•In ambienti soggetti a forti sbalzi di temperatura o molto umidi
•In luoghi sporchi o polverosi
•Su superfici sottoposte a forti vibrazioni
•In prossimità di campi magnetici
Alimentazione
Utilizzare solo l’alimentatore di rete CA fornito di serie, e collegarlo soltanto a prese di corrente compatibili. Evitare di usare l’alimentatore su reti elettriche per le quali non ne è previsto l’utilizzo.
Interferenza con altri apparati elettrici
Collocare l’unità ad una distanza ragionevole da radio e televisori per evitare interferenze
di natura elettromagnetica.
Cura
Pulire la superficie esterna del dispositivo con un panno asciutto e morbido. Non utilizzare
in alcun caso prodotti liquidi come ad esempio il benzene, nè sostanze infiammabili.
Leggere il manuale
Dopo aver letto il presente documento, conservarlo per qualsiasi riferimento futuro.
Non introdurre nulla nell’unità
Non collocare contenitori con liquidi accanto o sopra l’unità. La penetrazione di liquidi
all’interno del prodotto potrebbe causarne il danneggiamento, innescare un incendio o
indurre una scossa elettrica.
Non introdurre oggetti metallici all’interno dell’unità. Nel caso in cui ciò dovesse verificarsi
accidentalmente, disconnettere immediatamente l’alimentatore dalla presa di corrente
elettrica, e contattare il distributore Korg più vicino o il negozio presso il quale è stato effettuato l’acquisto.
Normativa FCC (solo per gli U.S.A.)
Questo prodotto è stato testato e trovato conforme alle norme che regolano i limiti per i dispositivi
digitali di Classe B, così come stabiliti dalla Sezione 15 della normativa FCC. Tali limiti sono stati
fissati per fornire un ragionevole grado di sicurezza contro le interferenze dannose in aree residenziali. Questo prodotto genera, usa e può emettere energia sotto forma di frequenze radio e, se non
installato secondo le direttive fornite, può causare interferenze alle comunicazioni radio. Non vi è,
tuttavia, nessuna garanzia che, anche rispettando tali avvertenze, queste interferenze non possano verificarsi. Nel caso in cui ciò accada, il che può essere accertato spegnendo e riaccendendo
l’unità, l’utente è incoraggiato ad attuare una o più delle seguenti contromisure:
•Riorientare o spostare l’antenna ricevente
•Incrementare la distanza tra il prodotto e le unità riceventi
•Collegare il presente dispositivo ad una presa di corrente diversa da quella alla quale è connesso il resto dell’apparecchiatura
•Consultare un tecnico TV/Radio specializzato
Modifiche o variazioni inappropriate e non autorizzate al presente dispositivo possono invalidare i
diritti dell’acquirente sull’unità stessa.
ii
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Marchio CE per gli Standard Europei Armonizzati
Il marchio CE, di cui tutti i prodotti elettrici dell’Azienda sono stati forniti fino al 31 Dicembre 1996,
ne dimostra la conformità alla direttiva della Comunità Europea (89/336/EEC) e a quella del marchio CE (93/68/EEC). Inoltre, il marchio CE di cui i prodotti sono stati forniti dopo il 1° Gennaio
1997, ne dimostra la conformità alle direttive della Comunità Europea (89/336/EEC), CE (93/68/
EEC) e a quella relativa ai dispositivi a basso wattaggio (73/23/EEC).
Infine, il marchio CE di cui tutti i prodotti dell’Azienda che operano a batteria sono stati forniti, ne
dimostra la conformità alle direttive della Comunità Europea (89/336/EEC) e CE (93/68/EEC).
NOTA IMPORTANTE PER IL CONSUMATORE
Questo prodotto è stato assemblato nel pieno rispetto delle norme che regolano le specifiche tecniche e di voltaggio applicabili da ciascun paese per il quale ne è prevista la commercializzazione.
Nel caso si sia acquistata l’unità via Internet, per posta e/o con un ordine telefonico, l’utente è
tenuto ad accertarne la conformità con gli standard di sicurezza richiesti dal paese per il quale ne
è previsto l’uso.
ATTENZIONE: L’utilizzo del presente prodotto in paesi per i quali non ne è prevista la vendita
potrebbe essere pericoloso, ed invalidare la garanzia offerta dal produttore/distributore. Conservare la ricevuta di acquisto come prova dell’avvenuta transazione. In caso contrario potrebbe non
essere possibile usufruire della garanzia che accompagna il prodotto.
Gestione dei dati
Operazioni errate o malfunzionamenti potrebbero causare la perdita totale/parziale dei dati
contenuti in memoria. A tal proposito si consiglia di eseguire regolarmente il salvataggio dei
dati più importanti su supporti di memorizzazione esterni (floppy disk etc.). Korg non può in
alcun caso essere ritenuta responsabile di eventuali danni derivanti da tali eventualità.
*La tecnologia Valve Reactor ha ottenuto il brevetto in U.S.A., ed è in attesa di essere rila-
sciato anche in altre nazioni (nota del Marzo 2003)
*I nomi delle Aziende, dei prodotti, dei formati etc., che appaiono nel presente manuale
sono tutti marchi registrati dai rispettivi proprietari.
Traduzione dall'Inglese a cura di Gianni Pastore
iii
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Guida Rapida
UNA GUIDA PER COLORO CHE DESIDERANO
PROVARE SUBITO L’UNITÀ, E POI LEGGERE IL
MANUALE!
Si, lo sappiamo bene. Preferireste di gran lunga iniziare a suonare, piuttosto che leggere il
manuale. E chi non lo vorrebbe? Io certamente la penso così, ed ecco perchè con questa
Guida Rapida pensiamo di fornirvi abbastanza materiale per cominciare a divertirvi da
subito.
Innanzitutto vi spiegheremo come provare i Programmi preset; poi passeremo alla descrizione di come usare le manopole e gli switch delle sezioni amp/effetti per la creazione di
suoni personalizzati.
Una volta soddisfatto il vostro bisogno primario di suonare, vi suggeriamo tuttavia di concedere una chance al presente manuale - è stato redatto da un vostro ‘collega chitarrista’ e contiene diversi trucchetti e dritte che sicuramente saranno in grado di attirare la vostra
attenzione. Vi garantisco che ne vale davvero la pena...promesso!
OK, abbiamo quasi finito...ah, un ultimo suggerimento prima di iniziare: volete facilitarvi la
vita? Certo che sì! A tal proposito vi consiglio di aprire la copertina di coda prima di procedere oltre. Perchè? Perchè in questo modo avrete sott’occhio lo schema dei pannelli superiore
e posteriore dell’unità mentre navigate tra le spiegazioni di questa guida rapida...ecco perchè!
Ora collegate la chitarra e tenetevi pronti a partire!
SETUP
1.Se desiderate connettere la ToneLabSE ad un mixer o ad un registratore, collegate i jack
OUTPUT (L/MONO ed R) (11.4) agli ingressi del mixer/registratore. Per monitorare i
suoni via cuffie, collegate quest’ultime all’uscita PHONES (11.5).
Per usare la ToneLabSE insieme ad uno o due amplificatori per chitarra, collegate i jack
OUTPUT L/MONO ed R agli ingressi degli ampli.
NOTA: Quando il dispositivo incaricato di ricevere i suoni della ToneLabSE è dotato
solo di un ingresso mono, utilizzate sempre e soltanto l’uscita L/MONO.
SUGGERIMENTO: Aprite la copertina di coda per avere sempre a portata di mano
gli schemi dei pannelli della ToneLabSE.
2.Ruotate la manopola LEVEL (11.3) sul retro dell’unità completamente a sinistra fino alla
posizione di volume 0 (zero).
3.Collegate il cavetto dell’alimentatore AC nella presa AC9V sul retro della ToneLabSE
(10.2), e quindi inserite l’alimentatore in una presa di corrente elettrica.
4.Collegate il jack della chitarra all’ingresso INPUT (11.1) sul pannello posteriore della
ToneLabSE.
iv
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5.Prima di accendere la ToneLabSE, abbassate il volume dell’amplificatore o del mixer
3
per evitare transienti di picco che potrebbero danneggiare i coni o gli speaker del sistema
di monitoraggio. Dopodichè premete lo switch STANDBY (10.1) per accendere l’unità.
6.Se avete collegato la ToneLabSE ad un mixer/registratore, premete il tasto GLOBAL
(3.4) per selezionare il menù OUT SEL, ed utilizzate la manopola Value [6] oppure i tasti
cursore e fino a visualizzare “Ln” (LINE). Se invece avete collegato la ToneLabSE
ad un amplificatore per chitarra, scegliete l’opzione “AP” (AMP).
7.Alzate il volume dell’ampli/mixer, e ruotate la manopola LEVEL (11.3) sul retro della
ToneLabSE per impostare il volume di ascolto desiderato.
NOTA: Dato che la ToneLabSE è dotata di una vera valvola, saranno necessari alcuni
secondi di ‘riscaldamento’ prima che l’unità possa essere operativa (cioè prima di
poter ascoltare i suoni). Questo non rappresenta certamente un malfunzionamento...diciamo che è il (piccolo) prezzo da pagare per avere il vero suono valvolare!
PROVARE I PROGRAMMI PRESET
8.Usate gli switch BANK UP, DOWN (6.1) per selezionare uno dei banchi tra 1 e 24.
Notate come il numero del banco corrente lampeggi e cambi sul display (5.1).
SUGGERIMENTO: La ToneLabSE è fornita di 96 Programmi, organizzati in 24
banchi da quattro canali ciascuno (24 x 4 = 96). Con le impostazioni di fabbrica, i banchi 1-8 contengono 32 Programmi (i Programmi dei banchi 9-16 e 17-24 sono una
copia di quelli dei banchi 1-8). I Programmi possono essere selezionati accedendo alla
modalità Program Select. La ToneLabSE è inoltre dotata di una modalità Effect ON/
OFF, con la quale potete impostare individualmente lo status di ciascun effetto.
SUGGERIMENTO: Per una figura esplicativa, date uno sguardo al diagramma
“Sezione Bank/Program/Channel/Select/Display” accanto alla figura del pannello
superiore alla fine del manuale.
9. Usate gli switch a pedale Program Select 1-4 (6.2) per selezionare un Programma. Il
LED dello switch premuto si accende, così come il numero richiamato rimane acceso sul
display Bank. Suonate pure la chitarra!
Se ad esempio desiderate selezionare il Programma 3.1 (Banco 3, Programma 1),
premete lo switch BANK UP oppure DOWN fino a visualizzare sul display Bank il
numero “3”, dopodichè premete lo switch a pedale Program Select 1 per accendere il
LED corrispondente. In sintesi, se intendete selezionare un Programma dello stesso
Banco, usate gli switch Program Select 1-4. Se invece volete richiamare un Programma
appartenente ad un Banco differente, seguite la procedura appena descritta ai punti 8 e 9.
NOTA: Qualora risulti impossibile selezionare un Programma, ciò è probabilmente
dovuto al fatto che non vi trovate in modalità Program Select. Per arrivare a questa,
consultate il paragrafo “Modalità Program Select” (p.17).
SUGGERIMENTO: I Programmi Preset coprono una vastissima gamma di sonorità:
timbri Lead dallo straordinario spessore, nostalgici suoni puliti ideali per parti ritmiche eseguite con il pick-up al manico, suoni crunch moderni ed aggressivi per riff
heavy con il pick-up al ponte, e molti altri ancora. Per conoscere l’elenco completo dei
Preset, consultate p.82.
v
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10. I due pedali di espressione sono stati ideati per controllare i parametri più appropriati per
ciascun tipo di Programma, come ad esempio wah, volume, delay, livello d’ingresso del
riverbero etc. Lo switch CONTROL è invece stato assegnato a funzioni del tipo TAP
Tempo o per la gestione del tempo di delay.
11. Premendo lo switch A/B Ch (6.3) potete alternare istantaneamente le due combinazioni
di amp/cabinet assegnabili ad ogni singolo Programma.
12. Utilizzando lo switch FX ON/OFF (TUNER) potete impostare lo status on/off degli
effetti, proprio come se si trattasse dei vecchi cari pedali. Gli switch Program Select 1-4
alternano (rispettivamente) lo status on/off delle sezioni Pedal, Modulation, Delay e
Reverb, mentre con lo switch BANK DOWN si può impostare lo status on/off
dell’effetto Insert.
IMPOSTARE LO STATUS ON/OFF DEGLI EFFETTI
13. I tasti Model Select (1.5 / 1.9) accesi o meno indicano il rispettivo status on/off di ciascuna sezione (ON = tasto acceso; OFF = tasto spento). Quando premete un tasto spento
o ruotate la manopola di selezione, l’effetto si attiva, ed il tasto Model Select inizia a
lampeggiare. Premendo nuovamente il tasto Model Select l’effetto verrà disabilitato, ed
il tasto si spegnerà.
PERSONALIZZARE I SUONI
14. Per impostare/modificare un determinato suono, utilizzate innanzitutto il selettore AMP
per scegliere uno dei sedici modelli di amplificatore disponibili, quindi usate le manopole GAIN, TREBLE, MIDDLE, BASS e VR GAIN (2.2; quest’ultima corrisponde al
classico controllo MASTER) per aggiustare il timbro secondo le vostre esigenze, proprio
come fareste con un ampli convenzionale. Per ottenere un tipo di distorsione valvolare
vintage che più si avvicini a quella reale, regolate la manopola VR GAIN al massimo
consentito. La manopola CH VOLUME vi permette di impostare il volume di ascolto
preferito, senza snaturare il timbro originale e preservando il suono generale, incluso il
livello di distorsione creato con il circuito Valve Reactor.
Premendo il tasto PRES-NR, potete inoltre usare la manopola Value 3 per regolare il
parametro PRESENCE, e la manopola Value 4 per specificare il livello di Noise Reduction (riduzione del rumore di fondo).
Quando utilizzate i selettori di AMP MODEL e CABINET MODEL potrete far apparire
sotto i vostri occhi (o meglio, orecchie!) tutti i diversi tipi di amplificatori che ci siamo
presi la briga di modellare...e vi assicuriamo che se sentirete delle belle! La ToneLabSE
è inoltre capace di memorizzare per ciascun Programma ben due combinazioni di Amp/
Cabinet, alternabili con la semplice pressione dello switch a pedale A/B Ch.
SUGGERIMENTO: A pag. 39 è riportato un elenco delle migliori combinazioni tra
Ampli e Cabinet, ma nulla ovviamente vi vieta di sperimentare con i vostri set-up!
SUGGERIMENTO: Se desiderate replicare fedelmente i suoni degli amplificatori
originali, impostate la manopola [VR GAIN] al massimo per quelle unità vintage
sprovviste di Master Volume (come ad esempio AC15, AC15TB, AC30, AC30TB,
UK BLUES, UK 68P, BLACK 2x12, TWEED 1x12 e TWEED 4x10). Viceversa, per
gli amplificatori dotati di Master Volume, impostare la manopola [VR GAIN] esattamente come fareste con le unità originali. Con valori minimi di [VR GAIN] è possi-
vi
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bile saturare la sezione pre-amplificatrice. Aumentando gradualmente il valore di [VR
1
2
GAIN], il pre-amp inizierà a ‘sovraccaricare’ il circuito Valve Reactor, fino al raggiungimento della tipica distorsione calda e naturale di cui solo le valvole sono capaci.
SUGGERIMENTO: Date uno sguardo alla sezione del pannello superiore a fine
manuale per prendere maggiore confidenza con i controlli sopra menzionati.
15. La ToneLabSE è provvista di una sezione effetto PEDAL (posta prima dell’amplificatore), e delle sezioni MODULATION, DELAY e REVERB, collocate invece dopo il
cabinet. Se ad esempio desiderate usare l’effetto TREBLE BOOST della sezione
PEDAL, ruotate il selettore PEDAL in posizione TREBLE BOOST. Il LED PEDAL
nella sezione di Edit (2.1) inizierà a lampeggiare per segnalare la linea dei parametri
validi. Inoltre, i LED al di sotto delle manopole Value si accenderanno per indicare i controlli utilizzabili per l’impostazione dell’effetto TREBLE BOOST (in questo caso,
DRIVE, LEVEL e TONE, cioè le manopole Value 1, 2 e 3). Lo stesso tipo di procedura
può essere applicato a qualsiasi altro effetto.
SUGGERIMENTO: Alcune impostazioni degli effetti potrebbero causare una innaturale distorsione del suono. Se ciò dovesse verificarsi, abbassate il livello di CH
VOLUME.
SUGGERIMENTO: Date uno sguardo alla sezione del pannello superiore a fine
manuale per prendere maggiore confidenza con i controlli sopra menzionati.
vii
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Sommario
Guida Rapida........................................................................... iv
SetUp ...................................................................................................... iv
Provare i Programmi Preset..................................................................... v
Impostare lo status on/off degli Effetti ..................................................... vi
Personalizzare i Suoni ............................................................................ vi
Elenco dei Programmi...........................................................82
Set Up Personali..................................................................... 83
x
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Introduzione
BENVENUTI A BORDO!
Grazie per aver scelto di aggiungere la VOX Valvetronix ToneLabSE al vostro arsenale
sonoro. Siamo certi che l’unità sarà in grado di deliziarvi con tonnellate di timbriche chitarristiche maestose e dal ‘feel’ lussureggiante!
Per garantire il ‘matrimonio perfetto’ tra le vostre capacità tecniche e le doti della
ToneLabSE, vi suggeriamo di leggere il presente manuale almeno una volta per intero, e di
(come si dice in questi casi), “utilizzare il prodotto secondo le direttive fornite”. Conservate
inoltre il manuale anche dopo averlo letto: vi tornerà utile ogni qualvolta avrete bisogno di
qualche ‘dritta’ speciale, e che magari vi è sfuggita al primo passaggio.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
•Circuito basato sulla tecnologia Valve Reactor, in grado di passare da un tipo di amplificazione di Classe A ad uno AB, e dotato di una valvola a doppio triodo 12AX7 (ECC 83)
per la precisa riproduzione del suono valvolare e la risposta di un vero ampli del genere.
•Sofisticata tecnologia di modeling per la replica fedele di Effetti e timbri di Amplificatori/Cabinet. La scelta comprende sedici tipi di Ampli, da quelli classici vintage ai costosissimi high-end moderni, ed undici tipologie di cabinet. Combinando il modello di amp
a quello di cassa è possibile ricreare un’infinità di timbri, alcuni dei quali mai uditi
prima.
•La ToneLabSE, grazie ad una sezione effetti di qualità eccelsa, rappresenta l’unità più
completa mai apparsa sul mercato, perchè dotata di tutto ciò che possa mai servire per la
creazione di sonorità definitive. Sedici tipi di effetti a pedale (allocati prima della
sezione Amp), ed in più undici effetti di Modulation, undici di Delay ed undici di Riverbero posti dopo la sezione Cabinet. E’ possibile selezionare un effetto per ogni sezione
ed usarli contemporaneamente insieme ad un Noise Reduction.
•Salvataggio dei suoni personalizzati (impostazioni di Amp ed Effetti) nelle 96 locazioni
di memoria (Programmi). La ToneLabSE è anche fornita di 32 Programmi preset pronti
all’uso e dalla gratificazione istantanea.
•Modalità Manual, con la quale è possibile utilizzare l’unità proprio come un amplificatore convenzionale, dato che la risposta timbrica equivale esattamente all’impostazione
espressa da switch e manopole. In altre parole...quello che si sente è quello che si vede!
•Accordatore cromatico integrato.
•Due pedali di espressione utilizzabili per la gestione di wah, volume o per il controllo di
diversi parametri degli effetti - per la massima flessibilità nelle esecuzioni ‘live’.
•Funzione Quick Assign, per l’assegnazione immediata dei parametri da controllare con il
pedale di espressione.
•Switch di controllo per la regolazione istantanea del tempo di delay (TAP Tempo),
l’impostazione dello status on/off degli effetti o della velocità del rotary speaker etc.
Introduzione
1
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•Utilizzo dei jack Insert per il collegamento di un processore multieffetto o pedale
esterno.
•Porte MIDI IN e OUT - per la massima espandibilità del sistema audio.
•Editing approfondito e dettagliato grazie al ToneLabSE Sound Editor, un software dedicato salva-tempo che consente una facile gestione dei Programmi e dei numerosi
parametri. Per ottenere il “ToneLabSE Sound Editor”, contattate il distributore VOX
locale, oppure scaricatene gli aggiornamenti dal sito “http://www.voxamps.co.uk” o
“http://www.valvetronix.com”. Per trovare il vostro rivenditore VOX locale, visitate il
sito “http://voxamps.co.uk/dealers/worldwid.htm”
TECNOLOGIA VALVE REACTOR
THE POWER (AMP) AND THE GLORY!
La tecnologia Valve Reactor è stata impiegata per la prima volta sugli amplificatori della
serie Valvetronix AD60/120VT. Il circuito adottato sulla ToneLabSE è stato tuttavia ulteriormente ‘affinato’ per garantire il miglior risultato nelle situazioni ‘live’.
Dato che gli effetti di modeling convenzionali sono stati principalmente progettati per un tipo
di registrazione ‘diretta’ (cioè senza il microfonaggio dell’amplificatore), non includono mai
un finale di potenza, nè un trasformatore e tanto meno uno speaker. In altre parole, sono forniti del solo circuito di pre-amplificazione.
Un vero suono valvolare però, è il prodotto non solo del circuito pre, ma anche del timbro e
della distorsione armonica proprie del finale di potenza, e delle costanti variazioni d’impedenza create da quest’ultimo sui coni. La ToneLabSE è stata fornita di un vero finale di
potenza a valvole a basso wattaggio, di un trasformatore d’uscita virtuale (brevetto pendente)
che sfrutta componenti solid-state per simulare il comportamento di uno reale ed infine di un
circuito speaker ‘fantasma’ che riproduce l’impedenza di un vero cabinet. Ciò significa che, a
dispetto della bassa potenza di uscita, la ToneLabSE ha una struttura in tutto e per tutto identica a quella di un amplificatore a valvole.
E anche se è vero che la maggior parte dell’elaborazione timbrica è ad appannaggio del
dominio digitale, il finale Valve Reactor lavora esclusivamente in analogico. Il percorso
audio intrapreso dal segnale della chitarra attraverso lo stage analogico-valvolare assume così
un’importanza capitale nel riprodurre nei minimi dettagli il suono ed il feel dei più grandi
ampli a valvole che ci siamo presi la briga di ‘modellare’ per voi.
Il circuito Valve Reactor rappresenta, in definitiva, un amplificatore a valvole push-pull, solo
in scala leggermente ridotta. Esso sfrutta una valvola a doppio triodo 12AX7 (ECC 83) - cioè
un dispositivo di tipo “due valvole in una” - accoppiata ad un trasformatore d’uscita, esattamente come previsto dai grandi tube-amplifier a cui si ispira.
Il finale di potenza del circuito Valve Reactor è stato progettato per ‘leggere’ le costanti
variazioni della curva d’impedenza a cui è soggetto lo speaker ‘fantasma’; tali informazioni
sono in seguito reintrodotte nel trasformatore d’uscita virtuale, anche in questo caso simulando il comportamento di un vero ampli a valvole. Questo per consentire allo stadio valvolare di reagire in base al carico degli speaker (impedenza), il che costituisce un’altra
componente fondamentale di quello che tutti conoscono appartenere all’essenza vera e propria di un timbro che ha fatto la storia della musica moderna.
2
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A parte ciò (e vi garantiamo
che non è poco!), il circuito
VOX VALVE REACTOR
riesce a replicare fedelmente
altre caratteristiche peculiari
che hanno col tempo
contraddistinto gli ampli
modellati, tra le quali menzioniamo l’operatività in
Classe A o AB, il circuito di
controllo per Presence e
Resonance (low end entrambi appartenenti al circuito di feedback negativo
INVERTITORE
DI FASE
PREAMPLIFICATORE
CIRCUITO
FEEDBACK
(CON/SENZA
PRESENZA &
RISONANZA)
IN BASE
AL MODELLO
12AX7
(ECC83)
BIAS
BIAS
12AX7
(ECC83)
12AX7 (DOPPIO TRIODO)
USCITA PUSH–PULL
CLASSE A O AB
IN BASE AL MODELLO
REACTOR
AMP
CORRENTE
COSTANTE
& FEEDBACK
TRASFORMATORE
DI USCITA VIRTUALE
REATTIVO
SPEAKER
'FANTASMA'
‘di serie’ in molti ma non in
tutti gli ampli a valvole) e il
finale di potenza. La capacità di aver potuto combinare al meglio tutti questi punti di forza ci
permette di garantirvi che ogni minimo dettaglio, ogni più piccola sfumatura timbrica è stata
compresa nel ‘modeling’ di ciascun ampli. Tutto il contrario di quello che la moltitudine di
effetti ‘digital-only’ commercialmente disponibili sul mercato ha sempre cercato invano di
ottenere.
Introduzione
3
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PANORAMICA DELLA TONELABSE
Diamo ora uno sguardo alla struttura della ToneLabSE.
PERCORSO DEL SEGNALE AUDIO
Una volta entrato, il segnale della chitarra passa attraverso i seguenti stage (date uno sguardo
al capitolo “Guida dedicata per il chitarrista” a p.5 per ulteriori spiegazioni).
EFFETTO
INSERT
EFFETTO
PEDAL
A ch
B ch
AMP MODEL
16 TYPE
AMP MODEL
16 TIPI
PRE AMP
PRE AMP
GAIN
VR GAIN
GAIN
VALVE REACTOR
POWER AMP
VALVE REACTOR
VR GAIN
FINALE DI POT.
CLASS A
CLASSE A
CLASS AB
CLASSE AB
CH VOLUME
CH
VOLUME
CABINET
MODEL
CABINET
10 TYPE
MODEL
11 TIPI
A ch
B ch
PEDALE
DI
VOLUME
EFFETTI
MODULATION
DELAY
REVERB
OUTPUT
SELECT
MODALITA’
La ToneLabSE può operare fondamentalmente in due modalità: la Program Select (con la
quale potete selezionare direttamente i Programmi preset o utente) e la Effect On/Off, grazie
alla quale potete decidere di scegliere le sezioni di effetti/amp/cabinet da utilizzare secondo
le vostre esigenze. Per alternare questi due modi operativi, premete lo switch FX ON/OFF.
IMPOSTAZIONI DI AMP ED EFFETTI (EDITING)
Grazie ai sei selettori per i modelli, sei manopole Value e molti altri tasti, l’editing delle
impostazioni relative ad ampli ed effetti è davvero un gioco da ragazzi. Potete ad esempio
decidere di utilizzare il tasto CHAIN per modificare l’ordine di connessione tra le sezioni
Modulation, Delay e Reverb. Per ogni Programma è inoltre prevista la possibilità di
impostare due set-up individuali (A e B), in maniera da creare due versioni dello stesso suono
da poter richiamare durante l’esecuzione dal vivo.
PEDALI DI ESPRESSIONE E CONTROLLO IN TEMPO REALE
Il pedale di espressione e quello di controllo possono essere usati per la gestione in tempo
reale di wah, volume e di molti parametri degli effetti. Utilizzate il tasto EXPRESSION o
CONTROL per specificare il parametro da gestire con il pedale corrispondente.
SALVATAGGIO DEI PROGRAMMI
Utilizzando il tasto WRITE è possibile salvare in memoria le impostazioni correnti della
ToneLabSE. In questi casi, vi suggeriamo di usare anche il tasto RENAME per attribuire al
set-up un nome originale, così da renderlo immediatamente riconoscibile per la successiva
selezione con gli switch Program Select (in modalità Program Select).
MIDI ED IMPOSTAZIONE DELL’USCITA
Con il tasto GLOBAL potete effettuare le impostazioni relative al MIDI e specificare la
destinazione di uscita in base al dispositivo connesso alla ToneLabSE. Le variazioni apportate a questo tipo di parametri sono salvate automaticamente in memoria, per cui non ci sarà
bisogno di eseguire l’operazione WRITE.
4
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Guida Dedicata per il Chitarrista
1
In questo capitolo vi guideremo attraverso il percorso che descrive la funzionalità di manopole, tasti e jack dei pannelli superiore e posteriore della ToneLabSE.
SUGGERIMENTO: Aprite la copertina di coda per avere sempre a portata di mano
gli schemi dei pannelli e del display della ToneLabSE.
PANNELLO SUPERIORE
SEZIONE MODEL SELECT
Con i controlli di questa sezione potete selezionare i modelli di Amp, Cabinet ed Effetti.
1.1 Tasti MODEL Select
Questi tasti possono essere utilizzati per selezionare l’effetto o il modello i cui parametri
si vogliono modificare con le manopole Value 1-6, e per impostarne lo status on/off.
L’abilitazione di una sezione è segnalata dall’accensione del corrispondente tasto
(lampeggiante durante le operazioni di editing). Lo status OFF è invece indicato dal tasto
spento.
Per entrare in condizioni di editing, premete una sola volta il tasto desiderato (che inizia
a lampeggiare), ed usate le manopole Value per impostare i singoli parametri secondo
necessità.
Se intendete disabilitare una sezione correntemente ON, premete una prima volta il tasto
in oggetto (verificate che inizi a lampeggiare), e quindi una seconda per spegnerlo defini-
La sezione Pedal è collocata a monte della catena audio (prima dell’amp), mentre quelle
di Modulation, Delay e Reverb dopo il Cabinet.
NOTA: Mentre il tasto Cabinet Model Select lampeggia è possibile usare le manopole
Value 1-6 per impostare i parametri della sezione AMP.
NOTA: Il colore dei tasti relativi alle sezioni Amp e Cabinet cambia in base al canale
selezionato: acceso (o lampeggiante) in verde per il canale A; rosso per il canale B.
NOTA: La ragione per la quale gli effetti di Modulation, Delay e Riverbero sono stati
forzatamente posti dopo l’amp e non prima (come i Pedali) è piuttosto semplice. Per la
maggior parte degli ascoltatori, con questo tipo di configurazione il suono risulta più
realistico e naturale. Pensateci bene - il RIVERBERO simula le riflessioni generate
dal suono che rimbalza sulle pareti di un ambiente. Per cui, la logica ci dice che il
suono viene dapprima emesso da una qualsiasi sorgente, e solo dopo inizia ad essere
riflesso in tutte le direzioni. Quindi, più tardi immettiamo il riverbero nella catena
audio, più naturale sarà il risultato che otterremo. Lo stesso dicasi per le sezioni
DELAY e MODULATION, la cui natura è simile a quella del riverbero. La cosa ha
ancora più senso se intendiamo usare effetti come ad esempio ROTARY, ROOM
(Reverb) o DELAY con suoni piuttosto saturi (distorti). Voglio dire, avete mai sentito
un ambiente riverberante offrire un tipo di riflessione ‘distorta’ delle onde sonore?
Personalmente no! Bene, il caso è chiuso...possiamo continuare con le spiegazioni del
pannello superiore, allora!
Pannelli
5
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1.2Tasto INSERT
Permette l’impostazione dello status on/off dell’effetto Insert. Il tasto acceso segnala lo
status ON (spento = OFF). Il segnale dell’effetto Insert è posto prima della sezione
Pedal.
1.3 Tasto PRES-NR (Presence/Noise Reduction)
Con questo tasto potete impostare il valore di Presence e di Noise Reduction dell’amplificatore. Con il tasto lampeggiante, usate la manopola Value [3] per specificare la quantità di Presence, e la manopola Value [4] per regolare la quantità di Noise Reduction
(riduzione del rumore di fondo). Quando il tasto è acceso (o lampeggia) in verde, le
impostazioni sono valide per il canale A; in rosso per il canale B.
1.4Selettore PEDAL
Controllo che consente la scelta tra i sedici effetti a pedale di cui la ToneLabSE è fornita.
Quando ruotate la manopola PEDAL in qualsiasi posizione, il tasto PEDAL Select inizia
a lampeggiare, per segnalarvi la possibilità di usare le manopole Value 1-6 per
l’impostazione dei singoli parametri validi per l’effetto scelto. (Per maggiori dettagli
sugli effetti, consultate pag. 41). Così come detto in precedenza, la sezione Pedal è posta
a monte di quella Amp.
NOTA: I parametri vengono inizializzati ad ogni selezione di un effetto.
1.5Selettore AMP MODEL
Controllo con il quale potete selezionare i sedici modelli di amplificatore (come ad
esempio il leggendario VOX AC30TB) di cui la ToneLabSE è fornita. Quando ruotate la
manopola AMP MODEL in qualsiasi posizione, il tasto AMP MODEL Select inizia a
lampeggiare, per indicarvi la possibilità di usare le manopole Value 1-6 per l’impostazione dei singoli parametri validi per l’ampli scelto. (Per maggiori dettagli sugli ampli
modellati, consultate pag. 27).
Come già detto nella parte introduttiva, ogni modello non replica soltanto il guadagno e
le caratteristiche timbriche del circuito preamplificatore originale, ma anche l’importantissimo fattore di potenza in termini di continuità operativa (Classe A o AB), e circuitazione di feedback negativa (o la mancanza di questa).
1.6Selettore CABINET MODEL
Con questo controllo è possibile scegliere tra gli undici modelli di Cabinet della
ToneLabSE, che riproducono la forma e la configurazione di casse ed altoparlanti di
altissima qualità sonora (maggiori dettagli a p.32). Quando ruotate la manopola CABINET MODEL in qualsiasi posizione, il tasto CABINET MODEL Select inizia a lampeggiare.
NOTA: Con il tasto CABINET MODEL Select lampeggiante è possibile utilizzare le
manopole Value per impostare i parametri relativi alla sezione AMP.
1.7Selettore MODULATION
Permette la scelta degli undici tipi di effetti di modulazione. Quando ruotate la manopola
MODULATION in qualsiasi posizione, il tasto MODULATION Select inizia a lampeggiare, per indicarvi che potete usare le manopole Value 1-6 per l’impostazione dei singoli
parametri validi per l’effetto selezionato (pag. 47).
NOTA: I parametri vengono inizializzati ad ogni selezione di un effetto.
6
Page 17
1.8Selettore DELAY
2
Consente la scelta degli undici tipi di effetti di delay. Quando ruotate la manopola
DELAY in qualsiasi posizione, il tasto DELAY Select inizia a lampeggiare, per indicarvi
che potete usare le manopole Value 1-6 per l’impostazione dei singoli parametri validi
per l’effetto selezionato (pag. 53).
NOTA: I parametri vengono inizializzati ad ogni selezione di un effetto.
1.9Selettore REVERB
Con questo controllo potete selezionare gli undici tipi di effetti di riverbero. Quando ruotate la manopola REVERB in qualsiasi posizione, il tasto REVERB Select inizia a
lampeggiare, per indicarvi che potete usare le manopole Value 1-6 per l’impostazione dei
singoli parametri validi per l’effetto selezionato (pag. 57).
NOTA: I parametri vengono inizializzati ad ogni selezione di un effetto.
SEZIONE EDIT
2.1 LED di Editing della Categoria
LED che segnalano la categoria di effetti correntemente oggetto di editing. Quando vi
apprestate ad impostare un parametro, il LED che inizia a lampeggiare vi segnala la linea
di voci che è possibile regolare con le manopole Value 1-6.
2.2 Manopole Value
Con questi controlli potete impostare i singoli parametri dell’effetto o del modello di
amplificatore selezionato. Le variazioni apportate influiscono sulla voce relativa alla
sezione il cui tasto MODEL Select è stato premuto ed è al momento lampeggiante. I
LED accesi al di sotto delle presenti manopole segnalano i parametri validi per l’effetto/
modello di amp scelto. A partire da sinistra, d’ora in poi faremo riferimento a questi controlli come Manopole Value 1-6.
Per conoscere in dettaglio i parametri gestibili con ciascun controllo, fate riferimento ai
paragrafi a partire da pag. 41.
Quando il tasto EXPRESSION o CONTROL è lampeggiante, queste manopole gestiscono le funzioni assegnate a tali tasti.
Per le operazioni di RENAME (rinomina) e per le impostazioni della modalità GLOBAL, la manopola Value 6 può essere usata per la modifica del valore corrente.
Pannelli
7
Page 18
SEZIONE CHAIN/GLOBAL/RENAME/WRITE/EXIT/DISPLAY
3
Questa parte del pannello superiore accomoda il display che riporta il nome del Programma,
ed il nome/valore del parametro correntemente oggetto di editing per le sezioni Amp o
Effetti. I tasti RENAME e WRITE possono essere usati (rispettivamente) per rinominare il
Programma e per salvarlo sulla memoria interna.
Il tasto CHAIN permette invece di modificare l’ordine di connessione tra gli effetti delle
sezioni Modulation, Delay e Reverb, mentre con quello GLOBAL potete accedere
all’ambiente operativo che consente l’impostazione dei parametri MIDI e quelli relativi
all’uscita audio della ToneLabSE.
3.1Tasti ,
Tasti cursore con i quali è possibile modificare il valore del parametro mostrato sul display.
3.2Tasti ,
Tasti cursore utilizzabili per la selezione del parametro da modificare, oppure per l’editing del nome del Programma.
3.3Tasto CHAIN
Tasto che consente la modifica dell’ordine di collegamento degli effetti per le sezioni
Modulation, Delay e Reverb. Utilizzate la manopola Value 6 oppure i tasti cursore ,
per impostare il valore desiderato.
3.4Tasto GLOBAL
Tasto con il quale si può accedere alla modalità Global, che permette l’impostazione dei
parametri relativi al MIDI o all’uscita audio della ToneLabSE.
Premete il tasto GLOBAL, ed utilizzate i tasti cursore , per spostarvi tra le voci del
menù in base all’ordine mostrato in basso. Una volta scelto il parametro da modificare,
usate la manopola Value 6 oppure i tasti cursore , per variarne l’impostazione.
OUT SEL: Determina la destinazione di uscita (p.13)
CH HOLD: Specifica se la selezione di canale (A/B) debba essere mantenuta anche
quando si seleziona un Programma diverso da quello corrente (pag. 18).
MIDI CH:Per l’impostazione del canale MIDI (pag. 70)
PCHG OUT:Per l’impostazione relativa alla trasmissione dei messaggi di Program
Change (pag. 70)
CCHG I/O: Determina l’impostazione per la trasmissione/ricezione dei messaggi di
Control Change (pag. 71)
SYEX OUT: Per l’impostazione della trasmissione dei messaggi di Sistema Esclusivo
(pag. 72)
DUMP CUR:Permette la trasmissione del Programma corrente dalla porta MIDI OUT
(pag. 73)
DUMP ALL:Consente la trasmissione di tutti i Programmi della ToneLabSE dalla porta
MIDI OUT (pag. 73)
8
Page 19
3.5Tasto RENAME
4
Tasto utilizzabile per l’assegnazione del nome desiderato al Programma oggetto di editing. Utilizzate i tasti cursore , per spostarvi sui caratteri del nome del Programma, e
quindi usate i tasti cursore , oppure la manopola Value 6 per specificare la lettera o
il numero desiderato.
3.6 Tasto WRITE
Tasto con il quale potete salvare sulla memoria interna tutte le variazioni apportate al
Programma correntemente oggetto di editing (pag. 23).
3.7Tasto EXIT
Usate questo tasto quando intendete abbandonare la procedura di scrittura iniziata,
oppure per annullare l’impostazione di un parametro GLOBAL.
Tenendo premuto questo tasto un pò più a lungo è possibile impostare lo status on/off
della funzione Key Lock, che permette di disabilitare la funzionalità di tasti, switch e
manopole (pag. 19).
3.8Display Name
Indica il nome del Programma, dell’effetto o del parametro corrente.
3.9 Icona Valvola
Segnala il numero ed il tipo di valvola usato originariamente nel finale di potenza per il
tipo di amplificatore correntemente selezionato.
3.10 Display Value
Mostra il valore del parametro correntemente oggetto di editing.
Quando il valore del parametro corrisponde a quello salvato in memoria, sul display
appare l’icona ORIG.
L’icona EDIT invece viene mostrata quando si modifica un qualsiasi parametro del Programma corrente.
Pannelli
SEZIONE CONTROLSETUP
4.1Tasto di impostazione del Pedale EXPRESSION
Con questo tasto è possibile impostare il Pedale di Espressione. Mentre il tasto lampeggia, usate le manopole Value 1-6 per regolare i parametri corrispondenti. L’accensione
del tasto durante le operazioni di editing segnala la disponibilità della funzione Quick
Assign.
SUGGERIMENTO (Quick Assign): Con la funzione Quick Assign si può assegnare
il parametro mostrato sul display Name ai pedali di espressione della ToneLabSE. Per
assegnare il parametro al pedale di controllo 1, tenete premuto il tasto 4.1 per circa un
secondo. Per assegnare invece il parametro al pedale di controllo 2, tenete premuto il
tasto 4.2 per un secondo. Al termine dell’assegnazione, sul display apparirà il messaggio “COMPLETE”.
4.2Tasto di impostazione del Pedale CONTROL
Tasto che permette l’impostazione del Pedale di Controllo. Mentre il tasto lampeggia,
usate le manopole Value 1-2 per regolare i parametri corrispondenti.
9
Page 20
DISPLAY BANK/TUNER
5
6
7
5.1Display Bank
Mostra il numero del Banco. Quando si attiva l’accordatore, il display indica il nome
della nota (pag. 61).
5.2Display Tuner
Quando l’accordatore cromatico integrato è attivo, questo display segnala l’intonazione
(pitch) della nota suonata (pag. 61).
SEZIONE BANK/PROGRAM/CHANNEL/SELECT
6.1Switch a pedale BANK UP/DOWN
In modalità Program Select, questi switch possono essere usati per incrementare (BANK
UP) o decrementare (BANK DOWN) di un’unità il numero del Banco corrente. In
modalità Effect On/Off, lo switch BANK DOWN permette di specificare lo status on/off
della sezione INSERT (effetto esterno).
6.2Switch Program Select, LED Program Select
Interruttori utilizzabili per la selezione del Programma appartenente al banco correntemente selezionato. Alla pressione di uno switch, il LED in alto a sinistra si accende per
indicare la selezione del Programma corrispondente.
In modalità Effect On/Off, questi switch possono essere utilizzati per specificare lo status on/off delle singole sezioni effetti Pedal, Modulation, Delay e Reverb.
6.3 Switch di selezione del canale A/B, LED Canale
Switch che potete usare per alternare i suoni assegnati ai due canali di ciascun Programma. Il LED in alto a sinistra si accende a segnalare il canale selezionato (verde:
canale A; rosso: canale B).
SWITCH FX ON/OFF
Con questo switch potete specificare lo status on/off della modalità Effect On/Off.
Quando passate alla modalità Effect On/Off (LED in alto a sinistra acceso), potete usare
liberamente gli switch Program Select per attivare o disabilitare le singole sezioni di
Pedal, Modulation, Delay e Reverb, in maniera da poter creare i vostri suoni personali.
Tenendo premuto lo switch per più di mezzo secondo (ma meno di un secondo), l’uscita
della ToneLabSE è posta in bypass. Tenendolo premuto per più di un secondo è invece
possibile porre in Mute l’uscita audio. In entrambi i casi, l’accordatore si attiva automaticamente per darvi modo di intonare lo strumento.
Per cancellare lo status di bypass/mute (Tuner), premete nuovamente lo switch FX ON/
OFF.
10
Page 21
SEZIONE EFFECT CONTROL
8
9
8.1CONTROL (Switch Control)
Switch che controlla la funzione dell’effetto specificata dall’impostazione Control.
8.2 EXP 1, EXP 2 (Pedale di Espressione 1 e 2)
Con questi pedali è possibile controllare il parametro dell’effetto corrispondentemente
assegnato (es.: wah, volume etc.). Premendo in avanti il pedale fino al termine della
corsa si attiva uno switch nascosto, che permette di alternare lo status on/off dell’effetto
stesso (ciò non è tuttavia valido qualora il pedale controlli il volume o un parametro
dell’amplificatore).
VALVOLA
9.1 Vano Valvola
Alloggiamento della valvola 12AX7 di cui la ToneLabSE è fornita.
NOTA: La capsula in vetro che racchiude la valvola può rompersi facilmente se sog-
getta ad urti o forti impatti. Prestate molta attenzione a non colpirla con oggetti, dato
che ciò potrebbe causare anche la rottura della valvola stessa. Qualora la capsula si
dovesse danneggiare, fatela riparare immediatamente per evitare di compromettere la
funzionalità della valvola o di qualche altro componente interno.
Pannelli
11
Page 22
PANNELLO POSTERIORE
10
11
12
ALIMENTAZIONE
10.1 AC9V
Presa per il collegamento dell’alimentatore di rete AC (incluso).
10.2 Tasto STANDBY
Permette l’accensione e lo spegnimento della ToneLabSE.
INGRESSI ED USCITE
11.1 Jack INPUT
Per il collegamento della chitarra.
11.2 Jack INSERT (SEND/RETURN)
Coppia di connettori utilizzabili per il collegamento di un processore di effetti esterno
(pedale, multieffetto etc.).
Collegare il jack SEND all’ingresso del processore esterno, ed il jack RETURN
all’uscita di quest’ultimo.
11.3 Manopola LEVEL
Regola il livello del volume in uscita dai jack OUTPUT e PHONE.
11.4 Jack OUTPUT (L/MONO, R)
Uscite analogiche (TRS bilanciate/sbilanciate) utilizzabili per il collegamento di un
mixer/amplificatore/sistema di monitoraggio esterno. Per i collegamenti di tipo mono,
utilizzate il solo jack L/MONO.
11.5 Jack PHONE (stereo)
Per il collegamento di un paio di cuffie stereofoniche.
MIDI
12.1 Porta MIDI OUT
Porta attraverso la quale la ToneLabSE trasmette all’esterno i messaggi MIDI. Utilizzabile per il controllo di unità MIDI esterne.
12.2 Porta MIDI IN
Porta attraverso la quale la ToneLabSE riceve i messaggi MIDI. Utilizzabile per il controllo della ToneLabSE da parte di un modulo MIDI esterno.
12
Page 23
Setup
NOTA: Spegnete la ToneLabSE e tutta la strumentazione esterna connessa prima di
effettuare qualsiasi tipo di collegamento. In caso contrario potreste danneggiare irrimediabilmente gli altoparlanti del sistema di monitoraggio, o causare un malfunzionamento degli apparati elettronici.
IMPOSTAZIONI DI OUTPUT
L’esempio che segue descrive come impostare l’uscita audio della ToneLabSE in base al tipo
di strumentazione esterna connessa (mixer/registratore o ampli per chitarra).
1. Premete il tasto GLOBAL, ed usate i tasti cursore , fino a far apparire sul display
l’indicazione “OUT SEL”.
2. Utilizzate la manopola Value 6 oppure i tasti cursore , per specificare l’impostazione desiderata.
Setup
Per il collegamento di un ampli per chitarra
NOTA: L’impostazione di fabbrica prevede l’opzione “AP”.
Per il collegamento di un mixer/registratore
COLLEGAMENTI DI BASE
1. Usate dei cavi audio per collegare le uscite OUTPUT L/MONO (11.4) della ToneLabSE
ad un mixer/registratore oppure un amplificatore per chitarra (pag.14, 15). Se desiderate
utilizzare anche un processore di effetti esterno, collegate l’uscita SEND della
ToneLabSE all’ingresso del processore, e l’uscita del processore all’ingresso RETURN
della ToneLabSE.
NOTA: Usate la sola uscita L/MONO per i collegamenti in mono. Tuttavia, per
godere appieno degli straordinari suoni della ToneLabSE, vi suggeriamo caldamente
di collegare entrambi i jack OUTPUT per un tipo di set-up in stereo.
Se intendete monitorare i suoni via cuffie, collegate queste all’uscita PHONES (11.5)
NOTA: L’inserimento di un jack nella presa PHONES non
uscita dai jack OUTPUT. Se quindi intendete ascoltare i suoni solo attraverso le
cuffie, dovrete disconnettere i cavi audio dalle uscite OUTPUT, oppure spegnere/
abbassare il volume dell’equipaggiamento connesso alla ToneLabSE.
2. Ruotate la manopola LEVEL (11.3) sul retro dell’unità completamente verso sinistra
(come visto da dietro) per impostare il volume a 0.
3. Collegate dapprima il cavetto dell’alimentatore di rete al jack AC9V (10.2) sul pannello
posteriore, dopodichè inserite la spina nella presa di corrente elettrica.
disabilita il segnale in
13
Page 24
4. Collegate il cavo della chitarra all’ingresso INPUT (11.1) sul retro della ToneLabSE.
5. Abbassate al minimo il volume del mixer/amplificatore, così da impedire che i transienti
di picco all’accensione possano danneggiare i coni. Premete quindi lo switch STANDBY
(10.1) per accendere l’unità.
6. Se avete collegato la ToneLabSE ad un mixer/registratore, premete il tasto GLOBAL per
accedere al menù OUT SEL, ed usate la manopola Value 6 o i tasti cursore , fino a
selezionare l’opzione “Ln” (LINE). Se invece avete connesso l’unità ad un amplificatore
per chitarra, scegliete “AP” (AMP).
7. Per impostare il volume di ascolto, alzate il livello audio del mixer/amplificatore e la
manopola LEVEL (11.3) sul retro della ToneLabSE.
NOTA: Dato che la ToneLabSE è dotata di una valvola, non sarà possibile udire alcun
suono se non dopo qualche secondo, un lasso di tempo indispensabile per il raggiungimento della temperatura minima operativa della valvola stessa. Questo è perfettamente normale e non indica alcun tipo di malfunzionamento!
Chitarra
al sequencer
MIDI/Computer
ToneLabSE
Cuffie
Processore di effetti esterno
RETURN
PHONES
al mixer/registratore
o ampli per chitarra
LINE/AMP
SEND
OUTPUT
L/MONO
R
Alimentatore AC
~AC9V
Ingresso Mono
INPUT
alla presa
di corrente
14
Page 25
USARE LA TONELABSE CON UN MIXER/REGISTRATORE
ESEMPI DI COLLEGAMENTO
•Quando intendete usare la ToneLabSE per la registrazione diretta, collegate le uscite
OUTPUT L/MONO ed R agli ingressi del mixer o del registratore. Premete quindi il
tasto GLOBAL per accedere al menù OUT SEL, ed usate la manopola Value 6 o i tasti
cursore , fino a selezionare l’opzione “Ln” (LINE).
SUGGERIMENTO: Per i collegamenti in mono, utilizzate la sola uscita L/MONO.
SUGGERIMENTO: Se intendete utilizzare un tipo di setup in stereo, impostate il
pan dei due canali d’ingresso sul mixer/registratore su posizioni diametralmente
opposte.
Setup
Chitarra
ToneLabSE
OUTPUT
L/MONO
LINE IN 1
R
PAN L
Ingresso Mono
INPUT
Tape
Send
LINE IN 2
PAN R
STEREO AUX RETURNS
MIC4
MIC6
MIC3
MIC5
MIC2
MIC1
BAL
OR
UNBAL
LINE IN 1
LOW CUT
75Hz
18dB/OCT
B
d
V
0
1
-
G
A
I
C
N
I
M
U
10
60
+10dB
-40dB
TRIM
U
AUX
1
MON/
EFX
+15
U
2
EFX
+15
U
EQ
HI
12kHz
-15
+15
U
MID
2.5kHz
-12
+12
U
LOW
80Hz
+15
-15
PAN
L
R
1
MUTE
ALT 3–4
dB
10
SOLO
5
U
5
10
20
30
40
50
60
1
2
LEFT(1/MONO)
RIGHT
BAL
BAL
BAL
BAL
BAL
MONO
OR
OR
OR
OR
OR
UNBAL
UNBAL
UNBAL
UNBAL
UNBAL
L
LINE IN 4
LINE IN 6
LINE IN 3
LINE IN 5
LINE IN 2
BAL
LOW CUT
OR
LOW CUT
LOW CUT
LOW CUT
LOW CUT
75Hz
75Hz
75Hz
75Hz
75Hz
UNBAL
18dB/OCT
18dB/OCT
18dB/OCT
18dB/OCT
18dB/OCT
B
d
V
0
B
B
B
d
d
d
V
B
V
V
d
0
V
1
0
0
0
1
-
1
1
1
-
-
-
-
R
G
A
G
A
G
G
A
A
G
I
C
A
N
I
I
C
I
I
C
C
I
C
N
N
N
I
N
I
I
I
M
M
M
M
M
U
U
U
U
U
LEVEL
+4
10
60
10
10
10
60
10
60
60
60
-10
+10dB
-40dB
+10dB
+10dB
+10dB
-40dB
-40dB
-40dB
+10dB
-40dB
TRIM
LINE IN 7-8
TRIM
TRIM
TRIM
TRIM
U
U
U
U
U
U
AUX
AUX
AUX
AUX
AUX
AUX
1
1
1
1
1
1
MON/
MON/
MON/
MON/
MON/
MON/
EFX
EFX
EFX
EFX
EFX
EFX
+15
+15
+15
+15
+15
+15
U
U
U
U
U
U
2
2
2
2
2
2
EFX
EFX
EFX
EFX
EFX
EFX
+15
+15
+15
+15
+15
+15
U
U
U
U
U
U
EQ
EQ
EQ
EQ
EQ
EQ
HI
HI
HI
HI
HI
HI
12kHz
12kHz
12kHz
12kHz
12kHz
12kHz
-15
+15
-15
-15
+15
+15
-15
+15
-15
+15
-15
+15
U
U
U
U
U
U
MID
MID
MID
MID
MID
MID
2.5kHz
2.5kHz
2.5kHz
2.5kHz
2.5kHz
2.5kHz
-12
+12
-12
-12
-12
+12
+12
+12
-12
-12
+12
+12
U
U
U
U
U
U
LOW
LOW
LOW
LOW
LOW
LOW
80Hz
80Hz
80Hz
80Hz
80Hz
80Hz
+15
-15
+15
+15
+15
-15
-15
-15
+15
+15
-15
-15
PAN
PAN
PAN
PAN
PAN
PAN
L
R
L
L
L
R
R
R
L
L
R
R
6
7–8
4
5
3
2
MUTE
MUTE
MUTE
MUTE
MUTE
MUTE
ALT 3–4
ALT 3–4
ALT 3–4
ALT 3–4
ALT 3–4
ALT 3–4
dB
dB
dB
dB
dB
dB
10
10
10
10
10
10
SOLO
SOLO
SOLO
SOLO
SOLO
SOLO
5
5
5
5
5
5
U
U
U
U
U
U
5
5
5
5
5
5
10
10
10
10
10
10
20
20
20
20
20
20
30
30
30
30
30
30
40
40
40
40
40
40
50
50
50
50
50
50
60
60
60
60
60
60
Mixer/registratore
LINE IN 9-10
-15
-12
-15
L
9–10
MUTE
ALT 3–4
dB
10
5
U
5
10
20
30
40
50
60
Tape
Return
MAIN OUTS
TAPE
TAPE
AUX SEND
OUTPUT
L
INPUT
1
MICRO SERIES 1402-VLZ
L
14-CHANNEL MIC/LINE MIXER
2
R
R
BAL/UNBAL
ALL BAL/UNBAL
MONO
MONO
MONO
L
L
L
BAL
BAL
BAL
OR
OR
OR
UNBAL
UNBAL
UNBAL
R
R
R
LEVEL
LEVEL
LEVEL
+4
+4
+4
PHONES
-10
-10
-10
LINE IN 13-14
LINE IN 11-12
U
U
U
U
U
AUX
AUX
AUX
1
1
1
MON/
MON/
MON/
EFX
EFX
EFX
1
+20
+10
+15
+15
+15
NORMALLED
U
U
U
U
AUX 1 MASTER
2
PRE
2
2
2
POST
EFX
EFX
EFX
AUX
EFX TO
AUX 1
+20
MONITOR
+15
+15
SELECT
+15
RETURNS
U
U
U
SOURCE
EQ
EQ
EQ
LEFT RIGHT
HI
HI
HI
MAIN
CLIP+28
12kHz
12kHz
12kHz
MIX
+10
+15
-15
+15
-15
+15
+7
U
U
U
ALT
+4
3-4
MID
MID
MID
2.5kHz
2.5kHz
2.5kHz
+2
-12
+12
-12
+12
+12
0
TAPE
U
U
U
-2
LOW
LOW
LOW
80Hz
80Hz
80Hz
-4
+15
+15
+15
-15
-15
-7
Cuffie
ASSIGN
PAN
PAN
PAN
-10
TO MAIN MIX
-20
NORMAL(AFL)
-30
LEVEL SET(PFL)
R
L
L
R
R
0dB=0dBu
SOLO
MODE
13–14
11–12
MUTE
MUTE
POWER
RUDE SOLO LIGHT
PHANTOM
ALT 3–4
ALT 3–4
CONTROL
/ PHONES
MAIN MIX
ROOM
dB
dB
dB
dB
10
10
10
10
SOLO
SOLO
SOLO
5
5
5
5
U
U
U
U
5
5
5
5
10
10
10
10
20
20
20
20
30
30
30
30
30
40
40
40
40
40
50
50
50
50
50
60
60
60
60
60
PHONES
USARE LA TONELABSE CON UN AMPLI PER CHITARRA
ESEMPI DI COLLEGAMENTO
•Se desiderate utilizzare la ToneLabSE insieme ad uno o più amplificatori per chitarra,
collegate le uscite OUTPUT L/MONO ed R agli ingressi di ciascun ampli. Per usare
anche un processore di effetti esterno, collegate l’uscita SEND della ToneLabSE
all’ingresso del processore, e l’uscita del processore all’ingresso RETURN della
ToneLabSE. Premete quindi il tasto GLOBAL per accedere al menù OUT SEL, ed usate
la manopola Value 6 o i tasti cursore , fino a selezionare l’opzione “AP” (AMP).
SUGGERIMENTO: Quando collegate la ToneLabSE direttamente ad una testata o
ad un amplificatore combo, impostate inizialmente i controlli di tono di questi in
posizione centrale, salvo poi modificarne la posizione secondo i vostri gusti personali.
Per impedire una distorsione non voluta del segnale audio, tenete premuto lo switch
FX ON/OFF per circa 0,5 secondi per bypassare la ToneLabSE, e regolate la manopola LEVEL sul retro dell’unità in modo da ottenere un volume identico a quello che
avreste con la chitarra collegata direttamente all’amplificatore.
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SUGGERIMENTO: Se siete in possesso di un amplificatore per chitarra fornito di
un jack pre-finale di potenza (come ad esempio Return o Main In), collegate la
ToneLabSE a questo jack, ed impostate il parametro OUT SEL su “Ln” (LINE). Per
sfruttare le caratteristiche timbriche dell’amplificatore (e dei suoi coni), disabilitate la
sezione CABINET della ToneLabSE (OFF).
SUGGERIMENTO: Quando il display indica il nome del Programma, premendo il
tasto EXIT per più di un secondo potete attivare la funzione Key Lock, che permette
di ‘bloccare’ l’operatività di tasti, manopole e switch (sul display Name appare per un
secondo l’indicazione KEY LOCK, dopodichè tutti i LED delle manopole Value si
spengono). Per disabilitare la funzione Key Lock, tenete premuto nuovamente per
circa un secondo il tasto EXIT (sul display Name appare per circa un secondo il messaggio LOCK OFF).
Chitarra
ToneLabSE
OUTPUT
L/MONO
R
Ingresso
Mono
INPUT
INPUTINPUT
Ingresso
Mono
Amplificatori per chitarra
Ingresso
Mono
USARE LA TONELABSE CON UN MODULO MIDI O UN
COMPUTER
Grazie al MIDI, la ToneLabSE può essere controllata da un sequencer/computer esterni, così
come è possibile usare l’unità per la gestione dei suddetti apparati. I Programmi creati sulla
ToneLabSE possono inoltre essere trasferiti su un MIDI Filer o un sequencer capace di trasmettere e ricevere messaggi di Sistema Esclusivo. I dati così salvati possono in un secondo
momento essere ricaricati sulla ToneLabSE.
SUGGERIMENTO: Per maggiori informazioni sulle funzionalità MIDI, fate riferimento a pag. 69.
16
Page 27
Suonare con la ToneLabSE
MODALITA’ PROGRAM SELECT
La ToneLabSE è fornita di 96 Programmi, organizzati in 24 banchi da quattro canali ciascuno
(24 x 4 = 96), ognuno dei quali può essere modificato secondo le vostre necessità. Con le
impostazioni di fabbrica, i banchi 1-8 contengono 32 Programmi (i Programmi dei banchi 916 e 17-24 sono una copia di quelli dei banchi 1-8).
Per poter selezionare i Programmi, dovete necessariamente accedere alla modalità Program
Select.
SELEZIONARE I PROGRAMMI
L’esempio che segue descrive come selezionare il Programma 2.3 (Banco 2, Programma 3).
1. Accertatevi che la ToneLabSE sia in modalità Program Select.
Se il LED della sezione FX ON/OFF è acceso, ciò significa che siete in modalità Effect
On/Off. Premete lo switch FX ON/OFF per tornare in modalità Program Select.
2. Utilizzate gli switch a pedale BANK UP/DOWN (6.1) per selezionare il banco 2.
Notate come il numero del banco scelto lampeggi sul display Bank.
3. Premete lo switch Program Select 3 (6.2)
Il Programma 3 del banco 2 è immediatamente richiamato. Il LED dello switch Program
Select ed il numero del banco sul display rimangono accesi.
SUGGERIMENTO: La selezione di un Banco diverso da quello corrente di per sè
non è sufficiente a far cambiare il suono. Ciò significa che, se state suonando dal vivo
è dovete richiamare il Programma di un banco diverso, potete iniziare a selezionare il
banco desiderato pur continuando a suonare con il timbro del vecchio banco. Una
volta giunto il momento di cambiare suono, premete semplicemente lo switch Program Select interessato.
Suonare
MODALITA’ EFFECT ON/OFF
In modalità Effect On/Off potete usare gli switch Program Select per attivare/disabilitare
individualmente le sezioni Pedal, Modulation, Delay e Reverb relative al Programma corrente. E’ inoltre consentito l’uso dello switch BANK DOWN per impostare lo status on/off
del segnale inviato ad un processore effetti esterno e quello di ritorno da quest’ultimo.
Per tornare alla modalità Program Select, premete nuovamente lo switch FX ON/OFF.
NOTA: In modalità Effect On/Off, lo switch BANK UP è inattivo.
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IMPOSTARE LO STATUS ON/OFF DEGLI EFFETTI
In quest’esempio descriveremo come impostare lo status on/off delle diverse sezioni effetti e
dell’effetto Insert.
1. Se il LED FX ON/OFF è spento, ciò significa che siete ancora in modalità Program
Select. Premete lo switch FX ON/OFF e verificate che il LED in alto a sinistra si
accenda.
I LED degli switch Program Select segnalano lo status on/off delle sezioni Pedal, Modulation, Delay e Reverb.
2. Se il LED del Program Select 1 è acceso, significa che la sezione Pedal è attiva. Per disabilitarla, premete lo switch Program Select 1 (il LED si spegne).
3. Controllate lo status del tasto INSERT. Se è spento, il segnale della chitarra non viene
inviato al processore di effetti esterno. Per consentire quindi l’elaborazione del suono da
parte di un’unità multieffetto esterna, premete lo switch BANK DOWN per abilitare
l’Insert (verificate che il tasto INSERT si accenda).
NOTA: Se non avete collegato alcun effetto esterno ai jack SEND e RETURN della
ToneLabSE, il segnale in ingresso nel jack INPUT bypasserà la sezione INSERT, a
prescindere dallo status del tasto INSERT.
A/B CHANNEL HOLD
Con la funzione Channel Hold potete stabilire se il canale (A o B) memorizzato per un determinato Programma debba essere automaticamente richiamato quando si seleziona quel Programma (opzione OFF), oppure se invece il canale corrente (A o B) debba essere mantenuto
anche quando si sceglie un Programma differente (opzione ON).
1. Premete il tasto GLOBAL, ed utilizzate i tasti cursore , per accedere al menù “CH
HOLD”.
2. Usate la manopola Value 6 oppure i tasti cursore , per variare l’impostazione
secondo le vostre necessità.
NOTA: L’impostazione originale della fabbrica prevede l’opzione “OFF”.
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ATTIVARE O DISABILITARE LA FUNZIONE KEY LOCK
La funzione Key Lock vi consente di ‘bloccare’ l’operatività di tasti, manopole e controlli
della ToneLabSE. Questo impedisce che durante l’esecuzione strumentale la pressione accidentale di un tasto possa comportare la modifica inintenzionale di un parametro o la selezione
di un Programma diverso da quello corrente.
NOTA: Quando la funzione Key Lock è attiva, non sarete in grado di usare alcun controllo, fatta eccezione per gli switch, i pedali ed il tasto EXIT.
NOTA: La funzione Key Lock è automaticamente disabilitata allo spegnimento
dell’unità, e rimarrà in tale stato anche alla successiva accensione.
ATTIVARE LA FUNZIONE KEY LOCK
1. Se il display Name indica qualsiasi altra cosa dal nome del Programma, oppure se i
caratteri del nome del Programma lampeggiano, premete il tasto EXIT.
2. Una volta richiamato il nome del Programma sul display, tenete premuto il tasto EXIT
per almeno un secondo.
Sul display appare per circa un secondo l’indicazione KEY LOCK, dopodichè i LED
delle manopole Value si spengono.
DISATTIVARE LA FUNZIONE KEY LOCK
1. Se il display Name indica qualsiasi altra cosa dal nome del Programma, premete il tasto
EXIT.
2. Tenete premuto il tasto EXIT per almeno un secondo.
Sul display appare per circa un secondo l’indicazione LOCK OFF, dopodichè i LED
delle manopole Value si accendono.
Suonare
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20.21
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Creare e Salvare i Programmi
Sulla ToneLabSE, i Programmi utente possono essere creati fondamentalmente in due modi:
modificando i Preset esistenti, oppure ‘partendo da zero’.
CREARE I PROGRAMMI PERSONALIZZATI
Se intendete partire da un Programma esistente, selezionatene innanzitutto uno che si avvicini timbricamente a quello che desiderate ottenere, dopodichè usate le sezioni Amp, Cabinet
ed Effetti per scegliere i modelli da utilizzare, ed infine sfruttate le manopole Value 1-6 per
impostare i singoli parametri.
Potreste ad esempio partire con un bel preset ‘crunch’ moderno ideale per le parti ritmiche, e
da lì creare un suono complementare leggermente più saturo che possa andar bene per le parti
soliste (magari con un pò più di Gain e frequenze medie).
Se invece desiderate partire ‘da zero’:
NOTA: Prima di proseguire oltre, accertatevi che l’impostazione del parametro OUT
SEL della modalità GLOBAL sia stato impostato appropriatamente così come
descritto a pag.13.
1. Selezionate un qualsiasi Programma (pag.17).
SUGGERIMENTO: Non ha importanza quale Programma selezionate, perchè co-
munque si parte ‘da zero’.
2. Per le sezioni PEDAL, MODULATION, DELAY e REVERB, premete due volte gli
switch accesi per porli in bypass. Questo vi permetterà di ascoltare solo il suono delle
sezioni AMP e CABINET.
3. Premete lo switch A/B Ch per scegliere il canale (A o B) che vi apprestate ad impostare
(LED verde = canale A; LED rosso = canale B). Nel nostro esempio, selezionate il
canale A (LED verde acceso).
4. Utilizzate il selettore AMP MODEL per selezionare il modello di Amp che intendete
usare.
SUGGERIMENTO: Per i dettagli sui tipi di Amp, Cabinet ed Effetti disponibili, fate
riferimento al capitolo “Descrizione dei modelli di Amp, Cabinet ed Effetti” a pag .27.
5. Usate le manopole Value 1-6 per regolare i parametri di GAIN, VR GAIN, TREBLE,
MIDDLE, BASS e CH VOLUME secondo necessità. Notate come con quest’ultima
manopola si determini solo l’incremento o la diminuzione del volume, senza influenzare
la timbrica ottenuta. Per regolare il parametro PRESENCE, premete il tasto PRES-NR e
ruotate la manopola Value 3. Per tornare alla regolazione di GAIN etc., premete il tasto
AMP Model Select.
SUGGERIMENTO: Per ottenere la massima fedeltà di riproduzione della classica
distorsione vintage, ruotate la manopola VR GAIN al massimo.
NOTA: Alcune impostazioni potrebbero causare una indesiderata distorsione del
segnale audio. In questi casi, abbassate il livello di CH VOLUME.
6. Usate il selettore CABINET Model per selezionare il tipo di cassa da abbinare
all’amplificatore.
Salvare
Creare e
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SUGGERIMENTO: Per conoscere la combinazione ideale tra ampli e cabinet, date
uno sguardo alla tabella di pag. 39.
7. Premete il tasto PRES-NR e regolate la sensibilità di Noise Reduction (manopola Value
4) secondo le vostre esigenze. La sensibilità di soppressione del rumore di fondo è direttamente proporzionale al valore scelto (0.2, 0.4...10.0). Con un’impostazione OFF, il
Noise Reduction è disabilitato.
NOTA: E’ altamente raccomandato utilizzare il NR quando si utilizzano amplificatori
dall’elevato guadagno, come nel caso di RECTO o US HIGAIN. Perchè? Semplice...
perchè in questo caso è valida l’equazione High Gain = Noise (fruscio)! Proprio come
con gli ampli originali! Attenzione: per alcune chitarre, un valore di NR eccessivo
potrebbe causare il ‘taglio’ indesiderato del segmento di decadimento delle note
suonate.
SUGGERIMENTO: Il livello di Noise Reduction può essere specificato individualmente per ciascun canale A e B.
SUGGERIMENTO: Potete anche decidere di assegnare al canale B una combinazione ampli/cabinet completamente diversa da quella del canale A. Per fare questo,
premete lo switch A/B Ch e ripetete i punti 5-7 della procedura.
8. Per ciascuna sezione, scegliete l’effetto da usare. Se ad esempio desiderate usare un tipo
di riverbero a molla, usate il selettore REVERB per scegliere SPRING 1 (oppure
SPRING 2).
SUGGERIMENTO: Quando fate questo, la sezione REVERB si attiva automaticamente, il LED della linea REVERB nella sezione di Edit (2.1) inizia a lampeggiare e i
LED delle manopole Value si accendono per segnalarvi i controlli validi per l’effetto
selezionato. Ad esempio, per l’effetto SPRING 1 sarà possibile usare le manopole
Value 1-4 per gestire rispettivamente i parametri TIME, LO DAMP, HI DAMP e PRE
DELAY, e la manopola Value 6 per il controllo del parametro MIX.
9. Per specificare il livello di riverbero, usate la manopola Value 6 (MIX).
Così come visto per la sezione REVERB, selezionate gli effetti nelle sezioni PEDAL,
MODULATION e DELAY ed impostate i parametri con le manopole Value valide per
ciascun effetto.
SUGGERIMENTO: In alcuni casi, potrebbe essere più facile impostare la sezione
PEDAL se gli effetti MODULATION, DELAY e REVERB non sono attivi. Inoltre, se
desiderate usare un effetto PEDAL, scegliete prima il modello di amplificatore e
quello di cabinet, poi passate alla selezione dell’effetto Pedal (che si trova a monte
della catena audio rispetto agli altri effetti).
NOTA: Per alcuni modelli, il nome reale del parametro oggetto di editing può differire da quello stampato nella corrispondente linea della sezione di Edit. In questi casi,
il nome effettivo è quello indicato sul display Name.
10. Per continuare ad effettuare le impostazioni, premete il tasto di selezione della sezione
desiderata, ed usate le manopole Value per specificare i valori di ciascun parametro.
Quando il tasto EXPRESSION si accende durante le operazioni di editing, avete la possibilità di assegnare quel determinato parametro ad un pedale di espressione (funzione
Quick Assign). Tenendo premuto il tasto EXPRESSION per almeno un secondo, il
parametro sarà assegnato al pedale di espressione 1 (EXP 1). In questo caso potrete usare
il pedale di espressione per controllare il parametro in tempo reale durante l’esecuzione
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strumentale. Lo stesso dicasi per il tasto CONTROL, che permette l’assegnazione del
parametro al pedale di espressione 2 (EXP 2). Se ad esempio si è impostato il selettore
PEDAL su U-VIBE e si è usato la manopola Value 1 per specificare il valore del
parametro SPEED, il tasto EXPRESSION si accenderà ad indicare che è possibile utilizzare il metodo sopra descritto per assegnare quel parametro al pedale di espressione 1
(EXP 1). Per ulteriori dettagli consultate pag. 63.
SUGGERIMENTO: Quando si seleziona l’effetto VOX WAH con il selettore
PEDAL, il parametro MANUAL è automaticamente assegnato al pedale di espressione 1 (EXP 1), per consentirne l’uso come un vero pedale Wah.
CAMBIARE L’ORDINE DI COLLEGAMENTO DEGLI EFFETTI
CHAIN)
(
La ToneLabSE permette di modificare l’ordine di connessione interno degli effetti di Modulation, Delay e Reverb.
Tale impostazione può essere specificata e salvata individualmente per ciascun Programma.
1. Premete il tasto CHAIN per visualizzare l’ordine di connessione per il Programma corrente.
2. Utilizzate i tasti cursore e per modificare l’ordine di connessione secondo le vostre
esigenze. Le opzioni disponibili sono:
L’esempio che segue illustra come assegnare un nome ad un Programma.
NOTA: Il nome assegnato è salvato come parte di un Programma. Se selezionate un
Programma diverso da quello a cui avete attribuito il nome o spegnete l’unità, tutte le
variazioni apportate andranno irrimediabilmente perse.
1. Premete il tasto RENAME.
2. Usate i tasti , per spostare il cursore sulla posizione che desiderate impostare (il
carattere inizia a lampeggiare), ed utilizzate i tasti e per selezionare il carattere tra
quelli disponibili, e cioè:
Salvare
Creare e
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3. Ripetete il punto 2 della procedura per completare l’assegnazione del nome al Programma.
4. Al termine dell’operazione, premete il tasto EXIT (3.7) per tornare alla modalità precedentemente selezionata.
SALVARE I PROGRAMMI
Una volta modificato un determinato suono, salvatelo in memoria per poterlo riutilizzare
anche dopo aver spento e riacceso la ToneLabSE.
1. Premete il tasto WRITE (3.6).
Sul display Name (3.8) appare l’indicazione “*WRITE”, mentre il display Bank (5.1) ed
i LED Program Select 1-4 iniziano a lampeggiare.
2. Utilizzate la manopola Value 6 (2.2) oppure i tasti cursore e (3.1) per selezionare il
banco desiderato, ed usate i tasti cursore , per scegliere il Programma di destinazione per la scrittura (1-4).
Se per esempio volete salvare il Programma nella locazione di destinazione 9-1 (Banco
9, Programma 1), usate la manopola Value 6 o i tasti cursore e (3.1) fino a far apparire sul display Bank “9”, e quindi utilizzate i tasti cursore , fino a far lampeggiare il
LED dello switch Program Select 1.
SUGGERIMENTO: La selezione della locazione di destinazione può anche essere
effettuata utilizzando gli switch BANK UP/DOWN o Program Select 1-4.
3. Premete nuovamente il tasto WRITE (3.6).
Sul display Name appare il messaggio “COMPLETE” per segnalare che la scrittura del
Programma è andata a buon fine. L’unità torna in seguito automaticamente alla modalità
Program Select.
NOTA: Il salvataggio di un Programma è sempre eseguito in sovrascrittura sui dati
che occupano la locazione di destinazione. Ciò significa che, nel nostro caso, il Programma che occupava la posizione scelta al punto 2 della procedura sarà cancellato e
sostituito dal nuovo.
NOTA: Se ad un certo punto decidete di abbandonare la procedura di salvataggio,
premete il tasto EXIT (3.7).
NOTA: Se selezionate un Programma diverso da quello oggetto di editing o spegnete
l’unità, tutte le variazioni apportate andranno irrimediabilmente perse.
RIPRISTINARE UN’IMPOSTAZIONE SUI VALORI ORIGINALI
L’icona Original Value del display Value (3.10) vi permette di rintracciare facilmente il
valore salvato in memoria di qualsiasi parametro.
Quando utilizzate una manopola per modificare il valore di un parametro, l’icona Original
Value viene mostrata sul display ogni volta che passate sul valore ‘originale’, cioè
quell’impostazione salvata in memoria per il Programma corrente.
SUGGERIMENTO: Allora, avete appena passato in rassegna i suoni della
ToneLabSE e vi siete imbattuti in un timbro che ritenete ‘leggendario’. Come fate a
sapere le impostazioni precise di ogni parametro per poter eventualmente ricreare lo
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stesso suono, magari leggermente modificato? Facilissimo! Basta usare le manopole
fino a far accendere l’icona ORIG!
Salvare
Creare e
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26.27
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Descrizione dei Modelli di Ampli,
Cabinet ed Effetti
In questa parte del manuale abbiamo riportato le note relative ai sedici modelli di amplificatore, undici di cabinet, sedici di effetti a pedale, undici di modulazione, undici di delay ed
undici di riverbero.
A. MODELLI DI AMPLIFICATORE
Vi starete a questo punto chiedendo che criterio abbiamo utilizzato per la selezione dei nostri
16 tipi di amplificatore per chitarra. Beh, la cernita non è stata facile perchè, come ben sapete,
la fuori ci sono un gran numero di ampli dal suono straordinario. Dopo un lungo periodo di
meditazione, discussioni a dir poco animate, telefonate a colleghi ed amici (alcuni professionisti, altri semplici appassionati...ma tutti indistintamente dotati di un orecchio molto
musicale!) più, naturalmente, l’ascolto e l’uso pratico degli ampli, la lista dei 16 prescelti è
stata finalmente chiusa. Come state per scoprire, gli ampli selezionati non solo rappresentano
la ‘creme de la creme’, ma offrono una pletora di timbri chitarristici tale che nessun’altro prodotto è mai stato in grado di fornire - da quelli estremamente puliti a quelli dalla distorsione
più oltraggiosa, compreso tutto ciò che si trova in mezzo. Prima di proseguire, ecco alcuni
dettagli di cui dovreste tener conto...
Fattori di Controllo
Come già detto nel corso di questo manuale, anche se la ToneLabSE è stata dotata delle
manopole di GAIN, VR GAIN, TREBLE, MIDDLE, BASS, PRESENCE e CH VOLUME, non tutti gli ampli modellati erano originariamente forniti di così tanti controlli. In
questo caso, piuttosto che lasciare una manopola inattiva (non ne vedevamo proprio la
ragione!), abbiamo deciso di sfruttarle tutte e sei, ma senza compromettere l’accuratezza
di riproduzione dei suoni. Ciò significa che non solo sarete in grado di simulare fedelmente l’intero spettro timbrico di ciascun amplificatore che abbiamo modellato per
voi...ma anche di espanderne le proprietà sonore grazie ai controlli extra che la
ToneLabSE vi mette a disposizione.
Esempio: nel caso di un amplificatore originariamente sprovvisto di una EQ a tre bande
completa, abbiamo pensato di assegnare i controlli di tono ‘mancanti’ alle manopole
della ToneLabSE, ma di renderle ‘neutrali’ quando queste sono in posizione centrale (ore
12) - in maniera tale da permettervi una maggiore flessibilità timbrica per quella determinata area dello spettro armonico. Tanto per mettervi al corrente, gli amplificatori
modellati sprovvisti dei controlli di TREBLE, MIDDLE e BASS sono i seguenti:
Ampli/Effetti
Modelli di
AMPLI
AMPLIFICATORECONTROLLI ORIGINALI PRESENTI
AC15Top Cut & Switch Bass Cut
AC15TBTreble & Bass
AC30Solo Top Cut
AC30TBTreble, Bass & Cut
TWEED 1x12Solo uno, Tone!
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Lo stesso tipo di approccio è stato usato per il controllo di PRESENCE - quando questo
non era presente (pessimo gioco di parole, lo ammetto...) sull’ampli originale, nella
ToneLabSE funziona come un controllo aggiuntivo. Con la differenza che, in questo
caso, la posizione ‘neutra’ è rappresentata dalla manopola completamente ruotata a sinistra. I due modelli per cui è valida quest’ultima affermazione sono il BLACK 2x12 ed il
TWEED 1x12.
NOTA IMPORTANTE: Come descritto più avanti, nel caso dei modelli AC15,
AC15TB, AC30 ed AC30TB, la manopola PRESENCE simula il controllo TOP CUT
- anche qualora questo non fosse presente sulle unità originali.
Nota sulle manopole Gain e Volume
La ToneLabSE è stata fornita di tre controlli programmabili di Gain o Volume - GAIN,
VR GAIN e CHANNEL VOLUME. Il compito di questi controlli è piuttosto specifico, e
la loro impostazione (per ciascun modello di ampli) può influenzare radicalmente il
suono finale. Come molti di voi sapranno, la maggior parte degli ampli vintage erano
dotati di un solo controllo di VOLUME, mentre quelli più moderni hanno di solito due
livelli - il GAIN (o PREAMP VOLUME), che gestisce il livello d’ingresso alla sezione
preamp, ed il MASTER VOLUME, che determina la quantità di segnale da far passare
dalla sezione preamp a quella del finale di potenza (in pratica, il volume vero e proprio).
Gli ampli vintage erano per lo più sprovvisti del MASTER VOLUME, per cui il segnale
in uscita dalla sezione preamp era tutto convogliato al finale di potenza, senza alcun tipo
di restrizione o controllo possibile.
La ToneLabSE è stata progettata anche per sopperire a tali mancanze:
ToneLabSE GAIN: Sulle unità vintage sprovviste di Master Volume (es.: AC15,
AC15TB, AC30, AC30TB, UK BLUES, UK 68P, BLACK 2x12, TWEED 1x12,
TWEED 4x10), la manopola di GAIN agisce come quella di VOLUME originale. Per
tutti gli altri, il GAIN funziona proprio come previsto (e quindi GAIN o PREAMP
VOLUME).
ToneLabSE VR GAIN: MASTER VOLUME che gestisce la quantità di segnale in uscita
dalla sezione preamp e ruotata a quella del finale di potenza, nel nostro caso il circuito
Valve Reactor.
ToneLabSE CH VOLUME: In soldoni, questo controllo opera più o meno come un
attenuatore di potenza collocato tra l’uscita del finale di potenza e l’ingresso del cabinet,
e permette in pratica di gestire il livello di mix finale per il bilanciamento di volume tra i
diversi tipi di amplificatore.
Esattamente come previsto nei modelli originali, abbiamo tenuto in seria considerazione
la stretta relazione che intercorre tra il preamp ed il finale. Di conseguenza, se desiderate
avvicinarvi il più possibile ai timbri originali, utilizzate il controllo VR GAIN come se vi
trovaste davanti il vero amplificatore oggetto di modeling: cioè, se il modello Vintage
era sprovvisto di Master Volume, impostate il VR GAIN al massimo. Con gli ampli più
moderni, usate il VR GAIN come fareste con il Master Volume - livelli bassi per produrre un tipo di distorsione tipico dello stage di preamplificazione, livelli più alti per
consentire al preamp di iniziare a ‘spingere’ il circuito Valve Reactor verso la saturazione e la produzione di sonorità calde e corpose. Non abbiamo inoltre trascurato il fatto
che alcuni degli amplificatori originali erano dotati di switch e controlli unici...ma per la
rivelazione di come abbiamo fatto ad implementare anche questi dovrete avere ancora un
po’ di pazienza!
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Ah, le vecchie valvole...
In Inghilterra le chiamiamo ‘valve’ (valvole). I nostri cugini americani invece hanno
adottato il termine ‘tube’... come recita il detto “Inghilterra ed America sono due nazioni
divise dalla stessa lingua!” Comunque, chiamatele come volete, ma queste piccole bottigliette di vetro sono alla base del suono di ogni amplificatore che abbiamo modellato.
Dato che tutte e 16 le unità provengono da uno dei due Paesi, l’uso dei termini sopra
menzionati tiene conto della nazione di origine, per cui per gli ampli inglesi troverete più
spesso ‘valve’, mentre per quelli made in USA ‘tube’.
DOMANDA: Che differenza c’è tra una valvola preamplificatrice ECC83 ed
una 12AX7?
RISPOSTA: Nessuna! Sono esattamente la stessa cosa, e si riferiscono
entrambe alla valvola probabilmente più famosa ed adottata dell’universo
Ampland. ECC83 è il nome usato in Inghilterra, 12AX7 quello utilizzato in
America. L’avevamo detto che sono due nazioni divise dalla stessa lingua,
vero?
Accuratezza del Finale di Potenza
Quello che accade nello stage del finale di potenza di qualsiasi ampli a valvole è di
importanza vitale ai fini del suono finale e di come un ampli reagisce. Il modo operativo
del finale (Classe A o AB), le valvole utilizzate (EL84, EL34, 6L6, 6V6), l’esatta natura
del circuito di feedback negativo (o l’assenza di questo) e l’interazione tra il finale di
potenza ed i coni (nota come ‘damping’) - tutti questi fattori recitano un ruolo fondamentale in quello che noi definiamo timbro. Ecco perchè abbiamo implementato sulla
ToneLabSE l’esclusiva Tecnologia Valve Reactor, un tipo di modeling rivoluzionario
che ha permesso a di VOX e alla sua gamma di ampli Valvetronix di raggiungere un
livello di fedeltà tale ai modelli originali mai udita prima.
Questa tecnologia utilizza una vera valvola per assicurare che tutte le componenti più
importanti possano essere riprodotte accuratamente ed in ogni minimo dettaglio. Per
esempio: quando selezionate il modello AC30TB - un ampli in Classe A, finale di
potenza con valvole EL84 e sprovvisto del circuito di feedback negativo - il circuito
Valve Reactor si auto-riconfigura per comportarsi esattamente come previsto nell’unità
originale.
Detto ciò, diamo ora uno sguardo ai 16 modelli di ampli che abbiamo scelto per voi...
Ampli/Effetti
Modelli di
AMPLI
1. AC15
Timbro modellato sul famosissimo Channel 2 di un VOX AC15 a due canali del
1962, facente naturalmente parte della nostra collezione. Il combo 1x12” da 15 Watt fu commercializzato originariamente per la prima volta nel 1958, ed ha rappresentato l’ingresso di
VOX nel mondo musicale. Il motivo per cui fu battezzato AC15 è piuttosto semplice: AC
significava Amplifier Combination, mentre 15 indicava il wattaggio. Grazie alle sue dimensioni compatte, alla notevole potenza, agli effetti integrati di tremolo/vibrato (solo sul canale
1) ed al timbro leggendario, il combo divenne immediatamente un ‘hit’ tra le più popolari
band Inglesi del periodo, inclusi diversi gruppi che stazionavano regolarmente ai primi posti
delle charts e che erano più che soddisfatti di sponsorizzare VOX per il solo fatto di poter
usare gli amplificatori per i propri scopi musicali.
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Una delle ragioni che hanno fatto del timbro dell’AC15 un suono così ricercato era
che il modello originale utilizzava valvole EL84 nello stage finale in pura Classe A e con un
circuito senza feedback negativo. Lo stesso tipo di configurazione adottata anche sugli altri
tre VOX modellati per la ToneLabSE - AC15TB, AC30 ed AC30TB. In sintesi, il risultato di
un design del genere consentiva una potenza di uscita elevata ed un alto grado di distorsione quest’ultima via via più ‘spessa’ quanto più si adottavano impostazioni estreme di tono e
volume, grazie alla prevalenza delle armoniche di secondo e terzo grado. Con la tecnologia
Valve Reactor, la ToneLabSE è capace di configurarsi automaticamente ed istantaneamente
in “Classe A, EL84 e senza feedback negativo” nel momento in cui si seleziona uno qualsiasi
dei tre modelli VOX.
Come molti amplificatori dell’epoca, l’AC15 era l’essenza della semplicità. Il
canale da noi modellato (il 2, ricordate?), aveva solo tre controlli: Volume, Brilliance (in
realtà un ‘taglia-bassi’) e Top Cut. Quando selezionate l’AC15, il controllo GAIN della
ToneLabSE agisce come Volume, mentre il controllo PRESENCE come quello di Top Cut.
*Attenzione: il Top Cut dell’AC15 influenzava le alte frequenze in maniera del tutto diversa
da un controllo Treble convenzionale. Un uso abile della manopola vi permetterà di ricreare
senza alcun sforzo l’esatta quantità di alti che hanno reso famoso ed immediatamente
riconoscibile il timbro dell’AC15. La manopola BASS agisce come il controllo Bass Cut
(originariamente nominato Brilliance), ma con una vasta gamma di impostazioni tra cui scegliere al posto dello switch a due posizioni presente sull’unità dell’epoca.
E le due manopole restanti TREBLE e MIDDLE cosa fanno? Tutto e niente, verrebbe da dire...lasciatele in posizione centrale (ore 12) per renderle ‘neutrali’ (e simulare
esattamente il suono dell’AC15 originale), oppure provate a smanettare per ampliare ulteriormente la flessibilità timbrica del modello!
*NOTA SUL CONTROLLO: Il controllo Top Cut dell’AC15 originale funzionava
al contrario di quello che ci si poteva aspettare normalmente - cioè incrementava il
taglio delle frequenze acute man mano che si ruotava il controllo verso destra. Sarete
felici di sapere che con la ToneLabSE il funzionamento del Top Cut (cioè della
manopola PRESENCE) è forse meno fedele ma più pratico: gli alti aumentano
ruotando la manopola verso destra.
Configurazione valvolare originale: 1 x EF86, 3 x ECC83, 1 x ECC82 per il
preamplificatore; 1 x EZ81 (rettificatrice) e 2 x EL84 nel finale di potenza.
2. AC15TB
Se l’AC15 era nato alla fine degli anni ‘50, l’AC15TB è stata una creatura degli
anni ‘90 che combinava le già note caratteristiche sonore del fratello maggiore e la (relativa)
bassa potenza d’uscita con la maggiore flessibilità timbrica offerta dal canale Top Boost di un
AC30. Per rifinire ulteriormente il tutto, il combo era stato dotato di un cono Celestion
“Blue” da 12 pollici (e che altro, sennò?) e di controlli Master Volume e Reverb. Il risultato
era un amplificatore valvolare 1x12” da 15 Watt altamente versatile che consentiva l’accesso
al leggendario suono vintage VOX con in più caratteristiche moderne che lo rendevano
adatto alla scena musicale del periodo.
L’originale era dotato di due controlli: Treble e Bass. Per cui sulla ToneLabSE
questi controlli sono ad appannaggio delle manopole TREBLE e BASS, mentre la MIDDLE
(neutra in posizione centrale) e la PRESENCE possono essere utilizzate per incrementare la
flessibilità timbrica. Per assicurare la massima “Voxatilità”, abbiamo fatto sì che il controllo
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PRESENCE agisca proprio come il Top Cut dell’AC15 originale - ma al contrario (“off” =
cut) per rendere il suo funzionamento più logico (vedi il paragrafo relativo a “1. AC15”).
Nel pieno rispetto della tradizione VOX, il modello AC15TB offre un suono pulito
e ‘jangly’ a livelli di volume medio-bassi, mentre con un guadagno elevato è possibile ottenere un deciso senso di overdrive pur mantenendo una curva di distorsione dolce, pulsante e
ricca di armonici.
Configurazione valvolare originale: 5 x ECC83 per il preamplificatore; 1 x
5Y3GT (rettificatrice) e 2 x EL84 nel finale di potenza.
3. AC30
Come detto, l’AC15 divenne rapidamente un grosso ‘hit’ tra le band Inglesi degli
ultimi anni ‘50. Tuttavia, così come andava incrementando il numero dei gruppi che lo utilizzava regolarmente, così aumentava anche la necessità di un amplificatore dalla potenza maggiore. Certo, l’AC15 era abbastanza potente per essere un 15 Watt - maledettamente potente!
- ma non poteva purtroppo competere con un migliaio di fan che strillavano come ossessi!
Ricordate, gente, che negli anni 50/60 gli amplificatori non erano quasi mai microfonati e
perciò non passavano dal PA (quello era dedicato alle sole voci del gruppo). Per cui nasceva
l’esigenza di avere più volume sonoro, e VOX ovviamente fu felice di imbarcarsi nell’ennesima sfida progettuale..
Il frutto del lavoro fu svelato nel 1959 - l’AC30, un combo con due coni da 12 pollici e 30 Watt di potenza. Diverse top band inglesi lo adottarono immediatamente aggiornando di fatto l’AC15 ad un livello superiore e, nel giro di pochi mesi, una di queste
raggiunse la cima della classifica dei singoli più venduti con un pezzo chitarristico strumentale dall’inconfondibile ‘feel’ VOX. Nessuna sorpresa quindi che le altre band seguirono a
ruota, facendo dell’AC30 l’amplificatore dietro il cosidetto ‘beat-boom’ dell’epoca. E cosa
ancora più importante, l’amplificatore divenne la forza motrice dietro l’ormai leggendaria
“British Invasion” - il nome affibbiato all’enorme successo che i gruppi Inglesi riscossero in
America durante gli anni ‘60. Come noto, l’orda di ‘barbari’ alla conquista del nuovo mondo
era guidata da un certo quartetto di Liverpool, di fatto gli ambasciatori VOX nel mondo più
famosi di sempre.
Per la ToneLabSE abbiamo modellato il canale Normal dell’AC30, che tanto ha
contribuito al successo delle band di cui sopra. Proprio come il fratellino minore (AC15),
l’AC30 era dotato del minimo di controlli indispensabili - Volume e Top Cut (assegnati
rispettivamente alle manopole GAIN e PRESENCE*).
*NOTA SUL CONTROLLO: Come già detto, la manopola PRESENCE gestisce il
“Top Cut” dell’AC30 originale, ma in senso inverso (“off”= cut) per rendere la sua
funzionalità più logica (vedi il paragrafo relativo a “1. AC15”)
Configurazione valvolare originale: 4 x ECC83, 1 x ECC82 per il preamplificatore; 1 x GZ34 (rettificatrice) e 4 x EL84 nel finale di potenza.
Ampli/Effetti
Modelli di
AMPLI
4. AC30TB
Anche se l’AC30 ebbe un successo straordinario, diversi artisti espressero il desiderio di avere un amplificatore un po’ più flessibile timbricamente e con un pizzico di gain
extra. VOX reagì rapidamente alla richiesta e ne venne fuori con un circuito supplementare
distinto da una valvola ECC83 separata, chiamato “Top Boost”. Il circuito, integrato
nell’AC30 di base, incrementò il guadagno del canale Brilliant ed aggiunse due nuovi controlli di EQ, portando a tre quelli disponibili (Treble, Bass e Cut). Dire che anche questo
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ampli divenne subito il preferito di un numero incalcolabile di chitarristi è un eufemismo! Sta
di fatto che il VOX AC30TB contribuì in modo determinante a rendere famose molte band
della metà degli anni ‘60, immediatamente riconoscibili grazie all’inconfondibile timbro chitarristico che lo distingueva.
NOTA TECNICO-STORICA PER I ‘NERD’: VOX chiamò inizialmente il circuito
“Brilliance Unit”, ma fu subito ribattezzato “Top Boost”. Appena introdotto, il circuito era disponibile solo come modulo aggiuntivo e perciò venduto come opzione.
Anche se l’assemblaggio non comportava grandi conoscenze tecniche, era comunque
ben oltre le capacità della maggior parte della gente (ehi, non so voi, ma incasinarsi la
vita con circuiti elettronici non è esattamente quello che chiamerei ‘divertimento’). Di
conseguenza, a partire dal 1964 il circuito Top Boost fu fornito di serie in ogni ampli
AC30. Era così nato l’AC30TB.
Nella ToneLabSE, la manopola PRESENCE gestisce il Top Cut originale (ma in
senso contrario: “off” = cut), mentre GAIN, TREBLE e BASS simulano il comportamento
dei controlli originali di Volume, Treble e Bass. La manopola MIDDLE è l’extra, che in
posizione centrale (ore 12) risulta neutra.
Il nostro modello dell’AC30TB è contraddistinto più o meno dalle stesse caratteristiche dell’AC30, con suoni puliti e ricchi ma con un top end più dettagliato, e con un glorioso, classico overdrive ‘ruggente’...un timbro in Classe A che ha reso l’originale un ‘must’
assoluto da avere per qualsiasi chitarrista serio che si definisca tale.
Configurazione valvolare originale: 5 x ECC83, 1 x ECC82 per il preamplificatore; 1 x GZ34 (rettificatrice) e 4 x EL84 nel finale di potenza.
5. UK BLUES
Il nostro UK BLUES è stato modellato sul canale “High Treble” di una testata
estremamente rara ed assemblata a mano, costruita in Inghilterra nei primi anni ‘60. Anche se
l’amplificatore era basato sul circuito di un TWEED 4x10, furono in realtà apportate diverse
varianti (come ad esempio valvole differenti, un altro tipo di trasformatore, un’impedenza
d’uscita più alta ed altri modelli di cono per il cabinet a cassa chiusa sul retro) che gli diedero
un carattere distintivo ed unico. Quando alzato ‘a manetta’, questo ragazzino di 30 Watt riusciva a produrre un timbro ‘crunch’ che cambiò per sempre la storia del rock and roll - ed è
questo il motivo che ancora oggi lo rende uno degli ampli più riveriti del music biz.
Configurazione valvolare originale: 3 x ECC83 per il preamplificatore; 1 x GZ34
(rettificatrice) e 2 x KT66 nel finale di potenza.
6. UK 68P
Modello basato sul canale “High Treble” di una testata completamente valvolare
da 50 Watt del 1968, riconoscibilissima grazie al pannello frontale in Plexiglass e quattro
ingressi. L’ampli originale era sprovvisto del Master Volume, per cui il miglior modo (e proba-
bilmente l’unico) modo di farlo rendere al massimo era quello di alzare ‘a palla’ il volume e
poi correre a comprare un pettine per assestarsi la capigliatura! Ed è esattamente quello che
tutti fecero e continuano a fare oggigiorno!
Questo ampli è stato selezionato a causa del suo timbro incredibilmente ricco e caldo, un
classico davvero! Abbiamo detto che era sprovvisto di Master Volume e che per ottenere il
meglio bisognava usarlo sempre al massimo...il che forse non rese molto popolari coloro che
abitavano in un condominio! Per vostra fortuna, con la ToneLabSE potrete avere lo stesso
timbro ma con volumi decisamente più sopportabili.
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Per ottenere la massima fedeltà, ricordate a tal proposito di impostare la manopola VR GAIN
al massimo e far agire la ToneLabSE ESATTAMENTE come la testata originale. Questo consiglio può essere applicato a tutti gli amplificatori sprovvisti di Master Volume.
Allora, alzate il GAIN ed immergetevi in un suono immediatamente riconoscibile,
quell’overdrive capace di rispondere magnificamente ai cambi di dinamica delle plettrate e
che ha dominato per anni da indiscusso protagonista la scena “classic rock”. Usando anche il
controllo di volume della chitarra potrete ‘arretrare’ ulteriormente e passare all’istante a
suoni più puliti.
Configurazione valvolare originale: 3 x ECC83 per il preamplificatore; 2 x EL34
nel finale di potenza.
7. UK 80’s
Modello basato su una testata completamente valvolare da 100 Watt a canale singolo e dotata di un controllo Master Volume - caratteristica questa che permetteva di ottenere
un bel suono ‘crunch’ senza dover a tutti i costi svegliare l’intero quartiere. Usato invariabilmente con il Gain del preampli al massimo, questa testata è stata la responsabile per il suono
‘fat’ che ha distinto la scena hard rock ed heavy metal degli anni ‘80. Sissignori, dai vichinghi Europei in spandex e fino ai ‘metallici’ freak Americani re dello speed, l’UK’80s rappresentò per molti l’unica scelta possibile...e per molti ancora lo è!
Comunque, anche se l’UK’80s divenne famoso per il suo ‘crunch’ spacca-teste,
non era in realtà limitato ad un solo tipo di timbro - e neanche lo è il modello della
ToneLabSE. Per rendervene conto, provate a giocare con il volume della chitarra, e vedrete
come in un attimo sarete trasportati come per incanto in territorio ‘clean’, un tipo di ambiente
ideale per l’accompagnamento con accordi e con un suono tale da poter risaltare su qualsiasi
tipo di mix, anche i più affollati.
Configurazione valvolare originale: 3 x ECC83 per il preamplificatore; 4 x EL34
nel finale di potenza.
Ampli/Effetti
Modelli di
AMPLI
8. UK 90’s
Modello fondato sul canale ‘lead’ di una testata da 100 Watt a due canali, con un
guadagno talmente elevato che il controllo di Gain arrivava fino a 20 (così come suggerito
dal grande Nigel Tufnel)! Questo ampli sostituiva l’UK’80s, e fu sviluppato per soddisfare
l’insaziabile fame di gain, funzioni e flessibilità dei chitarristi rock in continua evoluzione. Se
divenne famoso? A giudicare dal fatto che in poco tempo diventò lo standard di riferimento
dell’intera industria musicale, la risposta è un roboante “si!”.
Configurazione valvolare originale: 4 x ECC83 per il preamplificatore; 4 x EL34
nel finale di potenza.
9. UK MODERN (UK MODRN)
Questo modello è basato sul canale High Gain di un ampli a valvole da 100 Watt,
in effetti un ibrido tra l’UK’80s e l’UK’90s. L’originale combinava infatti il tono altamente
musicale ad elevato guadagno dello stage di preamp dell’UK’90 con il ‘punch’ e lo spessore
tipici del finale di potenza dell’UK’80s. Il risultato finale fu un ampli con un suono aggressivo, così ricco di guadagno da poterne prestare a profusione ed ancora mantenere un’incredibile definizione delle singole note. Con il GAIN della ToneLabSE al massimo, potrete
senza sforzo alcuno ricreare quelle linee soliste penetranti fino a farle sfumare in feedback,
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ed al contempo conservare un sottofondo low-end solido e compatto. Sconsigliato ai deboli
di cuore!
Configurazione valvolare originale: 4 x ECC83 per il preamplificatore; 4 x EL34
nel finale di potenza.
10. RECTO
Questo ‘ragazzaccio’ è basato sul canale “Modern High Gain” di un brutale ampli
da 100 Watt californiano. Grazie al suo low-end estremamente cupo e profondo, agli alti frizzanti e ad un Gain-monstre, l’amplificatore è stato la scelta principale delle band metal
moderne e, in generale, di tutto coloro che amavano accordare la chitarra fino ad un tono
sotto o che addirittura usavano strumenti a sette corde.
Con impostazioni basse di GAIN, il RECTO produce sonorità decisamente pulite,
ricche di armonici capaci di rendere il suono più pieno. Di certo non l’ideale per il picking
“Country and Western”, ma se siete amanti del “nu-metal” e di un tipo di musica così sfacciatamente cupa da risultare indigesta persino ai vampiri, il RECTO è quello che fa per voi.
Configurazione valvolare originale: 5 x 12AX7 per il preamplificatore; 2 x 5U4G
(rettificatrici) e 4 x 6L6 nel finale di potenza.
11. US HIGAIN (US HI-G)
Questo ampli è modellato sul canale Overdrive di una testata Hi-Gain da 100 Watt
a valvole costruita nel 1991 e ricoperta in similpelle di serpente! La testata è stata ideata da
un tipo conosciuto anche perchè costruiva e guidava auto Hot Rod, per cui nessuna sorpresa
che i controlli originali arrivino a 11 - dopotutto, “11 è di 1 più forte di 10, no?” (copyright by
Nigel Tufnel!).
Il modello US HIGAIN è capace di sonorità potenti e pesantemente sature che
combinano un low-end aperto ed una decisa compressione delle frequenze medie ed acute. Il
risultato è un timbro capace di rimanere ben focalizzato e definito anche con impostazioni
estreme di guadagno. Ciò ne ha fatto la scelta principale di numerosi chitarristi solisti dalle
straordinarie capacità tecniche, anche perchè la sua versatilità la rende la soluzione ideale per
numerose applicazioni e stili musicali.
Configurazione valvolare originale: 4 x 12AX7 per il preamplificatore; 4 x 6L6
nel finale di potenza.
12. BOUTIQUE OD (BTQ OD)
Per questo abbiamo selezionato il canale Overdrive di una testata da 100 Watt
veramente rara, parecchio rispettata e (purtroppo per noi) molto, molto costosa, denominata
Overdrive Special. Questa bellezza custom, cablata interamente a mano, è dotata di un suono
overdrive spettacolare, perfetto per fraseggi in stile sax e ricchi di legato. Con il GAIN completamente aperto, il BOUTIQUE OD è capace di produrre un sustain dolce e pieno di soul quasi ‘femminile’.
Configurazione valvolare originale: 3 x 12AX7 per il preamplificatore; 4 x EL34
nel finale di potenza.
13. BOUTIQUE CL (BTQ CL)
Per questo ampli abbiamo modellato il canale Clean di un’unità custom anch’essa
molto costosa, cablata a mano dallo stesso costruttore del BOUTIQUE OD. L’ampli è uscito
chiaramente vincitore da una selezione che ha coinvolto una vasta gamma di unità top shelf.
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Anche se il suo look sfarzoso (rosso acceso!) probabilmente non ha incontrato i gusti dei chitarristi più sobri in fatto di apparenza, certamente il suo timbro ha viceversa soddisfatto pro-
prio tutti! Il rotondo low-end, il delizioso attacco dei transienti medi e le frequenze acute dolci
e musicali lo rendono il partner ideale per i pick-up single coil. E’ anche incredibilmente reattivo e sensibile nei confronti dei diversi stili di picking, così come riesce a far fiorire in tutto
il loro splendore anche gli accordi eseguiti in strumming.
Configurazione valvolare originale: 3 x 12AX7 per il preamplificatore; 4 x 6L6
nel finale di potenza.
14. BLACK 2x12 (BLK 2X12)
Questo modello, tratto da un combo con 2 coni da 12 pollici a due canali, ‘blackfaced’ è considerato un assoluto ‘must’ per i chitarristi country e blues, che all’epoca ne
decretarono il successo. E a ragione: dopo tutto, il suo suono pulito è molto solido e
‘twangy’, con dei bassi molto profondi e rigidi, reminescenti del pianoforte e perciò l’ideale
per stili walking-bass.
Suoni puliti a parte, il BLACK 2x12 è anche capace di produrre il classico timbro
blues di Chicago, specialmente con i pick-up single coil. Avendo cercato di preservare ogni
possibile dettaglio dell’originale, se spinto abbastanza sui bassi, il nostro modello tende a
‘sfaldarsi’. Perciò, se desiderate ricreare lo stesso tipo di effetto, impostate i controlli della
ToneLabSE come segue: GAIN e VR GAIN al massimo, un pizzico di BASS, MIDDLE al
massimo e TREBLE a piacimento. Dato che la sezione di EQ del BLACK 2x12 era collocata
prima dello stage principale di guadagno del preamplificatore, spingendo i medi al limite in
questo modo sarete in grado di enfatizzarne la distorsione, col risultato di ottenere quel tipico,
estremamente musicale, timbro blues.
Così come menzionato prima nel manuale, l’amp originale era sprovvisto del controllo Presence, ma aveva invece uno switch Bright. La manopola PRESENCE della
ToneLabSE in questo caso agisce come interruttore on/off dello switch, lasciandovi in più
tutte le posizioni intermedie da esplorare!
Configurazione valvolare originale: 4 x 12AX7, 2 x 12AT7 (ovvero ECC81) per il
preamplificatore; 4 x 6L6 nel finale di potenza.
Ampli/Effetti
Modelli di
AMPLI
15. TWEED 1x12 (TWD 1X12)
L’originale che abbiamo modellato nacque a Fullerton, California, nel 1958 ed era
rivestito di tessuto tweed - da qui il nome. Proprio come l’AC15, questo combo valvolare da
18 Watt ed un cono da 12 pollici era sinonimo di semplicità. A parte l’obbligatoria manopola
di Volume, c’era solo un controllo di tono denominato (indovinate un po’...) Tone! Questo
operava principalmente come Treble Cut e Boost, ed il suo comportamento può essere riprodotto usando le manopole TREBLE, MIDDLE e BASS della ToneLabSE così come segue:
Controllo originale Tone tutto a sinistra (OFF): BASS al massimo; TREBLE e
MIDDLE ad ore 9 (PRESENCE “Off”).
Controllo originale Tone al massimo (10): TREBLE al massimo; MIDDLE e BASS
ad ore 9 (PRESENCE “Off”).
NOTA: Così come l’ampli originale era sprovvisto del controllo Presence, la manopola PRESENCE risulta ‘neutrale’ quando è “off”, ma può essere comunque usata per
aggiungere quel pizzico di brillantezza extra rispetto all’originale.
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Nel pieno rispetto dell’ampli originale, il modello TWEED 1x12 produce un
suono aperto, relativamente neutro con note pulite, ma che inizia a ringhiare non appena si
sale verso l’overdrive. Questo tipo di timbro, ricco di armonici, è l’ideale per coloro alla
ricerca di quei suoni rockabilly e rock ‘n’ roll in puro stile anni ‘50 e ‘60 (pick-up suggerito:
naturalmente i single coil!)
Configurazione valvolare originale: 1 x 12AY7, 1 x 12 AX7 per il preamplificatore; 1 x 5Y3GT (rettificatrice) e 2 x 6L6 nel finale di potenza.
16. TWEED 4x10 (TWD 4X10)
Questo combo valvolare con quattro coni da 10 pollici era stato originariamente
pensato per i bassisti. I chitarristi però non persero tempo e ci misero subito sopra le mani.
L’ampli diventò famoso per il suo overdrive dolce ma al contempo tagliente, e quindi l’ideale
per le chitarre rhythm and blues. Il TWEED 4x10 era inoltre molto sensibile ai cambi di
dinamica dovuti all’intensità di plettraggio ed ai giochini di volume eseguiti con il controllo
della chitarra. Ciò significa che non solo ‘arretrando’ un po’ quando l’ampli è spinto al
massimo è possibile ottenere uno stupendo suono pulito e pieno, ma anche che plettrando più
o meno forte si possono riprodurre note ed accordi più crunch rispetto ad altri.
Un’altra caratteristica timbrica piuttosto ganza del TWEED 4x10 è quel tipico
‘sag’ valvolare guidato dalla rettificatrice GZ34 che l’ampli produce quando è spinto al
limite. Vi starete chiedendo “Cos’è ‘sto sag?”. Beh, provate a mettere al massimo la manopole GAIN e VR GAIN, andateci pesante con il plettro e lo scoprirete presto! Sentite come le
note dapprima si ‘flettano’ per poi aprirsi completamente? Questo è il sag, compriende
amigo?
NOTA TIMBRICA: Nel pieno rispetto del modello originale, i controlli Middle e
Treble del modello TWEED 4x10 sono altamente interattive tra loro, per cui valori alti
di Middle comportano anche l’incremento delle alte frequenze. Di conseguenza,
potreste sentire la necessità di controbilanciare il timbro, abbassando leggermente il
controllo Treble. Viceversa, con impostazioni minime di Middle si riducono anche gli
acuti, e perciò potrebbe essere necessario agire sulla manopola Treble per incrementare un po’ la brillantezza.
Configurazione valvolare originale: 1 x 12AY7, 2 x 12 AX7 per il preamplificatore; 1 x GZ34 (rettificatrice) e 2 x 5881 nel finale di potenza.
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B. MODELLI DI CABINET
Diamo ora uno sguardo ai modelli di CABINET.
ACCURATEZZA DI CABINET E SPEAKER
Qual’è il punto di avere modelli di amplificatore incredibilmente accurati se poi quelli di
cabinet e speaker non seguono di pari passo? Come ben sapete, nella realtà, lo stage di
uscita di un finale di potenza a valvole lavora a stretto contatto con la curva relativa alle
variazioni d’impedenza a cui i coni sono soggetti. Questo tipo di rapporto ‘intimo’ e
vitale gioca un ruolo fondamentale nella produzione del classico suono caldo, incisivo e
piacevole che tutti conosciamo. In altre parole, il modeling di un cabinet speaker non è
ristretto alla risposta in frequenza, ma una combinazione di quest’ultima con la risposta
dei transienti (cioè di come i coni reagiscono alla dinamica di una nota), e dell’interazione tra l’uscita dell’ampli e la curva d’impedenza degli speaker. Altri fattori importantissimi che devono essere presi in considerazione sono le dimensioni della cassa, la sua
risposta timbrica (che dipende dal tipo di legno e lo spessore delle pannelli) e dalla configurazione della parte posteriore (chiusa, semi-chiusa o aperta). La speciale tecnologia
di modeling che abbiamo implementato per la ToneLabSE garantisce come tutti questi
fattori siano stati accuratamente soppesati per fornire la massima fedeltà di riproduzione
del comportamento di ciascun cabinet.
1. TWEED 1x8 (TWD 1X8)
Il cono in Alnico da 8 pollici e 3.2 Ohm d’impedenza di questo modello di cabinet
è quello montato originariamente su un semplice amplificatore con una valvola 6V6 di
potenza. Il suo timbro inconfondibile ha lasciato il segno su numerosi dischi, anche se non
tutti sarebbero in grado di dire di quale amplificatore si tratti. A dispetto delle dimensioni del
cono, il suono copre uno spettro armonico piuttosto ampio, con bassi profondi e caldi ed alti
brillanti...in pratica esattamente l’opposto di ciò che speaker di queste dimensioni (spesso
impiegati sugli ampli per chitarra) generalmente riescono a produrre.
Ampli/Effetti
2. TWEED 1x12 (TWD 1X12)
Ovvero il complemento ideale per l’ampli TWEED 1x12. Dal nome potete capire
come si tratti di un singolo cono da 12 pollici in Alnico made in USA da uno dei più rispettati
costruttori di speaker.
3. TWEED 4x10 (TWD 4X10)
Restando in ambito di coni in Alnico americani, questo cabinet si associa al
modello di ampli TWEED 4x10. E’ costituito da una cassa aperta sul retro che sfrutta quattro
speaker da 10 pollici e 8 Ohm cablati in parallelo (impedenza totale: 2 Ohm). Anche se originariamente progettato per il basso, risponde magnificamente anche con la chitarra e per
diversi stili musicali.
4. BLACK 2x10 (BLK 2X10)
Anche se non abbiamo modellato l’ampli di origine, abbiamo deciso di includere
questo cabinet, che ci ha colpito per il suo timbro straordinario. Tratto da un ampli della metà
degli anni ‘60 costruito a Fullerton, California, il combo originale da 35 Watt di potenza era
dotato di due coni da 10 pollici a magneti ceramici (made in USA) e cassa aperta sul retro.
Ottimo per il jazz, il blues ed il country. Così come per gli altri tipi di cabinet, potete asso-
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Modelli di
CABINET
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ciarlo a qualsiasi modello di amp per sperimentare le diverse combinazioni timbriche
ottenibili, ma tuttavia vi suggeriamo di dare uno sguardo alla tabella alla fine di questo capitolo per conoscere gli abbinamenti consigliati.
5. BLACK 2x12 (2X12)
Questo cabinet accompagnava l’ampli che rispondeva al nome BLACK 2x12, da
noi modellato. La cassa racchiudeva due coni da 12 pollici con magnete ceramico, anche
questi costruiti in America intorno alla metà degli anni ‘60. I coni da 8 Ohm erano cablati in
parallelo, il che dava un’impedenza totale di 4 Ohm. Gli speaker sono stati utilizzati per un
numero incalcolabile di registrazioni, ma principalmente adottati per un tipo di rock fortemente influenzato dal country e dal blues.
6. VOX AC15 (AC15)
Cassa aperta sul retro con un cono VOX Blue Alnico da 12 pollici costruito dalla
Celestion di Ipswich, Inghilterra. Quello da noi modellato è una riedizione di quello originariamente montato sul VOX AC15TB. Lo speaker, 8 Ohm d’impedenza e 15 Watt di potenza,
è distinto da un suono straordinariamente pieno e corposo, e consente di esprimere al
massimo la filosofia timbrica VOX.
7. VOX AC30 (AC30)
Ovviamente, raddoppiata la potenza, bisognava raddoppiare anche gli speaker.
Due coni Blue Alnico da 12 pollici cablati in serie per un’impedenza totale di 16 Ohm, il non
plus-ultra per gli amanti del suono VOX. Per questo modello ci siamo attenuti strettamente
ad alcune unità originali degli anni ‘60. Data l’età e le variazioni di timbro che l’invecchiamento dei coni comporta, questa configurazione vi permetterà di ricreare il vero suono vintage dell’epoca.
8. VOX AD412 (AD412)
Questo cabinet rappresenta uno degli ultimi prodotti VOX, e lo abbiamo incluso
non solo perchè siamo estremamente orgogliosi di averlo creato, ma anche perchè - obiettivamente - è dotato di un timbro fantastico. Il cabinet originale è fornito di coni Celestion custom con magneti al Neodimio, una delle prime unità (se non la prima) ad utilizzare questo
tipo di tecnologia. Il cabinet trae vantaggio anche da una speciale tecnologia di design acustico che VOX ha usato per la prima volta per le sue casse, ed in special modo per le 4x12. Si
adatta a qualsiasi amplificatore, ma lo vediamo bene sopratutto con le testate...pensiamo che
ne sarete entusiasti!.
9. UK H30 4x12 (UK H30)
Cabinet datato ma molto solido della fine degli anni ‘60 con coni da 30 Watt,
costruito dalla stessa azienda inglese responsabile dell’UK T75 4x12. Usato ad-libitum in
passato per innumerevoli registrazioni di classic-rock, potete ora metterlo direttamente su
nastro con assoluta fedeltà di riproduzione.
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10. UK T75 4x12 (UK T75)
Modello di un famosissimo cabinet inglese 4x12” dotato di moderni coni British
da 75 Watt. Tutti lo hanno quasi sempre visto in configurazione ‘stack’ (ovvero due casse
sovrapposte, di cui spesso la superiore slant), ed è probabilmente il cabinet più venduto di
sempre, ideale per la stragrande maggioranza di stili rock. Come potevano non includerlo?
11. US V30 4x12 (US V30)
Questo mostro proviene dallo stesso luogo di origine dell’ampli RECTO, ed utilizza quattro coni da 12 pollici “Vintage” inglesi. Rinomato per i bassi profondi e gli alti
estremamente dettagliati, è oggigiorno la scelta principale di numerose band “nu-metal”.
Avrete sicuramente capito di cosa stiamo parlando!
ABBINAMENTI SUGGERITI
Di norma, con la ToneLabSE potete abbinare qualsiasi ampli con il tipo di cabinet che
preferite, e vi invitiamo certamente a farlo perchè solo così potrete stabilire qual’è il
suono che fa per voi. Tuttavia, per fornirvi un punto di partenza, abbiamo pensato di
elencare gli accoppiamenti che storicamente risultano corretti:
MODELLO AMPLIMODELLO CABINET STORICAMENTE CORRETTO
TWEED 1x12TWEED 1x12
TWEED 4x10TWEED 4x10
BLACK 2x12BLACK 2x12
AC15VOX AC15
ACTBVOX AC15
AC30VOX AC30
AC30TBVOX AC30
UK BLUESUK H30
UK 68PUK H30
UK 80’sUK T75
UK 90’sUK T75
UK MODERNUK T75 oppure US V30
US HiGAINUS V30 oppure UK T75
RECTOUS V30
BOUTIQUE ODUK H30 è una buona scelta
BOUTIQUE CLNUK H30 è una buona scelta
Ampli/Effetti
Modelli di
CABINET
ATTENZIONE! Il cabinet VOX AD412 è talmente nuovo che (storicamente) non è
possibile abbinarlo a nessuno degli amplificatori modellati per la ToneLabSE (Nota
del Settembre 2003).
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ALCUNE RACCOMANDAZIONI
Così come alcuni produttori si dilettavano originariamente a combinare le diverse configurazioni di amp/speaker per creare altri modelli, anche voi potete provare gli abbinamenti illustrati nella tabella in basso per ricreare le sonorità degli ampli corrispondenti, e
cioè:
Modello AmpModello CabinetModello Equivalente
BLACK 2x12BLACK 2x10Combo Blackface Vibrolux
BLACK 2x12TWEED 4x10Combo Blackface Super
TWEED 1x12BLACK 2x10Combo Tweed Super
UK BLUESVOX AC30Primi combo Bluesbreaker
VOX AC15VOX AC30VOX AC15 Supertwin
Da notare, comunque, che queste combinazioni rappresentano solo un tentativo di
riproduzione delle sonorità corrispondenti, dato che la potenza ed il trasformatore di
uscita ed i coni usati nelle unità originali potrebbero differire sensibilmente.
Grazie alla flessibilità della ToneLabSE, il mix di amp e cabinet può essere eseguito con
la semplice rotazione di una manopola, e senza il rischio di bruciare i coni. Qualcosa che
nella vita reale proprio non è possibile fare, a causa delle differenze d’impedenza di cui
bisogna tener conto. Questo vi permette di usare la ToneLabSE per creare delle combinazioni amp/cabinet mai udite prima...alcune di queste potrebbero risultare così peculiari
da consentirvi di ottenere suoni assolutamente unici. Di certo il gusto è un fatto estremamente soggettivo, e la bellezza della ToneLabSE consiste proprio in questo, nella possibilità di esplorare territori sconosciuti e di essere i primi a piantare la bandiera in un
nuovo mondo!
NOTA: I nomi dei prodotti che appaiono in questo manuale sono tutti marchi registrati dai rispettivi proprietari, e non sono in alcun modo associati o affiliati al marchio
VOX (tranne VOX, naturalmente!). I nomi e la descrizione dei prodotti sono stati forniti solo per consentire una più facile identificazione delle unità analizzate da VOX ai
fini dello sviluppo del presente dispositivo.
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C. EFFETTI PEDAL
Gli effetti a pedale sono stati collocati a monte della catena audio (cioè prima dell’amplificatore).
(*): L’asterisco indica quei parametri controllabili dal pedale di espressione.
PEDALDRIVELEVELTONEMANUALTYPEORDER
COMP
ACOUSTIC
VOX WAH
AUTO WAH
U-VIBE
BLK/ORG
PHASE
OCTAVE
RING
MODULATOR
TREBLEDRIVELEVELTONE
BOOST
TUBE OD
SUPER OD
BOUTIQUE
FAT DIST
ORANGE
DIST
FUZZ
OCTAFUZZ
SENSLEVELATTACK
1.0...10.00.0...10.01.0...10.0
BODYBASSTREBLE
1.0...10.00.0...10.00.0...10.0
CLOSEOPENMANUALTYPEORDER
1.0...10.01.0...10.01.0...10.0847/8481PrE/PoS
SENSPOLARITYATTACKTYPEORDER
847/8481PrE/PoS
SPEEDDEPTHMIX
1.0...10.0 [Hz]
SPEEDDEPTHRESOMANUALTYPEORDER
1.0...10.0 [Hz]
DIRECT1 OCTAVE 2 OCTAVE
0.0...10.00.0...10.00.0...10.0
DIRECTEFFECTFILTERMANUAL
0.0...10.00.0...10.01.0...10.00.0...10.0
1.0...10.00.0...10.01.0...10.0
0.0...10.00.0...10.0
0.0...10.00.0...10.01.0...10.0bL/Or1/Or2PrE/PoS
Ampli/Effetti
Effetti
PEDAL
1. COMP
Dovete suonare un passaggio bello pulito che necessita di note morbide e vellutate? O vi serve un pizzico extra di sustain su una linea solista? Allora, COMP è l’effetto a
pedale che fa per voi. Modellato su un compressore estremamente popolare grazie al suo
attacco percussivo ed al suono pulito, l’effetto è il complemento ideale per un tipo di lavoro
ritmico pop-funk riconducibile agli anni ‘80-’90, così come per gli assoli (puliti o distorti che
siano) che necessitano di più sostegno.
[1] “SENS”1.0...10.0Regola la sensibilità del compressore (cioè la risposta
dell’effetto alle note in ingresso). A maggiore sensibilità
corrisponde una più marcata compressione del segnale e
quindi maggiore sustain.
41
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[2] “LEVEL”0.0...10.0Imposta il livello di attacco del compressore.
[3] “ATTACK”1.0...10.0Determina il livello di uscita.
2. ACOUSTIC
Ovvero, come andare ‘unplugged’ senza la seccatura di dover imbracciare per
forza una chitarra acustica. Ecco l’effetto capace di convertire perfettamente il suono di
un’elettrica in quello di un’acustica. Funziona al meglio con il pick-up single coil (leggi:
bassa potenza d’uscita) al manico, ed in special modo se abbinato con il modello di ampli
BLACK 2x12.
[1] “BODY”1.0...10.0Regola la risonanza della cassa. Da usare insieme al
parametro BASS per ottenere un buon bilanciamento
generale del timbro.
[2] “BASS”0.0...10.0Imposta la quantità di basse frequenze.
[3] “TREBLE”0.0...10.0Determina la quantità di frequenze acute.
3. VOX WAH
Effetto modellato su due leggendari pedali wah: il VOX V847 ed il V848 Clyde
McCoy. Grazie al loro timbro ‘di gola’ così unico, questi pedali rappresentano da molti anni
l’unica scelta possibile per una marea di professionisti. Se usato diligentemente, sarete in
grado di far strillare la vostra chitarra come un bambino in fasce o farla urlare come qualcuno
posseduto da qualche forza occulta!
[2] “CLOSE”1.0...10.0Imposta il tono quando il pedale è in posizione chiusa.
[3] “OPEN”1.0...10.0Regola il tono quando il pedale è in posizione aperta.
[4] “MANUAL”1.0...10.0* Specifica l’apertura (posizione) del wah.
[5] “TYPE”847, 848Seleziona il pedale V847 o V848 Clyde McCoy come
modello di wah.
[6] “ORDER”PrE...PoSDetermina l’ordine di connessione. PrE (PRE)/PoS
(POST) consente di stabilire se il wah debba essere
inserito prima/dopo il modello di Amplificatore.
UTILE SUGGERIMENTO TIMBRICO: Un trucchetto spesso utilizzato da molti
chitarristi pro è quello di trovare lo ‘sweet spot’ (cioè un punto ideale) all’interno
dell’escursione del pedale, e di lasciarlo fisso per tutta la durata dell’esecuzione strumentale. Se usato saggiamente, questo tipo d’impostazione permette di produrre
sonorità del tutto particolari in grado di emergere con carattere da qualsiasi tipo di
mix, anche quelli più ‘affollati’. Con il controllo TONE sarete in grado di richiamare
lo ‘sweet spot’ in un istante...provatelo!
4. AUTO WAH
Conosciuto anche come “il wah per i pigroni”! Stiamo scherzando, ovviamente...quest’effetto consente di ricreare automaticamente il classico effetto wah in base alla
dinamica delle note suonate (cioè in base a quanto piano o forte pizzicate le corde della chitarra). Così come per il VOX WAH potete decidere tra il modello V847 e V848 Clyde
McCoy.
[1] “SENSE”0.0...10.0Imposta la sensibilità con la quale il wah risponde alla
dinamica della chitarra.
[2] “POLARITY” uP...dNDetermina la direzione operativa del wah.
[3] “ATTACK”1.0...10.0Regola la velocità di risposta dell’AutoWah.
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[5] “TYPE”847, 848Seleziona il pedale V847 o V848 Clyde McCoy come
modello di wah.
[6] “ORDER”PrE...PoS(PRE/POST). Determina l’ordine di connessione. PrE/
PoS consente di stabilire se il wah debba essere inserito
prima/dopo il modello di Amplificatore.
5. U-VIBE
Modellato sul famosissimo Univox Uni-Vibe - una combinazione di phaser/
vibrato originariamente pensata per simulare un rotary speaker - quest’effetto produce uno
spettacolare e seducente timbro ‘subacqueo’. Interessante anche il fatto che il signore responsabile della creazione di questo pedale è lo stesso che ha dato alla luce la tecnologia Valve
Reactor utilizzata nello stage finale della ToneLabSE.
[1] “SPEED”1.0...10.0
[Hz]
* Determina la velocità dell’effetto Uni-Vibe.
[2] “DEPTH”1.0...10.0Regola l’intensità dell’effetto Uni-Vibe.
[3] “MIX”1.0...10.0Imposta il mix tra il suono diretto ed il vibrato.
SUGGERIMENTO: Assegnando il parametro SPEED al pedale di espressione
potrete controllare la velocità di vibrato proprio come con un pedale Uni-Vibe.
6. BLK/ORG PHASE (B/O PHAS)
Effetto fondato su tre modelli di phaser: uno a quattro stage costruito in Danimarca
e distinto da uno chassis nero, un altro sempre a quattro stage famoso per il suo box color
giallo banana ed uno a dieci stage dall’effetto piuttosto morbido, variante di quello giallobanana. Usate il parametro TYPE per selezionare il modello preferito.
[1] “SPEED”
0.100...10.0[Hz]
Imposta la velocità di modulazione.
[2] “DEPTH”1.0...10.0* Determina l’intensità di modulazione.
[3] “RESO”1.0...10.0Specifica la quantità di risonanza.
[4] “MANUAL”847, 848Stabilisce la frequenza centrale di sweep. MANUAL è
inefficace quando DEPTH è impostato su 10.
[5] “TYPE”bL, Or1, Or2 Seleziona il tipo di phaser.
bL: Phaser danese con un ampio raggio di estensione.
Or1: Popolare phaser a quattro stage racchiuso in una box
color giallo banana.
Or2: Phaser a dieci stage dal timbro sofisticato, distinto
da una box color giallo-banana.
[6] “ORDER”PrE...PoS(PRE/POST). Determina l’ordine di connessione. PrE/
PoS consente di stabilire se l’effetto debba essere inserito
prima/dopo il modello di Amplificatore.
Ampli/Effetti
Effetti
PEDAL
7. OCTAVE
Con quest’effetto è possibile generare una nota di un’ottava o due più bassa
rispetto all’originale, il che consente di aggiungere un notevole spessore, peso e profondità
alle linee soliste.
[1] “DIRECT”0.0...10.0Imposta il livello della nota originale.
[2] “1OCTAVE”0.0...10.0Determina il livello di mix della nota un’ottava sotto.
[3] “2OCTAVE”0.0...10.0Stabilisce il livello di mix della nota due ottave sotto.
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ATTENZIONE! Come per tutti gli altri pedali di questo genere, l’OCTAVE funziona
a dovere esclusivamente con le note singole...gli accordi incasinano tutto! Questo
NON rappresenta un malfunzionamento, è solo la natura del pedale!
8. RING MODULATOR (RING MOD)
Il Ring Modulator è un effetto che utilizza un oscillatore per generare una forma
d’onda sinusoidale, che è in seguito moltiplicata con il segnale della chitarra in maniera da
produrre armonici al di sopra ed al di sotto delle frequenze dello strumento. Il tutto permette
di ottenere note dall’andamento armonico piuttosto imprevedibile. L’effetto è fornito di un
filtro allo stadio di uscita, che consente (se necessario), di far passare solo le basse frequenze,
in modo da creare un timbro molto cupo.
Assegnando il parametro MANUAL al pedale di espressione è possibile controllare il suono
in modo molto originale durante l’esecuzione strumentale.
[1] “DIRECT”0.0...10.0* Imposta la quantità del suono originale da mixare a
quello elaborato.
[2] “EFFECT”0.0...10.0Stabilisce il volume dell’effetto.
[3] “FILTER”1.0...10.0* Determina la frequenza di taglio del filtro.
[4] “MANUAL”0.0...10.0* Regola la frequenza dell’oscillatore.
9. TREBLE BOOST (TREB BST)
Effetto modellato su un treble booster originariamente progettato da VOX con in
mente il VBM-1. Davvero un valido metodo per far ‘mostrare i denti’ ad un suono già ben
guidato in territorio overdrive.
10. TUBE OD
Modello basato su un pedale giapponese passato alla storia per il suo colore ‘verde
nausea’, da tutti considerato un classico assoluto per lo straordinario e caldo timbro che riusciva a produrre.
11. SUPER OD
Effetto che simula la tipica ‘spinta’ ottenibile con un pedale overdrive giapponese
di colore giallo.
12. BOUTIQUE
Modello fondato su un’unità overdrive che prendeva il nome da una creatura della
mitologia greca metà uomo e metà cavallo (!). Con impostazioni di Gain basse, quest’effetto
può essere utilizzato come un booster che tuttavia non pregiudica il timbro originale della
chitarra. Alzando gradualmente il guadagno è possibile incrementare l’overdrive ed ispessire
la gamma timbrica dei medi. L’impostazione standard è con la manopola ad ore 12, ma giocando aggressivamente con il controllo è possibile ottenere variazioni timbriche notevolmente più marcate.
13. FAT OD
Modello fondato su un pedale il cui nome ricorda uno dei roditori più disgustosi
che abbiano mai calpestato la superficie del pianeta terra! Il risultato è una distorsione ricca e
dolce...cattiva, ma dolce.
44
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14. ORANGE DIST
Effetto basato su un classico distorsore giapponese ‘racchiuso’ in uno chassis arancione.
15. FUZZ
Retrò, rude e grezzo... è chiara l’immagine? Il nome dice tutto!
16. OCTAFUZZ
Effetto modellato su un fuzz leggendario che aggiunge un pitch di un’ottava più
basso rispetto alla nota originale. Per il migliore risultato possibile, usatelo con il pick up al
manico.
[1] “DRIVE”1.0...10.0* Determina la quantità di boost (distorsione).
[2] “LEVEL”0.0...10.0* Imposta il livello di uscita.
[3] “TONE”1.0...10.0* Regola il tono.
Ampli/Effetti
45
Effetti
PEDAL
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.
46
Page 57
D. EFFETTI MOD (MODULATION)
La sezione MODULATION (posta dopo quella di Cabinet) permette di selezionare gli effetti
di modulazione tra gli undici disponibili.
(*): L’asterisco indica quei parametri controllabili dal pedale di espressione.
MODULATIONSPEEDDEPTHRESONANCEMANUALOPTIONMIX
CLASSIC
CHORUS
STEREO
CHORUS
CLASSIC
FLANGER
BI CHORUS
DUO PHASE
TEXTREM
ROTARY
PITCH
SHIFTER
MOD DELAY
FILTRON
TALK MOD
SPEEDDEPTHMANUALMODE
0.100...10.00[hZ]
SPEEDDEPTHMANUALMIX
0.100...10.00[hZ]
SPEEDDEPTHRESONANCEMANUALOFFSETMIX
0.100...10.00[hZ]
SPEED1DEPTHRESONANCESPEED2MODEMIX
0.100...10.00[hZ]
SPEED1DEPTHRESONANCESPEED2MODE
0.100...10.00[hZ]
SPEEDDEPTHSPREAD
1.0...10.00[hZ]
SPEED1DEPTHSPEED2ACCEL
0.80...10.0[hZ]
PITCHFINETRACKINGDIRECTEFFECT
-24...+24-50...+5010...150[ms]0.0...10.0
SPEEDDEPTHFEEDBACKTIMEMODEMIX
0.100...10.00[hZ]
ATTACKDEPTHRESONANCEMANUALPOLARITYSENS
1.0...10.00.0...10.00.0...10.01.0...10.0uP/dN
ATTACKDEPTHTYPEMANUALPOLARITYSENS
1.0...10.00.0...10.0A-E-O-U1.0...10.0uP/dN
0.0...10.01.0...10.01, 2, 3
0.0...10.01.0...10.0
0.0...10.00.0...10.01.0...10.00.0...10.0
0.0...10.00.0...10.0
0.0...10.00.0...10.0
0.0...10.00.0...10.0
0.0...10.0
0.0...10.00.0...10.01.0...10.01, 2, 3
0.100...10.00[hZ]
0.100...10.00[hZ]
0.80...10.0[HZ]
S/P1/P2/P3
S1/S2/P1/P2/P3
1.0...10.0
0.0...10.0
0.0...10.0
0.0...10.0
0.0...10.0
0.0...10.0
0.0...10.0
0.0...10.0
Ampli/Effetti
47
Effetti
MODULATION
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1. CLASSIC CHORUS (CL CHORUS) MONO IN/MONO OUT 1
(M
ODE=1, 3) MONO IN/MONO OUT 3 (MODE=2)
Modello che riprende un chorus a due modalità operative (chorus e vibrato), molto
conosciuto per essere stato impiegato su un famoso ampli per chitarra. Non è fornito di un
vero e proprio switch che permetta di alternare le due modalità, ma potete comunque usare le
manopole SPEED e DEPTH per simulare sia i due effetti, sia tutte le combinazioni comprese
in mezzo! L’opzione 3 del parametro MODE consente di ottenere il vibrato (modulazione del
pitch) inviando all’uscita il solo segnale elaborato.
[1] “SPEED”0.100-10.00[Hz] * Regola la velocità di modulazione.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Imposta l’intensità di modulazione.
[3] “MANUAL”1.0-10.0* Determina la frequenza centrale di sweep. Quando
DEPTH = 10, la manopola MANUAL è inefficace.
[4] “MODE”1, 2, 3Seleziona la modalità di uscita.
1: Uscita Mono
2: Modalità Stereo, nella quale il suono elaborato è
panpottato a destra, ed il suono dry a sinistra.
3: Modalità Vibrato, nella quale il solo segnale elaborato (wet) è inviato all’uscita. Con MANUAL = 10 è
possibile minimizzare il delay del suono in uscita.
2. STEREO CHORUS (ST CHORUS) M
ONO IN/STEREO OUT 1
Un classico chorus contraddistinto da uno chassis color giallo. La spazialità stereo
è simulata invertendo la fase del suono elaborato in uscita dal canale destro, in maniera da
ricreare un tipo di ambientazione diversa da quella offerta dal CLASSIC CHORUS.
[1] “SPEED”0.100-10.00[Hz] * Regola la velocità di modulazione.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Imposta l’intensità di modulazione.
[3] “MANUAL”1.0-10.0* Determina la frequenza centrale di sweep. Quando
DEPTH è impostato su 10, la manopola MANUAL è
inefficace.
[6] “MIX”0.0-10.0* Specifica la quantità di mix del suono elaborato.
3. CLASSIC FLANGER (CL FLANG) M
ONO IN/MONO OUT 1
Un modello di flanger analogico che ha contribuito al suono di un chitarrista da
tutti considerato il ‘padrino del tapping a due mani’.
[1] “SPEED”0.100-10.00[Hz] * Regola la velocità di modulazione.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Imposta l’intensità di modulazione.
[3] “RESO”0.0-10.0* Determina la quantità di risonanza.
[4] “MANUAL”1.0-10.0* Stabilisce la frequenza centrale di sweep. Quando
DEPTH = 10, la manopola MANUAL è inefficace.
[5] “OFFSET”0.0-10.0* Specifica il punto di partenza dell’LFO. Asse-
gnando “FLN TRIG” al pedale di controllo, l’LFO
sarà resettato alla posizione di partenza stabilita da
OFFSET ogni volta che si userà il pedale. Quando si
annulla la condizione di BYPASS, l’LFO inizierà il
ciclo dalla posizione impostata con il presente
parametro (pag. 63, “Impostare i pedali”).
[6] “MIX”0.0-10.0* Imposta la quantità di mix del suono elaborato.
48
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Pedale CONTROLAssegnando “FLN TRIG” al pedale di controllo,
l’LFO sarà resettato alla posizione di partenza stabi-
lita da OFFSET ogni volta che si userà il pedale. (pag.
63, “Impostare i pedali”).
4. BI CHORUS M
(M
ODE=P1, P2, P3)
ONO IN/MONO OUT 1 (MODE=S) STEREO IN/STEREO OUT 1
Un modello di chorus di cui solo la ToneLabSE è fornito. L’effetto è dotato di due
unità chorus, CHORUS 1 e CHORUS 2, collegabili non solo in serie o in parallelo, ma anche
sincronizzando o de-sincronizzando i due LFO. Il BI CHORUS può creare effetti di spazialità
straordinariamente ampi o ‘flanger-type’ bizzarri dalla modulazione piuttosto complessa.
[1] “SPEED1”0.100-10.00[Hz] * Regola la velocità di modulazione di CHORUS 1.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Imposta l’intensità di modulazione di CHORUS 1/2.
[3] “RESO”0.0-10.0* Determina la quantità di risonanza di CHORUS 1/2.
[4] “SPEED2”0.100-10.0[Hz] * Regola la velocità di modulazione di CHORUS 2.
NOTA: Questo parametro è inattivo quando MODE è impostato su P2 o P3.
[5] “MODE”S/P1/P2/P3Specifica il tipo di collegamento e l’LFO per il CHO-
RUS 1/2.
S: I CHORUS 1 e 2 sono connessi in serie.
P1: I CHORUS 1 e 2 sono connessi in parallelo.
P2: I CHORUS 1 e 2 sono connessi in parallelo e con
gli LFO sincronizzati.
P3: I CHORUS 1 e 2 sono connessi in parallelo, e gli
LFO sono sincronizzati su fasi opposte (modalità Stereo)
NOTA: Quando si seleziona la modalità P2 o P3, la velocità è determinata dalla mano-
pola SPEED 1
.
[6] “MIX”0.0-10.0* Stabilisce la quantità di mix del suono elaborato.
Ampli/Effetti
5. DUO PHASE (DUO PHAS) M
OUT 2 (MODE=P1, P2, P3)
REO
ONO IN/MONO OUT 2 (MODE=S1, S2) STEREO IN/STE-
Straordinario phaser dotato di due unità da sei stage ciascuno: PHASER 1 e
PHASER 2, collegabili in serie (per ottenere uno pseudo-phaser a dodici stage!) oppure in
parallelo. E’ anche possibile sincronizzare/desincronizzare i due LFO.
[1] “SPEED1”0.100-10.00[Hz] * Regola la velocità di modulazione di PHASER 1.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Imposta l’intensità di modulazione di PHASER 1/2.
[3] “RESO”0.0-10.0* Determina la quantità di risonanza di PHASER 1/2.
[4] “SPEED2”0.100-10.0[Hz] * Regola la velocità di modulazione di PHASER 2.
NOTA: Questo parametro è inattivo quando MODE è impostato su S2, P2 o P3.
[5] “MODE”
S1, S2, P1, P2, P3
Specifica il tipo di collegamento e l’LFO per il
PHASER 1/2.
S1: I PHASER 1 e 2 sono connessi in serie.
S2: I PHASER 1 e 2 sono collegati in serie, ed i due
LFO sincronizzati per creare uno pseudo-phaser a
dodici stage
P1: I PHASER 1 e 2 sono connessi in parallelo.
49
Effetti
MODULATION
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P2: I PHASER 1 e 2 sono connessi in parallelo e con
gli LFO sincronizzati (modalità Stereo).
P3: I PHASER 1 e 2 sono connessi in parallelo, e gli
LFO sono sincronizzati su fasi opposte (modalità Stereo)
NOTA: Quando si seleziona la modalità P2 o P3, la velocità è determinata dalla mano-
pola SPEED 1
.
6. TEXTREM S
TEREO IN/STEREO OUT 2
Tipo di tremolo estremamente popolare, il cui circuito era originariamente montato sul BLACK 2x12. Il parametro SPREAD consente di ottenere una decisa separazione del
suono elaborato tra il canale sinistro ed il destro.
[1] “SPEED”1.00-10.00[Hz] * Specifica la velocità del tremolo.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Imposta l’intensità del tremolo.
[3] “SPREAD”0.0-10.0* Stabilisce la distribuzione del suono elaborato
sull’intero panorama stereo.
7. ROTARY M
ONO IN/STEREO OUT 2
Effetto modellato su un rotary speaker stereo. Proprio come con l’originale, le
variazioni di velocità necessitano di qualche secondo prima di diventare effettive. Questo a
causa del tempo richiesto dal rotore per accelerare o rallentare in base alla velocità impostata.
[1] “SPEED1”0.80-10.00[Hz] * Imposta la velocità di rotazione dello speaker.
Assegnando “ROT SPD” al pedale di controllo, il presente parametro regola la velocità SLOW. La manopola rimane in efficacia anche quando non si usa il
pedale di controllo (pag. 63, “Impostare i pedali”).
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Stabilisce l’intensità di modulazione.
[4] “SPEED2”0.80-10.0* Imposta la velocità di rotazione dello speaker.
Assegnando “ROT SPD” al pedale di controllo, il pre-
sente parametro regola la velocità FAST. La mano-
pola è disattivata quando non si usa il pedale di
controllo (pag. 63, “Impostare i pedali”).
[5] “ACCEL”1.0-10.0* Specifica il tempo che impiega la velocità di rota-
zione a cambiare. A valore maggiore corrisponde un
tempo più lungo.
Pedale di Controllo
:
ROT SPD:Quando si assegna “ROT SPD” al pedale di controllo,
la velocità di rotazione è alternata tra SLOW e FAST
(SPEED1/SPEED2) ad ogni pressione dello switch
del pedale. Questo permette di usare l’effetto proprio
come avviene con un rotary speaker originale (pag.
63, “Impostare i pedali”).
50
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8. PITCH SHIFTER (PITCH) MONO IN/MONO OUT 1
Pitch shifter dotato di un range di trasposizione pari a due ottave (in entrambe le
direzioni), qualitativamente paragonabile alle più costose e sofisticate unità a rack professionali.
SUGGERIMENTO: Assegnando la manopola PITCH al pedale di espressione
potrete utilizzare il controller per la gestione del pitch delle note suonate (pag. 63,
“Usare i pedali di espressione”).
[1] “PITCH”-24...+24* Determina il pitch in unità di semitoni.
[2] “FINE”-50...+50* Regola il pitch in unità di cent.
[4] “TRACKING” 10...150[ms]Stabilisce il tempo di tracking del pitch shifter (cioè la
distanza del suono elaborato da quello diretto). Valori
minimi sono ideali quando l’impostazione di PITCH è
prossima a 0, mentre valori alti di Tracking funzionano bene con regolazioni di PITCH vicini a +/-24. Si
consiglia di impostare il presente parametro mentre si
ascolta il suono trasposto, in maniera da evitare qual-
sivoglia problema durante l’esecuzione strumentale.
[5] “DIRECT”0.0-10.0* Stabilisce il livello del suono diretto.
[6] “EFFECT”0.0-10.0* Imposta il livello del suono elaborato.
9. MOD DELAY (MOD DLY) M
(M
ODE=2) MONO IN/STEREO OUT (MODE=3)
ONO IN/MONO OUT 2 (MODE=1) MONO IN/MONO OUT 3
Effetto modellato su un delay analogico, con in più la possibilità di aggiungere il
vibrato al suono elaborato. L’unità originale consentiva un ritardo massimo di 400ms, ma
questo modello ne estende il tempo fino a 1400ms, pur mantenendo lo stesso calore. Può
essere utilizzato anche come sub-delay per la sezione DELAY. Lo switch CHORUS/
VIBRATO originale è stato inoltre sostituito da una manopola con range di azione compreso
tra 0.1 e 10 Hz, per una versatilità ancora maggiore.
[1] “SPEED”0.100-10.00[Hz] * Imposta la velocità di modulazione.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Stabilisce l’intensità di modulazione.
[3] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[4] “TIME”1.0-10.0* Specifica il tempo di delay.
[5] “MODE”1, 2, 3Seleziona la modalità di uscita.
1: Uscita mono.
2: Uscita stereo, nella quale il suono elaborato è panpottato a destra, e quello originale a sinistra.
3: Modalità stereo reverse, nella quale il suono diretto
+ effetto è ruotato al canale sinistro, ed il suono
diretto - effetto al canale destro.
[6] “MIX”0.0-10.0* Determina la quantità di mix del suono elaborato.
Ampli/Effetti
Effetti
MODULATION
51
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10. FILTRON STEREO IN/STEREO OUT 2
Tipo di filtro controllato da una envelope - cioè un filtro che si apre e chiude in
base al segnale della chitarra. Assegnando la manopola MANUAL al pedale di controllo è
possibile simulare il pedale TRAVELER di Korg (in questo caso, impostate DEPTH su 0).
[1] “ATTACK”1.0-10.00* Regola la velocità di risposta del filtro.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Stabilisce l’intensità dell’effetto.
[3] “RESO”0.0-10.0* Imposta la quantità di risonanza.
[4] “MANUAL”1.0-10.0* Determina la frequenza di taglio del filtro. Quando
DEPTH è impostato su 10, la manopola MANUAL è
inefficace.
[5] “POLARITY” uP/dN(UP/DOWN) Seleziona la direzione di movimento.
[6] “SENS”0.0-10.0* Specifica la sensibilità di risposta in base al volume
della chitarra.
11. TALK MOD M
ONO IN/MONO OUT 2
Effetto modellato su un talking modulator controllato da una envelope, nel quale il
carattere vocale varia in base al segnale della chitarra.
SUGGERIMENTO: Assegnando la manopola MANUAL al pedale di espressione
potrete utilizzare il controller per la gestione dei suoni vocali (in questo caso,
impostate DEPTH su 0).
[1] “ATTACK”1.0-10.0* Imposta la velocità di risposta.
[2] “DEPTH”0.0-10.0* Determina l’intensità operativa.
[3] “TYPE”A-E-O-U* Seleziona una delle seguenti transizioni di vocali:
O’; ‘I-U’; ‘O-U’
[4] “MANUAL”1.0-10.0* Specifica il carattere vocale. Inutilizzabile quando si
imposta DEPTH su 10.
[5] “POLARITY” uP/dN(UP/DOWN) Regola la direzione di cambio.
[6] “SENS”0.0-10.0* Stabilisce la sensibilità di risposta in base al volume
della chitarra.
52
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E. EFFETTI DELAY
La sezione DELAY (posta dopo quella di Cabinet) consente di selezionare gli effetti di delay
tra gli undici disponibili.
(*): L’asterisco indica quei parametri controllabili dal pedale di espressione.
DELAYTIMEFEEDBACKTONEDUCKINGOPTIONMIX
ECHO
PLUS
MULTI
HEAD
ANALOG
DELAY
MOD
DELAY
SWEEP
DELAY
STEREO
DELAY
CROSS
DELAY
TAP
DELAY
RHYTHM
DELAY
HOLD
DELAY
REVERSE
DELAY
TIMEFEEDBACKTONELODAMPMIX
26...2000[ms]
TIMEFEEDBACKTONEMODEMIX
1...2000[ms]
TIMEFEEDBACKTONEMIX
1...2000[ms]
TIMEFEEDBACKTONESPEEDMIX
3...2000[ms]
TIMEFEEDBACKTONESENSMIX
26...2000[ms]
TIMEFEEDBACKTONEDUCKINGMIX
1...4000[ms]
TIMEFEEDBACKTONEDUCKINGMIX
1...4000[ms]
TIMEFEEDBACKTONEDUCKINGMIX
1...4000[ms]
TIMEFEEDBACKTONEDUCKINGRHYTHMMIX
1...4000[ms]
TIMEFEEDBACKTONEMIX
1...8000[ms]
TIMEFEEDBACKTONEMIX
26...4000[ms]
0.0...10.01.0...10.00.0...10.00.0...10.0
0.0...10.01.0...10.01,2,3,4,50.0...10.0
0.0...10.01.0...10.00.0...10.0
0.0...10.01.0...10.0
0.0...10.01.0...10.00.0...10.00.0...10.0
0.0...10.01.0...10.00.0...10.00.0...10.0
0.0...10.01.0...10.00.0...10.00.0...10.0
0.0...10.01.0...10.00.0...10.00.0...10.0
0.0...10.01.0...10.00.0...10.01,2,...110.0...10.0
0.0...10.01.0...10.00.0...10.0
0.0...10.01.0...10.00.0...10.0
0.100...10.00[Hz]
0.0...10.0
Ampli/Effetti
53
Effetti
DELAY
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1. ECHO PLUS MONO IN/MONO OUT 1
Modello di una delle più rispettate unità echo a nastro analogiche mai prodotte.
Nell’originale, l’eco era generato dalla testina di riproduzione, mentre il tempo di delay dalle
variazioni di velocità di trascinamento del motore. Quest’effetto, seppure “low-fi” se comparato alle sofisticate macchine digitali moderne, è ancora il preferito da numerosi professionisti a causa delle sonorità calde e coinvolgenti che riesce a creare.
[1] “TIME”26-2000 [ms]* Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[5] “LODAMP”0.0-10.0* Specifica la quantità di attenuazione delle basse fre-
quenze
[6] “MIX”0.0-10.0* Stabilisce la quantità di mix del suono elaborato.
2. MULTI HEAD (MULTI HD) M
ONO IN/MONO OUT 1
Effetto basato su un’unità echo a nastro dotata di tre testine. L’eco di ciascuna te-
stina era fornito di un proprio feedback loop, e quindi in grado di generare complessi effetti
‘multi-tap’.
[1] “TIME”1-2000 [ms]Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[5] “MODE”1, 2, 3, 4, 5Specifica la combinazione di testine da usare:
1: Eco convenzionale
2: Il suono ritardato produce un ritmo del tipo
“ta-ta-ta-(pausa)”.
3: Il suono ritardato produce un ritmo del tipo
“ta-(pausa)-ta-ta”.
4: Il suono ritardato produce un ritmo del tipo
“ta-ta-(pausa)-ta”.
5: Il suono ritardato produce un ritmo del tipo
“ta-ta-ta-ta”.
[6] “MIX”0.0-10.0* Stabilisce la quantità di mix del suono elaborato.
3. ANALOG DELAY (ANLG DL) M
ONO IN/MONO OUT 1
Modello di delay basato su un’unità analogica che usava un dispositivo ‘bucketbrigade’ al posto di un meccanismo a nastro, e ben conosciuto per la sua compattezza ed affidabilità. E’ caratterizzato da un suono caldo leggermente saturo.
[1] “TIME”1-2000 [ms]* Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[5] “MIX”0.0-10.0* Specifica la quantità di mix del suono elaborato.
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4. MOD DELAY (MOD DLY) MONO IN/MONO OUT 1
Effetto che modella il primo delay digitale di Korg, l’SDD-3000. Può essere usato
anche per produrre effetti simil-chorus o flanger impostando un valore di TIME breve ed utilizzando l’LFO per la modulazione.
[1] “TIME”3-2000 [ms]* Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[5] “SPEED”0.100-10.00 [Hz] * Specifica la velocità di modulazione
[6] “MIX”0.0-10.0* Stabilisce la quantità di mix del suono elaborato.
5. SWEEP DELAY (SWEEP DL) M
ONO IN/MONO OUT 1
Sempre basato sul leggendario Korg SDD-3000. Con questo modello potete sfruttare l’inviluppo del segnale della chitarra per controllare il tempo di delay (DELAY TIME),
oppure ricreare effetti di flanger impostando un valore basso di TIME ed alzando quello di
FEEDBACK. Tuttavia, anche con valori bassi di TIME è possibile produrre effetti non altrimenti ottenibili con un LFO convenzionale.
[1] “TIME”26-2000 [ms]* Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[5] “SENS”0.0-10.0* Specifica la sensibilità con la quale l’effetto
risponde al volume della chitarra.
[6] “MIX”0.0-10.0* Stabilisce la quantità di mix del suono elaborato.
6. STEREO DELAY (ST DL) S
TEREO IN/STEREO OUT 1
Modello che riprende il circuito del famoso delay digitale Korg DL8000R, fatta
eccezione per la frequenza di campionamento ed il controllo della forma d’onda per il
DELAY TIME. Data la sua natura stereo, è particolarmente efficace se usato per elaborare il
segnale in uscita da un effetto del blocco MOD o REVERB.
7. CROSS DELAY (CROSS DL) S
TEREO IN/STEREO OUT 3
Come sopra, ma con impostazioni che determinano l’incrocio del segnale feedback dal canale L a quello R e viceversa.
8. 2TAP DELAY (2TAP DL) M
ONO IN/STEREO OUT 1
Sempre fondato sul modello DL8000R di Korg, con due delay tap il cui ritardo
(DELAY TIME) è sfalsato di 20 millisecondi, ed assegnati individualmente ai canali sinistro
e destro in maniera da rendere stereo un qualsiasi segnale mono in ingresso.
Ampli/Effetti
[1] “TIME”1-4000 [ms]Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[4] “DUCKING”0.0-10.0* Specifica la sensibilità con la quale l’intensità
dell’effetto decresce (ducking) in risposta al volume
della chitarra.
DUCKING: Funzione che consente di abbassare automaticamente il
volume del suono ritardato quando si alza il volume o la dinamica della
chitarra, in maniera da rendere più evidente e chiaro il suono diretto.
[6] “MIX”0.0-10.0* Stabilisce la quantità di mix del suono elaborato.
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Effetti
DELAY
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9. RHYTHM DELAY (RHYTM DL) MONO IN/MONO OUT 1
Modello di delay fornito di una funzione del DL8000R di Korg, grazie alla quale il
tempo (TIME) di due delay tap è impostato automaticamente in base al valore di RHYTHM
selezionato.
[1] “TIME”1-4000 [ms]Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[4] “DUCKING”0.0-10.0* Specifica la sensibilità con la quale l’intensità
dell’effetto decresce (ducking) in risposta al volume
della chitarra.
[5] “RHYTHM”1, 2, ...11* Stabilisce il ritmo del delay tap quando il tempo di
delay è impostato in note da un quarto. Per alcuni
valori, l’effetto utilizza un solo tap.
[6] “MIX”0.0-10.0* Stabilisce la quantità di mix del suono elaborato.
10. HOLD DELAY (HOLD DLY) M
ONO IN/MONO OUT 1
Effetto con il quale è possibile, assegnando il parametro “HOLD DLY” al pedale
di controllo, mantenere in riproduzione il suono elaborato.
[1] “TIME”1-8000 [ms]Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[6] “MIX”0.0-10.0* Specifica la quantità di mix del suono elaborato.
Pedale di Controllo: HOLD DLY:Assegnando “HOLD DLY” al pedale, il suono ritar-
dato sarà mantenuto in riproduzione a partire dal
momento in cui si opera il controller.
11. REVERSE DELAY (REVRS DL) M
ONO IN/MONO OUT 1
Delay digitale nel quale il suono ritardato è riprodotto al contrario. Suonando note
lunghe in legato è possibile ottenere effetti del tutto peculiari e molto interessanti.
[1] “TIME”1-4000 [ms]Imposta il tempo di delay.
[2] “FEEDBACK” 0.0-10.0* Regola la quantità di feedback.
[3] “TONE”1.0-10.0* Determina il tono del suono ritardato.
[6] “MIX”0.0-10.0* Specifica il bilanciamento tra il suono ritardato e
quello diretto. Con un’impostazione pari a 10 è possibile ascoltare il solo suono elaborato.
56
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F. EFFETTI REVERB
Con questa sezione (posta dopo quella di Cabinet) potete selezionare ed impostare uno degli
undici effetti di riverbero disponibili sulla ToneLabSE.
(*): L’asterisco indica quei parametri controllabili dal pedale di espressione.
REVERBTIMELO DAMPHI DAMP
SPRING 1TIMELODAMPHIDAMPPREDELAYMIX
SPRING 2
PLATE 1
PLATE 2
CHAMBER 1
CHAMBER 2
ROOM 1
ROOM 2
HALL 1
HALL 2
GATE
1. SPRING 1 M
1.0-10.00.0-10.00.0-10.0
TIMELODAMPHIDAMPPREDELAYSHAPEMIX
5-500 [ms]
ONO IN/STEREO OUT 1
0.0-10.00.0-10.00-100 [ms]1, 20.0-10.0
PRE
DELAY
0-100 [ms]
SHAPEMIX
0.0-10.0
Modello di riverbero a molla basato su una classica unità spesso rintracciabile
sugli ampli vintage - l’optimum per la surf music!
2. SPRING 2 M
ONO IN/STEREO OUT 1
Tipo di effetto simile al precedente, ma che consente di ricreare una riverberazione
piuttosto densa e consistente.
3. PLATE 1 M
ONO IN/STEREO OUT 1
Modello che riprende la classica unità riverberante, nella quale la molla era sostituita da una piastra di metallo. Può essere impostato su tempi di riverbero piuttosto brevi, ed
è caratterizzato da un attacco rapido, perciò ideale per i suoni percussivi.
Ampli/Effetti
4. PLATE 2 M
ONO IN/STEREO OUT 1
Simile al PLATE 1, ma con una densità di riverberazione più accentuata.
5. CHAMBER 1 M
ONO IN/STEREO OUT 1
Agli albori della registrazione, gli studi professionali ricreavano il riverbero utilizzando un’apposita stanza (camere eco), nella quale erano collocati un diffusore acustico ed
un microfono con cui si registrava il solo riverbero. La sonorità di questo effetto è piuttosto
dolce.
57
Effetti
REVERB
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6. CHAMBER 2 MONO IN/STEREO OUT 1
Simile al modello CHAMBER 1, ma dal timbro leggermente più brillante.
7. ROOM 1 M
ONO IN/STEREO OUT 1
Modello di riverbero che simula le numerose riflessioni di una stanza.
8. ROOM 2 M
ONO IN/STEREO OUT 1
Tipo di riverbero modellato sulle riflessioni di una stanza piuttosto ampia.
9. HALL 1 M
ONO IN/STEREO OUT 1
Modello che riprende il riverbero di una sala da concerto con numerosi eco.
10. HALL 2 M
ONO IN/STEREO OUT 1
Simile al riverbero di HALL 1, distinto da riflessioni dolci e dense.
[1] “TIME”1.0-10.0* Imposta il tempo di riverbero. La relazione tra
questo parametro e l’effettiva durata del riverbero dif-
ferisce tuttavia in base al tipo di effetto selezionato.
[2] “LODAMP”0.0-10.0* Determina l’attenuazione delle basse frequenze.
[3] “HIDAMP”0.0-10.0* Stabilisce l’attenuazione delle alte frequenze.
[4] “PREDELAY” 0-100 [ms]Specifica il tempo di ritardo al termine del quale far
iniziare le prime riflessioni. Utilizzabile per rendere
più definito e chiaro il suono originale.
[6] “MIX”0.0-10.0* Stabilisce la quantità di mix del suono elaborato.
11. GATE M
ONO IN/STEREO OUT 1
Versatile riverbero Gate, ideale per le percussioni. Impostando SHAPE su 2 e MIX
su 10 (wet 100%), è possibile generare soltanto il suono elaborato (ma al contrario).
[1] “TIME”5-500 [ms]Imposta il tempo di riverbero.
[2] “LODAMP”0.0-10.0* Determina l’attenuazione delle basse frequenze.
[3] “HIDAMP”0.0-10.0* Stabilisce l’attenuazione delle alte frequenze.
[4] “PREDELAY” 0-100 [ms]Specifica il tempo di ritardo al termine del quale far
iniziare le prime riflessioni.
[5] “SHAPE”1, 2Regola il tipo di Gate.
1: Gate convenzionale.
2: Tipo di Gate reverse (al contrario)
[6] “MIX”0.0-10.0* Imposta il mix tra il suono diretto ed il riverbero.
Con un valore pari a 10 si ha solo il segnale elaborato.
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Page 69
Mono In / Mono Out 1
Mono In / Mono Out 2Mono In / Mono Out 3
Mono In / Stereo Out 1
Stereo In / Stereo Out 1Stereo In / Stereo Out 2Stereo In / Stereo Out 3
Mono In / Stereo Out 2
Ampli/Effetti
59
Effetti
REVERB
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60.61
Page 71
Tuner (Accordatore)
La ToneLabSe è stata dotata di un accordatore cromatico integrato, la cui frequenza di riferimento (LA) può essere calibrata per un intervallo compreso tra 438 e 445 Hz.
ACCORDARE LO STRUMENTO
1. Tenete premuto lo switch FX ON/OFF (TUNER)
per circa mezzo secondo per bypassare tutti gli
effetti ed attivare l’Accordatore Cromatico (sul
display Name appare l’indicazione BYPASS).
Se vi trovate sul palco ed intendete accordare lo
strumento senza riprodurre alcun suono, selezionate la modalità Silent Tuning così come descritto
a seguire.
Tenete premuto lo switch FX ON/OFF (TUNER)
per circa 1,5 secondi ed abilitare la modalità Silent
Tuner. Sul display appare l’indicazione MUTE,
che segnala la possibilità di accordare lo strumento
senza emettere alcun suono.
2. Pizzicate una corda, e controllate che sul display Bank appaia il nome della nota più
vicina a quella suonata. Contemporaneamente, il display Tuner (5.2) mostra il meter
relativo all’intonazione della nota corrente.
Nome Nota #Meter
Intonazione
calante
Intonazione
crescente
Intonazione
corretta
Le note sono così indicate sul display:
CC#DD#EFF#GG#AA#B
3. Controllate il meter ed accordate lo strumento.
4. Una volta terminata l’intonazione della chitarra, premete nuovamente lo switch FX ON/
OFF (TUNER) per tornare alla modalità precedentemente selezionata.
Accordatore
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SUGGERIMENTO: Se avete attivato l’accordatore dalla modalità Program Select,
premendo uno degli switch Program potrete al tempo stesso uscire dalla modalità
Tuner e cambiare il Programma selezionato.
CALIBRARE L’ACCORDATORE
All’accensione, l’accordatore cromatico integrato della ToneLabSE è automaticamente
impostato sul pitch da concerto (LA=440 Hz). Se necessario, tuttavia, potete ricalibrare la
frequenza di riferimento per un intervallo compreso tra 438 e 445 Hz.
•Mentre l’accordatore è abilitato, il display Value (3.10) mostra la frequenza di riferi-
mento corrente selezionata per la modalità Tuner. Utilizzate i tasti cursore , fino ad
ottenere il pitch desiderato.
NOTA: Non è possibile salvare in memoria la nuova frequenza di riferimento
dell’accordatore. In altre parole, ad ogni accensione, la ToneLabSE richiama sempre il
valore di 440 Hz.
62
Page 73
Usare i pedali di espressione
IMPOSTARE I PEDALI
La ToneLabSE è dotata di due pedali di espressione utilizzabili per il controllo non solo del
wah o del volume, ma anche di una vasta gamma di parametri di altri effetti. Per ciascun Programma potete decidere quale effetto controllare e in che modo.
SUGGERIMENTO: Una volta assegnato un parametro ad un pedale di espressione,
l’uso del controller equivarrà alla rotazione della manopola corrispondente per l’editing del parametro stesso. Ciò significa che, spingendo il pedale, sul display apparirà
l’icona EDIT, e che quindi con il successivo salvataggio del Programma si determinerà la scrittura del suono con il valore del parametro oggetto di controllo così come
specificato dalla posizione del pedale. Tuttavia, quando il target di espressione corrisponde a “--OFF--”, “VOLUME”, “M/PITCH”, “D/INPUT” o “R/INPUT”, non sarà
possibile usare il pedale per l’editing del Programma.
ASSEGNAZIONE VELOCE DEL TARGET DI ESPRESSIONE
L’esempio che segue descrive come assegnare in modo rapido il target da controllare con il
pedale di espressione.
In questo caso utilizzeremo il selettore MODULATION per selezionare l’effetto PITCH
SHIFTER. Per facilitare l’ascolto delle variazioni, inizializzeremo l’effetto stesso. Se perciò
il PITCH SHIFTER risulta già selezionato, ruotate la manopola MODULATION su un altro
effetto e quindi riportatela su PITCH SHIFTER.
1. Ruotate la manopola Value 1 oppure usate i tasti cursore , fino a far apparire sul dis-
play Name l’indicazione PITCH; notate come il tasto EXPRESSION si accenda. In tale
stato, tenendo premuto questo tasto per un secondo, sul display Name apparirà l’indicazione COMPLETE. Il parametro PITCH è stato così assegnato al pedale di espressione
1, con il quale sarà d’ora in poi possibile controllare la quantità di trasposizione delle
note (pitch shifting). Se tuttavia desiderate impostare con maggiore precisione il target di
controllo, premete il tasto EXPRESSION e specificate il valore minimo (“EXP1 MIN”,
manopola Value 2) e massimo (“EXP1 MAX”) per fissare l’intervallo di escursione
entro il quale variare il parametro.
Allo stesso modo, indipendentemente dall’accensione o meno del tasto EXPRESSION,
tenete premuto il tasto CONTROL per circa un secondo ed assegnate il parametro correntemente indicato sul display Name al pedale di espressione 2.
NOTA: Quando si cambia il tipo di effetto o il parametro assegnato al target di espressione (per il controllo da parte di uno dei due pedali), il target sarà automaticamente
inizializzato su “--OFF--” (fanno eccezione le impostazioni “A/*****”, “D/INPUT”
ed “R/INPUT”).
SUGGERIMENTO: Quando selezionate l’effetto “VOX WAH” con il selettore
PEDAL, il parametro “P/MANUAL” (posizione del wah) è automaticamente assegnato al pedale di espressione 1. Se a questo punto scegliete un effetto PEDAL differente da VOX WAH senza variare altre impostazioni, i parametri Target, Min e Max
Pedali
63
Page 74
torneranno immediatamente ai valori originali. (Fa eccezione “P/*****”, che sarà inizializzato sullo status “--OFF--” e non sul valore originale).
NOTA: I valori MIN e MAX sono inizializzati ogni volta che si modifica il target di
espressione.
IMPOSTARE IL TARGET DI ESPRESSIONE
In basso sono riportati i valori impostabili come target di espressione.
Premete il tasto EXPRESSION per farlo lampeggiare, ed impostate i valori utilizzando le
manopole Value 1-6.
“*/######”: Target di espressione EXP 1 (il display Value indica E1)Manopola Value 1
“EXP 1 MIN:” Range Target EXP 1 (pedale di espress. 1) (val. min.)Manopola Value 2
“EXP 1 MAX:” Range Target EXP 1 (pedale di espress. 1) (val. max)Manopola Value 3
“*/######”: Target di espressione EXP 2 (il display Value indica E2)Manopola Value 4
“EXP 2 MIN:” Range Target EXP 2 (pedale di espress. 2) (val. min.)Manopola Value 5
“EXP 2 MAX:” Range Target EXP 2 (pedale di espress. 2) (val. max)Manopola Value 6
NOTA: Le voci di cui sopra possono essere impostate individualmente per ciascun
Programma. Per tale motivo, se si desidera conservare le selezioni effettuate, salvate il
Programma in memoria prima di selezionarne uno differente o spegnere la
ToneLabSE.
Riprendendo la procedura descritta per il paragrafo “Assegnazione Veloce del Target di
Espressione”, vediamo ora come assegnare il parametro PITCH dell’effetto di modulazione
PITCH SHIFTER al pedale di espressione 1.
1. Usate il selettore MODULATION per selezionare l’effetto PITCH SHIFTER. Per facili-
tare l’ascolto delle variazioni, inizializzate l’effetto stesso. Se perciò il PITCH SHIFTER
risulta già selezionato, ruotate la manopola MODULATION su un altro effetto e quindi
riportatela su PITCH SHIFTER.
NOTA: Quando si cambia il tipo di effetto o il parametro assegnato al target di espressione (per il controllo da parte di uno dei due pedali), il target sarà automaticamente
inizializzato su “--OFF--” (fanno eccezione le impostazioni “A/*****”, “D/INPUT”
ed “R/INPUT”).
SUGGERIMENTO: Quando selezionate l’effetto “VOX WAH” con il selettore
PEDAL, il parametro “P/MANUAL” (posizione del wah) è automaticamente assegnato al pedale di espressione 1. Se a questo punto scegliete un effetto PEDAL differente da VOX WAH senza variare altre impostazioni, i parametri Target, Min e Max
torneranno immediatamente ai valori originali.
2. Premete il tasto EXPRESSION (il tasto inizia a lampeggiare).
3. Premete il tasto cursore o ruotate la manopola Value 1 fino a leggere sul display Value
l’indicazione “E1”.
4. Utilizzate i tasti cursore , oppure ruotate la manopola Value 1 fino a visualizzare sul
display name l’indicazione “M/PITCH”. Il parametro PITCH dell’effetto PITCH
SHIFTER è stato così assegnato al pedale di espressione 1.
NOTA: A differenza di altri parametri, l’editing del PITCH non ha luogo quando si
usa il pedale di espressione. Questo per consentire una variazione lineare della traspo-
64
Page 75
sizione anche quando i valori MIN e MAX sono vicini tra loro in termini assoluti (cioè
in quei casi in cui si desidera usare il pedale di espressione solo per produrre variazioni minime d’intonazione).
NOTA: Il pedale di espressione è inefficace ai fini del controllo quando il target è
impostato su “--OFF--”.
Il target di espressione può essere specificato come segue:
(“*/######*: Categoria Target, ######: Parametro Target”
• ESEMPI
“--OFF--”---OFFNessun Controllo
“VOLUME”---Pedale di Volume
“P/DIRECT”--- (*: P (pedal))DIRECT (quantità di mix del suono
originale) per un effetto PEDAL
(es: OCTAVE)
“M/SPEED”--- (*: M (modulation))SPEED di un effetto di modulazione
“D/INPUT”--- (*: D (delay))Livello d’ingresso del segnale ad un
effetto di delay
“R/MIX”--- (*: R (reverb))MIX (quantità di mix del segnale
elaborato) per un effetto di riverbero
“A/VRGN A” --- (*: A (amp))[VR GAIN] (canale A) di un
modello di amplificatore
Oltre agli esempi appena descritti, è naturalmente possibile assegnare ai due pedali di
espressione molti altri parametri per ciascun modello di effetto.
Se necessario, è anche consentito effettuare impostazioni più precise.
NOTA: Per le impostazioni “--OFF--”, “VOLUME”, “M/PITCH”, “D/INPUT” ed
“R/INPUT”, l’uso del pedale di espressione non da luogo all’editing del parametro.
5. Ruotate la manopola Value 2 fino a visualizzare sul display Name l’indicazione “EXP 1
MIN”. In questo modo potete specificare il valore di PITCH da assegnare al pedale
quando questo è al minimo dell’escursione. Utilizzate la manopola Value 2 oppure i tasti
cursore , per impostare il valore desiderato.
6. Ruotate la manopola Value 3 fino a leggere sul display Name l’indicazione “EXP 1
MAX”. In questo modo potete specificare il valore di PITCH da assegnare al pedale
quando questo è al massimo dell’escursione. Utilizzate la manopola Value 3 oppure i
tasti cursore , per impostare il valore desiderato.
Usate il pedale di espressione, e verificate che l’intonazione delle note cambi in base
all’intervallo appena specificato.
Analogamente a quanto appena descritto, usate le manopole Value 4-6 oppure i tasti cursore , e , per effettuare le impostazioni desiderate per il parametro target relativamente al pedale di espressione 2 (le regolazioni per il pedale di espressione 2 sono
valide quando il display Value indica “ES2”).
NOTA: I valori MIN e MAX sono inizializzati ogni volta che si modifica il target di
espressione.
7. Premete il tasto EXIT per tornare alla modalità precedentemente selezionata.
Pedali
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NOTA: Per conservare le variazioni apportate, salvate il Programma sulla memoria
interna.
IMPOSTAZIONI D’INIZIALIZZAZIONE PER IL PEDALE DI ESPRESSIONE
“EXP1INIT” Impostazioni d’inizializzazione per il pedale di espressione 1
“EXP2INIT” Impostazioni d’inizializzazione per il pedale di espressione 2
Premendo più volte il tasto cursore mentre il tasto EXPRESSION lampeggia, sul display appare l’indicazione “EXP1INIT”.
Premete a questo punto nuovamente il tasto per visualizzare “EXP2INIT”.
“EXP1INIT” permette di stabilire se i dati di controllo per il pedale di espressione 1
(cioè la posizione del pedale) debbano essere mantenuti quando si seleziona un Programma differente da quello oggetto di editing (“EXP2INIT” consente lo stesso tipo di
regolazione per il pedale di espressione 2).
Utilizzate i tasti cursore , per variare l’impostazione secondo le vostre necessità.
Quando il parametro è impostato su “OFF”: Nel momento in cui si seleziona un Programma diverso, il parametro specificato come target di espressione cambia in base alla
posizione corrente del pedale.
Quando il parametro è impostato su “ON”: Il parametro è inizializzato sullo stesso
valore salvato in memoria.
Premete il tasto EXIT per uscire dall’operazione di editing e tornare alla modalità operativa precedentemente selezionata.
NOTA: I valori specificati per “EXP1INIT” ed “EXP2INIT” sono validi per tutti i
Programmi e non per un singolo Programma. Inoltre, il loro salvataggio in memoria
ha luogo automaticamente.
IMPOSTARE LO SWITCH CONTROL
Per ciascun pedale di controllo è possibile effettuare le impostazioni in basso descritte.
Premete lo switch CONTROL (che inizia a lampeggiare), ed utilizzate la manopola Value 1
per selezionare la funzione che desiderate controllare con il pedale.
IMPOSTARE LO STATUS ON/OFF DI CIASCUN EFFETTO
• “I/ON OFF”On/Off dell’effetto Insert
• “P/ON OFF”On/Off dell’effetto Pedal
• “A/ON OFF”On/Off del modello di Amplificatore
• “C/ON OFF”On/Off del modello di Cabinet
• “M/ON OFF”On/Off dell’effetto Modulation
• “D/ON OFF”On/Off dell’effetto Delay
• “R/ON OFF”On/Off dell’effetto Reverb
NOTA: Lo status On/Off è indicato dall’accensione o meno dei LED CONTROL.
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USARE IL TAP TEMPO PER IMPOSTARE UN PARAMETRO
• “MOD TAP”Utilizzo del TAP TEMPO per l’impostazione del parametro
SPEED per gli effetti di modulazione.
• “DLY TAP”Utilizzo del TAP TEMPO per l’impostazione del parametro
TIME per gli effetti di delay.
NOTA: Il LED dello switch CONTROL lampeggia in base al tempo specificato.
IMPOSTAZIONE DEL PARAMETRO FACTOR PER LA MANOPOLA VALUE 2
Quando assegnate il parametro SPEED di un effetto MODULATION o il parametro TIME di
uno di DELAY al pedale di espressione, potete impostare i sotto-parametri LFO SPEED (per
l’effetto di Modulazione) o DELAY TIME (per l’effetto di Delay) in base all’intervallo compreso tra due pressioni dello switch Control. In questo caso, tale periodo di tempo viene
applicato al parametro in base ad un “fattore” (‘factor’, cioè un multiplo o sottomultiplo) pari
a 1/6, 1/4, 1/3, 1/2, 2/3, 3/4, 1, 4/3, 3/2, 2, 3 o 4, e relativamente all’impostazione del
parametro FACTOR (manopola Value 2).
NOTA: Il tempo massimo tra ciascuna pressione dello switch non può essere superiore a dieci secondi.
NOTA: L’impostazione di FACTOR è inefficace se si seleziona un qualsiasi
parametro diverso da MOD TAP o DLY TAP.
CONTROLLO DELL’EFFETTO
• “FLN TRIG”LFO START TRIGGER per l’effetto CLASSIC FLANGER
• “ROT SPD”SPEED SW per l’effetto ROTARY
• “HOLD DLY”Funzione HOLD per l’effetto HOLD DELAY
NOTA: Il controllo è possibile solo nel caso in cui si sia selezionato un effetto valido.
1. Premete lo switch CONTROL (che inizia a lampeggiare).
2. Per selezionare il target di controllo, usate i tasti cursore , oppure la manopola
Val ue 1 .
3. Se avete scelto MOD TAP o DLY TAP, premete il tasto cursore o ruotate la manopola
Value 2 fino a leggere sul display Name l’indicazione “FACTOR”, e specificate la proporzione di SPEED o TIME in relazione all’intervallo delle pressioni sullo switch. Se ad
esempio avete selezionato DLY TAP come target, ed impostato FACTOR su “1-4”, il
tempo di delay corrisponderà ad un quarto (1/4) dell’intervallo compreso tra le due pressioni dello switch.
4. Premete il tasto EXIT per tornare alla modalità precedentemente selezionata.
67
Pedali
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IMPOSTARE LA SENSIBILITA’ DEI PEDALI
Se notate che con i pedali della ToneLabSE non riuscite a raggiungere l’effetto o il volume
pieno (oppure, viceversa, l’effetto/volume minimo) anche quando i parametri Min e Max
sono impostati sull’intervallo massimo consentito, seguite le procedure in basso descritte per
calibrare adeguatamente i controller.
NOTA: Durante l’operazione di calibrazione, manovrate i pedali con le mani, dato
che in questo modo sarete in grado di ottenere una più precisa impostazione di sensibilità.
PEDALE DI ESPRESSIONE 1
1. Spegnete la ToneLabSE.
2. Tenete premuti contemporaneamente i tasti EXPRESSION e CHAIN, ed accendete la
ToneLabSE. Sul display Name appare l’indicazione EXP1 MIN.
3. Spingete il pedale completamente indietro (verso di voi) e rilasciatelo una volta raggiunta l’escursione minima.
4. Premete il tasto GLOBAL. Sul display Name appare l’indicazione
EXP1 MAX.
5. Spingete lentamente in avanti il pedale 1, e rilasciatelo una volta
raggiunta l’escursione massima.
NOTA: Per annullare la procedura di calibrazione una volta attivata, premete il tasto
EXIT.
6. Premete il tasto GLOBAL. Sul display Name apparirà per circa un secondo il messaggio
COMPLETE, dopodichè la ToneLabSE tornerà alla modalità operativa normale.
Nel caso in cui la calibrazione non dovesse essere portata a termine correttamente, sul
display Name apparirà dapprima il messaggio ERROR, e quindi l’indicazione EXP1
MIN. Ripetete l’operazione a partire dal punto 3 della procedura.
NOTA: Se la calibrazione del pedale dovesse risultare impossibile (messaggio
ERROR ripetutamente mostrato ad ogni tentativo), è possibile che la ToneLabSE
possa essere stata in qualche modo danneggiata. Contattate al più presto il rivenditore
VOX locale o il più vicino centro di assistenza autorizzato.
PEDALE DI ESPRESSIONE 2
1. Spegnete la ToneLabSE.
2. Tenete premuti contemporaneamente i tasti CONTROL e CHAIN, ed accendete la
ToneLabSE. Sul display Name appare l’indicazione EXP2 MIN. Eseguite i passi 3-6
della procedura descritta per il pedale di espressione 1 per calibrare il controller.
NOTA: Se la calibrazione del pedale dovesse risultare impossibile (messaggio
ERROR ripetutamente mostrato ad ogni tentativo), è possibile che la ToneLabSE
possa essere stata in qualche modo danneggiata. Contattate al più presto il rivenditore
VOX locale o il più vicino centro di assistenza autorizzato.
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Page 79
Controllo via MIDI
Il termine MIDI è l’acronimo di Musical Instrument Digital Interface, uno standard mondiale
per lo scambio di informazioni tra strumenti musicali elettronici e computer. L’uso di appositi
cavi MIDI per il collegamento tra moduli consente la trasmissione/ricezione di messaggi speciali per il la gestione a distanza di eventi musicali e non, anche tra dispositivi appartenenti a
produttori diversi tra loro.
La ToneLabSE utilizza il protocollo MIDI per comunicare con altri moduli dello stesso
genere. Grazie a questo linguaggio è possibile:
•Usare la ToneLabSE per selezionare i Programmi su un’unità MIDI esterna, oppure
sfruttare quest’ultima per richiamare i suoni della ToneLabSE. Æ (“Program Change”)
•Gestire un modulo MIDI esterno mediante l’uso dei controller (e viceversa, ad es.:
Volume, effetti, etc.) Æ (“Control Change”)
•Usare il software Sound Editor per l’impostazione e l’editing dei parametri Æ (“Parameter Change”)
•Eseguire il back-up (salvataggio) ed il ripristino (caricamento) dei Programmi della
ToneLabSE. Æ (“Back-up e ripristino dei Programmi”)
NOTA: Per poter eseguire tutte le operazioni sopra descritte, dovrete procurarvi un
cavo MIDI e collegarlo tra la ToneLabSE e l’unità MIDI esterna, ed impostare i canali
MIDI nel modo più appropriato (Æ “Collegare un modulo MIDI esterno/computer”;
“Impostare il canale MIDI”).
NOTA: Le variazioni apportate ai parametri descritti in questa parte del manuale sono
automaticamente salvate in memoria. Una volta effettuata l’impostazione, premete
semplicemente il tasto EXIT (3.7) per tornare alla modalità precedentemente selezionata.
NOTA: Qualora l’unità MIDI esterna non dovesse rispondere a determinati messaggi
MIDI, ciò significa che questi non possono essere utilizzati ai fini del controllo. Consultate a tal proposito le tabelle di Implementazione MIDI della ToneLabSE e
dell’unità MIDI esterna per verificare il grado di compatibilità.
69
MIDI/Digital
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COLLEGARE UN MODULO MIDIESTERNO/COMPUTER
Se desiderate utilizzare la ToneLabSE per la gestione di un modulo MIDI esterno, collegate
un’estremità del cavo MIDI alla porta MIDI OUT della ToneLabSE, e l’altro alla porta MIDI
IN del modulo esterno.
Viceversa, per controllare la ToneLabSE da un modulo MIDI esterno (sequencer, etc.), collegate la porta MIDI OUT di quest’ultimo alla porta MIDI IN della ToneLabSE.
Quando si collega la ToneLabSE ad un sequencer MIDI esterno o ad un Sound Editor, il
flusso dati scorre normalmente in entrambe le direzioni, per cui sarà necessario connettere la
porta MIDI OUT della ToneLabSE all’ingresso MIDI IN del modulo esterno, e la porta MIDI
OUT di quest’ultimo all’ingresso MIDI IN della ToneLabSE.
Interfaccia MIDI
MIDI OUT
Ad un Sequencer
MIDI/Computer
NOTA: Per il collegamento della
ToneLabSE ad un computer è
indispensabile utilizzare un’inter-
MIDI INMIDI OUT
MIDI IN
faccia MIDI (vedi figura a lato).
Alcune interfacce USB-MIDI
potrebbero non essere in grado di
trasmettere/ricevere i messaggi di
Sistema Esclusivo della
ToneLabSE
ToneLabSE.
IMPOSTARE IL CANALE MIDI (GLOBAL “MIDI CH”)
Per consentire lo scambio di dati tra la ToneLabSE ed un modulo MIDI esterno, è necessario
innanzitutto impostare entrambe le unità sullo stesso numero di canale MIDI. Per specificare
il numero di canale MIDI sulla ToneLabSE:
1. Premete il tasto GLOBAL (3.4).
2. Sul display Name (3.8) appare l’indicazione “MIDI CH”. Qualora il display dovesse
mostrare qualcos’altro, premete i tasti , fino a visualizzare l’indicazione di cui
sopra.
3. Utilizzate la manopola Value 3 (2.2) oppure i tasti cursore , (3.1) per impostare il
canale MIDI della ToneLabSE.
4. Specificate lo stesso canale MIDI sull’unità esterna. Per i dettagli su come fare questo,
consultate il relativo manuale utente.
PROGRAM CHANGE (GLOBAL “PCHG OUT”)
Quando si seleziona un Programma sulla ToneLabSE, l’unità trasmette un messaggio di Program Change dalla porta MIDI OUT; ciò permette di richiamare lo stesso numero di Programma sul modulo MIDI esterno connesso alla porta MIDI OUT della ToneLabSE.
Analogamente, quando la ToneLabSE riceve un messaggio di Program Change trasmesso da
un modulo MIDI esterno, seleziona automaticamente il numero del Programma incorporato
nel messaggio ricevuto. La procedura che segue descrive come impostare la ToneLabSE in
maniera da consentirle o meno la trasmissione di tali tipi di messaggi.
70
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NOTA: I numeri di Program Change non utilizzati dalla ToneLabSE sono ignorati.
Per conoscere l’intervallo di valori valido, fate riferimento alla “Tabella d’Implementazione MIDI” alla fine del presente manuale.
1. Premete il tasto GLOBAL (3.4).
2. Premete i tasti , (3.2) fino a far apparire sul display Name (3.8) “PCHG OUT”.
3. Utilizzando la manopola Value 6 (2.2) oppure i tasti cursore , (3.1), specificate
l’impostazione desiderata:
“OFF”: Impedisce la trasmissione dei messaggi di Program Change.
“On”: Consente la trasmissione dei messaggi di Program Change.
CONTROL CHANGE (GLOBAL “CCHG I/O”)
Quando si utilizzano i pedali di espressione 1 o 2, l’unità trasmette i corrispondenti messaggi
di Control Change.
Ciò significa che è possibile gestire in tempo reale le funzioni equivalenti sul modulo MIDI
esterno connesso alla porta MIDI OUT della ToneLabSE.
Analogamente, con la trasmissione di tali tipi di messaggio da un modulo MIDI esterno è
possibile controllare le funzioni della ToneLabSE esattamente come se l’operazione fosse
compiuta dal controller a pedale.
Per conoscere l’elenco completo delle funzioni controllabili da un modulo MIDi esterno,
consultate il punto 4 della procedura in basso descritta, che illustra come abilitare o meno la
ToneLabSE alla trasmissione/ricezione dei messaggi di Control Change.
1. Premete il tasto GLOBAL (3.4).
2. Premete i tasti , (3.2) fino a far apparire sul display Name (3.8) “CCHG I/O”.
3. Utilizzando la manopola Value 6 (2.2) oppure i tasti cursore , (3.1), specificate
l’impostazione desiderata:
“OFF”: Impedisce la trasmissione/ricezione dei messaggi di Control Change.
“On”: Consente la trasmissione/ricezione dei messaggi di Control Change.
NOTA: L’impostazione OFF impedisce qualsiasi tipo di trasmissione/ricezione dei
messaggi di Control Change, anche nel caso in cui si sia specificato un numero di CC
valido (punto 4 della presente procedura).
4. Premete simultaneamente i tasti cursore , (3.2) per accedere alla schermata che permette di specificare individualmente lo status on/off di trasmissione e ricezione dei messaggi di Control Change. Usate sempre i tasti cursore , per selezionare ciascun
controller.
L’ordine di visualizzazione sul display è il seguente:
“EXP1 PDL”Pedale di espressione 1
“EXP2 PDL”Pedale di espressione 2
“CTRL PDL”On/Off del pedale di controllo
“VOL PDL”Pedale di Volume
“TAP SW”On/Off dello switch TAP
“PEDAL FX”On/Off effetto PEDAL
“MOD FX”On/Off effetto MODULATION
“DELAY FX” On/Off effetto DELAY
5. Per ciascun controller, specificate se consentire o meno alla ToneLabSE la trasmissione/
ricezione dei corrispondenti Control Change. Qualora desideraste abilitare la trasmissione/ricezione per un determinato controller, impostate il numero di Control Change:
selezionate prima il controller, e quindi usate la manopola Value 6 (2.2) oppure i tasti
cursore , (3.1) per effettuare l’impostazione desiderata.
“OFF”:Impedisce la trasmissione/ricezione dei messaggi di Control
Change.
“CC00”/ “CC95”: Indica il numero di Control Change trasmesso in risposta all’utilizzo
del controller. Analogamente, la ricezione di uno di questi numeri di
Control Change (trasmesso da un’unità MIDI esterna) da parte della
ToneLabSE determina l’esecuzione della funzione corrispondente.
6. Per tornare alla schermata precedente, premete contemporaneamente i tasti cursore ,
(3.2).
PARAMETER CHANGE (GLOBAL “SYEX OUT”)
In seguito all’utilizzo dei tasti e delle manopole della ToneLabSE per l’editing dei valori di
un parametro, l’unità trasmette messaggi di sistema esclusivo (Parameter Change).
Se desiderate permettere la trasmissione di tali messaggi ad un modulo MIDI esterno,
impostate il parametro “SYEX OUT” su “On”. Il parametro dovrebbe essere abilitato ogni
qualvolta si intenda utilizzare il Sound Editor.
L’esempio che segue descrive come impostare lo status on/off di trasmissione dei messaggi di
Parameter Change.
1. Premete il tasto GLOBAL (3.4).
2. Premete i tasti , (3.2) fino a far apparire sul display Name (3.8) “SYEX OUT”.
3. Utilizzando la manopola Value 3 (2.2) oppure i tasti cursore , (3.1), specificate
l’impostazione desiderata:
“OFF”: Impedisce la trasmissione dei messaggi di Parameter Change.
“On”: Consente la trasmissione dei messaggi di Parameter Change.
NOTA: Quando la ToneLabSE riceve messaggi di Parameter Change o altri tipi di
dati SysEx (Sistema Esclusivo), risponde sempre alle richieste incorporate in tali messaggi - a prescindere dall’impostazione del parametro “SYEX OUT”.
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BACK UP E RIPRISTINO DEI PROGRAMMI (GLOBAL
“DUMP CUR”, “DUMP ALL”)
Tutti i dati della ToneLabSE (inclusi quelli relativi ai Programmi) possono essere trasmessi e
ricevuti sotto forma di messaggi di Sistema Esclusivo. Lo scambio di tali tipi di dati con
un’unità MIDI esterna è noto come “data dump”. Eseguendo un data dump è quindi possibile
salvare su un filer o sequencer esterno i Programmi creati sulla ToneLabSE, a patto che
questi siano in grado di ricevere e trasmettere tali tipi di messaggi. In seguito, se necessario, i
Programmi così salvati possono essere ricaricati sulla ToneLabSE per il ripristino; con questo
tipo di procedura potete perciò organizzare un gran numero di Programmi, così come trasferire i suoni da una ToneLabSE all’altra.
La trasmissione dei dati può avvenire singolarmente (un Programma per volta), oppure per
tutti i Programmi simultaneamente. In quest’ultimo caso, nella trasmissione sono inclusi tutti
i dati della ToneLabSE, comprese le impostazioni di Dump e quelle MIDI.
NOTA: La trasmissione dei data dump può essere effettuata a prescindere dallo status
del parametro “SYEX OUT”. A tal proposito, si suggerisce di disabilitare (Off) il suddetto parametro qualora si desideri trasferire i dati da una ToneLabSE all’altra. Difatti,
lasciando “SYEX OUT” su “On” ed utilizzando i tasti e le manopole di una delle due
unità, si determinerà lo stesso tipo di variazione dei parametri anche sulla seconda
ToneLab, qualcosa che potrebbe non essere del tutto voluto.
BACK UP
1. Collegate la porta MIDI OUT della ToneLabSE alla porta MIDI IN del dispositivo incaricato di ricevere il data dump.
2. Se intendete trasmettere i dati di un solo Programma, utilizzate la modalità Program
Select per scegliere il Programma i cui dati desiderate salvare.
3. Premete il tasto GLOBAL (3.4).
4. Premete i tasti cursore , (3.2) fino a far apparire sul display Name (3.8) “DUMP
CUR” oppure “DUMP ALL”.
“DUMP CUR”:(Dump current Program Data): Opzione con la quale potete trasmet-
tere solo i dati relativi al Programma correntemente selezionato. Nel
caso in cui il Programma corrente sia stato in qualche modo modificato e non si siano ancora salvate le variazioni apportate, il salvataggio comprenderà le impostazioni correnti.
“DUMP ALL”:(Dump all Data): Permette la trasmissione di tutti i dati della
ToneLabSE.
5. Impostate l’unità ricevente in modo da consentirle la ricezione e la registrazione dei dati.
NOTA: Per i dettagli al riguardo, fate riferimento al manuale utente dell’unità esterna.
6. Premete il tasto WRITE (3.6) della ToneLabSE per iniziare la trasmissione dei dati. Al
termine dell’operazione, sul display appare dapprima il messaggio “COMPLETE”,
dopodichè la schermata ritorna a quella del punto 4 della procedura. (Durante l’operazione “DUMP ALL”, sul display appare l’indicazione “SEND”).
NOTA: Durante la trasmissione dei dati, evitate di utilizzare i tasti e le manopole della
ToneLabSE o dei controller a pedale, così come di spegnere l’unità.
MIDI/Digital
73
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RIPRISTINO
1. Collegate la porta MIDI IN della ToneLabSE alla porta MIDI OUT del dispositivo incaricato di trasmettere i dati.
2. Impostate l’unità ricevente e quella trasmettente sullo stesso numero di canale MIDI. Se
possibile, selezionate lo stesso numero che avete scelto originariamente per il salvataggio dei dati sull’unità esterna.
3. Eseguite la trasmissione dei dati dall’unità esterna. Durante il periodo di ricezione, il display della ToneLabSE indicherà “RECEIVE”. Al termine dell’operazione (se andata a
buon fine), sul display apparirà il messaggio “COMPLETE”. Nel caso in cui invece si
dovessero verificare errori di sorta, l’unità mostrerà il messaggio “ERROR”. Qualora ciò
dovesse verificarsi, provate a ripetere la trasmissione dei dati.
NOTA: Per maggiori dettagli, fate riferimento al manuale utente dell’unità esterna
incaricata di trasmettere i dati.
NOTA: Durante la trasmissione dei dati, evitate di utilizzare i tasti e le manopole della
ToneLabSE o dei controller a pedale, così come di spegnere l’unità.
4. Se la trasmissione dei dati ha riguardato un solo Programma, selezionate il banco ed il
numero di destinazione in memoria, e salvate il Programma appena caricato (pag. 24).
NOTA: Il Programma caricato deve essere salvato sulla memoria interna della
ToneLabSE dopo il caricamento, pena la perdita dei dati ricevuti. La ricezione dei dati
in modalità Manual determina la sovrascrittura automatica di tutte le impostazioni
(fatta eccezione per quelle della sezione Amp, dato che rimane valida la posizione
fisica del controllo), per cui in questo caso non ci sarà bisogno di eseguire la procedura di salvataggio sulla memoria interna.
SUGGERIMENTO: Con la ricezione di tutti i dati si determina la sovrascrittura
automatica di tutti i parametri, tranne che dell’impostazione della sezione Amp e dei
valori correntemente oggetto di editing (cioè di quelli presenti nella memoria buffer).
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Ripristinare i Programmi Originali
La procedura in basso descrive come ripristinare i Programmi ed altri parametri della
ToneLabSE così come impostati originariamente dalla fabbrica.
NOTA: Questo tipo di operazione comporta la sovrascrittura di tutti i Programmi
utente, così come delle impostazioni MIDI. Se quindi desiderate preservare alcuni dei
suoni che nel frattempo avete creato, effettuate un data dump per salvarli su un dispositivo di memorizzazione esterno, oppure utilizzate gli schemi in bianco a fine
manuale per prendere nota delle impostazioni dei parametri.
1. Tenete premuti i tasti , (3.1) ed EXIT (3.7), e premete il tasto STANDBY per
accendere l’unità. L’indicazione “P” appare sul display Bank (5.1) ed i LED 1-4 (6.2)
iniziano a lampeggiare, mentre sul display Name (3.8) appare la richiesta “RELOAD?”.
Rilasciare i tre tasti premuti.
2. Se a questo punto decidete di abbandonare l’operazione, premete il tasto EXIT.
3. Premete il tasto WRITE (3.6). Sul display Name (3.8) appare l’indicazione “LOADING”, e l’unità inizia così il ripristino dei dati originali. Ad operazione compiuta, sul
display Name apparirà il messaggio “COMPLETE”, e la ToneLabSE tornerà automaticamente alla modalità Program Select.
NOTA: Evitate di spegnere l’unità mentre è in corso il ripristino dei Programmi originali.
75
MIDI/Digital
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76.77
Page 87
Risoluzione dei Problemi
Nel caso in cui sospettiate un qualsiasi malfunzionamento dell’unità, controllate i punti che
seguono per verificare di aver compiuto le operazioni secondo quanto richiesto. Se il problema continua a ripresentarsi, contattate il rivenditore oppure il distributore VOX locale.
1. La ToneLabSE non si accende dopo aver premuto lo
switch STANBY
•Verificate di aver connesso il cavo dell’alimentatore al jack AC9V sul retro dell’unità.
•Controllate di aver inserito l’alimentatore nella presa di corrente elettrica.
•Accertatevi di aver effettivamente premuto lo switch STANDBY.
•L’alimentatore AC potrebbe essere danneggiato.
2. Nessun suono in uscita
•Controllate di aver alzato il volume della chitarra.
•Verificate di aver collegato correttamente il cavo della chitarra (sia allo strumento che
alla ToneLabSE).
•Accertate l’integrità del cavo della chitarra.
•Controllate che la manopola OUTPUT LEVEL sul retro della ToneLabSE non sia in
posizione minima.
•Verificate le impostazioni di GAIN, TREBLE, MIDDLE, BASS, VR GAIN e CH
VOLUME (per alcuni tipi di amplificatori, quando tutti i controlli di EQ sono a zero, è
possibile che il suono prodotto sia molto basso o del tutto assente, dato che ciò comunque è quello che si otterrebbe con gli ampli originali!). Se avete usato la manopola
PEDAL, controllate le impostazioni di DRIVE [1] e LEVEL [3].
•Controllate se il pedale di espressione è nella posizione di volume minima (tutto indietro) e se a questo avete assegnato uno tra i parametri DRIVE, LEVEL, VOLUME,
GAIN o VR GAIN.
•Accertatevi di non aver accidentalmente attivato la funzione Mute. In caso positivo,
premete lo switch FX ON/OFF per disabilitare la suddetta funzione.
3. Impossibile ascoltare gli effetti, anche se questi sembrano essere stati selezionati...
•Controllate se il LED dell’effetto selezionato è acceso. La sezione effetti è disabilitata
quando il LED corrispondente è spento; in questo caso, premete il tasto MODE Select
per attivarla.
•Accertatevi che il parametro “DEPTH” della sezione MODULATION o il parametro
“MIX” della sezione DELAY/REVERB non sia stato impostato su valori minimi.
Premete il tasto MODE Select per scegliere un effetto, ed utilizzate le manopole Value
per impostare i parametri secondo necessità.
•Verificate che gli effetti non siano stati posti in bypass. Se sì, premete lo switch FX ON/
OFF per annullare lo status di Bypass.
dei
Problemi
Risoluzione
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4. Dopo aver selezionato l’effetto ACOUSTIC della
sezione PEDAL, il suono delle alte frequenze risulta
innaturalmente distorto
•Verificate se l’impostazione di Drive non risulti eccessivamente alta.
•Se state usando una chitarra con pick-up humbucking (e quindi con una potenza di uscita
elevata), abbassate il volume della chitarra oppure il controllo GAIN.
5. Il suono in uscita dall’amplificatore per chitarra è distorto, o comunque è diverso dal previsto
•Controllate che il parametro “OUT SEL” non sia stato impostato su “Ln” (LINE).
•Accertatevi di non aver alzato eccessivamente il controllo LEVEL sul retro dell’unità.
Effettuate le impostazioni così come descritte nel paragrafo “Collegamenti di Base”.
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