In questi giorni di strumenti plug-in economici e di elevata qualità, è facile scordarsi come parecchi anni fa, negli intrepidi giorni
dei mostri dell’ hardware, le cose fossero molto diverse. Alla fine degli anni ‘70, ad esempio, il molto ambito Minimoog costava
intorno ai 1500 euro e suonava soltanto una nota alla volta. Ma anche rivolgendosi a un concorrente del Minimoog periferico, il
salasso sarebbe stato altrettanto doloroso.
In questo periodo, nonostante il fatto che la missione di tutti i produttori fosse “la sintetizzazione monofonica alla portata di tutti”,
non era chiaro come ciò si potesse ottenere a causa degli elevati costi dei componenti.
La grande svolta è avvenuta nel Regno Unito nel 1978 con la realizzazione del primo vero sintetizzatore monofonico economico,
offerto a un pubblico desideroso ma ignaro. Concepito da Chris Huggett e Adrian Wagner, l’EDP Wasp, offerto a un prezzo di 199
sterline, preannunciava una nuova era della sintetizzazione e fu indubbiamente responsabile dell’introduzione di intere legioni di
giovani esploratori di suoni elettronici. Ovviamente, per offrire un sintetizzatore alla metà del prezzo di qualsiasi concorrente, fu
necessario introdurre alcuni compromessi, tra i quali il più evidente era la tastiera sensibile al tocco “tipo giocattolo”. In termini di
suono, il Wasp non era affatto un giocattolo ed era caratterizzato da filtri multimodalità, risonanza, portamento e da tre generatori
di inviluppo da palcoscenico. Inutile dire che fu un enorme successo e, da quanto si dice, fornì a Dave Stewart e Thomas Dolby i
primi sintetizzatori.
Dopo una successione di dispositivi add-on, di modelli rivisti e l’accrescersi della concorrenza dei mercati statunitense e giapponese,
i collaboratori di EDP presero strade diverse, ma nel 1983 Chris Huggett è rispuntato con una nuova creatura. L’aspetto radicale
di OSCar, risplendente di corpose estremità in gomma e divisori del pannello frontale, ha proseguito il tema avviato da Wasp con
alcune notevoli eccezioni.
Principalmente, non si trattava di un sintetizzatore per principianti e aveva inoltre una vera tastiera - l’OSCar era un vero mostro di
sintetizzatore con un suono difficile da uguagliare.
Sebbene spesso messo alla stregua del resto del contingente analogico, l’unica cosa in realtà analogica di OSCar (e di Wasp) era
il filtro sublime. Pressoché ogni altro suo aspetto era digitale. In termini di caratteristiche era ben fornito e comprendeva due
oscillatori contenenti forme d’onda sinusoidale, a dente di sega, quadra e ad ampiezza variabile, portamento e glissando, un
arpeggiatore completo, sequencing incorporato e una cornucopia di opzioni di filtro. L’OSCar vantava anche un’esclusiva funzione di
sintetizzazione additiva che consentiva agli utenti di costruire e salvare proprie forme d’onda mediante 24 armoniche fondamentali.
Poteva persino memorizzare le patch. Tutte queste funzioni, più l’esclusivo controllo di separazione dei filtri e il sorprendente
overdrive dei filtri, riunite insieme hanno creato un magnifico strumento sonoro.
Perché quindi l’OSCar non è diventato uno dei sintetizzatori più venduti di tutti i tempi e perché è così raro oggi?
Innanzitutto, nel 1983 l’OSCar costava 699 sterline, un prezzo solo leggermente più economico del Juno 60 polifonico di Roland
e, in un momento in cui la sintetizzazione polifonica economica aveva perseguito quella monofonica come il santo graal, è facile
capire perché ha dovuto cedere il passo a favore di un rivale in grado si suonare accordi.
In secondo luogo, il 1983 fu l’anno del MIDI, particolarmente assente nella prima produzione di OSCar, sebbene sia stato rapidamente
aggiunto dopo la fornitura delle prime centinaia di unità.
E come terza cosa, il motivo della sua rarità è assai semplice - furono prodotti soltanto all’incirca 2000 OSCar. Tuttavia, quelli
abbastanza fortunati da averne posseduto uno, sono sempre rimasti convinti che si trattasse uno dei più grandi sintetizzatori di
tutto il mondo e la loro passione ha aiutato a portare lo strumento nel regno del folklore della sintetizzazione.
In termini di potenziale sonoro, risulta difficile catalogare l’OSCar. Da un lato, utilizzando funzioni di sintetizzazione additiva, è stato
possibile che suonasse in modo molto digitale e aspro. Dall’altro, utilizzando il PWM in abbinamento al filtro con overdrive, i lead
urlanti e i bassi corposi erano senza dubbio all’ordine del giorno per molti.
In merito alla sua potenza di overdrive, il progettista e il programmatore del suono Paul Wiffen, che ha svolto un ruolo chiave ne
team EDP e OSC, ricorda che molti suonatori di sintetizzatori come Billy Currie e Jan Hammer mettevano i loro sintetizzatori tra
pedali di distorsione per creare suoni esclusivi e durante lo sviluppo suggerì a Chris Huggett che un simile effetto poteva essere
raggiunto applicando un overdrive interno al filtro. Mediante questa funzione realizzò un’emulazione del classico lead Ultravox che
alla fine diventò il suono predefinito di OSCar. Questa si rivelò anche un’astuta mossa di marketing, perché quando presentò l’OSCar
agli Ultravox alcuni mesi più tardi, la banda ne acquistò uno che nei tour prendesse il posto dell’ormai attempato ARP Odysseys.
Durante la sua vita, l’OSCar è apparso in innumerevoli tracce, agendo come strumento principale in Love’s Great Adventure degli
Ultravox, nonché eseguendo compiti di basso nella traccia Skeletons di Stevie Wonder, (tratta dall’album “Characters”). In effetti, il
mondo intero divenne involontariamente consapevole del suono dell’OSCar tramite il suo basso nel brano dei Band Aid, “Do they
Know it’s Christmas” del 1985. Tornando in un territorio leggermente più hip però, Mark Moore di S-Express lo utilizzò per la linea
di basso in “The Theme From S-Express” e apparve anche in parecchie tracce degli Underworld da “Rez” a “Rowla”.
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GMEDIA Music ha avuto una relazione a lungo termine con OSCar. Qualche tempo fa fu chiesto a Dave Spiers degli Underworld
di trovare una riserva per il loro strumento. Lo fece, ma fu così preso dal carattere dello strumento da non riuscire più a smettere
– doveva assolutamente trovarne un altro per la banda.
“Dopo averlo ascoltato, mia moglie ha insistito che lo tenessi, malgrado il fatto che generalmente si disinteressasse ai sintetizzatori.
Dopo di ciò, l’OSCar è diventato rapidamente parte di qualsiasi progetto di programmazione su qui lavoravo e all’inizio del 2002,
dopo aver espresso le mie preoccupazioni a Jon Hodgson su quanto rari e costosi stavano diventando questi strumenti, si offrì di
iniziare l’attività dettagliata di trasformarlo in strumento virtuale”.
“Di tutti i monosynth, l’OSCar è stato sempre molto interessante per me, per due motivi principali”, dice Jon. “Il primo è che è diverso
- il doppio filtro con separazione, le diverse forme d’onda, la sintesi additiva. Riesce a fare le cose in un modo un po’ esclusivo e
questo mi piace in uno strumento. Il secondo è che è l’unico che appartiene a quella che si potrebbe definire la “vecchia scuola” dei
monosynth per i quali riesco a ricordare di avere visto la pubblicità nelle riviste. Il mio interesse per i sintetizzatori e la musica deve
essere iniziato durante gli ultimi periodi di questo strumento, che decisamente si presentava interessante”
Nei due anni successivi è stato sviluppato impOSCar da Jon a prescindere dal costo o dall’impegno. Catturare l’essenza sonora e le
caratteristiche di tono dello strumento originale era di importanza suprema.
Ovviamente, in questi giorni e in quest’epoca sarebbe stato temerario non avere incorporato certe nuove caratteristiche, quale la
capacità di sincronizzare il ritmo dell’arpeggiatori e del LFO all’host sequencer, nonché l’aggiunta della funzionalità polifonica, della
sensibilità alla velocity e di una sezione di effetti supplementari.
In merito a molti dei miglioramenti, Jon commenta: “Molti di questi, in particolare le nuove modalità di filtro, erano ottenibili
sull’OSCar originale con un bisturi, alcuni conduttori e un saldatore, per cui non credo che vada contro lo spirito dell’originale.
Infatti spero che le persone scoprano che, come minimo, molti dei miglioramenti aggiungano il carattere dello strumento originale.
L’OSCar poteva trasmettere in modo polifonico dalla tastiera perciò molti musicisti si domandavano che suono avrebbe avuto un
OSCar polifonico - adesso hanno l’opportunità di scoprirlo”.
Questa è dunque la storia che sta alle spalle di impOSCar. In ogni caso, visto che i suoni e le funzioni di questo imponente strumento
sono ancora così ricercati ai giorni nostri, che ne è stato del team che stava dietro allo strumento originale e che ha fornito
l’ispirazione per questo plug-in? Siamo lieti di dire che hanno goduto di lunghe carriere nel settore degli strumenti musicali. Paul
Wiffen è attualmente consulente di Apple nel Regno Unito, nonché un giornalista altamente rispettato nel settore, mentre Chris
Huggett si è dedicato allo sviluppo di sistemi operativi per Akai Samplers e, più recentemente, è a capo del team di progetto di
Novation.
Un appello: per favore supportate gli sviluppatori, non i pirati.
Se state leggendo questo manuale cartaceo, probabilmente avete acquistato il software per cui desideriamo ringraziarvi
sentitamente. Il denaro che ricaviamo dalle vendite dell’impOSCar verrà coinvogliato nei futuri progetti di sviluppo e utilizzato per
creare altri interessanti e validi prodotti musicali. Al contrario, se non avete acquistato questo software, soffermatevi un istante
sulle implicazioni che la pirateria comporta per le società di piccole dimensioni come la nostra. Questo prodotto ha richiesto più
di due anni per essere realizzato e ha coinvolto il team di sviluppo in molti sacrifici personali e finanziari - Ciononostante abbiamo
cercato di contenere il costo dello strumento a un livello ragionevole e adottato un sistema di protezione anticopia il meno
aggressivo possibile. Per questo vi chiediamo di non supportare i pirati e di non pubblicare impOSCar su alcun newsgroup o gruppo
P2P. Grazie infinite.
Risorse web OSCar:
www.airburst.co.uk/oscar/intro.htm
www.sospubs.co.uk/sos/sep99/articles/oscar.htm
www.sonicstate.com/synth/osc_oscar.cfm
Risorse librarie OSCar.
A-Z of Analogue Synthesisers (Part Two. N - Z) - Pete Forrest
Vintage Synthesisers - Mark Vail.
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Installazione di impOSCar
All’interno del Master CD sono presenti più versioni di impOSCar. L’installazione di impOSCar può essere effettuata per qualsiasi o
per tutte le versioni tramite un unico programma di installazione, uno per Mac e uno per PC.
PC -
Introdurre l’impOSCar Master CD nell’unità CD-ROM. Dalla schermata di setup selezionate l’opzione “Install” e seguite le
istruzioni sullo schermo, inserendo attentamente il nome utente (User Name) e i codici di registrazione (Registration codes)
ESATTAMENTE come appaiono stampati all’interno di questa guida introduttiva (Getting Started).
Durante l’installazione verranno copiati sulla vostra scrivania 14 banchi di suoni (ciascuno contenente 36 presets); al termine
dell’installazione potrete spostare liberamente questi suoni all’interno del vostro hard disk, dove ritenete più opportuno.
Mac -
Introdurre l’impOSCar Master CD nell’unità CD-ROM.
Fare doppio clic sull’icona GForce impOSCar per esaminare il
contenuto del CD. Fare doppio clic sul file impOSCar.dmg ed
eseguire il programma di installazione, seguendo le istruzioni
sullo schermo ed inserendo attentamente il nome utente
(User Name) e i codici di registrazione (Registration codes)
ESATTAMENTE come appaiono stampati all’interno di questa
guida introduttiva (Getting Started). Durante l’installazione
assicuratevi di premere il pulsante “Next” fino alla fine della
procedura.
Durante l’installazione verranno copiati sulla vostra scrivania
14 banchi di suoni (ciascuno contenente 36 presets); al
termine dell’installazione potrete spostare liberamente
questi suoni all’interno del vostro hard disk, dove ritenete
più opportuno.
Nota specifica per i banchi di suoni in formato .fxb:
Durante l’installazione i suoni di impOSCar vengono copiati sulla vostra scrivania, all’interno della cartella “impOSCar”. Sarà possibile
caricare questi suoni in formato .fxb semplicemente trascinando uno dei files direttamente sull’interfaccia grafica di impOSCar.
Illustrazione del programma di installazione
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Registrazione
Dedicare alcuni minuti per la registrazione in linea di impOSCar all’indirizzo: www.gforcesoftware.com/registration/
La registrazione è necessaria per usufruire dell’assistenza tecnica gratuita.
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Caricamento dei suoni
Cubase
I suoni di ImpOSCar vengono caricati e salvati come Banchi. Per caricare un banco, è sufficiente fare clic su File>Load Bank,
selezionare la cartella impOSCar, quindi il banco desiderato. Una volta caricato il banco è possibile utilizzare il normale sistema di
gestione delle patch Cubase per scorrere ciascun suono.
Importazione dei suoni OSCar tramite sysex
Sebbene abbiamo incluso i preset originali di OSCar come impOSCar Bank, è inoltre possibile importare suoni dell’OSCar originale
tramite sysex o nastro. Ciò viene effettuato tramite un programma a sé stante disponibile liberamente agli utenti registrati dall’area
di assistenza del sito web GMEDIA Music.
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Controlli oscillatore
• Manopola OSC1 Waveform (Forma d’onda OSC1)
Poiché gli oscillatori sull’OSCar erano digitali, vi si faceva riferimento come a
OSC1 e 2 (in opposizione a VCO 1 e 2). OSC1 contiene le seguenti forme d’onda:
Triangle (triangolare), Sawtooth (a dente di sega), Square (quadra), Variable Width
Pulse (a impulso di larghezza variabile), Pulse Width Modulation (a impulso con
modulazione), Full Organ (Organo pieno), Harpsichord (clavicembalo), Strong
Lead (lead forte), Double Pulse (doppio impulso), Gritty (sabbioso), UserWave1
(Onda utente 1) e UserWave2 (Onda utente 2). La forma d’onda selezionata viene
visualizzata nelle schermate blu sopra le manopole Waveform (Forma d’onda).
Nota: quando si seleziona UserWave1 o UserWave2, per l’OSC1 o OSC2, la forma
d’onda utilizzata sarà quella creata e selezionata nella SEZIONE User Waves
(Onde utente).
• Manopola OSC2 Waveform (Forma d’onda OSC2)
Presenta le stesse forme d’onda dell’OSC1 ma, mentre con l’OSC1 è possibile
selezionare solo una forma d’onda semplice, l’OSC2 offre alcune ulteriori opzioni
elencate di seguito:
• Manopola OSC2 Oct Shift (OCT SHIFT)
Ciò consente di modificare la posizione di ottava dell’OSC2 sull’intervallo di sei
ottave.
• Manopola OSC2 Transpose (Trasposizione OSC2)
Consente la trasposizione dell’OSC2 di + o - sette semitoni.
• Manopola OSC2 Detune
Ciò consente di variare l’intonazione dell’OSC2 rispetto all’OSC1 al fine di creare suoni di tipo più “spesso” o di “coro”.
• Manopola Pulse Width (PW)
A condizione che uno o entrambi gli oscillatori utilizzino le forme d’onda Pulse Width o Pulse Width Modulation, questa manopola
applica un LFO indipendente alle forme d’onda al fine di modularle. Ruotata a sinistra, la manopola PW avrà un effetto minimo e
creerà un suono più “cupo”. Quando questa manopola viene ruotata ulteriormente verso destra creerà un suono più “spesso” come
risultato dell’aumento nella modulazione.
• LED Octave Transpose (Trasposizione di ottava)
Facendo clic sulle luci rosse si traspongono globalmente entrambi gli oscillatori. Utilizzarlo in abbinamento alle manopole di
trasposizione dell’OSC2 per creare trasposizioni relative.
Sezione Ruote
• Manopola Bend
Ciò consente di determinare l’effetto che la ruota pitch bend – sull’interfaccia di impOSCar o sulla tastiera principale
– ha sul suono dell’impOSCar. È possibile selezionare qualsiasi quantità compresa tra 0 (off) e 24 semitoni (due
ottave).
• Manopola Mod – Pitch Amount (Quantità modulazione - pitch)
Qui è possibile scegliere la quantità di pitch modulation introdotta dalla ruota modulation. Sono disponibili entrambe
le impostazioni di pitch modulation + e -, con l’impostazione zero a ore 12. La velocità di questa modulazione è
governata dalla velocità del LFO.
• Manopola Mod – Filter Amount (Quantità modulazione - filtro)
Simile alla succitata funzione Pitch Mod, solo che questa volta la ruota modulation influenzerà la quantità del filtro.
Nuovamente, la velocità della modulazione del filtro è determinata dalla velocità del LFO.
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Controlli Glide
• Manopola Glide Type (Tipo glide)
impOSCar contiene un set straordinariamente completo di opzioni glide. Le sei modalità sono le seguenti:
1. Normal (Normale): un semplice portamento in cui il tempo tra ciascuna nota è governato dalla manopola
Glide Time. Nelle prime tre modalità “non fissate”, Glide Time è il tempo necessario a far slittare un’ottava,
vale a dire che maggiore è l’intervallo più lungo sarà il tempo di scivolata (glide).
2. Auto (Automatica): uguale alla modalità Normal tranne che nel glide a modalità monofonica viene attivato
solo tra le note che vengono mantenute.
3. Gliss (Glissando): la modalità Glissando è simile a quella Normal ma invece di una transizione omogenea
tra ciascuna nota si sentono in realtà passi di semitono.
4. Normal - Fixed (Nomale - fissa): come la modalità Normal con l’eccezione che nella modalità Normal Fixed il tempo di
glide è quello necessario tra qualsiasi due note, indipendentemente dall’ampiezza dell’intervallo.
5. Auto - Fixed (Automatica - fissa): come la modalità Auto, dove il portamento viene attivato solo per le note di legato,
tranne che il tempo di glide è quello tra qualsiasi due note, indipendentemente dall’ampiezza dell’intervallo.
6. Gliss - Fixed (Glissando - fissa): come nella precedente modalità Glissando tranne che in questo caso il tempo di glide è
quello tra qualsiasi due note, indipendentemente dall’ampiezza dell’intervallo.
Determina il bilanciamento relativo tra OSC1 e OSC2.
• Manopola Noise Balance (Bilanciamento rumore)
Altera il bilanciamento tra i toni combinati di OSC1 e OSC2 e un generatore di “rumore bianco”.
Controlli LFO
• Manopola LFO Waveform (Forma d’onda LFO)
Mentre lo strumento originale aveva sei forme d’onda LFO questa
quantità è stata raddoppiata sull’impOSCar. Le forme d’onda dell’OSCar
originale erano:
Triangle, Sawtooth, Square, Filter Env, Random e Kbd. L’ultima è stata
sostituita da Guitar (un’onda solo positiva, per cui si ha il vibrato solo
al di sopra del pitch del tasto).
• Le nuove forme d’onda aggiuntive includono:
Triangle 3 Step, Sawtooth 4 Step, Triangle 5 Step, Sawtooth 8 Step,
Pattern1 e Pattern 2. Le forme d’onda LFO selezionate vengono
visualizzate nello schermo blu sopra la manopola Waveform.
• Manopola LFO Filter Amount (Quantità filtro LFO)
Controlla la profondità del LFO e, a sua volta, l’effetto che il LFO ha sul
filtro. Questo parametro ha sia valori positivi sia negativi e l’effetto
risultante è direttamente correlato sia alla forma d’onda del LFO sia alla
velocità del LFO.
• Manopola LFO Rate (Velocità LFO)
Questo governa la velocità del LFO. Sono presenti quattro modalità LFO che dipendono dalla posizione della manopola LFO Sync.
Ad esempio, con la manopola Sync impostata su “Free” la velocità viene data in Hertz, ma se è impostata su “MIDI” il valore viene
visualizzato in cicli per barra. Per ulteriori informazioni sulle modalità di sync, vedere la manopola LFO Sync (di seguito).
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• Manopola LFO Intro (Introduzione LFO)
Questa manopola consente di ritardare l’avvio del LFO dopo il suono di una nota. Il ritardo LFO o tempo di “introduzione”, è dato
in secondi.
• Manopola LFO Pitch Modulation
Questa manopola determina la quantità di pitch modulation o di vibrato applicato al suono. Come nel caso della manopola LFO
Filter Amount, questa è direttamente correlata alla forma d’onda LFO e alla velocità LFO. Anche questo parametro ha valori sia
positivi sia negativi con valori fino a + o - sette semitoni.
• Manopola Env2 - Pitch (Inviluppo 2 - Picth)
Con questa manopola è possibile utilizzare l’inviluppo del filtro (ENV2) per effettuare modifiche al pitch del suono. Nuovamente,
questo ha sia valori positivi sia valori negativi, fornendo un intervallo fino a + o - sette semitoni.
• Manopola LFO Synchronization
Fornisce quattro modalità di sincronizzazione nelle quali può operare l’ LFO:
Free: modalità a esecuzione libera che non fornisce alcuna sincronizzazione tra le voci polifoniche. Ottimo per i cori
1.
vorticosi.
Lock: selezionando questo si bloccano tutte le voci polifoniche in sincronia l’un l’altra.
2.
Clock: sincronizza l’ LFO con il ritmo principale, che può essere esso stesso sincronizzato al MIDI per creare effetti LFO che
3.
da abbinare all’arpeggiatore.
4. MIDI: sincronizzato al MIDI, bypassando l’orologio principale.
Controlli filtro
Il filtro dell’OSCar era unico in quanto consisteva di 2 filtri da 12dB che potevano essere combinati
in serie per creare il filtro a 24dB. Le modalità dei filtri erano LPF, BPF e HPF con un’opzione “no
track”. Abbiamo rimosso l’opzione “no track” perché è possibile ottenere lo stesso risultato mediante
la manopola KEYB TRACK. In ogni caso, impOSCar si è espanso su queste modalità originali
aggiungendone altre che erano ottenibili sullo strumento originale utilizzando con cautela un
saldatore.
• Manopola Filter Type:
effettua la selezione tra nove opzioni di filtro:
1. Low Pass 24dB: dove i due filtri da 12dB vengono combinati in “serie” e consentono il
passaggio delle frequenza basse durante il filtro delle alte frequenza.
2. Band Pass 24dB: dove i due filtri da 12dB sono combinati in “serie” e consentono il
passaggio della banda di frequenze selezionate durante il filtro di qualsiasi cosa al di fuori di
quell’intervallo. Nota: in questa modalità i due filtri vengono organizzati come un filtro passa
basso e un filtro passa alto e non come 2 filtri passa banda.
3. Hi Pass 24dB: nuovamente dove i due filtri da 12dB vengono combinati in “serie” per consentire il passaggio delle alte
frequenze durante il filtro della basse frequenze.
4. Low Pass 2 Pole: dove i due filtri sono organizzati in “parallelo” e consentono il passaggio delle basse frequenza durante il
filtro delle alte frequenze. In questa modalità, se la separazione (Separation) è impostata a zero, si ottiene lo stesso effetto
del normale filtro a 12dB. Tuttavia, se è impostata a un valore diverso da zero, si ottengono picchi di risonanza e punti di
taglio (cutoff).
5. Band Pass 2 Pole: dove i due filtri da 12dB vengono combinati in “parallelo” consentendo il passaggio della banda di
frequenze selezionata durante il filtro di qualsiasi cosa al di fuori di tale intervallo. Di nuovo, se la separazione è impostata a
zero, si ottiene lo stesso effetto di un filtro singolo a 12dB. Tuttavia, se è impostata a un valore diverso da zero, si ottengono
picchi di risonanza e punti di taglio (cutoff)
6. Hi Pass 2 Pole: dove i due filtri da 12dB vengono combinati in “parallelo” per consentire il passaggio delle alte frequenze
durante il filtro della basse frequenze. Di nuovo, se la separazione è impostata a zero, si ottiene lo stesso effetto di un
filtro singolo a 12dB. Tuttavia, se è impostata a un valore diverso da zero, si ottengono picchi di risonanza e punti di taglio
(cutoff)
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7. Lo Pass//Band Pass: dove i filtri passa alto e passa basso sono organizzati in “parallelo”. In questa modalità con separazione
a zero o superiore si ottiene un effetto “notch” o “band reject”.
8. Lo Pass//Hi Pass: simile al precedente ma dove i filtri passa alto e passa basso sono organizzati in “parallelo”
9. Band Pass//Hi Pass: di nuovo, simile alle due precedenti modalità di filtro, solo che questa volta i filtri passa alto e passa
basso sono organizzati in “parallelo”.
• Manopola Q o Resonance (Risonanza):
questo incrementa le armoniche attorno alla frequenza di taglio.
• Manopola Separation (Separazione):
unica per OSCar e impOSCar. Questa prende due filtri da 12dB e consente il controllo indipendente delle relative frequenza di taglio.
Se utilizzata con la modalità di filtro a quattro poli o a due poli, è possibile separare i filtri per un massimo di 24 semitoni.
Nota: nelle prime sei modalità di filtro, ha luogo la separazione a valore zero quando la manopola è completamente ruotata verso
sinistra. Nelle ultime tre modalità multiple, ha luogo la separazione a valore zero quando la manopola è posta a ore 12.
• Manopola Amount (Quantità):
determina la quantità applicata all’inviluppo del filtro (ENV2). Ciò funziona anche nelle modalità positiva e negativa.
impOSCar ha cinque modalità di attivazione indicati di seguito:
1. Single (Singola): mediante questa modalità gli inviluppi vengono
riattivati solo quando il loro ciclo è completo. Quando si suonano
righe di legato, la prima nota attiva il contorno di inviluppo e tutte le note successive si sentono a livello di sustain.
Multi: qui, gli inviluppi vengono attivati ogni volta che si suona una nota senza prima attendere che il ciclo di inviluppo
2.
sia finito. Diversamente dal trigger singolo, quando si suonano righe di legato, tutte le note riattiveranno il contorno di
inviluppo.
3. Rpt 1: utilizzato in abbinamento alla manopola Tempo, Rpt1 attiva la riattivazione di Amplitude Envelope (Env1).
4. Rpt 2: simile alla funzione Rpt1, Rpt2 attiva la riattivazione di Filter Envelope (Env2) in accordo con il ritmo selezionato.
5. Rpt 1+2: questo attiva la riattivazione sia dell’inviluppo del filtro sia di quello di ampiezza in accordo con la manopola
Tempo.
• Manopola Tempo (Ritmo):
controlla il ritmo dell’arpeggiatore o la riattivazione degli inviluppi come descritto in precedenza. Il ritmo dell’impOSCar può essere
sincronizzato con l’orologio interno oppure con una sorgente esterna (vedere sincronia arpeggio a pagina 16). Se impostato su
Clock la velocità del ritmo (Tempo Rate) viene mostrata come BPM. Se impostato su External Clock la velocità del ritmo (Tempo
Rate) è mostrata come battiti per barra.
• Manopola Gate Time (Tempo gate):
quando si utilizza una delle opzioni di attivazione Rpt succitate questa manopola può essere utilizzata per alterare il Gate Time
(Tempo del gate) di uno o l’altro o di entrambi gli inviluppi L’impostazione predefinita di Gate Time è 50% e spostando la manopola
verso destra si estende il tempo di gate mentre spostandola verso sinistra lo si accorcia.
Per un controllo ottimale di Gate Time accertarsi che i tempi di rilascio di ciascun inviluppo non siano troppo lunghi.
• Manopola Function (Funzione):
partenza radicale dello strumento originale, qui la manopola Function effettua la selezione fra sei modalità polifoniche:
1. Mono: seleziona la modalità monofonica, ideale righi di lead o di basso.
Duo: possono essere suonate al massimo due note contemporaneamente, una delle due con la capacità di suonare uno o
2.
entrambi gli oscillatori, in funzione se viene suonata una o due note (vedere Uso della modalità Duo a pagina 20)
3. Poly4: modalità polifonica a quattro voci.
4. Poly8: modalità polifonica a otto voci.
5. Poly12: modalità polifonica a dodici voci.
6. Poly16: modalità polifonica a sedici voci.
Cenni sul carico della CPU e sulla polifonia
Se si utilizza un massimo di otto voci (note, ad esempio, utilizzare la modalità Poly8 poiché questa può ridurre notevolmente il
consumo delle risorse della CPU (se si utilizzano 4 voci, selezionare Poly4, se 12 Poly12).
Vi sono due motivi per l’utilizzo di un numero di inferiore di voci rispetto al massimo consentito di 16:
1. Come prima cosa, tende a contenere l’uso del processore. In secondo luogo, limita la quantità delle voci che suonano
quando si utilizzano suoni con lunghi tempi di rilascio di inviluppo.
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Velocità della tastiera Controlli di risposta
• Manopola Keyboard Track (Controllo tastiera):
questa consente di variare il controllo della tastiera in
relazione al taglio del filtro. Scegliendo una posizione
della manopola verso sinistra il filtro si apre di più sui tasti
inferiori della tastiera e diminuisce questo effetto mentre
si suona la tastiera. L’impostazione della manopola su una
posizione verso destra dal centro ha l’effetto opposto.
Nota: impostando il controllo della tastiera sul valore di uno, la frequenza di taglio del filtro controlla la tastiera nello stesso modo
dell’OSCar originale nelle prime tre modalità di filtro (con controllo). Qui, un cambio di un’ottava sulla tastiera fornisce all’incirca
un cambio di un’ottava nel taglio. Impostare il controllo sul valore zero significa nessun controllo secondo le impostazioni del filtro
no-track sullo strumento originale.
• Manopola Attack/Decay (Attacco/Decadimento):
la manopola a ore 12 significa valore zero e ruotandola verso sinistra si accorciano i tempi di attacco dell’inviluppo quando si suona
ad alte velocità e ruotandola verso destra tali tempi invece si allungano sempre quando si suona ad alte velocità.
• Manopola Release (Rilascio):
la manopola a ore 12 significa valore zero e ruotandola verso sinistra si accorciano i tempi di rilascio dell’inviluppo quando si suona
ad alte velocità e ruotandola verso destra tali tempi invece si allungano sempre quando si suona ad alte velocità.
con entrambe le impostazioni positiva e negativa, la manopola di comando del filtro Env1 consente di impostare il grado di
controllo che la velocità note-on ha sulla quantità di comando del filtro.
Nota: oltre ad aumentare la dinamica dell’ampiezza, il comando del filtro introduce anche un “overdrive” – se non si desidera
introdurlo al suono quando si suona ad alte velocità, accertarsi di ridurre opportunamente il livello di comando del filtro.
• Manopola Env2 Peak (Picco inviluppo 2):
con entrambe le impostazioni negativa e positiva, la manopola Env2 Peak consente di impostare il grado di reattività che la velocità
note-on ha sul filtro Envelope.
Manopole Filter Drive e Volume
Sullo strumento originale era presente un’unica manopola per la gestione di entrambe le operazioni.
Sull’impOSCar le abbiamo suddivise in due manopole consentendo un maggiore intervallo di
combinazioni tra “overdrive” leggera e marcata. Per suoni con “overdrive” estremo si consigliano
entrambe le impostazioni del filtro di comando e del volume e la rotazione in posizione off della
manopola del comando del filtro produrrà toni privi di distorsione.
Nota: poiché è presente un controllo indipendente sia del comando del filtro sia del volume, è facile ottenere livelli di uscita audio
molto elevati. Questi possono sovraccaricare il canale di uscita dell’applicazione host, quindi è importante tenere in considerazione
il bilanciamento tra il volume, il comando del filtro e l’uscita mixer dell’applicazione quando si programmano i suoni.
Arpeggiatore e controlli generali
• Manopola Arpeggiator (Arpeggiatore):
l’arpeggiatore di impOSCar contiene quattro modalità di arpeggio:
1. Su
2. Giù
3. Su e Giù
4. Casuale
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• Pulsante e LED Tempo/Arpeggiator (Ritmo/Arpeggiatore):
come indicato in precedenza nella sezione della manopola Tempo, l’arpeggiatore può essere impostato sulla sincronizzazione
“interna” o “esterna” tramite il pulsante Clock. Se questo è impostato su “sorgente interna” (INT) la velocità del ritmo viene mostrata
in BPM nella finestra Selected Parameter. Tuttavia, se questo è impostato su “sorgente esterna” (EXT) la velocità del ritmo viene
mostrata come Beats Per Bar nella finestra Selected Parameter.
• Pulsante Hold e LED tastiera:
come suggerisce il nome, quando attivato questo pulsante agisce come funzione di mantenimento sia per gli accordi normali sia
per gli arpeggi. Utilizzandolo, è possibile suonare accordi con sustain e controllare gli arpeggi in tempo reale con minimo sforzo.
Manopola Edit Mode (Modalità Edit):
utilizzata per chiudere la tastiera e fornire l’accesso ai parametri oltre a quelli presenti sul pannello principale di
impOSCar:
• Min: se impostato in questo modo, è visibile solo il pannello principale di impOSCar.
• Kbd: apre la tastiera di impOSCar. Questa modalità offre inoltre l’accesso alle ruote Pitch-Bend e Modulation.
• W1: apre la finestra della matrice utilizzata per creare UserWave1.
Oltre al tradizionale metodo sottrattivo, impOSCar consente inoltre all’utente di creare e memorizzare un assortimento di forme
d’onda additive generate dal missaggio di quelle fondamentali e di 23 armoniche.
Sono presenti due posizioni UserWave, le cui impostazioni possono essere assegnate all’OSC1, all’OSC2 o a entrambi. Le impostazioni
assegnate a ciascuna posizione UserWave possono essere salvate come parte di una patch e come UserWave individuale per un
veloce recupero. (Vedere la sezione Uso delle User Wave a pagina 18).
• W2: simile alla modalità W1 ma utilizzata per creare la forma d’onda di UserWave2.
• CC: selezionando questa modalità di modifica, si apre una finestra sopra ciascuna manopola,
pulsante o controller. Qui è possibile selezionare il MIDI Continuous Controller (CC) che si
desidera controlli qualsiasi parametro di impOSCar, estremamente utile se si utilizza un
dispositivo di controllo esterno che trasmette un intervallo fisso di MIDI CC. impOSCar viene
fornito con un elenco predefinito di numeri di controller (vedere pagina 21) ma questi possono
essere facilmente cambiati per adattarli alle proprie esigenze.
In questa modalità è inoltre disponibile una funzione di “apprendimento” dei MIDI CC. Viene
attivata nel modo seguente: fare clic sul pulsante verde “L” sopra qualsiasi manopola. Spostare
ora la manopola o slider del controller esterno. Il valore MIDI CC che la manopola o slider del
controller esterno ha trasmesso apparirà nel riquadro dei valori di parametro.
Controllo mouse (finestra System Default)
Facendo clic sulla finestra System Default è anche possibile determinare il modo in cui le
manopole di impOSCar reagiscono al controllo del mouse. Le scelte sono le seguenti:
• System Default (Predefinito sistema): imposta semplicemente il metodo di controllo
predefinito secondo quanto stabilito dall’applicazione host.
• Circular (Circolare): imposta il metodo di controllo del mouse su movimenti circolari.
• Linear (Lineare): imposta il metodo di controllo del mouse su movimenti orizzontali e
verticali.
Interruttori del pannello
• Compare (Confronta) - passa tra le impostazioni di pannello impostate dall’utente e quelle originali del
programma selezionato.
• Reset - riporta i parametri ai valori originali di quel programma.
• Store - pone le impostazioni del pannello in una memoria temporanea.
• Recall - legge la memoria temporanea riportandola sul pannello.
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Sezione effetti
impOSCar presenta inoltre una sezione di effetti coro e ritardo. Questa viene visualizzata
o chiusa facendo clic sul testo Open/Close del Pannello situato a destra delle manopole
Chorus Level, Delay Level e Delay Tempo. Per attivare o disattivare questi effetti, fare clic
sul pulsante verde Effect On/Off. Le impostazioni degli effetti vengono memorizzate come
parte di una patch di impOSCar.
• Manopola Chorus Depth (Profondità coro):
imposta la profondità dell’effetto coro.
• Manopola Chorus Rate (Velocità coro):
imposta la velocità dell’effetto coro.
• Manopola Chorus Level (Livello coro):
controlla la quantità di coro applicato alla patch di impOSCar.
• Manopola Gate:
con l’utilizzo nella posizione a ore 12 come valore zero, ruotando la manopola verso destra si produce un effetto “azione di porta”
(gating), la cui percentuale indica la caduta nel mix di ritardo quando non è presente alcun segnale in ingresso. Ciò è particolarmente
utile per i suoni ritmici dove si desidera rendere tali suoni più grandi ma mantenere il suono corretto.
Ruotando la manopola a sinistra si produce una funzione di “immersione”. Questa sarà la percentuale di caduta del mix di ritardo
quando è presente il segnale ed è particolarmente utile per i suoni di lead dove si desidera chiarezza quando si suona velocemente
eppure si produce una piacevole eco tra gli spazi.
• Manopola Delay Units (Unità ritardo):
imposta la suddivisione del ritmo tra 32 e 4. Utilizzarla in abbinamento alle manopole Delay Length sinistra e destra per creare
tempi di ritardo interessanti rispettivamente per il canale sinistro e quello destro. Ad esempio, se si desidera impostare un tempo di
ritardo di 3/16, impostare la lunghezza del ritardo a 3 e le unità a 16.
consente di filtrare le alte frequenze del feedback o segnale di ritardo e consente il passaggio di quelle basse. Utilizzata in
abbinamento al filtro HP è possibile sintonizzare in modo fine il feedback di ritardo in modo tale che il suono mantenga la sua
profondità senza diventare troppo “confuso”.
• Manopole Delay Length (Lunghezza ritardo) sinistra e destra:
impostano il tempo di ritardo dei canali sinistro e destro tra 1 e 32 unità. Utilizzarle per creare ampi ritardi stereo.
Manopole Feedback sinistra e destra: utilizzarli per impostare il livello di feedback dei canali sinistro e destro rispettivamente.
• Pulsante Crossed (Incrociato) e Uncrossed (Non incrociato):
funziona con le manopole Left Feedback e Right Feedback per diversi effetti di ritardo. Quando non incrociato, il segnale dell’uscita
sinistra alimenta l’ingresso sinistro e il segnale dell’uscita destra alimenta l’ingresso destro. Quando incrociato, il segnale dell’uscita
sinistra alimenta l’ingresso destro e il segnale dell’uscita destra alimenta l’ingresso sinistro.
• Manopole Channel Mix (Mix canali)
sinistra e destra: impostano il livello complessivo dei canali di ritardo sinistro e destro.
• Manopola Delay Level (Livello ritardo):
imposta il livello globale dell’effetto di ritardo.
• Manopola Delay Tempo (Ritmo ritardo)
imposta il ritmo di ritardo globale nell’intervallo compreso tra 32 e 192 BPM con l’opzione di sincronizzazione con il ritmo
dell’applicazione host se impostata su MIDI BPM.
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Creazione e uso delle onde utente
Come spiegato in precedenza, oltre al metodo di creazione del suono sintetizzato
sottrattivo tradizionale, impOSCar consente anche la creazione di forme d’onda
sintetizzate additive tramite il User Wave Matrix.
Per creare una propria User Wave accertarsi che User Wave 1 sia selezionato per
OSC1. Spostare quindi la manopola Edit Mode su W1, in modo da rivelare il User
Wave Matrix con ciascuna delle 24 armoniche rappresentate da una riga verticale
di LED.
Il livello di una particolare armonica viene aumentato accendendo più LED
relativi,viceversa spegnendoli si diminuisce il livello di tale armonica. Selezionare
semplicemente l’armonica desiderata facendo clic sul pulsante della griglia sul
punto appropriato, quindi trascinare verso l’alto. Si vedrà il livello dell’armonica
indicato dalla posizione della linea rossa - maggiore sarà la linea, più forte risulterà
l’armonica.
Mediante questo metodo di creazione del suono, è facile creare proprie User Waves
che possono essere denominate e slavate per l’utilizzo in una Patch.
• Memorizzazione User Wave (Onde utente):
per salvare una User Wave è sufficiente fare clic nella casella sottostante il User
Wave Matrix, digitare il nome desiderato, quindi fare clic sul pulsante verde Salva.
• Richiamo di User Wave (Onde utente):
tutte le User Waves possono essere velocemente assegnate agli oscillatori
appropriati prima componendo la User Wave1 o 2 tramite la manopola OSC
Waveform, poi scegliendo una User Wave memorizzata da una o dall’altra finestra
User Wave sul pannello principale. Le finestre superiore e inferiore vengono utilizzate per assegnare User Wave agli oscillatori 1 e
2 rispettivamente.
Nota: quando si salva un Preset contenente una User Wave, il Preset viene memorizzato con gli effettivi valori User Wave e non con
il nome di questa. In questo modo, variando il contenuto di una User Wave precedentemente denominata, non si cambia alcun’altra
patch che utilizza la stessa User Wave. Ad esempio, si presuma di avere diversi Preset che utilizzano la stessa User Wave, ad esempio,
“Full Odds”’. Durante il corso di programmazione di un nuovo Preset si cambiano le armoniche della User Wave “Full Odds”, quindi
la si memorizza; qualsiasi Preset che stava utilizzando in precedenza “Full Odds” non cambia - risulterà ora elencato semplicemente
come “--Unnamed--” (senza nome), ma il contenuto dell’armonica del suono rimane lo stesso.
Uso dell’arpeggiatore
L’arpeggiatore di impOSCar può essere utilizzato nelle modalità monofonica, duofonica
e polifonica e sebbene a prima vista appaia abbastanza elementare, vi sono comunque
numerose opzioni che spalancano le porte a un’ampia gamma di possibilità creative. In
ogni caso, c’è da ammettere che alcune di queste non sono immediatamente evidenti a
causa del raggruppamento di determinate manopole sul pannello frontale.
Innanzitutto, decidere se si desidera sincronizzare l’arpeggio con il sequencer host o se impostare i BPM
con la manopola Tempo nella sezione Triggering. Se si sceglie di sincronizzare, fare clic sul pulsante EXT
accanto alla manopola Arpeggiator, quindi scegliere un valore di beats-per-bar nella succitata manopola
Tempo, il cui valore apparirà nella finestra Selected Parameter Value. Tornare alla manopola Arpeggiator e
selezionare qualsiasi modalità Up/Down e Random, quindi suonare un accordo. L’attivazione del pulsante
KBD HOLD mantiene tale arpeggio indefinitamente. Così è possibile liberare le mani per altri esercizi creativi.
Sono ora disponibili diverse opzioni, tra cui la capacità di ripetere uno o
l’altro o entrambi i generatori di inviluppo in accordo al valore del ritmo
sincronizzato. Ciò si ottiene selezionando RPT1, RPT2 o RPT1+2 dalla manopola
Triggering. Selezionare RPT1+2 per attivare entrambi gli inviluppo e si noterà
immediatamente una differenza nel suono dell’arpeggiatore. Da qui provare a
cambiare i valori di certi controlli di generatore di inviluppo del filtro (quale
declino) e ascoltare le modifiche.
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È inoltre possibile alterare il tempo di gate degli inviluppo tramite la manopola Gate Time ma prima, accertarsi che i tempi di rilascio
di entrambi i generatori di inviluppo siano impostati approssimativamente a mezza corsa. Ruotare ora la manopola Gate Time da
destra a sinistra e si sentiranno alcune interessanti modifiche.
È inoltre possibile creare pattern che sincronizzano l’ LFO con il ritmo dell’arpeggio selezionando Clock o MIDI tramite la manopola
LFO Sync. Per una spiegazione maggiormente dettagliata delle opzioni di sincronizzazione verificare la sezione LFO a pagina 11
del manuale, ma una volta scelta la più appropriata, provare a impostare LFO Waveform su Random prima di applicarla tramite la
manopola LFO Amount.
Infine, provare con le varie modalità Mono/Duo e Poly - con i suoni giusti assegnati, i pattern di arpeggio duofonico e polifonico
possono suonare in modo sorprendente.
Uso della modalità Duo
Per avere un’idea del modo in cui funziona la modalità duo, impostare OSC1 su una forma d’onda PWM
e OSC2 su un’onda quadra e trasporlo di due ottave superiori rispetto a OSC1. Suonare e mantenere una
singola nota (DO centrale) - si sentirà che questa attiva entrambi gli oscillatori. Ora, con il do centrale
originale premuto, suonare note aggiuntive sotto e sopra - si sentirà che queste note aggiuntive attivano
soltanto l’OSC2 mentre il do centrale sustain originale suona l’OSC1.
Tenendo premuto il do centrale, aggiungere il sol inferiore. Fatto questo, smettere di suonare il do centrale originale, ma continuare
a tenere premuto il sol. Qualsiasi nota aggiuntiva suonata attiverà ora il suono dell’OSC1 mentre il sol originale suonerà quello
associato all’OSC2.
Messaggi di controllo continuo MIDI
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Ogni parametro di impOSCar risponde ai messaggi di controllo continuo MIDI standard (MIDI CC) elencati a fronte. Inoltre impOSCar
risponde ai seguenti MIDI CC.
Chitarra MIDI
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impOSCar dispone di una funzione specificamente progettata per i suonatori di chitarra MIDI. Nella modalità Mono impOSCar si
comporta come se si trattasse di 16 sintetizzatori mono in parallelo, con nota separata e risposta del controllo bend per ciascun
canale MIDI. Accertarsi che la traccia del sequencer sia impostata per ricevere su “tutti” i canali MIDI e che entrambi la chitarra MIDI
e impOSCar siano impostati su un intervallo di pitch bend di 12.
CC Pedale Funzione
64 Sustain(damper) mantiene tutte le note suonate quando il pedale viene premuto e tenuto premuto
66 Sostenuto mantiene tutte le note che vengono suonate nel momento in cui il pedale è stato premuto
67 Soft moltiplica tutte le velocità per 0,5 (modificabile su base globale nel file .sup)
68 Legato se si è in modalità multi-trigger, si passa in modalità singola e viceversa
69 Hold2 moltiplica i tempi di rilascio per 2 (modificabile su base globale nel file .sup)
123 All Notes Off (Tutte le note off)
15
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Elenco parametri logici
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Nome parametroNome breveNome parametroNome breve
1 Filter Type (Tipo filtro)Flt Typ50 LFO Rate (Velocità LFO)
Jon scrisse il suo primo codice commerciale all’età di 14 anni. Più tardi, dopo la laurea acquisita presso la Brunel University in
Ingegneria microelettronica, proseguì come assistente nello sviluppo del suono 3D nelle attrezzature stereo Sensaura di EMI.
A parte l’utilizzo su diversi album quale “Duets” di Frank Sinatra, questa tecnologia è diventata uno dei protagonisti principali
nel mercato del suono 3D per videogiochi, come ad esempio nella X-Box. Tecnico esperto, suonatore di chitarra e tastiera, Jon
ha svolto diverse mansioni nel settore degli strumenti musicali, tra cui installazione e progettazione da studio di fascia alta,
riparazione di sintetizzatori, nonché il dubbio onore di aver lavorato per qualcuno che sarà per sempre noto come “Clockwork
Chicken”.
Chris Huggett, Paul Wiffen, Laurent De Soras, Jerome Noel, Raphaël Dingé e tutti di Ohm Force, Angus Hewlett, Uwe Bauer, Tim
Dorney, Bruce Satinover, Billy Currie, Rick Smith, Putte, Karl Hyde, Malcolm Corbett, Lee Groves., Clemens Homburg, Shane Meehan,
Darren Price, Orren Merton, Matt Hooper, Andy Abernathy, Martin Hodgson, Flemming Bloch, David Motion, Paul Wishart, Nikolaus
Gertis, Sascha Kujawa, Mark Moore, Risto Sampola e tutti del tam di beta testing.
Un ringraziamento davvero speciale a Jon Hodgson per i servizi svolti ben al di là del proprio dovere e anche alla mamma per averlo
dato alla luce!
Suoni di: David Spiers, Paul Wiffen, Matt Hooper, Billy Currie, Rick Smith, Chris Macleod, Mark Moore, Tim Dorney e Lee Groves.
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