Grazie per aver scelto Alesis Micron! Il Micron è uno straordinario sintetizzatore ad 8 voci con modeling analogico basato sul
motore sonoro del fratello maggiore, l’Alesis ION.
Il Micron è stato dotato di tutta la potenza di elaborazione sonora
che ha decretato il successo di ION, con in più alcune caratteristiche proprie che, siamo certi, saranno in grado di renderlo uno
strumento unico. Il pannello frontale del Micron è stato progettato
in maniera molto logica, per consentire un facile accesso alle funzioni principali, sopratutto in quelle situazioni che richiedono la
massima versatilità (ad esempio durante le esibizioni dal vivo). Il
synth è fornito non solo di patch sonore altamente performanti, ma
anche di pattern melodici e drum beat, entrambi richiamabili istantaneamente con la pressione di un pulsante e la rotazione di una
manopola. Ciò permette di creare sofisticati pattern combinando
fino a dieci timbri, e grazie ai Setup, di mixare fino a 26 Programmi insieme a 26 pattern ritmici, tutti disponibili simultaneamente.
E’ un periodo particolarmente eccitante per i synth di questo tipo.
Dopo l’epoca degli strumenti basati sulla riproduzione delle timbriche analogiche mediante il triggering di campioni, l’industria
ha cambiato radicalmente rotta, riscoprendo la vera essenza di un
suono che ha fatto letteralmente la storia della musica. Oggigiorno, molte sonorità basate sul modeling analogico - dalle percussioni ai lead pad - la fanno da padrone in diversi generi
musicali moderni.
Alesis si colloca indubbiamente al centro di questa rinfrescante
“new-wave”. Il primo prodotto del genere è stato l’A6 Andromeda, un vero synth analogico da molti considerato lo strumento
non-modulare più potente mai creato, seguito a ruota dall’Alesis
ION, incensato da critica e pubblico come un sintetizzatore dal
suono straordinario. Ora, con il Micron, Alesis prosegue sulla
linea tracciata portando il modeling analogico verso nuovi traguardi sonori.
Registrate l’acquisto del vostro Micron sul sito internet di Alesis
all’indirizzo: www.alesis.com. Dato che il sistema operativo del
synth può essere aggiornato via MIDI, visitate spesso il sito per
conoscere le ultime novità ed aggiornamenti che di volta in volta
saranno resi disponibili al grande pubblico.
Crediamo fermamente che il Micron si rivelerà uno strumento
capace di ispirare la vostra musica come nessun’altro, ed in grado
di stupirvi continuamente con le numerose funzionalità che ci
siamo presi la briga di includere per voi.
Con affetto,
I ragazzi di Alesis
Per ottenere gli aggiornamenti ed essere messi al corrente delle ultime novità
relative al Micron, registrate
l’acquisto sul sito internet:
http://www.alesis.com/support/warranty.htm
5
Introduzione
Controllo della Confezione
La confezione originale del Micron deve contenere i seguenti
oggetti:
•Il synth Micron (naturalmente!)
•Un alimentatore CA
•Il presente manuale utente
•Una card di garanzia
Visitate il sito internet di Alesis all’indirizzo www.alesis.com e
registrate l’acquisto del Micron. Questo ci permetterà di fornirvi il
miglior supporto possibile per qualsiasi esigenza futura.
Come Usare il Manuale
Dato che molti di voi saranno a questo punto impazienti di iniziare
ad esplorare il Micron, suggeriamo di consultare il Capitolo 1 per
conoscere le informazioni relative ai collegamenti di base dello
strumento, e quindi di passare al Capitolo 2 - “Prima Sessione”. In
questo modo sarete in grado di cominciare a suonare immediatamente ed ottenere gratificazione istantanea. Per qualsiasi dubbio,
fate riferimento alla sezione “Frequently Asked Questions” (FAQ)
dell’Appendice A a pag.111.
Nei Capitoli 3-6 potete trovare gli argomenti delle modalità operative principali, cioè Pattern, Rhythm, Setup e Program.
Per i dettagli su come usare il Micron insieme ad altri dispositivi MIDI, fate riferimento al Capitolo 8 - “MIDI”.
Verso la fine del manuale è possibile consultare la sezione dedicata alla Risoluzione dei Problemi e le Specifiche Tecniche.
I nomi di pulsanti, tasti, manopole e controlli presenti sul Micron
sono stati formattati nel corso del manuale per facilitarne il
riconoscimento, e cioè:
[setup]I tasti del pannello superiore sono indicati in
grassetto tra parentesi quadre
(m1)Wheel, manopole, cursori e jack del pannello
posteriore sono segnalati in grassetto tra parentesi
ParametriI parametri oggetto di editing sono indicati in
grassetto
lengthLe impostazioni dei vari parametri sono indicate
in corsivo
I suggerimenti ed i consigli
sulle diverse procedure
operative sono racchiusi in
box con sfondo grigio come
questo.
I passaggi particolarmente
importanti sono evidenziati
da box descrittivi come
questo, affiancati da un
punto esclamativo come
!
quello a sinistra.
6
1
Collegamenti
Schema esplicativo dei collegamenti
Power Audio Out Headphones Audio In Pedals
Presa di corrente
Cavi audio da 1/4"
Amplificatore stereo
Cuffie stereofoniche
Collegare l’Alimentatore di Rete
Prima di effettuare qualsiasi connessione, spegnere il Micron. Collegare prima il cavetto dell’adattatore al jack sul retro del synth, e
successivamente inserire la spina nella presa di corrente
elettrica.
Connessioni Audio
•Uscita stereo. Utilizzare due cavi per collegare l’uscita
Left e Right del Micron agli ingressi di un amplificatore
stereo o di un mixer
•Cuffie. Inserire il cavo delle cuffie all’uscita Headphones sul retro dello strumento
Collegare i Pedali
Il Micron è fornito di due jack dedicati ai pedali, indicati come
(sustain) ed (expr), che consentono rispettivamente il collegamento di un pedale di sustain e di un pedale di espressione (non
inclusi con lo strumento).
(sustain) Questa presa è compatibile con un qualsiasi switch a
pedale temporaneo. Dato che il Micron calibra automaticamente lo switch, non ha importanza che questo
sia in condizioni ‘aperto’ o ‘chiuso’, purchè se ne effettui il collegamento a strumento spento.
(expr)Presa compatibile con il pedale Roland EV-5 o equiva-
lente.
Pedale di espressione
Strumento esterno
ATTENZIONE: Prima di
collegare i cavi audio, verificare che il volume
dell’amplificatore o del
mixer esterni sia al minimo.
In caso contrario è possibile
che i transienti di picco pos-
!
sano danneggiare i diffusori
acustici.
NOTA: Se il pedale di
sustain opera al contrario
(cioè il sustain è applicato
quando si solleva il piede
dal controller), spegnere il
Micron, collegare il pedale
al jack (sustain) ed accendere lo strumento evitando
di premere il pedale.
Switch a pedale
7
Collegamenti
1
Pagina intenzionalmente lasciata in bianco
8
2
Prima Sessione
Panoramica del Micron
In questa sezione del manuale scopriremo come:
•Esplorare il pannello superiore del Micron
•Chiarire alcuni concetti di base
•Riprodurre alcuni suoni di base (chiamati Programmi)
•Imparare i diversi modi di navigare tra i Programmi del
Micron
•Riprodurre i Pattern incorporati
•Catturare e riprodurre delle frasi musicali
•Esplorare i suoni di batteria e riprodurre i Pattern ritmici
•Conoscere i Setup. I Setup rappresentano delle impostazioni
che racchiudono Programmi e Pattern musicali/ritmici,
ovvero delle potenti e flessibili combinazioni sonore in
grado di adattarsi facilmente a diverse situazioni musicali
Pannello Superiore
volume controller real-time tasti Performance display manopola Control
Volume
La manopola (volume) all’estrema sinistra del pannello superiore
gestisce il volume dello strumento. Nel caso in cui in seguito alla
pressione delle note sulla tastiera il Micron non emetta alcun
suono, verificare che l’impostazione di questo controllo non sia al
minimo.
Controller real-time
I cursori (m1) ed (m2), la (pitch) wheel e le manopole (x/y/z)
nella parte sinistra del pannello superiore costituiscono i controller
con i quali è possibile interagire in tempo reale con i suoni del
Micron.
9
Prima Sessione
2
Tasti Performance
Con questi tasti è possibile selezionare l’ottava, impostare il tempo
ed eseguire diverse altre funzioni connesse all’esecuzione strumentale.
Display
Schermo a cristalli liquidi nel quale sono indicate le informazioni
relative all’operazione corrente.
Manopola Control
La manopola Control - ed i tasti che lo circondano - costituiscono i
controlli più importanti del Micron. Premendo uno dei tasti - [pro-grams], [setups], [config], [patterns] e [rhythms] - è possibile
selezionare una delle modalità operative dello strumento.
Ruotando la manopola si possono quindi alternare le diverse opzioni disponibili, il cui editing può essere ottenuto premendo la
manopola stessa.
Concetti Chiave
I concetti fondamentali alla base della struttura del Micron sono:
Programmi
I Programmi rappresentano i suoni del Micron, e sono il risultato
dell’elaborazione del segnale da parte di oscillatori, filtri, generatori d’inviluppo, matrice di modulazione ed altri componenti di
natura analogica.
Pattern
I pattern non sono altro che motivi melodici riprodotti in loop
(cioè in modo ripetuto). Il Micron è fornito di due tipi di Pattern arpeggi e sequenze (maggiori dettagli possono essere desunti nel
Capitolo 3).
Pattern Ritmici
I pattern ritmici sono costituiti da una combinazione di Programmi
percussivi in sequenza, la cui configurazione ricorda molto da
vicino quella di una batteria elettronica nella quale è possibile
selezionare i suoni e specificarne la posizione all’interno di uno
schema ritmico.
Setup
I Setup sono degli elementi molto sofisticati che racchiudono al
loro interno un mix tra Programmi multipli, Pattern melodici e ritmici.
10
Navigare utilizzando la manopola Control ed
i relativi tasti
Utilizzando la manopola Control ed i relativi tasti sulla destra del
display è possibile navigare tra le diverse opzioni operative del
Micron. La maggior parte delle volte, per l’accesso alle funzioni è
necessario premere uno dei tasti, e quindi premere o ruotare la
manopola Control.
“Luce Verde / Luce Rossa”
I tasti che circondano la manopola Control si accendono in verde
alla prima pressione per segnalare che ci si trova in modalità
“play”, e che il controllo può essere utilizzato per la selezione.
Una volta premuta la manopola Control, il tasto corrispondente si
accende in rosso, per indicare che si è entrati in modalità “edit”, e
che la manopola può essere usata per modificare l’impostazione
del parametro.
E’ possibile accendere un solo tasto per volta, dato che ognuno di
questi segnala l’accesso ad una delle modalità operative principali
del Micron.
Riassumendo:
“Ruotando la manopola Control...”
...è possibile navigare tra le diverse opzioni operative.
Prima Sessione
2
mentre invece “Premendo la manopola Control...”
...si può impostare il valore del parametro indicato sul display. Premendo nuovamente la manopola è possibile uscire dalla modalità
“edit” e tornare alla modalità “play”. La figura in basso mostra un
esempio di come le diverse operazioni permettano di esplorare le
pagine interne dedicate ai parametri.
ruotando
premendo
ruotando
ruotando
premendo
11
Prima Sessione
2
Riprodurre i Programmi
I suoni di base del Micron sono chiamati “Programmi”. In questo
paragrafo descriveremo come riprodurli.
Localizzare e premere il tasto [programs] sulla destra del pannello superiore, dopodichè ruotare la manopola Control. Notare
come i Programmi siano stati organizzati per categoria - prima i
Bassi, poi i suoni Lead, quindi i Pad etc.
Alzare il volume e provare a suonare il synth per ascoltare i diversi
timbri. Utilizzare la (pitch) wheel, i due cursori e le manopole (x/y/z) per interagire in tempo reale con i suoni. Da notare che:
•La luminosità della wheel (pitch) incrementa gradualmente
man mano che la si ruota.
•Le manopole (x/y/z) operano in modo diverso in base al Programma selezionato. Per alcuni suoni possono agire sulla
velocità dell’attacco, mentre per altri sull’intonazione del
timbro mediante la modifica della risonanza del filtro.
•Il cursore (m1) di solito - ma non sempre - consente di
aggiungere l’effetto di vibrato.
•Il cursore (m2) di solito - ma non sempre - permette di effettuare lo ‘sweep’ della frequenza del filtro, in maniera da
modificare radicalmente il tono.
Un classico esempio di come sia possibile riprodurre il tipico “filter sweep” dei synth analogici è quello di premere alcune note
prima, durante e dopo aver usato il cursore (m2).
Navigare tra i Programmi
Ruotare la manopola Control per navigare tra le 13 categorie di
Programmi. Alla fine dell’elenco, tutti i Programmi sono presentati in ordine alfabetico, a prescindere dalla rispettiva categoria di appartenenza.
Il testo in rosso sopra la tastiera mostra le 13 categorie di strumenti, con in più l’opzione all, cioè l’elenco non-categorizzato. Per selezionare istantaneamente una categoria, tenere
premuto il tasto [programs] e premere la nota associata sulla
tastiera (tasto bianco).
12
Per passare direttamente ad
una determinata categoria,
tenere premuto il tasto [pro-grams] e premere la nota
associata sulla tastiera
!
(tasto bianco).
Categorie Speciali
All
Come appena detto, la categoria All raccoglie in ordine alfabetico
tutti i Programmi del Micron.
Recent
Nella categoria Recent sono memorizzati gli ultimi dieci Programmi utilizzati, ordinati sempre sotto le rispettive categorie
principali. Quest’elenco consente di accedere facilmente ai suoni
spesso selezionati, ma non può essere impostata dall’utente. Se si
desidera includere un Programma nella lista, è necessario prima
selezionarlo e suonarlo, dopodichè questo apparirà nell’elenco.
Faves
•Aggiungere Programmi dalla categoria Faves. La categoria Faves (abbreviazione di “Favorites”) permette di memorizzare i Programmi preferiti dall’utente. Per fare ciò,
accedere alla modalità [programs], e premere la manopola
Control per passare alla modalità edit. Sul display apparirà la
richiesta “Add to Faves?” (“Aggiungere alla Categoria
Favorites?”). Premere nuovamente la manopola Control per
includere il Programma nella lista, oppure il tasto [pro-grams] per annullare l’operazione e chiudere la schermata.
Non c’è un limite massimo di Programmi salvabili nella
lista.
•Rimuovere i Programmi dalla categoria Faves. Per cancellare un Programma dai Favorites, richiamare il suono che
si desidera rimuovere, e premere la manopola Control. Sul
display apparirà la richiesta di conferma “Remove Fave?”
(“Rimuovere dalla Categoria Favorites?”). Premere nuovamente la manopola Control per eseguire l’operazione.
Prima Sessione
2
Cambiare Ottava
Anche se il Micron è dotato di una tastiera in scala ridotta, il suo
‘span’ copre tutte e 128 le note MIDI. Utilizzare i tasti [octave]
sulla sinistra del display per trasporre l’estensione della tastiera
verso entrambi i registri acuto o grave, a seconda delle esigenze.
Il grado di intensità luminosa dei tasti [octave] incrementa progressivamente ad ogni singola pressione, e questo per dare un
riferimento visuale dell’ottava correntemente selezionata.
Se si desidera ripristinare l’ottava di default, premere simultaneamente entrambi i tasti [octave].
13
Prima Sessione
2
Riprodurre i Pattern Interni
Il Micron è fornito di numerosi pattern con funzioni di editing
complete e flessibili, delle quali però ci occuperemo più avanti nel
manuale. Per adesso, vediamo come riprodurre alcuni di questi per
sentire come suonano.
Premere il tasto [patterns] sulla destra del display.
Ruotare la manopola Control per navigare tra i pattern preset della
memoria interna, e premere le note della tastiera per riprodurli.
[tap]
Premendo più volte il tasto [tap] è possibile specificare il tempo
(velocità) di riproduzione dei pattern. Il Micron rileva l’intervallo
che intercorre tra ogni singola pressione del tasto ed imposta automaticamente il tempo.
Se si desidera impostare il tempo con maggiore precisione (con
risoluzione minima limite di 1/10 di beat per minuto), tenere premuto il tasto [tap] e ruotare la manopola Control verso sinistra o
destra per - rispettivamente - diminuire o aumentare la velocità. Il
valore di tempo corrente è indicato sul display.
[latch]
Premendo il tasto [latch] sulla sinistra del display è possibile far
continuare la riproduzione dei pattern anche dopo aver rilasciato le
note premute sulla tastiera.
Per interrompere definitivamente il playback, premere nuovamente il tasto [latch].
14
Riprodurre i Pattern Ritmici
I pattern ritmici (“Rhythm”) costituiscono un mix tra Programmi
di batteria/percussioni arrangiati secondo un preciso schema ritmico.
Premere il tasto [rhythms] sulla destra del display, e ruotare la
manopola Control per navigare tra i pattern presenti in memoria.
Riproduzione dei pattern ritmici Riproduzione dei singoli suoni percussivi
(solo tasti bianchi)
•Per riprodurre un pattern ritmico
Tenere premuta una qualsiasi nota della tastiera a partire
dalla prima a sinistra e fino al G# centrale (Sol# centrale),
ovvero l’intervallo compreso tra recent ed all.
•Per riprodurre i singoli suoni di percussione
Premere uno dei tasti bianchi a partire dalla nota A centrale
(La centrale) e fino all’ultimo tasto sulla destra, cioè le note a
partire da voice.
La nota A centrale corrisponde alla percussione Drum A. La nota
successiva B (cioè Si), alla percussione B, e via dicendo. Le note
superiori all’intonazione limite del pattern ritmico non riproducono alcun suono.
Prima Sessione
2
•Per mantenere un pattern in riproduzione anche dopo
aver rilasciato il tasto premuto
Tenere premuta una delle note a partire da G# e verso sinistra
per triggerare il pattern, quindi premere il tasto [latch] e
rilasciare la nota premuta. Per interrompere definitivamente
il playback, premere nuovamente il tasto [latch].
•Per modificare il valore di tempo
Premere più volte il tasto [tap] ad intervalli regolari di
tempo, oppure tenere premuto il tasto [tap] e ruotare la
manopola Control.
Per ciascun suono percussivo è possibile impostare il livello
sonoro, il pan sinistra/destra dell’immagine stereo, la divisione ritmica, la durata, la quantizzazione ed il nome (maggiori dettagli
sulle operazioni di editing sono riportate più avanti nel manuale).
15
Prima Sessione
2
Esplorare i Setup
Premere il tasto [setups] per accedere all’omonima modalità operativa. Ogni singolo Setup rappresenta una combinazione di:
•Programmi multipli
•Pattern
•Pattern ritmici
•Split (ovvero l’assegnazione - ad esempio - di un suono di
batteria al registro grave, di un timbro di basso a quello
medio e di un suono Lead a quello acuto)
•Impostazione dello status on/off di Latch
•Trasposizione dell’intonazione
•Impostazioni di pan L/R e livello audio
•Impostazione degli effetti
•Assegnazione dei controller
Dopo aver premuto il tasto [setups], ruotare la manopola Control
per navigare tra i diversi Setup disponibili e premere le note su
tutta l’estensione della tastiera per sperimentare con le diverse
combinazioni di split, layer e trigger. I preset rappresentano una
buona idea dalla quale partire per costruire i propri Setup personalizzati.
Il Micron è stato progettato in modo tale da consentire un facile
assemblaggio dei propri Setup. L’esempio che segue descrive
come iniziare a costruire un Setup:
1.Accedere alla modalità Program e selezionare un suono di
Basso.
2.Premere la manopola Control e selezionare “start new setup”.
3.Tornare alla modalità Program e scegliere un suono Lead.
4.Premere la manopola Control e scegliere l’opzione “add to setup?”, dopodichè selezionare “Split A high?”.
5.Accedere alla modalità Rhythm e selezionare un pattern.
6.Tenere premuto il tasto [rhythms] e premere il tasto [setups]
per aggiungere il pattern al Setup.
7.Iniziare a suonare.
16
Registrare le Frasi
Non è indispensabile essere in modalità Pattern per crearne uno. Il
Micron è in grado di catturare l’esecuzione strumentale in qualsiasi momento e di inserire gli eventi musicali in un pattern. I pattern creati in questo modo, cioè in tempo reale, sono denominati
“frasi”.
•Frasi in modalità Program
Premere il tasto [programs] per accedere alla modalità corrispondente. Tenere premuto il tasto [phrase] e suonare una
frase musicale. Non appena si preme la prima nota, il tasto
[phrase] inizia a lampeggiare, per indicare che lo strumento
ha cominciato a registrare la frase. Il tasto [phrase] può
essere rilasciato non appena premuta la prima nota.
Una volta registrata la frase, premere nuovamente il tasto
[phrase]. Il tasto rimane acceso per segnalare che il Micron
è ora pronto a riprodurre gli eventi incisi. Premere una qualsiasi nota per riprodurre la frase in base al tempo corrente.
L’ultima frase registrata è salvata in memoria come il pattern
denominato “* Phrase”, ed appare all’inizio dell’elenco dei
pattern. Se si desidera conservare indefinitivamente la frase,
richiamare il pattern ed assegnargli un nome diverso (p.52).
•Frasi in modalità Setup
L’uso delle frasi risulta molto utile in modalità Setup, dato
che in questo modo è possibile costruire dei riff ritmici da
sfruttare come base mentre ci si suona sopra. Qui il concetto
si fa leggermente più complicato, poichè ad ogni parte è possibile assegnare una frase differente. Tuttavia, la procedura
rimane sempre quella di prima - ovvero tenere premuto il
tasto [phrase] e suonare le note.
Per registrare una frase e contemporaneamente cancellare le
altre, tenere premuto il tasto [phrase] ed iniziare a registrare
quando il tasto è spento. Viceversa, per aggiungere una
nuova frase a quelle già esistenti, iniziare a registrare quando
il tasto è acceso.
Le ultime frasi registrate in modalità Setup sono salvate in
memoria come pattern nominati “* Phrase PartA”, “* Phrase
PartB” etc. Anche in questo caso, per conservare le frasi
preferite, richiamare il pattern e modificarne il nome.
Per registrare una frase, richiamare il preset “Bass/Lead
Split” dal menù Setup, e suonare la tastiera. Il registro grave
riprodurrà il suono di Basso, mentre quello acuto il suono
Lead. Una volta registrata la frase, premere una qualsiasi
nota della tastiera per eseguirne la riproduzione.
Prima Sessione
2
Nel caso in cui risulti impossibile salvare la frase, è
probabile che ciò dipenda
dall’impostazione di protezione della memoria. Consultare p.103 per maggiori
dettagli.
Frasi in modalità Setup:
La prima nota suonata
determina sempre la parte
alla quale verrà associata la
frase stessa.
Consideriamo ad esempio
un setup Bass/Lead Split,
con un suono di Basso (Part
A) assegnato al registro
grave della tastiera ed un
suono Lead (Part B) a quello
acuto.
Se la prima nota suonata
appartiene al registro grave,
la frase verrà associata alla
Part A, anche qualora in
seguito si dovessero premere le note de l regis tro
acuto.
Analogamente, se la prima
nota suonata appartiene al
registro acuto, la frase sarà
assegnata alla Part B, anche
nel caso in cui successivamente si dovessero premere
le note del registro grave.
E che succede se il Setup è
impostato in modo tale da
riprodurre più Programmi
alla pressione di una singola
nota? In questo caso, la
frase verrà associata al Programma con la lettera più
bassa.
17
Prima Sessione
2
Collegare Strumenti Esterni
La coppia di jack (audio in) da 1/4 di pollice sul retro del Micron
permette di collegare anche strumenti esterni - come ad esempio
un altro sintetizzatore, una chitarra etc. I jack accettano sia connettori bilanciati, sia sbilanciati.
L’audio esterno in ingresso può essere mixato con i suoni prodotti
internamente dagli oscillatori del Micron, e la combinazione
risultante inviata ai filtri ed agli effetti del synth. Dato che tutto
ciò, comunque, non avviene automaticamente, è necessario
impostare prima alcuni parametri. Maggiori dettagli su filtri ed
effetti possono essere desunti a partire dal pag. 68.
Se si intende collegare una sorgente audio stereo, utilizzare
entrambi i jack d’ingresso. Per sorgenti mono invece, collegare il
solo jack (left). In questo caso, il segnale in ingresso verrà comunque dirottato ad entrambi i canali sinistro e destro.
Il Micron è stato fornito anche di Programmi speciali - come ad
esempio quelli Vocoder - appositamente studiati per l’elaborazione
di un segnale esterno. Questi Programmi sono contraddistinti dal
simbolo “*” per facilitarne il riconoscimento, e sono stati assegnati alla categoria sfx.
Whew!
A questo punto abbiamo coperto una gran mole di argomenti,
quanto meno sufficienti per iniziare a suonare il Micron e a navigare tra le principali funzionalità del synth senza eccessivi mal di
testa. Nei capitoli che seguono descriveremo più in dettaglio le
caratteristiche relative al MIDI ed altre funzioni avanzate.
18
3
Pattern
Riprodurre i Pattern
I Pattern sono delle linee melodiche riprodotte in loop e triggerate
mediante la pressione delle note sulla tastiera.
Premere il tasto [patterns] accanto alla manopola Control, e ruotare la manopola stessa per navigare tra i pattern disponibili presenti in memoria. L’avvicendarsi dei diversi pattern è indicato
dall’apparizione del nome corrispondente sul display.
Premere una nota per riprodurre il pattern selezionato. Il playback
continuerà fin tanto che si manterrà premuta la nota sulla tastiera.
Usare la funzione Latch
Premendo il tasto [latch] è possibile far continuare il playback del
pattern anche dopo aver rilasciato la nota premuta.
Premere nuovamente il tasto [latch] per interrompere definitivamente la riproduzione del pattern.
Usare la funzione Tap
Premendo il tasto [tap] ad intervalli regolari è possibile impostare
il tempo (cioè la velocità) del pattern in riproduzione. Se si intende
specificare con maggiore precisione il tempo, tenere premuto il
tasto [tap] e ruotare la manopola Control. Il valore selezionato
apparirà sul display.
Opzioni Pattern:
19
Pattern
3
Tipi di Pattern: Arpeggi e Sequenze
I Pattern possono essere fondamentalmente suddivisi in due tipi:
“Arpeggi” e “Sequenze”.
Entrambe le tipologie rispondono alla pressione dei tasti generando una serie di note allocate su uno schema ritmico preprogrammato. L’unica differenza tra i due tipi risiede in quali note
vengono riprodotte.
Un arpeggio suona in loop sfruttando le note effettivamente premute sulla tastiera. Tenendo cioè premuto un accordo, il Micron
genererà una melodia in base alle singole note suonate.
Una sequenza, invece, è composta da una linea melodica già
definita. Tutto quello che c’è da fare in questo caso è tenere premuta una singola nota, per dar modo al synth di riprodurre la frase
musicale associata a quel tasto. La pressione di una nota differente
determina la trasposizione della stessa frase in base all’intervallo
in semitoni specificato.
La tipologia di ogni pattern può essere facilmente cambiata da
“arpeggio” a “sequenza” e viceversa. Lo schema ritmico rimane
valido in entrambi i casi - l’unica differenza è che le note generate
apparterranno o ai tasti premuti, o a quelle preregistrate.
Per facilitare la comprensione di quest’ultimo concetto, è sufficiente selezionare un qualsiasi pattern, e provare ad alternare
l’impostazione del parametro “type” tra “arpeggio” e “sequence”
per apprezzare le differenze (vedere anche pag. 24 per ulteriori
dettagli al riguardo).
Frasi contro Pattern
Nelle modalità Program e
Setup, con il tasto [phrase] è
possibile registrare velocemente e riprodurre un riff o
una linea melodica. In
questo senso quindi, le Frasi
sono le più indicate per la
“cattura” di momenti musicali estemporanei, quando
cioè c’è bisogno di fermare
una certa idea prima che
questa prenda definitivamente il volo.
Una Frase in pratica non è
altro che un pattern registrato mediante il tasto
[phrase]. La conferma viene
dal fatto che l’ultima frase
incisa viene salvata in
memoria come un pattern
denominato “* Phrase”.
Questa frase, se necessario,
può essere rinominata e
scritta per un eventuale utilizzo futuro. E’ sufficiente in
questo caso localizzare il
pattern “* Phrase” e rinominarlo secondo le proprie
esigenze.
20
3
Pattern
Editing dei Pattern
Per selezionare il pattern da modificare, premere il tasto [patterns] e ruotare la manopola Control. Tenere premuta una qual-
siasi nota della tastiera per avviare il pattern e verificare che sia
quello desiderato. Se necessario, utilizzare il tasto [tap] per
impostare il tempo (velocità) di riproduzione.
Una volta scelto il pattern, premere la manopola Control per
entrare in modalità edit. Ruotare la manopola Control per navigare tra le diverse opzioni disponibili, e premere la manopola
stessa per selezionare/deselezionare il parametro del quale si
intende modificare l’impostazione.
Le opzioni offerte dalla modalità di edit sono le seguenti:
1. Revert-to-stored? / Unrevert-to-edited?
Con questo comando è possibile annullare le ultime modifiche
apportate al pattern. Premere la manopola Control per richiamare lo status pre-editing.
Premendo la manopola una seconda volta si può viceversa annullare l’operazione di revert, e ripristinare le modifiche apportate
(comando unrevert).
Utilizzando le operazioni revert ed unrevert è possibile in pratica
comparare ogni singola modifica con lo status originale, ed annullare eventualmente le operazioni ritenute insoddisfacenti.
Una volta ottenuto il risultato definitivo, premere il tasto [store]
per salvare definitivamente il pattern in memoria.
Salvataggio dei pattern
Il tasto [store] si accende in
seguito ad ogni operazione
di modifica del pattern, per
segnalare il fatto che gli
eventi o i parametri sono
stati in qualche modo
variati.
Premere il tasto [store] per
salvare in memoria le modi-
!
fiche apportate al pattern.
La mancata attuazione di
questa procedura determina, allo spegnimento del
Micron, la perdita totale ed
irrecuperabile di tutte le
operazioni di editing effettuate dall’ultima scrittura
in memoria.
21
Pattern
3
2. Send to setup?
Premendo la manopola Control quando sul display è visualizzata
questa opzione, è possibile inviare all’ultimo Setup selezionato il
pattern oggetto di editing.
Qualora il Setup sia sprovvisto di parti, il pattern verrà automaticamente assegnato alla Part A.
Se invece il Setup è composto da più parti, è possibile assegnare il
pattern in uno dei seguenti modi:
1.send to part. Opzione con la quale si assegna il pattern alla
Part. Da tenere a mente che questa utilizza sia un Programma, sia un pattern. Se il Programma della Part è stato
impostato su “(pattern’s pgm)”, il pattern suonerà esattamente come se fosse in modalità Pattern. Altrimenti, il Setup
riprodurrà il pattern facendo riferimento al Programma
impostato per il Setup stesso.
2.layer. La Part esistente del Setup viene duplicata, creando
una nuova Part. Il pattern in questo caso è assegnato alla
nuova Part.
3.split low. La Part esistente del Setup viene splittata in due a
partire da una determinata nota.
Per quest’ultima opzione, il Micron richiede all’utente di definire
la nota di split. La successiva esecuzione del comando determina
così l’assegnazione del pattern allo split di sinistra, con il risultato
che tutte le note alla sinistra del punto di split riprodurranno il
nuovo pattern. Le note invece alla destra del punto di split
(inclusa questa), useranno la Part esistente del Setup.
Alla nuova Part viene assegnata la lettera successiva a quella
oggetto di split. Se ad esempio un Setup è composto dalle Part A,
B, C e D, e si decide di splittare la Part B, alla nuova Part verrà
assegnata la lettera C, mentre le Part successive saranno rinominate in avanti di una lettera (la C diventerà D; la D diventerà E,
etc.).
Per selezionare il punto di split, ruotare la manopola Control,
oppure premere una nota sulla tastiera. Se necessario, utilizzare il
tasto [octave] nel caso in cui il punto di split desiderato dovesse
ricadere all’esterno dell’ottava correntemente selezionata.
4.split high. Opzione simile alla split low, ed anche in questo
caso il Micron richiede la scelta del punto di split. Il pattern è
quindi inviato allo split di destra (invece che a quello di sinistra). Il risultato è che tutte le note alla destra del punto di
split riprodurranno il nuovo pattern. Le note invece alla sini-stra del punto di split (inclusa questa), useranno la Part esistente del Setup.
Il comando send to setup
permette soltanto di assegnare il pattern oggetto di
editing al Setup corrente. Se
quest’ultimo non dovesse
corrispondere a quello al
quale si desidera assegnare
il pattern, sarà necessario
uscire dalla modalità edit,
scegliere il Setup, tornare in
modalità edit del pattern e
procedere con l’assegnazione.
Come cambiano le lettere in
base alla scelta delle opzioni
“layer”, “split low” e “split
high”
In seguito alle operazioni di
layer o split, alla nuova Part
viene assegnata la lettera
successiva a quella della
Part splittata. Tutte le lettere
che seguono sono rinominate in avanti di una unità.
Consideriamo ad esempio
un Setup con quattro Part:
A
B
C
D
Splittando ulteriormente la
Part B otterremo:
A
B (low split di B)
C (high split di B)
D (la vecchia Part C)
E (la vecchia Part D)
22
3
Pattern
Per selezionare il punto di split, ruotare la manopola Control,
oppure premere una nota sulla tastiera. Se necessario, utilizzare il
tasto [octave] nel caso in cui il punto di split desiderato dovesse
ricadere all’esterno dell’ottava correntemente selezionata.
5.add part. Opzione che consente di aggiungere il pattern
come una nuova Part. Tutti gli altri parametri della Part sono
automaticamente reinizializzati sui rispettivi valori di
default.
3. Start new setup?
Opzione che permette di creare un nuovo Setup, al quale viene
assegnato lo stesso nome del pattern oggetto di editing ma preceduto dal simbolo matematico “+” (esempio: “+Liner” se il pattern si chiama “Liner”). Qualora in memoria dovesse essere già
presente un nome del genere (cioè “+Liner”), il Micron inserirà un
numero alla fine della stringa (esempio: “+Liner2).
4. Pattern program
Comando che permette di scegliere il Programma che il pattern
utilizzerà per riprodurre le note. Per velocizzare la selezione del
Programma e passare rapidamente da una categoria all’altra,
tenere premuto il tasto [patterns] e premere le note bianche sulla
tastiera corrispondenti alle categorie di suoni.
Un altro valido metodo per la scelta del Programma è quello di
richiamarlo dalla modalità Program. Premere il tasto [programs]
per accedere all’omonima modalità, e selezionare il Programma
desiderato. Quindi, tenere premuto il tasto [programs] e premere
il tasto [patterns] per completare l’assegnazione. Questo tipo di
operazione funziona anche al contrario - tenendo cioè premuto il
tasto [patterns] e premendo [programs] si può richiamare velocemente il Programma del pattern in modalità Program per eventuali
piccole modifiche da apportare al volo.
5. Length
Per la selezione di una tra le opzioni 1/4, 1/2, 1, 2 o 4 battute.
Il pattern viene sempre riprodotto a partire dalla prima nota della
prima battuta. Per cui, se si dovesse selezionare un valore minore
rispetto a quello corrente, la parte finale del pattern sarà automaticamente esclusa dal playback. Impostando invece un valore maggiore e nel caso in cui la sezione finale non dovesse contenere
alcun evento, gli spazi alla fine del segmento saranno mantenuti
vuoti.
Length e quantizzazione
Grid
Il Micron registra gli eventi
musicali con una risoluzione molto alta. Le
impostazioni di Length e
Grid per la riproduzione dei
pattern sono usate in modo
non-distruttivo per la quantizzazione degli eventi incisi.
Questo significa che se si
registra un pattern di 4 battute e successivamente si
modifica la lunghezza ad 1/4
di battuta, il Micron riprodurrà solo una frazione del
segmento originale, ma conserverà comunque in memoria tutti gli eventi, nel caso
in seguito si dovesse decidere di ripristinare il valore
specificato all’inizio.
Analogamente, i pattern ritmici vengono quantizzati in
base all’impostazione di
Grid, ma tutti gli eventi originali rimangono in memoria e preservati così come
inseriti. Alternando le
diverse opzioni di Grid è in
questo caso possibile
ascoltare come le differenti
impostazioni possano dar
luogo a note sincopate, o ad
un “feel” completamente
diverso dall’originale.
Accesso Rapido
Impostazione
del Programma
per il pattern
Selezione del
Programma
del pattern
23
3
Pattern
6. Grid
Comando che consente la selezione tra 8, 12, 14, 16, 20, 24 o 32
step per battuta, oppure dell’opzione unquantized.
A valore minore corrisponde una più bassa risoluzione di quantizzazione, il che potrebbe dar luogo ad una duplicazione delle note o
sincopi.
Con i valori di 8, 16 o 32 step si può ottenere un ‘feel’ piuttosto
regolare, mentre con impostazioni di 12 o 24 è possibile ricreare
un deciso senso di swing o shuffle. Mixando sapientemente valori
di battute frazionati e step inusuali di 14 o 20 si possono creare
pattern imprevedibili e molto personali.
7. Type
Permette la selezione della tipologia del pattern tra le opzioni
“arpeggio” e “sequence”. Consultare pag.20 per maggiori informazioni sulle differenze tra i due tipi.
8. Span (solo arpeggi)
Consente di scegliere l’intervallo di note da riprodurre, da single
note - con la quale si riproduce soltanto la nota premuta sulla tasti-
era - fino ad altre opzioni che permettono di estendere fino a quattro ottave (in modo up, down ed up-and-down) le note generate.
9. Order (solo arpeggi)
Quando si premono due o più note, è possibile specificare in che
modo queste debbano essere arpeggiate dal Micron.
•As played. Le note vengono arpeggiate in base all’ordine con
il quale sono premute sulla tastiera.
•Up. L’arpeggiatore riproduce le note premute a partire da
quella più bassa e verso quella più alta. Una volta giunto
all’ultima nota, l’arpeggiatore ricomincia da capo partendo
sempre dalla nota più bassa.
•Down. L’arpeggiatore riproduce le note premute a partire da
quella più alta e verso quella più bassa. Una volta giunto
all’ultima nota, l’arpeggiatore ricomincia da capo partendo
sempre dalla nota più alta.
•Up+Down Incl. Mix tra le opzioni Up e Down, nel quale le
note premute sono riprodotte in entrambi i sensi con ripetizione delle note iniziali e finali.
•Up+Down Escl. Simile all’opzione precedente, tranne per il
fatto che le note iniziali e finali non vengono ripetute.
•Octave Jump. L’arpeggiatore riproduce la prima nota premuta e la ripete trasposta di una o due ottave prima di passare alla seconda, anch’essa trasposta di una o due ottave
prima di passare alla terza etc.
Quattro Beat per Battuta
Anche se tutti i pattern del
Micron contengono quattro
beat per battuta, è comunque
possibile creare schemi ritmici articolati e personali.
E’ in questo caso necessario
ricorrere a qualche calcolo,
con l’avvertenza di ignorare
l’indicazione del tempo fornito dal tasto [tap].
Ad esempio, per creare un
feel in 3/4, è sufficiente combinare una Length di 1/2
battuta con un Grid di 24
step, il che consente di ottenere un totale di 12 step su
cui lavorare. Basterà solo
pensare al grouping “6+6”
che appare sul display come
ad un “4+4+4”, ed il gioco
è fatto.
Arpeggio o Sequenza?
Gli Arpeggi contengono solo
eventi di rhythm e velocity
(cioè volume relativo), mentre le Sequenze anche informazioni di pitch (ovvero
altezza delle note in termini
di frequenza).
Per cui gli arpeggi sono più
indicati per pattern generati
dal computer, mentre le
sequenze per linee melodiche e di basso.
Octave Jump
Per ottenere l’effetto Octave
Jump, evitare di selezionare
per Span l’opzione “single
note”.
24
3
Pattern
10. Real-time recording
Una volta ‘raggiunto’ il parametro “record” ed aver così attivato il
click del metronomo, il Micron è pronto a registrare gli eventi
musicali. Come al solito, se il tempo non dovesse risultare giusto,
utilizzare il tasto [tap] per impostare un valore adeguato alle proprie esigenze, dopodichè iniziare a suonare.
Il Micron comincia a registrare dalla prima nota del pattern. In
alternativa, se non si intende iniziare l’incisione immediatamente,
premere la manopola Control.
Il pattern viene posto in loop continuo, per cui è possibile aggiungere eventi musicali ad ogni passaggio. Infatti, nella registrazione
real-time (ovvero in tempo reale), le note già incise non vengono
mai cancellate. Se comunque si intende eliminare una parte ritenuta insoddisfacente, è sufficiente tenere premuta la manopola
Control mentre il pattern continua a girare in loop.
Per interrompere la registrazione, premere uno dei tasti di modalità, oppure ruotare la manopola Control.
Se si desidera cancellare l’intero pattern per ricominciare da capo,
mantenere premuta la manopola Control per tutta la durata del
ciclo. Un metodo comunque più rapido consiste nel tenere premuto il tasto [patterns] e premere l’ultima nota della tastiera. Con
questa scorciatoia si accede direttamente al comando “Clear pattern?” (pag.27)
Il Micron registra non solo le note premute, ma anche tutti gli
eventi generati dall’utilizzo di cursori e pitch wheel. I movimenti
dei controlli addirittura possono anche non essere registrati insieme all’esecuzione strumentale, ma incisi più comodamente in un
secondo momento mentre si ascolta la melodia in loop. In questo
caso ci sarà probabilmente bisogno di ricorrere anche al comando
“Clear controllers?” per la cancellazione degli eventi dei controller
ritenuti insoddisfacenti (maggiori dettagli a pag.27)
Display Time
Il display del Micron mostra
il tempo in formato
“bar:beat:tick”, dove ogni
battuta (bar) è composta da
4 beat, e ogni beat da 120
tick.
I beat a tre step ricadono su
0, 40 ed 80.
I beat a quattro step su 0, 20,
60 e 90.
I beat a cinque step su 0, 24,
48, 72 e 96.
Modificare il metronomo
Il metronomo che è possibile
ascoltare in registrazione è,
di fatto, un pattern vero e
proprio, e come tale può
essere modificato a piacimento. Il suo nome corrisponde a “* Metronome”,
ed è listato all’inizio
dell’elenco dei pattern.
E’ ad esempio possibile
scegliere per il click un
suono (Programma) diverso,
oppure decidere di specificare per il click un tempo in
ottavi o terzinato invece
delle solite note da un
quarto.
Un modo rapido per disabilitare in blocco il metronomo
consiste nel rinominare il
pattern e salvarlo in memoria. Se in seguito si dovesse
decidere di riutilizzarlo, sarà
sufficiente riassegnargli il
nome “* Metronome”.
25
Pattern
3
11. Step editing
Per selezionare lo step oggetto di editing, utilizzare la manopola
Control. Tenendo premuto il tasto [patterns] e premendo la nota
A (La) centrale - cioè quella distinta dalla stringa di testo “voice” -
è possibile richiamare direttamente il primo step del pattern.
Il pattern è modificabile in ogni suo aspetto:
Offset di
Nota +
Bar : Beat : Tick
Posizione
cursore
Ottava
Velocity (altezza)
Durata (larghezza)
Step
a. Aggiungere e sostituire note ed accordi
Premere una o più note per aggiungere (o sostituire) l’evento
per lo step selezionato. La registrazione include i parametri di
pitch, velocity e length, così come gli eventi relativi ai movimenti dei cursori e della wheel eseguiti mentre si mantiene
premuta la nota.
Se il pattern è del tipo “arpeggio”, il valore di pitch viene
sempre registrato, ma ignorato in playback, dato che il Micron
in questo caso riprodurrà l’altezza di nota effettivamente premuta in quel momento.
Dopo aver inserito l’evento, il cursore si sposta automaticamente sullo step successivo.
b. Rimuovere le note
Per rimuovere una nota, portare il cursore sullo step interessato, e premere due volte in rapida sequenza la manopola
Control (“doppio click”).
La cancellazione avrà luogo anche per gli eventi dei controller
allocati tra lo step in oggetto ed il seguente.
c. Spostare le note
Per spostare una nota, portare il cursore sullo step interessato,
quindi tenere premuta la manopola Control e ruotarla verso
sinistra o destra in base alla direzione di spostamento desiderata (un pò come si trascinerebbe un oggetto con il cursore del
mouse del computer).
Note
Controller e Step editing
I movimenti dei controller
sono registrati fin tanto che
si mantiene premuta una
nota sulla tastiera.
Per registrare perciò un
pitch bend mentre è in corso
lo step editing, è sufficiente
tenere premuta la nota per lo
step desiderato e muovere la
pitch wheel.
Rimuovere più note
Per rimuovere più note
simultaneamente, portare il
cursore sulla nota più a
destra dell’intervallo
oggetto di cancellazione.
Quindi tenere premuta la
manopola Control e ruotarla
verso sinistra prima di rilasciarla.
26
3
Pattern
d. Editing della velocity
Portare il cursore sotto la nota della quale si intende modificare la velocity, premere la manopola Control per entrare in
modalità di edit e ruotarla per impostare il valore desiderato.
Abbassando il valore di velocity a zero è possibile ottenere il
mute della nota (nessun suono in uscita).
Mentre si sta modificando la velocity, premendo le note sulla
tastiera si può avere un’idea di come il valore impostato
influisca sull’intensità del volume relativo.
Nota: Anche se sul display appare il valore di durata (duration), questo non può essere variato in questa fase di editing.
e. Editing della durata (duration)
Per impostare il valore di duration di una nota, portare il cursore sullo step interessato e premere la nota sulla tastiera per
la durata desiderata.
Il valore di duration non può essere specificato direttamente,
ma sul display è presente un’icona (in alto a destra) che ne
segnala visivamente l’impostazione.
12. Clean controller?
Con questo comando, premendo la manopola Control, è possibile
cancellare gli eventi dei controller. L’operazione non influisce
sulle note, per cui ciò risulta molto utile nel caso in cui si intenda
cancellare questi tipi di eventi (movimenti di pitch wheel e cursori) senza dover a tutti i costi registrare l’intero pattern da capo.
“Pesare” la velocity e la
durata delle note sul display
Non appena si porta il cursore su uno step sul quale è
presente una nota, in alto a
destra sul display appaiono
gli indicatori di velocity e
duration.
Valori di velocity elevati
sono indicati da una barra
verticale più alta
Valori di duration maggiori
sono analogamente segnalati da una barra orizzontale
più larga.
.
13. Clear pattern?
Comando che consente, premendo la manopola Control, la cancellazione di tutte le note e degli eventi dei controller dal pattern,
senza tuttavia influire sui parametri di base. Per accedere velocemente a questo comando, tenere premuto il tasto [patterns] e premere l’ultima nota a destra della tastiera.
27
Pattern
3
14. Pattern name
Poichè i pattern sono elencati alfabeticamente, la modifica dei loro
nomi riveste una discreta importanza nella successiva ricerca e
riconoscimento.
Ruotare la manopola Control per selezionare la posizione (1-14)
oggetto di editing. Premere la manopola per entrare in modalità di
edit, ed inserire la lettera desiderata ruotando la manopola o premendo una delle note sulla tastiera, la cui assegnazione può essere
desunta dalla figura in basso.
Per alternare i caratteri maiuscoli a quelli minuscoli, premere la
nota due volte.
Inserire e cancellare i caratteri
Per inserire uno spazio, accedere alla posizione desiderata,
tenere premuta la manopola Control e ruotarla in senso orario.
Per cancellare un carattere, accedere alla posizione successiva
rispetto a quella occupata dal carattere da eliminare, tenere
premuta la manopola Control e ruotarla in senso antiorario.
In entrambi i casi, la procedura ricorda molto da vicino il
“trascinamento” che si esegue con il mouse del computer.
15. Send MIDI sysex?
Con questo comando è possibile trasmettere dalla porta (MIDI
OUT) del Micron e verso un dispositivo MIDI esterno (computer
etc.), i dati relativi al pattern.
La procedura consente di effettuare copie di sicurezza o back up
dei dati su un personal computer, e quindi (ad esempio) di condividerli su internet con amici o altri musicisti. Fare riferimento a
pag.107 per maggiori dettagli su cosa sia il Sysex e su come usarlo
al meglio.
16. Send syx bundle?
Comando che consente la trasmissione dei dati relativi al pattern e
dei Programmi associati ad un dispositivo MIDI esterno - sempre
dalla porta (MIDI OUT).
17. Delete pattern?
Permette la cancellazione del pattern. Prima dell’esecuzione, il
Micron richiede sempre la conferma da parte dell’utente.
28
18. Store a copy?
A differenza di molti altri synth, il Micron non è fornito di banchi
utente predefiniti sui quali salvare i pattern ed i Programmi. Ciò
significa che la scrittura dei dati di cui sopra può essere liberamente effettuata come se si trattasse di organizzare file e cartelle
su un computer.
Il comando “Store a copy” permette di creare un nuovo pattern da
quello correntemente selezionato, di fatto eseguendone una copia
ed assegnandogli un nome diverso. Il pattern copiato può essere
perciò modificato secondo le proprie esigenze e salvato con il tasto
[store].
Quando si desidera creare un nuovo pattern da zero, richiamare
uno esistente che funga da base di partenza, apportare tutte le
variazioni necessarie ed infine salvarlo in memoria. Prestare attenzione a salvare la copia, altrimenti si rischia di sovrascrivere accidentalmente il pattern esistente!
Salvare le variazioni!
Una volta soddisfatti delle modifiche apportate al pattern, è indispensabile eseguirne la scrittura in memoria con il tasto [store],
pena la perdita di tutte le variazioni allo spegnimento del Micron.
Da notare che la semplice selezione di una modalità operativa differente non determina alcuna cancellazione delle modifiche, per
cui si può liberamente navigare tra i diversi parametri senza il
rischio di veder annullati i cambi effettuati. Inoltre, se si richiama
un Setup al quale è stato in precedenza assegnato il pattern oggetto
di editing, questo suonerà in base alle ultime variazioni apportate,
anche se il salvataggio non è ancora stato effettivamente eseguito.
Questo permette di verificare immediatamente il comportamento
del pattern in contesti più articolati, come appunto i Setup.
Anche la riproduzione di altri pattern non inficia le modifiche
apportate a quello correntemente oggetto di editing. E’ in questo
caso sufficiente premere il tasto [patterns] e ruotare la manopola
Control per scegliere un pattern differente, dopodichè tornare
indietro e proseguire con le variazioni lasciate in sospeso. Il
Micron non scarta le modifiche se non dopo aver iniziato l’editing
di un pattern differente. Se comunque si desidera annullare le
ultime operazioni effettuate per ripristinare lo status pre-editing,
utilizzare il comando “Revert-to-stored” (pag. 21).
3
Pattern
Uscire dall’editing del pattern
Per uscire dalla modalità di editing del pattern, premere uno dei
tasti intorno alla manopola Control, incluso il tasto [patterns] una
seconda volta.
29
Pattern
3
Pagina intenzionalmente lasciata in bianco.
30
4
Rhythm
Riprodurre i Pattern Ritmici
Premere il tasto [rhythms] accanto alla manopola Control.
Riproduzione dei pattern ritmici Riproduzione delle singole percussioni
(solo tasti bianchi)
Premere una delle note sulla parte sinistra della tastiera per riprodurre i pattern ritmici, oppure una delle note sulla parte destra per
suonare i singoli suoni percussivi.
La nota A (La) sotto il Do centrale (voice), riproduce la voce
Drum A. La nota successiva B (osc), la voce Drum B etc.
Ruotare la manopola Control per navigare tra i pattern ritmici.
Usare la funzione Tap
Premendo il tasto [tap] ad intervalli regolari è possibile impostare
il tempo (cioè la velocità) del pattern ritmico in riproduzione. Se si
intende specificare con maggiore precisione il tempo, tenere premuto il tasto [tap] e ruotare la manopola Control. Il valore selezionato apparirà sul display.
Opzioni Rhythm:
31
4
Rhythm
Editing dei Pattern ritmici
Per selezionare il pattern da modificare, premere il tasto
[rhythms] e ruotare la manopola Control. Tenere premuta una
qualsiasi nota della parte sinistra della tastiera per avviare il pattern e verificare che sia quello desiderato. Se necessario, utilizzare
il tasto [tap] per impostare il tempo (velocità) di riproduzione.
Una volta scelto il pattern, premere la manopola Control per
entrare in modalità edit. Ruotare la manopola Control per navigare
tra le diverse opzioni disponibili, e premere la manopola stessa per
selezionare/deselezionare il parametro di cui si intende modificare
l’impostazione.
Le opzioni offerte dalla modalità di edit sono le seguenti:
1. Revert-to-stored? / Unrevert-to-edited?
Con questo comando è possibile annullare le ultime modifiche
apportate al pattern ritmico. Premere la manopola Control per
richiamare lo status pre-editing.
Premendo la manopola una seconda volta si può viceversa annullare l’operazione di revert, e ripristinare le modifiche apportate
(comando unrevert).
Utilizzando le operazioni revert ed unrevert è possibile in pratica
comparare ogni singola modifica con lo status originale, ed annullare eventualmente le operazioni ritenute insoddisfacenti.
Una volta ottenuto il risultato definitivo, premere il tasto [store]
per salvare definitivamente il pattern in memoria.
Salvataggio dei pattern
Il tasto [store] si accende in
seguito ad ogni operazione
di modifica del pattern, per
segnalare il fatto che gli
eventi o i parametri sono
stati in qualche modo
variati.
Premere il tasto [store] per
salvare in memoria le modifiche apportate al pattern.
La mancata attuazione di
questa procedura determina, allo spegnimento del
Micron, la perdita totale ed
irrecuperabile di tutte le
operazioni di editing effettuate dall’ultima scrittura
in memoria.
32
2. Send to setup?
Premendo la manopola Control quando sul display è visualizzata
questa opzione, è possibile inviare all’ultimo Setup selezionato il
pattern ritmico oggetto di editing.
Qualora il Setup sia sprovvisto beat, il pattern ritmico verrà automaticamente assegnato al Beat A.
Se invece il Setup è composto da più Beat, è possibile assegnare il
pattern in uno dei seguenti modi:
1.send to beat. Opzione con la quale si sostituisce il Beat del
Setup con il pattern ritmico corrente, lasciando inalterate le
impostazioni di level, effects mix, key range e latch.
2.layer. Il Beat esistente del Setup viene duplicato, creando un
nuova Beat. Il pattern ritmico in questo caso viene assegnato
al nuovo Beat.
3.split low. Il beat esistente del Setup viene splittato in due a
partire da una determinata nota.
Per quest’ultima opzione, il Micron richiede all’utente di definire
la nota di split. La successiva esecuzione del comando determina
così l’assegnazione del pattern al Beat di sinistra, con il risultato
che tutte le note alla sinistra del punto di split riprodurranno il
nuovo pattern. Le note invece alla destra del punto di split
(inclusa questa), useranno il Beat esistente del Setup.
Al nuovo Beat viene assegnata la lettera successiva a quella
oggetto di split. Se ad esempio un Setup è composto dai Beat A, B,
C e D, e si decide di splittare il Beat B, al nuovo Beat verrà assegnata la lettera C, mentre i Beat successivi saranno rinominati in
avanti di una lettera (il Beat C diventerà D; D diventerà E, etc.).
Per selezionare il punto di split, ruotare la manopola Control,
oppure premere una nota sulla tastiera. Se necessario, utilizzare il
tasto [octave] nel caso in cui il punto di split desiderato dovesse
ricadere all’esterno dell’ottava correntemente selezionata.
4.split high. Opzione simile alla split low, ed anche in questo
caso il Micron richiede la scelta del punto di split. Il pattern è
quindi inviato al Beat di destra (invece che a quello di sinistra). Il risultato è che tutte le note alla destra del punto di
split riprodurranno il nuovo pattern. Le note invece alla sini-stra del punto di split (inclusa questa), useranno il Beat esistente del Setup.
Rhythm
4
Il comando send to setup
permette soltanto di assegnare il pattern ritmico
oggetto di editing al Setup
corrente. Se quest’ultimo
non dovesse corrispondere a
quello al quale si desidera
assegnare il pattern, sarà
necessario uscire dalla
modalità edit, scegliere il
Setup, tornare in modalità
edit del pattern e procedere
con l’assegnazione.
Come cambiano le lettere in
base alla scelta delle opzioni
“layer”, “split low” e “split
high”
In seguito alle operazioni di
layer o split, al nuovo Beat
viene assegnata la lettera
successiva a quella del Beat
splittato. Tutte le lettere che
seguono sono rinominate in
avanti di una unità.
Consideriamo ad esempio
un Setup con quattro Beat:
A
B
C
D
Splittando ulteriormente il
Beat B otteremo:
A
B (low split di B)
C (high split di B)
D (il vecchio beat C)
E (il vecchio beat D)
33
4
Rhythm
Per selezionare il punto di split, ruotare la manopola Control,
oppure premere una nota sulla tastiera. Se necessario, utilizzare il
tasto [octave] nel caso in cui il punto di split desiderato dovesse
ricadere all’esterno dell’ottava correntemente selezionata.
5.add part. Opzione che consente di aggiungere il pattern
come un nuovo Beat. Tutti gli altri parametri del Beat sono
automaticamente reinizializzati sui rispettivi valori di
default.
3. Start new setup?
Opzione che permette di creare un nuovo Setup, al quale viene
assegnato un Beat con il pattern oggetto di editing e niente altro. In
seguito sarà possibile aggiungere altre parti e Beat al Setup, sia
modificando direttamente il Setup stesso, sia eseguendo il
comando “Send to setup” dalle altre modalità.
Al nuovo Setup viene assegnato lo stesso nome del pattern ritmico, con in più il segno matematico “+”. Questo consente di
elencarlo all’inizio della lista dei Setup, con l’opzione di poter
modificare il nome nel caso in cui si desideri salvarlo in memoria
indefinitivamente.
4. Length
Per la selezione di una tra le opzioni 1/4, 1/2, 1, 2 o 4 battute.
Il pattern ritmico viene sempre riprodotto a partire dalla prima
nota della prima battuta. Per cui, se si dovesse selezionare un
valore minore rispetto a quello corrente, la parte finale del pattern
sarà automaticamente esclusa dal playback. Impostando invece un
valore maggiore e nel caso in cui la sezione finale non dovesse
contenere alcun evento, gli spazi alla fine del segmento saranno
mantenuti vuoti.
5. Grid
Comando che consente la selezione tra 8, 12, 14, 16, 20, 24 o 32
step per battuta.
A valore minore corrisponde una più bassa risoluzione di quantizzazione, il che potrebbe dar luogo ad una duplicazione delle note o
sincopi.
Con i valori di 8, 16 o 32 step si può ottenere un ‘feel’ piuttosto
regolare, mentre con impostazioni di 12 o 24 è possibile ricreare
un deciso senso di swing o shuffle. Mixando sapientemente valori
di battute frazionati e step inusuali di 14 o 20 si possono creare
pattern imprevedibili ed molto personali.
•
Length e quantizzazione
Grid
Il Micron registra gli eventi
musicali con una risoluzione molto alta. Le
impostazioni di Length e
Grid per la riproduzione dei
pattern sono usate in modo
non-distruttivo per la quantizzazione degli eventi incisi.
Questo significa che se si
registra un pattern ritmico di
4 battute e successivamente
si modifica la lunghezza ad
1/4 di battuta, il Micron
riprodurrà solo una frazione del segmento originale,
ma conserverà comunque in
memoria tutti gli eventi, nel
caso in seguito si dovesse
decidere di ripristinare il
valore specificato all’inizio.
Analogamente, i pattern ritmici vengono quantizzati in
base all’impostazione di
Grid, ma tutti gli eventi originali rimangono in memoria e preservati così come
inseriti. Alternando le
diverse opzioni di Grid è in
questo caso possibile
ascoltare come le differenti
impostazioni possano dar
luogo a note sincopate, o ad
un “feel” completamente
diverso dall’originale.
34
4
Rhythm
6. Record rhythm (real-time)
Una volta ‘raggiunto’ il parametro “record” ed aver così attivato il
click del metronomo, il Micron è pronto a registrare gli eventi
musicali. Come al solito, se il tempo non dovesse risultare giusto,
utilizzare il tasto [tap] per impostare un valore adeguato alle proprie esigenze, dopodichè iniziare a suonare.
Premere le note al di sopra del La centrale per cominciare la registrazione dalla prima nota del pattern. In alternativa, se non si
intende iniziare l’incisione immediatamente, premere la manopola
Control.
Il pattern ritmico viene posto in loop continuo, per cui è possibile
aggiungere eventi musicali ad ogni passaggio. Infatti, nella registrazione real-time (ovvero in tempo reale), le note già incise non
vengono mai cancellate. Se comunque si intende eliminare tutte le
note inserite, è sufficiente tenere premuta la manopola Control
mentre il pattern continua a girare in loop.
Per cancellare tutte le note dell’ultimo strumento percussivo registrato (lasciando inalterati tutti gli altri), tenere premuta una nota
nera.
Per interrompere la registrazione, premere uno dei tasti di modalità, oppure ruotare la manopola Control.
Se si intende cancellare l’intero pattern ritmico per ricominciare da
capo, mantenere premuta la manopola Control per tutta la durata
del ciclo. Un metodo comunque più rapido consiste nel tenere premuto il tasto [rhythms] e premere l’ultima nota sulla destra della
tastiera. Con questa scorciatoia si accede direttamente al comando
“Clear rhythm?” (pag. 39)
Il Micron registra non solo le note premute, ma anche tutti gli
eventi generati dall’utilizzo di cursori e pitch wheel. I movimenti
dei controlli addirittura possono anche non essere registrati insieme all’esecuzione strumentale, ma incisi più comodamente in un
secondo momento mentre si ascolta la melodia in loop. In questo
caso ci sarà probabilmente bisogno di ricorrere anche al comando
“Clear controllers?” per la cancellazione degli eventi dei controller
ritenuti insoddisfacenti (maggiori dettagli a pag. 27)
Quattro Beat per Battuta
Anche se tutti i pattern del
Micron contengono quattro
beat per battuta, è comunque
possibile creare schemi ritmici articolati e personali.
E’ in questo caso necessario
ricorrere a qualche calcolo,
con l’avvertenza di ignorare
l’indicazione del tempo fornito dal tasto [tap].
Ad esempio, per creare un
feel in 3/4, è sufficiente combinare una Length di 1/2
battuta con un Grid di 24
step, il che consente di ottenere un totale di 12 step su
cui lavorare. Basterà solo
pensare al grouping “6+6”
che appare sul display come
ad un “4+4+4”, ed il gioco
è fatto.
Modificare il metronomo
Il metronomo che si sente in
registrazione è, di fatto, un
vero pattern, e come tale può
essere modificato a piacimento. Il suo nome corrisponde a “* Metronome”,
ed è listato all’inizio
dell’elenco dei pattern.
E’ ad esempio possibile
scegliere per il click un
suono diverso, oppure specificare per il click un tempo
in ottavi o terzinato invece
delle note da un quarto.
Un modo rapido per disabilitare in blocco il metronomo
consiste nel rinominare il
pattern e salvarlo in memoria. Se in seguito si dovesse
decidere di riutilizzarlo, sarà
sufficiente riassegnargli il
nome “* Metronome”.
35
Rhythm
4
7. Drum A...Drum H
Ruotare la manopola Control in senso orario per accedere alle
impostazioni di Drum A. Per ogni suono percussivo è possibile:
•Cambiare il timbro (Programma)
•Modificare il livello (volume)
•Variare la posizione di pan
•Cambiare il pattern, inclusi i parametri di posizione e velocity di ciascuna nota
•Rimuovere le informazioni dal pattern
•Cancellare i suoni
a. Program
Premere una sola volta la manopola Control per cambiare il
Programma percussivo.
Ruotare la manopola Control per navigare tra i Programmi.
Per selezionare rapidamente le categorie, tenere premuto il
tasto [rhythms] e premere le note bianche corrispondenti alle
categorie (indicate sopra la tastiera). Anche se principalmente
si useranno Programmi “Drum”, è possibile altresì selezionare
suoni normali per sperimentare le diverse soluzioni possibili.
In quest’ultimo caso, tuttavia, il suono melodico scelto sarà
riprodotto con un pitch fisso, ovvero il Do centrale.
Un altro metodo per specificare il Programma è quello di portarcelo dalla modalità Program. Premere il tasto [programs]
per accedere alla modalità corrispondente, e selezionare il
timbro desiderato. Tenere quindi premuto il tasto [programs]
e premere il tasto [rhythms] per completare l’assegnazione.
La procedura può anche essere seguita al contrario - tenendo
premuto il tasto [rhythms] e premendo [programs] è possi-
bile trascinare il Programma nella modalità corrispondente,
magari per un editing veloce.
Una volta trovato il Programma da utilizzare, premere la
manopola Control.
b. Level
Ruotare la manopola Control in senso orario per impostare il
volume relativo della percussione.
c. Pan
Ruotare la manopola Control per specificare la posizione del
suono percussivo nel panorama stereo.
Alternare i suoni percussivi
Per passare rapidamente da
un suono percussivo all’altro
- all’interno dello stesso pattern - tenere premuto il tasto
[rhythms] e premere una
delle note bianche sulla
parte destra della tastiera.
Se ad esempio si stava impostando il parametro “Drum
A level”, con questo metodo
si potrà passare direttamente
al parametro “Drum B
level”, una funzione piuttosto utile sopratutto nello
step editing.
36
d. Pattern
Ruotare la manopola Control in senso orario per selezionare
l’editing del pattern. Attenzione: questo permette di effettuare
l’editing della singola percussione selezionata, non di tutti i
suoni Drum del pattern. Premere la manopola Control per
entrare in modalità di edit e visualizzare sul display la
seguente schermata:
4
Rhythm
Percussione
Posizione
cursore
Step
Nella parte superiore è indicato il suono percussivo oggetto di
step editing (Drum A, in quest’esempio).
Nella figura sopra, il cursore si trova sulla battuta 1, beat 1,
tick 0, valore temporale mostrato nel contatore come 1:1:0.
Nella parte bassa è possibile notare i sedici step, con le note
eventualmente presenti distinte da un rettangolo scuro.
Ruotare la manopola Control per spostarsi tra le note del pattern. Per i pattern lunghi, e quindi composti da più di una
schermata, continuare a ruotare la manopola per scorrere la
posizione in avanti.
1) Aggiungere le note
Per aggingere una nota, premere la nota bianca corrispondente
al suono percussivo interessato (es.: la nota A sotto il Do centrale - distinta dalla stringa di testo “voice” - per inserire la
percussione Drum A). Alla pressione della nota vengono registrate anche le informazioni di velocity e quelle relative alla
posizione della pitch wheel e dei cursori.
Premendo più note contemporaneamente è anche possibile
inserire più suoni percussivi per ogni singolo step.
Da notare, infine, che la pressione di una nota alla quale non
corrisponde alcun suono percussivo, farà avanzare il cursore
in avanti di uno step, e lo stesso accadrà con l’inserimento di
una nota reale, solo che in questo caso si potrà notare il rettangolo scuro che ne segnala la posizione.
Bar : Beat : Tick
Note
Velocity (altezza)
Display Time
Il display del Micron mostra
il tempo in formato
“bar:beat:tick”, dove ogni
battuta (bar) è composta da
4 beat, ed ogni beat da 120
tick.
I beat a tre step ricadono su
0, 40 ed 80.
I beat a quattro step su 0, 20,
60 e 90.
I beat a cinque step su 0, 24,
48, 72 e 96.
37
Rhythm
4
2) Rimuovere le note
Per rimuovere una nota, premere una nota nera sulla destra
della tastiera. L’operazione determina la cancellazione dello
step corrente, e l’avanzamento del cursore allo step successivo. La rimozione ha luogo solo per il timbro percussivo
mostrato sul display; tutti gli altri suoni rimangono inalterati.
Questo significa che è possibile intervenire solo una particolare percussione alla volta. Basterà portare il pattern in step
editing ed utilizzare un tasto nero come se si trattasse si inserire le pause per rimuovere allo stesso tempo le note inserite.
3) Modificare la velocity delle note
Ancora una volta, è necessario innanzitutto accedere alla
schermata di editing relativa al Programma per il quale si
intende variare la velocity delle note.
Portare il cursore sulla nota da modificare, e premere la manopola Control. Ruotare quindi la manopola stessa per impostare
la velocity (cioè il volume relativo) della nota.
Specificando un valore pari a 0 (zero), la nota sarà posta in
mute (nessun suono in uscita).
Durante l’editing della velocity, premendo una qualsiasi nota
sarà possibile ascoltare il volume corrispondente all’ultima
variazione apportata. In questo caso saranno riprodotte tutte le
note presenti nello step interessato dall’operazione.
4) Clear?
Opzione che permette di rimuovere tutte le note contemporaneamente.
5) Remove?
Nel caso in cui una certa percussione non dovesse essere più
necessaria, è possibile rimuovere completamente il timbro dal
pattern. Alla richiesta del Micron “Remove?”, premere la
manopola Control per cancellare il suono. In seguito all’operazione, tutte le percussioni successive saranno rinominate in
dietro di una lettera; se cioè si cancella “Drum B”, “Drum C”
diventerà “Drum B”, “Drum D” diventerà “Drum C” e così
via.
8. Add?
Dopo aver inserito l’ultimo suono percussivo, il Micron richiederà
l’inserimento di un nuovo timbro con la domanda “Add?”. Premere la manopola Control per inserire lo strumento seguente, al
quale verrà assegnata la lettera successiva disponibile (es.: “E”).
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9. Clear rhythm?
Comando che consente, premendo la manopola Control, la cancellazione di tutte le note e degli eventi dei controller dal pattern,
senza tuttavia influire sui parametri di base. Per accedere velocemente a questo comando, tenere premuto il tasto [rhythms] e premere l’ultima nota a destra della tastiera.
10. Rhythm name
Poichè i pattern sono elencati alfabeticamente, la modifica dei loro
nomi riveste una discreta importanza nella successiva ricerca e
riconoscimento.
Ruotare la manopola Control per selezionare la posizione (1-14)
oggetto di editing. Premere la manopola per entrare in modalità di
edit, ed inserire la lettera desiderata ruotando la manopola o premendo una delle note sulla tastiera, la cui assegnazione può essere
desunta dalla figura in basso.
Per alternare i caratteri maiuscoli a quelli minuscoli, premere la
nota due volte.
Inserire e cancellare i caratteri
Per inserire uno spazio, accedere alla posizione desiderata,
tenere premuta la manopola Control e ruotarla in senso orario.
Per cancellare un carattere, accedere alla posizione successiva
rispetto a quella occupata dal carattere da eliminare, tenere
premuta la manopola Control e ruotarla in senso antiorario.
4
Rhythm
11. Send MIDI sysex?
Con questo comando è possibile trasmettere dalla porta (MIDI
OUT) del Micron e verso un dispositivo MIDI esterno (computer
etc.), i dati relativi al pattern ritmico.
La procedura consente di effettuare copie di sicurezza o back up
dei dati su un personal computer, e quindi (ad esempio) di condividerli su internet con amici o altri musicisti. Fare riferimento a
pag.107 per maggiori dettagli su cosa sia il Sysex e su come usarlo
al meglio.
12. Send syx bundle?
Comando che consente la trasmissione dei dati relativi al pattern
ritmico - e dei Programmi associati - ad un dispositivo MIDI
esterno [sempre dalla porta (MIDI OUT)].
39
Rhythm
4
13. Delete rhythm?
Permette la cancellazione del pattern ritmico. Prima del’esecuzione, il Micron richiede sempre la conferma da parte dell’utente.
14. Store a copy?
A differenza di molti altri synth, il Micron non è fornito di banchi
utente predefiniti sui quali salvare i pattern ritmici ed i Programmi.
Ciò significa che la scrittura dei dati di cui sopra può essere liberamente effettuata come se si trattasse di organizzare file e cartelle
su un computer.
Il comando “Store a copy” permette di creare un nuovo pattern ritmico da quello correntemente selezionato, di fatto eseguendone
una copia ed assegnandogli un nome diverso. Il pattern copiato
può essere perciò modificato secondo le proprie esigenze e salvato
con il tasto [store].
Quando si desidera creare un nuovo pattern ritmico da zero, richiamarne uno esistente che funga da base di partenza, apportare tutte
le variazioni necessarie ed infine salvarlo in memoria. Prestare
attenzione a salvare la copia, altrimenti si rischia di sovrascivere
accidentalmente il pattern ritmico esistente!
Salvare le variazioni!
Una volta soddisfatti delle modifiche apportate al pattern, è indispensabile eseguirne la scrittura in memoria con il tasto [store],
pena la perdita di tutte le variazioni allo spegnimento del Micron.
Da notare che la semplice selezione di una modalità operativa differente non determina alcuna cancellazione delle modifiche, per
cui si può liberamente navigare tra i diversi parametri senza il
rischio di veder annullati i cambi effettuati. Inoltre, se si richiama
un Setup al quale è stato in precedenza assegnato il pattern oggetto
di editing, questo suonerà in base alle ultime variazioni apportate,
anche se il salvataggio non è ancora stato effettivamente eseguito.
Questo permette di verificare immediatamente il comportamento
del pattern in contesti più articolati, come appunto i Setup.
Anche la riproduzione di altri pattern ritmici non inficia le modifiche apportate a quello correntemente oggetto di editing. E’ in
questo caso sufficiente premere il tasto [rhythms] e ruotare la
manopola Control per scegliere un pattern differente, dopodichè
tornare indietro e proseguire con le variazioni lasciate in sospeso.
Il Micron non scarta le modifiche se non dopo aver iniziato l’editing di un pattern differente.
Uscire dall’editing del pattern ritmico
Per uscire dalla modalità di editing del pattern, premere uno dei
tasti intorno alla manopola Control, incluso il tasto [rhythms] una
seconda volta.
40
5
Setup
Riprodurre i Setup
Premere il tasto [setups] e ruotare la manopola Control per selezionare i Setup.
Dato che i Setup spesso sono composti da più elementi arrangiati
nei modi più diversi, è consigliabile suonare la tastiera su tutta
l’estensione per apprezzare in pieno tutte le potenzialità offerte.
Ogni Setup integra Programmi e Pattern melodici e percussivi per
produrre “paesaggi” sonori estremamente lussureggianti, schemi
ritmici articolati e tessiture armoniche complesse grazie all’intelligente uso di configurazioni split e layer.
Composizione di un Setup
I Setup sono composti principalmente da due elementi:
•Part. Le Part (Parti) incorporano i Programmi ed i Pattern,
insieme ai parametri di level, pan etc.
•Beat. I Beat integrano invece le informazioni relative ai Pat-
tern ritmici
Editing di un Setup
Poichè i Setup sono formazioni piuttosto complesse, il loro editing
coinvolge numerosi elementi, e le operazioni principali effettuabili
al livello più alto sono:
•Aggiunta e rimozione dei Programmi per le Part
•Aggiunta e rimozione dei pattern per le Part
•Aggiunta e rimozione dei pattern ritmici ai beat delle Part
•Assegnazione dei controller
•Impostazione dei parametri di level, pan, key range, split,
etc.
•Selezione degli effetti e dei relativi livelli per ogni Part e
Beat
•Nomina dei Setup
Da tenere a mente che, nella maggior parte dei casi, premendo
la manopola Control due volte in rapida successione (come un
doppio click del mouse) è possibile ripristinare l’impostazione
di un parametro sul valore originale di fabbrica.
I Setup sono strettamente
relazionati a Programmi,
Pattern e Pattern ritmici
Attenzione: la modifica di un
Programma/Pattern (con i
tasti [programs], [patterns]
e [rhythms]) appartenente
ad un Setup si riflette ovviamente anche nel suono
complessivo del Setup
stesso.
Nota sulla polifonia
Con il Micron è facile farsi
prendere la mano ed assemblare più suoni di quanti in
realtà il suo motore sonoro
riesca a riprodurre. Nel caso
in cui ciò dovesse accadere,
è consigliabile restringere
l’intervallo di note assegnato a ciascuna Part o Beat
(key range) in maniera da
far suonare meno voci con la
pressione di una singola
nota.
Salvare i Setup
Ogni modifica apportata ad
un Setup è segnalata
dall’accensione del tasto
[store].
Una volta soddisfatti delle
variazioni apportate, premere il tasto [store] per sal-
!
vare in memoria il Setup. La
mancata osservanza di tale
accorgimento determina la
perdita irrecuperabile di
tutte le modifiche allo
spegnimento del Micron.
41
5
Setup
In modalità di edit è possibile accedere a numerosi parametri liberamente modificabili dall’utente. Premere il tasto [setups] e ruotare
la manopola Control per scegliere un Setup. Premere in seguito la
manopola per entrare in modalità di edit.
Ruotare la manopola Control in senso orario per navigare tra le diverse Part. Le Part sono nominate “Part A”,
“Part B”, “Part C”, etc.
Opzioni Setup (1 di 2):
Dopo l’ultima Part, il Micron da la possibilità di aggiungerne
un’altra.
42
(altre Part)
Ruotare ulteriormente la manopola Control per navigare tra i
Beat. I Beat sono nominati “Beat A”, “Beat B”, “Beat C” etc.
proprio come le Part.
Dopo l’ultimo Beat, il Micron da la possibilità di inserirne
un altro.
Continuando a ruotare la manopola si accede alle schermate
dedicate agli effetti. Le schermate possono differire in base
agli effetti selezionati.
Infine, sul display appaiono le schermate clear, name, delete, MIDI Sysex e copy.
Setup
5
Opzioni Setup (2 di 2):
7. Drum A...Drum H
Ruotare la manopola Control in senso orario per accederealleimpostazioni di Drum A.Per ogni suono percussivo è possibile:
•Cambiare il timbro (Pro-gramma)
•Modificare il livello (volume)
•Variare la posizione dipan
•Cambiare il pattern, inclusi i parametri di posizione e velocity di ciascuna nota
•Rimuovere le informazi-oni dal pattern
•Cancellare i suoni
a. Program
Premere una sola volta la
(altri Beat)
manopola Control percambiare il Programma percussivo.
7. Drum A...Drum H
Ruotare la manopola Control in senso orario per accederealleimpostazioni di Drum A.Per ogni suono percussivo è
(parametri Effetti)
possibile:
•Cambiare il timbro (Pro-gramma)
•Modificare il livello (volume)
•Variare la posizione dipan
•Cambiare il pattern, inclusi i parametri di posizione e velocity di ciascuna nota
•Rimuovere le informazi-oni dal pattern
•Cancellare i suoni
43
Setup
5
1. Part
Ogni singola Part è composta dai seguenti parametri editabili:
a. Program
Il Programma può essere relazionato al pattern della Part,
mostrato sul display come (pattern’s pgm). In questo caso, il
Setup cambierà automaticamente Programma nel caso in cui
si dovesse cambiare pattern. In alternativa, è anche possibile
far sì che la Part sfrutti un Programma ben definito.
Per utilizzare il Programma del pattern, ruotare la manopola
Control completamente a sinistra, oppure premere due volte la
manopola stessa (doppio click).
Per specificare un Programma differente, ruotare la manopola
Control per selezionare il timbro desiderato. (Per accedere
velocemente alle categorie, tenere premuto il tasto [setups] e
premere una delle note bianche sulla parte sinistra della
tastiera).
Un altro metodo per impostare il Programma della Part è
quello di trascinarcelo dalla modalità Program. Premere il
tasto [programs] per accedere alla modalità corrispondente,
ed individuare il timbro desiderato. Quindi, tenere premuto il
tasto [programs] e premere [setups] per assegnare il suono
nel Setup. Questa procedura funziona anche al contrario tenendo premuto il tasto [setups] e premendo [programs] si
può riportare il Programma della Part in modalità Program,
magari per un veloce editing dei parametri.
Infine, premere la manopola Control per confermare la selezione.
Passare rapidamente da
Part a Beat
Per alternare velocemente
Part e Beat di un Setup,
tenere premuto il tasto [set-ups] e premere una delle
note bianche sulla parte
destra della tastiera. Le Part
iniziano dalla nota A (La) al
di sotto del Do centrale,
mentre i Beat dal La al di
sopra.
Esempio: se si sta impostando il parametro “Part A
level”, tenere premuto il
tasto [setups] e premere la
nota B (Si) sopra il Do centrale per passare direttamente al parametro “Part B
level”. Nel caso in cui nel
corso delle operazioni si
perda il senso dell’orientamento, tenere premuto il
tasto [setups] e provare a far
scorrere la man o sulla
destra della tastiera.
b. Pattern
Parametro che consente la selezione del pattern da usare nella
Part. Qualora non si intenda utilizzare alcun pattern, ruotare la
manopola Control completamente verso sinistra (o premerla
due volte in rapida successione) per scegliere l’opzione none.
Così come per i Programmi, il pattern può essere trascinato
direttamente dalla modalità Pattern. Premere il tasto [pat-terns] e selezionare il pattern desiderato. Quindi tenere premuto il tasto [patterns] e premere [setups] per effettuare
l’assegnazione. La procedura funziona anche al contrario tenendo premuto il tasto [setups] e premendo [patterns] si
può riportare il pattern della Part in modalità Pattern, magari
per un veloce editing dei parametri.
44
Sperimentare usando un
solo Programma per più
Part
Assegnando lo stesso Programma a più Part e
variando per ognuna di
queste il livello, il pattern, la
trasposizione etc., è possibile creare interessanti risultati timbrici.
5
Setup
c. Level
Determina il livello (volume) relativo alle altre Part
all’interno del Setup.
d. Pan
Imposta la posizione della Part nel panorama stereo.
e. FX Mix
Parametro che consente l’impostazione del bilanciamento
wet/dry dell’effetto per la Part.
Una Part con un’impostazione wet/dry pari a “100% dry” non
invia alcun segnale agli effetti Master. Viceversa, con un
valore di “100% wet”, tutto quello che sarà possibile udire
corrisponderà al segnale in uscita dagli effetti Master. Il bilanciamento ideale in realtà non esiste, dato che molto dipende
dal tipo di effetto selezionato, ma per la maggior parte degli
algoritmi (come ad esempio chorus e phaser), “70% dry” e
“30% wet” rappresenta sicuramente un buon punto di
partenza.
Per l’effetto vocoder, d’altra parte, generalmente non si ha
bisogno di ascoltare il suono originale, per cui è consigliabile
impostare un valore di “100% wet”.
f. Low Key
Una delle differenze principali tra un buon Setup ed uno
eccellente, consiste nell’assegnare Part e Beat a porzioni differenti della tastiera.
Il presente parametro determina la nota più bassa
dell’intervallo di note incaricato di riprodurre la Part. Le note alla sinistra di Low Key saranno ignorate.
Per effettuare la selezione, ruotare la manopola Control o premere una nota. Se necessario, utilizzare il tasto [octave] per
accedere all’ottava successiva.
g. High Key
Specifica la nota più alta
dell’intervallo di note incaricato di
riprodurre la Part. Le note alla destra di High Key saranno
ignorate.
Per entrambi i parametri High e Low Key è possibile
impostare una nota qualsiasi all’interno dell’intero intervallo
MIDI (128 note), quindi trascendendo l’effettiva estensione
della tastiera del Micron (utilizzare in questo caso il tasto
[octave]).
Impostare il livello a zero
Specificando per una Part
un livello pari a zero è possibile annullarne la riproduzione senza tuttavia
rimuoverla.
Questo metodo può essere
usato quando non si è certi
di voler rimuovere o meno
una Part.
Use As
Una delle schermate, “use
as”, permette di selezionare
le opzioni “instrument”
oppure “drum”. Consultare
pag.48 per maggiori informazioni al riguardo.
Effetti
Tutte le Part ed i Beat di un
Setup possono utilizzare sia
alcun effetto, sia un effetto
condiviso (selezionabile in
una delle schermate successive).
“Scavare” un buco nel
range della tastiera
Gli “anarchici” della
tastiera si chiederanno inevitabilmente cosa accadrebbe specificando per Low
Key una nota più alta di
quella scelta per High Key.
Beh, in questo caso, le note
comprese nell’intervallo
selezionato non suoneranno, lasciando di fatto un
vero e proprio “buco”
nell’estensione della
tastiera.
45
5
Setup
h. Transposition
Determina la trasposizione delle note, per un intervallo
massimo di quattro ottave. L’impostazione non modifica
comunque il valore MIDI di risposta della Part, ma solo
l’intonazione di riproduzione del Programma.
i. Latch
Parametro che specifica lo status on/off di latch della Part. Il
valore di default corrisponde a non-latched (cioè off).
Quando il latch è on, la Part continua a riprodurre i suoni
anche dopo aver rilasciato la pressione dalle note della tastiera, come se si stesse premendo il pedale di sustain. Per interrompere il latch, lasciare tutte le note premute e premere una
nuova nota o accordo. Per arrestare l’intera Part, selezionare
una Part differente o premere un tasto di modalità.
Il latching è una funzione utile quando si ha a che fare con un
numero elevato di Part (quanto meno maggiore del numero di
mani!), oppure nel caso in cui le Part non possano essere allocate nelle tre ottave di estensione della tastiera del Micron.
Specificando ad esempio il latch per il basso ed i pad, è possibile far suonare questi timbri e contemporaneamente usare
entrambe le mani per eseguire una parte solista, quindi ritornare a loro nel momento in cui c’è bisogno di cambiare
accordo.
Lo stesso risultato può essere ottenuto con il tasto [latch].
Tenendo premuto il tasto [latch], è possibile mantenere una
Part in sustain, anche se per questa originariamente era stato
impostato uno status off di latch con il presente parametro.
j. Controllers
Attiva una combinazione della (pitch) wheel e dei cursori
(m1) ed (m2) per la Part.
Può a volte capitare di voler far agire un controller solo su una
singola Part. Si potrebbe ad esempio decidere di usare la
(pitch) wheel per “piegare” le note della linea solista, oppure
sfruttare il cursore (m2) per lo “sweep” del filtro del pad. Per
assegnare in esclusiva un controller alla Part corrente, tenere
premuto il tasto [setups] e muovere il controller. Questo non
solo permetterà di abilitare il controller per la Part in oggetto,
ma anche di disabilitare lo stesso controller per tutte le altre
Part.
Suggerimenti sulla trasposizione
Con una tastiera compatta
come quella del Micron, la
trasposizione gioca un ruolo
fondamentale.
Ad esempio, è possibile
creare alcuni timbri particolarmente incisivi combinando Programmi a pitch
regolare con altri dall’intonazione trasposta e con
volume più basso.
Alcuni sintetizzatori classici
del passato mixavano suoni
standard con altri trasposti
una quinta sopra - ma più
bassi di livello.
Anche se quest’ultimo caso
rasenta il sacrilegio per tutti
coloro che si attengono
scrupolosamente alle regole
dell’armonia, potrebbe
comunque essere un metodo
in grado di produrre risultati
altamente originali e
dall’elevato impatto emotivo.
46
k. Knobs
Attiva una combinazione delle manopole x, y e z per la Part.
Le funzioni assegnate ai controlli sono determinate dalle
impostazioni specificate per il Programma della Part
all’interno delle schermate [programs].
Così come detto per i controller, è possibile assegnare in
esclusiva una manopola ad una Part specifica tenendo premuto il tasto [setups] ed agendo sul controllo in oggetto.
Questo non solo permetterà di abilitare la manopola per la
Part in oggetto, ma anche di disabilitare la stessa per tutte le
altre Part.
Muovendo la manopola, sul display apparirà il parametro del
Programma che si sta modificando. Nel caso in cui alla stessa
manopola corrispondano più Part, sul display verranno
mostrate le informazioni relative ad una singola Part, ma le
variazioni saranno valide anche per tutte le altre Part.
l. Pedals
Opzione che permette di assegnare il pedale di sustain e/o
quello di espressione alla Part. (Default: entrambi i pedali
assegnati).
5
Setup
m. Split?
Il comando Split consente di creare una nuova Part splittando
(dividendo) l’intervallo di note della Part correntemente selezionata in base ad un punto (nota) specificato dall’utente.
Alla selezione del comando, il Micron richiederà di stabilire
la nota incaricata di dividere le due Part. Per determinare il
punto di split, ruotare la manopola Control, oppure premere
una nota sulla tastiera. Se necessario, utilizzare il tasto
[octave] nel caso in cui il punto di split desiderato dovesse
ricadere all’esterno dell’ottava correntemente selezionata.
Alla nuova Part viene assegnata la lettera successiva a quella
della Part oggetto di split. Tutte le Part successive vengono
rinominate in avanti di una lettera.
n. Layer?
Con il comando Layer si può duplicare la Part corrente.
Alla nuova Part viene assegnata la lettera successiva a quella
della Part corrente. Tutte le Part successive vengono rinominate in avanti di una lettera.
o. Remove?
Permette di rimuovere la Part corrente. Tutte le Part successive sono rinominate in base alla lettera della Part eliminata.
Selezionare le Part
Per passare velocemente da
una Part all’altra, tenere
premuto il tasto [setups] e
premere una delle note
bianche sulla destra della
tastiera, a partire dalla A
(LA) al di sopra del Do centrale.
47
Setup
5
2. Use as
Supponiamo ad esempio che si sia trovato un pattern ritmico ideale ai propri scopi, ma che il suono del rullante risulti inadeguato.
La prima soluzione che si potrebbe azzardare sarebbe quella che
prevede la modifica del pattern, ma ciò porterebbe a variare anche
tutti gli altri Setup che sfruttano lo stesso pattern, mentre tutto
quello di cui abbiamo bisogno è semplicemente “sostituire” il
suono di rullante per il nostro Setup.
Per ottenere questo, selezionare il Programma per sostituire il rullante sbagliato, ed aggiungerlo al Setup come se si trattasse di una
Part. Quando il Programma scelto appartiene alla categoria
“drum” e non c’è nessun pattern ancora assegnato, sul display
apparirà (dopo i parametri del pattern) l’opzione “use as”.
Generalmente, l’opzione è impostata su “use as instrument”, ad
indicare che la Part opera normalmente come tutte le altre. Cambiando tuttavia l’impostazione in “use as Drum A in beat”, è possibile far sì che tutti i pattern sostituiscano il Programma della Part
per il corrispondente suono di batteria Drum A. Per “use as” si può
selezionare un qualsiasi suono percussivo A...J. Una volta compreso che tipo di rullante adottare, è piuttosto facile sostituirlo con
quello sbagliato per ottenere un pattern perfetto.
L’opzione “use as” non influisce soltanto sul Programma percussivo - livello, pan, ed FX mix seguiranno altresì le impostazioni
della Part. Per cui, qualora il suono di rullante corrisponda a
quanto desiderato ma il suo volume necessiti di qualche aggiustamento, con il comando “use as” sarà possibile ridurne o incrementarne l’intensità in base alle proprie esigenze. Oppure, nel caso in
cui ci sia il bisogno di applicare un pò più di riverbero al solo rullante mantenendo “dry” il resto del kit, con questo comando si
potrà elaborare individualmente il timbro agendo sul parametro
FX mix.
3. Add?
Il comando Add appare sul display alla fine dell’elenco dei
parametri, e permette di aggiungere una Part. Premendo la manopola Control quando sullo schermo è selezionata quest’opzione, si
ottiene la creazione di una nuova (e vuota) Part.
Ogni nuova Part viene sempre aggiunta in coda all’ultima Part
esistente. Se comunque si intende inserire una Part tra due, utilizzare la funzione di split o layer.
48
5
Setup
4. Beats
Le schermate Beat sono allocate dopo quelle della Part.
a. Rhythm
Permette di scegliere il pattern ritmico per il Beat. L’assegnazione comprenderà anche le informazioni relative ai parametri
di suoni, pan, livelli etc.
Un altro valido metodo per specificare il pattern ritmico per il
beat consiste nel trascinarcelo dalla modalità Rhythm. Premere il tasto [rhythms] per accedere alla modalità operativa
corrispondente, e selezionare il pattern desiderato. Quindi,
tenere premuto il tasto [rhythms] e premere [setups] per
completare l’assegnazione. Questa procedura funziona anche
al contrario - tenendo premuto il tasto [setups] e premendo
[rhythms] si può riportare il pattern ritmico del Beat in
modalità Rhythm, magari per un veloce editing dei parametri.
b. Level
Imposta il livello relativo di volume (rispetto ad altri Beat e
Part) all’interno del Setup.
c. FM Mix
Parametro che determina il bilanciamento dry/wet dell’effetto
per il Beat. Il valore specificato è ritenuto valido per tutti i
suoni percussivi del pattern ritmico.
Se tuttavia dovesse rendersi necessario elaborare in particolare una sola percussione, utilizzare il comando “use as” (pag.
48).
Utilizzare più Beat per
Setup
Ogni Setup può essere composto da più Beat, proprio
come può avere più Part.
Assegnando Beat differenti a
zone diverse della tastiera
(usando i parametri “low
key” ed “high key” per
l’impostazione degli intervalli di note), è possibile
creare notevoli variazioni
ritmiche in tempo reale
durante l’esecuzione strumentale.
Effetti
Tutte le Part ed i Beat di un
Setup possono utilizzare sia
alcun effetto, sia un effetto
condiviso (selezionabile in
una delle schermate successive).
Selezionare i Beat
Per passare velocemente da
un beat all’altro, tenere premuto il tasto [setups] e premere una delle note alte
sulla tastiera, a partire
dall’ultimo A (La).
Porre in mute i Beat
Per disabilitare contemporaneamente tutti i Beat di un
Setup, premere il tasto
[accomp]. Premere nuovamente il tasto per reintrodurre i Beat in riproduzione.
49
Setup
5
d. Low Key
Una delle differenze principali tra un buon Setup ed uno
eccellente, consiste nell’assegnare Part e Beat a porzioni differenti della tastiera.
Il presente parametro determina la nota più bassa
vallo di note incaricato di riprodurre il Beat. Le note alla sinistra di Low Key saranno ignorate.
Per effettuare la selezione, ruotare la manopola Control o premere una nota. Se necessario, utilizzare il tasto [octave] per
accedere all’ottava successiva.
e. High Key
Specifica la nota più alta
riprodurre il Beat. Le note alla destra di High Key saranno
ignorate.
Per entrambi i parametri High e Low Key è possibile
impostare una nota qualsiasi all’interno dell’intero intervallo
MIDI (128 note), quindi trascendendo l’effettiva estensione
della tastiera del Micron (utilizzare in questo caso il tasto
[octave]).
f. Latch
Parametro che specifica lo status on/off di latch del Beat. Il
valore di default corrisponde a non-latched (cioè off).
Quando il latch è on, il Beat continua a riprodurre i suoni
anche dopo aver rilasciato la pressione dalle note della
tastiera. Premendo una nota mappata (cioè assegnata) ad un
diverso Beat in latch, il Beat corrente si interromperà per
lasciare il posto al nuovo. Per arrestare il Beat, premere il
tasto [accomp] o un tasto di modalità.
Il latching è una funzione utile quando si ha a che fare con un
numero elevato di Part (quanto meno maggiore del numero di
mani!), oppure nel caso in cui le Part non possano essere allocate nelle tre ottave di estensione della tastiera del Micron.
Specificando ad esempio il latch per il basso ed i pad, è possibile far suonare questi timbri e contemporaneamente usare
entrambe le mani per eseguire una parte solista, quindi ritornare a loro nel momento in cui c’è bisogno di cambiare
accordo.
Lo stesso risultato può essere ottenuto con il tasto [latch].
Tenendo premuto il tasto [latch], è possibile mantenere in
riproduzione un Beat, anche se per questo originariamente era
stato impostato uno status off di latch con il presente
parametro.
dell’intervallo di note incaricato di
dell’inter-
“Scavare” un buco nel
range della tastiera
Gli “anarchici” della
tastiera si chiederenno inevitabilmente cosa accadrebbe specificando per Low
Key una nota più alta di
quella scelta per High Key.
Beh, in questo caso, le note
comprese nell’intervallo
selezionato non suoneranno, lasciando di fatto un
vero e proprio “buco”
nell’estensione della
tastiera.
50
g. Split?
Il comando Split consente di creare un nuovo Beat splittando
(dividendo) l’intervallo di note della Part correntemente selezionata in base ad un punto (nota) specificato dall’utente.
Alla selezione del comando, il Micron richiederà di stabilire
la nota incaricata di dividere le due Part. Per determinare il
punto di split, ruotare la manopola Control o premere direttamente la nota sulla tastiera. Se necessario, utilizzare il tasto
[octave] nel caso in cui il punto di split desiderato dovesse
ricadere all’esterno dell’ottava correntemente selezionata.
Al nuovo Beat viene assegnata la lettera successiva a quella
della Part oggetto di split. Tutti i Beat successivi vengono
rinominati in avanti di una lettera.
h. Layer?
Con il comando Layer si può duplicare il Beat corrente.
Al nuovo Beat viene assegnata la lettera successiva a quella
del Beat corrente. Tutti i Beat successivi vengono rinominati
in avanti di una lettera.
i. Remove?
Permette di rimuovere il Beat corrente. Tutti i Beat successivi
sono rinominati in base alla lettera del Beat eliminato.
5. Add?
Il comando Add appare sul display alla fine dell’elenco dei Beat
esistenti, e permette di aggiungere un nuovo Beat. Premendo la
manopola Control quando sullo schermo è selezionata
quest’opzione, si ottiene la creazione di un nuovo Beat.
Ogni nuovo Beat viene sempre aggiunto in coda all’ultimo Beat
esistente. Se comunque si intende inserire un Beat tra due, utilizzare la funzione di split o layer.
5
Setup
51
Setup
5
6. FX Balance, FX Type 1, FX Type 2
Permette di selezionare un effetto per l’elaborazione sonora del
Setup oppure, ruotando la manopola Control completamente verso
sinistra (o premendola due volte in rapida successione), di bypassare l’intera sezione FX.
Una volta selezionato un effetto, sul display appaiono in ordine le
schermate relative ai singoli parametri.
Ogni Part e Beat è dotato di un parametro “FX mix”, incaricato di
controllare la quantità di segnale pulito da ruotare all’ingresso
degli effetti Master. Un’impostazione pari a “100% dry” non
determina alcuna elaborazione dei suoni da parte dell’effetto
selezionato (il timbro cioè rimane inalterato come se l’effetto non
esistesse affatto).
7. Clear
Il comando Clear determina la rimozione (eliminazione) di tutte le
Part e di tutti i Beat dal Setup. In seguito all’operazione, il Setup
rimane vuoto mantenendo tuttavia il nome assegnatogli.
8. Setup name
Poichè i Setup sono elencati alfabeticamente, la modifica dei loro
nomi riveste una discreta importanza nella successiva ricerca e
riconoscimento.
Ruotare la manopola Control per selezionare la posizione (1-14)
oggetto di editing. Premere la manopola per entrare in modalità di
edit, ed inserire la lettera desiderata ruotando la manopola o premendo una delle note sulla tastiera, la cui assegnazione può essere
desunta dalla figura in basso.
Per alternare i caratteri maiuscoli a quelli minuscoli, premere la
nota due volte.
Inserire e cancellare i caratteri
Per inserire uno spazio, accedere alla posizione desiderata,
tenere premuta la manopola Control e ruotarla in senso orario.
Per cancellare un carattere, accedere alla posizione successiva
rispetto a quella occupata dal carattere da eliminare, tenere
premuta la manopola Control e ruotarla in senso antiorario.
52
9. Send MIDI sysex?
Con questo comando è possibile trasmettere dalla porta (MIDI
OUT) del Micron e verso un dispositivo MIDI esterno (computer
etc.), i dati relativi al Setup.
La procedura consente di effettuare copie di sicurezza o back up
dei dati su un personal computer, e quindi (ad esempio) di condividerli su internet con amici o altri musicisti. Fare riferimento a
pag. 107 per maggiori dettagli su cosa sia il Sysex e su come
usarlo al meglio.
10. Send syx bundle?
Comando che consente la trasmissione dei dati relativi al Setup - e
dei Programmi associati - ad un dispositivo MIDI esterno [sempre
dalla porta (MIDI OUT)].
11. Delete setup?
Permette la cancellazione del Setup. Prima dell’esecuzione, il
Micron richiede sempre la conferma da parte dell’utente.
12. Store a copy?
A differenza di molti altri synth, il Micron non è fornito di banchi
utente predefiniti sui quali salvare i Setup, i Programmi etc. Ciò
significa che la scrittura dei dati di cui sopra può essere liberamente effettuata come se si trattasse di organizzare file e cartelle
su un computer.
Il comando “Store a copy” permette di creare un nuovo Setup da
quello correntemente selezionato, di fatto eseguendone una copia
ed assegnandogli un nome diverso. Il Setup copiato può essere
perciò modificato secondo le proprie esigenze e salvato con il tasto
[store].
Quando si desidera creare un nuovo Setup da zero, richiamarne
uno esistente che funga da base di partenza, apportare tutte le
variazioni necessarie ed infine salvarlo in memoria. Prestare attenzione a salvare la copia, altrimenti si rischia di sovrascrivere accidentalmente il Setup esistente!
5
Setup
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Setup
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Salvare le variazioni!
Una volta soddisfatti delle modifiche apportate al Setup, è indispensabile eseguirne la scrittura in memoria con il tasto [store],
pena la perdita di tutte le variazioni allo spegnimento del Micron.
Da notare che la semplice selezione di un Setup differente non
determina alcuna cancellazione delle modifiche, per cui si può
liberamente premere il tasto [setups] e navigare tra i suoni e le
impostazioni senza il rischio di veder annullati i cambi effettuati.
Il Micron non scarta le modifiche se non dopo aver iniziato l’editing di un Setup differente.
Una volta soddisfatti di tutte le modifiche apportate, premere il
tasto [store] per confermare il salvataggio del Setup in memoria.
Uscire dall’editing del Setup
Per uscire dalla modalità di editing del Setup, premere uno dei
tasti intorno alla manopola Control, incluso il tasto [setups] una
seconda volta.
54
6
Program
Cos’è un “Programma?”
Ogni Programma del Micron rappresenta il risultato della manipolazione sonora di un segnale da parte degli oscillatori, dei filtri e
dai generatori d’inviluppo interni. L’ampia gamma di timbri di cui
il Micron è fornito copre tutti i più classici suoni synth di sempre.
Se si è alla ricerca di un certo “sound” ben definito già ascoltato su
centinaia di dischi vintage, ci sono ottime chance di trovarlo residente all’interno della vasta collezione di preset del Micron.
Come il Micron crea il suono
Il Micron genera il suono mediante la simulazione (il cosiddetto
“modeling”) del comportamento di un sintetizzatore analogico. Il
segnale grezzo in uscita dagli oscillatori è dapprima inviato ai filtri, e successivamente alla sezione amplificatrice.
Durante tutto il percorso è possibile modificare il segnale in più
punti, per esempio applicando la modulazione, variando i
segmenti dell’inviluppo oppure utilizzando gli effetti. Le opzioni
sono così tante che il Micron è virtualmente in grado di creare una
gamma di sonorità praticamente infinita.
Diamo ora uno sguardo più dettagliato al percorso del segnale
all’interno del Micron.
Gli Oscillatori
Gli oscillatori costituiscono le fondamenta sonore del Micron. E’
noto come il “suono” sia in realtà la percezione, da parte dell’orecchio umano, delle vibrazioni delle molecole dell’aria. Queste
vibrazioni devono pur provenire da qualche parte, ed all’interno
del Micron sono appunto generate dagli oscillatori. Variando la
frequenza delle vibrazioni, gli oscillatori sono in grado di produrre
suoni di diversa altezza (intonazione), che sono percepiti come
note musicali. Regolando inoltre il tipo e la forma dell’onda
sonora (waveform), gli oscillatori creano gli armonici, cioè i maggiori responsabili per l’identificazione di un timbro. Ogni singola
voce del Micron è provvista di tre oscillatori.
55
Program
6
Il Pre Filter Mix
Il segnale in uscita dagli oscillatori, così come altre sorgenti
sonore, è ruotato ad un mixer virtuale chiamato Pre Filter Mix, che
ha il compito di convogliare ed incanalare i suoni fino all’ingresso
dello stage successivo: i Filtri. Per ciascuna sorgente è possibile
specificare il livello (level, che determina il volume), ed il bilanciamento (balance, che stabilisce la quantità di segnale da inviare
al Filtro 1 ed al Filtro 2).
I Filtri (Filter)
Il suono generato dagli oscillatori è in realtà molto grezzo e
scarno, non esattamente l’ideale per l’uso su di uno strumento
musicale. Per poter quindi ottenere il suono che abbiamo in mente,
è necessario attenuare (o eliminare del tutto) alcuni armonici e
contemporaneamente enfatizzarne altri: per fare questo è necessario far ricorso ai Filtri.
I Filtri consentono di alterare le frequenze costituenti il segnale, e
possono essere utilizzati per modificare drasticamente il suono.
Uno dei parametri fondamentali di un filtro è la frequenza di taglio
(cutoff frequency), che determina su quali armonici il filtro debba
agire, e la risonanza (resonance), che consente di incrementare
l’intensità degli armonici in prossimità della frequenza di taglio
del filtro. Ogni voce del Micron è provvista di due filtri, a ciascuno
dei quali è possibile assegnare fino a 18 tipi di filtri differenti, tutti
dotati del proprio carattere e colore sonoro.
Il Post Filter Mix
Anche il segnale in uscita dai filtri ha bisogno del suo mixer virtuale, ed è qui che interviene il Post Filter Mix. Per ciascun
segnale in uscita dai filtri, così come per il segnale Pre Filter, è
possibile specificare il livello (level, cioè il volume) ed il pan, che
determina quale percentuale del suono inviare rispettivamente al
canale sinistro ed al canale destro dell’uscita audio stereo.
56
Uscita (Output)
Il percorso del segnale è quasi giunto al termine, ma rimane ancora
una tappa importantissima da completare. Nello stage Output, il
Micron permette di applicare un effetto Drive, che consente di
“spingere” ulteriormente il suono elaborandone la forma d’onda
mediante il compressore, il distorsore ed altri tipi di effetti. E’
anche possibile impostare il volume generale del suono, così come
la quantità di segnale audio da inviare al processore di effetti
interno del Micron.
Percorso del segnale audio
Program
6
57
Program
6
Modulation
Anche se a questo punto si potrebbe pensare che la produzione del
suono sia solo questione di configurare correttamente i parametri
dell’oscillatore, dei filtri, del mixer e quindi di premere un
tasto...beh, le cose non stanno esattamente così! E’ pur vero che è
possibile disegnare discreti stumenti applicando questo concetto,
ma quello che in realtà fa la differenza tra un buon suono ed un
suono veramente eccezionale è la chance di poter modificare qualcuno dei parametri sopra descritti mentre la nota è in riproduzione,
cioè in tempo reale. L’unico problema è che, se somigliate un
pochino a noi della Alesis, avete solo due mani, e sicuramente
almeno una di queste è già impegnata nella pressione della suddetta nota. Fortunatamente, il Micron è in grado di prestarvi una
mano. Anzi, veramente dodici.
Il Micron permette di impostare fino a dodici modulation route,
ciascuna delle quali rappresenta una connessione virtuale tra
alcune sorgenti fisiche o internamente generate ed alcuni
parametri del Programma. Fondamentalmente, una mod route
impartisce al synth le informazioni necessarie per poter “afferrare”
una nota e modificarne alcune caratteristiche, il tutto mentre la
nota è in riproduzione. Anche se è possibile utilizzare per le mod
route diversi tipi di sorgente, i tipi più comuni di manipolazione
timbrica sono attuati mediante l’uso degli LFO (Low Frequency
Oscillator) e delle envelope (inviluppi).
Gli LFO
LFO è l’acronimo di Low Frequency Oscillator (Oscillatore a
Bassa Frequenza). A differenza degli oscillatori normali, gli LFO
sono stati pensati con il preciso scopo non di produrre un certo
suono, ma di modificare i parametri del Programma in base ad un
determinato pattern in loop. Supponiamo per esempio di aver
bisogno di aggiungere del vibrato ad un suono, che comporterebbe
quindi una rapida variazione del pitch verso l’alto ed il basso ad
intervalli di tempo regolari. In questo caso, l’LFO può assolvere
perfettamente al compito: è sufficiente collegare l’LFO al
parametro Pitch ed il gioco è fatto. Ogni singola voce del Micron è
dotata di due LFO.
58
Le Envelope
Quando si preme la nota di un pianoforte, la prima cosa che si
avverte è ovviamente l’energia sonora sprigionata dal martelletto
che colpisce la corda, seguita subito dopo da un decremento del
livello fin tanto che si mantiene premuto il tasto, e dalla (quasi)
immediata interruzione del suono non appena si rilascia la nota ed
il damper cala sulla corda del pianoforte. I designer dei sintetizzatori moderni sono riusciti a simulare questo tipo di comportamento
naturale con le envelope ADSR.
ADSR è l’acronimo di “Attack, Decay, Sustain, Release” (cioè
attacco, decadimento, sostegno e rilascio), che rappresentano le
quattro fasi attraverso le quali il suono passa durante la vita di una
nota. Dato che le più importanti applicazioni delle envelope
riguardano il controllo dell’intensità (volume) del suono, il Micron
è stato dotato di una envelope specificatamente disegnata per
assolvere a tale compito: la amp envelope.
Le envelope sono utili comunque per tutte le mod route, poichè
possono essere virtualmente collegate a qualsiasi parametro di
Programma modulabile. Ogni singola voce del Micron è provvista
di tre envelope. “Env 1” è la amp envelope; “Env 2” la filter enve-lope; “Env 3” la pitch/modulation envelope.
Riprodurre i Programmi
Premere il tasto [programs] per accedere alla modalità Program.
Rilasciare il tasto [programs] e ruotare la manopola Control per
navigare tra i Programmi - prima per categorie e quindi, dopo aver
raggiunto l’ultimo Programma dell’ultima categoria, ripetendo
tutto il giro ma stavolta passando da un suono all’altro in base
all’ordine alfabetico dei preset.
Per passare velocemente da una categoria all’altra, tenere premuto
il tasto [programs] e premere una delle note bianche sulla tastiera
corrispondenti al nome della categoria desiderata. (I nomi sono
stampati al di sopra dei tasti).
La categoria “recent” è generata automaticamente in base agli
ultimi Programmi selezionati, mentre la categoria “faves” (preferiti) può essere impostata dall’utente, così come descritto più
avanti nel manuale.
Program
6
Assegnazione delle envelope
Le envelope influiscono sui
parametri in base alla mod
route assegnata.
59
Program
6
Editing dei Programmi
1. Revert-to-stored? / Unrevert-to-edited?
Con questo comando è possibile annullare le ultime modifiche
apportate al Programma. Premere la manopola Control per richiamare lo status pre-editing.
Premendo la manopola una seconda volta si può viceversa annullare l’operazione di revert, e ripristinare le modifiche apportate
(comando unrevert).
Utilizzando le operazioni revert ed unrevert è possibile in pratica
comparare ogni singola modifica con lo status originale, ed annullare eventualmente le operazioni ritenute insoddisfacenti. Una
volta ottenuto il risultato definitivo, premere il tasto [store] per
salvare definitivamente il Programma in memoria.
2. Add to Faves? / Remove Fave?
Premere la manopola Control per entrare in modalità di edit. Una
volta giunti in questa pagina, premere nuovamente la manopola
Control per aggiungere il Programma corrente all’elenco dei
preferiti (“favorites”, abbreviato in “faves”). L’inserimento di un
Programma nei preferiti ne permette la selezione rapida mediante
l’accesso alla categoria faves.
Per rimuovere un Programma dalla categoria faves, selezionare il
timbro nella suddetta categoria (vedere cella a lato), e quindi
entrare in modalità di edit premendo la manopola Control. Sul
display apparirà la prima opzione “Remove fave?”. Premere la
manopola Control per confermare la rimozione del Programma
dalla categoria.
Accesso ai Programmi
preferiti
Tenere premuto il tasto [programs] e premere la nota D
(Re; distinta dalla stringa di
testo “faves”) per accedere
ai Programmi della categoria “faves” (Preferiti).
3. Send to setup?
Premendo la manopola Control quando sul display è visualizzata
questa opzione si accede alla modalità [setups], che consente di
rendere il Programma corrente una Part nell’ultimo Setup selezionato.
Un qualunque Setup esistente è già fornito di una o più Part, per
cui il Micron dà in questo caso all’utente la possibilità di aggiungere il Programma al Setup in uno dei seguenti modi:
1.send to part. La Part del Setup viene sostituita dal Programma corrente. I valori dei parametri di level, effect mix, key range e latch rimangono tuttavia immutati. Consultare la
cella nella colonna nella pagina a lato per maggiori dettagli
sulla riassegnazione delle lettere alle Part.
60
Il comando send to setup
permette soltanto di assegnare il Programma oggetto
di editing al Setup corrente.
Se quest’ultimo non dovesse
corrispondere a quello al
quale si desidera assegnare
il Programma, sarà necessario uscire dalla modalità
edit, scegliere il Setup, tornare in modalità edit Programma e procedere con
l’assegnazione.
Program
6
2.layer. La Part esistente del Setup viene duplicata, creando
una nuova Part. Quest’ultima utilizzerà il Programma corrente, ma manterrà i valori di level, effect mix etc. della Part
originale. Consultare la cella nella colonna a lato per maggiori informazioni sulla riassegnazione delle lettere.
3.split low. La Part esistente del Setup viene splittata in due a
partire da una determinata nota.
Per quest’ultima opzione, il Micron richiede all’utente di definire
la nota di split. La successiva esecuzione del comando determina
così l’assegnazione del Programma allo split di sinistra, con il
risultato che tutte le note alla sinistra del punto di split riprodurranno il nuovo Programma e fino alla nota low key assegnata alla
Part. Le note invece alla destra del punto di split (inclusa questa),
useranno la Part esistente del Setup.
Alla nuova Part viene assegnata la lettera successiva a quella
oggetto di split. Se ad esempio un Setup è composto dalle Part A,
B, C e D, e si decide di splittare la Part B, alla nuova Part verrà
assegnata la lettera C, mentre le Part successive saranno rinominate in avanti di una lettera (la C diventerà D; la D diventerà E,
etc.).
Per selezionare il punto di split, ruotare la manopola Control,
oppure premere una nota sulla tastiera. Se necessario, utilizzare il
tasto [octave] nel caso in cui il punto di split desiderato dovesse
ricadere all’esterno dell’ottava correntemente selezionata.
4.split high. Opzione simile alla split low, ed anche in questo
caso il Micron richiede la scelta del punto di split. Il Programma è quindi inviato allo split di destra (invece che a
quello di sinistra). Il risultato è che tutte le note alla destra
del punto di split riprodurranno il nuovo Programma e fino
alla nota high key assegnata alla Part. Le note invece alla sinistra del punto di split (inclusa questa), useranno la Part
esistente del Setup.
Per selezionare il punto di split, ruotare la manopola Control,
oppure premere una nota sulla tastiera. Se necessario, utilizzare il
tasto [octave] nel caso in cui il punto di split desiderato dovesse
ricadere all’esterno dell’ottava correntemente selezionata.
5.add part. Opzione che consente di aggiungere il Programma
come una nuova Part sull’intera estensione della tastiera, con
i parametri automaticamente reinizializzati sui rispettivi
valori di default.
Come cambiano le lettere
delle Part in base alla scelta
delle opzioni “layer”, “split
low” e “split high”
In seguito alle operazioni di
layer o split, alla nuova Part
viene assegnata la lettera
successiva a quella della
Part splittata. Tutte le lettere
che seguono sono rinominate in avanti di una unità.
Consideriamo ad esempio
un Setup con quattro Part:
A
B
C
D
Splittando ulteriormente la
Part B otterremo:
A
B (low split di B)
C (high split di B)
D (la vecchia Part C)
E (la vecchia Part D)
61
Program
6
4. Start new setup?
Opzione che permette di creare un nuovo Setup, al quale viene
assegnato lo stesso nome del Programma oggetto di editing ma
preceduto dal simbolo matematico “+” (esempio: “+Repeater” se
il Programma si chiama “Repeater”). Qualora in memoria dovesse
essere già presente un nome del genere (cioè “+Repeater”), il
Micron inserirà un numero alla fine della stringa (esempio:
“+Repeater2). Al completamento dell’operazione, il tasto [pro-grams] si spegne, ed il Micron torna in modalità Setup.
Se si è scelto di non creare un nuovo Setup, si rimane in modalità
Program. Ruotando ulteriormente la manopola Control in senso
orario è possibile accedere agli altri parametri del Programma, e
cioè:
5. Parametri Voice
Polyphony
monophonic
Riproduzione di una sola nota per volta
polyphonic
Riproduzione di fino ad otto note simultaneamente
Unison
one voice/note
Le voci del Micron sono distribuite equamente tra le otto note premute
two voices/note
Ogni nota triggera due voci, per cui la polifonia è in questo caso
dimezzata
four voices/note
Ogni nota triggera quattro voci, per cui la polifonia è in questo
caso ridotta a due sole note
all voices/note
Riduce il Micron alla modalità monofonica, dato che tutte ed otto
le voci sono assegnate ad una singola nota
UsnDetune
Seleziona l’intervallo di note per il detune (scordatura) delle voci
in unisono. Con un valore maggiore si ottiene un suono più corposo ma allo stesso tempo più fuori intonazione
Nota: quando il parametro Unison è regolato su one voice/note,
l’impostazione di UsnDetune è ignorata.
Mappare le manopole (x/y/
z)
Alle manopole x, y e z si può
assegnare un qualsiasi
parametro. Per fare ciò,
richiamare il parametro
sullo schermo, tenere premuta la manopola Control
ed agire sul controller al
quale si intende assegnare il
parametro.
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria voice, tenere
premuto il tasto [programs]
e premere la nota della tastiera distinta dalla stringa di
testo “voice”.
62
Portamento
Imposta la quantità di “glide” tra le note:
off
Nessun portamento.
legato only
Il portamento è applicato solo nel caso in cui si prema la seconda
nota quando la prima è ancora abbassata.
always
Il portamento è sempre applicato, anche qualora non si verifichi
alcuna sovrapposizione di note premute.
PortaType
Specifica il tipo di portamento.
fixed
La durata del portamento (cioè del passaggio graduale tra due
note) è fissa, a prescindere dalla loro distanza in frequenza.
scaled
Con questa opzione, il parametro PortaTime determina la quantità
di tempo impiegata dall’effetto di “glide” per coprire un’intera
ottava.
gliss fixed
Identico all’opzione fixed, ma con un tipo di glide cromatico (Do,
Do#, Re etc.) piuttosto che graduale.
gliss scaled
Identico a scaled, ma con un tipo di glide cromatico (Do, Do#, Re
etc.) piuttosto che graduale.
PortaTime
Determina il tempo di base per l’effetto di portamento tra le note.
Pitch Wheel
Quando impostato su bend all notes, il movimento della pitch
wheel determina il bending di tutte le voci in riproduzione, incluse
quelle mantenute in sustain dal pedale (sust pedal) o in fase di
rilascio.
Con l’opzione bend held notes, il bending con la pitch wheel è
applicato solo alle voci che al momento risultano premute.
Program
6
63
Program
6
AnlgDrft
Imposta la quantità di simulazione dell’analog drift (instabilità
analogica), fino ad un massimo del 100%.
I sintetizzatori analogici del passato erano dotati di circuiti che
creavano leggere sfalsature d’intonazione temporali. Aggiungendo
un tocco di analog drift è possibile incrementare il realismo analogico del Micron.
Osc Sync
Stabilisce la sincronia reciproca degli oscillatori.
off
Gli oscillatori agiscono in maniera indipendente uno dall’altro.
hard 2 to 1
L’hard sync resetta l’oscillatore 2 all’inizio della sua forma d’onda
nel momento in cui l’oscillatore 1 raggiunge l’inizio della sua
waveform. Questo ha l’effetto di forzare la frequenza fondamentale dell’oscillatore 1 sull’oscillatore 2, un tipo di comportamento
che cioè riporta l’oscillatore slave a zero in base alla frequenza di
quello master, il che consente di ottenere un timbro piuttosto
aspro, anche con waveform del tipo sinusoidale.
hard 2+3 to 1
Gli oscillatori 2 e 3 sono forzati in “hard sync” sull’oscillatore 1.
soft 2 to 1
Ogni volta che l’oscillatore 1 inizia il ciclo, l’oscillatore 2 inverte
la sua direzione. L’onda risultante è sprovvista di picchi del tipo
hard sync, ma è invece distinta da un mix di armonici dotati di
interessanti proprietà timbriche.
soft 2+3 to 1
Gli oscillatori 2 e 3 sono forzati in “soft sync” sull’oscillatore 1.
FM Amount
La FM, ovvero la Frequency Modulation (modulazione di frequenza) permette di utilizzare un oscillatore per il controllo di un
altro. Il parametro consente di specificare la percentuale in base
alla quale la frequenza dell’oscillatore target debba essere influenzata dalla forma d’onda dell’oscillatore master.
64
FM Type
A. Linear FM types
lin 2 > 1
L’oscillatore 2 è aggiunto alla fase
FM è lo stile utilizzato dai sintetizzatori basati sulla modulazione
di frequenza. Modulando una forma d’onda sinusoidale insieme ad
un’altra, una waveform ad alta frequenza è capace di produrre una
fondamentale con una vasta gamma di armonici, che può essere
sfruttata per la riproduzione di molti strumenti musicali.
lin 2+3 > 1
Gli oscillatori 2 e 3 sono aggiunti alla fase
lin 3 > 2 >1
L’oscillatore 3 è aggiunto alla fase
d’onda risultante è successivamente sommata alla fase
latore 1.
Con la Linear FM, il parametro FM Amount controlla la “modulation index”. Un livello del 100% corrisponde ad un index pari a
32.
B. Exponential FM types
exp 2 > 1
L’oscillatore 2 modula il pitch
exp 3 > 2 >1
L’oscillatore 3 modula il pitch
risultante modula
Con la Exponential FM, il parametro FM Amount controlla l’intervallo di modulazione del pitch. Un livello del 100% permette di
“guidare” il pitch verso il registro grave ed acuto fino ad un
massimo di sei ottave piene.
successivamente il pitch dell’oscillatore 1.
dell’oscillatore 1. La Linear
dell’oscillatore 1.
dell’oscillatore 2. La forma
dell’oscil-
dell’oscillatore 1.
dell’oscillatore 2. La forma d’onda
Program
6
65
Program
6
6. Parametri Oscillatore
I parametri descritti a seguire si ripetono sul display per ognuno
dei tre oscillatori del Micron.
Wavef orm
sine
Forma d’onda sinusoidale, distinta da un suono puro e morbido
tri/saw
Onda triangolare, a dente di sega e tutto ciò che si trova in mezzo.
Una waveform triangolare ha un timbro più corposo di una sinusoidale, mentre una forma d’onda a dente di sega è dotata di un
carattere più aspro.
pulse
Armonicamente, la forma d’onda più ricca delle tre, che può spaziare da una wave ricca del tipo quadrata ad una più nasale e peculiare.
Waveshape
Parametro che consente di “piegare” la forma d’onda.
Per le waveform sine, una shape pari a 0 produce un tono puro.
Incrementando la shape è possibile deformare la sinusoide aggiungendo armonici.
Per le waveform tri/sine, una shape pari a 0 produce una forma
d’onda triangolare. Modificando gradualmente la shape, l’onda si
“appoggia” verso sinistra o destra, fino a giungere ad una figura
del tipo a dente di sega con la punta in basso (-100%) o in alto
(+100%).
Per la waveform pulse, il parametro shape gestisce l’ampiezza
dell’impulso. Una shape pari a 0 produce una forma d’onda
quadra. Decrementando o incrementando la shape è possibile rendere la waveform rispettivamente più sottile o corposa.
Octave
Parametro che consente di trasporre il pitch verso il registro grave
o acuto per un intervallo massimo di +/- tre ottave.
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria oscillator,
tenere premuto il tasto [pro-grams] e premere la nota
della tastiera distinta dalla
stringa di testo “osc”.
66
Tra ns po se
Permette di trasporre il pitch verso il registro grave o acuto per un
intervallo massimo di +/- sette semitoni.
Pitch
Traspone il pitch (intonazione) verso il registro grave o acuto per
un intervallo massimo di +/- 99 cent.
PWhlRange
Imposta l’intervallo per la pitch wheel, da 0 semitoni (off) e fino a
+/- 12 semitoni (cioè un’intera ottava).
7. Parametri Pre-filter
Prima di giungere ai filtri, i suoni sono mixati tra loro nella
sezione pre-filter. I parametri di questo stage permettono di specificare sia i livelli degli oscillatori e di ring modulation, noise e sorgenti audio esterne, sia i livelli di mandata al filtro 1 ed al filtro 2.
Il noise, ad esempio, può essere del tipo white o pink. Il white
noise è distinto da uno spettro di frequenze con lo stesso grado
d’intensità, che ricorda molto da vicino un fruscio con preponderanza di frequenze acute. Nel pink noise, d’altro canto, le frequenze acute sono invece ridotte di livello per produrre un suono
più compatto su tutto lo spettro armonico. Se il white noise suona
più come un “hiss”, il pink noise somiglia molto più ad un ruggito
o un’onda marina.
Il white noise perciò è più adatto a suoni percussivi, mentre le
caratteristiche sonore del pink, più gradevoli all’orecchio umano,
lo rendono l’ideale per timbri sonori dotati di pitch.
Program
6
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria pre-filter mix,
tenere premuto il tasto [pro-grams] e premere la nota
della tastiera distinta dalla
stringa di testo “premix”.
67
Program
6
8. Parametri dei Filtri
Ognuno dei due filtri è dotato dei seguenti parametri impostabili
dall’utente:
Typ e
Consente la selezione del tipo di filtro da applicare, e cioè:
bypass
Nessun filtro. E’ l’impostazione da utilizzare per comparare un
suono filtrato ad uno non-filtrato.
lowpass ob_2pole
Modellato su un filtro passa-bassi di un classico synth/expander
del passato.
lowpass tb_3pole
Modellato sul filtro passa-bassi presente su un piccolo bass synth
color argento, il cui suono è stato usato su moltissimi brani di
musica elettronica.
lowpass mg_4pole
Tipo di filtro modellato su quelli in dotazione ai più famosi sintetizzatori mono analogici mai costruiti. Provvisto di una curva di
taglio piuttosto accentuata ed una profonda risonanza, è il maggior
responsabile dei famosi ed incredibilmente corposi suoni “fat” che
è possibile ascoltare su tutti i dischi vintage. Valori alti di risonanza determinano un’auto-oscillazione del filtro.
lowpass rp_4pole
Modellato sui filtri integrati nei sintetizzatori semi-modulari. Permette di ottenere la distorsione del segnale (clip) con un livello
d’ingresso elevato.
lowpass jp_4pole
Modellato sul filtro passa-bassi di un popolare synth ad otto voci,
noto per il suo chassis colorato e la versatilità dei suoni.
lowpass al_8pole
Unicamente presente sul Micron. Gli otto poli consentono al filtro
una curva di taglio estremamente ripida.
bandpass ob_2pol
Modellato sull’uscita passa-banda di un filtro ob multi-mode.
bandpass al_6pol
Unicamente presente sul Micron. Tipo di filtro dalla sonorità
simile a quella ottenibile con la versione ob bandpass, ma con un
comportamento più estremo.
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria filter, tenere
premuto il tasto [programs]
e premere la nota della tastiera distinta dalla stringa di
testo “filter”.
68
bandpass 8vedual
Doppio filtro unicamente presente sul Micron, del tipo passabanda a due poli con un intervallo di un’ottava.
bandpass bndlimit
Filtro unicamente presente sul Micron, composto da un filtro a 2
poli passa-alti ed uno a due poli passa-bassi collegati in serie, ed in
grado di limitare le frequenze comprese all’interno dell’intervallo
di banda. In questo caso, il controllo di risonanza determina la
larghezza di banda (bandwidth).
highpass ob_2pol
Modellato sull’uscita passa-alti di un filtro ob multi-mode.
highpass ob_4pol
Filtro passa-alti a quattro poli, unicamente presente sul Micron.
vocal formant 1
Filtro unicamente presente sul Micron. I filtri Formant sono
modellati sul carattere della voce umana. Questa versione a tre
bande (tre filtri passa-banda) simula le vocali “a” ed “o”.
vocal formant 2
Filtro unicamente presente sul Micron, del tipo Formant a tre
bande che permette di simulare le vocali “o” ed “e”.
vocal formant 3
Filtro unicamente presente sul Micron, del tipo Formant a cinque
bande che consente di idealizzare i tratti tipici della voce umana.
comb 1 - 4
Filtro unicamente presente sul Micron. Il comb filter genera picchi
multipli di risonanza e notch non armonicamente relazionati tra
loro.
phase warp
Filtro unicamente presente sul Micron, basato su un effetto phaser
analogico, e che prevede l’utilizzo di otto filtri all-pass in serie per
la creazione di quattro notch armonicamente relazionati nella
risposta in frequenza.
Freq (frequency)
Consente l’impostazione della frequenza d’intervento.
Res (resonance)
Permette di incrementare la regione intorno a quella di taglio del
filtro. Con impostazioni estreme di risonanza è possibile far
“fischiare” il filtro o farlo auto-oscillare.
Program
6
69
Program
6
Keytrk (Key tracking)
Questo parametro consente di specificare il modo con il quale il
filtro segue, o “rincorre”, le note sulla tastiera. Con un’impostazione pari a 0, la frequenza del filtro rimane costante a prescindere
dalla nota premuta. Specificando un valore pari a +100 invece, il
filtro segue uniformemente la tastiera e, con un valore di risonanza
adeguato, può addirittura essere suonato come un oscillatore.
Valori negativi del parametro permettono di rendere il suono più
cupo man mano che si premono le note verso destra (cioè verso il
registro acuto).
EnvAmt (Envelope amount)
Questo parametro determina quanto la frequenza del filtro debba
essere influenzata dall’inviluppo del filtro (filter envelope) Valori
negativi consentono di utilizzare envelope invertite.
Il filtro 2 è inoltre fornito dei seguenti parametri aggiuntivi:
Offset
Absolute
Opzione con la quale viene applicata l’impostazione assoluta di
frequenza specificata per il filtro 2.
Offset
Il valore di frequenza assegnato al filtro 2 è strettamente relazionato a quello stabilito per il filtro 1. Tale valore incrementa e
diminuisce automaticamente in base alle variazioni apportate al
filtro 1.
Mappare le manopole (x/y/
z)
Alle manopole x, y e z si può
assegnare un qualsiasi
parametro. Per fare ciò,
richiamare il parametro
sullo schermo, tenere premuta la manopola Control
ed agire sul controller al
quale si intende assegnare il
parametro.
9. Parametri Post-filter mix
I parametri della sezione post-filter mix permettono l’impostazione dei livelli di mix e del pan per i filtri 1, 2 e per il pre-filter.
Altri parametri aggiuntivi sono:
Preflt Src (Pre-filter Source)
I segnali in uscita dagli oscillatori, così come quelli di altre sorgenti, sono ruotati ad una console virtuale chiamata Pre Filter Mix,
il cui scopo è quello di combinare i suoni prima di inviarli allo
stage successivo, cioè quello dei filtri. Per ciascuna sorgente,
l’utente può specificarne il livello (cioè il volume relativo) ed il
bilanciamento, ovvero la quantità di segnale da ruotare a ciascun
filtro.
Flt 1 Sign (Filter 1 Polarity)
Selezionare l’opzione di polarità positive qualora si intenda sommare il segnale del filtro 1 a quello del filtro 2, oppure la polarità
negative se invece si intende metterli in controfase per creare picchi e notch a varie frequenze.
70
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria post-filter
mix, tenere premuto il tasto
[programs] e premere la
nota della tastiera distinta
dalla stringa di testo “postmix”.
Program
6
10. Output
Drive Type
Consente la scelta tra bypass (con il quale il segnale passa inalterato senza l’intervento di alcun effetto) e compressor, rms limiter, overdrive, distortion, tube amp e fuzz pedal.
Drive Level
Imposta la quantità di drive, per un intervallo compreso tra 0 e
100%.
Prgrm Level (Program Level)
Questo semplice - ma importantissimo - parametro determina il
volume relativo del Programma. Con un valore pari a 0, il Programma è posto in mute (nessun suono in uscita), mentre con il
100% l’intensità è al massimo. E’ il primo parametro su cui agire
quando si avvertono i primi segnali di clipping (distorsione), e
quello che consente di specificare per tutti i Programmi lo stesso
volume, a prescindere quindi dalle impostazioni di filtro, oscillatori e mixer.
FM Mix (Effects Mix)
Imposta il bilanciamento wet/dry per l’elaborazione del segnale
audio, con un intervallo di valori compreso tra 0 e 100%.
FX Balance (Effects Balance)
Regola il bilanciamento di volume tra i due processori di effetti del
Micron.
FX1 Type (Effects 1 Type)
Permette di scegliere tra bypass (nessun effetto) e gli algoritmi
integrati per l’elaborazione del pitch (chorus, theta flanger, thru flanger, super phaser, string phaser e 40-band vocoder).
FX1 Param (Effects 1 Parameters)
Consente l’impostazione dei parametri per l’effetto FX1 Type
scelto. Le schermate dipendono dal tipo di algoritmo selezionato.
FX2 Type (Effects 1 Type)
Permette di scegliere tra bypass (nessun effetto) e gli algoritmi
integrati di delay (mono delay, stereo delay, split L/R delay, hall reverb, plate reverb e room reverb).
FX2 Param (Effects 1 Parameters)
Consente l’impostazione dei parametri per l’effetto FX2 Type
scelto. Le schermate dipendono dal tipo di algoritmo selezionato.
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria output, tenere
premuto il tasto [programs]
e premere la nota della tastiera distinta dalla stringa di
testo “output”.
Due moduli Effetti
Il Micron è stato fornito di
due processori di effetti
indipendenti, per cui è possibile scegliere un algoritmo
di elaborazione per ciascuna
unità FX.
L’unità FX1 contiene effetti
per l’elaborazione del pitch,
come ad esempio chorus,
flanger, phaser e vocoder a
40-bande.
L’unità FX2 invece può
essere usata per aggiungere
effetti di ambiente, come
delay e riverberi.
Maggiori dettagli sugli
algoritmi possono essere
desunti nelle pagine che
seguono.
71
Program
6
Effetti FX1
Il processore di effetti FX1 è dotato di sei algoritmi per l’elaborazione del pitch, e cioè:
Chorus
L’effetto di chorus sfrutta un LFO per la modulazione del pitch del
segnale in ingresso, che viene in seguito abbinato al suono dry
(cioè non elaborato). Utilizzato con parsimonia, consente di
ricreare la sensazione di più strumenti riprodotti all’unisono.
Impostazioni più accentuate di Feedback e Depth permettono di
ottenere maggior “movimento” sonoro.
A.Feedback
Parametro che determina la quantità di segnale in uscita
dal chorus da reinviare nuovamente all’ingresso
dell’effetto per un maggiore impatto sonoro.
Range:0 - 100%
B.Manual Delay
Parametro che rappresenta il tempo base di delay modulato dall’LFO per creare l’effetto flange, e determina le
frequenze notch ed i picchi.
Range:0 - 100%
C.LFO Rate
Parametro che determina il rate (cioè la velocità)
dell’LFO (Oscillatore a Bassa Frequenza).
Range:0.010Hz - 4.800Hz, oppure da 1/16 a
16 abilitando il parametro Tempo Sync
D.LFO Depth
Parametro che stabilisce l’intensità della modulazione
indotta dall’LFO. Con un valore pari allo 0%, l’LFO non
influisce minimamente sulle frequenze notch dei filtri.
Range:0 - 100%
E.LFO Shape
Parametro che permette la selezione tra i due tipi di forma
d’onda da utilizzare per l’LFO.
Range:sine wave, triangle wave
F.LFO Tempo Sync
Parametro che permette di stabilire se il rate dell’LFO
debba essere sincronizzato al Tempo del Micron. Se si
seleziona “follow tempo”, il parametro LFO Rate è indi-
cato sul display come un valore multiplo del tempo.
Range:fixed rate, follow tempo
72
Theta Flanger
Il Theta Flanger è un effetto che combina il phaser ed il flanger. Il
segnale in ingresso è filtrato dapprima da un phaser a 32 stage, e
quindi inviato al flanger. Il risultato è un timbro piuttosto musicale
ed interessante.
A.Feedback
Parametro che determina la quantità di segnale in uscita
dal flanger da reinviare nuovamente all’ingresso
dell’effetto per un maggiore impatto sonoro.
Range:da -100% a 0 a +100%
B.Manual Delay
Parametro che rappresenta il tempo base di delay modulato dall’LFO per creare l’effetto flange, e determina le
frequenze notch ed i picchi.
Range:0 - 100%
C.LFO Rate
Parametro che determina il rate (cioè la velocità)
dell’LFO (Oscillatore a Bassa Frequenza).
Range:0.010Hz - 4.800Hz, oppure da 1/16 a
16 abilitando il parametro Tempo Sync
D.LFO Depth
Parametro che stabilisce l’intensità della modulazione
indotta dall’LFO. Con un valore pari allo 0%, l’LFO non
influisce minimamente sulle frequenze notch dei filtri.
Range:0 - 100%
Program
6
E.LFO Shape
Parametro che permette la selezione tra i due tipi di forma
d’onda da utilizzare per l’LFO.
Range:sine wave, triangle wave
F.LFO Tempo Sync
Parametro che permette di stabilire se il rate dell’LFO
debba essere sincronizzato al Tempo del Micron. Se si
seleziona l’opzione “follow tempo”, il parametro LFO
Rate è indicato sul display come un valore multiplo del
tempo.
Range:fixed rate, follow tempo
73
Program
6
Thru Zero Flanger
Effetto che utilizza due linee di delay (per canali stereo) per simulare il comportamento dei classici effetti di flange prodotti
mediante l’uso di due registratori analogici a bobine. Dato che le
due linee di ritardo sono in costante movimento, il tempo di delay
può ricadere anche al di sotto dello zero diventando perciò negativo. Questo consente di ottenere una sonorità originale ed unica,
altrimenti impossibile da emulare con un flanger standard con
linea di delay singola.
A.Feedback
Parametro che determina la quantità di segnale in uscita
dal flanger da reinviare nuovamente all’ingresso
dell’effetto per un maggiore impatto sonoro.
Range:da -100% a 0 a +100%
B.Manual Delay
Parametro che rappresenta il tempo base di delay modulato dall’LFO per creare l’effetto flange, e determina le
frequenze notch ed i picchi.
Range:0 - 100%
C.LFO Rate
Parametro che determina il rate (cioè la velocità)
dell’LFO (Oscillatore a Bassa Frequenza).
Range:0.010Hz - 4.800Hz, oppure da 1/16 a
16 abilitando il parametro Tempo Sync
D.LFO Depth
Parametro che stabilisce l’intensità della modulazione
indotta dall’LFO. Con un valore pari allo 0%, l’LFO non
influisce minimamente sulle frequenze notch dei filtri.
Range:0 - 100%
E.LFO Shape
Parametro che permette la selezione tra i due tipi di forma
d’onda da utilizzare per l’LFO.
Range:sine wave, triangle wave
F.Tempo Sync
Parametro che permette di stabilire se il rate dell’LFO
debba essere sincronizzato al Tempo del sistema. Se si
seleziona l’opzione “follow tempo”, il parametro LFO
Rate è indicato sul display come un valore multiplo del
tempo.
Range:fixed rate, follow tempo
74
Super Phaser
I classici effetti di phaser sono composti da più filtri “all-pass” in
serie che permettono di creare “notch” o profonde nicchie nello
spettro armonico. Le frequenze dei filtri sono generalmente modulate da un LFO per poter ottenere un suono piuttosto dinamico. Il
Super Phaser è basato su questo tipo di struttura, ma consente tuttavia di poter liberamente selezionare da 4 a 64 filtri all-pass per
una più ampia scelta timbrica.
A.Feedback
Parametro che determina la quantità di segnale in uscita
dal Phaser da reinviare nuovamente all’ingresso
dell’effetto per un maggiore impatto sonoro.
Range:da -100% a 0 a +100%
B.Notch Frequency
Parametro che permette di specificare la frequenza per il
primo notch (quello grave), non influenzabile dalla
modulazione dell’LFO.
Range:0 - 100%
C.LFO Rate
Parametro che determina il rate (cioè la velocità)
dell’LFO (Oscillatore a Bassa Frequenza).
Range:0.010Hz - 4.800Hz, oppure da 1/16 a
16 abilitando il parametro Tempo Sync
Program
6
D.LFO Depth
Parametro che stabilisce l’intensità della modulazione
indotta dall’LFO. Con un valore pari allo 0%, l’LFO non
influisce minimamente sulle frequenze notch dei filtri.
Range:0 - 100%
E.LFO Shape
Parametro che permette la selezione tra i due tipi di forma
d’onda da utilizzare per l’LFO.
Range:sine wave, triangle wave
F.S ta ge s
Parametro che consente di specificare quanti filtri all-pass
(e di conseguenza notch) utilizzare per il Super Phaser.
Range:4, 8, 16, 32, 48, 64
G.Te m p o S y nc
Parametro che permette di stabilire se il rate dell’LFO
debba essere sincronizzato al Tempo del Micron. Se si
sceglie “follow tempo”, il parametro LFO Rate è indicato
sul display come un valore multiplo del tempo.
Range:fixed rate, follow tempo
75
Program
6
String Phaser
Effetto basato sui phaser integrati in passato nei classici synth
string analogici. Il phaser è dotato di 14 stage, ed utilizza una combinazione di feedback positivo e negativo per ottenere un timbro
notevolmente complesso e ricco.
A.Feedback
Parametro che determina la quantità di segnale in uscita
dal Phaser da reinviare nuovamente all’ingresso
dell’effetto per un maggiore impatto sonoro.
Range:0 - 100%
B.Notch Frequency
Parametro che permette di specificare la frequenza per il
primo notch (quello grave), non influenzabile dalla
modulazione dell’LFO.
Range:0 - 100%
C.LFO Rate
Parametro che determina il rate (cioè la velocità)
dell’LFO (Oscillatore a Bassa Frequenza).
Range:0.010Hz - 4.800Hz, oppure da 1/16 a
16 abilitando il parametro Tempo Sync
D.LFO Depth
Parametro che stabilisce l’intensità della modulazione
indotta dall’LFO. Con un valore pari allo 0%, l’LFO non
influisce minimamente sulle frequenze notch dei filtri.
Range:0 - 100%
E.LFO Shape
Parametro che permette la selezione tra i due tipi di forma
d’onda da utilizzare per l’LFO.
Range:sine wave, triangle wave
F.Tempo Sync
Parametro che permette di stabilire se il rate dell’LFO
debba essere sincronizzato al Tempo del sistema. Se si
sceglie l’opzione “follow tempo”, il parametro LFO Rate
è indicato sul display come un valore multiplo del tempo.
Range:fixed rate, follow tempo
76
40-Band Vocoder
Il Vocoder utilizza due set di filtri passa-banda (filter banks) per
applicare le caratteristiche di un suono sorgente su di un altro. Il
filter bank analysis determina il livello del segnale in ingresso per
ciascuna frequenza. Questi livelli sono poi usati per modulare i
livelli di uscita delle corrispondenti frequenze del filter bank syn-tesis. L’impiego più comune di quest’effetto riguarda l’invio di un
segnale synth all’ingresso synthesis e di un segnale vocale (registrato o in diretta via microfono) all’ingresso analysis per la simulazione di un sintetizzatore “parlante”.
A.Analysis Gain
Parametro che determina il guadagno del segnale in
ingresso al filter bank analysis.
Range:da - 100% a + 100%
B.Sibilance Boost
Parametro utilizzabile per regolare il livello del filtro
shelving passa-alti posto all’ingresso del filter bank analysis. Il filtro permette di ridurre o enfatizzare le frequenze delle sibilanti (per es.: la “s”) per migliorare
l’intellegibilità dei suoni oppure per modificare la tonalità
del vocoder.
Range:da 0% a + 100%
C.Decay
Parametro che determina la velocità di reazione dei filtri
synthesis in risposta al segnale in ingresso. Una maggiore
reattività (valori più bassi) permettono in genere di ottenere un suono più intellegibile, anche se una minore
rapidità di risposta (valori più alti) consente di ottenere
una timbrica più musicale.
Range:0 - 100%
Program
6
D.Band Shift
Parametro che consente di trasporre (“shift”) le frequenze
del filter bank synthesis relativamente ai filtri analysis. Il
risultato rappresenta qualcosa di molto simile ad un
pseudo effetto di pitch shifting.
Range:da - 100% a + 100%
E.Synthesis Input
Parametro che permette di specificare il segnale da
inviare all’ingresso del filter bank synthesis.
Range:Effect Send, Audio In Left, Audio In
Stereo
77
Program
6
F.Analysis Signal In
Parametro che permette di specificare il segnale da
inviare all’ingresso del filter bank analysis.
Range:Effect Send, Audio In Right, Audio
In Stereo
G.A na ly si s Mi x
Parametro che specifica quanto del segnale analysis
debba essere inviato all’uscita audio.
Range:0 - 100%
78
Effetti FX2
Il processore di effetti FX2 contiene sei effetti di riverbero e delay,
e più precisamente:
Mono Delay
Il delay è un effetto che campiona il segnale in ingresso e lo riproduce, con un certo ritardo, ripetutamente.
Questo algoritmo somma in mono i segnali in ingresso nel Micron
prima di applicare l’elaborazione. Il risultato è un suono forse
meno complesso, ma generalmente più “focalizzato”.
A.Delay Time
Determina l’intervallo di tempo che il delay attende
prima di rigenerare il suono in ingresso.
Range:1 ms - 680 ms, oppure x1 (note da un
quarto) - x16 (64mi di nota) quando Sync è impostato
su “follow tempo”
B.Regeneration Percentage
Parametro che determina il volume di ogni singola ripetizione rispetto a quella precedente. Con un valore pari a
0 si ottiene una sola ripetizione, con un effetto di tipo
“slapback”.
Range:0 - 100%
C.Brightness
Col ripetersi del feedback ed il decadimento del suono, è
spesso consigliabile “scurire” il timbro rimuovendo progressivamente le alte frequenze del segnale rigenerato.
Con un valore pari a 100% non si ha nessuna variazione
nella brillantezza del suono.
Range:0 - 100%
Program
6
D.Sync
Il delay può essere impostato per seguire automaticamente il tempo del Micron, oppure per un certo numero
di millisecondi. Quando si sceglie l’opzione “follow tempo”, il parametro Delay Time è indicato sul display
come un valore multiplo del tempo.
Range:fixed time, follow tempo
79
Program
6
Stereo Delay
Lo Stereo Delay opera più o meno come quello Mono, ma con una
configurazione binaurale. Il tempo di delay impostabile corrisponde alla metà esatta di quello specificabile per il Mono Delay.
A.Delay Time
Determina l’intervallo di tempo che il delay attende
prima di rigenerare il suono in ingresso.
Range:1 ms - 340 ms, oppure x1 (note da un
quarto) - x16 (64mi di nota) quando Sync è impostato
su “follow tempo”
Nota: Non è possibile udire il delay quando questo è
impostato per note da un quarto e con un tempo pari o
inferiore a 120 BPM, poichè in questo caso il tempo corrisponderà a più di 340 millisecondi.
B.Regeneration Percentage
Parametro che determina il volume di ogni singola ripetizione rispetto a quella precedente. Con un valore pari a
0 si ottiene una sola ripetizione, con un effetto di tipo
“slapback”.
Range:0 - 100%
C.Brightness
Col ripetersi del feedback ed il decadimento del suono, è
spesso consigliabile “scurire” il timbro rimuovendo progressivamente le alte frequenze del segnale rigenerato.
Con un valore pari a 100% non si ha nessuna variazione
nella brillantezza del suono.
Range:0 - 100%
D.Sync
80
Il delay può essere impostato per seguire automaticamente il tempo del Micron, oppure per un certo numero
di millisecondi. Quando si sceglie l’opzione “follow tempo”, il parametro Delay Time è indicato sul display
come un valore multiplo del tempo.
Range:fixed time, follow tempo
Split Left/Right Delay
Tipo di delay stereo con il quale è possibile impostare il tempo di
ritardo individualmente per ciascun canale sinistro/destro. A differenza degli altri tipi, non permette tuttavia la sincronizzazione al
tempo.
A.Left Delay Time
Parametro che specifica l’intervallo di tempo in base al
quale il delay del canale sinistro attende prima di rigenerare il suono in ingresso.
Range:1 ms - 340 ms
B.Regeneration Percentage
Parametro che determina il volume di ogni singola ripetizione rispetto a quella precedente. Con un valore pari a
0 si ottiene una sola ripetizione, con un effetto di tipo
“slapback”.
Range:0 - 100%
C.Brightness
Col ripetersi del feedback ed il decadimento del suono, è
spesso consigliabile “scurire” il timbro rimuovendo progressivamente le alte frequenze del segnale rigenerato.
Con un valore pari a 100% non si ha nessuna variazione
nella brillantezza del suono.
Range:0 - 100%
Program
6
D.Right Delay Time
Parametro che specifica l’intervallo di tempo in base al
quale il delay del canale destro attende prima di rigenerare il suono in ingresso.
Range:1 ms - 340 ms
81
Program
6
Hall Reverb
L’effetto di riverbero permette di simulare il comportamento acustico di ambienti più o meno ampi, cioè le riflessioni generate
dall’impatto delle onde sonore con mura, soffitto e pavimento.
L’algoritmo Hall Reverb riproduce le tipiche riflessioni di una sala
da concerto, perciò di un ambiente piuttosto spazioso.
A.Diffusion
Questo parametro determina la quantità di riverbero da
applicare al segnale in ingresso. A maggior valore si
ottiene una maggiore riflessione, e perciò un suono più
indistinto.
Range:0 - 100%
B.Decay
Il Decay (decadimento) rappresenta il tempo che impiega
il suono riverberato a cadere al di sotto della soglia di udibilità. A valore minore corrisponde un decadimento più
rapido.
Range:0 - 100%
C.Brightness
Col ripetersi delle riflessioni ed il decadimento del suono,
è spesso consigliabile “scurire” il timbro rimuovendo
progressivamente le alte frequenze del segnale rigenerato.
Con un valore pari a 100% non si ha nessuna variazione
nella brillantezza del suono.
Range:0 - 100%
D.Color
82
Parametro che consente di aggiungere un certo contenuto
armonico per ottenere un timbro più ricco.
Range:1 ms - 340 ms
Plate Reverb
Questo algoritmo di riverbero riproduce fedelmente il comportamento delle vecchie unità a piastra.
Il riverbero Plate era originariamente composto da un foglio
metallico piuttosto grande (pressapoco 1 x 2 metri) e molto sottile
(circa 0,3 mm), al cui centro era montato un driver incaricato di
farlo vibrare, e con alcuni microfoni a contatto installati sui bordi
con i quali si catturavano le vibrazioni risultanti prodotte.
Questo tipo di effetto è stato molto utilizzato fino ai primi anni
ottanta, quando poi è stato sostituito dalle più pratiche (ma forse
meno affascinanti) unità digitali.
I parametri per il Plate Reverb sono identici a quelli visti per Hall
Reverb.
Room Reverb
Algoritmo simile ad Hall Reverb, ma con un tipo di comportamento più riconducibile ad ambienti di piccole/medie dimensioni.
I parametri per il Room Reverb sono identici a quelli visti per Hall
Reverb.
Program
6
83
Program
6
11. Envelope
Per ciascuna delle tre envelope è possibile impostare il tempo e la
slope per il segmento di attacco (Atk), il tempo e la slope per il
segmento di decadimento (Dcy), il tempo ed il livello per il segmento di sustain (Sust) ed infine il tempo e la slope per il segmento di rilascio (Rel).
Come noto, il parametro sustain time specifica la durata del
segmento di sustain per l’inviluppo (ovvero quanto a lungo la nota
debba essere riprodotta prima che il suo volume passi attraverso la
fase di rilascio e poi ricada al di sotto della soglia di udibilità). Se
si ha un pò di familiarità con l’argomento, si saprà già che con i
synth tradizionali questa fase durerà fin tanto che si manterrà premuta la nota. Il Micron ovviamente permette di simulare questo
tipo di comportamento - basterà impostare per il parametro
l’opzione “hold” e mantenere il dito sulla nota premuta fino allo
sfinimento. Tuttavia, la maggior parte degli strumenti convenzionali non funziona proprio così. Con un pianoforte, ad esempio, si
può distinguere un attacco pronunciato nel momento in cui il martelletto colpisce la corda, ma il suono non si protrae all’infinito - il
volume cioè sfuma lentamente fino al silenzio. Il Micron permette
di applicare questo concetto specificando il tempo di sustain, cioè
l’intervallo di tempo impiegato dalla envelope per raggiungere il
livello zero. Una volta raggiunto tale valore, l’envelope rimane in
questo stato anche continuando a tener premuta la nota, poichè
l’inviluppo ha completato l’intero ciclo e non utilizza più le voci
del synth.
Il parametro sustain level, da parte sua, determina il livello di
destinazione per il suono quando questo giunge nel segmento di
sustain dalla fase di decadimento iniziale. Con un valore pari al
100% è possibile ottenere un comportamento abbastanza piatto del
segmento di decay, mentre un’impostazione di zero determina un
segmento piatto di sustain. Il valore standard dovrebbe quindi
essere compreso tra le due regolazioni.
Per le envelope dei filtri e del pitch/mod, il presente parametro può
addirittura essere impostato su valori negativi. Infatti, dato che le
fasi seguenti della envelope tendono a tornare verso il livello 0
(zero), un valore negativo di sustain permette di ottenere un percorso a zig-zag con un punto centrale finale.
Altri parametri della envelope sono:
Tipi di Envelope
“Env1” corrisponde alla
Amplitude Envelope.
“Env2” alla Filter Envelope.
“Env3” alla Pitch/Modulation Envelope, anche se la
sua assegnazione può essere
liberamente stabilita
dall’utente.
Tutte le envelope possono
essere usate per modulare
qualsiasi parametro nella
modulation matrix.
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria envelopes,
tenere premuto il tasto [pro-grams] e premere la nota
della tastiera distinta dalla
stringa di testo “env”.
Mappare le manopole (x/y/
z)
Alle manopole x, y e z si può
assegnare un qualsiasi
parametro. Per fare ciò,
richiamare il parametro
sullo schermo, tenere premuta la manopola Control
ed agire sul controller al
quale si intende assegnare il
parametro.
84
Velocity (Keyboard Velocity Tracking)
Parametro che permette di specificare quanto la velocity delle note
(ovvero la forza con la quale si premono i tasti) debba influire
sulla envelope. Con un’impostazione pari a zero, l’envelope parte
sempre al massimo dell’intensità, a prescindere quindi dalla velocity delle note premute sulla tastiera. Con un valore del 100%,
l’amplitudine della envelope corrisponde invece fedelmente
all’intensità dell’esecuzione strumentale: premendo cioè le note
molto delicatamente è possibile ottenere livelli della envelope
molto deboli. Valori compresi tra 0 e 100% determinano livelli
della envelope proporzionali all’impostazione scelta. In tutti i casi,
con una pressione decisa delle note sulla tastiera si ottiene sempre
un’intensità della envelope piuttosto forte; da ciò se ne deduce che
con il presente parametro è possibile stabilire come la envelope
debba comportarsi quando, viceversa, si desidera riprodurre note
dal volume più debole.
Reset
on every note
Opzione che consente di far partire dall’inizio la envelope ad ogni
nota premuta.
unless legato
Con questa opzione, la pressione della seconda nota in condizioni
in cui ne risulti già premuta una, permette alla seconda envelope di
partire dalla posizione corrente espressa dalla prima envelope.
Freerun
Parametro che permette di stabilire il comportamento del
segmento di sustain della envelope. Utilizzando un’impostazione
off, la transizione della envelope ha luogo in maniera del tutto convenzionale attraverso le fasi di attacco, decadimento e sustain fin
tanto che si mantiene premuta la nota, al rilascio della quale ha
inizio il segmento di Release.
Program
6
Note On Note Off
A D S R
L’opzione on non prevede invece la fase di sustain - l’envelope
passa direttamente dall’attacco al segmento di decadimento, senza
tener conto di quanto si mantiene premuta la nota, e seguendo un
pattern dalla durata fissa. Utilizzando anche la funzione Loop
della envelope, l’impostazione scelta per il presente parametro
influisce anche in altri modi sull’inviluppo, così come descritto nel
paragrafo che segue.
"off" "on"
Note On
A D R
85
Program
6
Loop
Questo parametro specifica come utilizzare la envelope per le note
mantenute premute (in sustain).
off
L’envelope agisce normalmente. La nota cioè cessa di suonare non
appena l’envelope completa il suo ciclo.
attack / decay
Con questa opzione, l’envelope riproduce in loop il segmento
compreso tra l’attacco ed il decadimento. Quando si abilita il
parametro Freerun (“on”) l’intervallo attacco-decadimento è
riprodotto indefinitivamente, anche dopo aver rilasciato la pressione sulla nota della tastiera. Questo tipo di comportamento è
piuttosto utile quando si utilizzano le envelope del filtro o del
mod/pitch; se infatti si specifica un loop continuo anche per l’amp
envelope, sarà possibile interrompere la riproduzione del suono
solo premendo contemporaneamente un certo numero di note per
superare il limite di polifonia.
entire envelope
L’envelope è riprodotta in loop per l’intero segmento di durata,
cioè dall’inizio alla fine. Così come già detto per l’opzione attack/decay, abilitando la modalità Freerun le note continueranno ad
essere riprodotte in loop anche dopo aver rilasciato la pressione
dai tasti.
while note held
L’envelope è riprodotta in loop per il segmento compreso tra
l’attacco ed il decadimento, ma solo fin tanto che si mantiene premuta la nota, ed a prescindere dall’impostazione Freerun.
Sus Pedal (Sustain Pedal)
on
Il Micron gestisce il pedale di sustain come se si stessero mantenendo premute le note sulla tastiera, preservando il suono nel
segmento di sustain dell’inviluppo fin tanto che si mantiene premuto il pedale.
off
Il Micron ignora il pedale di sustain relativamente alla envelope.
In questo caso, l’inviluppo passa alla fase di rilascio normalmente,
ovvero non appena si rilascia la nota premuta.
86
Program
6
12. Impostazioni LFO
Tempo Sync (Tempo Synchronization)
fixed rate
La velocità dell’LFO è indipendente dal valore di tempo impostato
con il tasto [tap].
follow tempo
Selezionando quest’opzione, la velocità dell’LFO corrisponderà
ad un multiplo del valore di tempo specificato con il tasto [tap].
Quando Tempo Sync è off, la velocità dell’LFO può essere
impostata su un intervallo compreso tra 0.010 e 1000 Hz (cicli al
secondo).
Quando invece Tempo Sync è on, la velocità dell’LFO è pari ad
una frazione del tempo specificato con il tasto [tap]. Con un
valore pari a x 1, l’LFO completa un ciclo ogni nota da un quarto.
Con un valore x 2, il ciclo è completato ogni nota da un’ottavo,
con x 16 ogni nota da un sessantaquattresimo e con x 1 / 16 ogni
sedici note da un quarto.
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria Low Frequency Oscillator, tenere
premuto il tasto [programs]
e premere la nota della tastiera distinta dalla stringa di
testo “LFO”.
E’ bipolare. (No, non lo è.
Sì, invece. Ho detto di
no).***
Gli LFO dei sintetizzatori
possono essere del tipo “unipolare” (con picchi solo in
campo positivo, cioè >=0),
oppure “bipolare” (con picchi sia in campo positivo, sia
negativo).
Gli LFO del Micron sono
bipolari, ma è possibile farli
agire come unipolari programmando e contrapponendo un offset positivo
nella modulation matrix.
E’ importante tuttavia non
modificare la quantità di
modulazione una volta effettuata l’impostazione, dato
che in caso contrario il
valore di offset non sarà più
accurato.
***Nota del traduttore: il bipolarismo (o disturbo bipolare) è una
malattia della psiche che causa
pesanti alterazioni di umore. Chi ne
soffre passa spesso da uno stato
mentale all’altro, in modo così
imprevedibile ed incontrollabile da
rasentare lo sdoppiamento di personalità.
87
Program
6
Reset
mono
L’LFO è condiviso tra le voci del Programma, e può trovarsi in
qualsiasi punto del ciclo nel momento in cui si preme la prima
nota. Le nuove voci sfruttano lo stesso LFO, seguendo le altre voci
a partire dallo stesso punto del ciclo. Gli LFO di ciascun Programma sono indipendenti tra loro, per cui è possibile impostarli a
velocità differenti.
poly
L’LFO di ogni voce è indipendente dagli altri. Alla pressione di
una nota, l’LFO di quella voce può trovarsi all’apice del ciclo, al
limite inferiore oppure in un qualsiasi altro punto quando inizia ad
influenzare la voce.
key-mono
L’LFO è condiviso tra le voci del Programma. La pressione della
prima nota determina il reset del ciclo dell’LFO al punto iniziale, e
l’operazione si ripete ad ogni successiva pressione delle note.
key-poly
Ogni voce utilizza il proprio LFO, il cui reset ha luogo ad ogni
evento di trigger della voce stessa.
tempo lock
Il reset dell’LFO ha luogo nel momento in cui il master clock raggiunge il punto “1”, a condizione che si sia impostato il parametro
Tem p o Sy n c su “ follow tempo”.
M1 Slider
Per porre l’amplitudine dell’LFO sotto il controllo totale del cursore (m1), impostare il presente parametro su un valore pari al
100%. Viceversa, specificare un valore dello 0% se non si desidera
usare il cursore per la gestione del parametro. Tutti i valori compresi tra i due sopra menzionati permettono di gestire con diversi
gradi di controllo l’amplitudine dell’LFO.
Dato che gli LFO possono
essere impostati individualmente, è ad esempio possibile specificare il parametro
Reset di un LFO su poly, e il
Reset di un altro su key-
mono.
Sincronizzare gli LFO ai
pattern
Per sincronizzare gli LFO ai
pattern, impostare il
parametro Tempo Sync su
“follow tempo”, ed il
parametro Reset su “tempo
lock”.
Se l’LFO non funziona adeguatamente
Se si è ruotato un LFO ad
una destinazione nella
modulation matrix, ma non
sembra influenzare in alcun
modo il suono, controllare
l’impostazione del
parametro “m1 slider”. Se
per questo è stato specificato
un valore pari al 100%,
l’LFO funzionerà soltanto
con il cursore al massimo
dell’escursione. Per usare
correttamente l’LFO,
impostare il parametro su un
valore pari allo 0%.
88
Program
6
13. Impostazioni Sample-and-Hold (S&H)
Le prime tre impostazioni di S&H - TempoSync, Rate e Reset -
operano allo stesso modo delle opzioni per l’LFO appena
descritte. L’altra possibilità è:
Input
L’opzione Input consente di specificare la sorgente per i valori da
adottare per la funzione Sample & Hold. Con una sorgente
costantemente attiva (come può essere per un LFO), è possibile
fornire virtualmente alla S&H una quantità illimitata di valori da
rigirare alla destinazione specificata nella mod matrix. Qualora
invece la sorgente sia rappresentata da qualcosa di più statico
(come per esempio le wheel o i pedali), la destinazione riceverà i
nuovi valori dalla Sample & Hold soltanto dopo l’aggiornamento
del valore in ingresso ed il prelevamento di un nuovo campione.
La tabella di pag. 92 mostra le sorgenti disponibili come Input per
il generatore Sample & Hold.
Smoothing
Questo parametro governa la repentinità del cambio (shift) tra i
valori di due campioni adiacenti. Un valore basso di smoothing
permette di variare i valori dei campioni istantaneamente da una
lettura all’altra, producendo un cambio rapido e brusco. Con un
valore alto, viceversa, è possibile ottenere una transizione molto
più morbida tra i due campioni.
Cosa significa Sample &
Hold?
Il termine Sample & Hold è
stato coniato all’epoca dei
primi sintetizzatori analogici
modulari, e descriveva il
processo di lettura (o “Sampling”) di una particolare
sorgente in ingresso, come
per esempio un LFO, ad
intervalli regolari di tempo.
I campioni così codificati
erano quindi utilizzati come
valori per il successivo invio
al parametro di destinazione (per es.: la frequenza
del filtro).
Il parametro di destinazione
manteneva il valore inviatogli fino al termine del
periodo specificato per
“Hold”, quando era sostituito dalla lettura di un altro
campione, e così via.
S & H Smoothing
Con valori di Smoothing
molto alti, potrebbe non
essere possibile notare
alcuna variazione nella
destinazione. In tali casi,
provare a decrementare il
valore specificato per il
parametro Smoothing.
89
Program
6
14. Track (Tracking Generator)
Il Tracking Generator consente di specificare le proprie curve per
le sorgenti di modulazione per la creazione di effetti di tipo nonlineare. Incrementando ad esempio l’amplitudine di una sorgente,
è possibile influire sulla destinazione dapprima negativamente, poi
positivamente, ed infine nuovamente in maniera negativa.
La tabella di pag. 92 mostra le sorgenti disponibili come Input per
il Tracking Generator.
Grid
L’ingresso al Tracking Generator è quantizzato su 12 o 16 punti al
di sopra ed al di sotto dello 0.
Point X
Una volta creata la griglia (“grid”), è possibile passare a ciascun
punto ed impostarne il valore per un intervallo compreso tra -100 e
+100%.
Esempio:
Sulla sinistra del display sono indicati 16 punti. Questo valore rappresenta il numero di punti positivi (sui 32 in totale a disposizione,
considerando anche i punti negativi). La spezzata sulla destra
infatti è composta da 32 punti - 16 a sinistra e 16 a destra rispetto
all’asse verticale y.
La figura sopra mostra una tracking piuttosto radicale. Come si
può notare, prima del punto medio del range della sorgente, i
valori incrementati sono intercettati dal Tracking Generator e trasformati in modo non-lineare, con il risultato di una curva piuttosto peculiare. Una volta raggiunto il punto medio, il TG blocca
l’uscita della sorgente a 0 (cioè il range medio). Poi, all’ottavo
punto positivo, la spezzata sale in diagonale, rimane in questo
stato per un breve periodo e quindi inizia la discesa a partire dal
quattordicesimo punto positivo. Come suona il tutto? Molto
strano, ve lo assicuriamo.
In pratica, senza il Tracking Generator, il comportamento
dell’uscita della sorgente sarebbe del tutto convenzionale - una
linea diagonale che parte dall’estrema sinistra in basso e cresce
costantemente e senza interruzioni verso l’estrema destra in alto.
Lo scopo del TG in questo senso è quello di intercettare questa
linea e rigenerarla con esiti non prevedibili.
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria Tracking
Generator, tenere premuto il
tasto [programs] e premere
la nota della tastiera distinta
dalla stringa di testo
“track”.
90
Program
6
15. Mod (Modulation Routing)
Per ognuno dei dodici percorsi di modulazione, l’utente è libero di
specificare la sorgente (source), la destinazione (destination), il
livello (level) e l’offset.
Il livello determina il grado d’incidenza della sorgente sulla destinazione, mentre l’offset permette di cambiare il valore di
quest’ultima prima che la modulazione abbia inizio.
Dopo l’ultima route di modulazione presente, il Micron consente
l’aggiunta di un ulteriore percorso, fino ad un massimo di dodici.
Per rimuovere (cancellare) una mod route, premere due volte in
rapida successione la manopola Control (doppio-click) quando sul
display è indicata la voce “Dest”. Sullo schermo apparirà la richiesta di conferma “Remove mod?”. Premere nuovamente la
manopola Control per confermare la rimozione.
Accesso veloce all’editing
Per passare rapidamente
alla categoria Modulation
Routing, tenere premuto il
tasto [programs] e premere
la nota della tastiera distinta
dalla stringa di testo “mod”.
91
Program
6
Sorgenti di Modulazione
La tabella in basso illustra gli ingressi per la modulation matrix.
SorgenteDescrizione
(nessuna)Nessun effetto
AftertchAftertouch polifonico (per-note), solo MIDI
Env 1Livello Amp Envelope
Env 2Livello Filter Envelope
Env 3Livello Pitch/Modulation Envelope
ExpPedalPosizione del pedale di espressione, oppure messaggio MIDI di CC come assegnato
KeytrackNumero di nota MIDI come modulatore. Il numero di nota 60 equivale a 0
KeytrackXtSimile a Key Track, ma con l’uscita moltiplicata per quattro
LFO1 SawUscita LFO 1, onda a dente di sega
LFO1CSawUscita LFO 1, onda a dente di sega, fase trasposta di 90 gradi
LFO1 SinUscita LFO 1, onda sinusoidale
LFO1CSinUscita LFO 1, onda sinusoidale, fase trasposta di 90 gradi
LFO1 SqrUscita LFO 1, onda quadra
LFO1CSqrUscita LFO 1, onda quadra, fase trasposta di 90 gradi
LFO1 TriUscita LFO 1, onda triangolare
LFO1CTriUscita LFO 1, onda triangolare, fase trasposta di 90 gradi
LFO2 SawUscita LFO 2, onda a dente di sega
LFO2CSawUscita LFO 2, onda a dente di sega, fase trasposta di 90 gradi
LFO2 SinUscita LFO 2, onda sinusoidale
LFO2CSinUscita LFO 2, onda sinusoidale, fase trasposta di 90 gradi
LFO2 SqrUscita LFO 2, onda quadra
LFO2CSqrUscita LFO 2, onda quadra, fase trasposta di 90 gradi
LFO2 TriUscita LFO 2, onda triangolare
LFO2CTriUscita LFO 2, onda triangolare, fase trasposta di 90 gradi
M1SliderPosizione del cursore M1, o messaggio MIDI CC#00 in ricezione
M2SliderPosizione del cursore M2, o messaggio di Channel pressure in ricezione
P WheelPosizione della Pitch wheel, o messaggi MIDI di Pitch bend in ricezione
PortaEfxLivello portamento scalato dalla posizione della nota sulla tastiera, in modo da far corri-
PortaLvlLivello di uscita del portamento, come percentuale di “glide” che intercorre tra la prima e
PressureAftertouch monofonico (per canale MIDI), solo MIDI
RndmGlblSorgente di modulazione casuale, comune a tutte le voci
RndmVoicSorgente di modulazione casuale, una per ciascuna voce
S/HUscita del processore Sample & Hold
SusPedalPosizione (Su/Giù) del pedale di sustain, oppure messaggio MIDI CC#64 in ricezione
TrackUscita del Tracking Generator, interpolata
Tra ck StpUscita del Tracking Generator, Step
Vel oc it yVelocity (intensità) di pressione della nota
Vel oc iU pVelocity di rilascio della nota
CC 1...119Valore dei messaggi MIDI Continuous Controller in ricezione
spondere il livello di modulazione con il pitch della nota suonata
l’ultima nota
92
Program
6
Destinazioni di modulazione
La tabella in basso mostra le possibili destinazioni per la modulation matrix.
DestinazioneDescrizione
PitchModula il pitch dei tre oscillatori sull’intero range di 10 ottave
PtchNarModula il pitch dei tre oscillatori, ma solo su un’ottava
FM AmntConsultare l’equivalente parametro del Programma
Osc1PitModula il pitch dell’oscillatore 1 sull’intero range di 10 ottave
Osc1NarModula il pitch dell’oscillatore 1, ma solo su un’ottava
Osc1ShpModula la forma dell’oscillatore 1
Osc2PitModula il pitch dell’oscillatore 2 sull’intero range di 10 ottave
Osc2NarModula il pitch dell’oscillatore 2, ma solo su un’ottava
Osc2ShpModula la forma dell’oscillatore 2
Osc3PitModula il pitch dell’oscillatore 3 sull’intero range di 10 ottave
Osc3NarModula il pitch dell’oscillatore 3, ma solo su un’ottava
Osc3ShpModula la forma dell’oscillatore 3
Osc1Lvl
Osc2Lvl
Osc3Lvl
RingLvl
NoisLvl
ExInLvl
Osc1Bal
Osc2Bal
Osc3Bal
RingBal
NoisBal
ExInBal
F1F2Lvl
PortaTm
UnsnDtn
Flt1Frq
Flt1Res
Flt1Env
Flt1Ktk
Flt2Frq
Flt2Res
Flt2Env
Flt2Ktk
Flt1Lvl
Consultare gli equivalenti parametri del ProgrammaFlt2Lvl
PfltLvl
93
Program
6
Flt1Pan
Flt2Pan
PfltPan
DrivLvl
PgmLvl Livello di uscita del Programma
Pan
FxMixIntensità dell’effetto
Fx1 A
Fx1 B
Fx1 C
Fx1 D
Env1Amp Misura l’amplitudine dell’uscita della envelope - perciò influendo sull’intensità
Env1Rat Modula tutti i segmenti della envelope - Attack, Decay, Sustain e Release - simul-
Env1Atk
Env1Dcy
Env1STm
Env1SLv
Env1Rel
Env2Amp Misura l’amplitudine dell’uscita della envelope - perciò influendo sull’intensità
Env2Rat Modula tutti i segmenti della envelope - Attack, Decay, Sustain e Release
Env2Atk
Env2Dcy
Env2STm
Env2SLv
Env2Rel
Env3Amp Misura l’amplitudine dell’uscita della envelope - perciò influendo sull’intensità
Env3Rat Modula tutti i segmenti della envelope - Attack, Decay, Sustain e Release - simul-
Env3Atk
Env3Dcy
Env3STm
Env3SLv
Env3Rel
LFO1Rat Consultare gli equivalenti parametri della Part
LFO1Amp Misura l’amplitudine di uscita dell’LFO 1 - perciò influendo sull’intensità con la
LFO2Rat Consultare gli equivalenti parametri dei Programmi
LFO2AmpMisura l’amplitudine di uscita dell’LFO 2 - perciò influendo sull’intensità con la
S/H Rat
S/H Sm
S/H AmpMisura l’amplitudine dell’uscita S&H - perciò influendo sull’intensità con la
Consultare gli equivalenti parametri dei Programmi
con la quale la envelope modula qualsiasi altra destinazione
taneamente
Consultare gli equivalenti parametri dei Programmi
con la quale la envelope modula qualsiasi altra destinazione
Consultare gli equivalenti parametri dei Programmi
con la quale la envelope modula qualsiasi altra destinazione
taneamente
Consultare gli equivalenti parametri dei Programmi
quale l’LFO modula qualsiasi altra destinazione
quale l’LFO modula qualsiasi altra destinazione
Consultare gli equivalenti parametri dei Programmi
quale la sezione S&H modula qualsiasi altra destinazione
94
16. Category
Consente di assegnare il Programma ad una delle categorie predefinite di strumenti del Micron.
17. Program name
Dato che i Programmi, oltre ad essere divisi per categorie, sono
listati alfabeticamente, l’assegnazione del nome riveste una
discreta importanza per la successiva individuazione e selezione.
Ruotare la manopola Control per selezionare la posizione (1-14)
che si desidera modificare, e premere la manopola per entrare in
editing. Inserire il carattere ruotando la manopola stessa o premendo una delle note sulla tastiera, il cui layout può essere
desunto dalla figura in basso:
Per alternare i caratteri maiuscoli a quelli minuscoli, premere la
nota due volte.
Inserire e cancellare i caratteri
Per inserire uno spazio, accedere alla posizione desiderata,
tenere premuta la manopola Control e ruotarla in senso orario.
Per cancellare un carattere, accedere alla posizione successiva
rispetto a quella occupata dal carattere da eliminare, tenere
premuta la manopola Control e ruotarla in senso antiorario.
In entrambi i casi, la procedura ricorda molto da vicino il
“trascinamento” che si esegue con il mouse del computer.
Program
6
18. Delete?
Comando che permette la cancellazione del Programma.
95
Program
6
19. Send MIDI sysex?
Con questo comando è possibile trasmettere dalla porta (MIDI
OUT) del Micron e verso un dispositivo MIDI esterno (computer
etc.), i dati relativi al Programma.
La procedura consente di effettuare copie di sicurezza o back up
dei dati su un personal computer, e quindi (ad esempio) di condividerli su internet con amici o altri musicisti. Fare riferimento a
pag.107 per maggiori dettagli su cosa sia il Sysex e su come usarlo
al meglio.
20. Store a copy?
A differenza di molti altri synth, il Micron non è fornito di banchi
utente predefiniti sui quali salvare i pattern ed i Programmi. Ciò
significa che la scrittura dei dati di cui sopra può essere liberamente effettuata come se si trattasse di organizzare file e cartelle
su un computer.
Il comando “Store a copy” permette di creare un nuovo Programma da quello correntemente selezionato, di fatto eseguendone
una copia ed assegnandogli un nome diverso. Il Programma
copiato può essere perciò modificato secondo le proprie esigenze e
salvato con il tasto [store].
Quando si desidera creare un nuovo Programma da zero, richiamarne uno esistente che funga da base di partenza, apportare tutte
le variazioni necessarie ed infine salvarlo in memoria. Prestare
attenzione a salvare la copia, altrimenti si rischia di sovrascrivere
accidentalmente il Programma esistente!
96
Salvare le variazioni!
Una volta soddisfatti delle modifiche apportate al Programma, è
indispensabile eseguirne la scrittura in memoria con il tasto
[store], pena la perdita di tutte le variazioni allo spegnimento del
Micron.
Da notare che la semplice selezione di una modalità operativa differente non determina alcuna cancellazione delle modifiche, per
cui si può liberamente navigare tra i diversi parametri senza il
rischio di veder annullati i cambi effettuati. Inoltre, se si richiama
un Setup al quale è stato in precedenza assegnato il Programma
oggetto di editing, questo suonerà in base alle ultime variazioni
apportate, anche se il salvataggio non è ancora stato effettivamente
eseguito. Questo permette di verificare immediatamente il comportamento del Programma in contesti più articolati, come
appunto i Setup.
Anche la riproduzione di altri Programmi non inficia le modifiche
apportate a quello correntemente oggetto di editing. E’ in questo
caso sufficiente premere il tasto [programs] e ruotare la manopola
Control per scegliere un timbro differente, dopodichè tornare
indietro e proseguire con le variazioni lasciate in sospeso. Il
Micron non scarta le modifiche se non dopo aver iniziato l’editing
di un Programma differente.
Uscire dall’editing del Programma
Per uscire dalla modalità di editing del Programma, premere uno
dei tasti intorno alla manopola Control, incluso il tasto [pro-grams] una seconda volta.
Program
6
97
Program
6
Pagina lasciata intenzionalmente in bianco.
98
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