Novation Bass Station II User manual

Novation Bass Station II
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Bass Station II può essere utilizzato come sintetizzatore autonomo, o con le connessioni MIDI da/per altri moduli timbrici o tastiere. Può anche essere collegato – con la sua porta USB – ad un computer (Windows o Mac). La connessione USB può fornire alimentazione al synth, trasferire dati MIDI da/per un’applicazione di MIDI sequencer e consente di salvare le patches in memoria.
La maniera più semplice e veloce di partire con Bass Station II consiste nel collegare le prese del pannello posteriore marcate LINE Output (7) all’ingresso di un amplificatore, mixer audio, monitor amplificato, interfaccia audio di terze parti per computer o altri mezzi con cui monitorare l’uscita.
Nota: Bass Station II non è un’interfaccia MIDI per computer. Il MIDI può essere trasmesso tra synth e computer via connessione USB, ma non può essere trasferito tra il computer e apparecchiature esterne utilizzando le porte MIDI DIN della Bass Station II.
Se si usa Bass Station II con altri moduli sonori, collegare MIDI OUT (4) sul synth al MIDI IN del primo modulo sonoro, e poi collegare in cascata gli altri moduli nella maniera consueta. Se si usa Bass Station II con una master keyboard, collegare il MIDI Out della master keyboard al MIDI IN sul synth, ed assicurarsi che la master keyboard sia impostata per trasmettere sul canale MIDI 1 (che è il canale di default del sintetizzatore).
Con l’amplificatore o il mixer spento o messo in mute, collegare l’adattatore AC alla Bass Station II (1), e collegarlo alla presa di corrente. Accendere il sintetizzatore spostando l’interruttore (2) nel pannello posteriore sulla posizione ext DC. Dopo aver completato la sequenza di accensione, Bass Station II caricherà la Patch 0, e il display LCD confermerà il numero. Per una lista delle regolazioni iniziali del synth che non sono conservati dalla sessione precedente, fare riferimento, nell’Appendice, alle regolazioni del Synth non salvate dalla sessione precedente.
Accendere il mixer/amplificatore/monitor amplificato e ruotare il controllo Volume [10] fino a raggiungere un livello sonoro salutare dai monitor quando suonate.
Usare le cuffie
Invece dei monitor e/o di unmixer audio, potreste voler usare un paio di cuffie. Queste possono essere collegate nella presa per uscita cuffie del pannello posteriore (8). L’uscita principale è ancora attiva quando le cuffie sono collegate. Il controllo Volume [10] regola anche il livello delle cuffie.
Nota: L’amplificatore per cuffia del Bass Station II è in grado di emettere un segnale ad alto livello; per favore, regolate con cautela il volume.
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Caricare le Patches
Bass Station II può salvare 128 Patches in memoria. 0 - 63 sono pre-caricate con diversi grandi suoni fatti in fabbrica. 64 – 127 sono previsti per salvare le Patches dell’utente, e sono pre-caricate con la stessa Patch “iniziale” di default (vedi “Patch Iniziale – tabella dei parametri” a pagina 20 ).
Una Patch viene caricata semplicemente ruotando su o giù il numero di Patch con i bottoni Patch [8]; la Patch è attiva immediatamente e il display LED mostrerà il numero della Patch corrente. I bottoni Patch possono essere tenuti premuti per lo spostamento veloce.
Nota: quando cambiate Patch, perdete la regolazione corrente del synth. Se la regolazione corrente era una versione modificata di una Patch memorizzata, queste modifiche andranno perdute. Quindi è sempre consigliabile salvare le vostre regolazioni prima di caricare una nuova Patch. Vedi, sotto, Salvataggio Patch.
Salvataggio Patches
Le Patches possono essere salvate in una qualsiasi delle 128 locazioni di memoria (0 – 127), ma ricordate che se salvate le vostre regolazioni su una qualsiasi delle Patches 0 – 63, cancellerete uno dei preset di fabbrica. Per salvare una patch, premere il tasto Save [9]. Il display LED cmeh mostra il numero di patch corrente – lampeggerà. Per sovrascrivere questa Patch con le vostre regolazioni attuali, premere nuovamente il tasto Save. Il display LED indicherà brevemente che la patch è stata salvata.
Per ssalvare le regolazioni attuali in una differente memoria al numero di Patch sul display (come nel caso in cui avete cariato una Patch, l’avete modificata in qualche maniera e poi volete salvare la versione modifiata senza sovra scrivere la versione originale), premere il tasto Save, e poi, mentre il display lampeggia, usare i tasti Patch per selezionare una memoria di Patch alternativa. Una volta selezionata, è possibile ascoltare la patch di destinazione (usando la tastiera) per assicurarsi che vada bene sovra scrivere su quel suono. Premere ancora una volta il tasto Save per memorizzare la patch. Il display LED indicherà brevemente che la patch è stata salvata.
Potete abortire la procedura di salvataggio mentre i LED lampeggiano premendo il tasto Function/Exit [5]. La procedura di salvataggio verrà cancellata e Bass Station II tornerà alla patch precedentemente editata.
Nel caso venissero accidentalmente sovra scritte, le Patches di fabbrica della Bass Station II possono essere scaricate dal sito web Novation. Vedi “Importare Patches attraverso SysEx” a pagina 19.
Operazioni di base – modifica del suono
Una volta che avete caricato una Patch e vi piace il suo suono, potete modificarlo in diversi modi usando i controlli del synth. Ciascuna area del pannello controllo è descritta con maggiore dettaglio più avanti nel manuale, ma qui saranno discussi alcuni punti fondamentali:
Il display LED Il display alfanumerico a tre segmenti normalmente mostrerà il numero della Patch correntemente caricata (da 0 a 127). Appena cambiate un qualsiasi parametro “analogico” – ad esempio, ruotando un controllo rotativo o aggiustando una funzione On-Key, passerà a visualizzare il valore di parametro (molti sono compresi tra 0 e 127 o tra -63 e +63), con una o due frecce illuminate (sulla parte destra del display). Queste frecce indicano che direzione deve essere seguita con il controllo per farlo coincidere con il valore memorizzato nella patch. Quando il controllo è rilasciato, il display torna a visualizzare il numero della Patch.
Il potenziometro Filter
Nel synth, la regolazione di frequenza del filtro è probabilmente il tipo di modifica più comune. Per questo motivo, la Filter Frequency ha il proprio grosso controllo rotativo [34] sulla destra in alto nel pannello. Sperimentate con diversi tipi di patch per ascoltare come cambiando la frequenza del filtro si alterino le caratteristiche di differenti tipi di suono.
Le rotelle di Pitch e Modulation
Bass Station II è fornita di un paio di rotelle di controllo da synth [2] adiacenti alla tastiera, Pitch e Mod (Modulation). La rotella Pitch è caricata a molla e torna sempre nella posizione centrale.
Tuttel le volte che si muove la Pitch, l’intonazione della nota eseguita si alzerà o si abbasserà. L’intervallo massimo operativo è pari a 12 semitoni a salire o a scendere, ma può essere modificato usando la funzione On-Key Oscillator:Pitch Bend Range (sul Do # più alto).
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La funzione precisa della rotella Mod varia con la patch caricata; genericamente, è usata per aggiungere espressività o vari elementi al suono sintetizzato. L’impiego compune è per aggiungere vibrato al suono.
È possibile assegnare la rotella Mod al controllo di vari parametri che creano il suono – o a una combinazione simultanea di più parametri. Questo argomento è discusso in maggior dettaglio in altre parti del manuale. Vedi “Funzioni On-Key (rotella Mod) a pagina 17.
Spostamento d’ottava
Quest due bottoni [3] traspongono la tastier asu o giù di un’ottava ogni volta che sono premuti, fino ad un massimo di quattro ottave a scendere o cinque ottave a salire. Il numero di ottave di spostamento per la tastiera è indicato sul display LED. Premendo i due tasti contemporaneamente (Reset), si riporta la tastiera all’intonazione di default, con la nota più bassa della tastiera corrispondente a un’ottava sotto al Do centrale.
Trasposizione
La tastiera può essere trasposta su o giù di un’ottava, in incrementi di semitono.
Per trasporre, tenere premuto il tasto Transpose [4] e premere il tasto che corrisponde all’intervallo di trasposizione desiderato. La trasposizione è relativa al Do centrale. Ad esempio, per spostare la tastiera più in alto di quattro semitoni, tenere premuto Transpose e premere il Mi sopra al Do centrale. Per tornare all’intonazione normale, compiere le stesse azioni, ma questa volta selezionando il Do centrale come tasto di destinazione.
Arpeggiatore
Bass Station II include un arpeggiatore, che permette la modifica in tempo reale durante l’esecuzione di arpeggi di varia compessità e ritmo. L’arpeggiatore è abilitato premendo il tasto Arp ON [42]; il suo LED si illuminerà.
Se viene premuta un solo tasto, la nota sarà ripetuta dall’arpeggiatore, alla velocità determinata dal controllo Tempo [44]. Se eseguite un accordo, l’arpeggiatore identifica le sue note e le esegue una per una in sequenza con la stessa velocità (questo si definisce un pattern di arpeggio o “arp sequence”); pertanto, se suonate una triade di Do maggiore, le note selezionate saranno Do, Mi e Sol.
Regolando i controlli di Rhythm [45], Arp Mode [46], e Arp Octave [47] si altererà in diversi modi il ritmo del pattern, il modo con cui la sequenza è eseguita e la sua estensione. Vedi “La sezione Arpeggiator” a pagina 16 per tutti i dettagli.
Funzioni On-Keys
Per ridurre il numero dei controlli sulla Bass Station II (e quindi rendere il synth più piccolo e ordinato!), un certo numero di configurazioni e opzioni di regolazione è stato assegnato direttamente alla tastiera. Considerate i tasti come se avessero una funzione Shift (o Ctrl, o Fn), come su una tastier adi computer; le
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funzioni On-Key sono abilitate tenendo premuto il tasto Function/Exit [5] e poi una nota. La funzione On- Key di ciascun tasto è stampata sul pannello comandi immediatamente sopra la tastiera.
Alcune funzioni On-Key sono “bistabili” – cioè, abilitano o disabilitano qualcosa, mentre altre sono parametri “analogici” e comprendono un’estensione di valori. Una volta che si è scelta la funzione On-Key, si possono usare i tasti Patch/Value [8] per alterare il suo stato o definire il suo valore.
Controllo Local Bass Station II ha un’implementazione MIDI molto sofisticata, e quasi ogni controllo e parametro del Synth trasmette dati MIDI verso gli apparecchi esterni; in egual modo, il synth può essere controllato praticamente in tutti i suoi aspetti tramite dati MIDI ricevuti da una DAW o da un sequencer esterno.
Il controllo Local viene abilitato/disabilitato tramite la funzione On-Key Global:Local (sul La più acuto). Tenendo premuto il tasto Function/Exit [5] e premendo la nota corrispondente. Usando i tasti Value [8], si può alternare Local On e Local Off. Il display confermerà la regolazione. Premere Function/Exit [5] per abbandonare la modalità On-Key. La regolazione di default per il modo Local è On, in modo che la tastiera possa funzionare! Se volet econtrollare il synth via MIDI da altre apparecchiature (ad esempio, da una master keyboard), mettere il modo Local su Off. All’accensione, il modo Local torna sempre a ON.
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TUTORIAL SULLA SINTESI
Questa sezione copre più in dettaglio i principi generali della generazione e trattamento del suono elettronico, compresi (quando necessario) precisi riferimenti alle funzionalità della Bass Station II. Si raccomanda di leggere con attenzione questo capitolo se la sintesi analogica del suono è un argomento poco familiare. Gli utenti che hanno familiarità con questo argomento possono saltare questa sezione e passare direttamente al capitolo successivo.
Per acquisire competenza su come un sintetizzatore genera il suono, è utile guadagnare la consapevolezza delle componenti che creano il suono, sia dal punto di vista musicale che non musicale.
L’unico modo che abbiamo per distinguere un suono è attraverso le vibrazioni dell’aria che, all’interno dell’orecchio, colpiscono il timbro in maniera periodica e regolare. Il cervello interpreta queste vibrazioni (in maniera molto accurata) in un, tra un numero infinito di differenti tipi di suono.
In particolare, ogni suono può essere descritto principalmente nei termini inerenti tre sue proprietà, sempre presenti in ogni suono. Queste sono:
Intonazione
Tono
Volume
Ciò che rende ogni suono diverso dall’altro sono le quantità relative delle tre proprietà nella loro condizione di partenza e nei loro cambiamenti lungo la durata del suono.
Con uno sintetizzatore, noi definiamo deliberatamente il controllo preciso sopra queste tre proprietà e, in particolare, su come queste devono cambiare durante il “ciclo vitale” del suono. Queste proprietà hanno spesso nomi differenti: il Volume può essere indicato come Ampiezza, Loudness o Livello; l’Intonazione come Frequenza e il Timbro come Tono.
Intonazione
Come precedentemente indicato, il suono viene percepito attraverso le vibrazioni dell’aria rilevate dal nostro timpano. L’intonazione di un suono è determinata da quanto veloci sono le vibrazioni. Per un umano adulto, la vibrazione più lenta percepita è pari circa a venti volte al secondo, che il cervello interpreta come un suono di tipo basso; la più acuta è pari a molte migliaia di volte al secondo, che il nostro cervello interpreta come un tipo di suono molto acuto.
Se si conta il numero di picchi nelle due forme d’onda (le vibrazioni), si vedrà che ci sono esattamente il doppio di picchi nell’onda B rispetto a quelli presenti nell’onda A. (L’onda B è quindi un’ottava più alta dell’onda A). È proprio il numero delle vibrazioni in un determinato intervallo di tempo che determina l’intonazione di un suono. Questa è la ragione per cui l’intonazione certe volte è indicata come frequenza. Per determinare l’intonazione, si fa riferimento al numero dei picchi nella forma d’onda contati durante un determinato periodo di tempo: la frequenza.
Tono
I suoni musicali consistono in diverse frequenze, tra loro correlate, simultaneamente presenti. La più alta di volume è definita come frequenza “fondamentale” e corrisponde all’intonazione percepita per il suono. Le altre frequenze chre creano il suono, e che sono correlate alla fondamentale in rapporti matematici semplici, sono definite “armoniche”. Il livello relativo di ciascuna armonica, paragonato al livello della frequenza fondamentale, determina il tono complessivo del suono, cioè il suo “timbro”.
Consideriamo due strumenti come clavicembalo e pianoforte mentre suonano la stessa nota, con egual volume, sulla tastiera. Anche se hanno lo stesso volume e la stessa intonazione, gli strumenti continueranno a suonare in modo diverso. Questo perché i diversi meccanismi di generazione nei due strumenti generano
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differenti gruppi di armoniche; le armoniche presenti in un suono di pianoforte sono diverse da quelle presenti in un suono di clavicembalo.
Volume
Il volume, spesso definito come ampiezza o loudness di un suono, è determinato da quanto ampie sono le sue vibrazioni. Detto molto semplicemente, il suono di un pianoforte ascoltato da un metro di distanza risulterà più rumoroso di un ascolto da cinquanta metri di distanza.
Dopo aver mostrato come questi tre elementi possano definire un suono, ora è il momento di verificare come gli stessi tre elementi possano essere collegati a un sintetizzatore. È logico aspettarsi che diverse sezioni del sintetizzatore “sintetizzeranno” (cioè creeranno) questi diversi elementi.
Una sezione del sintetizzatore, gli Oscillatori, forniranno il segnale grezzo della forma d’onda che definisce l’intonazione del suono insieme al suo contenuto armonico grezzo (il tono). Questi segnali sono poi miscelati insieme, in una sezione definita Mixer, e la mistura risultante sarà poi fornita ad una sezione denominata Filtro. Questo rende possibili ulteriori modifiche al timbro del suono attraverso la rimozione (filtraggio) o l’incremento di certe armoniche. Infine, il segnale filtrato è inviato all’Amplificatore, che definisce il volume finale del suono.
Altre sezioni del sintetizzatore - LFO e Inviluppi – forniscono ulteriori mezzi per modificare l’intonazione, il tono e il volume del suono tramite l’interazione con gli Oscillatori, il Filtro e l’Amplificatore, fornendo cambiamenti nel carattere del suono che può così evolvere nel tempo. Dal momento che l’unico scopo di LFO e Inviluppi è il controllo (la modulazione) delle altre sezioni del sintetizzatore, sono genericamente conosciuti come “modulatori”.
Ora, copriremo in maggior dettaglio queste altre sezioni del sintetizzatore.
Gli oscillatori e il Mixer
La sezione Oscillator è effettivamente il cuore pulsante del sintetizzatore. Genera una forma d’onda elettronica (che crea le vibrazioni che poi finiscono nello speaker). Questa forma d’onda è prodotta con intonazione controllabile secondo parametri musicali, inizialmente determinata dalla nota suonata sulla tastiera o contenuta nel messaggio MIDI ricevuto. L’iniziale caratteristica tonale distintiva della forma d’onda, il suo timbro, è in pratica determinata dal disegno della forma d’onda.
Molti anni orsono, i pionieri della sintesi musicale scoprirono che un numero ristretto di forme d’onda distinte contenevano la maggior parte delle armoniche più utili per la creazione di timbri adatti all’impiego musicale. Il nome di queste forme d’onda riflette il loro disegno quando sono visualizzate in un apparecchio denominato oscilloscopio; il loro nome è: onde sinusoidi, quadre, denti di sega, triangolare e rumore. Gli oscillatori della Bass Station II possono generare tutte queste forme d’onda.
Ciascuna forma d’onda (a parte il Rumore), ha uno specifico corredo di armoniche musicalmente correlate, che possono essre manipolate dalle sezioni successive del sintetizzatore.
I diagrammi qui sotto mostrano come queste forme d’onda risultano in un oscilloscopio, e illustrano i livelli relativi delle armoniche in esse contenute. Tenete presente che è il livello relativo di ciascuna armonica presente nella forma d’onda che definisce il timbro del suono finale.
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Onde sinusoidi
Queste onde possiedono solo un’armonica. Un’onda sinusoide produce il suono “più puro” proprio perché ha questa singola intonazione (frequenza).
Onda triangolare
Questa onda contiene solo armoniche dispari. Il volume di ciascuna di esse diminuisce seguendo il quadrato della sua posizione nella serie armonica. Ad esempio, la quinta armonica ha un volume pari a 1/25 del volume della fondamentale.
Onda dente di sega
Questa onda ha un ricco contenuto armonico e contiene sia le armoniche pari che quelle dispari. Il volume di ciascuna è inversamente proprzionale alla posizione occupata nella serie armonica.
Onda quadra/onda impulsiva
Questa onda contiene solo armoniche dispari, che hanno lo stesso volume delle armoniche dispari riscontrate nell’onda dente di sega.
È facile notare come l’onda quadra passi un egual intervallo di tempo nel suo stato “alto” e nel suo stato “basso”. Il rapporto è conosciuto come “simmetria”. Un’onda quadra ha sempre una simmetria del 50%, ciò significa che è alta per metà del suo ciclo e bassa per l’altra metà. Bass Station II permette di modificare la simmetria dell’onda quadra di base per produrre una forma d’onda di sagoma più “rettangolare”. Queste forme d’onda sono spesso conosciute come Onde Impulsive. Se la forma d’onda diventa sempre più rettangolare, ci sarà una maggior quantità di armoniche pari introdotta nel segnale e la forma d’onda cambierà il proprio carattere, assumendo un timbro più “nasale”.
La simmetria dell’onda impulsiva (la “Pulse Width”) può essere modificata dinamicamente da un modulator; in questo modo si ottiene un contenuto armonico costantemente cangiante. Ciò può dare alla forma d’onda una qualità molto “grassa”, specie quando la simmetria è alterata con una velocità moderata.
Un’onda impulsiva suona uguale se la sua simmetria è – poniamo – al 40% o al 60%; c’è una semplice “inversione” e il contenuto armonico è esattamente lo stesso.
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Rumore
Il rumore è un segnale casuale, che non ha una frequenza fondamentale (e, quindi, non ha un senso d’intonazione definita). Tutte le frequenze sono simultaneamente presenti nel rumore, e tutte hanno lo stesso volume. Non possedendo un’intonazione definita, il rumore è spesso utile per creare effetti sonori e suoni simili alle percussioni.
Modulazione ad anello
Un modulatore ad anello è un generatore di suono che prende il segnale da due oscillatori e effettivamente li “moltiplica” tra loro. Il modulatore ad anello della Bass Station II usa come ingressi gli Oscillatori 1 e 2. L’uscita risultante dipende dalle varie frequenze e dai contenuti armonici presenti in ciascuno dei segnali degli oscillatori, e consisterà in una serie di somme e differenze come le frequenze presenti nei segnali originali.
Mixer
Di solito, per aumentare la quantità di suoni che possono essere prodotti, i sintetizzatori analogici hanno più di un oscillatore. Usando più oscillatori per creare un suono, è possibile ottenere miscele armoniche molto interessanti. È anche possibile scordare lievemente ciascun oscillatore nei contronti dell’altro, per creare un sono molto caldo e “grasso”. Il mixer della Bass Station II permette la creazione di suoni composti dalle forme d’onda degli Oscillatori 1 e 2, il sub-oscillatore separato, una sorgente di Rumore, l’uscita del Modulatore ad Anello (Ring Modulator) e un segnale esterno, tutti miscelabili insieme a discrezione del musicista.
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Filtro
Bass Station II è un sintetizzatore in sintesi sottrattiva. Sottrattivo significa che, ad un certo punto del processo di sintesi, parte del suono viene sottratto.
Gli Oscillatori forniscono le forme d’onda grezze, piene di contenute armonico, e la sezione del Filtro sottrae, in maniera controllata, alcune delle armoniche.
Nella Bass Station II sono disponibili 7 tipi di filtro; sono tutte variazioni dei tre tipi base di filtro: Passa Basso, Passa Banda, Passa Alto. Il tipo di Filtro usato più spesso è il Passa Basso. In un Filtro Passa Basso, dopo aver scelto la “frequenza di taglio”, si lasciano passare tutte le frequenze inferiori ad essa, mentre tutte le frequenze superiori ad essa sono filtrate via. La regolazione del parametro di Frequenza di Filtraggio definisce il punto sopra al quale le frequenze saranno eliminate. Questo procedimento di rimozione armonica dalle forme d’onda risulta in un cambiamento nel carattere del suono, nel suo timbro. Quando il parametro di Frequenza è al massimo, il filtro è completamente “aperto” e nessuna frequenza armonica è rimossa dal segnale grezzo degli Oscillatori.
In pratica, c’è una riduzione graduale (piuttosto che improvvisa) nel volume delle armoniche che si trovano sopra al punto di taglio del Filtro Passa Basso. Quanto rapidamente queste armoniche sono ridotte in volume, mano mano che la frequenza supera il punto di taglio dipende dalla Pendenza del Filtro. La Pendenza è misurata in “unità di volume per ottava”. Dal momento che il volume è misurato in decibel, questa pendenza è indicata specificando quanti decibel per ottava (dB/Oct) ci sono di attenuazione. Più alto è il numero, più grande è il respingimento delle armoniche che si trovano al di sopra del punto di taglio e più pronunciato è l’effetto di filtraggio. Nella sua sezione di filtraggio, la Bass Station II fornisce due pendenze, a 12 dB/Oct e a 24 dB/Oct.
Quando la Risonanza aumenta, nel segnale passante si introduce una componente fischiante. Quando si raggiungono livelli molto alti, la Risonanza porta il filtro all’auto oscillazione, anche se non c’è segnale passante nel filtro. Il timbro fischiante che si ottiene e, di fatto, una pura onda sinusoide, la cui intonazione dipende dalla regolazione del potenziometro di Frequenza (cioè il punto di taglio del filtro). Se necessario, questa sinusoide ottenuta per risonanza può essere usata come sorgente sonora addizionale.
Il diagramma qui sotto mostra la risposta di un tipico filtro passa basso. Le frequenze sopra il punto di taglio sono ridotte in volume.
Quando si aggiunge risonanza, le frequenze attorno al punto di taglio sono incrementate in volume.
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Oltre al tradizionale Filtro Passa Bass, ci sono anche i tipi Passa Alto e Passa Banda. Nel Bass Station II,, il tipo di Filtro è selezionato con l’interruttore Shape [32].
Un Filtro Passa Alto è simile al Filtro Passa Basso, ma lavora “in senso opposto”, in questo modo, sono rimosse le frequenze che si trovano al di sotto del punto di taglio. Le frequenze al disopra del punto di taglio passano indenni. Quando il parametro di Frequenza di Filtraggio è messo a zero, il filtro è completamente aperto e nessuna frequenza armonica è rimossa dal segnale grezzo degli Oscillatori.
Quando si usa un Filtro Pasa Banda, viene lasciata passare solo una ristretta banda di frequenze centrate attorno al punto di taglio. Le frequenze sopra e sotto la banda sono rimosse. Non è possibile aprire completamente questo tipo di Filtro per permettere un passaggio di tutte le frequenze.
Inviluppi e Amplificatore
Nei paragrafi precedenti, abbiamo descritto la sintesi dell’intonazione e del timbro. La prossima parte del Tutorial sulla Sintesi descrive come controllare il volume del suono. Il volume di una nota creata da uno strumento musicale spesso varia significativamente durante la nota stessa, in base al tipo di strumento.
Ad esempio, una nota suonata da un Organo, raggiunge velocemente il volume pieno quando si preme un tasto. Rimane a pieno volume fino a che il tasto è rilasciato, e a quel punto, il volume cade immediatamente a zero.
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