Il sistema Ursa Major è l’ammiraglia della Serie
Constellation ed è basata su tre soluzioni proprietarie
frutto della ricerca nel campo della psicoacustica che rendono questo progetto il più avanzato sistema elettrodinamico nella sua categoria.
Prima Ipotesi Percettiva
Prima riflessione dal pavimento ed equilibrio timbrico
Le misure sui sistemi di altoparlanti sono eseguite in speciali camere prive di riflessioni . Questa condizione è irrinunciabile per indagare l’esatto funzionamento dell’intero sistema senza che esso dipenda dal luogo in cui viene
effettuato il test. Ma la geometria degli ambienti domestici ne altera la risposta, sovrapponendo la propria
“carta di identità” e modificando permanentemente la
sensazione di ascolto. Poiché le possibili combinazioni
diffusore/ambiente/arredamento sono infinite,ogni simulazione condotta con l’ausilio del computer si limita a
descrivere un generale andamento utile per valutare l’equilibrio della riproduzione, ma del tutto insufficiente a
descriverne la sensazione uditiva . I modelli psicoacustici disponibili sono ancora incompleti e forniscono risultati attendibili nei soli casi in cui l’evento acustico sia
studiato in condizioni controllate. Ma a ben guardare,
per un diffusore “a torre”, la quota di ciascun altoparlante rispetto alla superficie di appoggio è fissa, quindi
una volta stabilita la distanza di ascolto è possibile conoscere a priori l’alterazione dovuta alla prima riflessione
dal pavimento. Se è verificata l’ipotesi che non vi siano
altre superfici riflettenti ad una distanza inferiore ad 1
metro, il primo arrivo di ener gia riflessa può essere controllato con una opportuna combinazione tra il filtro di
crossover e la disposizione verticale degli altoparlanti
In fig. 1 è riportata la misura ad 1 metro dal diffusore. La
curva segue con ottima approssimazione la risposta
“vera” effettuata in condizioni anecoiche. Lievi variazioni di livello testimoniano l’effetto dell’energia circolante
nell’ambiente.
In fig. 2 la stessa misura è stata effettuata allontanando
il microfono alla distanza di circa 3 metri, in modo da
evidenziare le perturbazioni dovute alla presenza delle
pareti e del soffitto. Si nota chiaramente un rinforzo alle
frequenze medio basse con un aumento del livello generale, ma senza alcuna perturbazione degna di nota.
Poiché le condizioni di rilevamento sono state predisposte per ridurre al minimo l’influenza delle pareti della
stanza, le figg. 1 e 2 dimostrano che la prima riflessione
proveniente dal pavimento è strettamente controllata e
quindi “virtualmente” assente durante la riproduzione.
A conferma della attendibilità del risultato, in fig. 3 è
mostrato il confronto tra il sistema Constellation Ursa
Major (traccia superiore) ed un prototipo di laboratorio
(traccia inferiore) costruito secondo la configurazione a
torre classica, con i due woofer posizionati sotto il tweeter: in rosso è evidenziato il doppietto buco-picco di
entità sufficiente a modificare stabilmente l’equilibrio
energetico generale.
Ciò che rende questo interferenza particolarmente nociva, deriva dal fatto che l’ascoltatore percepisce l’azione
contemporanea di un difetto e di un eccesso di energia in
una intervallo di frequenze pari ad un ottava, che mediamente coincide con l’ottava centrale del pianoforte,
ovvero l’insieme di toni musicali più frequenti nelle
composizioni occidentali. La relazione di ottava musicale tra “il buco” ed il “picco” implica che il timbro del
tono complesso generato dalla sorgente sia alterato, poiché la riflessione dal pavimento aggiunge alla fondamentale ed alla sua seconda armonica un differenziale di
livello di 10dB nei casi peggiori.
Seconda Ipotesi Percettiva
Configurazione WMT e correlazione energia diretta/riflessa
La fig. 4 mostra il principio esclusivo della Chario
Loudspeakers per il controllo dell’energia irradiata dai
tre altoparlanti Woofer , Midrange e Tweeter.
La traccia superiore (nera) è la somma acustica del
Woofer e del Tweeter mentre la traccia inferiore (blu) è
l’emissione del singolo midrange. Come si nota chiaramente la sovrapposizione dei tre altoparlanti non avviene
in modo classico mediante l’unione di tre bande distinte
e separate, ma alla risposta quasi completa del woofer e
The Ursa Major is the flagship of the Constellation
Series featuring three original design solutions based on
proprietary research into the field of psychoacoustics
which make it to be the most advanced electro-dynamic
loudspeaker system in its category
First Hypothesis on Perception
Floor bounce control vs. timbre coloration
Acoustical measurements on loudspeaker system are
normally made in suitable reflection free environments.
But in real life, the finite physical sizes of all domestic
rooms actually change the speaker response, and this in
turn heavily modifies the listening experience. Since we
face a great variety of speaker/room/furniture
combinations, any computer aided simulation can’t tell
the exact story of the reproduction, limiting our overall
knowledge of the listening process to a mere picture of
energy equilibrium within the living room. Updated
psycho acoustic models are powerful but still incomplete
and can provide us with good results only when the
acoustical event is under fully control. Now, because any
floor standing system keeps the distance from drivers to
floor unchanged (disregarding its placement ) we can
think of this as a well controlled event. So, if one knows
the distance between the speaker and the listening
position it is easy to compute the interaction with the
early reflection from the floor. Assuming by default that
any other reflecting surface is far one meter away at
least, the first arrival of ener gy fr om the floor can be taken
under control by means of the right choice of cross over
topology together with the vertical array of the drivers.
Fig. 1 shows the frequency response one meter away (3 ft)
on tweeter axis.
Fig. 2 shows the same measurement but taken three
meter away (9 ft ).
There is a general level incr ease in the mid-low fr equency
band due to the room long-term acoustical field but
without any significant perturbation. Since the two
measurements were both arranged in order not to be
influenced by the test room sidewalls fig. 1 and 2 show
that the first reflection from the floor is strictly under
control and hence it is “virtually” eliminated during
listening performance.
To further confirm this result fig. 3 shows a comparison
between the Ursa Major (upper trace) and a lab
prototype floor standing three-way system (lower trace)
made up of a tweeter and the two woofers placed below.
It is clearly recognizable the twin “dip and peak” couple
(red line) whose level difference is large enough to
definitely change the overall equilibrium.
This type of interference is mostly harmful because the
listener is aware of both a loss and an excess of energy
within a frequency band an octave wide. Unfortunately,
this frequency span is very close to the piano centreoctave and in general to the set of fundamental musical
tones more recurrent in the western music compositions.
The “musical octave” relationship between the dip and
the peak implies a dramatic timbre alteration of the
complex tone generated by the sound source because of
the incremental difference of almost 10 dB between the
fundamental and the second harmonic of the power
spectrum. To some extent we could say that the speaker
plays an altered version of the original tune. Addressed
our way, the result is a noticeable decrease of listening
fatigue.
Second Hypothesis of Perception
WMT energy control vs. spatial jittering
Fig. 4 shows the Chario Loudspeakers unique solution
for the control of total energy radiated by the sub-system
Woofer/Midrange/Tweeter.
The black trace is the acoustical sum of woofer and
tweeter while the blue trace is the response of the
midrange alone. The three drivers don’t merge in a
classical manner by the superimposition of three distinct
frequency intervals, instead they work to g ether within the
octave from roughly 800Hz to 1,800 Hz where the saddle
in the woofer-tweeter response is filled up by the
midrange contribution. This proprietary crossover
topology let the designer to “modulate” both amplitude
and phase of the three sources to achieve a target energy
envelope for off axis contr ol r adiation in or der to keep the
early reflection field as close as possible to the dir ect field
for a wider stage presentation.
fig. 1
fig. 2
fig. 3
fig. 4