Step Beyond Infinity
Scoprite nuovi mondi nella ricerca.
Stereomicroscopi a fluorescenza Leica M165 FC e M205 FA
Portate alla luce
le vostre idee
Nella moderna biologia evolutiva, molecolare
e cellulare, le tecniche a fluorescenza giocano
un ruolo decisivo per la ricerca funzionale sugli
organismi: esse offrono infatti al ricercatore
enormi potenzialità di esplorazione in un mondo
normalmente precluso all’occhio umano. In base
allo scopo previsto, i coloranti fluorescenti pos-
sono rendere visibili strutture e processi dina-
mici all’interno dell’organismo sino al livello sub-
cellulare. In questo modo, essi aiutano a capire i
principi molecolari fondamentali e le complesse
correlazioni che stanno alla base della vita.
Mentre per lungo tempo ci si è concentrati sulla
comprensione delle microstrutture e dei singoli
processi, la biologia cellulare e quella evolu-
tiva si rivolgono con sempre maggiore atten-
zione alla complessità di correlazioni all’interno
dell’organismo. Le ricerche sullo sviluppo di
reti così complesse, quali ad esempio quelle
del sistema nervoso e vascolare, richiedono
impegnativi studi genetici e analisi cellulari
al fine di capire i principi fondamentali preposti
al posizionamento e all’interazione di tali reti,
fondamentali per la vita.
Per poter cogliere tutti gli aspetti dell’immagine
totale, è necessario un sistema a microscopio
flessibile che combini un’ottica eccellente con
una tecnica a fluorescenza di prim’ordine e dai
contrasti elevati, che consenta di osservare
anche i dettagli più fini, utilizzando un ampio
campo d’ingrandimento.
Dai compiti di preparazione e manipolazione
allo Screening and Evaluation di organismo
geneticamente modificati, sino alla documen-
tazione ad alta risoluzione e agli studi a lungo
termine su modelli vivi; con la nuova serie M,
Leica Microsystems offre ai propri clienti un
sistema a stereomicroscopio unico nel suo
genere, pensato per le esigenze della scienza
moderna.
La ricerca è l’aspetto primario
FusionOptics™
Massimo grado di risoluzione ed eccezionale »
profondità di campo al contempo
Il più grande campo di zoom nella
stereomicroscopia
Un unico microscopio per compiti di »
preparazione e documentazione
Dettagli della massima finezza
Scoprirete dettagli sinora preclusi alla »
stereomicroscopia
FusionOptics™ realizza l’impossibile
Sino ad oggi, nella stereomicroscopia, elevata profondità di
campo e massima risoluzione erano considerate irrimediabilmente
inconciliabili. Grazie a FusionOptics™, Leica Microsystems è ora
riuscita a valicare queste barriere di antica data. Come dimostrato
dagli studi scientifici condotti dall’Istituto di Neuroinformatica
del Politecnico di Zurigo, il sistema visivo umano è in grado di
combinare in un’immagine tridimensionale il massimo contenuto
d’informazioni provenienti dalle singole immagini tratte dai due
occhi. Sulla base di tale principio, il nuovo Leica M205 FA utilizza
entrambi i percorsi ottici di osservazione per compiti diversi:
il canale destro, alla massima apertura numerica possibile,
fornisce un’immagine ad alta risoluzione, mentre il canale sinistro
visualizza un’immagine a elevata profondità di campo. In que-
sto modo, all’interno del cervello umano vengono combinati due
mondi apparentemente inconciliabili: all’osservatore si rivela così
un’immagine della massima ricchezza di dettagli e al contempo
dall’eccezionale profondità di campo.
➊➋➌ Anatomia vascolare embrione di pesce zebra rivelata dall’espressione
GFP guidata dal promoter Fli-1. Per cortesia di: Brant Weinstein, National
Institutes of Health, Bethesda, MD
➍ Larva di pesce zebra. Essa esprime GFP sotto il controllo di un actin-
promoter. Prof. Dr. Stephan C. F. Neuhauss, SNF professorato di promozione
per le scienze della mente ETH Zurigo e Istituto per la ricerca sul cervello
dell’Università di Zurigo
➎ Sistema nervoso centrale e periferico (corda ventrale) di embrione
di drosofila, ghiandola salivare
➏ Drosofila melanogaster. Vista dorsale, pupa; Verde: venus. Proteina
transgenica fluorescente nel compartimento posteriore di ogni segmento.
Per cortesia del Dr. Kuranaga, dipartimento di genetica, Graduate School
of Pharmaceutical Sciences, Università di Tokyo