea una fade che si estende da inizio o fine dell’evento alla posizione del cursore di progetto.
Creare e regolare i fade con il tool Range Selection
Creare un fade-in. Il fade si riflette automaticamente nella forma d’onda dell’evento, offrendo un’indicazione visiva sul trascinamento della "man­iglia" di fade.
I fade creati con le "maniglie" non sono applicati alla clip audio vera e propria, ma sono calcolati in tempo reale du­rante la riproduzione. Quindi, più eventi riferiti alla stessa clip audio possono avere curve di fade diverse. Questo però significa anche che molti fade consumano molte risorse del processore.
Selezionando più eventi e trascinando le "maniglie" di
fade su uno di essi, si applica lo stesso fade a tutti gli eventi selezionati.
Un fade si può editare nella finestra di dialogo Fade,
come descritto in seguito.
La finestra di dialogo si apre con un doppio-click del mouse nella zona sopra la curva di fade, oppure selezionando l’evento e scegliendo “Open Fade Editor(s)” dal menu Audio (si noti che se l’evento ha entrambe le curve fade-in e fade-out, si aprono due finestre di dialogo). La forma della curva di fade si regola nella finestra di dialogo Fade (tale forma è mantenuta quando poi si regola la durata di un fade).
Si può allungare o accorciare il fade in ogni momento
trascinando la rispettiva "maniglia".
In realtà, lo si può fare anche senza prima selezionare l’evento, cioè senza le "maniglie" visibili; basta muovere il puntatore del mouse lungo al curva di fade fino a quando il cursore diventa una freccia bidirezionale, poi cliccare e trascinare il mouse.
I fade “tipo-maniglia” si possono creare e regolare anche con il tool Range Selection:
1. Selezionare una sezione dell’evento audio con il tool Range Selection.
Il risultato dipende dalla selezione, in questo senso:
• Selezionando un intervallo dall’inizio dell’evento, si crea un fade-in all’interno dell’intervallo selezionato.
• Selezionando un intervallo che arriva alla fine di un evento, si crea un fade-out nell’intervallo selezionato.
• Selezionando un intervallo che comprende la sezione centrale di un evento ma non ne raggiunge inizio o fine, si creano un fade-in e un fade-out fuori dall’intervallo selezionato. In altre parole, il fade-in copre la zona compresa tra l’inizio dell’evento e l’inizio dell’intervallo selezionato, mentre il fade-out copre la zona compresa tra la fine dell’intervallo selezionato e la fine dell’evento.
2. Scorrere il menu Audio e selezionare “Adjust Fades to
Range”.
Le zone di fade sono regolate in base all’intervallo di selezione.
!
Con il tool Range Selection è possibile selezionare più eventi audio su tracce separate ed applicare il fade a tutti gli eventi contemporaneamente.
86
Fade, crossfade e inviluppi
Maniglia volume
Un evento audio selezionato presenta anche una "man­iglia" blu a metà in alto; è la "maniglia" di volume che con­sente di variare rapidamente il volume di un evento direttamente nella finestra Project. E’ legato all’impostazi­one di volume sulla linea Info (trascinando la "maniglia" di volume cambia il valore anche sulla linea Info).
La variazione di volume è indicata numericamente sulla linea Info.
La forma d’onda dell’evento riflette le variazioni di volume.
Per cambiare il volume dell’evento trascinare in alto o in basso la "maniglia".
Rimuovere i fade
Per rimuovere i fade da un evento selezionare l’evento e scegliere “Remove Fades” dal menu Audio.
Per rimuovere fade e crossfade all’interno di un intervallo selezionato si può usare anche il tool Range Selection:
1. Trascinare il tool Range Selection nella finestra Project in modo che la selezione comprenda tutti i fade e cross­fade da rimuovere.
2. Selezionare “Remove Fades” dal menu Audio.
• Se in seguito si creano nuovi eventi che fanno riferimento alla stessa clip, essi avranno tutti gli stessi fade.
• E’ possibile rimuovere o modificare i fade in ogni momento nella finestra di dialogo Offline Process History (vedere "Finestra di dialogo Offline Process History" a pag. 182).
Se altri eventi fanno riferimento alla stessa clip audio, un messaggio d’avviso chiede se si vuole processare anche questi eventi o meno.
• "Continue" processa tutti gli eventi che fanno riferimento alla clip audio.
• "New Version" crea una nuova versione distinta della clip au­dio per l’evento selezionato.
• Si può anche scegliere d’inserire un segno di spunta nel box “Do not show this message again”. Indipendentemente dalla scelta “Continue” o “New Version”, tutti i processi audio suc­cessivi saranno conformi all’opzione scelta..
!
Si può modificare questa impostazione in ogni mo­mento nella finestra Preferences (pagina Editing– Audio) con l’opzione “On Processing Shared Clips”.

Finestre di dialogo Fade

Le finestre di dialogo Fade appaiono quando si modifica un fade esistente o si usano le funzioni “Fade In”/”Fade Out” nel submenu Process del menu Audio. La figura seg­uente mostra la finestra di dialogo Fade In; la finestra di di­alogo Fade Out ha le stesse funzioni ed impostazioni.
Fade creati da un processo audio
Se è stato selezionato un evento audio o la sezione di un evento audio (con il tool Range Selection) si può applicare un fade-in o un fade-out alla selezione usando le funzioni “Fade In” o “Fade Out” nel submenu Process del menu Audio. Esse aprono la finestra di dialogo Fade corrispon­dente, consentendo di specificare una curva di fade.
!
Si noti che la durata della zona di fade dipende dalla selezione eseguita. In altre parole, la durata del fade si specifica prima d’aprire la finestra di dialogo Fade.
!
Inoltre è possibile selezionare più eventi ed applicare a tutti lo stesso processo contemporaneamente.
I fade creati in questo modo sono applicati alla clip audio invece che all’evento. Questo comporta che:
Fade, crossfade e inviluppi
Se si apre la finestra(e) di dialogo Fade con più eventi
selezionati, si possono regolare le curve di fade di tutti gli eventi nello stesso momento.
E’ utile per applicare lo stesso tipo di fade-in a più di un evento, ecc..
87
Curve Kind
Queste opzioni determinano se la curva di fade è costitu­ita da segmenti concavi (pulsante sinistro), convessi (pul­sante centrale) o lineari (pulsante destro).
Display fade
Indica la forma della curva di fade. La forma d’onda risult­ante è di colore grigio scuro, quella corrente in grigio chiaro.
Cliccando con il mouse sulla curva s’aggiungono punti; cliccando e trascinando quelli esistenti si cambia la forma della curva. Per rimuovere un punto dalla curva trascinarlo fuori dal display.
Pulsanti Curve shape
Questi pulsanti consentono di accedere ad alcune delle forme di curva più comuni.
Pulsante Restore
Preset
Se è stata creata una curva di fade-in o fade-out che si vuole applicare ad altri eventi o clip, si può memorizzarla in un preset cliccando sul pulsante Store.
Per applicare un preset memorizzato, selezionarlo dal
menu a tendina.
Per rinominare il preset selezionato, doppio-click sul
nome e digitarne uno nuovo.
Per rimuovere un preset memorizzato, selezionarlo dal
menu a tendina e cliccare sul pulsante Remove.
!
I preset fade-in memorizzati appaiono solo nella finestra di dialogo Fade In, ed i preset fade-out ap­paiono solo nella finestra di dialogo Fade Out.
Pulsanti Preview, Apply e Process
I pulsanti sulla fila inferiore sono diversi in base al fatto che l’editing sia stato eseguito con le "maniglie" o applicato con un processo audio:
Il pulsante Restore (sopra il display fade a destra) è dis­ponibile solo quando si modificano i fade trascinando le "maniglie". Cliccare qui per annullare tutte le modifiche eseguite dall’ultima apertura della finestra di dialogo.
Pulsante As Default
Anche il pulsante “As Default” è disponibile solo quando si modificano i fade trascinando le "maniglie". Cliccare su questo pulsante per memorizzare le impostazioni correnti come fade di default. Questa forma sarà usata ogni volta che si creano nuovi fade.
Campo valore Fade Length
Il campo valore Fade Length può essere usato per inserire numericamente le durate dei fade. Il formato dei valori indi­cati qui è determinato dal display del tempo primario nel pannello di Trasporto.
Attivando l’opzione “Apply Length”, il valore inserito nel campo Fade Length sarà usato quando si clicca “Apply” o “OK.” Di default, questa opzione non è attiva.
Impostando il Fade corrente come Default, il valore Fade Length diventa parte delle impostazioni di default.
Fade, crossfade e inviluppi
Finestra di dialogo Edit Fade.
Finestra di dialogo Process Fade.
Le finestre Edit Fade hanno i seguenti pulsanti:
Pulsante Funzione
OK Applica all’evento la curva di fade impostata e chiude la
Cancel Chiude la finestra di dialogo.
Apply Applica all’evento la curva di fade impostata senza chiud-
finestra di dialogo.
ere la finestra di dialogo.
Le finestre Process Fade hanno i seguenti pulsanti:
Pulsante Funzione
Preview Riproduce la zona di fade, ripetendola fino a quando si
Process Applica alla clip la curva di fade impostata e chiude la
Cancel Chiude la finestra di dialogo senza applicare alcun fade.
88
clicca di nuovo sul pulsante (durante la riproduzione il pulsante si chiama “Stop”).
finestra di dialogo.

Creare i crossfade

Quando sulla stessa traccia si sovrappone del materiale audio è opportuno applicare un "crossfade". Si crea un crossfade selezionando due eventi audio consecutivi e scegliendo il comando Crossfade dal menu Audio o us­ando il tasto di comando rapido corrispondente (di default [X]). Il risultato dipende dal tipo di sovrapposizione dei due eventi:
Se gli eventi si sovrappongono, si crea un crossfade nella zona di sovrapposizione.
Il crossfade ha la forma di default – inizialmente lineare e simmetrica, ma che si può cambiare (come descritto in seguito).
Un esempio:
Eventi audio.
Clip audio.
Gli eventi non sono sovrapposti, ma le rispettive clip lo sono. Gli eventi possono quindi essere ridimensionati in modo che si sovrappongano (condizione indispensabile per la creazione di un crossfade).
Zona di sovrapposizione
Se gli eventi non si sovrappongono ma sono contigui (allineati fine/inizio senza vuoto) è possibile comunque ap­plicare un crossfade – sempre che le rispettive clip audio si sovrappongano! In questo caso, i due eventi sono ridi­mensionati in modo che si sovrappongano ed è applicato un crossfade della durata e forma di default.
Durata e forma del crossfade di default s’impostano nella finestra di dial­ogo Crossfade (vedere "Pulsanti Default" a pag. 91).
Selezionando la funzione Crossfade, i due eventi sono ridimensionati in modo che si sovrappongano, quindi si crea un crossfade di default nella zona di sovrapposizione.
Se gli eventi non si sovrappongono nè possono essere
ridimensionati a sufficienza per sovrapporsi il crossfade non può essere creato.
Solo Cubase: Si può specificare la durata del crossfade
con il tool Range Selection: disegnare un intervallo di selezione che copra la zona di crossfade desiderata ed eseguire il comando Crossfade.
Il crossfade è applicato nell’intervallo selezionato (sempre che gli eventi o le rispettive clip si sovrappongano, come descritto in precedenza). Si può anche disegnare un intervallo di selezione dopo la creazione del crossfade ed usare la funzione “Adjust fades to Range” del menu Audio.
Una volta creato un crossfade si può modificarlo selezi-
onando uno o entrambi gli eventi in crossfade e sceg­liendo ancora “Crossfade” dal menu Audio (o con un doppio-click del mouse nella zona di crossfade).
Si apre la finestra di dialogo Crossfade (vedere in seguito).
Rimuovere i crossfade
Per rimuovere un crossfade selezionare gli eventi e sceg­liere “Remove Fades” dal menu Audio o usare il tool Range Selection:
1. Trascinare il tool Range Selection nella finestra Project
in modo che la selezione comprenda tutti i fade e cross­fade da rimuovere.
2. Selezionare “Remove Fades” dal meni Audio.
89
Fade, crossfade e inviluppi

Finestra di dialogo Crossfade

La finestra di dialogo Crossfade ha sezioni distinte ma identiche per le impostazioni delle curve di fade-in e fade­out nel crossfade (a sinistra) e impostazioni comuni a de­stra.
Display Fade
Visualizzano rispettivamente la forma della curva di fade­out e fade-in. Si può cliccare sulla curva per aggiungere punti oppure cliccare e trascinare i punti esistenti per cambiare la forma della curva. Per rimuovere un punto dalla curva, trascinarlo fuori dal display con il mouse.
Pulsanti Curve kind
Questi pulsanti determinano se la curva di fade corrispon­dente è costituita da segmenti concavi (pulsante sinistro), convessi (pulsante centrale) o lineari (pulsante destro).
Pulsanti Curve shape
Questi pulsanti consentono di accedere ad alcune delle forme di curva più comuni.
Equal Power ed Equal Gain
Inserendo il segno di spunta nel box “Equal Gain", le curve di fade sono regolate in modo che la somma delle ampiezze fade-in e fade-out sia la stessa lungo tutta la zona di crossfade; è utile per crossfade brevi.
Inserendo il segno di spunta nel box “Equal Power", le
curve di fade sono regolate in modo che l’energia (po­tenza) del crossfade sia costante lungo tutta la zona di crossfade.
!
Le curve Equal Power hanno un solo punto curva ed­itabile. Quando è attiva questa modalità non è possi­bile usare i pulsanti Curve kind o i preset.
Pulsanti Play
I pulsanti “Play Fade Out” e “Play Fade In” consentono
di ascoltare solo il fade-out o il fade-in, senza crossfade.
Il pulsante “Play Crossfade” riproduce tutto il crossfade.
Per riprodurre gli eventi audio in crossfade si possono us­are anche i controlli di riproduzione sul pannello di Trasporto. Tuttavia, con questo metodo sono riprodotti anche tutti gli eventi audio non silenziati sulle altre tracce.
Pre-roll e Post-roll
Quando si effettua l’ascolto con i pulsanti Play, si possono attivare il pre-roll e/o post-roll. Il Pre-roll consente di atti­vare la riproduzione prima dell’area di fade, mentre il post­roll consente di interrompere la riproduzione dopo l’area di fade. Molto utile per ascoltare il fade in un contesto.
Per specificare la lunghezza di pre- e post-roll, cliccare
sui campi del tempo e inserite il valore desiderato (in sec­ondi e millisecondi).
Per attivare il pre- e post-roll, cliccare sul rispettivo pul-
sante. Per disattivare, cliccare di nuovo sul pulsante.
90
Fade, crossfade e inviluppi
Impostazioni Length
Si può regolare numericamente la durata della zona di crossfade nel campo “Length”. Ove possibile, la variazi­one è applicata equamente a “entrambi i lati” del cross­fade (Cubase, cioè, prova a “centrare” il crossfade).
!
Per poter ridimensionare un crossfade in questo modo, deve essere possibile ridimensionare l’evento corrispondente. Per esempio, se l’evento a sinistra nel crossfade riproduce la propria clip audio fino alla fine, il suo punto di fine non può essere spostato an­cora più a destra.

Auto Fade e Crossfade

Cubase ha una funzione Auto Fade che può essere im­postata globalmente (cioè per l’intero progetto) e sepa­ratamente per ogni traccia audio. Lo scopo della funzione Auto Fade è creare passaggi graduali tra gli eventi, appli­cando brevi fade-in e fade-out (da 1 a 500 ms).
!
Come accennato in precedenza, i fade sono calcolati in tempo reale durante la riproduzione. Questo sig­nifica che in un progetto più sono le tracce audio con la funzione Auto Fades attiva, maggiore è il consumo di risorse del processore.
Preset
Se è stata creata una forma di crossfade che si vuole ap­plicare ad altri eventi, si può memorizzarla in un preset cliccando sul pulsante Store.
Per applicare un preset memorizzato, selezionarlo dal menu a tendina.
Per rinominare il preset selezionato, doppio-click sul nome e digitarne uno nuovo.
Per rimuovere un preset memorizzato, selezionarlo dal menu a tendina e cliccare sul pulsante Remove.
Pulsanti Default
Cliccando sul pulsante “As Default” si memorizzano tutte le impostazioni correnti in un crossfade Default. Queste impostazioni saranno poi usate ogni volta che si creano nuovi crossfade.
Il valore Crossfade Length è incluso nelle impostazioni Default. Tuttavia, è applicato solamente se gli eventi ai quali si applica il crossfade non si sovrappongono – altrimenti il crossfade si ha nella zona di sovrapposizione (vedere "Creare i crossfade" a pag. 89).
Cliccando sul pulsante “Recall Default” curve ed im­postazioni del crossfade Default sono copiate nella finestra di dialogo Crossfade.
Impostazioni Auto Fade globali
1. Per eseguire impostazioni Auto Fades globali, selezi-
onare “Auto Fades Settings...” dal menu Project.
Si apre la finestra di dialogo Auto Fades del progetto.
2. Usare i box di spunta nell’angolo in alto a destra per
attivare o disattivare rispettivamente le funzioni Auto Fade In, Auto Fade Out e Auto Crossfades.
3. Nel campo valore Length specificare la durata di Auto
Fade o Crossfade (da 1 a 500 ms).
4. Per regolare la forma delle curve Auto Fade In e Auto
Fade Out selezionare la pagina “Fades” ed eseguire le im­postazioni come nelle normali finestre di dialogo Fade.
91
Fade, crossfade e inviluppi
5. Per regolare la forma della curva Auto Crossfade, selezionare la pagina “Crossfades” ed eseguire le im­postazioni come nella normale finestra di dialogo Cross­fade.
6. Per usare le impostazioni eseguite in progetti futuri cliccare sul pulsante “As Default”.
La prossima volta che si crea un nuovo progetto, esso utilizzerà queste impostazioni di default.
7. Cliccare OK per chiudere la finestra di dialogo.
Impostazioni Auto Fade per una traccia separata
Di default, tutte le tracce audio usano le impostazioni pre­senti nella finestra di dialogo Auto Fades del progetto. Tuttavia, dato che la funzione Auto Fades utilizza molte risorse di calcolo della CPU è meglio disattivarla global­mente ed attivarla solo sulle singole tracce, secondo le necessità:
1. Click-destro sulla traccia nella Track list e scegliere “Auto Fades Settings...” dal menu contestuale (o selezion­are la traccia e cliccare sul pulsante “Auto Fades Settings” nell’Inspector).
Si apre la finestra di dialogo Auto Fades della traccia; è identica a quella del progetto, ma con l’aggiunta dell’opzione “Use Project Settings”.
2. Disattivare l’opzione “Use Project Settings”.
A questo punto, tutte le impostazioni che si eseguono sono applicate so­lamente alla traccia.
3. Configurare a piacere le impostazioni Auto Fades e ch­iudere la finestra di dialogo.
1. Ingrandire l’evento in modo da vedere bene la sua for-
ma d’onda.
2. Selezionare il tool Pencil.
Collocando il tool Pencil su un evento audio, appare il simbolo di una piccola curva di volume accanto al tool.
3. Per aggiungere un punto d’inviluppo cliccare
nell’evento con il tool Pencil.
Appaiono una curva d’inviluppo ed un punto d’inviluppo blu.
4. Trascinare il punto curva per regolare la forma dell’invi-
luppo.
L’immagine della forma d’onda riflette la curva di volume.
Si può aggiungere un numero qualsiasi di punti curva.
Per rimuovere un punto curva dall’inviluppo, cliccarci
sopra e trascinarlo fuori dall’evento.
La curva d’inviluppo è parte integrante dell’evento audio
– lo segue quando l’evento è spostato o copiato.
Una volta copiato un evento con il suo inviluppo si possono eseguire re­golazioni indipendenti sugli inviluppi nell’evento originale e nella copia.
Ö Inoltre è possibile applicare un inviluppo alla clip audio usando la funzione Envelope nel submenu Process del menu Audio.
Vedere "Inviluppo" a pag. 173.
Tornare alla impostazioni del progetto
Per fare in modo che una traccia utilizzi le impostazioni Auto Fade globali, aprire la finestra di dialogo Auto Fades della traccia ed attivare l’opzione “Use Project Settings”.

Inviluppi evento

Un inviluppo è una curva di volume per un evento audio, simile ai fade in tempo reale, ma che consente di creare variazioni di volume all’interno dell’evento, non solo all’in­izio o alla fine. Per creare un inviluppo di volume per un evento audio procedere come segue:
Fade, crossfade e inviluppi
92
7

Traccia play order

Introduzione

La traccia play order permette di lavorare con sezioni del progetto in modo "libero", par semplificarne al massimo la gestione. Invece di spostare, copiare ed incollare eventi nel display eventi della finestra Project per creare un pro­getto "lineare" si può stabilire l’ordine di riproduzione delle varie sezioni, come in una playlist.
Per questo si possono definire le parti "play order", de­finendo l’ordine di riproduzione delle parti (play order), or­dinando le parti in un elenco ed aggiungere le ripetizioni desiderate. Ciò offre un metodo di lavoro più orientato in una determinata direzione che integra i normali metodi di editing "lineari" nella finestra Project.
Si possono creare più elenchi play order lists, in modo da memorizzare versioni diverse di una song nel progetto senza sacrificare la versione originale. Una volta creato l’elenco play order desiderato, è possibile “appiattire” l’elenco, creando un normale progetto "lineare" in base all’elenco play order e rimuovendo la traccia play order.

Configurare la traccia play order

Supponiamo di avere preparato vari file audio che costi­tuiscono la base di una tipica song pop (introduzione, strofa, ritornello e inciso). A questo punto si vogliono or­dinare questi file con la funzione play order.
Il primo passo è creare la traccia play order. Sulla traccia play order si definiscono sezioni specifiche del progetto creando parti play order, che possono avere una durata qualsiasi, si possono sovrapporre e non sono limitate da inizio o fine di eventi e parti esistenti. Procedere come segue:
1. Aprire il progetto per il quale creare le parti play order.
2. Selezionare “Play Order” dal submenu Add Track del
menu Project (oppure click-destro nella Track list e sceg­liere Add Play Order Track).
S’aggiunge una traccia play order. In un progetto ci può essere solo una traccia play order, ma è possibile configurare più di un elenco play order per questa traccia (vedere "Gestire la traccia play order" a pag. 96).
3. Assicurarsi che sulla toolbar della finestra Project sia
attiva la funzione Snap e che la risoluzione della griglia (Grid) consenta alle parti play order di scattare a posizioni appropriate nel progetto.
E’ attiva la risoluzione "Snap to events" quindi nella finestra Project le nuove parti disegnate scattano tagli eventi esistenti.
4. Sulla traccia play order usare il Pencil per disegnare
una parte della durata desiderata.
S’aggiunge una parte play order, denominata “A” di default. Tutte le parti successive sono nominate in ordine alfabetico.
Per rinominare una parte play order, selezionarla e cam-
biarne il nome nella linea Info della finestra Project, o tenendo premuto [Alt]/[Option], eseguendo un doppio­click sul nome nell’elenco play order (vedere in seguito) ed inserendo un nuovo nome.
Si consiglia di nominare le parti play order seguendo la struttura del pro­getto (ad esempio, Strofa, Ritornello, ecc.).
5. Creare tutte le parti necessarie per il progetto.
In questo esempio sono state create parti play order che seguono la struttura di una classica song pop. Si noti che nel progetto non c’è una timeline: la sequenza musicale è stabilita dalle parti play order.
Le parti possono essere spostate, ridimensionate e can­cellate con le tecniche di editing standard. Nota:
6. Per modificare la durata di una parte selezionare il tool
Arrow quindi cliccare e trascinare gli angoli inferiori della parte nella direzione desiderata, per accorciarla o allun­garla.
Copiando un parte play order (con un [Alt]/[Option]-
trascinamento o i comandi Copy/Paste), si crea una nuova parte con lo stesso nome di quella originale.
Essa, tuttavia, è completamente indipendente dalla parte originale.
Doppio-click su una parte play order per aggiungerla
all’elenco play order corrente.
94
Traccia play order

Lavorare con le parti play order

A questo punto si hanno varie parti play order che costi­tuiscono i mattoni costruttivi principali dell’arrangiamento. I prossimo passo consiste nell’organizzare queste parti usando le funzioni del Play Order Editor.
Creare un ordine di riproduzione (play order)
L’ordine di riproduzione si configura nel Play Order Editor o nell’Inspector della traccia play order. Il Play Order Edi­tor si apre cliccando sul pulsante “e” nell’Inspector o nella traccia play order.
Cliccare nell’ Inspector…
…o nella Track list…
…per aprire il Play Order Editor.
A destra del Play Order Editor, sono elencate le parti play order disponibili, nell’ordine in cui appaiono sulla timeline. A sinistra c’è l’elenco play order vero e proprio, che indica l’ordine di riproduzione delle parti (dall’alto in basso) e quante volte sono ripetute.
Inizialmente l’elenco play order è vuoto – si stabilisce l’or­dine di riproduzione aggiungendo le parti dall’elenco a de­stra a quello play order. Ci sono molti modi per aggiungere parti all’elenco play order.
Doppio-click sul nome di una parte nella sezione
finestra a destra (o nella finestra Project)…
• …quando una parte è selezionata, nell’elenco play order a sin­istra la parte è aggiunta sopra la parte selezionata.
Quando nessuna parte è selezionata, nell’elenco play
order cliccando a sinistra verrà aggiunta la parte alla fine dell’elenco.
Selezionando una o più parti nell’elenco a destra, click-
destro e scegliendo “Append Selected In Play Order”.
Trascinando e rilasciando le parti play order dall’elenco
a destra in quello a sinistra. Una linea blue d’inserzione in­dica dove la parte trascinata è collocata nell’elenco.
In questo esempio, la parte Strofa è trascinata nell’elenco play order e collocata dopo il primo Ritornello.
A questo punto si dovrebbero avere le parti play order or­ganizzate nella sequenza tipica di una song pop. Tuttavia, sono stati usati file audio di poche misure – per trasfor­mare la sequenza in un “brano” (o almeno in una bozza di struttura della song), questi file devono essere riprodotti in loop; ecco a cosa serve la funzione Repeats.
Per ripetere più volte una parte procedere come segue:
Cliccare nel campo Repeats della parte, digitare il nu-
mero di ripetizioni desiderate e premere [Invio].
Quando si riproduce l’ordine di riproduzione, la colonna Counter indica quale ripetizione della parte è riprodotta in quel momento.
Riproducendo l’ordine di riproduzione si sentirà ora l’ar­rangiamento completo. Procedere come segue:
95
Traccia play order
1. Assicurarsi che sia attiva la modalità Play Order.
Quando è attiva, il progetto è riprodotto secondo le impostazioni play or­der.
Navigazione
Per navigare tra le parti play order, si usano i pulsanti di trasporto play order:
Il pulsante Play Order deve essere attivo.
2. Posizionare la finestra Play Order Editor in modo da ri­uscire a vedere la traccia play order nella finestra Project e cliccare nella colonna Arrow della parte in cima all’elenco, in modo che la freccia diventi blu.
Il cursore di progetto salta all’inizio della prima parte specificata nell’elenco play order.
3. Attivare la riproduzione (dal Play Order Editor o sul pannello di Trasporto).
Le parti sono riprodotte nell’ordine specificato.
Editing dell’ordine di riproduzione
Nell’elenco play order a sinistra è possibile:
Selezionare le parti con un click o [Shift]-click.
Le parti selezionate possono non fare parte di una selezione continua.
Trascinare le parti per spostarle nell’elenco.
Trascinare le parti tenendo premuto [Alt]/[Option] per
creare copie degli oggetti selezionati.
Il punto d’inserzione per le operazioni di spostamento e copia è indicato nell’elenco da una linea blu o rossa. La linea blu indica che il movimento o la copia sono possibili; una linea rossa indica che se la posizione cor­rente è già usata il movimento o la copia non sono consentiti.
Usare la colonna Repeats per specificare quante volte deve essere ripetuta ogni parte.
Cliccare sulla freccia a sinistra di una parte nell’elenco play order per spostare la posizione di riproduzione all’in­izio di quella parte.
Per rimuovere una parte dall’elenco, click-destro su di essa e scegliere “Remove Touched” dal menu a tendina che appare. Per rimuovere più parti, selezionarle, click-de­stro del mouse e scegliere “Remove Selected”.
Oggetto Play Order precedente
Oggetto Play Order successivo
Prima ripetizione oggetto Play Order corrente
Ultima ripetizione oggetto Play Order corrente
Questi controlli si trovano nel Play Order Editor, nella tool­bar delle finestra Project e sul pannello di Trasporto.
Nel Play Order Editor, la parte corrente riprodotta è indi­cata da una freccia nella colonna più a sinistra e gli indica­tori nella colonna Counter. Durante la riproduzione è possibile cambiare i play order usando il menu a tendina nel Play Order Editor, nell’Inspector o nella Track list.
Gestire gli ordini di riproduzione
Si possono creare più elenchi play order, in modo d’avere versioni diverse da riprodurre. Nel Play Order Editor, i pul­santi sulla toolbar a destra hanno le seguenti funzioni:
Pulsante Descrizione
Cliccare qui per rinominare l’elenco play order corrente.
Crea un nuovo elenco play order vuoto.
Crea un duplicato dell’elenco play order corrente conte­nente le stesse parti.
Rimuove l’elenco play order corrente selezionato. E’ dis­ponibile solo se è stato creato più di un ordine di riproduzi­one.
Gli elenchi play order creati sono elencati nel menu a ten­dina Name, situato a sinistra dei pulsanti nel Play Order Editor, in cima alla traccia play order nell’Inspector, e nella Track list. Si noti che per poter selezionare un altro play order dal menu a tendina, deve essere attiva la modalità Play Order.
Dall’Inspector, queste funzioni sono accessibili dal
menu a tendina Play Order (che si apre cliccando sul campo del nome play order).
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Traccia play order

Uniformare l’ordine di riproduzione

Una volta trovato l’ordine di riproduzione desiderato, si può "uniformarlo" (cioè convertire l’elenco play order in un pro­getto lineare). Procedere come segue:
1. Cliccare sul pulsante Flatten Play Order (o selezionare Flatten Play Order dal menu a tendina nell’Inspector della traccia play order).
Eventi e parti nel progetto sono riordinati, ripetuti, ridimensionati, spostati e/o eliminati (se non appartengono ad una parte play order utilizzata) in modo da corrispondere esattamente all’ordine di riproduzione. La modal­ità Play Order si disattiva ed è rimossa la traccia Play Order.
Pulsante Flatten Play Order
2. Attivare la riproduzione.
Il progetto è riprodotto esattamente come nella modalità Play Order, ma si può vederlo e lavorarci come al solito.
!
Uniformando l’ordine di riproduzione è possibile che eventi e parti siano rimosse dal progetto. Usare la funzione Flatten solo quando non è più necessario cambiare l’ordine di riproduzione. Se non si è sicuri, salvare una copia del progetto prima di uniformare l’ordine di riproduzione.
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Traccia play order
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Tracce Cartella

Descrizione tracce Cartella

Traccia Cartella
Tracce nella Cartella
Come indica il nome, una traccia Cartella è una cartella che contiene altre tracce. Spostare le tracce in una car­tella è un modo per strutturare ed organizzare le tracce nella finestra Project. Per esempio, raggruppando più tracce in una traccia Cartella si possono “nascondere” tracce (liberando spazio sullo schermo). Si può facilmente mettere in Solo e Mute più tracce e/o editarle come se fossero un’unica entità. Le tracce Cartella possono conte­nere qualsiasi tipo di traccia, incluse altre tracce Cartella.

Gestire le tracce Cartella

2. Rilasciare il pulsante sinistro del mouse.
La traccia è collocata nella traccia Cartella e tutte le parti e gli eventi sulla traccia sono rappresentati da una corrispondente parte della Cartella (vedere "Lavorare con le parti della Cartella" a pag. 100) che rappre­senta graficamente tutte le parti e gli eventi contenuti nella Cartella.
Poichè in una traccia Cartella si può collocare qualsiasi tipo di traccia, è possibile creare sotto-cartelle spostando una traccia Cartella in un’altra. Questa operazione si chi­ama “nesting”. Per esempio, ci potrebbe essere una Car­tella contenente tutte le voci di un progetto, ed ogni parte vocale potrebbe avere a sua volta una Cartella "nesting" che contiene tutti i take, per una gestione più comoda, ecc..
Creare una traccia Cartella
Le tracce Cartella si creano come una qualsiasi altra trac­cia: selezionare “Add Track” dal menu Project e “Folder” dal submenu che appare (o click-destro nella Track list e selezionare “Add Folder Track” dal menu contestuale).
Spostare le tracce in una Cartella
Con un drag&drop del mouse si può spostare qualsiasi tipo di traccia in una Cartella:
1. Nella Track list, cliccare sulla traccia da spostare in una Cartella e trascinarla su una traccia Cartella.
Quando si trascina una traccia dalla Track list alla traccia Cartella, ap­pare una freccia verde che punta ad una Cartella.
Tracce Cartella
Rimuovere le tracce da una Cartella
Per rimuovere una traccia da una Cartella, basta trasci­narla fuori dalla Cartella e rilasciarla nella Track list.
Nascondere/mostrare le tracce in un Cartella
Per nascondere o mostrare le tracce in una Cartella clic­care sul pulsante “Expand/Collapse Folder” (l’icona car­tella). Le tracce nascoste sono riprodotte normalmente.
"Chiudendo" una Cartella in questo modo, le sue parti of­frono comunque una rappresentazione grafica di parti ed eventi contenuti nella Cartella.
Nel submenu Track Folding del menu Project ci sono
varie opzioni per nascondere/mostrare gli elementi conte­nuti nella Cartella; esse sono descritte in dettaglio nel paragrafo "Submenu Track folding" a pag. 40.
99
Muto e Solo di tracce Cartella
Uno dei più grandi vantaggi usando le tracce Cartella è la possibilità di mettere in Muto e Solo più tracce come se fossero un’unità. Muto e Solo di una traccia Cartella influ­enza tutte le tracce contenute nella Cartella stessa. E’ pos­sibile anche mettere in Muto o Solo singole tracce contenute nella Cartella.
Muto di una traccia Cartella
Si silenzia una traccia Cartella (quindi tutte le tracce in essa contenute) allo stesso modo delle altre tracce, clic­cando sul pulsante Mute (“M”) nella Track list.
Solo di una traccia Cartella
Si mette in Solo una traccia Cartella (silenziando quindi tutte le tracce fuori dalla Cartella, tranne quelle già in Solo) allo stesso modo delle altre tracce, selezionandola e cliccando sul pulsante Solo ("S").
Solo o Muto di tracce nella Cartella
Mostrare le tracce nella Cartella ed usare i pulsanti Mute e Solo nella Track list come al solito, per ogni traccia nella Cartella.

Lavorare con parti Cartella

Una parte Cartella indica graficamente eventi e parti sulle tracce nella Cartella. Le parti Cartella visualizzano posiz­ione e durata di eventi e parti, oltre che la traccia sulla quale si trovano (le posizioni verticali). La parte Cartella mostra anche i colori usati per le parti.
Le parti Cartella si creano automaticamente quando ci sono parti ed eventi sulle tracce nella Cartella. Si appli­cano i seguenti criteri:
Se c’è un vuoto tra parti/eventi sulle tracce, si hanno due parti Cartella separate.
Parto o eventi sovrapposti nella Cartella possono es-
sere rappresentati dalla stessa parte Cartella o da due parti Cartella diverse – dipende da quanto si sovrappon­gono.
Se una parte/evento si sovrappone per metà o meno della sua durata, esso è collocato in una nuova parte Cartella.
L’evento “LeadGuit” copre l’evento “Bassline” per più di metà della sua durata, quindi è in­cluso nella stessa parte Cartella.
L’evento “SoloGuit” non copre nessun altro evento; si crea quindi una nuova parte Cartella.
Gestire ed editare le parti Cartella
La maggior parte dell’editing che si esegue nella finestra Project si può applicare anche alle parti Cartella.
Qualsiasi editing eseguito su una parte Cartella nella finestra Project influenza tutti gli eventi e parti che con­tiene (quegli elementi sulla traccia nella Cartella rappre­sentati dalla parte Cartella). Si possono selezionare più parti Cartella, se si desidera – per gestirle ed editarle insi­eme. L’editing comprende:
• Spostamento di una parte Cartella. Si spostano eventi e parti in essa contenuti (eventualmente creando altre parti Cartella, dipende da come si sovrappongono le parti).
• Uso dei comandi Cut, Copy e Paste.
• Eliminazione di una parte Cartella (si eliminano anche eventi e parti che contiene).
• Separazione di una parte Cartella con il tool Scissors (vedere l’esempio seguente).
• Incollaggio delle parti Cartella con il tool Glue. Ciò funziona solo se le parti Cartella adiacenti contengono eventi o parti sulla stessa traccia.
• Ridimensionamento di una parte Cartella: si ridimensionano eventi e parti in essa contenute secondo i metodi di ridimen­sionamento selezionati. Ciò si stabilisce cliccando sul tool Ar­row nella toolbar e scegliendo “Normal Sizing”, “Sizing Moves Contents” o “Sizing Applies Time Stretch” dal menu a tendina – vedere "Ridimensionare gli eventi" a pag. 47. Si noti che scegliendo “Sizing Applies Time Stretch” non sono tenuti in considerazione i dati d’automazione.
• Mute di una parte Cartella; sono silenziati eventi e parti che contiene.
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Tracce Cartella
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