Alfa Romeo 4C User Manual

ALFA ROMEO 4C ThE TEChnO-DEsign BOOk
ALFA ROMEO 4C THE TECHNO-DESIGN BOOK
L’Alfa Romeo 4C, presentata nella sua veste definitiva al Salone In-
The Alfa Romeo 4C, presented in its final form at the International Ge-
ternazionale dell’Automobile di Ginevra nel 2013, è una delle vetture
neva Motor Show in 2013, is one of the cars that have attracted most
che hanno raccolto maggiore attenzione tra gli operatori del settore e
attention among professionals and the general public worldwide. The
il grande pubblico a livello mondiale. Nella 4C sono confluiti quei va-
4C merges those values that, between legacy and modernity, indi-
lori che, tra memoria e attualità, individuano una precisa identità per
viduate a clear identity for the Alfa Romeo brand and an interesting
il marchio Alfa Romeo e una interessante prospettiva per una nuova e
prospect for a new global success. Hence the opportunity to explain
planetaria affermazione. Da qui l’opportunità di spiegare e illustrare
and illustrat
e the contents enclosed in the Alfa Romeo 4C project, the
i contenuti che il progetto Alfa Romeo 4C racchiude, il livello tecnolo-
achieved level of technology used in the creation of a car with innova-
gico raggiunto nella realizzazione di una vettura dalle caratteristiche
tive features, now destined for mass-production. “Alfa Romeo 4C - The
inedite, destinata ora alla produzione in serie. Corredato di un vasto
Techno-Design Book”, extensively illustrated (sketches, drawings, pho-
apparato iconografico (schizzi, disegni, fotografie, elaborazioni digi-
tographs, digital processing) and accompanied by the statement of the
tali) e accompagnato dalle testimonianze degli autori, “Alfa Romeo
creators, documents the whole design and construction process and
4C - The Techno-Design Book” documenta il complesso iter di proget-
the advanced technological and formal features that characterize the
tazione e costruzione, le avanzate caratteristiche tecnologiche e for-
new Alfa Romeo sports car. The aim is to understand, through the pro-
mali che contraddistinguono la nuova vettura sportiva Alfa Romeo.
tagonists themselves, the reasons, motivations, strategies and metho-
Lo scopo è comprendere, per voce degli stessi protagonisti, ragioni,
dologies applied. A together technical and creative process that winds
motivazioni, strategie e metodologie applicate. Un processo tecnico
around ten reference ‘topics’, true keys to understanding and exploring
e creativo insieme che si snoda attraverso dieci ‘temi’ di riferimento,
the genesis and development of the Alfa Romeo 4C.
vere e proprie chiavi di lettura possibili per esplorare la genesi e lo sviluppo di Alfa Romeo 4C.
Enrico Leonardo Fagone
TechnoIntroduction
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TechnoIdentity
Entro e oltre l’identità di marchio, il progetto 4C tra memoria e futuro
Negli ultimi anni il mondo dell’automobile è stato contrassegnato dall’affermazione del design come vero e proprio vettore di sviluppo. Un dato che trova conferma nell’attuale espansione dell’immagine dell’au­tomobile, da molti ritenuta un’icona tra le più rappresentative del no­stro tempo, ma anche nell’incidenza del lavoro creativo e progettuale, in grado di determinare modalità espressive e di configurare l’identità di marchi che hanno, come Alfa Romeo, oltre un secolo di storia. L’apporto della creatività italiana è fenomeno che ha pervaso l’univer­so degli oggetti, la moda, le arti visive e pure quello musicale. Un per­corso che ha accompagnato intere generazioni, promuovendo su scala planetaria quella vocazione, tipicamente italiana, nel saper coniugare tradizione e innovazione, cultura fattuale e capacità d’invenzione, ar­tigianato di altissima specializzazione e avanzate tecnologie di produ­zione. Il marchio Alfa Romeo è considerato nella storia dell’automobile come uno dei più rappresentativi di una capacità creativa e industria­le in grado di esplicitare una filosofia progettuale così orientata, nella quale convergono opportunamente un’avvincente tradizione sportiva e la ricerca costante di una adeguatezza allo scopo. Le vetture Alfa Romeo hanno da sempre perseguito un’idea di bellezza, una dimensione esteti­ca nella quale la componente strutturale e tecnologica potesse dichiara­re una assoluta corrispondenza e legittimazione. Un dato rintracciabile sin dalle prime serie degli anni Trenta come le 6C 1750 Gran Sport (car­rozzata da Zagato), 8C 2300, 8C 2900 e nei decenni successivi, destinate ad un uso esclusivamente agonistico alle 6C 2500, dalla 1900 Disco Volante (Touring) alle Coupé 1900, dalla Giulietta Spint (Bertone) alle innumerevoli realizzazioni frutto di una assidua collaborazione con Pininfarina e Zagato e del contributo dei più accreditati progettisti, da Vittorio Jano a Orazio Satta Puliga, da Giuseppe Busso a Rudolf Hruska,
Franco Scaglione a Marcello Gandini e Giorgetto Giugiaro.
da Rudoph Arnheim, uno dei più autorevoli studiosi del XX secolo, afferma­va come nell’atto della percezione visiva, quell’elaborazione cognitiva che ci consente di apprezzare l’arte e la bellezza del mondo circostante, gli oggetti che maggiormente stimolano la nostra attenzione si muovo­no, mutano, esprimono una propria ‘temporalità’ in una dialettica conti­nua dove la persistenza e il cambiamento agiscono ininterrottamente su un’identità che li sottende. Nel progetto 4C l’identità Alfa Romeo risulta leggibile su un piano ‘semantico’ attraverso alcuni elementi tipicamente distintivi e nitidamente costruiti nel tempo ma anche sotto forma di una naturale propensione all’innovazione, capace di guidare l’esperienza creativa e progettuale e di proiettarla nel futuro.
Within and beyond brand identity, the 4C project between history and future
In recent years, the automotive world has been marked by the establi­shment of design as a real vector of development. A fact that is confir­med by the current expansion of the image of the car, considered by many as one of the most characteristic icons of our time, but also by the efficiency of creative design work, capable of determining forms of expression and of shaping the identity of brands that, like Alfa Romeo, have more than a century of history. The contribution of Italian creativity is a phenomenon that has pervaded the universe of objects, fashion, visual arts and music as well. A path that has accompanied generations, promoting on a global scale the typical Italian inclination to combining tradition and innovation, highly specia­lized craftsmanship and advanced production technology. Alfa Romeo is considered one of the most representative brands in the history of the automobile for its creative and industrial capacity to convey a design phi­losophy in this direction, which unites a compelling sports tradition and the constant search for an adequacy of purpose. Alfa Romeo cars have
ys pursued an idea of beauty, an aesthetic dimension in which the
alwa structural and technological component communicates absolute corre­spondence and legitimacy. A fact that can be traced back to the first series in the Thirties such as the 6C 1750 Gran Sport (made by Zagato), the 8C 2300, the 8C 2900 and in the following decades, from the 159 intended exclusively for racing, to the 6C 2500, the 1900 Disco Volante (Touring) to the 1900 Coupé, from
dalle 159
the Giulietta Sprint (Bertone) to the countless creations resulting from the assiduous collaboration between Pininfarina and Zagato, and from the contribution of the most qualified designers, from Vittorio Jano to Orazio Satta Puliga, from Giuseppe Busso to Rudolf Hruska, from Franco Scaglione to Marcello Gandini and Giorgetto Giugiaro. Rudolf Arnheim, one of the most authoritative scholars of the twentieth century, stated that in the act of visual perception, the cognitive elabo­ration that allows us to appreciate the art and beauty of the surrounding world, the objects that stimulate our attention the most move, change, expressing their own ‘temporality’ in a continuous dialectic where persi­stence and change operate cont project the Alfa Romeo identity can be read on a ‘semantic’ level through some elements, typically distinctive and carefully constructed in time, but also in the form of a natural propensity for innovation, capable of guiding the creative and design experience and projecting it into the future.
inuously on an implied identity. In the 4C
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ly
Attitudine all’invenzione
Esiste un filo conduttore nella storia del car design italiano che lega tra loro momenti ed esperienze diverse, un itinerario nel quale hanno dato il loro apporto personalità animate da una profonda sensibilità e capacità di interpretare l’evoluzione dell’automobile quando non di contribuire al suo sviluppo ottenendo riscontri e apprezzamenti in tutto il mondo. Una continuità di intenti che ha coinciso con la manifesta volontà di mettere a punto prodotti accomunati da un vastissimo bagaglio di competenze, di esperienze tecniche e progettuali e soprattutto indirizzati a salvaguar­dare quella peculiare ‘attitudine all’invenzione’, riconosciuta tra le prin­cipali ragioni del successo del design italiano. Se attentamente riletto, questo fenomeno ha accompagnato l’industria automobilistica lungo tutto il ventesimo secolo, ponendo numerosi interrogativi intorno alla figura e al ruolo del designer d’automobili, molti vincoli talvolta, met­tendo più volte in discussione la consequenzialità logica tra forma e fun­zione, il rapporto stesso con l’oggetto, per trasformarlo in accordo con una mediazione linguistica costantemente rivolta a perseguire un’idea di bellezza e di efficienza tecnologica, plausibile quanto desiderabile. La 4C, nata inizialmente come prototipo sperimentale per il rilancio inter­nazionale del marchio Alfa Romeo, costituisce insieme la testimonianza di una continuità ‘storica’ e degli indirizzi oggi intrapresi in ordine ad una flessibilità tecnico-produttiva capace di trasferire nella moltiplicazione seriale metodiche e tecnologie applicate prima riservate a veicoli di nic­chia, difficilmente realizzabili da parte della grande industria. Nella 4C convergono opportunamente avanzate tecnologie di produzio­ne industriale e un’esperienza fattuale di altissima specializzazione, ca­ratteri distintivi e propri di una tradizione italiana consolidata nel tempo e peculiare del mar
chio Alfa Romeo. Esiste tuttavia un dato che contraddistingue il progetto 4C ed è l’impor­tanza del processo, tecnologico e creativo insieme, esplicitato nel corso della sua realizzazione, sin dall’impostazione del primo prototipo per il Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra del 2011 al modello ora sul mercato. Un approccio leggibile nei termini di un inedito ‘rever­se-design’, nel senso di una pertinenza assoluta tra i vincoli progettuali contenuti nel briefing e la capacità propositiva di designer e tecnici. Sul piano operativo prende consistenza l’importanza di una più razionale ‘intelligenza progettuale’ in grado di ottimizzare e valorizzare le risorse a disposizione e di perseguire una riduzione significativa di materia, di energia necessaria, alla quale può sopperire la capacità d’invenzione del progettista. Concepire l’automobile in funzione di una riduzione del peso, nell’as­semblaggio come nel disassemblaggio, recuperare una dimensione produttiva semi-artigianale e contestualmente la ricerca della più ap­propriata sofisticazione tecnologica divengono dunque strategie spen­dibili per dare corpo ad un oggetto funzionale allo scopo ma nello stesso tempo in grado di esprimere una propria coerenza e misura estetica. L’o­biettivo resta trovare un equilibrio, esplorare possibilità inedite ma an­che salvaguardare una memoria sottilmente rintracciabile e soprattutto sollecitare un coinvolgimento emozionale.
Aptitude for invention
There is a common thread in the history of Italian car design that ties different moments and experiences together, a journey in which indivi­duals driven by a deep sensitivity and ability to interpret the evolution of the automobile and participate in its
development, have given their contribution, receiving positive feedback and praise all over the world. A continuity of intent coinciding with a clear will to develop products united by a wide range of skills, technical and design experience and above all directed at safeguarding the characteristic ‘aptitude for inven­tion’, recognized as one of the main reasons for the success of Italian design. If carefully reexamined, this phenomenon has accompanied the automotive industry throughout the entire twentieth century, posing many questions concerning the role of the car designer, and at times, many constraints, often challenging the logic of form and function, the very relationship between user and object, transforming it into a kind of linguistic mediation constantly pursuing an idea of beauty and techno­logical efficiency, plausible and desirable. The 4C, which started out as an experimental prototype for the interna­tional relaunch of Alfa Romeo, constitutes together the proof of an ‘hi­storical’ continuity and of the directions undertaken today with regard to a technical-productive flexibility capable of transferring to mass-produc­tion methods and technologies previously reserved for niche vehicles, difficult to manufacture in large-scale industry. The 4C joins advanced industrial production technology and highly spe­cialized craftsmanship, distinctive characteristics of an Italian tradition established over time and typical of the Alfa Romeo brand. There is however a fact that distinguishes the 4C project and that is the importance of the together techonological and cr explicit in the course of its developement, from the layout of the first prototype for the International Geneva Motor Show in 2011 to the mo­del now on the market. An approach that can be read in terms of an in­novative ‘reverse-design’, in the sense of absolute pertinence between the design constraints contained in the briefing and the constructive abilities of designers and technicians. On the operational level we see the concretion of the importance of a more rational ‘design intelligence’ capable of optimizing and enhancing available resources and to pursue a significant reduction of material and energy consumption, with the help of the inventive abilities of the designer . Conceiving an automobile on the basis of weight reduction, both in the assembly and disassembly process, retrieving an almost handcrafted production sphere and simultaneously search for the most appropriate technological sophistication thus become exploitable strategies in order to give shape to a functional object but at the the same time capable of expressing its own coherence and aesthetic measure. The goal is to find a balance, explore new possibilities, but also to protect a subtly tracea­ble legacy and above all to stimulate emotional engagement.
eative process, made
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TechnoDesign
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TechnoBODY
Il ‘corpo bianco’, anatomia di un progetto
L’innovazione può essere considerata il principio di base che ha contras­segnato ogni momento di sviluppo del progetto 4C. Le caratteristiche tec­nologiche e strutturali che contraddistinguono il nuovo modello pongono in particolare risalto le strategie adottate per rispondere a due requisiti fondamentali: la leggerezza e la resistenza. Per ottenere un rapporto peso/ potenza inferiore a 4Kg/CV, valore indicato sin dagli avvii del progetto come imprescindibile, ingegneri e tecnici hanno costruito una vera e propria mappatura dell’intero sistema telaio-carrozzeria-organi meccanici ricor­rendo ad un’attenta disamina delle soluzioni possibili. Per conciliare elevati standard prestazionali con la fattibilità richiesta dalla produzione seriale, sono stati in primo luogo individuati i materiali più idonei a rispondere in termini di resistenza strutturale, ridotto peso specifico, duttilità nei pro­cessi di lavorazione, comportamento dinamico. 4C si avvale di un sistema, un vero e proprio ‘corpo tecnologico’ costituito da una cellula ‘monoscocca’ realizzata in CFRP (Carbon Fiber Reinforced Plastics), due tralicci in allumi­nio di collegamento rispettivamente sull’assale anteriore e su quello poste­riore e una carrozzeria in SMC (Sheet Moulding Compound), un composito termoindurente a bassa densità ovvero estremamente leggero in rappor­to alla sua resistenza, stabile e idoneo ad essere strutturato con spessori variabili. La cellula in fibra di carbonio viene formata a partire da fogli di fibre unidirezionali e tessute che vengono oppor direzione delle sollecitazioni maggiori per costituire una struttura scatola-
erso un procedimento di polimerizzazione in autoclave. Il risultato
re attrav è un elemento finito, monolitico, altamente resistente dal punto di vista torsionale e del peso totale di 65 kg. Il procedimento di montaggio della vettura prevede due distinte fasi di lavorazione: assemblaggio della cellula di sicurezza in carbonio con i tralicci, i montanti del tetto, il roll-bar e le par­ti di carrozzeria e successivo disassemblaggio dell’intero corpo vettura. Il cosidetto ‘white-body’, ovvero la carrozzeria completa, viene smontato per controllarne tutte le parti che lo compongono ed eseguire le verifiche di­mensionali in un’area dedicata. L’esperienza fattuale, grazie all’intervento costante di tecnici specializzati, costituisce l’anima dell’intero processo di produzione della vettura, a garanzia di un elevato livello qualitativo.
tunamente disposte nella
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‘Body in White’, the anatomy of a project
Innovation can be considered the fundamental principle that has marked every moment of the development of the 4C project. The technological and structural characteristics that distinguish the new model emphasize the strategies adopted to meet two basic requirements: lightness and resistan­ce. To achieve a weight/power ratio of less than 4kg/HP, an essential refe­rence value from the start of the project, engineers and technicians created a true map of the entire framework-body-mechanics system carrying out a careful examination of all possible solutions. In order to conciliate high per­formance standards and the feasibility required for large-scale production, the first move w
materials in terms of struc-
as to identify the most suitable tural strength, low specific weight, ductility in processing and dynamic be­havior. The 4C makes use of a system, a real ‘technological body’ consisting of a ‘monocoque’ cell made of CFRP (Carbon Fibre Reinforced Plastics), two aluminium frames on the front and rear axle and an outer body of SMC (She­et Moulding Compound), a low-density thermosetting composite material, stable and suitable to be structured with varying thicknesses. The carbon fibre cell is formed starting from sheets of unidirectional and woven fibres that are suitably arranged in the direction of the forces to form a box-shaped structure through an autoclave polymerisation process. The result is a finished element, monolithic, highly resistant in terms of torsional stiffness and with a total weight of 65 kg. The assembly process of the car consists of two distinct phases: the fitting of the carbon fibre safety cell , cross members, roof pillars, roll-bar and body parts, and the subsequent di­sassembly of the entire body of the car. The so-called ‘body in white’, the completed body, is then disassembled in order to examine all components and perform dimensional checks in a dedicated area. Craftsmanship, thanks to the constant intervention of specialist technicians, is the soul of the who­le production process of the car, a guarantee of high quality.
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TechnoEngine
L’efficienza tecnologica
Technological efficiency
Il propulsore della 4C è il risultato di un accurato progetto d’ingegne-
The engine of the 4C is the result of an accurate engineering project. Its
ria. Ha una elevata efficienza ottenuta
high efficiency is obtained through meticulous tuning of each mecha-
attraverso la scrupolosa messa a punto di ogni componente meccanico
nical and electronic component and it enables high speed performance
ed elettronico e permette elevate
in line with the sportive nature of the car. The structure and block are
prestazioni velocistiche in linea con l’indole sportiva della vettura.
made of aluminum, the cubic capacity is 1742. This four-cylinder direct-
Struttura e basamento sono realizzati in alluminio, la cubatura è di
injection unit, centrally mounted, is equipped with a turbocharger and
1742 cc. Questa unità quattro cilindri a iniezione diretta, montata in
two continuously variable valve timing units on the intake and exhaust
posizione centrale, è provvista di turbocompressore e doppio variato-
camshafts and is based on the Alfa Romeo ‘scavenging’ technology to
re di fase in continuo sugli alberi a camme di aspirazione e di scarico
constantly optimize fuel dosing, the position of the variable valve time
ed è basata sulla tecnologia ‘Scavenging’ Alfa Romeo per ottimizzare
units and ignition timing. The management of the various parameters
costantemente il dosaggio di carburante, la posizione dei variatori di
of the engine allows to increase torque even at very low engine speeds
fase, l’anticipo di accensione e la fasatura iniziale. La gestione dei di-
and to reduce turbo-lag. The high pressure pump which acts up to 150
versi parametri del motore permette di incrementare la coppia anche a
bar and employs 7 hole-injectors allows to maintain a low temperature
regimi molto bassi e di ridurre ogni vuoto o ritardo nell’azione del tur-
in the combustion chamber, through the evaporation of petrol, reducing
bocompressore. La pompa ad alta pressione che agisce fino a 150 bar
detonation sensitivity; this device facilitate significant performance even
ed impiega iniettori a 7 fori consente di mantenere bassa la temperatu-
with a high compression ratio, low fuel consumption under partial load
ra in camera di combustione, attraverso l’evaporazione della benzina,
and the reduction of emissions, in compliance with Euro 6 regulations.
riducendo la sensibilità alla detonazione; tale accorgimento favorisce
The 4C engine, the true ‘beating heart’ of the car is combined with a TCT
prestazioni rilevanti anche con un rapporto di compressione elevato,
six-speed twin dry clutch transmission with control paddles on the stee-
consumi contenuti in regime parzializzato e la riduzione delle emissio-
ring wheel and with the Alfa Romeo DNA system for the electronic mana-
ni, conformi alle normative Euro 6. Il motore di 4C, vero e proprio ‘cuo-
gement of the main operating parameters. The maximum power output
re pulsante’ della vettura, è accoppiato ad una trasmissione TCT a sei
is 240 bhp at 6000 rpm, the maximum torque of 350 Nm is available from
rapporti e doppia frizione a secco con comandi al volante e al sistema
2200 to 4250 rpm. The integration with the other mechanical compo-
DNA Alfa Romeo per la gestione elettronica dei principali parametri di
nents such
as the superimposed double wishbone front suspension, the
funzionamento. La p
otenza massima erogata è di 240 CV (177 kW) a
MacPherson layout on the rear axle and the electronically controlled Q2
6000 giri/min, la coppia massima pari a 350 Nm è disponibile da 2200
differential, but also the finishing of the upper part of the engine, visi-
a 4250 giri/min. L’integrazione con gli altri organi meccanici, come
ble from the outside, explicitly refer to technological efficiency and gra-
le sospensioni a triangoli sovrapposti anteriormente o lo schema Mc
tifying emotional experience.
Pherson sull’assale posteriore, il differenziale Q2 a controllo elettroni­co ma anche la finizione della parte superiore dello stesso propulsore, visibile dall’esterno, rimandano esplicitamente ad una efficienza tec­nologica e ad una appagante esperienza emozionale.
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TechnoInteriors
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Il processo costruttivo come premessa dell’esperienza emozionale
The construction process as a prerequisite for emotional experience
Gli interni dell’Alfa Romeo 4C costituiscono il frutto di uno studio appro-
The interiors of the Alfa Romeo 4C are the result of a thorough study
fondito dei parametri antropometrici ed ergonomici in grado di stabilire
of anthropometric and ergonomic parameters capable of establishing a
una pertinenza tra l’impostazione sportiva della vettura e
relevance between the sports setting of the car and an appearance in
una fisionomia in ‘continuità’ con il design della carrozzeria. Un percor-
‘continuity’ with the body design. A design process in which the different
so progettuale nel quale i diversi elementi (cruscotto, strumentazione,
elements (dashboard, instrumentation, seating) have been designed in
sedute) sono stati concepiti in accordo con specifici criteri di usabilità e
accordance with specific criteria of usability and livability for the driver
vivibilità per il guidatore e per il passeggero. Particolare rilevanza nella
and the passenger. In the definition of the interiors particular importan-
definizione degli interni ha avuto la configurazione della cellula ‘mo-
ce was given to the configuration of the carbon fibre ‘monocoque’ cell,
noscocca’ in fibra di carbonio, vero e proprio ‘nucleo monolitico’ che ha
a true ‘monolithic nucleus’ which determined a rational organization of
determinato una organizzazione razionale dei principali elementi costi-
the main components according to a principle of integration of parts and
tutivi secondo un principio di integrazione delle parti e di ottimizzazione
weight optimization. This approach, initially focused on a disposition of
dei pesi. Questo approccio, inizialmente incentrato su una disposizione
commands and instruments facing the driver, resulted in a simplification
di comandi e strumenti rivolti verso il conducente, si è tradotto in fase
of construction in the industrialization phase of the project in relation
di industrializzazione del progetto in una semplificazione costruttiva in
to the assembly process and the creation of subgroups. The dashboard
funzione dei processi di assemblaggio e di scomposizione in sottogrup-
provides the integration of the air-conditioning shafts and makes use
pi. L’intero blocco plancia prevede l’integrazione dei condotti di clima-
of a structure, a ‘ technical spider’ support, fitted inside the mould. The
tizzazione e si avvale di una struttura, un ‘ragno tecnico’ di sostegno,
instrument cluster, consisting of a digital display, was conceived as a
previsto all’interno dello stampo. Il quadro strumenti, costituito da un
floating element containing all control functions of the car. A formal-
display digitale, è stato pensato come elemento galleggiante nel quale
constructive simplification, which can be seen in an actual reduction in
sono raccolte e concentrate tutte le funzioni di controllo della vettura.
the number of components and in the ‘
ergonomica e formale la disposizione
exposed’ materials of different parts, coincide with the desire to focus on the emotional experience of driving and the relationship with the interior of the car. Hence the er­gonomic and formal relevance of the layout of the operating selector of the TCT transmission activated by buttons on the center console, gear shift paddles on the steering wheel and the DNA selector for modifica­tion of the operating parameters of the engine and the main mechani­cal and electronic devices.
Ad una semplificazione formale-costruttiva, rintracciabile in una effetti­va riduzione del numero di componenti e nell’esplicitazione materica ‘a vista’ di diverse parti, corrisponde la volontà di incentrare sull’esperien­za emozionale di guida la relazione con gli spazi interni della vettura. Ecco dunque assumere rilevanza del selettore di funzionamento del cambio TCT attivabile mediante pul­santi sul tunnel centrale, le leve per il cambio marcia al volante e il selet­tore del sistema DNA per la modifica dei parametri di funzionamento del propulsore e dei principali dispositivi meccanici ed elettronici.
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La materia come matrice del progetto
Sin dalle prime fasi di ideazione il progetto 4C è stato incentrato sulle opzioni da adottare per la selezione e l’impiego dei materiali più idonei a rispondere agli elevati requisiti prestazionali richiesti dalla nuova vet­tura. Peso specifico, applicabilità nelle fasi di costruzione, possibilità di integrazione con altri elementi, tecnologie di assemblaggio, robustezza hanno rappresentato i principali parametri secondo i quali sono sta­ti individuati i materiali destinati alla realizzazione in serie di 4C. Una ricerca che ha accompagnato la messa punto di ogni aspetto del pro­getto, la definizione delle metodologie più opportune e che ha sancito di fatto l’importanza della materia come vera e propria matrice gene­rativa, come elemento basilare di una nuova ‘morfologia’ del prodotto automobile: materia come pelle, materia come trama, materia come struttura dalla quale possono prendere forma e struttura elementi diver­si. Le sperimentazioni compiute hanno privilegiato in modo particolare l’utilizzo dei materiali compositi, dalle fibre di carbonio -in prevalenza sotto forma di fibre pre-impregnate per la lavorazione sottovuoto in au­toclave- a diverse tipologie di termoindurenti e compositi come l’SMC, Sheet Moulding Compound, costituito principalmente da resine e fibre di vetro a bassa densità (1,5 g/cm3) che oltre a garantire leggerezza e re­sistenza elevata, presenta doti peculiari di plasmabilità e fonoassorben­za. Numerose parti del motore, dei principali organi meccanici e della struttura della vettura, come i tralicci anteriore e posteriore e la gabbia di r
inforzo del tetto, sono realizzate in all
uminio o in lega d’alluminio, lavorato in fusione e mediante forgiatura. Se della fibra di carbonio è stato possibile evidenziare le intrinseche qualità formali, che alludono esplicitamente ad una pertinenza tecnologica nel segno dell’efficienza costruttiva, un’attenzione particolare è stata dedicata ai rivestimenti interni. L’intera plancia è ricoperta in TPO, un materiale appartenente alla famiglia degli elastometri termoplastici poliofenilici; i sedili sono stati previsti in un tessuto tecnico ‘Monobava’, in pelle con finitura su­perficiale doppia o accostata ad una microfibra ‘Dinamica’ costituita da fibre di poliestere riciclato ricavato da tessuti sintetici e PET (bottiglie e contenitori in plastica). Il processo produttivo è simile a quello usato per il riciclaggio della carta in cui non vengono impiegate sostanze chimiche dannose con una riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di CO2 dell’80% se paragonato al tradizionale ciclo produttivo del polie­stere derivante da petrolio. Lo ‘scrim’ interno, immerso in una soluzione acquosa, attira su entrambe le superfici piccole fibre di poliestere so­spese nel liquido che vengono compattate attraverso una aggugliatura ad acqua. La microfibra viene poi immersa in un bagno di poliuretano all’acqua, in cui, a differenza dei normali cicli produttivi, non vengono aggiunti solventi. Questo procedimento compatta le fibre conferendo elasticità e resistenza.
Matter as the matrix of the project
From the early design stages the 4C project focused on the options to be adopted for the selection and use of materials best suited to meet the high performance requirements of the new car. Specific weight, ap­plicability in the early stages of construction, the possibility of integra­tion with other elements, assembly technologies and robustness were
ed in individuating the materials for the
the main parameters follow mass-production of the 4C. A research that has accompanied the de­velopment of every aspect of the project, the definition of appropriate methodologies and that has established the importance of matter as a true generative matrix, as the basic element of a new ‘morphology’ of the automobile product: matter as skin, matter as texture, matter as a structure that can give shape and consistency to different elements. The experiments carried out focused in particular on the use of composite materials, from carbon fibres - predominantly ‘pre-preg’ fibres processed in an autoclave with vacuum bag - to different types of thermosets and composites such as SMC, Sheet Moulding Compound, consisting mainly of resins and low density (1.5 g/cm3) glass fibres, that in addition to en­suring high resistance and lightness, presents peculiar qualities of mal­leability and acoustic absorption. Numerous parts of the engine, of the main mechanical components and of the structure of the vehicle, such as the front and rear frameworks and the roof reinforcement cage, are made of aluminium or cast aluminium alloy modified through forging. If it has been possible to highlight the intrisic formal qualities of carbon fibre, which refer explicitly to a technological relevance in terms of ma­nufacturing efficiency, particular attention was given to upholstery. The entire dashboard is covered in TPO, a material belonging to the family of thermoplastic po
lyolefin elastomers, the seats are provided in a techni­cal fabric ‘Monobava’, in leather with double surface finish or combined with ‘Dinamica’, a microfibre fabric made of recycled polyester coming from synthetic fabrics and PET (plastic bottles and containers). The pro­duction process is similar to that used for the recycling of paper, in which no harmful chemicals are used, with a reduction of energy consumption and CO2 emissions by 80% compared to the regular process of making polyester from petroleum. The internal ‘scrim’, immersed in an aqueous solution, catches the small polyester fibers dispersed in the liquid on both surfaces. The fibres are later fixed to the scrim and the layers en­tangled through water needling. The microfibre is then suspended in a bath of water polyurethane, in which, unlike normal production cycles, no solvents are used. This process compacts the fibres adding strength and elasticity.
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ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
TechnoMaterials
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TechnoDetails
Esperire la forma e la funzione
Experiencing form and function
Nei dettagli si esplicita ogni affinamento del disegno, l’accuratezza della
Details express every improvement of the sketch, the accuracy of the de-
progettazione e la precisione dell’assemblaggio. I dettagli sono spesso
sign and the precision of the assembly process. Details are often a synthe-
sintesi dello sviluppo formale di un insieme, espressione circostanziata
sis of the formal development of a whole, a circumstantial expression of
di una soluzione tecnologica appropriata. L’idea di una bellezza funzio-
an appropriate technological solution. The idea of a functional beauty, of
nale allo scopo, di una maggiore efficienza, attraversa spesso singoli e
greater efficiency, often permeate the most minute elements. The varying
più minuti elementi. La diversa scala di intervento rimanda a una diretta
degree of intervention suggests a possibility of directly experiencing form
esperibilità di forme e di funzioni. E’ noto d’altra parte come le relazio-
and function. On the other hand, it is known how the relationships that an
ni che l’individuo stabilisce con l’universo delle forme e degli oggetti
individual establishes with the universe of surrounding shapes and objects
circostanti coinvolge una sfera percettiva ed emotiva nella quale, al di
involve a perceptual and emotional sphere in which, beyond a subjective
là di una prevalenza soggettiva, agiscono complessi meccanismi, dalle
prevalence, complex mechanisms operate; from the primary ‘syncretic’ or
primarie reazioni ‘sincretiche’, ovvero globali dove il tutto non si scom-
global reactions, where the whole is not broken into separate parts, to the
pone in parti distinte, sino alle più articolate dinamiche che precedono
more complex dynamics that precede or initiate the experience, the con-
o avviano l’esperienza, l’azione concreta. Questi principi non risultano
crete action. These principles are never extraneous to the work of the desi-
mai estranei all’attività del designer ma non sempre la loro incidenza si
gner but their incidence is not always correctly oriented. During the entire
rivela correttamente orientata. Durante l’intero sviluppo del progetto
development of the 4C project, the concept car first and then the produc-
4C, del Concept prima e del modello per la produzione poi, l’affinamen-
tion model, the perfection of the exterior and interior shapes followed a
to delle forme, negli esterni come negli interni, ha seguito una deter-
structural-technological determination and simultaneously respected
minazione strutturale-tecnologica e contestualmente rispettato una
a pertinent legitimacy. A path in which the creative impulses of the desi-
pertinente legittimazione. Un percorso nel quale le pulsioni creative dei
gners have positively individuated the most effective mediation between
designer hanno positivamente individuato la mediazione più efficace tra
advanced design processes, based on the systematic use of mathematical
avanzati processi di progettazione basati sull’impiego sistematico di al-
algorithms, and manual sensitivity. This can be perceived in the layout of
goritmi matematici e la sensibilità manuale. Questo dato, rintracciabile
the design, the modeling of shapes and in the subsequent manufacturing
tanto nelle fasi di impostazione del
pr
disegno e della modellazione delle
ocesses, and can also be experienced during use, where the individual
forme quanto nei successivi procedimenti di fabbricazione, risulta espe-
is called to establish an instinctive anthropological relationship with the
ribile anche nell’uso, ambito nel quale l’individuo è chiamato a stabilire
object. The purpose of the entire creative design work is to establish an ap-
la sua istintiva relazione antropologica con l’oggetto. Finalità dell’inte-
propriate balance between functional performance and formal coherence,
ro lavoro creativo-progettuale è stabilire un equilibrio appropriato tra
emphasizing its aesthetic and operational value.
prestazione funzionale e coerenza formale, sottolinearne la sua valenza estetica ed operativa.
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
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54
TechnoInterfaces
Integrazione e percezione multisensoriale
Una delle caratteristiche distintive di 4C è costituita dalla possibilità di calibrare e personalizzare, come nelle auto da competizione, ogni parametro riferibile all’assetto, alla risposta del motore e al compor­tamento dinamico del veicolo. L’obiettivo è permettere una completa interazione dell’utente attraverso i diversi dispositivi di controllo in­stallati a bordo e di massimizzare il coinvolgimento emotivo durante la guida. Queste prerogative sono frutto di una sapiente integrazione, ricercata sin dalle fasi iniziali del lavoro progettuale, di ogni compo­nente e apparato e di un’attenta programmazione metodologica dei processi di produzione, in accordo con i vincoli dettati dalle normative e secondo criteri che privilegiano la più diretta e intuitiva fruibilità. Un’esperienza coinvolgente, multisensoriale ed ‘immersiva’ -secondo una definizione di Myron Krueger, teorico e pioniere delle realtà vir­tuali- quella che i designer e tecnici impegnati nella realizzazione di 4C hanno inteso perseguire per riportare ad una dimensione prima­ria il rapporto ‘uomo-macchina’ ma anche una strategia più ampia e complessa, idonea a configurare nuove interfacce come modalità per apprezzare 4C su strada e su pista.
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
Integration and multisensorial perception
One of the distinctive features of the 4C is the possibility of calculating and customizing, as in racing cars, every parameter concerning set-up, engine response and dynamic behavior of the vehicle. The objective is to allow complete user interaction through the various control devices install
ed on board and to maximize the emotional involvement while driving. These prerogatives are the result of a skilful integration, re fi­ned from the early stages of the project work, of each component and device, and of a careful methodological planning of the manufacturing processes, in compliance with the regulatory constraints and following criteria that privilege a more direct and intuitive usability. An engaging experience, multisensorial and ‘immersive’ - according to a definition by Myron Krueger, virtual reality theorist and pioneer - that the designers and technicians engaged in the production of the 4C intended to pursue in order to bring the relationship between man and machine to a primary dimension, but also a broader and more complex strategy, appropriate for the configuration of new interfaces as a way to appreciate the 4C on
road and on the racing track.
the
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TechnoPerformance
Il valore dell’esperienza emozionale
Il marchio Alfa Romeo è indissolubilmente legato al mondo delle com­petizioni dove, sin dagli esordi, ha affermato la propria vocazione nel realizzare vetture performanti e allo stesso tempo riconoscibili sotto il profilo di una determinazione formale. Le elevate prestazioni dinami­che di 4C sono strettamente correlate ad un opportuno bilanciamen­to raggiunto nella distribuzione del peso in rapporto alle dimensioni del corpo vettura, alla progettazione ‘integrata’ del telaio e dei diversi apparati e meccanici ed elettronici. La possibilità di gestire le solle­citazioni cinematiche come accelerazioni, decelerazioni e accelera­zioni trasversali (superiori a 1,1g) ma anche di variare la risposta del propulsore, dello sterzo e dei freni privilegiano il controllo totale della vettura. 4C si avvale del sistema ‘Alfa DNA’, che consente al condu­cente di selezionare specifiche impostazioni; ai tre programmi finora disponibili sugli altri modelli della gamma Alfa Romeo -Dynamic, Na­tural e All Weather- si è aggiunta una quarta modalità ‘Race’, pensata per la guida in pista. Per attivarla è sufficiente una pressione prolun­gata del selettore sulla posizione Dynamic; in questo modo il sistema DNA provvede ad escludere i controlli di stabilità e antipattinamento lasciando al pilota il pieno governo della vettura. Solo in condizioni estreme è comunque garantito l’intervento immediato dei dispositivi di sicurezza. In base al programma impostato, il quadro strumenti ‘full­digital’ cambia configurazione e colore.
The value of emotional experience
The Alfa Romeo brand is inextricably linked to the world of auto racing where, from the beginning, it established its vocation of creating high performance cars, at the same time recognizable in terms of a formal determination. The high dynamic performance of the 4C is closely re­lated to an appropriate balance achieved in the distribution of weight in relation to the size of the car body, to the ‘integrated’ design of the frame and the different mechanical and electronic devices. The pos­sibility to manage kinematic stress such as acceleration, deceleration and transverse acceleration (higher than 1.1 g), but also to vary engine,
our a total control of the car. The 4C
steering and brake response fav uses the ‘Alfa DNA’ system, which allows the driver to select specific settings; the three programs previously available on other models in the Alfa Romeo range - Dynamic, Natural and All Weather - have been supplemented with a fourth mode ‘Race’, designed for track driving. To activate it it is enough to press and hold the mode selector in the Dynamic position; in this way, the DNA system deactivates stability and traction controls leaving the pilot in full control of the car. However, the immediate intervention of the safety devices is still guaranteed but only under extreme conditions. Depending on the program selected, the ‘full-digital’ instrument cluster changes configuration and colour.
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
TechnoINTRODUCTION TechnoIDENTITY TechnoDESIGN TechnoINTERIORTechnoBODY TechnoENGINE TechnoMATERIALS TechnoDETAILS TechnoINTERFACES TechnoPERFORMANCE
TechnoDIALOGUES
Harald J. Wester
Louis-Carl Vignon
TechnoDIALOGUES
Lorenzo Ramaciotti
Roberto Giolito
TechnoDIALOGUES
Marco Tencone
Alessandro Maccolini
TechnoDIALOGUES
Manuela Coalova
TechnoDIALOGUES
Mauro Pierallini
TechnoDIALOGUES
Rossella Guasco
TechnoDIALOGUES
Roberto Corongiu
TechnoDIALOGUES
Antonio Erario
TechnoDIALOGUES
Fabio Lo Sapio
TechnoDIALOGUES
Domenico Bagnasco
SPECIFICATIONS
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Alfa Romeo 4C - The Techno-Design Book
Index
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L’Alfa Romeo 4C, presentata nella sua veste definitiva al Salone In­ternazionale dell’Automobile di Ginevra nel 2013, è una delle vetture che hanno raccolto maggiore attenzione tra gli operatori del settore e il grande pubblico a livello mondiale. Nella 4C sono confluiti quei va­lori che, tra memoria e attualità, individuano una precisa identità per il marchio Alfa Romeo e una interessante prospettiva per una nuova e planetaria affermazione. Da qui l’opportunità di spiegare e illustrare i contenuti che il progetto Alfa Romeo 4C racchiude, il livello tecnolo­gico raggiunto nella realizzazione di una vettura dalle caratteristiche inedite, destinata ora alla produzione in serie. Corredato di un vasto apparato iconografico (schizzi, disegni, fotografie, elaborazioni digi­tali) e accompagnato dalle testimonianze degli autori, “Alfa Romeo 4C - The Techno-Design Book” documenta il complesso iter di proget­tazione e costruzione, le avanzate caratteristiche tecnologiche e for­mali che contraddistinguono la nuova vettura sportiva Alfa Romeo. Lo scopo è comprendere, per voce degli stessi protagonisti, ragioni, motivazioni, strategie e metodologie applicate. Un processo tecnico e creativo insieme che si snoda attraverso dieci ‘temi’ di riferimento, vere e proprie chiavi di lettura possibili per esplorare la genesi e lo sviluppo di Alfa Romeo 4C.
Enrico Leonardo Fagone
The Alfa Romeo 4C, presented in its final form at the International Ge­neva Motor Show in 2013, is one of the cars that have attracted most a
ttention among professionals and the general public worldwide. The 4C merges those values that, between legacy and modernity, indi viduate a clear identity for the Alfa Romeo brand and an interesting
ospect for a new global success. Hence the opportunity to explain
pr and illustrate the contents enclosed in the Alfa Romeo 4C project, the achieved level of technology used in the creation of a car with inno vative features, now destined for mass-production. “Alfa Romeo 4C ­The T
echno-Design Book”, extensively illustrated (sketches, drawings, photographs, digital processing) and accompanied by the statement of the creators, documents the whole design and construction process and the advanced technological and formal features that characterize the new Alfa Romeo sports car. The aim is to understand, through the protagonists themselves, the reasons, motivations, strategies and me thodologies applied. A both technical and creative process that winds
ound ten reference ‘topics’, true keys to understanding and exploring
ar the genesis and development of the Alfa Romeo 4C.
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
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TechnoIntroduction
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TechnoDialogues
HARALD J. WESTER
Executive Vice President & Chief Technical Officer Fiat SpA
Chief Executive Officer Alfa Romeo Automobiles SpA
La nuova Alfa Romeo 4C è l’interpretazione moderna del ‘dna’ del nostro marchio, una ‘driving machine’ sen­za compromessi, una supercar tecnologica e sensuale, che offre precisione, agilità e prestazioni. La 4C è de­terminata dall’essenzialità e dalla leggerezza: un’auto dove tutto è progettato in funzione della piena emozio­ne di guida. La stessa essenzialità ha modellato lo stile della 4C. L’auto esprime una ‘bellezza naturale’ che nasce dal perfetto incontro di funzione e forma. Nel layout e nelle dimensioni ci siamo ispirati a una delle più belle coupé di tutti i tempi: l’Alfa Romeo 33 Stra­dale. Come la mitica 33 Stradale, la 4C è stata realiz­zata per soddisfare esigenze meccaniche e funzionali estreme. La carrozzeria ‘copre’ aerodinamicamente motore e telaio con superfici pulite ed essenziali. La fibra di carbonio della monoscocca portante è lasciata in parte a vista, ed esalta la leggerezza, la tecnologia e l’unicità della vettura. L’italianità non è solo nello stile. 4C è prodotta a Modena e nasce dall’integrazione delle competenze tecnico-industriali di Maserati e Alfa Ro-
meo e dal contributo di eccellenza dato da partner indu­striali italiani -leader a livello mondiale nei componenti per vetture ad alte prestazioni- in una ‘corsa contro il peso’ che è stata priorità assoluta a partire dal briefing, insieme alla ricerca di prestazioni ottimali. La 4C è una pura supercar Alfa Romeo: contenuti tecnologici avan­zatissimi, leggerezza ed efficienza, eccezionale com­portamento dinamico, stile stupendo e segna il ritorno di Alfa Romeo nel mondo delle coupé sportive leggere. Ma quello che le parole non possono descrivere è l’incre­dibile sensazione di guidare quest’auto. Per Alfa Romeo la 4C è molto più che un nuovo modello, è la più auten­tica reincarnazione dei valori e dello spirito Alfa Romeo.
The new Alfa Romeo 4C is the modern interpretation of the core of our brand DNA, an uncompromising driving machine, a sensual yet technological supercar that of fers precision, agility and performance. The 4C is defined by essentiality and lightness, a car whose every part is designed for full driving excitement. This same essen tiality shaped the style of the 4C. The car expresses a natural beauty, born out of the perfect combination of function and form. In the layout and volumes, we were inspired by one of the most beautiful coupés of all times: the Alfa Romeo 33 Stradale. Like the legendary 33 Stra dale, the 4C was created to satisfy extreme mechanical and functional needs. The bodywork aerodynamical­ly ‘covers’ the engine and chassis with clean, essential surfaces. In keeping with the spirit of the car, the inte­rior is wholly ‘driver-oriented’, from the driver’s position to ergonomic seating and the control panel orientation. The carbon fibre of the monocoque structure is left par tially visible and enhances the lightness, technology and uniqueness of the car. The Italian spirit is not just in the style. The 4C is built in Modena and created through the integration of the technical and industrial competencies of Maserati and Alfa Romeo, as well as through the excel lent contribution of other Italian partners -worldwide le­aders in the component industry for high-performance cars- in a ‘race against weight’ that has been a priority right from the briefing phase, together with the search for optimum performance. The 4C is a pure Alfa Romeo supercar: technologically advanced features, lightness and efficiency, outstanding dynamic behaviour, stunning style, and it marks the authoritative comeback of Alfa Ro meo in the world of light sport coupés. But words cannot describe the incredible feeling of driving this car. For Alfa Romeo the 4C is much more than just a new model. It is the most authentic reincarnation of the Alfa Romeo va lues and spirit, and this makes it the ideal model for the global re-launch of the brand.
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
alle sinergie interne al Gruppo, la 4C ci consente di
TechnoDialogues
LOUIS-CARL VIGNON
Head of Alfa Romeo Brand EMEA
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Alfa Romeo è il brand dei veri amanti dell’automobi­le. Il suo spirito e i suoi valori racchiudono tutto quel­lo che c’è di bello nel guidare e nel ‘sentire’ un’auto. Questi valori hanno preso forma in generazioni di Alfa Romeo indimenticabilI come la 8C 2900 B Tou­ring del 1938, interamente carrozzata in alluminio e memorabile protagonista a Le Mans, la 1900 C52 ‘Di­sco Volante’ del 1952, una vettura da 230 km/h che pesava solo 760 kg o ancora la 33 Stradale del 1967, elegantissima con le sue porte ad apertura vertica­le, forse la più bella coupé di tutti i tempi; e poi la 8C Competizione del 2007, l’Alfa Romeo stradale più veloce della storia -prodotta in serie limitata per la gioia di 500 appassionati in tutto il mondo- o la Giu­lietta del 2010, la prima Alfa Romeo a sviluppare e adottare la trasmissione TCT. Tutte auto che hanno segnato un’epoca, come sarà anche per la 4C. Grazie
fare tesoro di un patrimonio di eccellenza italiana in termini di know-how e tecnologie, processi e catene di fornitura, qualità e cura artigianale. 4C vuole di fatto essere una ‘supercar accessibile’: un’auto dalle prestazioni e dalla tecnologia uniche offerta al prez­zo di un coupè sportivo. Con 4C, che segna il ritorno di Alfa Romeo negli Stati Uniti, e con i prossimi mo­delli previsti dal nostro piano di prodotto, Alfa Romeo si propone come un marchio globale che compete nel cuore del mercato ‘premium’. Lo fa sviluppando le sinergie tecnologiche ed industriali con i brand pre­mium del Gruppo e con la forza della sua storia, della sua capacità di innovazione e della sua notorietà in tutto il mondo.
Alfa Romeo is the brand for true car lovers. Its spirit and values encompass everything that is beautiful about driving and ‘feeling’ a car. These values have taken shape in generations of unforgettable Alfa Ro meos such as the 1938 8C 2900 B Touring, with its aluminum body, a memorable Le Mans protagonist, the 1952 1900 C52 ‘Disco Volante’ (Flying Saucer), a car that could reach 230 km/h and weighed just 760 kg, and also the 1967 33 Stradale, very elegant with its vertical-opening doors, perhaps the most beautiful coupé of all times, and then in 2007 the 8C Competizione, the fastest road car ever manu factured by Alfa Romeo -produced in a limited series to the delight of 500 fans all over the world- or the 2010 Giulietta, the first Alfa Romeo ever to develop and adopt the TCT transmission. All cars that have marked an era, as it will be for the 4C. Thanks to the synergies within the Group, the 4C allows us to build on a legacy of italian excellence in terms of know­how and technologies, processes and supply chains, quality and craftsmanship. The 4C is meant as an ‘affordable supercar’: a car of unique performan ce and technology offered at the price of a sports coupé. With the 4C, which marks the return of Alfa Romeo to the United States, and with the next mo dels provided by our product plan, Alfa Romeo pre­sents itself as a global brand that competes in the heart of the ‘premium’ market. This is done by de­veloping the industrial and technological synergies with the ‘premium’ brands of the Group, and with the strength of its history, its capacity for innovation and its worldwide reputation.
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TechnoIdentity
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
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Entro e oltre l’identità di marchio, il progetto 4C tra memoria e futuro
Negli ultimi anni il mondo dell’automobile è stato contrassegnato dall’affermazione del design come vero e proprio vettore di sviluppo. Un dato che trova conferma nell’attuale espansione dell’immagine dell’au­tomobile, da molti ritenuta un’icona tra le più rappresentative del no­stro tempo, ma anche nell’incidenza del lavoro creativo e progettuale, in grado di determinare modalità espressive e di configurare l’identità di marchi che hanno, come Alfa Romeo, oltre un secolo di storia. L’apporto della creatività italiana è fenomeno che ha pervaso l’univer­so degli oggetti, la moda, le arti visive e pure quello musicale. Un per­corso che ha accompagnato intere generazioni, promuovendo su scala planetaria quella vocazione, tipicamente italiana, nel saper coniugare tradizione e innovazione, cultura fattuale e capacità d’invenzione, ar­tigianato di altissima specializzazione e avanzate tecnologie di produ­zione. Il marchio Alfa Romeo è considerato nella storia dell’automobile come uno dei più rappresentativi di una capacità creativa e industria­le in grado di esplicitare una filosofia progettuale così orientata, nella quale convergono opportunamente un’avvincente tradizione sportiva e la ricerca costante di una adeguatezza allo scopo. Le vetture Alfa Romeo hanno da sempre perseguito un’idea di bellezza, una dimensione esteti­ca nella quale la componente strutturale e tecnologica potesse dichiara­re una assoluta corrispondenza e legittimazione. Un dato rintracciabile sin dalle prime serie degli anni Trenta come le 6C 1750 Gran Sport (car­rozzata da Zagato), 8C 2300, 8C 2900 e nei decenni successivi, dalle 159 destinate ad un uso esclusivamente agonistico alle 6C 2500, dalla 1900 Disco Volante (Touring) alle Coupé 1900, dalla Giulietta Spint (Bertone) alle innumerevoli realizzazioni frutto di un’assidua collaborazione con Pininfarina e Zagato e del contributo dei più accreditati progettisti, da Vittorio Jano a Orazio Satta Puliga, da Giuseppe Busso a Rudolf Hruska, da Franco Scaglione a Marcello Gandini e Giorgetto Giugiaro. Rudolf Arnheim, uno dei più autorevoli studiosi del XX secolo, affermava come nell’atto della percezione visiva, quell’elaborazione cognitiva che ci consente di apprezzare l’arte e la bellezza del mondo circostante, gli oggetti che maggiormente stimolano la nostra attenzione si muovono, mutano, esprimono una propria ‘temporalità’ in una dialettica continua dove la persistenza e il cambiamento agiscono ininterrottamente su un’identità che li sottende. Nel progetto 4C l’identità Alfa Romeo risulta leggibile su un piano ‘semantico’ attraverso alcuni elementi tipicamente distintivi e nitidamente costruiti nel tempo ma anche sotto forma di una naturale propensione all’innovazione, capace di guidare l’esperienza creativa e progettuale e di proiettarla nel futuro.
Within and beyond brand identity, the 4C project between history and future
In recent years, the automotive world has been marked by the establi­shment of design as a real vector of development. A fact that is confir­med by the current expansion of the image of the car, considered by many as one of the most characteristic icons of our time, but also by the efficiency of creative design work, capable of determining forms of expression and of shaping the identity of brands that, like Alfa Romeo, have more than a century of history. The contribution of Italian creativity is a phenomenon that has pervaded the universe of objects, fashion, visual arts and music as well. A path that has accompanied generations, promoting on a global scale the typically Italian inclination to combining tradition and innovation, highly specia­lized craftsmanship and advanced production technology. Alfa Romeo is considered one of the most representative brands in the history of the automobile for its creative and industrial capacity to convey a design phi­losophy in this direction, which unites a compelling sports tradition and the constant search for an adequacy of purpose. Alfa Romeo cars have always pursued an idea of beauty, an aesthetic dimension in which the structural and technological component communicates absolute corre­spondence and legitimacy. A fact that can be traced back to the first series in the Thirties such as the 6C 1750 Gran Sport (made by Zagato), the 8C 2300, the 8C 2900 and in the following decades, from the 159 intended exclusively for racing, to the 6C 2500, the 1900 Disco Volante (Touring) to the 1900 Coupé, from the Giulietta Sprint (Bertone) to the countless creations resulting from the assiduous collaboration between Pininfarina and Zagato, and from the contribution of the most qualified designers, from Vittorio Jano to Orazio Satta Puliga, from Giuseppe Busso to Rudolf Hruska, from Franco Scaglione to Marcello Gandini and Giorgetto Giugiaro. Rudolf Arnheim, one of the leading theorist of the twentieth century, stated that in the act of visual perception, the cognitive elaboration that allows us to appreciate the art and beauty of the surrounding world, the objects that stimulate our attention the most move, change, expressing their own ‘temporality’ in a continuous dialectic where persistence and change operate continuously on an implied identity. In the 4C project the Alfa Romeo identity can be read on a ‘semantic’ level through some ele­ments, typically distinctive and carefully constructed in time, but also in the form of a natural propensity for innovation, capable of guiding the cre­ative and design experience and projecting it into the future.
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TechnoDialogues
LORENZO RAMACIOTTI
Head of Design Fiat-Chrysler
L’Alfa Romeo 4C rappresenta sul piano concettuale un punto di contatto tra passato e futuro. Esprime un modo tipicamente italiano di pensare e costruire un’automobile. Le vetture italiane, in particolare dal dopoguerra in avanti, si sono sempre distinte per al­cune caratteristiche peculiari: erano compatte, equi-
paggiate con propulsori di cilindrata contenuta, molto leggere, essenziali, direi quasi minimali nel disegno. Una filosofia progettuale e costruttiva che cercava di sfruttare al massimo e di rendere più efficiente ciò di cui si poteva disporre. Principi ispiratori che hanno guidato generazioni di progettisti e carroz­zieri e che oggi ritroviamo coerentemente interpre­tati nel progetto 4C. Il mito Alfa Romeo è nato e si è affermato proprio fa­cendo leva sulla scuola progettuale italiana di cui ha sempre rappresentato la sintesi perfetta: automobi­li belle, emozionanti, molto tecnologiche ma anche snelle, in grado di trasmettere una sensazione visiva ed effettiva di leggerezza. Le Alfa Romeo conseguivano elevate prestazioni co­niugando la leggerezza e la sofisticazione tecnica piuttosto che attraverso la pura dimensione. Mi rife­risco in particolare alle serie carrozzate da Touring o da Zagato, testimonianze di un modo di concepire e realizzare le automobili nel quale hanno sempre pre­valso la compostezza, la misura, l’idea di efficienza tecnologica e di una appropriata destinazione fun­zionale. Un percorso contrassegnato dall’introdu­zione di avanzati accorgimenti tecnici, come i com­pressori a doppio stadio, gli alberi a camme in testa, i telai di derivazione aeronautica. Nel corso dello sviluppo del progetto 4C ci siamo ispi­rati alla storia e all’identità Alfa Romeo e ad un model­lo in particolare: la 33 Stradale. Realizzata nel 1967 e disegnata da Franco Scaglione, la 33 Stradale -come la vettura da competizione da cui derivava stretta­mente- era equipaggiata con un motore otto cilindri da due litri e dotata di un telaio con elementi tubolari di grande sezione in fusione di magnesio, una tecnolo­gia avanzatissima per l’epoca. Quando venne presentata era considerata una vera ‘supercar’ anche se ad una lettura più attenta rivelava in realtà dei trattamenti tipici del decennio preceden-
te e per certi aspetti si configurava come un vettura di ‘retroguardia’ rispetto alle forme spigolose che rap­presentavano le nuove tendenze. Il tempo, però, le ha dato ragione, le sue forme sono oggi molto apprezzate, perché parlano un linguaggio al di là delle mode. E’ lo stesso motivo per cui oggi siamo attratti da automobili come la 500, con il suo inconfondibile profilo. Se abbiamo stabilito dei rimandi tra la 4C e la 33 Stradale è perché hanno lo stesso tipo di architettu­ra, di compattezza. Abbiamo provato ad effettuare alcune sessioni fotografiche mettendo la 4C e la 33
Stradale l’una vicino all’altra; esiste una coerenza in termini di linguaggio che ritengo rappresenti un aspetto determinante. La vocazione ad emozionare attraverso leggerezza e tecnologia, peculiare del marchio Alfa Romeo, si spo­sa oggi con la disponibilità di tecnologie più moderne. 4C ha un telaio in fibra di carbonio e alluminio, un mo­tore ad alto rendimento con controllo continuo della distribuzione di 1750 cm li; tecnologie avanzate al servizio della leggerezza e dell’efficienza. Sostanzialmente l’approccio è rimasto
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capace di erogare 240 caval-
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
immutato: contempla un’idea coerente, molto italiana e, tengo a ribadire, molto Alfa Romeo di pensare e co­struire le automobili. 4C è però un progetto inedito, intanto perché all’in­terno dell’azienda non vi era una cultura riferibile all’impiego di materiali come la fibra di carbonio rispetto ai volumi, ridotti in termini assoluti ma im­pegnativi per i processi di costruzione, dell’ordine di 3500 vetture all’anno. Dal punto di vista del design, oltre al tema della riduzione del peso, si sono dovuti considerare i costi.
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’80 ’90 ’00 ’10
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Questo ci ha portato a utilizzare componenti presenti su altre vetture del Gruppo, sapientemente integrati soprattutto negli interni; evitando di attrezzare la pro­duzione di nuovi componenti con vantaggi considere­voli sul piano delle economie e per l’utente finale. La vettura ora sul mercato non è tanto diversa dal prototipo grazie ad un lavoro incessante, frutto di af­finamenti continui e di un rapporto strettissimo con il gruppo dei progettisti. In ogni automobile esiste una complessità progettuale non sempre visibile dall’esterno, un processo che non si esaurisce con un bel disegno e che ci spinge a ricer­care costantemente nuove opportunità.
Conceptually, the Alfa Romeo 4C is a contact point between past and future. It expresses a typically Italian way of thinking and manufacturing a car. Italian cars, in particular from the postwar period and on, have in fact always stood out for some few unique characteri stics: they were compact, equipped with relatively low displacement engines, very light, essential, almost mi­nimal in the design. A design and construction philoso­phy that involved maximizing and streamlining whate­ver was available. Inspiring principles that have guided generations of designers and coachbuilders and that we find today coherently interpreted in the 4C project. The Alfa Romeo myth was born and established relying on the Italian school of design it had always repre sented as a perfect synthesis: beautiful, exciting, very technological but also slender cars capable of con­veying a visual and effective sensation of lightness. The Alfa Romeo became high-performance vehicles by combining lightness and technological sophistication rather than by focusing on mere dimensions. I am re ferring to the series manufactured by Touring or by Za­gato, evidence of a way of creating and designing cars in which moderation, restraint, the idea of technologi­cal efficiency and of an appropriate functional purpose have always prevailed. A path marked by the introduc­tion of advanced technological features, true inven­tions and revolutions such as two stage compressors, over head camshafts and frameworks derived from the aeronautic industry. During the development of the 4C project we took in spiration from the Alfa Romeo history and identity, and from one model in particular: the 33 Stradale. Created in 1967 and designed by Franco Scaglione, the 33 Stra dale -just like the racing car it was strictly based on­was equipped with a two-litre eight-cylinder engine
and provided with a frame with large cross-sectioned tubular elements made of cast magnesium, a highly advanced technology at the time. When it was presented it was considered a true high class deity of a ‘supercar’ albeit at a more careful re ading it revealed treatments characteristic of the pre­vious decade and in some respects it appeared as a ‘re­arguard’ vehicle compared to the angular shapes that were the new trends. Time, however, proved it right, to­day its shapes are much appreciated, perhaps because they speak a language that goes beyond trends. It is for the same reason that we today are attracted to cars like the 500, with its unmistakable profile. If we have established cross-references between the 4C and the 33 Stradale it is because they have the same type of architecture and compactness. We tried to make some photo sessions putting the 4C and the 33 Stradale next to each other; there is a consistency in terms of language that I find to be a decisive aspect.
­The vocation to arouse emotion through technology and lightness, characteristic of the Alfa Romeo brand, is joined today by the availability of modern technology. The 4C has a frame made of carbon fibre and alumi num, a high-efficiency engine with continuous moni­toring of the distribution of 1750 cm
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, capable of deli­vering 240 horsepower; advanced technologies in the service of lightness and efficiency. The approach has
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remained substantially unchanged: it contemplates a coherent, very Italian, and as I would like to underline, very Alfa Romeo, way of conceiving and creating cars. The 4C is, however, an innovative project, in part be cause the company had no experience in using ma­terials such as carbon fibre for a production volume,
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heavily reduced but still challenging for the manufac­turing process, of 3500 cars per year. From the design point of view, in addition to the weight reduction issue, it was necessary to consider the costs. This led to the use of components already present on other cars of the Group, skilfully integrated especially in the interiors; this to avoid equipping the production with new com ponents with considerable advantages in terms of eco­nomy and for the end user. The car that is now on the market is not so different from the prototype thanks to
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an incessant working process, the result of continuous refinements and a close collaboration with the group of designers. In every car there is a design complexity that is not always visible from the outside, a process
­that never ends with just a beautiful drawing and that drives us to constantly seek out new opportunities.
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
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ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
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TechnoDialogues
ROBERTO GIOLITO
Vice-President Design Fiat-Chrysler EMEA
Nella costellazione dei marchi Fiat-Chrysler il pro­getto Alfa Romeo 4C può essere letto come un’espe­rienza capace di individuare una perfetta incarna­zione delle caratteristiche semantiche, funzionali e prestazionali di un concetto di sportività rispetto al quale risulta possibile stabilire un baricentro all’in­terno del Gruppo che vede operare marchi generalisti e marchi fortemente caratterizzati. 4C sollecita una relazione con il tema dell’automobi­le sportiva ma non vuole essere collocabile né ad una estremità della gamma né tantomeno in un contesto popolato di supercar. Essa punta piuttosto ad espri­mere nell’identità Alfa Romeo un segnale preciso, risultato di opportuni dosaggi di un’esperienza lega­ta soprattutto alle vetture sportive che hanno però donato molto alle vetture generaliste. Un‘idea nella quale prende corpo la convinzione che la vettura su­per sportiva possa diventare vettura d’uso.
Non più dunque la tecnologia che dal mondo delle corse passa alla vettura generalista, ma una forma di automobile sportiva dimensionata ‘ad hoc’, non tan­to sulle possibilità economiche o sui perimetri logi­stici di utilizzo quanto su come realmente dovrebbe essere fatta e costituita una Alfa Romeo. La nostra rosa di marchi sportivi si estende ad alcune aziende dove la dimensione dei telai e la potenza dei motori porta alla realizzazione di prodotti ai vertici in termini di performance. In questo contesto viene bene quindi collocare Alfa Romeo come un costrut­tore la cui attitudine possa essere quella di ricava­re una vettura con una esplicita sportività, capace d’esprimere certi valori attraverso le proporzioni e il perfetto bilanciamento. Il lavoro condotto sul ‘perimetro’ della 4C è stato svolto in maniera ragionata, proponendo in una pic­cola taglia e in una dimensione appropriata sull’u-
tenza un prodotto inedito, capace di intercettare un nuovo profilo di interlocutori disposto a fare a meno degli status fine a se stessi, ricorrenti di norma nel­le automobili supersportive e molte volte fuorvian­ti e disorientanti dal vero significato di sportività pura. Uno scenario nel quale si avverte di frequente il progressivo caricamento di dotazioni e di relative prestazioni ma dove altrettanto spesso si travisa una logica nel corretto dimensionamento dell’automobi­le sportiva a svantaggio di quella che invece dovreb­be essere la più naturale propensione umana, ovvero trarre godimento, piacere, emozione dall’interazione con un mezzo meccanico da parte di chi lo guida. Da qui la fisionomia ‘attillata’ di 4C, per non lasciare fuori controllo gran parte degli ingombri dimensio­nali propri di una vettura performante, in grado di far ‘sentire’ e far ‘vivere’ il rapporto con l’energia che la stessa vettura genera nel contatto con il manto stra-
dale. 4C diventa così un’occasione per scrivere una sorta di capitolato del lessico Alfa Romeo, proprio perché si esercita su una ‘taglia’ di supersportiva in­centrata sull’utenza, sulla figura umana, applicabile su tutta la gamma dei prossimi modelli Alfa Romeo. 4C è nata come un’idea dimensionata su questo nuo­vo profilo; a nostra volta abbiamo immaginato una persona che non si deve porre problemi di far sem­brare l’acquisto di un’auto di questa tipologia un ca­priccio ma un’opportunità per avere da una vettura sportiva quelle cose che non tramonteranno mai come la gratificazione di un’abilità raggiunta nel sa­per condurre il mezzo, nel saper interagire con esso in maniera intensa a livello emozionale. Un percorso che ha visto ricondurre il lavoro proget­tuale ad un’immagine netta, schietta direi, espres­sa ad esempio nelle fattezze del telaio in carbonio attorno al quale è stata costruita la vettura, nella
riconoscibilità di un linguaggio coerente. In un’epoca dominata dalle dinamiche aggressive, dall’esaspera­zione dei valori quantitativi si prova ora a contrap­porre una nuova equazione, un seme fondamentale per l’evoluzione futura.
In the constellation of the Fiat-Chrysler brands the Alfa Romeo 4C project can be read as an experience capable of identifying a perfect embodiment of the semantic, functional and performance characteri stics of a concept of sportiness in relation to which it is possible to establish a center of gravity within the Group which includes both generalist and strongly specialist brands. The 4C requires a connection with the theme of sports cars but cannot be placed neither at one extremity of the range nor in a context of supercars. Instead it aims to state a precise signal in the Alfa Romeo iden tity, the result of appropriate doses of an experience related primarily to sports cars that have also given much to generalist production cars. An idea that gives rise to the conviction that a super sports car can beco me an utility vehicle. Thus no longer a case of technology passing from the racing world to the on-road vehicle but a type of ‘ad hoc’ dimensioned sports car, not so much about economic possibilities or logistic perimeters of use as about how an Alfa Romeo should really be made. Our group of sports brands extends to some compa nies where the size of the chassis and the engine po­wer lead to the creation of products at the very top in terms of performance. In this context, it is therefore right to place Alfa Romeo as a car manufacturer who se attitude might be to obtain a car of an explicit spor­tiness, capable of expressing certain values through proportions and a perfect balance. The work conducted on the ‘perimeter’ of the 4C was carried out in a reasoned way, proposing a unique product, compact and appropriately dimensioned for the consumer, capable of intercepting a new profile of consumer willing to do without status for the sake of status; recurring in the world of super sports cars and many times misleading and confusing around the true meaning of sportiness. A scenario in which a progressive loading of equipment and performance is frequently noticed, but where a logic of correct dimen sioning of a sports car is often misinterpreted to the de­triment of what should be the most natural human pro­pensity, that is to take pleasure in and get emotioned
by the interaction with a mechanical vehicle. Hence the ‘tight’ physiognomy of the 4C, in order to control most of the overall dimensions of a performance car, capable of making you ‘feel’ and ‘live’ the relationship with the energy that the car generates in contact with the road surface. The 4C thus becomes an opportu nity to write a kind of vocabulary of the Alfa Romeo terminology, because it concerns the ‘constitution’ of a super car that focuses on the user, on the human fi gure, applicable across the whole range of future Alfa
­Romeo models. The 4C was born as an idea shaped on this new pro file; we in turn imagined a person that does not have to worry about making the purchase of a car of this type appear a whim but an opportunity to gain from a sports car all those things that never fade such as the gratification of the achieved skill of knowing how to drive a vehicle, of knowing how to interact with it in
­an intense way on an emotional level. A journey that has seen the design work return to a clean, pure I would say, image, expressed for exam ple in the features of the carbon frame around which
­the car was built, in the recognizability of a coherent language. In an era dominated by aggressive dyna mics, by the exasperation of quantitative values, we now try to oppose a new equation, a fundamental seed for future evolution.
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Attitudine all’invenzione
Aptitude for invention
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
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Esiste un filo conduttore nella storia del car design italiano che lega tra loro momenti ed esperienze diverse, un itinerario nel quale hanno dato il loro apporto personalità animate da una profonda sensibilità e capacità di interpretare l’evoluzione dell’automobile quando non di contribuire al suo sviluppo ottenendo riscontri e apprezzamenti in tutto il mondo. Una continuità di intenti che ha coinciso con la manifesta volontà di met­tere a punto prodotti accomunati da un vastissimo bagaglio di competen­ze, di esperienze tecniche e progettuali e soprattutto indirizzati a salva­guardare quella peculiare ‘attitudine all’invenzione’, riconosciuta tra le principali ragioni del successo del design italiano. Se attentamente rilet­to, questo fenomeno ha accompagnato l’industria automobilistica lungo tutto il ventesimo secolo, ponendo numerosi interrogativi intorno alla fi­gura e al ruolo del designer d’automobili, molti vincoli talvolta, mettendo più volte in discussione la consequenzialità logica tra forma e funzione, il rapporto stesso con l’oggetto, per trasformarlo in accordo con una me­diazione linguistica costantemente rivolta a perseguire un’idea di bellez­za e di efficienza tecnologica, plausibile quanto desiderabile. La 4C, nata inizialmente come prototipo sperimentale per il rilancio internazionale del marchio Alfa Romeo, costituisce insieme la testimo­nianza di una continuità ‘storica’ e degli indirizzi oggi intrapresi in ordine ad una flessibilità tecnico-produttiva capace di trasferire nella moltipli­cazione seriale metodiche e tecnologie applicate prima riservate a vei­coli di nicchia, difficilmente realizzabili da parte della grande industria. Nella 4C convergono opportunamente avanzate tecnologie di produzio­ne industriale e un’esperienza fattuale di altissima specializzazione, ca­ratteri distintivi e propri di una tradizione italiana consolidata nel tempo e peculiare del marchio Alfa Romeo. Esiste tuttavia un dato che contraddistingue il progetto 4C ed è l’impor­tanza del processo, tecnologico e creativo insieme, esplicitato nel corso della sua realizzazione, sin dall’impostazione del primo prototipo per il Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra del 2011 al modello ora sul mercato. Un approccio leggibile nei termini di un inedito ‘rever­se-design’, nel senso di una pertinenza assoluta tra i vincoli progettuali contenuti nel briefing e la capacità propositiva di designer e tecnici. Sul piano operativo prende consistenza l’importanza di una più raziona­le ‘intelligenza progettuale’ in grado di ottimizzare e valorizzare le risor­se a disposizione e di perseguire una riduzione significativa di materia, di energia necessaria, alla quale può sopperire la capacità d’invenzione del progettista. Concepire l’automobile in funzione di una riduzione del peso, nell’as­semblaggio come nel disassemblaggio, recuperare una dimensione pro­duttiva semi-artigianale e contestualmente la ricerca della più appro­priata sofisticazione tecnologica divengono dunque strategie spendibili per dare corpo ad un oggetto funzionale allo scopo ma nello stesso tem­po in grado di esprimere una propria coerenza e misura estetica. L’obiettivo resta trovare un equilibrio, esplorare possibilità inedite ma anche salvaguardare una memoria sottilmente rintracciabile e soprat­tutto sollecitare un coinvolgimento emozionale.
There is a common thread in the history of Italian car design that ties different moments and experiences together, a journey in which perso­nalities driven by a deep sensitivity and ability to interpret the evolution of the automobile and participate in its development, have given their contribution, receiving positive feedback and praise all over the world. A continuity of intent coinciding with a clear will to develop products united by a wide range of skills, technical and design experience and above all directed at safeguarding the characteristic ‘aptitude for inven tion’, recognized as one of the main reasons for the success of Italian design. If carefully reexamined, this phenomenon has accompanied the automotive industry throughout the entire twentieth century, posing many questions concerning the role of the car designer, and at times, many constraints, often challenging the logic of form and function, the very relationship between user and object, transforming it into a kind of linguistic mediation constantly pursuing an idea of beauty and techno logical efficiency, plausible and desirable. The 4C, which started out as an experimental prototype for the interna­tional relaunch of Alfa Romeo, constitutes together the proof of an ‘hi­storical’ continuity and of the directions undertaken today with regard to a technical-productive flexibility capable of transferring to mass-produc­tion methods and technologies previously reserved for niche vehicles, difficult to manufacture in large-scale industry. The 4C joins advanced industrial production technology and highly spe cialized craftsmanship, distinctive characteristics of an Italian tradition established over time and typical of the Alfa Romeo brand. There is however a fact that distinguishes the 4C project and that is the importance of the together techonological and creative process, made explicit in the course of its developement, from the layout of the first prototype for the International Geneva Motor Show in 2011 to the mo del now on the market. An approach that can be read in terms of an in­novative ‘reverse-design’, in the sense of absolute pertinence between the design constraints contained in the briefing and the constructive abilities of designers and technicians. On the operational level we see the concretion of the importance of a more rational ‘design intelligence’ capable of optimizing and enhancing available resources and to pursue a significant reduction of material and ‘energy’, with the help of the in ventive abilities of the designer. Conceiving an automobile on the basis of weight reduction, both in the assembly and disassembly process, retrieving an almost handcrafted production sphere and simultaneously search for the most appropriate technological sophistication thus become exploitable strategies in order to give shape to a functional object but at the the same time capable of expressing its own coherence and aesthetic measure. The goal is to find a balance, explore new possibilities, but also to protect a subtly tracea ble legacy and above all to stimulate emotional engagement.
TechnoDesign
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TechnoDialogues
MARCO TENCONE
Fiat Group Automobiles
Head of Design Alfa Romeo
Ripercorrere il progetto 4C porta inevitabilmente a parlare delle differenze rispetto alla realizzazione di modelli per la grande serie. In questo caso parliamo infatti di una vettura che è stata esposta per la prima volta al Salone di Ginevra nel 2011 e che, tengo a pre­cisarlo, è stata poi presentata nella veste definitiva nel 2013. I due oggetti, il prototipo e il modello che ora si appresta ad essere venduto in tutto il mondo, sono strettamente correlati ma presentano anche delle differenze soprattutto negli interni. Mentre l’e­sterno era già ben definito rispetto ad un’ipotesi di contenuti tecnici che ci eravamo dati, gli interni han­no rappresentato anche una occasione per creare un nuovo linguaggio, per sperimentare delle nuove idee sull’evoluzione degli interni Alfa Romeo. Gli interni del prototipo erano veramente un salto in avanti in termini di ricerca, poi da quelle soluzioni si è via via arrivati alla configurazione attuale, seguendo un in­teressante processo di razionalizzazione produttiva; l’esterno invece è stato disegnato da subito su quella che poteva essere l’impostazione generale e mecca­nica del veicolo.
Come si colloca il progetto 4C nel contesto dell’evo­luzione delle produzioni del marchio Alfa Romeo?
In un certo senso sin dall’inizio si era deciso di fare qualcosa che non fosse assimilabile ad oggetti già presenti e questa è forse la ragione per la quale a partire dal briefing non vi era una piena consape­volezza di quello che ne sarebbe scaturito anche da
parte dei responsabili del marketing. In questa dire­zione 4C può essere sicuramente considerato un og­getto importante, capace di avere un grande impatto ma anche un progetto che ha coinvolto un numero relativamente ristretto di persone. Dal nostro punto di vista, cioè da parte di tutti i designer, il progetto 4C rappresentava un motivo di grande interesse e, per certi aspetti, la vettura più adatta ad esprimere la sportività Alfa Romeo anche nei confronti della stes­sa 8C. Alfa Romeo ha sicuramente avuto delle vetture importanti e nel mondo delle corse in particolare; in effetti però la 8C è un concetto quasi irraggiungibi­le, prodotto in numero particolarmente limitato di esemplari, solo cinquecento pezzi. Quello che si è voluto ottenere ora è una vettura dalle prestazioni estreme ma ad un prezzo relativamente contenuto, e quindi da un punto di vista dell’immagine portare Alfa Romeo da ‘icona’ a prodotto accessibile.
Rispetto all’identità del marchio, quali valori in­tende promulgare 4C e in che termini essi si tradu­cono sul piano del design, dell’esperienza creativa e progettuale?
Alfa Romeo è un marchio molto presente e forte nell’immaginario delle persone perché ha sempre avuto vetture sportive prestazionali che circolavano e si vedevano sulle strade, soprattutto per quelli della mia generazione e non solo in Italia. L’idea di realiz­zare 4C è stata sin dagli avvii quella di creare un’auto ad elevate prestazioni raggiungendo però questo ri-
sultato senza ricorrere a una motorizzazione di gran­de cilindrata o estrema ma attraverso la riduzione dei pesi, un concetto peraltro molto radicato nella storia Alfa Romeo. Abbiamo presto avvertito che 4C era un progetto nella direzione giusta in quanto prefigurava una vettura capace di emozionare le persone. In ter­mini di linguaggio formale vi sono dei segni distintivi come quelli che modulano la superficie del cofano e vanno ad inglobare lo scudetto anteriore, i proiettori anteriori ‘appoggiati’, le stesse superfici piene e vuo­te che opportunamente trattate definiscono la forma della carrozzeria; si tratta di elementi in sintonia con l’identità Alfa Romeo, un brand che ha sempre punta­to a superare la dimensione transitoria delle mode e dei trend per ricercare piuttosto un senso di bellezza. Una peculiarità, quest’ultima, dei marchi italiani.
Nel corso dello sviluppo del progetto 4C, gli in­terni sono stati interessati da una parziale rivisi­tazione in accordo con le necessità di produzione e con alcuni vincoli formali e strutturali. Può illu­strarne le ragioni?
Nella progettazione di un’automobile normalmente si comincia con gli esterni per poi passare allo svi­luppo degli interni. Nel caso di 4C si è seguita la stes­sa prassi anche se le tempistiche sono state molto serrate. Non abbiamo infatti avuto modo di realizza­re subito dei modelli di stile e gran parte del lavoro di impostazione e messa a punto delle soluzioni da adottare è stato svolto in modo virtuale. E’ interes-
sante notare come nel corso di questo processo sia­mo stati coinvolti attivamente nella risoluzione di molti aspetti della vettura fortemente correlati alle sue caratteristiche tecnologiche: abbiamo coadiu­vato lo staff degli ingegneri nella definizione della forma della monoscocca in carbonio, nello studio dei dettagli per l’apertura e chiusura porta ad esempio. Nel complesso il 95% di ciò che abbiamo fatto si è tradotto poi nelle scelte effettivamente applicate. Occorre tuttavia distinguere lo sviluppo degli inter­ni del prototipo esposto al Salone dell’Automobile di Ginevra nel 2011 dal lavoro successivo condotto per il modello finale per la produzione. Pur diversi nella configurazione formale -il concept prevede­va un’impostazione del cruscotto ‘driver oriented’, parzialmente rivista nel modello di produzione- in entrambi i casi è stato svolto un interessante lavoro di progettazione formale-strutturale nel quale ogni componente è stato pensato e disegnato in base al criterio di una razionalizzazione del processo co­struttivo. D’altra parte il contenimento del peso e i vincoli complessivi hanno guidato tutte le fasi di avanzamento del progetto 4C evidenziando un tipo di approccio che ha privilegiato le caratteristiche funzionali e prestazionali.
4C può rappresentare sul piano del linguaggio e dal punto di vista delle tecnologie e metodologie appli­cate una nuova direttrice di sviluppo per la gamma Alfa Romeo?
Penso che le automobili italiane abbiano una loro ri­conoscibilità all’interno del panorama generale del settore; esiste un modo di trattare le forme che at­tinge alla cultura del car design italiano e questo è particolarmente evidente per Alfa Romeo: un ogget­to asciugato sulla meccanica dove si cerca sempre di disegnare al ‘minimo tecnico’, ovvero di ingombrare il minor volume possibile. Dobbiamo essere sempre in continuità ma anche capaci di individuare un’evo­luzione e in questo senso ritengo che 4C esprima la nostra proiezione sul futuro. Vedo il linguaggio delle forme e la tecnologia come caratteristiche comple­mentari e inscindibili dell’Alfa Romeo, qualcosa che deve essere conservato e mantenuto, come un patri­monio nostro da salvaguardare. Nei prossimi anni ve­dremo scenari estesi ai nuovi mercati e assisteremo al proliferare di modelli d’automobili molto diversi tra loro. In questo contesto sarà importante offrire
un prodotto specifico, caratterizzato. D’altra parte in ogni Alfa Romeo ha sempre coinciso l’espressio­ne della tecnica e insieme un segno riconoscibile, un gesto, un’emozione. Fattori che ritroviamo nella sofisticazione tecnologica ma anche nella cura ‘arti­gianale’ del prodotto.
Retracing the 4C project inevitably leads to discus­sing the differences with respect to the construction of models for mass production. In this case we are in fact dealing with a car that was exhibited for the first time at the Geneva Motor Show in 2011 and that, as I would like to specify, was then presented in its final form in 2013. The two objects, the prototype and the model that is now being prepared for worldwide sale, are closely related but they also show differences especially regarding the interiors. While the exterior had already been well determined based on the tech nical contents that we had hyptohesized, the interiors represented an opportunity to create a new language, to experiment with new ideas on the evolution of Alfa Romeo interiors. The interiors of the prototype were truly a leap forward in terms of research, and those solutions gradually lead to the current configuration, following an interesting process of rationalization of manufacturing. The exterior on the other hand was drawn right from the start on the basis of the suppo sed general and mechanical layout of the vehicle.
How does the 4C project fit in the context of the evo­lution of the productions of the Alfa Romeo brand?
In a certain sense it was decided right from the be­ginning to create something that was not similar to any existing objects, and this is perhaps the reason why, starting from the briefing, there was no full awa reness of what would arise, also from the marketing side. In this regard the 4C can definitely be consi­dered an important object, and potentially of great impact, but also a project that has involved a relati­vely small number of people. From our point of view, that is, for all the designers involved, the 4C project represented a reason for great interest and, in some respects, the vehicle best suited to express the Alfa Romeo sportiness even compared to the very 8C. Alfa Romeo has certainly created some important cars and in particular in the racing world; in fact, however, the 8C is an almost unattainable concept, produced in a particularly limited number, only five hundred
ALFA ROMEO 4C - THE TECHNO-DESIGN BOOK
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