richiede il rispetto di alcune precauzioni, tra cui le
seguenti:
1. Leggete tutte le istruzioni prima di usare il prodotto.
2.Non usate questo prodotto vicino all’acqua – per
esempio, vicino a una vasca da bagno, lavandino,
in una cantina umida, vicino a una piscina o simili.
3.Questo prodotto dev’essere usato solo col carrello
o supporto raccomandato dal produttore.
4.Questo prodotto, da solo o in combinazione con un
amplificatore, cuffie o altoparlanti, è in grado di
generare livelli sonori che possono causare la perdita permanente dell’udito. Non tenetelo troppo a
lungo a volume elevato, o comunque ad un volume
che avvertite come fastidioso. Se avver tite cali di
udito o ronzio nelle orecchie, consultate un audiologo.
5.Collocate il prodotto in modo tale che ne sia garantita una corretta ventilazione.
6.Il prodotto va collocato lontano da sorgenti di
calore quali radiatori, stufe o altri dispositivi che
generano calore.
7.Il prodotto va collegato ad una presa di corrente
elettrica del tipo descritto nelle istruzioni o indicato
sul prodotto stesso.
8.La spina del cavo di alimentazione de v’essere scollegata dalla presa quando il prodotto non viene
usato per lunghi periodi di tempo.
9.Non fate cadere oggetti o liquidi all’interno del prodotto.
10. Rivolgetevi a un centro di assistenza autorizzato
quando:
a) Il cavo di alimentazione o la spina sono danneggiati, oppure
b) Oggetti o liquidi sono caduti all’interno del prodotto, oppure
c) Il prodotto è stato esposto alla pioggia, oppure
d) Il prodotto non sembra funzionare normalmente
o mostra un evidente cambiamento nelle prestazioni, oppure
e) Il prodotto è caduto, o il suo involucro è stato
danneggiato.
11. Non effettuate operazioni di manutenzione al prodotto che non siano indicati dalle istruzioni come
eseguibili dall’utente. Ogni altro tipo di assistenza
va eseguita solo da centri di assistenza autorizzati.
PULIRE SOLO CON UN PANNO ASCIUTTO
Il simbolo del fulmine con la freccia
all’interno di un triangolo equilatero,
avverte l’utente della presenza
all’interno del prodotto di una “tensione pericolosa” non isolata, di
potenza sufficiente a costituire pericolo di scossa elettrica.
Il punto esclamativo all’interno di un
triangolo equilatero, avverte l’utente
delle presenza di importanti istruzioni di funzionamento e di manutenzione (assistenza) nella
documentazione che accompagna
il prodotto.
ISTRUZIONI PER LA MESSA A TERRA
Questo prodotto deve essere messo a terra. In caso di
malfunzionamento o guasto, la messa a terra for nisce
un percorso a bassa resistenza per la corrente elettrica,
riducendo il rischio di scossa elettrica. Questo prodotto
è dotato di un cavo di alimentazione munito di un conduttore e uno spinotto per la messa a terra. La spina va
collegata a una presa di corrente elettrica di tipo appropriato, correttamente installata e dotata di terra, conformemente alle norme vigenti.
Marchio CE per l’Armonizzazione degli Standard Europei
Il marchio CE apposto sui prodotti della nostra
azienda per gli apparati funzionanti in CA sino al 31
Dicembre 1996 ne indica la conformità alla Direttiva
EMC (89/336/EEC) e alla Direttiva sul marchio CE
(93/68/EEC).
Il marchio CE apposto dopo il 1° Gennaio 1997 ne
indica la conformità alla Direttiva EMC (89/336/EEC),
alla Direttiva sul marchio CE (93/68/EEC) e alla
Direttiva sulle Basse Tensioni (73/23/EEC).
Inoltre, il marchio CE apposto sui prodotti della
nostra azienda per gli apparati funzionanti a Batteria
ne indica la conformità alla Direttiva EMC (89/336/
EEC) e alla Direttiva sul marchio CE (93/68/EEC).
Problemi e soluzioni ...................................................................... 50
Un po’ di terminologia tecnica (sbadiglio!):
Specifiche generali del Valvetronix ............................................ 53
ii
Introduzione
ENVENUTI A BORDO
B
nnanzitutto, vi ringraziamo per aver dotato il vostro arsenale sonoro di un amplificatore VOX Valvetronix. Siamo certi che offrirà a voi e alla vostra chitarra lunghe ore di
emozionanti piaceri musicali. Prima di mostrarvi come utilizzare al meglio questo
I
nuovo combo (credeteci: usarlo è facile come bere un bicchier d’acqua), diamo insieme
un rapido sguardo alle caratteristiche che rendono il Valvetronix così diverso da qualsiasi
altro amplificatore a “modelli digitali”.
Come saprete certamente, ci sono molti amplificatori a “modelli digitali” in circolazione. È
inevitabile che vengano tutti presentati come se f ossero l’in venzione più geniale dai tempi
della ruota. Siccome siamo chitarristi anche noi, li abbiamo provati tutti, e possiamo affermare che nessuno dei tanti riesce a mantenere le promesse stampate a caratteri cubitali
sulle loro réclame. Il problema di questi amplificatori a “modelli digitali” è che rientrano
sempre in una delle due seguenti categorie: o sono prodotti da aziende che costruiscono
accessori digitali per chitarra, quindi prive di esperienza nel campo degli amplificatori tradizionali; oppure sono opera di produttori storici di amplificatori, che in un paio di anni (se
non meno!) hanno cercato di imparare a progettare apparecchiature digitali. P ensateci un
attimo… non è una cosa bizzarra?
!
Non è necessario essere dei geni per capire che, per realizzare un buon amplificatore
per chitarra a “modelli digitali”, occorre possedere una grande esperienza e competenza
in due settori complementari: quello della progettazione e modellazione di circuiti digitali,
e quello della progettazione e costruzione di amplificatori. La mancanza di conoscenze in
uno dei due settori rende il prodotto finale distante dalle intenzioni di partenza, con il
risultato di compromettere sia il suono che la facilità d’uso (volete un amplificatore per
chitarra, e non un complicato computer, no?). Siamo lieti di informarvi che il nostro Valvetronix è stato progettato e costruito da una squadra di esperti con una lunghissima esperienza in entrambi i settori. Ed il risultato è…
MEGLIO DEI DUE MONDI
IL
alvetronix è il frutto della fusione fra l’esperienza del team ToneW orks di K org (una
congrega di chitarristi fanatici, che ha trascorso gli ultimi dieci anni vivendo, respi-
V
mondo degli ampli per chitarra: VOX. Come certamente saprete, l’amplificatore valvolare
VOX AC30 è stato il beniamino, negli ultimi quarant’anni, di un numero incalcolabile di
professionisti della musica. È impossibile elencare i successi discografici nei quali potete
ascoltare il suo inconfondibile suono.
Dal canto suo, il team ToneWorks di Korg possiede un altro invidiabile primato: per oltre
un decennio, i suoi prodotti digitali per chitarra sono stati tra i più apprezzati dalla stampa
specializzata e dal popolo dei chitarristi. Inoltre, è stata ToneWorks la prima ditta a far
suonare “vera” la distorsione digitale, eliminando (con la tecnica del sovracampionamento) quei terribili armonici dissonanti (noti come aliasing), che fanno ritenere ad ogni
rando e sognando in digitale), ed i guru di uno dei marchi più prestigiosi nel
1
chitarrista il concetto di “distorsione digitale” un puro controsenso. L’ultimo gioiello di casa
ToneWorks è la tecnologia proprietaria REMs (
Modeling System
migliori chitarristi del pianeta.
Il risultato di questa perfetta fusione è un amplificatore a “modelli digitali” che suona e si
comporta in tutto e per tutto come un vero amplificatore per chitarra… (non è un’idea
meravigliosa?). Non si tratta di un banale multieffetto seguito da un finale di potenza a
stato solido dal suono esilino, che pilota degli altoparlanti così così, del tutto incapaci di
farsi sentire nella band anche con il volume a “11”. E non si tratta nemmeno di un amplificatore per chitarra con un po’ di circuiteria digitale progettata alla buona. Nossignori, Valvetronix è realmente il meglio dei due mondi, racchiuso in un solo dispositivo.
Che cos’è la ?
(Resonant structure and Electronic circuit Modeling System) è la tecnologia di
modellazione del suono di Korg, che permette di riprodurre perfettamente le complesse caratteristiche timbriche e la natura degli strumenti acustici ed elettrici, come
pure il comportamento dei circuiti elettronici. La tecnologia emula perfettamente
una lunga serie di elementi della generazione sonora, tra cui il corpo risonante degli
strumenti, gli altoparlanti, il cabinet, i microfoni, le valvole, i transistor, ecc..
ALVE REACTOR TECHNOLOGY
V
), accolta da una valanga di consensi e da cori di giubilo da parte dei
Resonant Structure and Electronic circuit
:
POTENZA E LA GLORIA (DELL’AMPLI
LA
n linea con l’intrepido spirito pionieristico che da sempre caratterizza VOX, il finale di
potenza del Valvetronix si basa sulla circuiteria
I
dinariamente innovativa. Senza far scivolare troppo il discorso sul versante tecnico,
ecco, in sintesi, che cosa succede al suo interno…
Sebbene in questo amplificatore gran parte dei processi di generazione e modellazione
del suono avvenga nel dominio digitale, il suo finale di potenza
100% nel dominio analogico. Il fatto che il segnale della chitarra compia un percorso
all’interno di un mondo analogico, gioca un ruolo fondamentale nel ricreare il feeling e le
caratteristiche sonore degli amplificatori originali che abbiamo modellato.
Lo stadio di amplificazione
fase, ma in formato ridotto. C’è una valvola 12AX7 (un modello a doppio triodo – in pratica, due valvole in una), e c’è un trasf ormatore in uscita, proprio come in un amplificatore
a valvole tradizionale. Ma invece di essere collegato direttamente all’altoparlante, il trasformatore è collegato allo speciale circuito di amplificazione
di uscita del trasformatore da 1 Watt, alla massima potenza di uscita dell’amplificatore
(cioè 60 Watt per canale).
Dato che lo stadio di amplificazione
non colora in alcun modo il segnale), il suono che ne esce è puro suono valvolare. Questo circuito si incarica inoltre di garantire che il Valvetronix, a differenza degli amplificatori
Valve Reactor
VariAmp
)
Valve Reactor
è un vero finale di potenza valvolare in contro-
è completamente trasparente (nossignori:
, una tecnologia straor-
Valve Reactor
VariAmp
, che porta il livello
opera al
2
solid-state, conservi l’elevato range dinamico dei tradizionali amplificatori a valvole, una
delle caratteristiche più importanti che li rende, a parità di volume, più “vivi” e presenti dei
loro cugini a transistor.
Inoltre, lo stadio di uscita del finale
denza variabile del sistema di altoparlanti a cui è collegata, e ne “riferisce” il valore al trasformatore di uscita, esattamente come fanno i grandi amplificatori a valvole. Questo
flusso di informazioni permette allo stadio valvolare del finale di cambiare continuamente
comportamento, sulla base del carico (o impedenza) degli altoparlanti: altra componente
importante del “vero” suono valvolare.
Oltre a garantire un autentico suono valvolare, l’ingegnosa architettura del finale permette di ricreare diverse caratteristiche di funzionamento comuni a tutti i finali di potenza
interamente valvolari degli ampli modellati. Queste caratteristiche comprendono: funzionamento in Classe A o Classe A/B; circuiteria di controllo della Risonanza (bassi) e della
Presenza (entrambi presenti nel circuito di feedback negativo di alcuni ampli valvolari); e
infine, potenza di uscita. La capacità di riprodurre con precisione caratteristiche così
essenziali (con l’eccezione della potenza di uscita, che è definibile dall’utente) rende i
nostri modelli estremamente realistici dal punto di vista sonoro – cosa che non capita con
la media degli altri amplificatori a “modelli digitali”, che “sembrano, ma non sono esattamente”. Non a caso, la tecnologia impiegata nel nostro finale di potenza è brevettata
negli USA, ed è appannaggio unico ed esclusivo dei VOX Valvetronix.
Ok, bando alle ciance, la prova di tutto quello che vi stiamo dicendo è nel suono
dell’amplificatore… Quindi, che aspettate? Prendete la chitarra, e godetevi un po’ di sana
musica!
V alv e Reactor
“legge” costantemente la curva di impe-
3
Troppe chiacchiere… zitti tutti, e
A
lasciatemi suonare in pace!!!
ovvero
“Guida rapida”
vete perfettamente ragione: leggere i manuali è interessante quanto guardare la
vernice che si asciuga, mentre sappiamo benissimo che non vedete l’ora di infi-
lare il jack nel nuov o ampli, e f arci un bel discorsetto nell’intimità della vostr a bella
casetta. Ecco quindi la “Guida rapida”, che vi permetterà di essere operativi in un batter
d’occhio.
Una volta soddisfatto il bisogno fondamentale di suonare, è però davvero importante che diate un’occhiata a questo manuale – è stato scritto da un compare chitarrista
che sa di cosa sta parlando. Inoltre, questo amplificatore nasconde miriadi di cosine che
attireranno sicuramente la vostra attenzione. Insomma, giuriamo di non rubarvi tempo
prezioso! Detto questo, ecco a voi la “Guida rapida” – è tutta vostra! In seguito cercheremo di approfondire la nostra conoscenza con questo amplificatore, ma per ora dobbiamo impegnarci con i preliminari…
SUGGERIMENTO:
parte interna del retro di copertina di questa “Guida del chitarrista”. In questo modo,
potrete tenere sempre sotto gli occhi i bei prospetti dei pannelli di controllo dell’amplificatore, senza dover saltare avanti e indietro tra le pagine della guida!
ROVIAMO I
P
1. Abbassate completamente il controllo di volume MASTER
2. Inserite un’estremità del cavo di alimentazione (fornito di serie con l’amplificatore) nel connettore AC POWER posto nel retro dell’ampli, e l’altra estremità in una presa di corrente.
3. Assicuratevi che alla presa arrivi corrente!
4. Mentre siete ancora dietro l’ampli, contr ollate l’interruttore PO WER SELECT
e selezionate la potenza di uscita con la quale volete cominciare a fare le
prove… già, siete liberi di scegliere anche questo! Niente male, eh?
32
Volete semplificarvi la vita? Prima di preseguire la lettura, aprite la
PRESET DI FABBRICA
4
5. Collegate la fida chitarra ad uno dei due connettori INPUT: HIGH (livello elevato) oppure LOW (livello basso) - a voi la scelta. Se non siete del tutto
sicuri di cosa fare, vi consigliamo di scegliere subito HIGH.
Bene, a questo punto potete seguire due strade: ascoltare i preset di fabbrica (32 programmi assolutamente mostruosi, con cui avrete un assaggio
delle infinite possibilità timbriche del Valvetronix), oppure cominciare subito
a creare i vostri preset. Noi prendiamo la strada più semplice (in realtà, sono
entrambe molto semplici) e cominciamo ad esplorare i preset. Se però preferite mettervi subito a creare nuove sonorità, saltate a piè pari queste
pagine, e correte a leggere la sezione “Partire da zero” a pagina 24.
6. Cominciamo dall’inizio, con il programma 1-1 “Flying High”, un suono solista a guadagno molto elevato, di grande spessore e facile da suonare. Ma,
prima di ogni altra cosa, nel caso qualcuno avesse messo le mani sull’ampli
prima di voi, recuperiamo le impostazioni iniziali e portiamo l’ampli alle condizioni in cui si trovava non appena uscito di fabbrica… e niente paura,
l’operazione è facile come bere un bicchier d’acqua!
AVVERTENZA:
modifiche apportate ai preset. Assicuratevi di non stare per perdere dati importanti,
poiché una volta eseguito il ripristino non sarà più possibile tornare sui propri passi.
ALTRA AVVERTENZA:
prima di cancellare la memoria dell’amplificatore segnate la posizione dei controlli
nella “Tabella dei parametri”, che trovate nella parte pieghevole del retro di copertina.
Per sapere come fare, date un’occhiata alla sezione “Led Original Value: Cosa succede qui, ragazzi?” a pagina 25.
Il ripristino dei preset di fabbrica cancella definitivamente tutte le
Se volete conservare alcuni dei programmi memorizzati,
7. Tenete premuti i tasti cursore Up (▲) e Down (▼) (si trovano vicino al displa y
BANK) ed il tasto TUNER/CANCEL, proprio lì accanto. Mentre li tenete premuti tutti e tre, mettete l’interruttore POWER in posizione “ON”. Se avete
compiuto correttamente queste operazioni, nel display BANK ora dovrebbe
lampeggiare il simbolo “”, cosa che ci permetterebbe di procedere al
passo 8.
8. Se nel display non c’è il simbolo “” lampeggiante, non allarmatevi. Spegnete l’amplificatore e prov ateci di nuovo, assicurandovi, questa volta, che i
tre pulsanti siano tenuti ben premuti mentre si aziona l’interruttore di accensione. Ora il simbolo “” lampeggia? Perfetto!
9. Premete il tasto WRITE (subito sopra il tasto TUNER/CANCEL) ed osservate i
led dei pulsanti BANK e CHANNEL lampeggiare freneticamente. Non appena
5
si fermano, la missione è compiuta: l’ampli è resettato, pronto all’azione, e
con il preset 1-1 (che stavamo cercando) già selezionato. (Non avevamo
detto che si trattava di un’operazione facile?) Quindi, selezionate il pic kup al
ponte e preparatevi a suonare un assolo, con volume e controlli di tono
regolati al massimo. Avanti con “Flying High”, fratelli!
ATTENZIONE:
preset. I preset sono organizzati in 8 banchi, ogn uno dei quali costituito da 4 canali (8
x 4 = 32). Il n umero del banco appare nel displa y BANK, mentre il n umero del canale
è indicato dal led acceso sopra uno dei quattro tasti CHANNEL. Questo significa che
quando è selezionato il programma 1-1, nel display BANK appare il numero “1”, ed è
acceso il led posto sopra il tasto CHANNEL 1. Claro?
Come già sapete, il vostro combo Valvetronix contiene 32 progr ammi
10.Portate il volume MASTER al livello desiderato - e via!
COMINCIARE
PER
…
11.Quando vi sarete stufati del programma “Flying High” (ci potrebbe volere un
po’, visto che è un preset che può dare dipendenza…) p r ovate il programma
1-2. Si chiama “Def Tone” ed è perfetto per le parti ritmiche pulite, da suonare con il pickup al manico. Come fare per selezionare questo preset?
Semplice, premete il tasto CHANNEL 2, e ci siete! Visto con che rapidità si
passa dal program 1-1 al program 1-2, senza quei terribili “momenti di
vuoto” che affliggono tanti aggeggi digitali? Questo signorino commuta
all’istante!
12.Per passare al pr ogramma successivo (1-3) basta premere il tasto CHANNEL
3… ed è fatta! Prima di selezionarlo, però, attenzione: come suggerisce il
nome (“Breakin’ Stuff”, che potremmo tradurre liberamente come “Frantumazione”), questo preset non è adatto ai deboli di cuore, trattandosi di un
moderno suono crunch pesante e aggressivo. Quindi, tornate al pickup da
solista (quello al ponte), partite con un bel riff vigoroso, e godetevi lo spettacolo sotto il palco!
13.Gasp! In confronto alla brutalità diabolica di “Breakin’ Stuff”, il programma
1-4 è uno zuccherino. Per selezionarlo, basta premere il tasto CHANNEL 4.
6
Amorevolmente chiamato “Tie Mama Down”, si tratta di un maestoso crunch
da VOX AC30, che recita “rock classico” ad ogni passo.
ELEZIONARE I BANCHI
S
…
14.Esatto, una volta testati i programmi 1-1, 1-2, 1-3 e 1-4, il passo successivo è
selezionare il banco 2 e ripetere le procedure già viste. Quindi, passiamo dal
programma 1-4 al programma 2-… su, non fate quella faccia spaventata: è
una cosa semplicissima. Premete una volta il tasto Up (▲) (che si trova
accanto al display BANK, ricordate?), e il numero “2” inizierà a lampeggiare
nel display. Dopo questa operazione, per selezionare il programma 2-1
(“Clean Edge”) è sufficiente premere il tasto del canale CHANNEL 1.
NOTA:
Mentre il “2” lampeggiava nel display, avete notato che il programma 1-4 era
ancora selezionato e funzionante? In questo modo potete passare da un programma
all’altro cambiando tranquillamente banco - il programma successivo non verrà selezionato finché non premerete il tasto del canale.
USATE I PIEDI!
selezionare con la massima rapidità tutti e 32 i programmi disponibili. Quindi, cosa
aspettate? Andate a comprarla!
Se vi regalaste la pedaliera opzionale VC-4, potreste utilizzarla per
15.Niente passo 15, amigos. Per il momento basta così. Ora sapete come selezionare i canali e cambiare banco, quindi sapete come cavarvela! Ci sono
ancora altri 27 programmi da provare, perciò date un’occhiata all’elenco dei
preset nella parte pieghevole del retro di copertina, e selezionateli tutti.
Buon divertimento!
7
Introduzione ai pannelli di controllo
N
elle 13 pagine che seguono daremo un rapido sguardo ai pannelli superiore e
posteriore del Valvetronix. Se non ci avete ancora fatto caso, vi renderete conto
che i controlli di questo amplificatore sono disposti in una successione che
richiama direttamente quella di un setup tradizionale da chitarrista. Insomma, niente di
più semplice, concettualmente. Ecco uno schema del percorso del segnale:
Loop effetti virtuale
pedale a
scelta fra 10
Per rendere quanto più possibile semplice questa “Guida del chitarrista”, abbiamo
incluso nel retro di copertina una pagina pieghevole che potete aprire in qualsiasi
momento. Quando la pagina è aperta, potete vedere belle immagini del pannello superiore, del pannello posteriore, ed altro. Perché lo abbiamo fatto? Perché in questo modo
potete avere le immagini di entrambi i pannelli che vi fissano dritto negli occhi mentre leggete di loro, ed e vitare di dov er continuamente passare da una pagina all’altra come nella
maggior parte dei manuali - in cui lo schema del pannello non è mai nella stessa pagina
che si sta leggendo! Quindi, aprite questa benedetta pagina pieghevole, e procediamo…
modello di preampli-
ficatore a scelta fra 16
Modulazione
Delay
Riverbero
Loop effetti
Vol.Master
Modello di finale
Classe A
Classe A/B
a seconda del modello di
preamplificatore selezionato
Altoparlante/i per
chitarra Celestion
A. Il pannello superiore
EZIONE INPUT
1. S
La chitarra va collegata ad uno di questi ingressi. Si può scegliere tra due (2) connettori
jack: High & Low…
HIGH (sensibilità elevata)
In termini generali, sarebbe consigliabile utilizzare un ingresso a sensibilità ele-
vata per collegare una chitarra dotata di pickup a basso livello di uscita, per esem-
pio dei single-coil. Detto questo, bisogna ricordare che la maggior parte dei
chitarristi ignora bellamente questa raccomandazione (ne avreste dubitato?) e
usa questo ingresso per chitarre con pickup ad elevato livello di uscita. Perché
fanno così? Perché in questo modo il segnale in uscita dalla chitarra è sempre
“spesso” e “corposo” come dovrebbe essere… o almeno, con noi funziona!
ATTENZIONE:
Se si collega all’ingresso HIGH una chitarra dotata di pickup ad ele-
8
vato livello di uscita, e si seleziona il modello di pedale Acoustic, occorre abbassare
di molto il volume della chitarra per evitare di avere una distorsione non desiderata
sulle alte frequenze. Questo non significa che ci sia un guasto nel Valvetronix - semplicemente, il pedale Acoustic rischia di ricevere un segnale di livello troppo alto. A
titolo di informazione, tutti i pedali che simulano una chitarra acustica si comportano
allo stesso modo se usati (o abusati) in questo modo. Perché? Per fare in modo che
una chitarra elettrica suoni come una chitarra acustica, occorre enfatizzare enormemente le alte frequenze. Quindi, se inserite un segnale con livello troppo alto, la
distorsione è inevitabile. Compreso? Bene…
LOW (bassa sensibilità)
Ancora una volta, gli “esperti” vi diranno che un ingresso a bassa sensibilità è più
adatto a pickup ad elevato livello di uscita - come dei potenti humbucker o dei
pickup attivi. Lasciateci dire che sono tutte sciocchezze. Non ci sono regole fisse,
quindi provateli tutti e due, e lasciate giudicare alle orecchie quale è meglio!
EZIONE PEDAL
2. S
Questa sezione permette di aggiungere un pedale al setup, se lo desiderate. I dieci (10)
effetti offerti da questa sezione sono modellati su pedali classici e, di conseguenza, sono
concepiti per intervenire sul segnale della chitarra prima che esso entri nell’ampli vero e
proprio. Quando un pedale è selezionato, il led rosso nell’angolo in alto a sinistra della
sezione si accende. Quindi, se richiamate un progr amma e questo led è spento, significa
che la sezione Pedal è disattiv ata (cioè è in bypass). Nel caso le sigle che abbiamo usato
non siano del tutto chiare, i dieci pedali disponibili sono:
COMP: CompressoreOCTAVE: Octave Divider
ACOUSTIC: Simulazione di acustica TREBLE BOOST: Treble Booster
Questo selettore permette di selezionare uno dei dieci pedali disponibili, o di met-
tere in bypass l’intera sezione (OFF). A pagina 35 trovate maggiori informazioni
su ognuno dei pedali modellati.
USATE I PIEDI!
nare in modo “individuale” e usarla per attivare/disattivare il pedale selezionato. E,
come scoprirete presto, la VC-4 vi permetterà di f are parecchie altre cosine - un v ero
“must have” per ogni chitarrista!
USATE I PIEDI!
trollare l’effetto (rispettivamente, v elocità di modulazione del wah-w ah e dell’Uni-vibe)
utilizzando il pedale della VC-4. Forte!
Se avete acquistato la pedaliera opzionale VC-4, potete farla funzio-
Quando vengono selezionati VOX WAH oppure U-VIBE, potete con-
Controllo DRIVE
Quando sono selezionati TREBLE BOOST, TUBE OD, FAT OD o FUZZ, questo
controllo regola il livello del DRIVE. Quando è selezionato uno degli altri sei (6)
9
pedali, la funzione svolta da questa manopola dipende dall’effetto selezionato.
L’elenco è nella seguente tabella.
TIPO DI PEDALEDRIVE LEVEL
COMP
ACOUSTIC
VOX WAH
AUTO WAH
U-VIBE
OCTAVE
TREBLE BOOST
TUBE OD
FAT OD
FUZZ
SensibilitàLivello
AcutiBassi
Pedale(non utilizzato)
AttaccoSensibilità
VelocitàMix
Livello della direttaLivello dell’ottava
DriveLivello
DriveLivello
DriveLivello
DriveLivello
Controllo LEVEL
Questa manopola permette di regolare il livello generale di COMP, TREBLE
BOOST, TUBE OD, FAT OD e FUZZ. È disattivato (cioè non fa nulla!) con VOX
WAH. Vedi la tabella precedente per capire che cosa fa con gli altri cinque modelli
di pedale.
3. S
EZIONE PREAMP
Come suggerisce il suo nome (incredibile, vero?), questa sezione controlla il “preamplificatore” del combo Valvetronix. E, sempre per parlare di quello che si suppone dovrebbe
fare, sembra e si comporta come (tenetevi f orte) …un amplificatore! Inoltre, nella migliore
tradizione VOX, esibisce le nostre (immediatamente riconoscibili) manopole a “testa di
gallina”… niente tasti a sfioramento, superfici di controllo, o tasti cursore ad invadere
quest’area sacra dedicata alla modellazione del suono… Ehi, stiamo parlando di un
amplificatore per chitarra, mica di un giocattolo!
Selettore AMP TYPE
Questa manopola consente di selezionare uno dei sedici (16) accuratissimi
modelli di amplificatore, ognuno dei quali basato su un amplificatore valvolare
ormai riconosciuto come “classico”, compreso il leggendario VOX AC30TBX.
Come accennato nell’introduzione al manuale, i nostri modelli non si limitano a
riprodurre esattamente le qualità timbriche e le caratteristiche di amplificazione
del preamplificatore originale, ma ricrea anche l’importantissima sezione del finale
di potenza - in termini di Classe (A oppure A/B) e circuito di feedback negativo
(eventualmente, della sua mancanza). Non si tratta solo di una specifica interes-
sante: a nostro a vviso, è una caratteristica essenziale! Dopotutto, come avremmo
potuto affermare di aver modellato un amplificatore, se ci fossimo concentrati
semplicemente sul preamplificatore, ignorando il finale di potenza? Ma andiamo!
Da sola, la marmellata (per quanto buona possa essere) non fa un panino se
manca il pane! Non commettete mai l’errore di ritenere il finale di potenza di
secondaria importanza - è di
vitale
importanza. E comunque…
10
Ecco i tipi di amplificatore disponibili:
VOX AC15UK MODERN
VOX AC15TBRECTO
VOX AC30US HIGAIN
VOX AC30TBBOUTIQUE OD
UK BLUESBOUTIQUE CL
UK ’70SBLACK 2x12
UK ’80STWEED 1x12
UK ’90STWEED 4x10
Per maggiori informazioni su ognuno degli amplificatori modellati, vedi la sezione
“B. Modelli di amplificatore” a pagina 38.
Controllo GAIN
Questo controllo regola il guadagno del modello di amplificatore selezionato.
NOTA: Alcuni modelli di amplificatore (per esempio, UK MODERN, RECTO, US
HIGAIN) possono raggiungere livelli estremi di guadagno, mentre altri (per esempio,
BOUTIQUE CLEAN, TWEED 1x12, AC15) sono più tranquilli, pur suonando sempre
alla grande.
Controllo V OLUME
Anche se la cosa può apparire sorprendente, questo controllo regola il volume del
modello di amplificatore selezionato.
Controlli TREBLE, MIDDLE, BASS
Questo terzetto di manopole a “testa di gallina” permette di scegliere liberamente
la quantità di frequenze alte, medie e basse che si desidera a vere . Inoltre, come vi
sareste aspettati (e avreste sperato!), il modo esatto in cui ognuno di questi con-
trolli agisce ed interagisce con gli altri è legato al modello di amplificatore selezio-
nato. Ancora una volta, vedi la sezione “B. Modelli di amplificatore” a pagina 38
per maggiori informazioni.
NOTA: In conformità agli originali, alcuni modelli riducono il livello del suono al
minimo, quando questi tre controlli di tono sono completamente azzerati (ruotati in
verso antiorario).
NOTA: Non tutti gli ampli originali che abbiamo modellato dispongono di controlli di
Treble, Middle e Bass. Per esempio, l’ampli su cui abbiamo modellato il TWEED 1x12
dispone di un solo controllo di toni chiamato - come è facile immaginare - TONE! In
questo caso, piuttosto che simulare questa manopola con una sola delle tre manopole disponibili, lasciando le altre due inutilizzate, abbiamo preferito consentire l’uso
di tutte e tre le manopole per rendere il modello più flessibile dell’originale. E, natur almente, oltre alla maggiore flessibilità avete sempre l’intero range di variazioni timbriche consentite dall’originale. Vedi pagina 38 per maggiori informazioni.
11
4. CONTROLLIDELFINALEDIPOTENZA
Controllo PRESENCE
Questo controllo consente di regolare la quantità di presenza (lo “scintillio” delle
frequenze alte). Come le manopole del preamplificatore che abbiamo esaminato
finora, anche il controllo di PRESENCE è programmabile.
NOTA: La presenza è una funzione dei finali di potenza che contengono un circuito di
feedback negativo. Non tutti gli amplificatori modellati ne contengono uno - ad esempio, nessuno dei quattro modelli VOX (A C15, AC15TB, AC30 e AC30TB) dispongono
di questo circuito. Inoltre, non tutti gli amplificatori che integrano un circuito di feedback negativo dispongono necessariamente di un controllo di presenza. Prendiamo
ad esempio il BLACK 2x12 originale - c’è il circuito di feedback negativo nel finale di
potenza? Certo. E il controllo di presenza? Ma nemmeno a parlarne!
Nel caso un amplificatore modellato non disponga del controllo di presenza,
piuttosto che avere una manopola che non f a assolutamente nulla, ab biamo pref erito
usarla per simulare il comportamento di un’altra funzione dell’ampli - come l’interruttore BRIGHT di un BLACK 2x12 o il controllo CUT degli originali VOX. Vedi pagina 38
per maggiori informazioni su che cosa faccia esattamente il controllo PRESENCE in
ogni modello.
Controllo MASTER (Volume)
Come accade con tutti i controlli di Master Volume, questa manopola permette di
regolare il volume generale del combo Valvetronix.
ATTENZIONE: Il controllo MASTER (Volume) NON è programmabile.
APRIAMOUNAPARENTESI: Il loop effetti virtuale del Valvetronix.
e tre sezioni successive dell’ampli, che ora esamineremo, sono MODULATION,
DELAY e REVERB. Può interessarvi sapere che tutte e tre sono inserite in un
L
Perché? Perchéè quello il punto in cui sono situati nella grande maggioranza di sistemi
professionali di amplificazione per chitarra - nel loop effetti, ecco perché! Ne volete
sapere di più? Bene, continuate a leggere…
preamplificatore come accade con i pedali, è semplice. La maggior parte dei musicisti
ritiene che essi suonino meglio e più realistici nel loop. Pensateci un attimo: il riverbero
(REVERB) simula il suono generato da una stanza o una sala da concerto. Quindi, è
logico ritenere che suonerà più vero e naturale, quanto più vicino alla fine del percorso
del segnale verrà posizionato. Lo stesso dicasi del ritardo (DELAY) e di molti effetti di
modulazione (MODULATION) - la loro stessa natura stabilisce che devono essere posti
verso la fine del percorso del segnale, e non all’inizio. Chiaro?
“loop effetti virtuale” - per intenderci, tra il preamplificatore e il finale di potenza.
La ragione per cui questi effetti sono sempre inseriti nel loop, in v ece che prima del
12
Inoltre, se ci pensate un attimo, se state usando un suono crunch o un solo ad alto
guadagno, ha più senso aggiungere eff etti come R O TARY, ROOM (riverbero) o DELAY al
segnale dopo che il segnale è stato distorto, invece che prima. Insomma, che senso ha
usare un effetto come il riverbero, e poi spiaccicarlo con la distorsione? Non ha un gran
senso, no? Bene, caso chiuso. Possiamo tornare all’argomento principale, e continuare
con l’esame del pannello frontale…
USATE I PIEDI! Se possedete la pedaliera opzionale VC-4, potete attivare o disattivare con il piede le sezioni MODULATION, DELAY e REVERB. Questa utilissima funzione è solo una delle numerose ragioni per cui si dovrebbe avere una VC-4.
Rimanete sintonizzati su questo canale per altre informazioni…
5. SEZIONE MODULATION
Questa sezione consente, per ciascun programma, di inserire a piacere un effetto di
modulazione nel già citato “loop effetti virtuale” (posto fra il preamplificatore e il finale di
potenza, ricordate?). Consente inoltre di assegnare un controllo esterno al parametro
SPEED e utilizzare la riduzione di rumore (NR).
i) MODULATION
T asto TYPE
Questo tasto permette di selezionare un effetto di modulazione - o di non selezio-
nare niente! Quando si sceglie un particolare effetto, il led rosso alla sua sinistra si
accende. Se non è selezionato nessun tipo di effetto (cioè nessuno dei cinque led
è acceso), la sezione Modulation è completamente disattivata (cioè in bypass).
USATE I PIEDI! Se possedete la pedaliera opzionale VC-4, potete usare il suo
pedale a controllo continuo per cambiare la velocità (Speed) di ognuna delle cinque
modulazioni disponibili. Caspita! Le (im)possibilità offerte dalla VC-4 sono infinite prendetene subito una!
I cinque effetti di modulazione tra cui scegliere sono:
CHORUS: Modello basato su un chorus analogico dal suono pieno, che molti con-
siderano lo standard di fatto. Nell’AD120VT l’effetto è stereo.
FLANGER: Modello basato su un vero, classico flanger analogico, che ha caratte-
rizzato il suono di un chitarrista molto influente, considerato da molti il “grande
padre del tapping a due mani”.
PHASER: Modello basato su un celebre e molto apprezzato phaser analogico,
alloggiato in un contenitore giallo a forma di banana!
TREMOLO: Questo effetto si basa sul circuito di tremolo, molto apprezzato, del
BLACK 2x12.
ROTARY: Modello estremamente realistico di rotary speaker (stereo
nell’AD120VT).
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NOTA: Quando si regola il controllo di “Speed” del ROTARY (attraverso il pannello di
controllo o la pedaliera opzionale VC-4) l’effetto ha bisogno di alcuni istanti per reagire - esattamente come capita ad un vero altoparlante rotante. Perché? Perché ad
un motore occorrono uno o due secondi per accelerare o rallentare la rotazione di un
altoparlante - ecco perché!
Controllo SPEED
Questa manopola permette di regolare la velocità di modulazione dell’effetto sele-
zionato.
Controllo DEPTH
Questa manopola regola la profondità d’azione della modulazione in CHORUS,
TREMOLO e ROTARY, e il feedback di FLANGER e PHASER, come mostrato
nella tabella seguente.
TIPO DI MODULAZIONESPEEDDEPTH
ChorusVelocitàProfondità
FlangerVelocitàFeedback
PhaserVelocitàFeedback
TremoloVelocitàProfondità
RotaryVelocitàProfondità
SUGGERIMENTO: Se avete aggiunto un effetto di MODULATION ad un programma,
ma non riuscite a sentirlo, assicuratevi che il tasto BYPASS (8) non sia inserito. Se lo
è, il led ORIGINAL VALUE (che si trova subito sopra il tasto) è acceso, ad indicare
che qualsiasi cosa inserita nel “loop effetti virtuale” (Modulation, Dela y e Reverb) è in
bypass. In questo caso, per - ehm - “bypassare il bypass”, premete il tasto BYPASS.
Il led si spegnerà e tutto tornerà a funzionare nel mondo del “loop effetti virtuale”!
ii) CONTROLLOESTERNODELLAVELOCITÀDIMODULAZIONE
Tasto EX CON (External Control)
Come già suggerito, quando questo tasto è inserito (led sopra il tasto acceso),
potete regolare la velocità (Speed) dell’effetto di MODULATION selezionato,
mediante il pedale a controllo continuo della pedaliera opzionale VC-4. Ve lo ave-
vamo detto che questa pedaliera era forte… quindi, che aspettate? Smettete di
fare quello che state facendo, e andate a comprarne una SUBITO!
iii) RIDUZIONEDIRUMOREPROGRAMMABILE (NR)
Tasto NR (Noise Reduction)
Volete aggiungere un riduttore di rumore (NR) ad un programma? Nessun pro-
blema, amigos! Basta premere il tasto EX CTL e, mentre si continua a tenerlo pre-
muto, ruotare la manopola SPEED. Il gr ado di riduzione del rumore aumenta man
mano che si ruota la manopola in senso orario. Facile… ma non dimenticatevi di
continuare a tenere premuto il tasto EX CTL mentre ruotate la manopola SPEED.
Se rilasciate il tasto, viene cambiata la velocità di modulazione dell’effetto conte-
nuto nel programma che state modificando.
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NOTA: Quando si usano elevati valori di guadagno in un amplificatore come il
RECTO o l’US HIGAIN, il ricorso alla riduzione di rumore è fortemente consigliato. E
perché mai? Perché guadagno ele vato = rumore (sibilo)! Esattamente come negli originali!
6. SEZIONE DELAY
In questa sezione potete inserire un delay, a scelta fra tre (3), nel “loop eff etti virtuale” del
Valvetronix. In tutti e tre i casi, il massimo tempo possibile di ritardo è di due (esatto, 2!)
secondi.
T asto TYPE
Questo tasto permette di selezionare il tipo di delay che preferite usare. Una volta
selezionato il tipo di delay, il led rosso alla sua sinistra si accende. Se non è sele-
zionato nessun tipo di delay (cioè nessuno dei tre led è acceso), la sezione Dela y
è in bypass (cioè disattivata).
Ecco i tre tipi di delay tra cui si può scegliere:
DELAY: Quando si usa questo effetto di delay digitale di alta qualità, il timbro
di ogni ripetizione è così buono che è impossibile distinguerlo da quello della
nota o delle note originali.
TAPE ECHO: Si tratta di un modello eccezionalmente accurato di uno dei più
apprezzati echi a nastro analogici mai realizzati. Nell’originale, l’eco è creato
da una testina di lettura, e l’esatto “tempo di ritardo” è selezionato cambiando
la velocità del motore di trascinamento. Molti professionisti preferiscono questo tipo di unità a “bassa qualità” per via del suono caldo e scuro che per-
mette di ottenere.
MULTI HEAD: Modello basato su un eco a nastro dotato di due testine di lettura usate contemporaneamente. Oltre a questo, ognuno dei due echi risultanti (uno per testina) ha un proprio circuito di feedback. Il risultato? Un
effetto di eco multitap dal suono caldo e articolato.
T asto T AP
Questo tasto permette di impostare il tempo di ritardo semplicemente battendo le
dita al tempo desiderato. Battete due o più volte sul tasto TAP per impostare il
tempo di ritardo.
SUGGERIMENTO: Per impostare un tempo di ritardo che coincida precisamente con
il tempo del brano, battete a tempo il dito sul tasto TAP.
USATE I PIEDI! La pedaliera opzionale VC-4 permette di impostare il tempo di
ritardo battendo il piede.
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Controllo FEEDBACK
Questo controllo determina il numero di ripetizioni della nota o dell’accordo suo-
nati. Ruotando la manopola in senso orario si ottiene un maggior numero di ripeti-
zioni.
A TTENZIONE! ATTENZIONE! Se esagerate con la manopola FEEDBACK, potrebbe
innescarsi una sfilza interminabile di echi. Quindi, usate le orecchie e un filino di
buonsenso nel regolare questo controllo!
Controllo DEPTH
Questo controllo permette di regolare la profondità d’azione (cioè il volume rela-
tivo) dell’effetto di delay.
SUGGERIMENTO (RIPETUTO): Se avete aggiunto un effetto di DELAY ad un programma, ma non riuscite a sentirlo, assicurate vi che il tasto BYPASS (8) non sia inserito. Se lo è, il led ORIGINAL VALUE (che si trova subito sopra il tasto) è acceso, ad
indicare che qualsiasi cosa inserita nel “loop effetti virtuale” (Modulation, Delay e
Reverb) è in bypass. In questo caso, per - ehm - “bypassare il bypass”, premete il
tasto BYPASS. Il led si spegnerà e tutto tornerà a funzionare nel mondo del “loop
effetti virtuale”!
7. SEZIONE REVERB
Questa sezione permette di usare un riverbero, a scelta fra tre (3) diversi tipi.
T asto TYPE
Questo tasto permette di selezionare un riverbero a scelta fra tre, o di mettere
l’intera sezione in bypass. Ecco i tre tipi di riverbero disponibili:
SPRING: Modello del più diffuso sistema di riverbero a molla utilizzato negli
amplificatori per chitarra.
ROOM: Simula il riverbero naturale di una stanza di medie dimensioni o di
una piccola sala da concerto.
PLATE: Modello infallibilmente accurato del riverbero a piastra utilizzato nei
vecchi studi di registrazione professionali.
Controllo DEPTH
Questa manopola permette di regolare la profondità d’azione (livello) del riverbero
selezionato - dal suono più sottile, ad una profonda caverna!
SUGGERIMENTO RIPETUTO… PER LA TERZA E ULTIMA VOLTA! Se avete
aggiunto un effetto di REVERB ad un programma, ma non riuscite a sentirlo, assicuratevi che il tasto BYPASS (8) non sia inserito. Se lo è, il led ORIGINAL VALUE (che
si trova subito sopra il tasto) è acceso, ad indicare che qualsiasi cosa inserita nel
“loop effetti virtuale” (Modulation, Delay e Reverb) è in bypass. In questo caso, per -
ehm - “bypassare il bypass”, premete il tasto BYPASS. Il led si spegnerà e tutto tornerà a funzionare nel mondo del “loop effetti virtuale”!
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8. SEZIONE BYPASSE ORIGINAL VALUE
Tasto BYPASS
L’inserimento di questo tasto mette in bypass l’intero “loop eff etti virtuale”. Come si
fa a sapere se è inserito, vi sento domandare? Facile: il led ORIGINAL VALUE,
situato proprio sopra il tasto, si accende e rimane acceso. A che cosa serve que-
sta funzione? Beh, se state modificando un programma che ricorre alla MODULA-
TION e/o al DELAY e/o al REVERB, e volete sentire come suona senza effetti
(cioè“dry”), è sufficiente premere questo tasto. Ragazzi, è sicuramente più facile
e immediato che non cercare di disattivare ciascuna delle tre sezioni e poi riatti-
varle! Provateci, se non ci credete…
ATTENZIONE: Il tasto BYPASS NON è programmabile.
Led ORIGINAL VALUE
Quando la posizione di una qualsiasi delle manopole o dei tasti programmabili
corrisponde a quella memorizzata in un programma di canale, questo led ve lo fa
sapere, accendendosi o spegnendosi per un secondo. Si accende se il tasto
BYPASS subito sotto il led non è inserito. Se invece il tasto BYPASS è inserito
(condizione rivelata dal led acceso), il led si spegne per un secondo quando un
tasto o una manopola vengono portati alla posizione del “valore originale” conte-
nuto nel programma in uso.
9. SEZIONE BANK/MANUAL/WRITE/TUNER/CHANNEL
Accidenti, una sezione “Bank/Manual/Write/Tuner/Channel”? Che parolone! Non preoccupatevi troppo, comunque - il fatto che questa sezione comprenda parecchie funzioni
non significa che sia complicata. Infatti, come state per scoprire, è sia semplice da usare,
che disposta in maniera logica… lo giuriamo!
Display BANK
Questo display mostra il numero del banco selezionato (1, 2, 3, 4, 1., 2., 3., 4.) o il
nome di una nota durante l’accordatura (vedi pagina 29 per maggiori informazioni
sull’accordatore).
Tasti ▲ (Up) e ▼ (Down)
Usate questi tasti per selezionare uno degli otto (8) banchi di programmi.
Modo MANUALE
Premete insieme i tasti ▲ (Up) e ▼ (Down) per accedere al modo Manuale (vedi
pagina 27 per maggiori informazioni su questo modo - decisamente utile).
T asto WRITE
Questo tasto va utilizzato per salvare un nuovo programma in memoria. Vi antici-
piamo che la memorizzazione di un programma è un’operazione che si compie in
due passi - vedi pagina 23 per maggiori informazioni.
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T asto TUNER/CANCEL
Questo tasto svolge due (2) funzioni:
1. Attiva/disattiva l’accordatore cromatico incorporato (vedi pagina 29).
INTERESSANTE: Se tenete premuto questo tasto per più di un secondo,
l’amplificatore va “in mute”, cioè si zittisce. Funzione molto utile quando si
vuole accordare la chitarra in silenzio, ad esempio durante uno show.
2. Annulla un’operazione di memorizzazione di un programma (vedi
pagina 22) o permette di far uscire l’amplificatore dallo stato di “mute”
(vedi il precedente paragrafo “Interessante”).
Tasti di selezione canale CHANNEL (1 - 4)
La pressione di uno di questi tasti seleziona un canale. E se il numero nel display
BANK lampeggia (ad indicare che state per cambiare banco - vedi pagina 23),
seleziona anche il banco.
Inoltre, se state usando l’accordatore incorporato (vedi pagina 29), i led di selezione dei canali funzionano da indicatori per l’accordatore.
10. INTERRUTTOREDIACCENSIONE
Può sembrare incredibile, ma questo interruttore serve ad accendere e spegnere l’ampli-
ficatore!
E adesso sentite questa - quando l’interruttore è in posizione “on”, l’indicatore sopra il
tasto si accende! Naturalmente, tutto questo può accadere solo se il cavo di alimentazione è collegato ad una presa di corrente…
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B. Il pannello posteriore
1. CONNETTORE AC POWER
Proprio come avreste immaginato: è il connettore in cui inserire il cavo di alimentazione.
2. CONNETTORE/I (JACK) DIUSCITA EXTERNAL SPEAKER OUT
Se lo desiderate, potete collegare a questo connettore (o a questi connettori) uno
o due cabinet esterni. L’AD60VT ha un (1) connettore EXTERNAL SPEAKER,
mentre l’AD120VT ne ha due (2). E perché ne ha due? Ma perché l’AD120VT è
un amplificatore stereo!
AVVERTENZA: L’altoparlante (o gli altoparlanti) interno del combo Valvetronix
rimane collegato anche quando si collegano degli altoparlanti esterni. Per una
migliore resa sonora, suggeriamo quanto segue:
1. Usate con questi combo solo cabinet con un’impedenza di 8 Ohm o
minore (per esempio 4 Ohm). Se state usando con l’AD120VT un cabinet
stereo, assicuratevi che ogni canale (Left & Right) abbia un’impedenza di
8 Ohm o minore.
ALTRA AVVERTENZA: È disponibile il cabinet di espansione stereo da 2x12
VO X AD-212, che si adatta perf ettamente all’AD120VT sia per quanto riguarda
l’aspetto esteriore, che le caratteristiche sonore.
2. NON usate cabinet con un wattaggio inferiore a 60 Watt, o inferiore alla
potenza di uscita selezionata con il controllo POWER SELECT (5). Trascurare questa avvertenza può causare la rottura degli altoparlanti - quindi
lo sconsigliamo vivamente!
3. Usate SEMPRE cavi per altoparlanti (non schermati) per collegare degli
altoparlanti esterni - MAI usare un cavo per chitarra (schermato).
ATTENZIONE: Se al Valvetronix viene collegato un cabinet con impedenza
superiore ad 8 Ohm - per esempio uno da 16 Ohm - l’amplificatore subisce un
avvertibile calo di potenza, a causa della particolare circuiteria del cabinet collegato.
3. CONTROLLO POWER SELECT
Questa interessantissima funzione permette di scegliere fra quattro (4) diverse
potenze di uscita. Le opzioni disponibili sono:
Questo significa che potete ottenere quel suono pieno e caldo, così piacevole, di
cui il finale di potenza del Valvetronix (come tutti i grandi finali di potenza v alv olari)
è capace quando viene sovralimentato, con diversi livelli di potenza di uscita:
molto alto, non così alto , r agione v olmente e relativ amente basso! In questo modo,
potete suonare in una piccola stanza senza assordare gli ascoltatori e senza compromettere il suono. Potete inoltre rendere più realistici anche i più piccoli tra gli
amplificatori modellati, per esempio l’AC15 (15 Watt) o il Tweed 1x12 (18 Watt).
4. CONNETTORI (JACK) LOOP
Questi connettori permettono di collegare un processore di effetti esterno al loop
effetti seriale dell’ampli. L’AD60VT ha un loop mono, mentre l’AD120VT ha un
loop stereo con le mandate (SEND) separate Left (L) e Right (R), e i ritorni
(RETURN) separati L ed R.
Connettore/i (jack) SEND
Vanno usati per collegare l’ingresso o gli ingressi di un processore di effetti
esterno.
Connettore/i (jack) RETURN
Vanno usati per collegare l’uscita o le uscite di un processore di effetti
esterno.
AVVERTENZA IMPORTANTE: Se disponete di un processore di effetti
esterno con un solo ingresso (mono), e volete collegarlo al LOOP
dell’AD120VT, usate il connettore dell’amplificatore SEND Left (L), e non il
Right (R).
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5. CONTROLLO LEVEL
Questo controllo permette di regolare il livello di uscita (volume) del connettore
PHONE OUT (6) e del/i connettore/i LINE OUT (7)
6. CONNETTORE (JACK) PHONE OUT
Usate questo connettore per collegare una cuffia stereo. L’uscita è mono
nell’AD60VT e stereo nell’AD120VT.
ATTENZIONE: Il collegamento di una cuffia disattiva l’altoparlante o gli altoparlanti
interni.
7. CONNETTORE/I (JACK) LINE OUT
Da questa uscita si può prelevare il segnale dopo il simulatore di cabinet, per il
collegamento diretto ad un’interfaccia audio o ad un mixer. L’AD60VT ha un sin-
golo connettore LINE OUT mono, mentre l’AD120VT include una coppia di connettori Left (L) e Right (R).
8. CONNETTORE (JACK) FOOT CONTROLLER
Usate questo connettore per collegare la pedaliera opzionale VOX VC-4… un
“must have”, come scoprirete usandola!
Memorizzare i dati e altre funzioni…
ome accennato, il combo Valvetronix può memorizzare e richiamare istantaneamente 32 programmi. Questi 32 programmi sono memorizzati in 8 banchi, ognuno
C
display BANK) sono 1, 2, 3, 4, 1. (“1” seguito da un punto), 2. (“2” seguito da un punto,
ecc.), 3. e 4.. I quattro canali (ognuno dei quali con un proprio tasto di selezione CHAN-
NEL e un indicatore a led che dice “Sono selezionato” - ricordate?) sono numerati da 1 a
4.
dei quali contiene 4 canali (8 x 4 = 32!). I numeri di banco (che appaiono nel
NOTA: Quando ci riferiamo ad un programma all’interno di questa Guida del chitarrista, lo
facciamo nella seguente forma: “numero di banco - numero di programma”. Per esempio:
3 - 2 indica il programma memorizzato nel banco 3, canale 2. Allo stesso modo, 2. - 4
indica il programma situato nel banco 2., canale 4. Capito? (OK!)
Anche se l’ampli arriva con 32 programmi preset già memorizzati (vedi
pagina 33), ognuno di essi può essere sostituito da un nuovo preset, o modificato a piacere. Ed è facile, se lo desiderate, richiamare i 32 preset originali dopo averli modificati…
infatti, lo abbiamo già fatto nella sezione “Guida rapida” (vedi anche pagina 4).
In questa sezione vedremo come richiamare i programmi, passare da un programma all’altro, e realizzare programmi personalizzati. Non preoccupatevi: è sempre
così semplice, che potrebbe farlo anche il vostro batterista! Quindi, andiamo ad incominciare…
MODO SELEZIONE PROGRAMMI
A patto che non stiate utilizzando l’accordatore incorporato (vedi pagina 29), non siate in
modo Manuale (vedi pagina 27) o a metà strada nel passaggio fra un modo e l’altro (v edi
di seguito) o in fase di scrittura di un programma (v edi pagina 25), il Valvetronix si trova in
modo “Selezione Programmi”. Come si fa a sapere se si trova in questa condizione?
Semplice, amigos – osservate il display BANK. Se non vi appare il simbolo “” (ad indi-
care che è in modo Manuale), “” (ad indicare che si trova in modo Accordatore), “”
(ad indicare che è in modo Accordatura Silenziosa), o non c’è un numero che lampeggia
(ad indicare che state richiamando o salvando un programma), vi trovate in modo Selezione Programmi. Immaginiamo per un attimo di non trovarci in modo Selezione Programmi…
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ENTRAREINMODO SELEZIONE PROGRAMMI.
Quindi, nel display BANK lampeggia un numero o appare uno dei simboli “”, “”
o “”, e voi volete passare al modo Selezione Programmi, giusto? Bene, basta
seguire una delle seguenti procedure:
1. Se nel display BANK c’è un numero che lampeggia, premete il tasto
TUNER/CANCEL per entrare in modo Selezione Programmi. Come si fa a
sapere se ci si è entrati? Lo si può constatare dal fatto che il displa y BANK
mostra un numero di banco (1 – 4, 1. – 4.) e non lampeggia!
2. Se l’ampli è in modo Accordatore (nel display BANK appare il simbolo
“”) o Accordatura Silenziosa (nel display BANK appare il simbolo “”),
la pressione del tasto TUNER/CANCEL riporta al modo in cui ci si trovava
prima di attivare l’accordatore – per intenderci, in modo Manuale (il displa y
BANK mostra il simbolo “”) o Selezione Programmi (il display BANK
mostra un numero di banco (1 – 4, 1. – 4.) e non lampeggia).
Per passare dal modo Manuale al modo Selezione Programmi è sufficiente premere insieme i tasti ▲ (Up) e ▼ (Down).
AVVERTENZA: Un modo rapido - una sola operazione - per tornare al modo
Selezione Programmi, consiste semplicemente nel premere uno qualsiasi dei
tasti CHANNEL (1, 2, 3 o 4).
ATTENZIONE: Premendo uno dei tasti CHANNEL potreste non tornare al programma che stavate usando prima di accedere al modo Scrittura Programma,
Richiamo Programma, Accordatore o Manuale. Per tornare al programma che
stavate usando dovete ricordare il numero di canale del programma, e premete il tasto CHANNEL corrispondente. Se non riuscite a ricordare il numero
di canale, il solo modo per essere certi di tornare al programma che stavate
usando è seguire il passi 1 e 2 visti sopra.
RICHIAMAREUNPROGRAMMA
Il modo più facile per farlo è seguire insieme un esempio. Quindi, richiamiamo il programma 2. - 3 (cioè il programma memorizzato nel banco 2., canale 3).
PASSO 1: Assicuratevi che l’amplificatore sia in modo Selezione Programmi (nel
display BANK deve apparire un numero di banco, e il display non deve lampeggiare).
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PASSO 2: Usate i tasti ▲ (Up) e ▼ (Down) alla destra del display BANK per sele-
zionare il banco 2.. A questo punto, nel display lampeggia il numero 2.
PASSO 3: Premete il tasto di selezione CHANNEL, e il programma 2. - 3 verrà
immediatamente richiamato.
Visto? Ve lo avevamo detto che si trattava di una cosa facilissima.
USATE I PIEDI! Se vi siete procurati un controller a pedali opzionale VC-4, potete
usare i piedi per richiamare un programma.
PASSAREDAUNPROGRAMMAALL’ALTRO
Non ci crederete, ma per farlo basta seguire la procedura in tre passi che abbiamo
appena visto.
SIMPATICO SUGGERIMENTO PER GLI ANIMALI DA PALCO: Quando vi trovate a
metà strada nella selezione dei programmi (cioè av ete selezionato il banco ma non il
canale), il programma che state per sostituire è ancora selezionato e rimane tale finché non selezionate il canale. Quindi, se state suonando dal vivo e il prossimo cambio di programma richiede la selezione di un altro banco, potete selezionare quel
banco in anticipo, e selezionare rapidamente il programma al momento giusto.
USATE I PIEDI! Se avete la pedaliera VC-4 potete usare i piedi per selezionare i programmi… ve l’avevamo detto che si trattava di un “must have”!
SALVAREIPROGRAMMIPERSONALIZZATI
Questo è uno zuccherino, lo giuriamo! Ci sono due modi per farlo - modificando un programma preesistente, o partendo da zero. Primaditutto, proviamo a modificare un programma già esistente.
MODIFICAREUNPROGRAMMAPREESISTENTE
Ipotizziamo che il moderno crunch ritmico del preset 1-3 (“Breakin’ Stuff”) vi faccia
impazzire, e vi vada di realizzare un suono solista a volume più alto che gli sia
complementare. Un po’ di guadagno in più, più medi, e gli effetti di Chorus e Tape
Echo. Ecco come fare:
PASSO 1: Abbassate il MASTER VOLUME e accendete l’amplificatore
(ovvio).
PASSO 2: Collegate la chitarra all’amplificatore (assolutamente ovvio).
PASSO 3: Usate il tasto TYPE nella sezione MODULATION per selezionare il
CHORUS e regolare a piacere i controlli SPEED e DEPTH.
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PASSO 4: Usate il tasto TYPE nella sezione DELAY per selezionare il TAPE
ECHO. Battete il tempo sul tasto TAP per impostare il tempo di ritardo, poi
regolate a piacere i controlli FEEDBACK e DEPTH.
PASSO 5: Premete una volta il tasto WRITE - questo vi porta al modo “Dove
volete memorizzare il nuov o progr amma?” indicato dal numero lampeggiante
nel display BANK.
“MISSIONE ANNULLATA”: Se siete arrivati al modo “Dove volete memoriz-
zare il nuovo programma
fa schifo, basta premere il tasto TUNER/CANCEL per uscire dal modo Scrittura… uff, appena in tempo!
PASSO 6: Usate i tasti ▲ (Up) e ▼ (Down) per selezionare il banco, e i tasti
CHANNEL per selezionare il canale.
PASSO 7: Premete ancora una volta WRITE, ed è fatta!
?” e decidete che il programma appena realizzato
PARTIREDAZERO
E perché no? Proviamoci:
PASSO 1: Abbassate il MASTER VOLUME e accendete l’amplificatore
(ovvio).
PASSO 2: Collegate la chitarra all’amplificatore (assolutamente ovvio).
PASSO 3: Regolate il volume MASTER ad un livello ragionevole.
PASSO 4: Selezionate un programma qualsiasi (vedi pagina 21) - non
importa quale, visto che partiremo da zero.
PASSO 5: Ponete il selettore PEDAL ad “OFF” - se vorrete usare un pedale,
penserete a quel rompiscatole in seguito.
PASSO 6: Premete il tasto BYPASS in modo da escludere MODULATION,
DELAY e REVERB (il led ORIGINAL VALUE sopra il tasto BYPASS si
accende) - aggiungeremo questa roba dopo aver pensato al modello di
amplificatore.
PASSO 7: Usate il selettore AMP TYPE per scegliere il tipo di amplificatore.
PASSO 8: Regolate a piacere i controlli GAIN, VOLUME, TREBLE, MIDDLE,
BASS e PRESENCE.
PASSO 9: Se desiderate aggiungere MODULATION, DELAY e/o REVERB,
premete nuovamente il tasto BYPASS (in modo che il led ORIGINAL VALUE
si spenga), poi selezionate gli effetti desiderati.
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PROMEMORIA: Per disattivare MODULATION, DELAY o REVERB, basta
tenere premuto il tasto TYPE corrispondente finché il led dell’effetto selezionato non si spegne.
PASSO 10: Se volete usare un pedale, selezionatelo con il selettore PEDAL
e impostatelo con i controlli DRIVE e LEVEL.
SUGGERIMENTO DI PROGRAMMAZIONE: Può risultare più facile impostare
un pedale senza ascoltare anche gli effetti di MODULATION, DELAY o
REVERB eventualmente già attivi. Se è così, basta premere il tasto BYPASS
(in modo che il led ORIGINAL VALUE si accenda) per metterli tutti in bypass.
Non dimenticate di premere nuovamente il tasto BYPASS (in modo che il led si
spenga) una volta completate le regolazioni.
PASSO 11: Funziona? Bene, memorizziamo questo signorino. Premete una
volta il tasto WRITE - così da passare al modo “Dove volete memorizzare il
nuovo programma?”, indicato dal numero lampeggiante nel display BANK.
“MISSIONE ANNULLATA”: Se siete arrivati al modo “Dove volete memoriz-
zare il nuovo programma
fa schifo, basta premere il tasto TUNER/CANCEL per uscire dal modo Scrittura… uff, appena in tempo!
?” e decidete che il programma appena realizzato
PASSO 12: Usate i tasti ▲ (Up) e ▼ (Down) per selezionare il banco, e i tasti
CHANNEL per selezionare il canale.
PASSO 13: Premete ancora una volta WRITE, ed è fatta!
LED ORIGINAL VALUE: Cosa succede qui, ragazzi?
Insomma, state saltando da un programma all’altro del Valvetronix, arrivate ad uno che vi
piace in particolar modo, e decidete che volete sapere esattamente come è fatto e come
è impostato l’amplificatore per ottenere un suono così fantastico. Sembra una richiesta
ragionevole, ma come diamine si può riuscire a darle seguito? Preparatevi ad incontrare
il geniale, incredibile led ORIGINAL VALUE. Sissignori, con l’aiuto di questa piccola
lucina rossa sarete in grado di sapere esattamente come vengono usati i modelli di
pedale e amplificatore, e come è regolata ognuna delle 15 manopole programmabili del
pannello superiore (cioè tutte, eccetto il MASTER).
“Aspetta un momento, e che succede con i modelli di MODULATION, DELAY e
REVERB? Hai parlato delle 15 manopole programmabili, ma non hai fatto nemmeno
cenno a come capire se questi effetti sono in uso”. Bella domanda, ragazzi. Ed ecco la
risposta: ve lo dice l’ampli stesso! Che intendo dire? Beh, ogni volta che un programma
viene richiamato, potete capire che sta usando MODULATION, DELAY e/o REVERB
semplicemente dando un’occhiata alle graziose lucine presenti in ogni sezione, per
vedere se sono accese o spente. Per esempio , il prog r amma 2 - 1, “Clean Edge”, utilizza
CHORUS, MULTI e PLATE. Quando lo richiamate, i led di CHORUS, MULTI e PLATE si
accendono automaticamente. Facile, no?
25
Ora vedremo esattamente in che modo è possibile regolare rapidamente i controlli
di ognuno degli effetti di MODULATION, DELA Y e REVERB utilizzati. Torniamo sui nostri
passi; torniamo al magnifico operare del led ORIGINAL VALUE…
Come già visto durante l’esame del pannello superiore, il led ORIGINAL VALUE
funziona anche da indicatore del tasto BYPASS, che, una volta inserito, mette in bypass
le sezioni MODULATION, DELAY e REVERB. Come è facile immaginare, quando il tasto
BYPASS è inserito, il led ORIGINAL VALUE si accende, e rimane acceso finché il
BYPASS non viene disinserito. Quindi, il led ORIGINAL VALUE può essere acceso o
spento. Se è spento, quando viene selezionato un valore originale si accende per un
secondo. Al contrario, se è acceso si spegne per un secondo. Abbastanza logico, no?
Bene, ora che questo punto è stato chiarito, cerchiamo di capire che cosa c’è esattamente in un particolare programma.
Per semplificarci la vita, partiamo dall’estremità sinistra del pannello superiore, e
spostiamoci man mano verso destra. Prima di ogni altra, incontriamo la sezione
PEDAL…
PASSO 1: Osservate il led in alto a sinistra nella sezione PEDAL. È acceso?
Se lo è, significa che un pedale è in uso, quindi andate al PASSO
2. Se invece è spento, saltate al PASSO 5.
PASSO 2: Quindi, il led PEDAL è acceso, ad indicare che un pedale è in uso.
Vediamo quale. Basta tenere d’occhio il led ORIGINAL VALUE e
selezionare lentamente ognuno dei 10 modelli di pedale disponibili. Quando viene selezionato quello in uso, il led ORIGINAL
VALUE si accende o si spegne per un secondo (a seconda che,
rispettivamente, il tasto BYPASS sia disinserito o inserito). Come
dicevamo, roba facile…
PASSO 3: Ora che abbiamo scoperto il pedale in uso, vediamo come è rego-
lato il controllo DRIVE. Quindi, osservate il led ORIGINAL VALUE
e lentamente, ma con fermezza, fate attraversare al controllo
DRIVE l’intera scala di valori. Una volta raggiunto il valore origi-
nale, il led ORIGINAL VALUE si accende.
PASSO 4: Fate lo stesso con il controllo LEVEL nella sezione PEDAL.
PASSO 5: Poi tocca alla sezione AMP. Cerchiamo quale dei 16 modelli è in
uso ruotando lentamente il selettore AMP TYPE, mentre teniamo
d’occhio il led ORIGINAL VALUE. Quando si seleziona il modello
in uso, il led ORIGINAL VALUE si accende o si spegne per un
secondo, a seconda che il tasto BYPASS sia inserito o meno.
Facile, no? E per nulla spaventoso!
26
PASSO 6: Bene, ora che abbiamo individuato il modello di amplificatore, pos-
siamo capire come sono impostati i controlli programmabili
dell’ampli - per intenderci, GAIN, VOLUME, TREBLE, MIDDLE,
BASS e PRESENCE. Iniziate con il GAIN e muovetelo verso
destra, uno scatto alla volta… sapete già come fare, no? Bene lentamente, ma con fermezza, ruotate il controllo GAIN nell’intera
scala di valori, tenendo d’occhio il led ORIGINAL VALUE. Quando
selezionerete il valore originale, il led ORIGINAL VALUE ve lo farà
sapere.
PASSO 7: Fate esattamente lo stesso con i controlli VOLUME, TREBLE,
MIDDLE, BASS e PRESENCE…
PASSO 8: A questo punto, abbiamo finito con le sezioni Pedal ed Amp. Man-
cano le tre sezioni del “loop effetti virtuale” - MODULATION,
DELAY e REVERB. Iniziamo con MODULATION - a parte il led EX
CTL, c’è qualche led acceso in questa sezione? Se un led è
acceso significa che l’effetto a cui è posto accanto è in uso, quindi
dobbiamo vedere come sono regolati i controlli SPEED e DEPTH
per l’effetto in questione. E sapete cosa fare per trovare la “regola-
zione originale” di una manopola, vero? Quindi iniziate a giocare
con quelle due belle manopole e non perdete d’occhio il led ORIGINAL V ALUE…
PASSO 9: Ripetete il PASSO 8 con le sezioni DELAY e REVERB.
PASSO 10: Non c’è. Avete fatto, ragazzi! Congratulazioni - ora sapete esatta-
mente come è fatto il programma a cui eravate interessati.
MODO MANUALE: Quel che vedete è quel che ottenete!
Quando il Valvetronix è in modo Manuale, “dimentica” il programma selezionato e si com-
porta come un “normale” amplificatore. Il suono che ascoltate è il riflesso diretto della
regolazione di tutte le manopole del pannello superiore, comprese PEDAL e AMP TYPE.
Sissignori, in modo Manuale “Quel che vedete è quel che ottenete” - esattamente come
in un “normale” amplificatore per chitarra.
Le uniche cose che il modo Manuale “memorizza” sono:
1. Modifiche al tipo di MODULATION, DELAY e/o REVERB in uso. Per esempio, se siete in modo Manuale e selezionate CHORUS, TAPE ECHO e
SPRING, la selezione viene memorizzata, e richiamata la prossima volta
che si passerà al modo Manuale.
ATTENZIONE: Il modo Manuale NON memorizza la posizione delle manopole
delle sezioni MODULATION, DELAY e REVERB. Del resto, la filosofia è“quel
che vedi è quel che ottieni”, no?
27
2. Il tempo di ritardo impostato per il DELA Y (naturalmente, purché lo ab biate
impostato!)
3. La selezione di EX CTL nella sezione MODULATION.
4. Qualsiasi modifica alla NOISE REDUCTION (NR).
PASSAREALMODO MANUALE
Per passare al modo Manuale dal modo Selezione Programmi o Accordatore,
basta premere insieme i tasti ▲ (Up) e ▼ (Down) nella sezione BANK. Nel displa y
BANK apparirà il simbolo “” ad indicare che ci si trova in modo Manuale.
MEMORIZZARELEIMPOSTAZIONIDELMODO MANUALE
Se in modo Manuale avete creato una sonorità che vi piacerebbe conservare,
potete memorizzarla esattamente come fareste con le modifiche apportate ad un
programma - per intenderci, premete il tasto WRITE; selezionate un banco con i
tasti ▲ (Up) e ▼ (Down); selezionate un canale con il tasto CHANNEL corrispondente, e premete nuovamente WRITE. In questo modo, le impostazioni del modo
Manuale vengono salvate nel programma selezionato, e si ritorna al modo Selezione Programmi.
USCIREDALMODO MANUALE
Ci sono due modi per farlo…
1. Premete il tasto ▲ (Up) o il tasto ▼ (Down). In questo modo, si torna automaticamente all’ultimo programma che si stava usando.
oppure
2. Premete uno dei tasti di selezione CHANNEL - in questo modo si torna
all’ultimo banco che si stava utilizzando, e al numero di canale che avete
premuto per uscire dal modo Manuale.
…la scelta è vostra!
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Modo Accordatore
ACCORDATELACHITARRACONL’AMPLI!
er comodità, il combo Valvetronix integra un accordatore cromatico che può
essere calibrato fra 438Hz e 445Hz. Per accedere all’accordatore basta premere il
P
l’accordatore è attivo e pronto all’uso.
nazione è più vicina alla nota suonata. Se la nota suonata è un diesis (per esempio C#),
il segno “” appare in basso a destra rispetto alla nota mostrata nel display BANK. Per
esempio, “” significa F#. Poiché l’accordatore incorporato è cromatico, riconosce le
dodici note e le indica come mostrato di seguito.
tasto TUNER/CANCEL, e il segno “” apparirà nel display BANK, rivelando che
Quando si suona una nota, nel display BANK appare il nome della nota la cui into-
Nome della notaDisplay BANKNome della notaDisplay BANK
CF#
C#G
DG#
D#A
EA#
FB
La vicinanza della nota che state suonando all’intonazione esatta della nota il cui
nome appare nel display BANK, è rivelata dai led dei canali CHANNEL 1, CHANNEL 2 e
CHANNEL 3. Questi tre led funzionano da indicatore per l’accordatore incorporato.
Quando la nota che state suonando è perfettamente in tono con la nota il cui nome
appare nel display BANK, il led del canale CHANNEL 2 èl’unico a rimanere acceso. Se
la nota è leggermente calante, si accende anche il led del canale CHANNEL 1. Se in v ece
la nota che state suonando è leggermente crescente, si accende il led del canale CHANNEL 3. Naturalmente, perché la corda sia perfettamente accordata, la nota mostrata nel
display BANK dev e essere quella desiderata, e il led del canale CHANNEL 2 de v e essere
l’unico a rimanere acceso.
Troppo bassaIntonazione correttaTroppo alta
USCIREDALMODO ACCORDATORE
Una volta accordata la chitarra, basta premere nuovamente il tasto TUNER/CANCEL per
tornare alla situazione precedente all’entrata in modo Accordatore.
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ACCORDATURA SILENZIOSA
Se desiderate accordare la chitarra senza farvi ascoltare (e se state cercando di controllare l’accordatura a metà concerto, è inevitabile che v ogliate farlo), basta tenere premuto
il tasto TUNER/CANCEL per più di un secondo, e l’uscita dell’ampli sarà posta in mute.
Per segnalare che ci si trova in modo “accordatura silenziosa”, il simbolo “” appare nel
display BANK.
USCIREDALMODO ACCORDATURA SILENZIOSA
Una volta accordata la chitarra, basta premere nuovamente il tasto TUNER/CANCEL per
tornare alla situazione precedente all’ingresso in modo Accordatura Silenziosa.
CALIBRAREL’ACCORDATORE
L’accordatore incorporato è calibrato automaticamente su A = 440Hz (detta anche “into-
nazione da concerto”) ad ogni accensione del Valvetronix. Se necessario, potete ricalibrare l’accordatore in un ambito compreso fra A = 438Hz e A = 445Hz. Ecco come fare:
Attivate l’accordatore. Mentre tenete premuto il tasto TUNER/CANCEL, usate i
tasti ▲ (Up) e ▼ (Down) nella sezione BANK per scorrere le opzioni di calibrazione
disponibili. Il numero più basso della frequenza “A =” appare nel display BANK come
mostrato di seguito
Display BANKFrequenza di calibrazione
438Hz
439Hz
440Hz
441Hz
442Hz
443Hz
444Hz
445Hz
Quando il display BANK mostra la frequenza di calibrazione desiderata, rilasciate
il tasto TUNER/CANCEL. L’accordatura avverrà con la nuova calibrazione.
IMPORTANTE: Quando l’ampli viene acceso, l’accordatore si ricalibra automatica-
mente su A = 440Hz. Quindi, se avete ricalibrato l’accordatore, ricordate che la calibrazione è andata perduta allo spegnimento dell’ampli.
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Preset di fabbrica
i presentiamo il nostro menu di gustosi bocconcini timbrici - un banchetto di auten-
tiche delicatessen da vero gourmet. Ognuno di essi costituisce di per sé un pasto
V
tanze, così da farvi un’idea della grande varietà di squisiti, stuzzicanti sapori che potete
preparare in tutta tranquillità anche a casa vostra. E non dimenticate che gli unici ingredienti da aggiungere al Valvetronix sono una chitarra, una muta di corde, e (naturalmente) un paio di buone orecchie, dita agili, e un pizzico di buon gusto!
E allora, che aspettate? Incominciate pure con gli assaggi. Questo genere di abbuffata
non è dannoso per la salute. Bon appetit...
completo, ma ci permettiamo di consigliare vivamente l’assaggio delle 32 pie-
AVVERTENZA IMPORTANTE PER LA “SEDUTA DI ASSAGGIO”: Quando
abbiamo realizzato questi 32 preset abbiamo usato diversi tipi di chitarre, con una
grande varietà di pickup - dal più aggressivo humbucker al più mite single-coil. Detto
questo, c’è un solo chitarrista che possa suonare esattamente come voi, e siete voi
stessi - una cosa molto positiva (ehi, se tutti suonassero esattamente allo stesso
modo, dove sarebbe il succo della questione?). Quindi, se credete che un programma richieda qualche modifica, modificatelo! Dopotutto, questo è il v ostro amplifi-
catore, giusto? Per farla breve: USATE LE ORECCHIE!!!
COSAC’ÈNELMENUDEIPRESET?
NOTA DI IGENE ESECUTIVA: Nessuno dei seguenti alimenti contiene derivati del latte!
BANK 1
1 - 1 “Flying High”Solista urlato, da eruzione vulcanica!
1 - 2 “Def Tone”Carino e pulito. Perfetto per l’isteria da “power ballad”.
1 - 3 “Breakin’ Stuff”Crunch moderno e violento – può “strapparvi la faccia”!
1 - 4 “Tie Mama Down”Classico e maestoso crunch da AC30.
BANK 2
2 - 1 “Clean Edge”Nitida sonorità AC30, in grado di rendere serena l’intera giornata.
2 - 2 “Crunchy Trem”Crunch blues da A C15, gustosamente contornato da un Tremolo.
2 - 3 “Paperback Author”Non è necessario essere di Liverpool per apprezzarlo!
2 - 4 “Keep Alive”Crunch da AC30 + flanger, decisamente rock.
BANK 3
3 - 1 “Puppet Master”Brutalità pura con un buco sui medi, istigazione al moshing.
3 - 2 “Angus Beef”Spolverate la vecchia divisa scolastica, prendete una SG - e via!
3 - 3 “Viable”Fettine di bel suono, speziate all’Auto Wah.
3 - 4 “British Steel”Classico timbro metal, che vi farà urlare di dolore.
31
BANK 4
4 - 1 “Finger Pickin’ Good” Siete stati a Nashville di recente?
4 - 2 “Sand Castles”Una Strato rovesciata potrebbe tornar utile, con questo bell’U-Vibe.
4 - 3 “Crossfire Crunch”Il rhythm ‘n’ blues con i colori del Texas.
4 - 4 “Clean Trem”Già - suono pulito, ma con una punta di tremolo. Che ci crediate o no!
BANK 1.
1. - 1 “Dirt”Con il dovuto rispetto per dei signori in catene di nome “Alice”...
1. - 2 “Mr. Clean”Non ce ne sono di più puliti e più ricchi di chorus…
1. - 3 “Unchain”Suono scuro e flanger - accordatura aperta, e vai col noise!
1. - 4 “Sweet Child”Humbucker al manico, cappello alto - e cominciate a urlare!
BANK 2.
2. - 1 “Alabama’s Home”Compresso, pulito, libero come un uccello.
2. - 2 “Large Led Balloon”Sonorità indispensabile per riff da cardiopalmo.
2. - 3 “Vulgar”Per finire l’opera, vi servirebbe un pizzetto viola. Minaccioso…
2. - 4 “Dirty Ol’ Man”Orribile… ma si ricompone se abbassate il volume della chitarra.
BANK 3.
3. - 1 “Tasty Flange”Pulito, compresso e con flanger.
3. - 2 “Cream Badge”Una provata ricetta Rotary, con finiture di crema.
3. - 3 “Nativity in Black”Il suono metal degli albori. Niente di più nero…
PROGRAMMAPEDALETIPO DI AMPLIMODULAZIONEDELAYRIVERBERO
1. - 1 “Dirt”RECTO
1. - 2 “Mr. Clean”BOUTIQ CLCHORUSSPRING
1. - 3 “Unchain”US HIGAINFLANGERTAPEROOM
1. - 4 “Sweet Child”TUBE ODBOUTIQ ODTAPEROOM
2. - 1 “Alabama’s Home”COMPTWEED 1x12PHASERSPRING
2. - 2 “Large Led Balloon”UK ’70SROOM
2. - 3 “Vulgar”TREBLE B.US HIGAINCHORUS
2. - 4 “Dirty Ol’ Man”BOUTIQ ODCHORUSPLATE
3. - 1 “Tasty Flange”COMPTWEED 4x10FLANGERPLATE
3. - 2 “Creamy Badge”UK ’70SROTARYSPRING
3. - 3 “Nativity in Black”TREBLE B.US HIGAIN
3. - 4 “Super Natural”TUBE OD.RECTOCHORUSROOM
4. - 1 “Funked Up!”COMPBLACK 2x12PHASERTAPEPLATE
4. - 2 “Mista Scary”US HIGAINMULTIROOM
4. - 3 “Jimi’s Fuzz Chile”FUZZUK ’70SPHASERPLATE
4. - 4 “Unplugged”ACOUSTICBLACK 2x12ROOM
33
RICHIAMAREIPRESETDIFABBRICA
Se avete letto la sezione “Quick Start” (pagina 4), sapete già come si fa. Se non l’avete
letta, ecco come richiamare i 32 preset di fabbrica descritti a pagina 31.
AVVERTENZA: Richiamando i preset di fabbrica, i vostri preset personalizzati vengono cancellati. Assicuratevi che non vi interessi perderli, prima di procedere e riportare la memoria del Valvetronix alla “verginità” dei programmi di fabbrica… Una volta
eseguito il reset, non c’è modo di ripensarci e tornare indietro!
ALTRA AVVERTENZA: Se avete realizzato dei programmi che volete conservare,
trascriveteli nella “Tabella dei parametri” che trovate nel retro di copertina, prima di
resettare l’ampli.
E ANCORA UN’ALTRA AVVERTENZA: Il reset dell’ampli cancella anche ogni cam-
biamento del tipo di MODULATION, DELAY e REVERB effettuata in modo
MANUALE.
Ora che abbiamo memorizzato le “avvertenze”, possiamo procedere con il reset
del Valvetronix, per riportarlo allo stato in cui si trovava al momento dell’uscita dalla fabbrica…
1. Se l’ampli è acceso, spegnetelo.
2. Tenete premuti contemporaneamente i tasti ▲, ▼ e TUNER/CANCEL, poi
accendete l’ampli continuando a tenerli premuti. Se la manovra è stata
eseguita correttamente, il simbolo “” inizia a lampeggiare nel display
BANK. Se tutto funziona a dovere, andate al passo 4; se invece non ha
funzionato…
3. Spegnete l’ampli e provate nuovamente… questa volta, assicuratevi di
premere tutti e tre i tasti mentre accendete l’ampli! Ora, il simbolo “” lam-
peggia nel display BANK, giusto? Bene, allora procediamo…
4. Premete il tasto WRITE e osservate i led BANK e CHANNEL danzare
mentre indicano uno ad uno i 32 programmi che vengono riportati allo
stato iniziale. Una volta che i led hanno finito di “danzare”, è fatta… la missione Reset è stata coronata dal successo, l’ampli passa automaticamente al modo Selezione Programmi con il programma 1 - 1, “Flying
High”, già selezionato. Potete di nuovo metter mano alla chitarra!
34
ATTENZIONE: Non spegnete l’amplificatore durante la procedura di reset!
Comportamento dei modelli: Che
cosa sono, e che cosa fanno?
n questa sezione daremo un rapido sguardo ai modelli dei 16 fantastici amplificatori e
dei 10 pedali simulati dal Valvetronix. Partiamo dal basso, vedendo che cosa c’è nella
I
sezione PEDAL.
NOTA: Quando in un pedale i controlli DRIVE e/o LEVEL non controllano realmente il “drive” e il “livello”, la funzione alternativa è descritta nella nota PARTI-
COLARITÀ DEI CONTROLLI.
A. PEDALI
1. COMP (COMPRESSORE)
Dovete suonare un passaggio pulito che de v e essere carino, morbido e unif orme?
Vi occorre un filino di sustain in più in una parte solista? Bene, basta cercare: il
COMP è il pedale che fa per voi. È modellato su un compressore a pedale molto
celebre, per via del suono pulito e incisivo che è in gr ado di produrre, e per questo
molto adatto alle parti ritmiche dei brani pop e funk degli anni ’80 e ’90. È in grado
di aggiungere anche un morbido sustain alle parti melodiche, pulite o distorte che
siano.
PARTICOLARITÀ DEI CONTROLLI
DRIVE: Regola la sensibilità del compressore (cioè stabilisce quando deve
entrare in funzione). Con valori alti, la quantità di compressione/sustain è
maggiore.
2. ACOUSTIC (SIMULATOREDICHITARRAACUSTICA)
V olete suonare “unplugged” senza dover cambiare chitarra e amplificatore? Usate
il simulatore di chitarra acustica, un effetto geniale che converte magicamente il
suono della chitarra elettrica in quello di una chitarra acustica. Funziona al meglio
con un pickup single coil al manico (in altre parole: con un basso livello di uscita),
soprattutto se accoppiato al modello di amplificatore BLACK 2x12.
PARTICOLARITÀ DEI CONTROLLI
DRIVE: Regola gli acuti.
LEVEL: Regola i bassi.
ATTENZIONE: Se collegate all’ingresso HIGH una chitarra con pickup ad ele-
vato livello di uscita, e selezionate il pedale ACOUSTIC, abbassate il volume
della chitarra per evitare una forte distorsione (non desiderata) sulle alte fre-
35
quenze. La distorsione si verifica con facilità soprattutto se il controllo DRIVE
(acuti) della sezione Pedal è regolato su valori alti. Questo non significa che il
Valvetronix è danneggiato - significa semplicemente che il pedale è alimentato
con un livello decisamente troppo alto! A titolo di cronaca, diremo che tutti i
pedali e i moduli che simulano la chitarra acustica hanno lo stesso problema
se vengono usati (e abusati) in questo modo. Perché accade una cosa del
genere? Per consentire ad una chitarra elettrica di suonare come una chitarra
acustica occorre enfatizzare enormemente le alte frequenze, quindi con un
eccessivo livello di ingresso si ha inevitabilmente distorsione. Compriende?
Bueno!
3. VOX WAH
Questo effetto è modellato sul leggendario pedale di wah-wah della VOX, il V847.
Grazie al suo caratteristico suono “di gola”, il V847 è il solo pedale di w ah-wah che
la maggior parte dei professionisti riesce a prendere in considerazione. Se usato
saggiamente, questo pedale può far piangere la chitarra come un poppante, o
farla strillare come una pazza!
PARTICOLARITÀ DEI CONTROLLI
DRIVE: Simula il movimento del pedale del V847 - da aperto a chiuso.
LEVEL: Regolatelo come vi pare , perché tanto non fa assolutamente n ulla!
SUGGERIMENTO PREZIOSO PER L’EDIT DEL SUONO: Un trucco prezioso,
adottato da diversi chitarristi famosi durante l’edit del suono, è trovare il “punto
ottimale” nelle regolazioni del pedale di wah-wah, e lasciarlo in quello stato.
Questo accorgimento è spesso definito stuck-Wah (cioè “wah-wah fisso”) e, se
usato con gusto, può risultare molto efficace, poiché produce un suono caratteristico capace di “bucare” qualsiasi mix. Preparare il “punto ottimale” dello
stuck-Wah con il controllo DRIVE è questione di un batter d’occhio. Provateci,
ne vale la pena…
USATE I PIEDI! Una buona ragione per acquistare un VC-4! Proprio così potete usare il pedale del VC-4 per controllare il VOX WAH. Per cui… prendetene subito una!
4. AUTO WAH
Il wah-wah dei pigri! Scherziamo… questo strano, ma utile dispositivo permette di
creare un effetto di wah-wah automatico, che cambia a seconda della dinamica
con cui si suona (a seconda, cioè, di quanto piano o forte si colpiscano le corde).
PARTICOLARITÀ DEI CONTROLLI
DRIVE: Regola la velocità di risposta dell’A uto W ah.
LEVEL: Regola la sensibilità dell’effetto.
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5. U-VIBE (UNI-VIBE)
Modellato sul celebre Uni-Vibe della Univox, un effetto di phaser/vibrato progettato per simulare un altoparlante rotante (il “rotary speaker”), che produce un
magnifico e seducente suono “liquido”. È interessante notare che il signore
responsabile dell’invenzione di questo magnifico pedale è anche l’inventore della
Valve Reactor Technology, impiegata nel finale di potenza del combo Valvetronix.
PARTICOLARITÀ DEI CONTROLLI
DRIVE: Regola la velocità dell’effetto di Uni-Vibe.
LEVEL: Regola la profondità d’azione dell’effetto di Uni-Vibe.
USATE I PIEDI! Se possedete la pedaliera opzionale VC-4 (l’avete appena
acquistata, no?) potete controllare la velocità del modello di Uni-Vibe. Il risultato? È una favola, bambole!
6. OCTAVE
Questo effetto genera una nota un’ottava sotto quella che si sta suonando,
aggiungendo spessore e “peso” alle parti melodiche.
PARTICOLARITÀ DEI CONTROLLI
DRIVE: Regola il livello della nota originale.
LEVEL: Regola il livello della nota all’ottava inferiore.
ATTENZIONE! Come tutti i pedali di questo tipo, OCTAVE funziona solo ed
esclusivamente con note singole… gli accordi sono decisamente confusi! NON
è un difetto - è semplicemente il modo in cui questi pedali sono fatti… bisogna
farsene una ragione, ragazzi!
7. TREBLE BOOST
Questo effetto a pedale è modellato su un “treble booster” progettato apposita-
mente per il VOX AC30. È un modo eccellente per aggiungere “mordente” ad un
suono in overdrive - se non ci credete , prov ate con i preset 1-3 (“Tie Mama Down”:
rock classico) 3.-3 (“Nativity in Black”: vecchio metal) e 2.-2 (“Vulgar”: moderna
brutalità ad alta potenza).
8. TUBE OD
Questo modello è basato su un pedale di overdrive alloggiato in un box ornatissimo, di colore “verde maldimare”, che è considerato un classico assoluto per via
dello splendido suono caldo che è capace di produrre.
9. FAT OD
Basato su un pedale il cui nome è ispirato ad uno dei più disprezzati roditori del
pianeta…È il risultato di una morbida distorsione ricca di armonici… sporca, ma
piacevole.
10.FUZZ
Retrogrado, manesco e sboccato… riuscite a farvene un’idea? Il nome, da solo,
dice tutto.
37
B. Modelli di amplificatore
Q
uali amplificatori abbiamo accuratamente modellato per la nostra seducente collezione di 16 modelli? Dovete crederci, se diciamo che non è stata una scelta
facile. Come certamente saprete, c’è tutta una quantità di fantastici amplificatori
in circolazione. Dopo innumerevoli ore passate alla ricerca delle anime predestinate,
dopo accese discussioni (…per tacere di qualche amichevole “bisticcio”…), telefonate ad
amici dall’orecchio fino (alcuni musicisti di professione, altri no… ma tutti dotati di un
grande orecchio), e, naturalmente, dopo a v er ascoltato e suonato tantissimi amplificatori,
alla fine siamo riusciti a mettere a punto la lista dei 16 modelli da includere. Come state
per scoprire, i prescelti non sono solamente la crème-de-la-crème, ma offrono anche la
più vasta scelta possibile di sonorità diverse - dal suono pulito all’overdrive più violento,
con tutti i gradi intermedi. Per cominciare, alcune cose che dovreste sapere…
ILFATTORECONTROLLO
Come già visto in questa “Guida del chitarrista”, anche se il pannello superiore del Valve-
tronix contiene le manopole di GAIN, VOLUME, TREBLE, MIDDLE, BASS, PRESENCE
e MASTER, non tutti gli amplificatori che abbiamo modellato contengono un numero di
controlli così elevato. In questi casi, piuttosto che lasciarvi con manopole che non fanno
assolutamente nulla (che senso avrebbe avuto una cosa del genere?!?), abbiamo fatto
uso di tutti e sei (6) i controlli del Valvetronix senza compromettere l’accuratezza dei singoli modelli. Questo significa che non solo sarete in grado di simulare l’intero spettro di
sonorità di ognuno di questi modelli, ma che potrete andare anche oltre, grazie alla maggiore flessibilità e ai controlli aggiuntivi del Valvetronix.
Per esempio , se un amplificatore originale non include un controllo di Gain (A C15,
AC15TB, AC30, AC30TB, UK BLUES, UK ’70S, BLACK 2x12, TWEED 1x12 e TWEED
4x10), il controllo di GAIN del Valvetronix simula il controllo Volume dell’originale. Questo ,
naturalmente, vi lascia con due controlli di volume aggiuntivi - VOLUME e MASTER.
Come sapete già, il MASTER è un controllo generale, non programmabile, che permette
di regolare il volume generale dell’ampli. Quindi, il controllo programmabile VOLUME (la
manopola che si trova accanto al GAIN) funziona in effetti come un secondo “Master
Volume”, permettendovi di rendere uniforme il volume dei vari programmi. Niente male,
direte voi…
Inoltre, se un ampli originale non dispone di un equalizzatore completo a 3 bande,
nel nostro modello il controllo di tono “mancante” viene considerato “neutro” (cioè come
nell’originale) quando è regolato ad “ore 12”, permettendovi di intervenire con l’equalizzazione anche sulla banda mancante nell’originale. Per maggiore chiarezza, ecco gli amplificatori modellati all’origine privi di controlli separati per Treble, Middle e Bass:
AMPLI CONTROLLI DI TONO ORIGINALI
AC15/AC30 (canale 2)Solo Top Cut
AC15TBTreble & Bass
AC30TBTreble, Bass e Cut
TWEED 1x12Uno solo chiamato Tone!
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Inoltre, come vi sareste aspettati, facciamo lo stesso con il controllo PRESENCE
del Valvetronix - per intenderci, se il controllo non è presente (che brutto gioco di parole!
ma è del tutto involontario) nell’originale, allora la PRESENCE diventa un controllo
aggiunto al nostro modello. Questa volta, però, la posizione “neutrale” è quando il con-
trollo è in posizione “off” (completamente ruotato in senso antiorario). I due modelli interessati alla questione sono il BLACK 2x12 e il TWEED 1x12.
ATTENZIONE: Come scoprirete nel leggerne la descrizione, nel caso dei modelli di
AC15, AC15TBX, AC30 ed AC30TB abbiamo utilizzato il controllo PRESENCE per
simulare il controllo TOP CUT - che fosse o meno presente nell’originale.
Infine, se un amplificatore originale dispone di un tasto o un controllo particolare,
lo abbiamo incluso certamente nel modello. Cose di questo genere appariranno chiare
nella descrizione dei modelli che seguirà a breve…
INTRODUZIONEALLEVALVOLE
Come nota di colore: le valvole vengono definite “valve” nei testi britannici, mentre gli
americani le chiamano “tube”… tanto per confermare che Inghilterra e Stati Uniti d’America sono due nazioni divise da una lingua comune. Che le si chiami “valvole”, “valves” o
“tubes”, queste splendide bottiglie di vetro restano sempre il cuore pulsante di tutti e 16 i
modelli di questo amplificatore.
DOMANDA: Qual’è la differenza tra un preamplificatore valvolare
basato su ECC83, ed uno basato su 12AX7?
RISPOSTA: Nessuna! Queste due valvole sono assolutamente la
stessa cosa – per intenderci, si tratta delle valvole più comuni negli
amplificatori. ECC83 è la sigla in uso in Inghilterra, mentre 12AX7
(detta anche 7025) è la sigla americana. A riprova del fatto che le
due nazioni sono divise da una lingua comune…
39
ACCURATEZZADELFINALE
Come già accennato un paio di volte, ciò che accade nel finale di potenza di ogni buon
amplificatore valvolare è di fondamentale importanza nel determinare il suono e il com-
portamento generale dell’amplificatore. Il modo di funzionamento del finale (Classe A o
Classe A/B), le valvole di potenza impiegate (EL84, EL34, 6L6, 6V6), la natura esatta del
circuito di feedback negativo (se presente) e il modo in cui il finale interagisce con l’altoparlante o gli altoparlanti a cui è collegato (relazione chiamata “smorzamento”) - tutte
queste cose giocano un ruolo essenziale nella creazione del suono. E, grazie alla nostra
tecnologia Valve Reactor (brevettata negli USA), questi elementi fondamentali sono
fedelmente e accuratamente riprodotti. Per esempio, se scegliete il modello di amplificatore AC30TB - un ampli con finale in Classe A, valvole EL84 nello stadio di uscita, e nessun feedback negativo - il finale di potenza Valve Reactor lo simula con precisione,
riconfigurandosi come l’originale.
Inoltre, grazie al selettore del pannello posteriore POWER SELECTION è possibile regolare la potenza di uscita (wattaggio) e selezionare la più adatta al modello in
questione (per esempio, l’AC15 originale è un 15 Watt, il TWEED 1x12 è un 18 Watt e
l’AC30TB è un 30 Watt) o alle dimensioni della stanza in cui state suonando.
VAIALMASSIMO!
Tutti i grandi amplificatori valvolari hanno una cosa in comune - suonano sempre al
meglio quando sono spinti al massimo! Questo non significa dover tenere un volume
spaccatimpani, ma significa semplicemente che le valvole, quando sono alimentate a
livello elevato, producono quel colore e quell’ariosità caratteristici del loro suono. Grazie
alla spettacolare accuratezza del nostro finale Valve Reactor, lo stesso accade con il Val-
vetronix. È per questa ragione che vi consigliamo vivamente di alzare al massimo il
volume ogni volta che è possibile. E, come abbiamo appena sottolineato, grazie al controllo POWER SELECT potete scegliere il wattaggio in uscita che più si addice all’occasione - da una camera da letto, ad un garage, ad un palco… e a tutti i luoghi di
dimensioni intermedie. Quindi, che cosa aspettate? Selezionate, sparate al massimo, e
divertitevi!
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Detto questo, diamo un’occhiata ad ognuno dei modelli di amplificatore…
1. AC15
Questo modello si basa sul Canale 2 di un magnifico VOX AC15 del 1962, che
appartiene alla nostra vasta collezione di amplificatori. Questo combo valvolare
da 15 Watt di potenza a due canali, con un altoparlante da 12”, fu messo in com-
mercio nel 1958 e fu il primo amplificatore mai prodotto da VOX. Si chiama AC15
per un semplice motivo: AC è l’abbreviazione di Amplifier Combination, mentre 15
indica il wattaggio. Grazie alla sua compattezza, alla potenza, agli effetti incorpo-
rati di tremolo/vibrato (solo nel Canale 1) e ad un suono incredibile, questo combo
è stato un enorme successo tra le band più amate del momento in Gran Bretagna,
compresi diversi gruppi primi in classifica, ben lieti di fare da endorser per VOX.
Una delle cause principali del suono così particolare e caratteristico di questo
amplificatore, è l’impiego in uscita di valv ole EL84 in un circuito in Classe A, senza
feedback negativ o . Questa caratteristica è comune anche agli altri tre amplificatori
VOX che abbiamo modellato - AC15TB, AC30 e AC30TB. In breve, il risultato di
questo progetto è maggiore potenza, e più distorsione - quest’ultima sempre più
corposa, man mano che il secondo e il terzo armonico diventano predominanti
quando si alza il livello dell’amplificatore. Grazie alla nostra esclusiva tecnologia
Valve Reactor, il finale di potenza del Valvetronix si configura automaticamente
per simulare un progetto a “valvole EL84 in un circuito in Classe A privo di feedback”, quando si seleziona l’AC15 o uno degli altri tre modelli VOX.
Come la maggior parte degli amplificatori della sua epoca, l’AC15 è l’essenza
stessa della semplicità. Infatti, il canale che abbiamo modellato (Canale 2, ricordate?), ha solo due controlli - Volume e Top Cut. Quando si seleziona l’AC15, il
controllo GAIN del Valvetronix simula il controllo di Volume dell’originale, mentre il
controllo di PRESENCE funziona da Top Cut*. È utile sapere, infatti, che il controllo Top Cut dell’AC15 agisce sulle alte frequenze in maniera molto diversa da un
“normale” controllo di Treble. L’uso accorto di questo controllo può consentire di
ottenere l’esatta quantità di quel celebre “scintillio” tipico del suono VOX.
Per quanto riguarda i controlli “aggiuntivi” TREBLE, MIDDLE e BASS, in rela-
zione al modello di AC15: come già visto, svolgono esattamente la loro funzione.
Lasciateli in posizione “ore 12”, e saranno completamente neutri (cioè simuleranno precisamente il timbro dell’originale), oppure usateli per godere di una maggiore flessibilità.
*NOTA SUI CONTROLLI: Il controllo Top Cut dell’AC15 originale funziona nel
modo opposto a quello che ci si potrebbe aspettare - “taglia” le frequenze alte
quando se ne incrementa il valore! Sarete lieti di scoprire che il controllo Top
Cut modellato nel Valvetronix (la manopola PRESENCE) funziona in modo più
logico - aumentatene il valore per aggiungere “scintillio”, oppure diminuitelo
per farlo scomparire.
Valvole adoperate nell’originale: 1 x EF86, 3 x ECC83, 1 x ECC82 nel pre-
amplificatore, 1 x EZ81 come raddrizzatrice, 2 x EL84 nel finale di potenza.
2. AC15TB
Mentre la nascita dell’AC15 risale ai tardi anni ’50, il più moderno AC15TB è figlio
degli anni ’90. Questo ampli unisce la dolcezza e la g rade v olezza che costituiv ano
le caratteristiche timbriche del finale di potenza a basso wattaggio dell’AC15, alla
maggiore flessibilità offerta dal canale Top Boost (TB) di un AC30. Inoltre, per rendere le cose anche più interessanti, sono stati aggiunti un altoparlante da 12”
Celestion serie “Blue” (chi altri, se no?), un riverbero ed un controllo di Volume
Master. Il risultato è un combo valvolare 1x12” da 15 W att estremamente v ersatile,
che sposa felicemente la purezza del grande suono vintage di VOX, a caratteristiche più moderne.
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L’originale ha due controlli di tono - Treble e Bass. Quindi, com’è ovvio, i con-
trolli TREBLE e BASS del Valvetronix simulano gli omonimi controlli dell’originale,
mentre il controllo MIDDLE (“neutro” se posto ad “ore 12”) e PRESENCE rendono
modello più versatile… nel caso vi servisse avere un po’ di versatilità in più. Per
garantire un suono assolutamente VOX, abbiamo fatto in modo che il controllo di
PRESENCE funzionasse come il “Top Cut” dell’AC15 originale, ma con valori
invertiti (valori bassi = taglio) per renderlo più logico, esattamente come abbiamo
fatto con il modello dell’AC15.
In perfetto stile VOX, il modello di AC15TBX distilla suoni puliti limpidi e cristallini, che “sferragliano” e “scampanellano”, mentre i suoi overdriv e sono morbidi
e vibranti e ricchi di armonici. Buon divertimento!
Valvole adoperate nell’originale: 5 x ECC83 nel preamplificatore, 1 x
5Y3GT come raddrizzatrice, 2 x EL84 nel finale di potenza.
3. AC30
Come già accennato, il VOX AC15 fu un successo di enormi proporzioni fra le
band attive in Gran Bretagna negli anni ’50. Dato che la popolarità di queste band
che aumentava di giorno in giorno, si cominciò a sentire la necessità di un amplifi-
catore più potente. Certo, l’AC15 suonava forte per essere un amplificatore da 15
Watt - dannatamente forte, ad essere sinceri - ma non poteva bastare per tener
testa a più di mille spettatori in delirio! Ricordate, gente, nei tardi ‘50 / primi ’60, gli
amplificatori per chitarra non venivano collegati all’impianto di amplificazione del
locale. L’amplificazione del locale era riservata alle sole voci, con il resto della
band che doveva fare tutto il resto. Era inevitabile che VOX facesse uscire un
amplificatore più potente, del resto ben lieta di poter alzare il tiro…
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Il parto del lavoro di VOX venne alla luce nel 1959 - e si tr attav a dell’AC30, un
amplificatore 2x12 da 30 Watt. Molte band di punta della scena britannica passarono immediatamente all’AC30, e nel giro di pochi mesi una di essere finì prima in
classifica con un singolo che conteneva un solo di chitarra. Non fu una sorpresa
che quasi tutte le altre band di rilievo del Regno Unito seguissero a ruota, e l’AC30
divenne l’ampli dietro il cosiddetto “Beat Boom” dell’epoca. Più importante ancora,
divenne anche la forza portante dell’ormai leggendaria “British Invasion” - nome
assegnato all’enorme serie di successi di cui godettero in America parecchie
band inglesi durante gli anni ’60. Questa carica fu guidata da un quartetto proveniente da Liverpool, che ben presto sarebbe divenuto il più celebre rappresentante di VOX.
Abbiamo modellato il suono prezioso del canale Normal dell’AC30, che racchiude le sonorità classiche che hanno caratterizzato la già citata British Invasion.
Proprio come il fratello minore, l’AC15, il canale Normal dell’AC30 esibisce il
minimo essenziale di manopole - Volume e Top Cut (simulati rispettivamente da
GAIN e PRESENCE*). Sebbene l’AC30 possa essere considerato un AC15 dopo
una cura di anabolizzanti, le nuove car atteristiche timbriche apportate da una coppia di coni Celestion “Blue” da 12” non potevano e non dovevano essere ignorate.
State pur certi che non abbiamo sottovalutato l’importantissimo ruolo ricoperto da
questi altoparlanti, e che abbiamo speso un numero infinito di ore per essere
sicuri di catturare in ogni dettaglio la magia dell’AC30.
*NOTA SUI CONTROLLI: Anche in questo caso, il controllo PRESENCE è
modellato esattamente sul “Top Cut” dell’AC30 originale - a parte il rovesciamento dei valori (valori bassi = taglio) per renderlo più logico, come abbiamo
fatto con il modello di AC15.
Valvole adoperate nell’originale: 4 x ECC83, 1 x ECC82 nel preamplifica-
tore, 1 x GZ34 come raddrizzatrice, 4 x EL84 nel finale di potenza.
4. AC30TB
Anche se l’AC30 fu un successo clamoroso , v ari artisti espressero il desiderio che
l’amplificatore fosse reso più duttile dal punto di vista timbrico, ed avesse un pizzico di guadagno in più. VOX reagì prontamente e se ne uscì con un po’ di bella
circuiteria aggiuntiva per il controllo del timbro, aggiungendo una valvola ECC83.
Il nuovo circuito v enne chiamato “Top Boost”*. Negli A C30 in cui v eniv a installato il
“Top Boost”, il guadagno del canale Brilliant del combo aumentava, e venivano
aggiunti anche un paio di controlli di equalizzazione, che portavano a tre i controlli
di tono dell’amplificatore (Treble, Bass e Cut). Dire che il popolo dei chitarristi ne
decretò l’immediato successo sarebbe minimizzare la faccenda! In effetti, il suono
vigoroso di questo amplificatore si trasformò nell’inconfondibile marchio di fabbrica di molti gruppi in voga durante la metà degli anni ’60.
NOTA STORICA CAPZIOSA: All’inizio , V O X chiamò questo circuito “Brilliance
Unit”, che però divenne meglio conosciuto con il nome di “Top Boost”. Quando
il Top Boost venne presentato al pubblico era disponibile solo come modifica
da apportare agli amplificatori esistenti. Anche se questa modifica non era particolarmente difficile da eseguire, era più difficile di quanto la maggior parte
della gente fosse disposta ad accettare (ehi, non sappiamo per voi, ma mettere le mani nell’elettronica di un amplificatore è distante dalla nostra idea di
divertimento!). Di conseguenza, a partire dal 1964 il Top Boost divenne dotazione standard dell’AC30.
Ancora una volta, il controllo di PRESENCE del nostro modello si comporta
come il Cut dell’originale (ma con valori invertiti: valori bassi = taglio), mentre
GAIN, TREBLE e BASS simulano i controlli V olume , Treble e Bass dell’originale. Il
controllo MIDDLE è un extra, con la posizione “ore 12” corrispondente alla posi-
zione “neutra”.
Il nostro modello di AC30TB produce un suono pulito ricco e “sferragliante”,
con acuti morbidi e definiti, e un overdrive con quel magnifico “abbaiare di gola”
che riproduce fedelmente il classico suono di “Classe A” che ha reso l’originale un “must have” per ogni collezionista di amplificatori per chitarra.
Valvole adoperate nell’originale: 5 x ECC83 e 1 x ECC82 nel preamplifica-
tore, 1 x GZ34 come raddrizzatrice, 4 x EL84 nel finale di potenza.
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5. UK BLUES
Il nostro modello UK BLUES è basato sul canale “High Treble” di una testata estremamente rara, costruita a mano, realizzata nella cara vecchia Inghilterra nei primi
anni ’60. Sebbene in questo ampli la circuiteria del TWEED 4x10 fosse usata
come punto di partenza, ci sono numerose differenze sostanziali (per esempio
valvole diverse, trasformatori diversi, un’impedenza in uscita più alta, e altoparlanti completamente differenti inseriti in un cabinet chiuso posteriormente), che
danno all’UK BLUES il suo carattere particolare e particolarmente gradevole. In
effetti, portato al massimo livello*, questo compatto 30 Watt produce un suono
crunch che è stato in grado di cambiare per sempre il suono del rock ‘n’ roll - ed è
per questa ragione che gode di un’alta considerazione ancora ai nostri giorni.
Valvole adoperate nell’originale: 3 x ECC83 nel preamplificatore, 1 x GZ34
come raddrizzatrice, 2 x KT66 nel finale di potenza.
6. UK ’70S
Questo modello è basato sul canale “High Treble” di una testata valvolare da 100
Watt realizzata nel 1969, con un pannello frontale in plexiglas e quattro (4)
ingressi. Lo spartano originale è privo di un controllo di Volume Master, quindi la
cosa migliore (o probabilmente unica) che possiate fare è portare il volume al
massimo e lasciarvi andare! Ed è esattamente quello che tutti hanno fatto, e continuano a fare!
L’originale, portato al massimo livello, è così potente da poter tirar via la ver-
nice dalle pareti a 100 passi di distanza! Questo significa che è difficile considerarlo l’amplificatore ideale in locali di piccole dimensioni, per non parlare dello
studio a tarda notte in camera da letto! Per fortuna, il problema non esiste con il
modello UK ’70S che si aggira all’interno del Valvetronix. Grazie ai suoi controlli
programmabili di GAIN (modellato sul controllo di volume “High T reble” dell’origi-
nale) e VOLUME, oltre al controllo generale MASTER, il magnifico suono “spinto
al massimo” dell’originale può essere ottenuto anche con un volume compatibile
con gli altri programmi. Cosa ancor più importante, questo modello non rischia di
causare sordità precoce o una chiamata alla polizia da parte dei “cari” vicini! E
non dimentichiamo una manopola della massima utilità come il commutatore
POWER SELECTION, che si trova nel retro dell’amplificatore…
Quindi, portate al massimo il controllo di GAIN e immergetevi in un overdrive
organico e subito riconoscibile, che risponde con la massima prontezza alle più
sottili sfumature dinamiche del vostro stile, e grida da lontano “rock classico”.
Tirando giù il volume della chitarra si ottiene un suono pulito molto particolare ed
estremamente suonabile.
Valvole adoperate nell’originale: 3 x ECC83 nel preamplificatore, 4 x EL34
nel finale di potenza.
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7. UK ’80S
Questo modello si basa su una testata valvolare a singolo canale da 100 Watt del
1983, che include un controllo di Volume Master - una splendida caratteristica che
consente di ottenere un discreto suono crunch anche senza portare al massimo il
volume dell’amplificatore*. Suonato sempre con il controllo di Gain del preamplificatore posto sul massimo, questo ampli è il responsabile del suono grasso e ruggente che ha dominato l’hard rock e l’heavy metal degli anni ‘80. Sissignori, per
quegli uragani europei vestiti di pelle colorata, e per i mostri americani dello speed
che “ca valcavano i fulmini” e “regnavano nel sangue”, l’UK ’80S era l’unico amplifi-
catore possibile… e per molti lo è ancora!
Sebbene l’UK ’80S sia div enuto f amoso per il suo caratteristico suono crunch
spaccacranio, non è limitato a questo suono, né lo è il suo modello - esattamente
come l’originale, quando si abbassa il volume della chitarra si ottiene un suono
pulito e brillante, perfetto per un lav oro di accordi e capace di b ucare un mix come
un coltello caldo nel burro.
Valvole adoperate nell’originale: 3 x ECC83 nel preamplificatore, 4 x EL34
nel finale di potenza.
8. UK ’90S
Questo modello si basa sul canale “lead” di una testata a doppio canale da 100
Watt, con un preamplificatore capace di una tale quantità di distorsione da dover
incorporare un controllo di Gain in grado di arrivare alle stelle… Questo ampli
sostituì l’UK ’80S e fu sviluppato per soddisfare l’insaziabile brama dei chitarristi
rock per un guadagno più elevato, più prestazioni e maggiore flessibilità. Divenne
popolare? A giudicare dal fatto che divenne rapidamente lo “standard di fatto” per
il decennio in questione, la risposta è decisamente affermativa!
Valvole adoperate nell’originale: 4 x ECC83 nel preamplificatore, 4 x EL34
nel finale di potenza.
9. UK MODERN
Questo modello si basa sul canale High Gain di un ampli valvolare da 100 Watt di
recente produzione, in pratica un ibrido fra l’UK ’80S e l’UK ’90S. Combina lo stadio ad alto guadagno del preamplificatore e le caratteristiche moderne dell’UK
’90S con l’inconfondibile, ringhioso “punch” e la corposità del finale di potenza
dell’UK ’80S. Il risultato è un mostro aggressivo, capace di un guadagno spaventoso, che non perde mai definizione. Con il controllo di GAIN portato al massimo,
l’UK MODERN consente di suonare assoli ad elevato feedback e pieni di anima,
mentre i bassi rimangono sempre compatti e pieni di energia. I pavidi stiano in
guardia!
Valvole adoperate nell’originale: 4 x ECC83 nel preamplificatore, 4 x EL34
nel finale di potenza.
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10.RECTO
Questo modello dal pessimo carattere si basa sul canale “Modern High Gain” di
una brutta bestia da 150 Watt, con tanto di scudo attaccato al frontale, che ci
viene dalla California. Con un registro basso profondo, scuro e incontenibile, un
registro alto in qualche modo “effervescente”, e un guadagno mostruoso, questo
valvolare è diventato una necessità per molte band di metal dei nostri giorni, che
accordano la chitarra il più in basso possibile, o suonano direttamente una 7
corde.
A bassi valori di GAIN, il RECTO produce un inconfondibile suono pulito dal
carattere brillante, ricco di armonici superiori che aggiungono pienezza e dimensione. Detto questo, è chiaro che il RECTO non è consigliabile per un accompagnamento Country ‘n’ Western. Ma se suonate violento “nu-metal” con una
chitarra accordata più in basso del canto delle balene, il RECT O potrebbe rivelarsi
la scelta obbligata.
Valvole adoperate nell’originale: 5 x 12AX7 nel preamplificatore, 3 x 5U4G
come raddrizzatori, 6 x 6L6 nel finale di potenza.
11.US HIGAIN
Questo modello si basa sul canale Overdrive di una testata v alvolare da 100 Watt
costruita nel 1991, interamente ricoperta di pelle di serpente! Questa vera e propria centrale atomica musicale è stata progettata da un tipo che costruisce e pilota
auto Hot Rod, quindi non c’è da stupirsi se nell’originale tutti i controlli arrivano ad
“11” - del resto, come dice Nigel Tufnel, “questo non è che l’inizio”!
L’US HIGAIN è capace di generare un suono potente e fortemente saturato,
che combina bassi aperti con un’evidente compressione di medi e alti. Ne risulta
un suono perfettamente a fuoco e ben definito anche a guadagno estremo. Queste caratteristiche hanno reso la testata molto apprezzata da numerosi tra i più
celebri musicisti del mondo. La sua versatilità la rende ideale per una gran varietà
di generi musicali.
Valvole adoperate nell’originale: 4 x 12AX7 nel preamplificatore, 4 x 6L6
nel finale di potenza.
12.BOUTIQUE OD
Per questo modello abbiamo scelto il canale Overdrive di una testata da 100 Watt
molto rara, molto costosa e molto apprezzata, chiamata Overdrive Special. Questa meraviglia interamente costruita a mano ha un suono overdrive davvero spettacolare, perfetto per assoli in legato che ricordano l’articolazione del sax. Con il
GAIN regolato al massimo, il BOUTIQUE OD produce uno splendido sostenuto,
molto morbido e pieno d’anima - si può dire un “suono femminile?”
Valvole adoperate nell’originale: 3 x 12AX7 nel preamplificatore, 4 x EL34
nel finale di potenza.
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13.BOUTIQUE CL
Per questo tipo di ampli abbiamo modellato il canale Clean di un altro amplifica-
tore custom costruito a mano e molto costoso, realizzato dallo stesso costruttore
del BOUTIQUE OD. Prima di realizzare questo modello abbiamo ascoltato diversi
amplificatori di fascia alta, ma questo ampli è risultato nettamente vincente. Nonostante la sua bizzarra e sconnessa finitura rossa possa lasciar dubbi a parecchie
persone, nessun dubbio lascia invece il suo magnifico suono “clean”! I bassi
rotondi, i deliziosi transienti di attacco dei medi, e i morbidi acuti, lo rendono un
partner perfetto per i pickup single-coil. È estremamente reattivo , e molto sensibile
allo stile esecutivo e alla scelta dei pickup. Come se questo non bastasse, gli
accordi non arpeggiati suonano alla grande.
Valvole adoperate nell’originale: 3 x 12AX7 nel preamplificatore, 4 x 6L6
nel finale di potenza.
14.BLACK 2X12
Questo modello parte da un meraviglioso combo 2x12 nero a due canali, considerato (a ragione!) un “must-have” per il country e il blues - merito del suo celebre
suono pulito decisamente vibrante e compatto, con quei profondi, intensi bassi
pianistici.
Purezza di suono a parte, il BLACK 2x12, combinato con pickup single coil, è
perfetto per il classico suono blues di Chicago. Conformemente all’originale, se
spinto parecchio, il basso del nostro modello tende a perdere definizione. Quindi,
ecco come simulare il classico overdrive del BLACK 2x12: GAIN al massimo,
BASS a zero, MIDDLE al massimo e TREBLE a piacere. Poiché l’equalizzazione
del BLACK 2x12 si trova prima dello stadio principale di guadagno del preamplificatore, la regolazione suggerita enfatizza i medi, che vengono distorti nel pre,
generando un amabile, cantabile suono blues.
Come già detto da qualche parte, l’amplificatore originale non ha un controllo
di Presence, ma ha un interruttore Bright. Il controllo PRESENCE dell’AD60VT/
AD120VT simula gli stati di on e off di questo interruttore, aggiungendo tutta una
serie di stadi intermedi.
Valvole adoperate nell’originale: 4 x 12AX7 e 2 x 12AT7 (chiamate anche
ECC81) nel preamplificatore, 4 x 6L6 nel finale di potenza.
SUGGERIMENTO DI EDIT DEL SUONO: Il BLACK 2x12 è la scelta perfetta
con il modello di pedale ACOUSTIC (Acoustic Guitar Simulator).
15.TWEED 1X12
L’originale su cui si basa questo modello nacque a Fullerton, California, nel 1958,
e vestiva in “tweed” - da cui il nome. Proprio come l’AC15, questo combo valvolare
1x12 da 18 Watt è l’essenza stessa della semplicità. Oltre all’indispensabile controllo di Volume, include una sola altra manopola: un singolo controllo di tono, con
il fantasioso nome di (tenetevi forte!) Tone! Questo controllo di tono interviene
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semplicemente sugli alti, e il suo comportamento può essere simulato con i controlli TREBLE, MIDDLE e BASS del Valvetronix nel modo seguente:
Controllo Tone dell’originale completamente a zero = BASS al massimo;
TREBLE e MIDDLE in posizione “ore 9” (PRESENCE a zero).
Controllo Tone dell’originale al massimo (valore 10) = TREBLE al mas-
simo; MIDDLE e BASS in posizione “ore 9” (PRESENCE a zero).
NOTA: Dato che l’originale non ha un controllo di Presence, la manopola PRE-
SENCE è in posizione “neutra” quando è ad “off”, ma può essere utilizzata per
aggiungere o togliere a piacere brillantezza al modello.
Coerentemente con l’originale, il TWEED 1x12 produce un suono aperto e relativamente privo di colorazione quando è in “clean”, ma comincia a “ringhiare” mera-
vigliosamente quando è spinto in overdrive. Il suo piacevolissimo “ringhio” è ricco
di armonici, e portarlo a livelli elev ati produce quei suoni classici da v ecchio roc kabilly e rock ‘n’ roll, così caratteristici degli anni ’50 e ’60 – soprattutto con un pickup
single coil.
SUGGERIMENTO DI EDIT DEL SUONO: Per simulare in maniera ancor più
accurata questo piccolo ampli dal grande suono, portate il selettore POWER
SELECT a 15W nell’AD60VT, o a 15W x 2 nell’AD120VT.
Valvole adoperate nell’originale: 1 x 12AY7, 2 x 12AX7 nel preamplifica-
tore, 1 x 5Y3GT come raddrizzatrice, 2 x 6V6 nel finale di potenza.
16.TWEED 4X10
Il combo 4x10 su cui si basa questo modello, costruito nel 1959, era pensato in
origine per il basso. Nonostante questo, i suonatori di sei corde iniziarono presto
ad apprezzarne l’overdrive morbido e presente, perfetto per le chitarre R&B
(rhythm ‘n’ blues). Il TWEED 4x10 è inoltre molto sensibile, e reagisce pronta-
mente alle sfumature dinamiche e alla regolazione del volume della chitarra. Questo significa che se si abbassa il volume della chitarra e si lascia alto il volume
dell’ampli, è possibile produrre un suono “clean” pieno e molto bello. Significa
anche che si può usare la dinamica per controllare la distorsione di note e accordi.
Altra simpatica caratteristica del timbro del TWEED 4x10, è la classica com-pressione da amplificatore valvolare vintage, causato dalla valvola raddrizzatrice
GZ34 quando il volume dell’amplificatore è davvero spinto. “Che significa com-pressione”, chiedete? Bene, portate al massimo il controllo di Gain di questo
modello, dateci sotto con il plettro, e lo capirete da soli! Riuscite a sentire come le
note, letteralmente, vengano “compresse” non appena le si colpisce, per poi
espandersi nuovamente? Questo significa compressione, ecco cosa significa.
SUGGERIMENTO DI EDIT DEL SUONO: Esattamente come nell’originale, i
controlli di Middle e Treble del TWEED 4x10 sono fortemente interattivi fra di
loro, e regolare il controllo Middle su valori alti vuol dire aggiungere al suono
anche degli acuti. Di conseguenza, potrebbe rendersi necessario abbassare il
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controllo Treble. Al contrario, regolare il controllo Middle su valori bassi riduce
gli acuti, quindi potrebbe rendersi necessario alzare il controllo Treble.
Valvole adoperate nell’originale: 1 x 12AY7, 2 x 12AX7 nel preamplifica-
tore, 1x GZ34 come raddrizzatrice, 2 x 5881 come finale di potenza.
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Problemi e soluzioni
1. L’amplificatore non si accende quando l’interruttore POWER è posto su “on”
➢ Il cavo di alimentazione è collegato al connettore AC POWER CONNECTOR nel
pannello posteriore dell’ampli?
➢ Il cavo di alimentazione è collegato ad una presa di corrente?
➢ C’è corrente nella presa a muro?
➢ La presa di corrente funziona?
➢ Il cavo di alimentazione funziona?
2. L’amplificatore non emette nessun suono
➢ Il volume della chitarra è alzato?
➢ Le due estremità del cavo della chitarra sono collegate correttamente?
➢ Il cavo della chitarra funziona?
➢ Il volume MASTER dell’amplificatore è alzato?
➢ Ci sono cuffie o altro inserite nel connettore PHONE OUT dell’amplificatore? Se ci
sono, scollegatele!
➢ L’amplificatore è in modo Accordatura Silenziosa (indicato dal simbolo “” che
appare nel display BANK)? Se lo è, uscite da questo modo premendo il tasto
TUNER/CANCEL.
➢ Usate il led ORIGINAL VALUE per controllare le regolazioni di GAIN, VOLUME,
TREBLE, MIDDLE e BASS (con alcuni tipi di amplificatore - AMP TYPES - se i
controlli dell’equalizzazione sono del tutto abbassati, il suono dell’amplificatore
viene totalmente azzerato o fortemente ridotto). Se si sta usando un PEDAL, controllate la regolazione di DRIVE e LEVEL.
➢ Siete in modo Manuale (indicato dal simbolo “” che appare nel display BANK)?
Se lo siete, regolate i seguenti controlli sopra il minimo: PEDAL DRIVE e PEDAL
LEVEL, GAIN, VOLUME, TREBLE, MIDDLE, BASS e MASTER.
3. L’amplificatore non sembra suonare abbastanza forte
➢ Il volume della chitarra è alzato?
➢ Il volume MASTER dell’amplificatore è troppo basso?
➢ Come è posizionata la manopola POWER SELECT che si trova nel pannello
posteriore?
➢ Avete collegato un cabinet con altoparlanti ad alta impedenza (per esempio , da 16
Ohm) al connettore (o ai connettori) EXTERNAL SPEAKER OUT?
➢ Usate il led ORIGINAL VALUE per controllare le regolazioni di GAIN, VOLUME,
TREBLE, MIDDLE e BASS (con alcuni tipi di amplificatore - AMP TYPES - se i
controlli dell’equalizzazione sono del tutto abbassati, il suono dell’amplificatore
viene totalmente azzerato o fortemente ridotto). Se si sta usando un PEDAL, controllate la regolazione di DRIVE e LEVEL.
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➢ Siete in modo Manuale (indicato dal simbolo “” che appare nel display BANK)?
Se lo siete, verificate che i seguenti controlli non siano regolati al minimo: GAIN,
VOLUME, TREBLE, MIDDLE, BASS e MASTER. Se è selezionato un PEDAL,
verificate anche la posizione delle manopole PEDAL DRIVE e PEDAL LEVEL.
4. Dai connettori LINE OUT e PHONE OUT non esce suono.
➢ Verificate che la manopola LEVEL che controlla queste uscite non sia completa-
mente abbassata.
➢ Assicuratevi che dall’amplificatore stia arrivando il suono (ATTENZIONE: Per veri-
ficare che l’amplificatore stia suonando occorre scollegare la cuffia dal connettore
PHONE OUT, dato che l’inserimento di un jack in questo connettore pone automaticamente “in mute” gli altoparlanti). Se l’amplificatore non suona, vedi il punto 2.
Se sta suonando, verificate che il cavo o le cuffie non siano danneggiati.
5. Non si riesce a sentire gli effetti di MODULATION, DELAY o REVERB selezionati…
➢ Verificate che il tasto BYPASS non sia inserito (se lo è, il led ORIGINAL VALUE è
acceso). Se lo è, disinseritelo premendolo nuovamente, in modo che il led ORIGINAL VALUE si spenga.
6. Se state utilizzando la pedaliera opzionale VC-4 e non riuscite a sentire gli eff etti
PEDAL, MODULATION, DELAY e/o REVERB che avete selezionato…
➢ Assicuratevi che la VC-4 non si trovi in modo Individuale, che permette di disatti-
vare uno o più effetti.
7. Mentre programmate il pedale ACOUSTIC, potete a vvertire una forte distorsione
sulle alte frequenze.
➢ NON è un problema di funzionamento! State semplicemente alimentando il
modello del pedale con un segnale troppo forte! Per risolvere questo problema
abbassate il volume della chitarra, abbassate il controllo DRIVE (acuti) della
sezione Pedal e/o collegate la chitarra all’ingresso LOW dell’amplificatore. Come
già affermato nella sezione “A. P
EDALI” (pagina 35), per far suonare una chitarra
elettrica come una chitarra acustica è necessario enfatizzare enormemente le alte
frequenze. Di conseguenza, sovralimentando questo circuito, il risultato è distorsione nelle alte frequenze. Come già detto, questo NON è un problema di funzionamento - è la natura stessa di questa bestia!
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Se il problema sussiste anche dopo aver tentato tutte le soluzioni sopra elencate, contattate il rivenditore autorizzato V OX per chiedere assistenza, contattate distributore italiano
del marchio VOX (Syncro, tel. 071-7391914, e-mail syncro
sito www
.voxamps.co.uk.
AVVERTENZA: I prodotti VOX sono realizzati in accordo alle più
rigorose norme costruttive ed elettriche di ogni paese. Questi prodotti sono garantiti dal distributore VOX della nazione in cui sono
stati acquistati. I prodotti VOX venduti senza scheda di garanzia o
privi di numero di serie non hanno diritto a garanzia, non rendono il
produttore / distributore responsabile. Questa norma è ad esclusiva
tutela e protezione dell’utente.