Nuova ΚΤ88 User Manual

Page 1
1 nostri lettori con qualche anno in più sulle spalle ricorderanno i loi-o
"vecchi" amplificatori a valvole che diffondevano suoni con una timbri-
ca cosÌ piacevolmente "calda'', da non stancare nemmeno durante ascolti
prolungati, caratteristiche queste che non si ritrovano più nei moderni
amplificatori a transistor. Per ritrovare questo suono "old style" vi pro-
poniamo un completo finale Stereo Hi-Fi da 55 + 55 Watt musicali.
Sebbene da qualche tempo e con una certa per-
severanza molti tra voi insistevano affinchè si pre-
vole, fin dalle vostre prime richieste avevamo deci-
so di non progettarlo, perchè noi, che per anni ab-
biamo costruito ricevitori, oscillatori, trasmettitori,
amplificatori e preamplificatori utilizzando esclusi-
vamente le valvole (la parola transistor erano an-
cora per tutti noi un termine sconosciuto), sapeva-
mo che nell'ideare un ottimo amplificatore Hi-Fi il
problema non era tanto quello di scegliere una val-
vola rispetto ad un'altra, ma riuscire a scovare dei
trasformatori d'uscita che risultassero veramen-
te Hi-Fi.
Molti rammenteranno che in quei tempi lontani
anche se in ltalia esistevano molte Ditte che costrui-
vano questo tipo di trasformatori, se si desiderava
un suono con un'ottima timbrica occorreva sceglie-
re i modelli Hi-Fi della GELOSO, ma i più esigenti,
2
che non volevano un amplificatore solo per ascol-
tare della musica e desideravano l'alta fedeltà, pre-
tendevano dei trasformatori d'uscita Hi-Fl costruiti
da un'industria americana specializzata in questo
settore.
Questa industria consigliava di utilizzare, con-
giunti ai loro trasformatori d'uscita, anche i loro tra-
sformatori di alimentazione.
Questi 3 pezzi, racchiusi dentro robusti scher-
mi metallici, giungevano da oltre Oceano accom-
pagnati da un libretto di istruzioni nel quale erano
condensate preziose informazioni.
Veniva precisato che per un amplificatore Hi-Fi
era necessario utilizzare delle resistenze a strato
metallico, poi veniva indicato come disporre sullo
chassis i tre trasformatori per evitare che il flusso
dell'uno influenzasse il trasformatore adiacente, Ìn-
fine veniva consigliato di collegare a massa tutti e
tre gli schermi e veniva spiegato come far giunge-
Page 2
.eJ!uJOJ !P
•eioi!d eio^it3^ eiiep e !it3u!i
„.Vsn u! ®peu !io}
e|o^|t3^ e||ep !}ueule|!| !ns t3|t3ule)|Ì3 euo!sue] e| el
-}n] opuen6es e !JoieiuJo}st3Ji !p e!Jes eisenb uoo
-o}t3o!iudut3{i `oiieiq!i ieu esn!uooeJ !uo!znJ]s! ei ei
es e^!ue^^e !s uou eiio oso!zuei!s !soo e^e}ins!j ej
•e} !s euedde uou eu `oiueds o oseooe t3Je oisenb
-euiu! e^!deoied !s `o}}e!d ins oos!p i! eJt3i!6 e^eo
'!Joleu
-eds eo!Jqiu!i t3ieu!iiej e eio^eoe!d eiienb eiueiuì3ie!p
opeJ6 u! ? eio^it3^ e eioieo!i!idiue un oios eiio eie!z
e Vsn !Jo}euLiJoiseJi ! eji ouons !p ezuejeii!p t3i
!duei !enb Ì3 eiio eiuep!^e isoo eJe !ieuo!zeu Hienb
:!zo6eu !ep !§seiuiuoo !e t3^epueiuoooì3j !s
i6d eii'e^oueu e ouoiouut3J6 un euod !) !iio V„
-ue^ !ond `eio^ie^ e eJoieo!i!idue un uoo oije!qujì3o
e eu `^ieii u! epeu !JoieiuJo}seJi uoo oiienb ejep
-!isos eion^ oi e ejoieo!i!idue un ?!6 epe!ssod !iio
eo!snu eiiep eje}ioose jed ejo!i6!u oun uoo eJ!ni
-euio}sei} uoo !iienb oios eJJodoJd !t3J^op `t3o!uo)u!s
•!^!lou !p!lt3^ r]!d
-!idue un !iue)ueseJd !p os!oep oiut3!qqe !66o es
•ue pe !}!osn!J ouJe!s eiio eo!i!u6!s `eio^ie^ e eJoieo!i
!joieujjoiseji !ie!oeds !}senb !p osse`ssod u! ejej}
eisoo euo Q!0 guoJed `onbe ozzeJd un pe ei!osn,p
-JoiseJ) ! o!JdoJd ouos !joit3o!i!idut3 !)senb u! r)!d !p
-!q !iueu!6ioMt3 !i6 !Joit3uJoiseJ} !)senb u! !}}eiui
-eJ !P e!ose| eun t3P !|euJJeuos e}uelueuJe}u! `!Je|!}
-ue!io !inuej6 e !u!je!uei !iu!i}o ns !tioMe ouos `eu
-nio^u! un oJ}uep Bu!seJ uoo !ieii!6!s eu!}u! pe !it!i
-!^ Ì3iooo!d r)!d !u6o eiio eiei!^e jed `oo!iie}eu ojo
-uoo !p e!i6!i6 eiiep e}e}deo ejesse essod euo!zejq
•!ieu!} !ep o e]oi!d eio^ie^ eiiep oiioJi
-iue oisenb !p euo!zeiie6oJd eiie eJe}seueq i! eN
-Jed oios uou osseouoo eu!i Ì3iie o}eis ? eJo}t3o!}!id
-}elt3o e| uoo !Io}eullo)seJ} !ep o}e^oJ} olue!qqe ?uo
ueq !jiie jed eiioue eu `oue^epueieJd euo euo!}s!Jei
-jeuiujoo o®]eis eieu!i un :ozzeJd i! ouni !p eiu!Jc]
-o!i!u g t3 ou!} ouope!uo e !uo!i!ui oL ! ejedns eie!o
-st3 eisenb eii!o `ouou eieu!} eo!idues un jed !u
8
Page 3
solutamente esagerate.
Esaminando divei-si di questi amplificatori ci sia-
mo accorti che i finali sono polarizzati per lavorare
in classe A82 anzichè in classe AB1.
Un finale in classe A82 eroga maggiore poten-
za d'uscita con una minore potenza di pilotaggio
(per lo stadio pilota si usano dei triodi preamplifi-
catori per deboli segnali tjpo ECC83 o 12AX7), ma
la dlstorslone risulta maggiore rispetto ad un am-
plificatore in classe AB1.
Un finale in classe ABl richiede, per erogare la
stessa potenza di quello in classe A82, una mag-
giore potenza di pilotaggio, quindi per lo stadio pi-
lota occorre necessariamente usare dei triodi più
potenti, come gli ECC82 o gli 12AU7, ma in cam-
bio si ottiene una minore distorsione.
Per le due valvole flnall abbiamo inserito due
trlmmer, che, modificando la tensione negatlva di
polarizzazione, ci servono non solo per correggere
la tolleranza di guadagno tra due identiche valvo-
le, ma anche per poter sostituire le valvole EL.34
con le KT.88 senza apportare allo schema altre mo-
difiche.
CARATTERISTICHE GENEFtAL[
Rlsposta dl frequenza .............. 15-20.000 Hz
Max segnale ingresso ................... 5 volt p/p
lmpedenza d'ingresso ................ 1 megaohm
Potenza MUSICALE con EL.34 ... 55+55 watt
Potenza MUSICALE con KT.88 ... 80+80 watt
lmpedenza d'uscita ...................... 4 e s ohm
Dlstorslone .................... „„ 0,1% a 1.000 Hz
Fìapporto S/N .................................- 100 dB
Tenslone sul Push-Pull ........... 470 Volt clrca
NOTA IMPOFÌTANTE
La maggior parte dei Costruttori riporta, nelle ca-
ratteristiche degli amplificatori, i watt d'uscita sen-
za precisare se si tratta di watt musicali o pic-
cO/plcco.
Nella Tabella delle caratteristiche del nostro am-
plificatore, la parola potenza muslcale viene mes-
sa bene in evidenza e i watt dichiarati sono quelli
che potremo ottenere mantenendo la distorsione
d'intermodulazione su un valore molto basso.
ln pratica questo amplificatore è in grado di ero-
gare una potenza magglore, ma in questo caso au-
menterà anche la percentuale di distorsione.
Poichè ancora molti principianti non sanno qua-
le differenza esiste tra i watt efficaci = R.M.S. e
i watt musicall o i watt plcco/plcco, vi insegnere-
mo come passare da una potenza all'altra trasfor-
mandoli.
= 1 watt musicali si possono convertire in watt
R.M.S. dividendoli per 2
= I watt plcco/p]cco sj possono convertire in
watt R.M.S. dividendoli per s
Quindi un amplificatore dichiarato da 100 watt,
senza che sia precisato se sono muslcali o plc-
co/plcco, potrà risultare di:
12,5 watt R.M.S. (100 : 8),
se i watt sono plcco/picco
50,0 watt R.M.S. (100 : 2),
se i watt sono muslcall
Perciò chi acquista un amplificatore da 100 watt
senza sapere di che watt si tratta, non dovrà stu-
pir§i se questo poi erogherà una potenza minore
di un amplificatore da 15 watt R.M,S..
\.
_,.
11'
JJ`-jj
jj
(S;
i5
8¥i=!±
1 I
1
J
ìB 8 ¥ = s §
.[
111
T]J, -
_1
[ J
J,_
É
.1
]
i5 8 ¥ É S il
1 1 J , _
J,_,
-\
l lJ
```1
VI
-
.1
1
I
I 1 J r
I
1,-
J,_
Jl±li58=iÉ8,j
Z3
_-,f
_\.r
I
I
11
11
8 ¥ = s !±
]1
]'
1'1
lzi
fFÉEff
Jg¥=s8
fFEEf
I
=* 8 ¥ i = ! ±} ì5
8
Flg.111 suono emesso da un amplificatore a valvole o a Hexfe( risulta più pastoso, per-
chè amp[If[cando una qualsiasi frequenza si generano delle armoniche PAFìl, cioè iden-
tlche note muslcall ma dl ottava superiore.
4
Page 4
=HOINOwt]
•!Jeds!p oiio!uoiuie oios
•o!duese un uo3 eieMe6
•e^e||o u! es!^!ppns !|t3o!snul e}
-!idue un euo eJt3iuJewe6iieu !pjoouoo ouos !iini
•ioo eun pe oso}sed ouons un eu ®io^ie^ e eJo]t3o!i
-eJ euo euo!}S!Je)}t3Jeo `t3o!JqLLi!i eit3Jq!i!nbe pe e)}ei
-!sut3ii e eJoit3o!}!idue un u! ououeMe !s eiueiLJeJ
•o^!}ou i! eujedes e !uood u! ouos eiu `jo}s
un eis!^!j Ì3iins opueiueseJd `oJ}e!ppe !uue !iiow
oieuueooe oiue!qqe `ezueiod !p ]eixeH uoo eit3u!i
eio opue66ei!J eu `ezueje]i!p eisenb !p eiiojed ie
eiio ejeiieiuiue oiue!qqop oi}!Jos oiue^e^e oiuenb
•!jo!iedns e^e}io
•eiì3u euoue p© oood oie6e!ds oiue^e^e
-eiujoiu! !p ezuejeo e}senb e eie!peiu!j opueio^
ieixeH pe !ieu!i ! o eio^ie^ ei euo oueJe}ed!j `!uo!z
-oui]e eiiep oueJeue6 ezuenbeii t3un opueo!}!idue
eJeue6 iois!sueii e eieu!i un ej}ueu `!Jed eiio!u
-i!p eienb oi!deo ouuej^e !}in} uou o}senb o}iea
`!Jeds!p e !Jed eiio!uoiuJt3 eJ} eJe}s!se Qnd t3zueJei
eJepueiduoo !^Je} Jed eJo!i6!u eùo!znios ei !pu!nb
-e!ds !p eiienb ? t3zueie}}!p eisenb !p Ì3zue}iodu!,i
-nu eie!}sei Ì3un !p ou6es!p i! eieJe^oJi i.6!} eiieN
-ou eiiep ezuenbeji ei euni eit3uod!J ouos uoo eieo!s
-iep vi e}ou ei ouejeueJd t3Je!ise} eisenb u! es
•zH oL L !p ezuenbeJ] eun oiueJeiieiue `e^Ì3uo os ei
•j!o un ep eieo!i!iduì3 eue!^ ezuenbeJ} Ì3isenb es
ezuenbeii !p ?}!u!}u!,un ouJeJJeiio `aio^ie^ e oi!no
:eJ!p e eie^ `!Jed euo!uoiuJe uoo !JEiueueiddns
ZH 0ZZ = Z X 0LL
ZH 0P7 = Z X 0ZZ
ZH 088 = Z X 00P
e)ou !ienb e L.6!} !p eJe!}st3i t2iieu oput3iioJ}uoo
euo oueJ!Jdoos `ezuenbeJi eisenb ouopuods!jJoo
eiins eisod vi e}ou eiiì3 eJdues ouo6ie^!nbe eisenb
-io ezJe} eiiep vi iep ezuenbeJi t3i es o!JeJiuoo iv
-uei) € o}!noi!o un t}p eieo!}!idue eue!^ (ZH o L L) e^t3}
-eiddns ezuenbeji !p pi!u!iu!.un oiueJJeuo `Jois!s
:eJ!p e eie^ `!iBds!p euo!uoiLiJe uoo !Jeiueu
ZHoe€ = CXOLL
ZH066 = €XO€€
ZH O£6.Z = € X 066
eiou !it3nb e i.6!i !p eie!isei eiieu opueiioJ}uoo
euo oueJ!Jdoo§ `ezuenbeJi e}senb ouopuods!jjoo
is un ? zH o66 eiio `o)epJoooes!p m un ? zH o€8
V] un pE epuods!JJoo o£6.z euo e oiepJoooes!p
•oiepioooes!p s!se!p
-o^ie^ e eJoit3o!i!idue un Ì3p esseiue vi eiou ei
-ns e^ei)o eiins !}sod vi !J}ie ep e}eu6eduoooe `ei
`opieo e}ueuio^eoe!d ouons un pJEp !o `!io!]ed
9
Page 5
Fig.3 Schema elettrico dell'amplificatore. Volendo inserire le KT.88 in sostituzione del-
le EL.34 dovremo soltanto tarare i trimmer FÌ35-FÌ37-FÌ39-FÌ41. In colore i valori delle ten-
sioni presenti con le valvole EL.34.
ELENCO COMPONENTI LX.1113/1114
R23 = 100.000 ohm 1/2 watt
FÌ1 = 1 megaohm 1/2 watt
FÌ2 = 6.800 ohm 1/2 watt
FÌ3 = 390 ohm 1 watt
FÌ4 = 68 ohm 1 watt
FÌ5 = 47.000 ohm 2 watt
FÌ6 = 33.000 ohm 2 watt FÌ7 = 22.000 ohm 2 watt
FÌ8 = 22.000 ohm 2 watt
FÌ9 = 22.000 ohm 2 watt
FÌ10 = 1 megaohm 1/2 watt
FÌ11 = 1 megaohm 1/2 watt
FÌ12 = 1.000 ohm 2 watt
FÌ13 = 1 megaohm 1/2 wal:t
FÌ14 = 100.000 ohm 1/2 wa(t
R15 = 100.000 ohm 1/2 watt
FÌ16 = 1.500 ohm 1/4 watt
FÌ17 = 2.700 ohm 1/4 watt
FÌ18 = 22.000 ohm 2 watt
FÌ19 = 22.000 ohm 2 watt
FÌ20 = 22.000 ohm 2 watt
FÌ21 = 22.000 ohm 2 watt
FÌ22 = 100.000 ohm 1/2 watt
FÌ24 = 100.000 ohm 1/2 watt
R25 = 100.000 ohm 1/2 watt
FÌ26 = 10.000 ohm 1/2 watt
FÌ27 = 10.000 ohm 1/2 watt
FÌ28 = 22 ohm 10 watt
FÌ29 = 22 ohm 10 watt
R30 = 270 ohm 2 watt
FÌ31 = 270 ohm 2 watt
FÌ32 = 100.000 ohm 2 watt FÌ33 = 100.000 ohm 2 watt
FÌ34 = 10.000 ohm 1/4 watt
FÌ35 = 22.000 ohm trimmer
FÌ36 = 10.000 ohm 1/4 watt
FÌ37 = 22.000 ohm trimmer
R38 = 10.000 ohm 1/4 watt
FÌ39 = 22.000 ohm trimmer
FÌ40 = 10.000 ohm 1/4 watt
FÌ41 = 22.000 ohm trimmer
C1 = 120.000 pF poliestere
C2 = 22 mF elettr.
C3 = 5.600 pF poliestere
C4 = 1 mF elettr. 63 volt
6
Page 6
'Jl)alo ±u ZZ
oos!p e ]d ooo. L
Zl
oieiso!iod ]d ooO.OZL
]io^ o89 .iod ]d 000.09[
iio^ oC9 .iod ]d OOO.09L
iio^ ogp 'Jueie ]ui ZZ
)io^ ogp -J))®!O ]u ZZ
iio^ oC9 .iod ]d ooO.09L
iio^ oC9 .iod ]d ooO.09L
110^ €9 .J»el® Ju OL
)10^ €9 'J)lal® Ju OL
iio^ oop .Jiiaie ]u ooO.L
110^ 00, 'Jllale ±ul 000'[
110^ 001. 'lllelo ±u 0£,
iio^ oo+ .iod ]d ooo.oo[
lIo^ 00[ .!Od ±d OOO.00L
eJO']mJe]u!
•V 9`L ei!q!sni
iio^ ooL .iod ]d ooo.ooL
iio^ ooL -iod ]d ooo.00L
•V §€ .^ 007 .zz!Jpei e)uod
ZSOO] od!i eio^ie^
•V L -^ 00L -zz!JpeJ e)uod =
ZSOO] od!i eio^ie^
88.ix o ÙC.ia od!i eio^ie^
88.ix o De.i] od!i eio^ie^
0€.VL .POu oJ)i!i !p ezuapedu!
LO.OLOL -POLU )i€M zL -isei) = €i..
•^ 9P -.^ ZL -Oes .^ ozz .u!Jd
oL L.v[. .pou e)!osnÉp elo|eLUIO)Sel)
ogz.VL -Poul 'ueu!|eÉP eAo|elulo|sel)
•^ €`9+ €`9 -.^ 0ÙÙ .oes -^ ozz -u!Jd
'Jlel®N
!p !peis enp !ep oo!iiiaie euieiios 7.6!]
aua!^ e]. ®JO|eullo|Se]| || .OUO!ZE|UOUI!|e
-e6eu„ !uo!suei ei ei®ua))o ied oiezz!i!)n
a oiio]iuoo a!i6!i6 oiiB ®ieo!idde t!p , [®^!i
-n^ i®p au!peduei ei aie)ueu!ie ied
ep !)npeoaid !)ueuodLLioo ! !))n|. = VLON
!p o!pe)s oiieu !)eiuou ouos oos!ie)se un
•auo!zeiueu]!ie
Page 7
perchè completo di tutte le armoniche superiori del
LA.
La nota LA emessa da un amplificatore a tran-
sistor, accompagnata da note diverse come Ml-Sl-
FA diesis oltre tutto stonate, ci darà un suono più disarmonico e sgradevole.
Quanto detto per la nota LA, da noi presa ad
esempio, vale per qualsiàsi altra nota musicale e
se ne volete una riprova prendete dalla tastiera una
frequenza di una nota qualsiasi e moltiplicatela per
2 e per 3 e vi accorgerete subito che mentre le ar-
moniche pari ci daranno la stessa nota su ottave
superiori, le armoniche dispari ci daranno sempre
note diverse rispetto alla fondamentale.
Se premeremo il tasto del DO a 261,6 Hz, le ar-
moniche pari che ascolteremo con un amplificato-
re a valvole cadranno su queste frequenze:
261,6x2 = 523,2HZDO
523,2 x 2 = 1.046,4 Hz DO
1.046,4 x 2 = 2.092,8 Hz DO
Le armoniche dispari del DO che ascolteremo
con un amplificatore a transistor, cadranno su que-
ste altre frequenze:
261,6x3 = 784,8 Hz SOL disaccordato
784,8 x 3 = 2.354,4 Hz FÌE disaccordato
2.354,4 x 3 = 7.063,2 Hz LA disaccordato
Con questi esempi numei'ici potrete finalmente
comprendere perchè il nostro orecchio avverte dif-
ferenza tra un suono vailvolare ed un suono tran-
sistorizzato.
Chiusa questa breve, ma necessaria parentesi, pas-
siamo ora alla descrizione dello schema elettrico.
SCHEMÀ ELETTFtlco
Anche se l'amplificatore che vi presentiamo è
stereo, noi riporteremo lo schema elettrico di un so-
lo canale (stadio A), perchè I'altro canale (stadio
8) è perfettamente identico al primo.
o¥ej':[::[ee,mmaae:euft:Ì::od#%.s3etrre°:eoreat:aq:inadjr:::
!izzazione pratica (vedi fig.9) ne troverete il doppio,
cioè s valvole.
Per la descrizione dello schema elettrico partire-
mo dalla boccola Entrata, dove applicheremo il se-
gnale di BF che dovremo prelevare sull'uscita di un
qualsiasi preamplificatore, completo dei controlli
del tono e del volume.
11 segnale raggiungerà direttamente, con il con-
densatore di disaccoppiamento siglato C1, Ia gri-
glia del primo triodo preamplificatore, siglata V1
(metà sezione del doppio triodo ECC82).
Dalla placca di questo triodo il segnale passerà,
tramite il condensatore C6, sulla griglia del secon-
do triodo, utilizzato in questo amplificatore come in-
vertitore catodico.
Dalla placca e dal catodo del secondo triodo pre-
leveremo due segnali di BF di Ìdentica ampiezza,
ma sfasatì di 90°, che applicheremo, tramite i due
condensatori C7-C8, sulle griglie del doppio trio-
do V2, che useremo come stadio pilota.
Anche questo secondo doppio triodo V2 è un
ECC82 equivalente al 12AU7, perchè lavorando i
due finali di potenza V3-V4 in classe ABl ci occor-
re una potenza maggiore rispetto a quella che po-
trebbe fornire un normale triodo pilota tipo ECC83.
Le differenze esistenti tra I'ECC82 e I'ECC83 e tra
una EL.34 ed una KT.88, potremo confrontarle leg-
gendo le caratteristiche riportate nella TABELLA N.1.
TABELLA N.1
8
Page 8
•ou6®i u! !i!^ !uoo
•(£.6!i !pe^) !ieu!i eii®p o}Bi iBp
-!ie enp ! e eioieo!i!idue o!peis oi o]ini aiu®uieu]®iu! oiess!i ?!6 uoo oi!qou i®p oio] §.6!]
!ioiesuepuoo !ssoi6 ®np i .oieu!pio oiuenbie o!66eiqeo un ®jiei !p oue!iB!suoo .!Joieiuau
®||®P o !Ie|ooj!O e||®OSB| olo| ®| opuezz!|!|n e|!qou |®p !|e| ®np !e !|ess!| ouuelle^ ol||!| !P
`o!u!uniie u! o!eiei un pe e]dos oiess!i euo!^ aioieo!i!iduBf ii®p oiedueis oi!noi!o ii 9.6!]
uu 9L !p e e)oi!d eio^ie^ eii®p o)ei iep uu 9 !p ezueìs!p eun pe `ouj®iios ep ?io6un) aiio
Page 9
11
`^JJ
J
J
t -J+ T
+,++
+++++ ++
11]
HEi
]],]'Ii
`?ì
Im
+
"1
d
ì
|!r~(v.m.r~~ fs~ln~r~r~«,:m., `. 'r.'.~,.~«,r~ «:__,e-_ _
_ ` B ,-
•1
*@
J
; dEiTEiE. -
ffi
i
EE
E
``
t':
é
t
É
:
mr
m _a____"EI
B
8
;
B
\1
Ì
:
;
i
T'L
r\
IE
)
t
J3,
i
Page 10
.euols
•88.ix eiiep ejnddo
•(,.6!1 !pe^) a O!p
•LLJiio s ep !iue]jedo)
-eji `oueje^eiejd z^ opo!j} iep euooeid enp eiiea
ep ]8 !p eieu6es i! `eLo-zLo !Jo}Ì3suepuoo ! ei!iu
`euo !ieu!} eio^ie^ enp eiiep e!i6!i6 eiins ejeo!idde
7C.i] eiiep eiesse ouut3jiod `oieuueooe ?!6 eujoo
-e}}eoot2 jed o}eue6ojd oie}s e euJeiios oi !ue}ui ezues eio^ie^ !p !d!} !sje^!p enp !}senb eieu!i eujoo ej
•o}!noj!o ie Ì2o!i!pou eunoie eje}iodde ie^op
ejou!ui qieiins!j oisoo i! `pc.i] eiiep opuezz!i!in
00o.8L.i e!Peu u! oue}soo eio^ie^ eisenb giioied
-od un ejeueuo ouej}od e}senb uoo eiu `eunepì30
'OJO^el
•!ieoisnui ii®M 99+ 9g !p eiu!sseiu ezuei
-o!66eu ?je}ins!i o}soo i! `88.ix eiiep oput2zz!i!in
ooo.o§.i e!peu u! ouE}soo eio^ie^ e}senb ?uoJed eJ
•od eun eieueuo ouej}od eisenb uoo euj `eunepeo
•iieoisnuLi iigM o8 + o8 !p euj!sseuj ezuei
-ie^ enp eiiep (9 ou!pe!d) oiioiiuoo !p ®!i6!i6 ei
-ejedes eiezz!jeiod ouo6ue^ ezueiod !p !ieu!} eio^
-e^eiejd eiio `B^i]e6eu ®uoisuei eun ep eiueuei
-eis o eieueo i! Jed £ct]-9ct] jeiuiu!Ji enp !ep oiuej
-eis o eieueo i! J©d Lpt]-6ct] Jeuiu!J} enp !ep e v o!p
!pe^) eio^ie^ enp e}senb !p ouj®iios oii6ii6 ei
-!sej enp t3p e}eiueui!ie ouo6ue^ (8.6!i u! 7 ou!pe!d
-u! eseid eun pÌ3 eie6eiioo `(Lct]-ocd !pe^) ezue}s
-o!i6!u jed v/[]. e}!osn.p ejoiì3iujoist3ji iep e!peiujei
•jo}s!p ei oiu!u!u ie eJJnp!J ied e E}!i!qe}s ei euJèJ
e}ueseJd e v/Lj. ejo}eiujoist3Ji i©p o!Jepuooes ins
-ie J`ed eun pe uuo p ep !}ueijedoiie Jed e}!osn.un
!p e}ej ei eiiouE eie6eiioo e uiiio s t3seJd eiins
ezueis!sei enp eiiì3p gi!n}!isoo `®uo!ze®io]iuoo
• LLO eJoiesuepuoo it3P e £Lt]-9Lt]
•ejt3uo!zuni ?i}od uou eJoieo!}!idueti
-op eJoieiuJoiseJ} o}senb ?Jeu6eiioo !s opuEno
ieu euo!zueue e}iou eijod eiueuie!jì3sseoeu oiuej^
oiuej!ue^u! !i es ?uoied `!i!i !ep !joioo ! eieiieds!i
;^`. -' -: aNolzvLN]wllvlaolavLs :
• Lsq eJo)ezz!ip
'e!Jes u! !ls
•ejoieo!i!idut3.i o}ueds
• L L.6!} u! ei!q!s!^ eu
•oo!}seid ejot!ueiuoo oo
•J®l®W-n^ !u!iueu
-pej eiuod iep osseJ6u!6iins oueJeiio!idde euo `iio^
•o!suei eun oiueijeuo e}uod oisenb !p ei!osn.iins
!Joiì3suepuoo enp uoo oiueieJii!i eiio `®iuesind eu
•od PBJt!ioJoiu ooo. L ep (£ Lo-9 LO !P©^) !O!}!ioJueie
e!jes u! ejjod eiueiut2!jt3sseoeu o}n^OP ouJe!qqv
euo!suei Ì3un opue^e `euojed `!joiesuepuoo enp
-}o opou oisenb u! `iio^ oop !p oio^ei !p eiu!sseuJ
)|0^ OOs i PeJeioJO!u oo§ !p ?Ì!oÌ3deo Eun oiueije}
-zeu!p Jed ouoMes cct]-zct] ezue}s!sei enp ei
!ns o!66ejii!i !p euo!sue} ei euese eje!ueiu u! ejez
eiio^ eun eieo!iBos !ije}od ied e !ioiesuepuoo enp
-jgiie !p o!zuoi e^e!i r]!d i! euoue eJeu!uJ!ie Jec]
t3i ouoos!ujoi eiio `!jepuooes !iueu!6ioMe !i6 `eieu
•ie^ eiiep !}ueuei!i ! jed euo!ze}ueiu!ie !p euo!sue}
eieiiueo Bs®id eun eie^e ouoqqep `(iio^ C`9) eio^
eie6eiioo e}ueiue!jesseoeu oiuej^op euo (osso] oi !i)
-oo £Lo oo!i!ioii}eie eJo}esuepuoo iep o^iie6®u ins
jed oiezz!i!}n ?ije^ v/i!i^ o}eo!pu! oiueu!6io`Mt3ti
eit2ueo iep eio^ie^ eios eiiep !iueuei!i ! ejeiueuj!ie
-!i ! eie]ueui!ie jed q/i!i^ oieo!pu! oiienb ei}ueu `v
-Bsje^eo!^ o g e|eueo |ep e|o^|e^ e|os e||ep !|uelue|
eio^ie^ !pe^) eioi!d oiienb e ossei6u!tp o!peis oi
ouoqqep a eieu®ò e v ®iBuco iep (8.6!i u! z^-L^
u©q e oieied®s !uo!suei enp uoo !ieiueiu!ie eJesse
-e^) ezuepedu! enp eiiep oueje^eieid euo `eieJii!i
-!un un oiiuep equieJiue eieii!6!S `(8/LZ -V/LZ !P
-euos oi[eu e}ueseid `€L ejoieiuio}sei} opuooes ii
-u®) ei eJeue}io Jed eMes !o `b.6!} !p oo!J)ieie eu
-ie^ ei ejezz!Jeiod Jed E!Jesseoeu e^!ie6au ouo!s
-ueuj!ie ied iio^ z [ ! eJeueuo jed e p^-c^ !ieu!i eio^
•nj}§ enp !ep oule}u!f ||t2 !}uesejd eu!pedue| e| eje|
-e} ouueJJe^ Lpt]-68H-£€u-g€u Jeiuu!Ji oJut3nb i
•ein}Ì3jei oio}!dt3o ieu ouJeJeuo!pu! !^ euoo !)eJ
•!]i!H eJo}Ì3o!i!iduJe !se!siì3nb un !p eiio!}s
•p}!oedì3o eie^eie !p !o!}!ioii
•!joiE§uepuoo ! eJeo!Jeo Je}od Jed t3}se!uo
-oeied u! eJooue eiio `euo!ze)ueuJ!ie !p o!pe)s oi
IIW]N]O^E]ZN]U]MY
-uÌ3uodu! oood„ oiopueJep!suoo oueinit3^oiios !uo
es eiiojed `ejno uoo o}eep! ejesse eoe^u! e^ep `,tei
-!Jeu€Jt3o ei e}}n} eJeo!pn!6eJd gnd oie}}e6ojd ieu
eun !p eijods!p !ue]u! e^ep eioieiueiu!it3 uonq un
eisenb eJeueiio jed e e!6Jeue !p eMes!i eie^eie
•jo|§!SUEj| e !|!noj!O
-]eie !Jo}esuepuoo !iiou eJesn ejjoooo euo!z!puoo
-op ejiiou! o!jesseoeu e eie^eie gi!oedeo opuÌ3sn
-ie ?uoJed `eJo}ezz!JppeJ e}uod o]snqoi un !p oije}
•ej6 u! ejesse ¥j^op oisenb euo!sueooE[iiep o}}e.i
-!j e}uejJoo t3|e^e|e pe e!jesseoeu e| eJ!uJo} !p op
-O}eluIO}Sej| |ep euo!Sue} e}|e pe O!JEpUooes |ea
•io}s!sueji t2 !i!noj!o ! ied t3!i
oD® !p eieuje}iì2 euo!sue} eun oueje^eiejd zi. eJ
-ei!J `eo!}ejd euo!zt3zz!ieeJ eiie eJEssed !p euJ!Jc]
ou!i !iuenb e !i6!suoo !unoie ejep osoie^op oiue!u
!ep eiueuje^!sniose pe oios o}t3iuou ouueu !66o pt3
e}eJ)od `8.6!i !P oo!Ji}eie euJeiios oi opuepJt3no
-z!i!)n !s eio^ie^ ei e}}n} eJeiueu!ie Jed euo eJe}ou
uou !p !Nepjoo!J e}eJ^op !pu!nb !uo!su®i eiie ouez
-u! !}ueuoduoo ! `o^!iou unsseu Jed `!eu aieooo)
-t3iueuj!ie e o}senb opuenb eioiì3o!i!idut2[iiep !ujei
-Ì3sseoeu eoe^u! e uou euo e}senb t3ieim3o eun `o}
`iio^ ozz e eieJ !p eseJd ei oiueJeuooe}s es eiiouv
-!seJ Eun !ueu ei uoo ejeoooi t3Jooue ouoiiod uou
-qop uou giioJed `eio^ie^ t3un !p ou!pe!d un o ezue}s
LL
Page 11
12
Page 12
VIVHll
8 ]lvN\
8 ]lvNVO ]1IOsn
LUuooJ LUI|OSJ
-uieéiiap o!66etuou !p oo!)eJd euJeiios 6.6!]
®uo oiii e o!66eiqeo i®p oi®iduoo aio)eo!)!id
-e)s oi uoo !Me6®iioo i®d oien))®»e ®i®i^op
•oL.6!i u! oi]q!s!^ ®uo!zB]u®u!ie !p o!p
ullJW-^ lv
8 JIVNV3
CL
Page 13
Fig.10 Foto dello stadio di
alimentaz!one LX.1114. Si
noti il ponte raddrizzatore
Ftsl fissato sullo stampato
con un bulloncino.
Fig.11 Schema pratlco dl
montagglo dello stadlo di
alimentazione LX.1114. Nel
disegno sono riportatl tuti
ti i collegamenti che do-
vrete effettuare con i due
condensatori elettrolitici
C16-C17 ed è Jnd!cato do-
ve dovrete collegare i fili al-
lo schema pratlco di fig.8.
biamo dimenticarci che nel circuito vi sono dei con-
densatori elettrolitici di elevata capacità ai quali
occorre un certo lasso di tempo per potersi total-
mente scaricare.
Noi, che moltissimi anni fa lavoravamo esclusi-
vamente con le valvole, per evitare di ricevere forti
scariche elettriche adottavamo questo semplice ac-
corgimento.
Anche se erano trascorsi molti minuti dal momen-
to in cui era stata spenta I'apparecchiatura, che po-
teva essere indifferentemente un amplificatore, un
ricevitore oppure un trasmettitore, non "metteva-
mo" ancora le mani nel circuito, ma come prima
operazione provocavamo un cortocircuito toccan-
do con la lama di un cacciavite prowisto di un ma-
nico isolato, i due terminali di tutti i condensatori
elettrolitici.
Ad ogni cortocircuito scoccava quasi sempre una
rumorosa scintilla a dimostrazione di quanta ener-
gia era ancora accumulata nei condensatori pur
avendo tolta la tensione dei 220 volt della rete.
Un altro particolare che potrà stupire i più giova-
ni è l'elevato calore emesso dal bulbo di queste
valvole.
lnfatti a chi, abituato ai montaggi a transistor o
ad integrati, si preoccupa non appena questi com-
ponenti raggiungono i 40-50 gradi, dobbiamo far
presente che il bulbo in vetro di queste valvole puÒ
superare anche i 100 gradi.
L'elevata temperatura che sprigionano, assolu-
tamente normale per questo tipo di componenti, ci
mette in guardia dal maneggiarli con le mani.
Per sfjlare le valvole dal loro zoccolo senza scot-
tarci dovremo prenderle con uno straccio che non
risulti bagnato, perchè l'acqua presente potrebbe
far scoppiare il vetro.
Lo stesso potrebbe succedere se appoggiassimo
la valvola appena tolta sopra un piano metallico o
di marmo.
A chi si meraviglierà per l'alta temperatura, ricor-
deremo che questa è la stessa temperatura rag-
giunta da tutte le lampadine a filamento inserite an-
che nel lampadario di casa vostra.
' YFÌEALizzAZIONE PFÌATICA
ln un montaggio a valvole raramente viene uti-
Iizzato un circuito stampato, perchè come punto
di appoggio per i componenti si utilizzano i termi-
nali presenti su ogni zoccolo, poi si collegano al te-
14
Page 14
'^ OZZ 3lJu
~"ru
' ~`^ 0,,
l o,]wu'
€1
l!S'll
1
' '
I0Vdwvl ]
10llv8SCBIN
~.^z, u '
9L
Page 15
laio metallico tutti i terminali di quei componenti che
vanno a massa, mentre tutti i terminali da alimen-
tare con le tensjoni positive si collegano a delle ba-
sette isolanti .
Eseguire un simile tipo di montaggio potrebbe
sembrare apparentemente piuttosto semplice, ma
in realtà è molto difficile, perchè, Iavorando le val-
vole con segnali ad alta impedenza, occorre rispet-
tare rigorosamente i puntj di massa ed anche i pun-
ti nei quali si prelevano le tensioni positive per ali-
mentare ogni singolo stadio.
Se si collega a massa un capo di un condensa-
tore o di una resistenza jn un punto sbagliato o se
un filo di alimentazione positiva si collega su un
determinato terminale e poi lo si fa proseguire ver-
so un altro stadio, che deve ricevere un'identica ten-
sione, possono verificarsi autooscillazioni o fruscii
di fondo, che difficilmente si riusciranno in seguito
ad eliminare.
Così un condensatore al poliestere di fuga o un
condensatore elettrolitico di filtro se non applicati
nel giusto punto possono causare più svantaggi
che vantaggi.
Per evjtare tutti questi inconvenienti, abbiamo
pensato che la soluzione migliore era quella di pro-
gettare un apposito circuito stampato, dove le resi-
§tenze ed i condensatori sono obbligati in posizio-
ni predeterminate.
Come noterete dalla fig.9, le masse dello stadio
di destra sono separate dalle masse dello stadio
di sinistra, poi su questi due punti di massa (vedi
lato negativo dell'elettrolitico C10) vanno collegate
le masse delle due resistenze a filo R28-R29 e que-
sti punti vanno separatamente collegati al termina-
le riegativo del condensatore elettrolitico C17.
E assolutamente necessario che questi due fili
giungano separatamente sul terminale negativo del
condensatore elettrolitico C17 che funge da punto
principale di massa, quindi non commettete I'er-
rore di collegare con un filo il terminale di massa
del canale A al terminale di massa del canale 8,
poi con un solo filo andarsi a collegare al negativo
del condensatore C17.
Tutti questi accorgimenti hanno il vantaggio di
evitare autooscillazioni e dì ridurre al minimo ron-
zii e fruscii.
1 pochi cablaggj esterni possono causare qual-
che difficoltà, ma se seguirete attentamente tutti i
consigli che vi elencheremo, vi assicuriamo che
questo amplificatore funzionerà senza problemi,
salvo che non vi dimentichiate di eseguire una sta-
gnatura o applichiate una resistenza o un conden-
satore di valore errato.
Per iniziare consigliamo di inserire gli otto zoc-
coli sul telaio di alluminio, disponendo gli zoccoli
octal a s piedini di diametro maggiore sulla parte
superiore del telaio e rivolgendo la tacca di riferi-
mento verso il basso (vedi fig.8) e gli zoccoli noval
a 9 piedini sulla parte inferiore rivolgendo i piedini
lig verso ['alto.
16
Page 16
',^-C^
•ejei!u!s eiueueueiJed
-ei i! oios oieu6es!p ouLie!qqe 8.6!} !p ou6es!p ieN
g eieueo o}soddo{i o}uenb u! (v eieueo) oJis!u!s oi
9` L !p oJieiue!p iep eo!}seid u! o}eios! oi!t iep uoo
! !un} !p !u!pe!d ! eie6eiioo eio!ooeji e oiioMe uu
iep ouo6ue^oid eiio !i!i enp ! opue6eiioo `!iu®uiei!i
!ieu!i eio^ie^ eiins z]. ejoieiujoisej] iep o!iepuooes
!ieu!i eio^ie^ eiiep !iueiuei!} ! opueqJossÌ3 !ueiui
-eo!}!idueejd eio^ie^ eiiep !iueujei!i ! e Jedue 9` L eje6un!6 jei eJJoooo `Jodue c`o oios eioi!d e !o!J}
•oiueuLi!qJosse Jo!66eu e eio^ie^ eiins euo!suei ei
oueJ}od `!iueuei!} !ns !uo!sseuuoo ei e]!n6es]
-oS e sL L L.xi o}ei6!s o}Ì3due}s o)!noJ!o i! eiepueid
•(L L .6!i !Pe^) O [ L L.XI
-iuoo ! !uni eJe}uou e eJe!z!u! oueJiod oisenb e ejd
•6.6!i !p oo!}eJd eueiios oiieu ei!q!s!^ eiuoo !iueuod
.luo
•essed !od `ezue}s!sej ei uoo ejdiues oujeje!z!ui
-od e !o!ujeieo !io}esuepuoo ! !iini eieiuou e ouei
eu!iu! `!o!i!ioji}eie !i6 uoo ouei!n6esojd !od `!jeise!i
-uepedu!.i eiu!iin Jed e eJe!uesJou eJ} ei oiueJ!jesu!
•esseu !p e)s!d eiins eo!iie}®u
-u! !p ouuej!pedu! !o !iì3sieis !ieu!uJe} !no ! ` LZ ez
•o`se!iio!j ie o}soddo osues u! eij!jes
-!jesu! oiooooz !u6o !p ezuejeiuooj!o eiie ouJouv
eJe6eiioo Jed !Jesseoeu oii!ds e !ieu!iuJ®i ! oiueJ
•eio^ie^ aiiep !iooooz !i6ep !ieu!iuje} !^!ieiei !
-Je} enp !Jiie !}uesejd ouos c^ eio^ie^ eiie ou!o!^
!O eiio g/€^- `g/o^-e v/p^- `v/€^-!)eo!pu! !ieu!iu
-e6®u euo!sue] eiiep !i!i ! eJeo!idde ied ouuej!Nes
ieiLiiLi!i) !ep !JosJno !ep oiueJe^eieid eiio e^!)
o}ediue)s o)!noJ!o ins !iueseJd Lpt]-6€t]-Z€t]-9€U
-ujeis o]!noj!o oi§enb ns !}ueuoduoo ! !un} !ieiuoN
-eu6eis eo!iiì3}eu t2Jisì3!d Ì3iins oijess!i !p eu!Jd `o}Bd
!p euozzeds oun oiooooz !u6o !p !u!p®!d !ns ouJeJ
9-9 eoJ!o !p ezzeii6uni eiiep Bo!]seid u! o}eios! oi!i
€!d ins ejeu6e}s oiueJ^op L^ eio^ie^ eios ei Jed
-Jeiios ouo^eo !p euozzeds oiJoo oJiie un z ou!p
ezieo eiiep eisoddo p}!iuejise,i opue6eiioo `oieu
£L
Page 17
Ci soffermeremo per un istante su come va col-
legato un cavetto schermato perchè molti commet-
tono senza rendersene conto dei banali errori.
Ad esempio giungono in laboratorio molte ripa-
razioni di lettori "arrabbiati" perchè, pur avendo
montato il loro circuito a regola d'arte, non funzio-
na, e, come spesso succede, sentenziano subito
che il circuito è una "bidonata".
Quando però lo ripariamo, scopriamo che il solo
errore commesso dal lettore è di aver stagnato un
invislbile filo della calza di schermo sul terminale
centrale del cavetto schermato, oppure di aver sur-
riscaldato a tal punto l'isolante interno, che questo
fondendosi ha provocato internamente un cortocir-
cuito.
Per evitare di incorrere in questi errori, vi consi-
gliamo di spelare, sulle due estremità dello spez-
zone richiesto, 1 cm circa di calza, poi di arrotola-
re i fili di questa calza così che rimangano uniti ed
infine, prima di stagnarli sul circuito, di verifi-
care con un tester che non esista nessun cortoclr-
cuito.
Stagnati tutti questi spezzoni di fili sui piedini delle
valvole, potrete fissare il circuito stampato sul te-
la!o metalllco, bloccarlo con le viti e giunti a que-
sto punto inizierete a stagnare gli spezzoni di filo,
precedentemente stagnati sui piedini degli zocco-
li, sui terminall a splllo.
Partendo dalla valvola V1 (sia di destra che di
sinistra) stagneremo il filo posto su ogni piedino
sul terminale contrassegnato con lo stesso nu-
mero.
L'estremità del cavetto schermato che parte dal
piedino 7 verrà collegata sui due terminali vicino a
FÌ1-C1, collegando la calza metallica come visibi-
Ie in fig.9.
Anche per le valvole V2 collegheremo tutti i pie-
dini sui terminali posti sullo stampato e lo stesso
dicasi per le valvole V3-V4.
Nel disegno di fig.8 non abbiamo riportato i col-
Iegamenti dei filamenti, i cui fili rimarranno interposti
tra il telaio metallico e il circuito stampato.
Terminato il montaggio di tutto questo stadio lo
metteremo in disparte, poi prenderemo lo stampa-
to siglato LX.1114, sopra il quale troverà posto il
trasformatore T3, i ponti Rsl ed RS2 e tutti i trim-
mer per la regolazione della tensione negatlva sulle
griglie dell® valvole finali (vedi fig.11).
Su questo circuito potremo montare subito le re-
sistenze, poi i quattro trimmer ed infine i pochi con-
densatori poliesteri e l'elettrolitico C18.
Nelle posizioni visibili nel disegno di fig.11 inse-
riremo le tre morsettiere, poi il ponte raddrizzatore
RS2 rispettando la polarità dei due terminali -/ + ed
infine inseriremo in basso il grosso ponte raddriz-
zatore RS1, fissandolo al circuito stampato con una
vite più dado.
Sulla parte alta dello stampato inseriremo il tra-
sformatore di alimentazione T3, che s'innesterà nei
fori presenti nello stampato solo nel suo giusto
Verso.
Anche questo trasformatore verrà ten uto bloccato
sullo stampato con due viti più dado che inserire-
mo sulle due orecchiette laterali.
Questo stampato, come risulta visibile in fig.5, an-
drà fissato sopra al trasformatore di alimentazione
T2 sfruttando le sue quattro viti di fissaggio.
Owiamente questo stampato sarà tenuto legger-
mente distanziato dal corpo dell'altro trasformato-
re di circa mezzo centimetro, cioè quanto lo spes-
sore di 1 dado.
Terminato il fissaggio, nella morsettiera a 2 poli
posta in alto a sinistra collegheremo i due fili neri
provenienti dal trasformatore T2.
Sulla morsettiera di destra a 4 poli colleghere-
mo nel primo morsetto un capo della tensione di
rete a 220 volt.
Nel secondo morsetto collegheremo la presa di
terra, prelevandola dalla presa di rete.
Nel terzo morrsetto collegheremo l'altro filo che,
tramite l'interruttore S1, vedi fig.4, giunge alla ten-
sione di rete a 220 volt.
Nel quarto morsetto di massa collegheremo un
fjlo che andrà a congiungersi al terminale negati-
vo del cohd-ensatore elettrolitico C17.
18
Page 18
•!Iod g
•9 LO oo!i!ioj}}ei
•OJ)S!U!S O}t3|
'OJIsep O'el
•uoise] eu!ujuiei !uou!ds enp opuezz!i!in
•£io !p o^!iisod ie oie6eiioo ?Jpue 9LO
•Cct]-ZCu eiei6!s ezue}s
•6.6!} u! ei!q!S!^ `€LLL.XI
•6.6!i !p oo!ieJd eiueuos oiiop eiis
'6.6!i !p oo!]eJd t3uLieuos oiiep oi}s
-uooes ins !}ueseJd `iio^ opp !ep euo!sue} eiie,i
-je^ `(o!ouBle lo|oo !|!}) z| ejo|eulo|sel| |ep o!lep
Lst] eiuod iep !ieuie}ie !uesJou enp !ns eie6eiioo ?j
-uei ei oueje^®ieJd uoisB] !}}ou!ds enp !Jiie uoo
-eu eieu!iujei ins oueieuo!idde euo e^!ie6®u euo!s
-!i!§od euo!suei ei !od `£ Lo oo!i!iojueie{iiep o^!ie6
-e[iiep o^!i!sod eit3u!iuiei ins oueJeiio!idde euo e^
!p o^!ie6®u eit3u!uJJe} i! ` L L.6!} u! ei!q!s!^ eiuoo
]llaow l]N oloovLNow
enp !}senb !p o^iie6®u/o^!i!sod !ieu!iuJe} !ns
-!sej ei ejeo!idde oiuej^op !o!}!iojiieie !jo}esuepuoo
-op ` L i.6!} t3iieu osseq u! !i!q!s!^ `!}ueseJd !i!} ! !unL
o}edue}s oi!noj!o ie !]e6eiioo eiesse ouuei^
'euoIzeJ
ins !}sod !ieu!uJe) !ns = v eieut30 ¢^-e e^-!i!]
e eje!}}esioiu eiiep £ o}iesJoiu ins = iH Oii]
-!u!s eiins oisod eieu!iuie} ins = v essew oii]
-ep o}t3i ins o}sod eieu!uiei ins = g essew oii]
ins !isod eieu!uJJei !ns = g eieuì3o p^i e C^-iii]
•iiin!o o !UOU
•O}E|qluesse UOU e|!q
'opep r]!d oiie} u! !i!^ eiiep uoo
-oJueie eJoiesuepuoo iep o^!ie6ou eiì2u!iuJe} ins
eiio !ssoi !i!i ! eiioue eje6eiioo oiuej^op £i.o oo!i!i
`Zi euo!zeiueiu!ie !p e]oieiujoisì3j} iep ouoose!joni
-^e enp !ep !ieiiu®o ®said ei eo!]ejd u! ouos euo
es§eu!p".!à,!:::en^b:i:à:]uuoeà,::,u,oJdet!,::,::!6]o^
-ieie.iiep o^!ie6ou ie !iì36eiioo e}ueuEuej!p ou!}ins!j
-seu !p !so!z!^ !i!6 !ep eje^e uou ep isoo `£ Lo oo!}!ioJ}
•o!zuoi iep o eioum iep eje}deo oieqqeiiod euo ®s
ouLie!qqe euo ouioi 8 oieooei ou6ei u! ei!qou ii
eJi ep o}soduoo g ejoieo!i!idue o]senb jed ois!^ejd
•ioisej} ! jed oiejoi ejo!iedns oue!d un `!ieieiei !ue!d
-ee.i ied o}eioi eseq oue!d un pe eio^ie^ ei e !jo}eu
-i]pu!i!o iii®§§ei ep eiue!sse oinuei eue!^ oun} ii
•ids ejnddo iioid oueuJt3!iio !}iou eiio osseou! pe !o
-!idue oiisou i! e}u©iueuieiu! ejt2}uoiu jeiod Jed
-oiu i! !~!uioi eiu©uje!je§seoeu oiue!qqop `©Joieo!i
-ue||ej !lo} el} !eu `oto) e||ep el|oue e|!q!s!^ elLJoo
-eji i! oj}ueo ie ouej!iesu! ejo!jedns oue!d iep !jeio6
enp ! e|ueul|eje|e| e z|. euo!zt2}uelu!|e !p ejo|euljo|s
oueJess!i euo `8/Li. e v/i.i ei!osn,p !Jo}eiuJoiseJi
6L
Page 19
Fig.16 Per tarare i trimmer
FÌ35-FÌ37-FÌ39-FÌ41 presenti sullo
stampato di fig.11 dovremo SCOL-
LEGAFÌE il filo che va alla morset-
tiera centrale e poi inserire tra
questo filo e I'ingresso della mor-
settiera un tester posto sulla por-
tata 100 milliAmper CC. Nell'arti-
colo sono riportate tutte le istru-
zioni da seguire per le valvole
EL.34 e le KT.88. Non dimentica-
tevi che in questo filo sono prei
senti cii.ca 475 volt.
11 nucleo del trasformatore di alimentazione T2
è posizionato all'interno del suo schermo metalli-
co in modo che il suo flusso magnetico non influenzi
i due trasformatori d'uscita T1.
Fissati i tre trasformatori, potremo awitare con
viti a legno il telaio metallico di fig.7, applicando sul-
la parte posteriore (lato deve vengono fissate le val-
vole finali) un distanziatore di s mm.
11 vano lasciato sulla parte posteriore del telaio
serve per far circolare l'aria dall'interno verso l'e-
sterno del mobile.
Sulle viti dei due trasformatori laterali vanno fis-
sate due alette a L che ci serviranno per fissare le
due resistenze corazzate R28-R29 (vedi fig.13).
Per aumentare la schermatura tra trasformatore
e trasformatore è consigliabile collegare i loro scher-
mi esterni a massa, pertanto sotto ad una sola vi-
te di fissaggio di questi trasformatori applicheremo
dei terminali ad occhiello sui quali stagneremo un
filo (vedi fig.13).
ln questo modo gli schermi verranno automati-
camente collegati sulla massa di alimentazione tra-
mite lo stampato LX.1114., fissato sul trasformato-
re di alimentazione T2.
§ui due piani laterali in legno del mobile fissere-
mo, con delle corte viti in legno, le fascette neces-
sarie a bloccare i due gro§si conden§atori elettroli-
tici C16-C17 (vedi fig.5).
Compiuti tutti questi collegamenti, potremo col-
legare gli ingressi e le uscite di tutti i trasformatori
rispettando rigorosamente i colori dei fili.
TFÌASFOFÌMATOFÌE ALIMENTAZIONE T2
2 fili NERl ............,. tensione di i.ete 220 Volt
2 fili ARANCIO ..... „ alta tensione di 440 Volt
Fili BIANCO + BLU „ 6,3 volt per filamenti A
Fili BIANCO + BLU .. 6,3 volt per filamenti 8
2 fili ROSSI ........... flli di massa per filamenti
TRASFORMATORE D'USCITA Tl ì
Filo BLU
Filo ARANCIO
Filo GRIGIO ..
Filo VIOLA
Filo NERO
Filo BIANCO
Filo ROSSO
..... Griglia schermo V3
Presa centrale 470 Volt
..... Griglia schermo V4
Altoparlante 4 ohm
Altoparlante s ohm
Placca V3
Placca V4
Filo GRIGIOWERDE ...... Massa e Altoparlante
Come prima operazione collegheremo i fili del tra-
sformatore di alimentazione T2, quindi colleghere-
mo i due fili neri d'ingresso dei 220 volt alla mor-
settjera a 2 poli posta sul lato sinistro dello stam-
pato LX.1114 (vedj fig.11).
Sull'opposta morsettiera a 4 poli entreranno i 220
volt provenienti dalla presa maschio, prowista di
presa teri.a e fissata sul pannello posteriore del mo-
bile.
1 due fili arancio dei 440 volt alternati dovranno
essere collegati ai due spinotti femmina tipo Fa-
20
Page 20
iep oieui®iiB ossoJ6u!,iin§ oiueJ!Jesu! euo `uois
ijì;§{ÌS!Ì._ii Jtiòi-p"À Iìa ]iirilllsos Nohi
.£LO 00!1!1
nlgL
810!^ 8
OJ®N ,
OJaN ,
810!^ C
nla 1.
'OSSOJ 01!1
•ouJ®uos ®iiB
:!ioioo ! eu!pjo
0!OUBJV Z
O!OUBJV Z
•!1!1 !p "eleleu6
•esie^eo!^ o a i!
•(L L.6!} !Pe^) Lst] eJo]ezz!JppÌ3i eiuod
enp !ep !iej}ueo eseid eiie !^!}eiej `!ssoi !i!] enp i
ouuei}od `!}ueujei!i ! jed iio^ 8`9 !op !iueu!6ioMe
•!i oios un uoo !}e6eiioo e eiue!su! !}un!6uoo ejesse
-ojueie ejo}esuepuoo iep o^!ie6eu eieu!ujje} ins oi
!iienb e oueJessed `zL !p !}ueue6eiioo ! !ieu!iLiiei.
-ueoe} g/L]. e v/Li e}!Osn.P !JoieiuJoist3Ji enp !ep
-u! uou !p opueoJeo e !ioioo !e euo!zueue eiiou op
eiie ejepue ojeqqej^op euo !iueue6eiioo ! eJ!ue^
-!i6 eiie ejepue o]eqqej^op euo !iienb uoo ®iiooeid
`!iod p e eJe!uesJou eiins `6.6!i u! ei!q!s!^ eiuoo
eiuen6es ieu oiueJeu6eiioo `oJ}s!u!s o}ei ins e]sod
•euo!zue}
-ioo ejisep !p !iod p e eje!uesjou eisoddo eiins
:!ioioo ! eu!pio e}uen6es ieu ouejeu6ei
-e6eiioo ?jie^ !jo}eujjo}sei} enp !ep o!6!Jo oi!} ii
•od `!iod s e eJe!uesJou eiiep s e 9 !ieu!iuJe} !ns oi
•oiedue}s oi!noi!o iep oi}u©o ie eis
-eu6eiioo !iod g e eJe!i}osJou esse]s e}senb ns
iE `£ eieu!iuJe} iep eued eiio `eieJiueo oi!} i! ouJeJ
•9 Lo oo!i!ioJueie eJoiesuepuoo iep o^!i!sod
€p o!jì2puooes oi!} i! ouejeii6eiioo g eieu!iuJe} ins
-es oi!} i! 6 eieu!ujjei ins e v eit3ueo iep uuo 8 !i6
•a eieueo iep uiiio 8 !i6ep o!jBpuoo
-eiqiues eqqej]od o!66eiqì3o o}senb „eioJÌ3d„ v
•eo!ieid u! e!s uou oiuenb !p osseiduoo n!d ej
od `o"nd ® oi®u!pJo o!66eiqeo un eJe} e]eio^ es
eiiep uoo !i!i !p ei}ezzeu p!d eiue!su! eie6ei eiej}
-t3i„ eun ejepe^ uou ep opou u! `eo!)seid u! eueos€}
-oieiujoisej} enp !isenb !p !jepuooes ! Jed euouv
i! Bsseu e opue6eiioo `!i!] !ep !ioioo ! eieueds!j !j
uuo 9 t3}!osn.p eJe!uesiou eiins `®pi®^/o!6ii6 oi!i
|! UUO s eì!Osn.p Eje!uesioiu Ì3iins e ooue!q oi!i i!
-jei !t3p ououed eiio `®uo!zee]o]iuoo eiiep !i!i i
-eu ouoqqep `Hod §. e Bje!}]esjou eiiep 6-9 !ieu!u
!i6ep oiiesjoiu ins !it}6eiioo ejesse e}ueiue!jesseo
uoo v eieueo i! ej!ue^u! uou !p opueoJeo `uuo 8
•®)noe/®!p®ui ezuenb
•!ueiqoJd ezues ?Jeuo!zun}
•8®.i.X ei Jed e ÙC.i] ei
•eieuiou !sjejep!suoo ep
•®uinio^ iep !j}euo!zue}od !ns
•®uinio^ iep e ou
te.i] Ji®a vt]nivt]V1
•(ojeunu osseis o}senb ns oi
!pu!nb `oìepneiioo eiueue!due o}e}s e eueiios oi
ououeuied euo !iienb ouos !ieo!pu! !ou ep !joiì3^ !
-unioid ep opou u! `e!p®iu Bzue}od €un eJeueuo !p
•!ieu!i eio^ie^ eiiep e}!^ ei oui!sseu ie eje6
-!p `eje!je^ ®iueui®66®i ©]sejiod euo !joie^ !ios i
-ejeue6 uonq un !p e o!doosoii!oso un !p opu©uods
®uo!zeeioj}uoo !p eiej eiiep !iienb ouos `]g !p ejoi
•}e oiiou ejeisejd eu6os!q !nb eu ` [[o-9Lt] ?o!o
®u uou eiio o!i6eu ? `t3zue!iedse e}e^e uou es
•uouio^oiou ojinp!J oisoJ}od eiioied `t}iinu e}t3!iio!i!p
•oj] ej]iou! pe oinoe ezuenbeji eiins ou6epen6 i! e] ®i} eiins eiiiosoo)ne eiio eioico!}!idue un uoo !Ne^
eiuoo `Bsseu !p !iueue6eiioo ! !uni eieueds!J es
®joieo!i!idiut}.i `oioo!ut}.iieu oie6o!ds e}uoue!due
oisenb !p !igu!i !ep !iooooz !i6eu ej!jesu! e}ejiod
oiiep ejnddo ®c.i] eio^ie^ eiiep eioieo!i!idue
!p !d!} !sje^!p enp !]senb jed eiio opuepJoo!J `88.i.X
-od !p euo!sue} ei ®it!!ie^ oiueiios e}ej^op eio^ie^
•eie!i6e]}op ®iuoo `eioi!d eii6!iB eiiep euo!zezz!iei
ied ejn}eje} eiie !^!iBiej !iej6ejed !eu oie6e!ds eiueu
ei Jod oìinuejdos `euo e}uesejd ejiiou! oue!ooe]
? euooeid oiiop o)u®uiessoJJe oJ®66oi un `88.i.x
un !p e]ueiuieioi oiosse}ue^!p euooeid e}senb es
ei oieio6ej eie^e eiio eo!i!u6!s `®!6®ii!o ossoi joioo
e £Ct]-9Cu JeuJiu!J} ! e]!ueJ] e^i]e6®u euo!suei
•oise!uo!i oiienb !p eJou!u eJoie^ un ns Ltt]-6et]
eLLI!sseLu e| ejeue»o pe e)!osn!j uou €}!osn u! es
iep o}!ujoi eieu6es i! eiio eo!i!u6!s `e]eo!pu! ezueiod
-iois]p eoe^u! es `osseq oddoji ? eio)eo!i!idue®id
un eos!ujoi !o ®ioieo!iiidueeid i! eiio eo!i!u6!s oo
opue6e oijnp!j eiej^op !pu!nb `oiei®6es® eieu6es
ep eieu6es i! eiio eiooue ouie!pioo!j !^ ei!u!} Jed
®p ejo]t3o!}!idue oisenb !p ossej6u!.iins eieo!idde
iseisiBnb un !p e]!osn.iiep oie^eieid ejesse ?j^
®i iep !iioj}uoo !ep o}s!Mojd ]g !p ejo}Ì3o!i!idueejd
®su! eieiiod `ei!qou ieu o!66e}uou i! oieu!ujej.
-eo ! !quLiej}ue !p L^ eio^ie^ eios ei oi!noj!o ins ej!i
•e^-€^-z^ eio^[e^ e| ejooue UOU elLI `!|eu
ieiuui!ji ! ejeje} e}ej^op eij!jesu! !p eu!id !iieiui
¢eo ei e}!osn eiins eie6eiioo !od ` Let]-6€t]-£€t]€€t]
•eo !p ezue]s!sei eun o!i6eu jooue o ®uo!]SnoB ®s
-eo!|qqnd 9 L L L.Xi " !Pe^) ueM 00 L uuo s ep oo!J
! !uni eieioni e}ei^op euo!zEJedo eu!Jd euoo
LZ
Page 21
cursori dei trimmer FÌ35-F)37-FÌ39-FÌ41, in modo da
ottenere in uscita, senza le valvole inserite negli
zoccoli, Ia massima tensjone negatlva che normal-
mente si aggirerà sui 50-55 volt.
Eseguita questa operazione, dovrete staccare il
filo + HT dal piedino 7 del morsetto a 5 poli e col-
locare tra questo filo e l'ingresso 7 un tester posto
sulla portata 100 milllAmper fondo scala CC (vedi
fig.16), cercando di isolare il filo positivo sul punta-
le del tester perchè se provocate un cortocircuito,
con questa alta tenslone fonderete di sicuro qual-
che componente.
A questo punto inserirete la valvola nello zocco-
lo V3/A, poi accenderete l'alimentazione e se non
avete commesso errori, vedrete accendersi il flla-
mento della valvola e lo strumentino segnare un
ba§so assorbimento.
Attendete un minuto circa, affinchè la valvola pos-
sa raggiungere la sua normale temperatura di la-
voro, e solo a questo punto potrete tarare il trim-
mer R35.
F]uotate lentamente il cursore di questo trimmer
fino a far assorbire alla valvola 75-76 mllliamper.
Eseguita questa operazione, potrete sfilare dal-
lo zoccolo la EL.34 prendendola con,un panno per
non scottarvl la mano.
Vi suggeriamo di riporre questa e le altre valvole
in scatole diverse contrassegnate dal nome della
valvola per evitare che possano cadere a terra o che
possano confondersi tra loro una volta tarate, per-
chè se nell'inserirle invertite la V3 con la V4 o vice-
versa dovrete tarare nuovamente i trimmer.
Messa quindi la valvola in una scatola contras-
segnata con V3/A, prendete una nuova EL.34 ed
inseritela nello zoccolo V4/A, attendete un minuto
perchè si riscaldi, poi ruotate lentamente il trimmer
R37 fino a fargli assorbire 75-76 mllllamper.
A questo punto sfilate dallo zoccolo questa EL.34
e mettetela in un'altra scatola siglata V4/A.
Prendete una terza EL.34 ed inseritela nello zoc-
colo V3/B.
Passato qualche minuto ruotate il trimmer R39
fino a fargli assorbire 75-76 milliamper.
Tarato questo trimmer, togliete questa EL.34 e
mettetela nella scatola con la sigla V3/B.
Prendete l'ultima EL.34 ed inseritela nella zoc-
colo V4/B, poi ruotate il trimmer F141 fino a fargli
assorbire nuovamente 75-76 milljamper.
A questo punto avete concluso le operazioni di
taratura e quindi potrete spegnere l'amplificatore.
Attendete anche 10-15 minuti per consentire ai
condensatori elettrolitici di scaricarsi, poi stacca-
te il tester posto in serie all'alimentazione e colle-
gate nuovamente il filo che proviene dal conden-
satore C16 sul terminale 7 della morsettiera cen-
trale.
Solo adesso potrete inserire le valvole V2, poi le
valvole V3/B, V4/A e V3/A e se avrete seguito il no-
stro consiglio di riporle in scatole diverse, non po-
trete sbagliare inserendone una al posto dell'altra.
A titolo informativo vi diremo che applicando su
ogni canale le due valvole V3-V4, l'assorbimento
totale a riposo non sarà più di 75 + 75 = 150 mA,
ma leggermente minore, cioè sui 138-140 mA.
Se regolerete la corrente di riposo di tutte e quat-
tro le valvole sugli 80-82 mA anzjchè sui 75-76 mA
da noi consigliati, l'amplificatore erogherà maggior
potenza, ma le placche della va]vole potrebbero ar-
rossarsi.
Se regolerete la corrente di riposo sui 68-70 mA,
l'amplificatore erogherà una potenza inferiore a
quanto da noi dichiarato.
KT.88
Se avete scelto le valvole finali KT.88, prima di
inserirle dovrete tarare i trimmer R35-R37-R39-R41,
poi collegare sulle uscite le casse acustiche o an-
cora meglio una resistenza di carico da s ohm 100
watt come già spiegato in precedenza.
Come prima operazione dovrete ruotare tutti i cur-
sorj dei trimmer FÌ35-FÌ37-Ft39-FÌ41 senza le valvo-
le inserite, in modo da ottenere in uscita la massi-
ma tensìone negativa, che normalmente si aggira
sui 50-55 volt.
Eseguita questa operazione, dovrete staccare il
filo + HT dal piedino 7 del morsetto a 5 poli e col-
locare tra questo filo e l'ingresso 7 un tester predi-
sposto sulla portata 100 milllAmper fondo scala CC
(vedi fig.16), cercando di isolare il filo positivo sul
puntale del tester perchè se provocate un cortocir-
cuito, con questa alta tensione fonderete di sicu-
ro qualche componente.
A questo punto inserirete la valvola nello zocco-
lo V3/A, poi accenderete I'alimentazjone e in que-
sto modo vedrete accendersi il filamento della val-
vola e lo strumentino segnare un basso assorbi-
mento.
Attendete un minuto circa, affinchè la valvola pos-
sa raggiungere la sua normale temperatura di la-
voro, e solo a questo punto potrete tarare il trim-
mer R35.
Ruotate lentamente il cursore di questo trimmer
FÌ35 fino a far assorbire alla valvola 97-99 mil-
Iiamper.
Eseguita questa operazione, potrete sfilare dal-
lo zoccolo questa KT.88 prendendola con un pan-
no per non scottarvi la mano.
Vi suggeriamo di riporre questa e le altre valvole
in scatole diverse contrassegnate dal nome della
valvola per evitare che possano cadere a terra o che
possano confondersi tra loro una volta tarate, per-
chè se nell'inserirle invertite la V3 con la V4 o vice-
versa dovrete tarare nuovamente i trimmer.
22
Page 22
'V/,^
•a/e^ ei6!s ei uoo eioieos eiieu t3ie}e}ieiu
•Jedue!mu 66-£6 eJ!qJos
•sejiuoo eioiì3os Ì3un u! eio^iì3^ ei !pu!nb Ì2ssew
-esu! pe 88.].x e^onu eun e}epueJd `v/c^ eieu6es
-Jed oinu!iu un eiepueue `v/7^ oiooooz oiieu eie}!j
jeuju!ji i! eiueue}uei eiEiom !od e !Piì3os!J !S ?uo
•Jedue!ii!u 66-£6 eJ!qJosse !i6JÌ3i e ou!} £8u
-es Ì2isenb oiooooz oiiì2p e}ei!is o}und oisenb v
eiei6!s eioieos eJ}it3tun u! Ì3ieieiieuJ e 88.iM epuoo
-ooz oiieu eiei!Jesu! `88.i.x ezJei eun eiepueJd
jeiuiu!j} i! eie}om o}nu!u euoienb odop e a/€^ oioo
•Jodue!ii!u 66-£6 eJ!qJosse !!6J€) e ou!} 6€u
e 88.i.x t3}Senb e}e!i6oi Jeiuiu!Ji o}senb oieje].
oiooooz Eiieu eie}!Jesu! `88.].X t2u!iinti eiepueJd
-se !i6jei e ou!} [pt] Jeiuu!ji i! eiì3iom !od e g/p^
!p !uo!zejedo ei osniouoo eie^e oiund o}senb v
•eJoigo!i!iduì3{i oieu6eds eieJiod !pu!nb e ejnieje}
!e eJ!}uesuoo Jed !}nu!u 9L-oL euoue eiepueilv
-eooe]s !od `!sieo!jeos !p !o!i!ioj}}eie !ioiesuapuoo
`eleJl
•ezueiod jou!u e}ej
-eiioo e euo!zt3iueiu!ietiie e!jes u! o}sod jeisei i! e}
•uepuoo iep eue!^oid eiio oi!i i! e}ueiuE^onu eie6
-ueo eje!}iesJouJ eiiep £ eiì3u!iuJe} ins 9LO eJoies
ei !od z^ eio^ie^ ei eJ!Jesu! e}©Jiod ossepe oios
-ou i! o}!n6es eieJ^e es e v/c^ e v/p^ `a/8^ eio^ie^
•od uou `esje^!p eio}eos u! eijod!j !p o!i6!suoo oj}s
•eJ}ieéiiep oisod ie eun euopueiesu! eit3!i6t3qs eiei}
ns opueo!idde euo ouJeJ!p !^ o^!ieuJoiu! oioi!] v
oiueui!qJosseti `Ù^-c^ eio^iE^ enp ei eieueo !u6o
`VU 86L = 66 + 66 !P r]!d ?Jes uou osod!j t3 eit3)o}
•VU 98L-o8[ !ns ?o!o `eJou!iu e}ueuje66ei eu
-}enb e eiini !p osod!i !p eiueJJoo t3i eieJeio6eJ es
ep Vui 66-£6 !ns ?uo!zue vu goi. !ns eio^ie^ ei oj}
-od jo!66eu gJeii6oJe eJo}eo!i!idiueti `!}e!i6!suoo !ou
oJeqqeJ]od 88.].x eio^iE^ eiiep euooeid ei eu `ezue}
•oieJe6ese opou u! !siessojie
`Vu §6-p6 !ns osod!J !p eiueJJoo t3i eieJeio6eJ es
-/ei)o t3i!osn u! eu `ouueiessoiJe !s uou euooeid ei
eio^ie^ p ai ®sniou! ouos uou i!H ieN £L.6!]
-!i eiiaos ens e ¥i]od oJoi]ai i! euoJ®d `!ieu!i
-eo ooo.og.i oueisoo ®uo 88.i.x ®i ®J®PO!uo
auo p€.i] evo!LLiouooe t}!d ei ainddo eunE!p
o)e6e!ds eLLJoo .Bunepeo ooo.8L-i oue)soo
-U! a|eu!| !P od!i iep epuooas e `oioo!iief iiau
!p jeLuu!l| ! elele|!I o)ue||oS O)all^op o)!lles
•e!i6!]6 eii®p euo!zezz!ieiod
euo!Zel
euo!Ze}UelLl
]N0izvzziiv]t] ia oi.soo
-]is o!pe}s oi Jed ]t]oivoi]iic]WV OlavJ.S
`CL L L.Xi oiedueis oi!noJ!o iì3P ?o!o oisodiuoo `o]E
osseq ezueis!seJ ` Lz ezuepedu! `!o!iueieo !iooooz
z `!iut3iJedo}ie e}!osn eseid `!joit3suepuoo `eioiLim
-e} `Z8.OO] e|O^!Ì3^ 7 `!]-!H t3i!Osntp !Joit3ujoisej]
lsnlos] (6-£.66!} !pe^) o!u!uJniie u! ou6eiso§ !p o!ei
•!ie !p o!Pt2}s e ]iigoN `%.i] o 88.i)i !ieu!i eio^ie^
000'06C'l
eunepeo ooo.o§-i -..... 88.ix eieu!i ]io^lv^
eunepeo ooo.8L.i ........ 78-|] !lì3U!J ]lo^lv^
-io}st2ji !ep o]soduoo ]NoizvIN]Wllv OlavJ.S
!ep `bL L L.xi oiedueis oi!noJ!o iep `ci e zi !Jo]eui
]u ooo. L t3p !o!i!ioJ)ieie enp !ep `!jo}ezz!ippei !)uod
-ueiu!iì3 euopjoo e e}ej es©id eiit3p `oJo^ei iio^ oo7
000'98 L 'l
ezz©u6Jei `od]N oivoovi oU6el U! ]llgoN
-o!d !p oieiduoo `uu ooL ezze}ie ozc ?}!PuoioJd oZ7
-niie u! t3u!Jeuoseu eun !p e o!66t3iquesseói ]ed !i
OOO.70L.| .................. e}t3ieJ6!Jes e t3}eiq o!u!u
€nb !p euo!z!peds ei t3nue»e !S = ]J.Nvlt]Odwl
-Je^ eue!^ es o]ueiios oNO]SSVEiNOO U! 1!¥ OIS
•eJ!i ooo.og Ì3 eJo!Jeiu! uou od!o!iue un oies
8Z
Page 23
semplice
VUIMETER
Per
amplificatori
Chi ha costruito un amplificatore finale di potenza e vuole collegare
sulla sua uscita un Vu-Meter, può avere delle difficoltà a reperire uno stru-
mento già completo di raddrizzatore e di un trimmer di taratura. Questo
progetto, realizzato per completare il nostro amplificatore a valvole, po-
trà essere utilizzato per qualsiasi altro progetto.
Terminato l'amplificatore a valvole, ci sembrava
assurdo non completarlo con un Vu-Meter illumina-
to posteriormente e prowisto di un quadrante gial-
lo con le scritte dei dB nei colori nero/rosso.
Ma, dopo esserci procurati lo strumento che ci
soddisfaceva, abbiamo dovuto risolvere due proble-
mi, cioè dove applicare quei pochi componenti ri-
chiesti e come fissarlo sul pannello anteriore del
mobile, dal momento che questi strumenti non han-
no nessun punto di fissaggio.
Per ciò che riguarda il funzionamento dej due
strumentini, occorre in primo luogo raddrizzare il se-
gnale di BF con due diodi e infine livellarlo con un
condensatore elettrolitico (vedi fig.1 ).
11 segnale così livellato giungerà sul trimmer R2,
che cj servirà per tarare lo strumentino in rapporto
alla potenza dell'amplificatore.
Per accendere la lampada interna occorre una
tensione, non importa se continua o alternata, di 12
volt.
Tutti i componenti richiesti verranno applicati sul
circuito stampato siglato LX.1115, facendo bene at-
tenzione a rivolgere la fascia di riferimento di DSI
verso il trimmer Fì2 e la fascia di riferimento di DS2
verso la resistenza Fìl .
11 condensatore elettrolitico C2 andrà rivolto con
il terminale positivo verso il diodo DS1, cioè verso
l'alto, mentre il condensatore elettrolitico Cl avrà
tale terminale rivolto verso il basso.
Montati tutti i componenti, stagnerete due fili sui
terminali per l'alimentazione della lampadina inter-
na, poi infilerete, nelle due asole presenti sullo
stampato e indicate con la sigla uA, i terminali del-
lo strumentino, che stagnerete sulle piste dello
Stampato.
Per fissare lo strumento sul pannello del mobile,
inserirete nei due fori laterali due distanziatori pla-
stici autoadesivi di lunghezza adeguata, che trove-
rete nel kit (vedi fig.4).
Prima di fissare lo strumento sul pannello ante-
riore, toglierete, dalla base dei due distanziatori au- toadesivi, la carta che protegge il collante, poi pres-
serete tale base sul pannello.
11 segnale per il Vu-Meter, come già vi abbiamo
accennato, verrà prelevato dalla presa d'uscita del-
l'altoparlante.
Per la taratura del trimmer R2, dovrete applica-
re sull'ingresso dell'amplificatore un segnale di BF,
alzare il volume sul massimo e ruotare il trimmer
fino a portare la lancetta sui + 2 dB (scala rossa).
A questo punto potrete abbassare il volume del
Generatore di BF fino a portare la lancetta sui -6
dB (scala nera), poi applicare il segnale di BF sul-
l'ingresso dell'altro canale e tarare il trimmer del-
l'altro strumento fino a portare la lancetta sui -6 dB.
COSTO DI REALIZZAZIONE
Tutto il necessario per la realizzazione di un so-
lo canale, cioè un circuito stampato LX.1115, un
solo strumento con scala gialla e tutti i componenti
visibili nello schema pratico, compresi i due distan-
ziatori plastici
11 solo circuito stampato LX.1115 già forato e
completo di disegno serigrafico .......... „ L.1.700
L. 23.500
24
Page 24
9L L L.XI IJ.N]NodNOO OON]l]
))eM p/L LUU0 000.01.
i®uLU!J| LLJL|O 000.OL
110^ €9 .J»Ol® Ju OL
llo^ eg .luo|o
O9L7NL oPo!p
09L7NL OPo!p
VOJO!LLi O9 L o)u®LLimis
•oo!i»®i® euJeLios L.6!]
00
wl+ + ivff - <` ^ , "- tì,~
• !: ( ..Eì ,}t= i: i
dv Vllosn.llvo
-uou !p oo!)eJd eueLios z.6!]
aiJoooo o!66eiuou [eN .o!66e)
pi!Jeiod Bi ®Jeii®ds!J o]uBiios
-Zsa-Lsa !po!p ®np !®p
•,.6!' ul ®l!q!s'^
oiei6is oi!noJ!o !ap oio] c.6!]
?ipue o)!noJ!o oi§®no .§ L L L.XI
euioo o)uauini)s oiins o)ess!)
`t ;\ffi`.t`:,;;, ,
9Z
Page 25
Se svolgete un'attività in campo radioelettronico,
vi sarà certamente capitato più di una volta di do-
ver riparare degli amplificatori per Hi-Fi ed il primo
problema che avrete dovuto risolvere sarà stato
quello di reperire degli idonei altoparlanti da colle-
gare alla loro uscita.
Utilizzare le vostre costose casse acustiche non
è consigliabile, perchè se esiste un "corto" nell'am-
plificatore queste possono irrimediabilmente bru-
ciarsi .
Tenere in laboratorio per queste evenienze del-
le casse acustiche di media potenza non riso!ve an-
cora il problema, perchè potreste ricevere in ripa-
razione amplificatori che potrebbero erogare
50-80-100 watt.
Anche ammesso che abbiate delle Casse da 100
watt, utilizzarle in laboratorio significherebbe assor-
dare tutto il personale presente nella stanza e sia-
questo problema e poichè, pur avendo cercato una
sonda di carico da s ohm 150 watt, non siamo riu-
sciti a reperirla, abbiamo deciso di costruircela.
Se anche a voi occorre una sonda di carico adat-
ta a testare un qualsiasi amplificatore da pochi watt
fino ad un massimo di 150 watt R.M.S., vale a dire
300 watt musicali, vi insegneremo tutti i passi ne-
cessari per realizzarla e per adoperarla.
Una sonda di carico vi permetterà di verificare, con
l'ausilio di un osci!loscopio, se l'amplificatore fun-
ziona correttamente o se autooscilla su frequenze
ultrasoniche, se il suo rendimento subisce delle mo-
dificazioni al variare della frequenza ed infine vi per-
metterà di calcolare I'esatta po{enza R.M.S. erogata.
Per la potenza, obietterete voi, non esistono pro-
blemi perchè questa è sempre indicata sui catalo-
ghi pubblicitari delle Case Costruttrici, poichè pe-
rò non viene mai specificato se si tratta di Watt mu-
¢ARI¢O da 150 Watt
mo anche certi che l'elevata potenza emessa dal-
l'amplificatore non sarebbe gradita nemmeno dai
vostri vicini di casa.
A causa di ciò quando si effettuano riparazioni
di questo tipo si lavora sempre a "basso volume",
ma in questo modo non si riesce mai a stabilire con
assoluta precisione qual è il comportamento del-
l'amplificatore quando è utilizzato alla sua massi-
ma potenza.
Per poter eseguire questi controlli senza "far ru-
more" rimane un'unica soluzione, cioè utilizzare
una sonda di carico di potenza in sostituzione de-
gli altoparlanti.
Anche noi, dovendo spesso collaudare amplifi-
catori Hi-Fi di potenza, abbiamo dovuto risolvere
slcali, Watt R.M.S„ o Watt picco/picco, con la no-
stra sonda voi potrete stabilirlo senza alcuna diffi-
coltà.
SCHEMA ELETTRICO
Per poter dissipare una potenza di oltre 150 Watt
dovremo owiamente utllizzare delle resistenze ca-
paci di sopportare tale potenza.
Poichè il valore massimo di potenza dissipabile
che si riesce a reperire in commercio è fornito dal-
le resistenze a filo da 50 watt, in teoria sarebbe
sufficiente collegare 3 resistenze da 24 ohm in pa-
rallelo per ottenere:
24 : 3 = 8 ohm
ELENCO COMPONENTI LX.1116
8o!hm ["
Fig.1 Schema elettrico.
26
:,!:
]R3[
]"[
15[
]16[
R1 = 52 ohm 50 watt
„'' FÌ2 = 52 ohm 50 watt
FÌ3 = 52 ohm 50 watt
FÌ4 = 52 ohm 50 watt
FÌ5 = 52 ohm 50 watt
FÌ6 = 52 ohm 50 watt
FÌ7 = 130 ohm 50 watt
Page 26
1` _ _ _ -`- -
(
f`.€,',.,!
- ,`_£1,`r113S',f8ii_òS;,`
•,t
t,i1`
. •y_.`L,„ùy9•+£1ÙÉ)Ìf
''-_- _
È,-
£Z
Page 27
C] `Q 0 ... 0 |1.| 0 0101. °0
Fig.3 La resistenza
di carico andrà col-
Iegata in sostituzlo-
ne della cassa acu-
stlca. Per controlla-
re la forma d'onda,
collegherete ai capi
della reslstenza di
carlco un qualsiasl
oscllloscoplo.
11 problema potrebbe dirsi rìsolto se questo valo-
re di 24 ohm risultasse facilmente reperibile. Ma
se anche ciò fosse, dobbjamo subito precisare che
una potenza di 50 Watt viene dissipata provocan-
do un aumento della temperatura del corpo di que-
ste resistenze fino a 60-70 gradl e oltre.
Una temperatura questa troppo elevata, perchè
se toccassimo per imprudenza o distrazione il cor-
po di tale resistenza ci ustioneremmo.
Poichè la sonda di carico viene normalrhente te-
nuta sul banco di lavoro, dove non solo voi, ma
chiunque potrebbe involontariamente toccarla, è as-
solutamente necessario cercare di mantenere la
temperatura di dissipazione la più bassa possibile
e per ottenere questa condizione abbiamo dovuto
utilizzare 7 resistenze da 50 watt collegate in pa-
rallelo.
ln teoria questa sonda di carico sarebbe in gra-
do di dissipare una potenza di 300 watt, sempre
che si accetti di far salire la temperatura del corpo
delle resistenze sui 50 gradl.
Per poter velocemente disperdere il calore gene-
rato, abbiamo scelto non delle comuni resistenze
a filo, ma delle più costose resistenze corazzate,
che fisseremo sopra ad una capace aletta di raf-
freddamento.
Poichè i valori standard che più facilmente si rie-
scono a pro.curare sul mercato sono 52 e 130 ohm,
abbiamo utilizzato 6 resistenze da 52 ohm più una
da 130 ohm collegandole in parallelo, come visibi-
le in fig.,.
lnfatti collegando in parallelo 6 resistenze da 52
ohm si riesce ad ottenere un valore di:
52 : 6 = 8,66666 ohm
cioè un valore leggermente maggiore rispetto agli
s ohm richiesti.
Collegando in parallelo a questi 8,66666 ohm
una settima resistenza da 130 ohm, otterremo un
totale di:
( 8,66666 x 130 ) : ( 8,66666 + 130 ) = 8,1 ohm
un valore questo ideale perchè lo 0,1 ohm mag-
giore del richiesto compensa la caduta del filo di
collegamento tra I'uscita dell'amplificatore e le cas-
se acustiche.
REALIZZAZIONE PRATICA
La realizzazione pratica di questo carico da s
ohm per BF è talmente elementare che basta os-
servare lo schema pratico di fig.2 per capire imme-
dìatamente come si deve procedere per la sua rea-
lizzazione.
Sul corpo dell'aletta di raffreddamento, che tro-
verete già forata, fisseremo con le viti autofilettanti
tutte le 7 resistenze senza preoccuparci se la resi-
stenza da 130 ohm si troverà ad una delle due
estremità o al centro.
Dopo aver awitato le resistenze sull'aletta, pren-
28
Page 28
•e}eJeu6e}s !od
vZN]Lod !p ]Hnslw
uuJ L !p ojieiue!p iep opnu oi!i !p euozzeds oun e}ep
eiio !ieu!iuJe) !ep !iie!uooo !i6eu oieiei!)u! pe eoJ!o
-zeds enp eit3u6t2is ?]!iueJ}se enp eiiep eun pv
1
-euit3!p iep eo!iseid u! oieios! ®i!q!ssoii oi!i !p !uoz
\LM
`!Jieu!}ueo og-o8 o6uni e !Jieui!ii!u 9` L eoJ!o !p oJi
-!osn esejd t3iins oo!jeo i! eje6eiioo jed eJ!Nes !^ euo
•e)ueiiedo}ieÉiiep euo!zn)!isos u! eJo}eo!}!idut3Éiiep e)
•epuos eiiso^ t3i eJBsn ?!6 e}eiod eJo
\+
\\
//
\
1/'
'
1
1
Ì
_\È
L.
\L/
L'
\ /j_LL
//
+
Ìl
I1
\
./`
\\
` \
\\
'1'__ \
\\
'\\
\ /
\\
. L`+`
1`
•!-#
/\
'elueu
•o!doosoii!oso oJ}so^
•(7.6!i !Pe^) ?)!ueJ)se enp ei
!p epuos eun `o}euueooe ?!6 ouJe!qqe !^ eiuoo
-i!oe} eie!ioiiuoo !p ?Je}}euJed !^ oios uou oo!ieo
-o]eo!i!idue un !p o]ueuit3uo!zun} o}ie}jed i! e}ueu
-od euJ!sseu ei ? ienb eJt3o!i!Je^ !p euoue eu `eJ
-e^!i}e}ie eJe6oJe !p opeJ6 u! ? o}senb euo Ì3zuei
•!sieso} e ou!z!u! ei!ui
-!#ns ?jes t3zueiod !p eJns!u eun eJeniieiie Jed
-os u! `ejoieo!i!idue[iiep ei!osn{iins eJt36©iioo e}ue!o
-!]eo !p epuos e}senb `e}ueijedo}iì36iiep euo!zni!is
iep eie}und i! pi!ujej}se enp ens eiie opueo!idde `oo
-iep ossei6u!f iins e)t3o!iddB `£.6!} u! ei!q!S!^ eiuoo
1
ZH ooo. L !ns eiep!osnu!s eieu6es un ejoieo!i!idue,i
-eueo !se!siì3nb un ep eJt3^eieJd eieJiod euo `eoJ!o
-oosoii!oso ojiso^ i! eieiniuiuoo !od e `]g !p ejo}ej
'
•eieuJ®iie euo!suei go!o `ov eJns!iu eiins o!d
-|OU e|ej^OP `ejo}eo!|!idue6| o}eiueiu!ie eiio^ eun
eieu6es iep ezze!due,i ejeiueum eiueuit3iuei o]
1
€^ uou opuenb e ou!i ]g !p eJoiì3Jeueg iì3p oie6oJe
-ins !sJesoi eiep!osnu!s epuo{iiep gi!iueJise ei eiejp
-uoo `o!doosoii!oso{iins eiì3Jns!u o)und oisenb v
-o!d/ooo!d ®]oie^ i! `euo!s!^!p !p !iiejpenb ! opuei
ejoie^ oisenb uoo e ei!osn !p euo!suei eiiep oo
-ue}od Ei ejeosouoo e]ueuLiBie!peuju! eiej}od !o^
!oeo!i)e ))eM u! e !ieo!snu ))eM u! e}e6oie Ì3z
•oise!uo!J oioie^ iop
-o!d »eM u! ezua)od ei eie)nie^ Jed t.6!]
-enb !]uenb oieo!iii®^ eiaj^op `ooo!d/oo
oLLiiaLios oiins ep!osnu!s ei eidoo !)ieip
-eiisa anp ®i ®tio eu!id o!doosoii!oso.iiap
1
]
-iep eieiiueo eued eiieu ou!ieos oun §-6!]
!P euo!SIO)S!P O)etLle!Uo `ep!osnu!s e|
-ioo ei opuenb e)ues®id !s `Je^o/ssoJO
®iou!u e !ieu!i !pe)s !i6®p osod!] !p ®iuei
''S'W.t]
:einuJJoi eisenb eJesn
:einiujoi epuooes eisenb ej
:!p ezue}od t3un ?jeii6
!p oue!i6!suoo !^ `!ieo!snu iieM ! eJeiooieo Jec]
11
09Z`O X [ LLiiio : ( )io^ X ||0^ )] = !ieo!SnLLi/M
\(
-esn eoe^u! e|ej^op !Oeo!|]e |]eM ! eJe|oo|eo Jec]
9ZL`o x [ uJuo : ( iio^ x )io^ )] = !oeo!»®/M
ì\
1
1
f
Tl
Ì'
\\
I,
Ì 'Ct\
Ì
//
/1
1 ,L/ Ì \\
W`++
(
\\
+ 1
IJ
l,L/
)
1
•uo6un e6ueuo !S o!doosoii!OSo[iins euo osseiuuJv
Ì3isenb uoo ooo!d/ooo!d iio^ 9Ù !p eiep!osnu!s ep
-oje eJoieo!i!idue o]senb `uiiio s ep oo!Jeo !p t3puos
!ieo!snu ))eM sz`89 = 09Z`O X [ 8 : ( 9P X 9P )]
•eieii!osooi
!oeo!iie i)eM pg` L€ = 9ZL`O X ( 8 : ( 97 X 9P )]
I
1 Y
1
/
1
o n!d !uo!zeuiioiap aiiap ®ieiou ®s 9.6!]
iiap o)und !se!sienb un u! !)uap!^e ou®u
-B]S ®uoienb ®uo eo!i!u6!s `ap!osnu!s Bi
-m pe ®pu®i aioit!o!i!idue ojiiso^ i®p o!p
6Z
Page 29
Fjg.7 Per misurare la potenza occorre applica-
re sull'ingresso dell'ampllficatore un segnale di
BF a 1.000 Hz. Varlando la frequenza d'ingres-
so sul 20 -100 -500 -2.000 -5.000 -10.000 i
15.000 -20.000 Hz, si potrà controllare il rendi-
mento di un amplifjcatore sull'intera gamma au-
dlo o veriflcai.e l'efficacia di un controllo di toni.
C] ® 0 ... 0 |11| 0 010| . Cm
La resistenza di carico da s
ohm potrà essere utilizzata an-
che su amplificatori con usci-
•1:11..11
1-
11
11
1-
1-
',.®®® .o9
(
•® . © ,®
àae:.4L:h#:inÀq::i|t:Cpa.S,ie':zg:
che l'amplificatore è in grado
di erogare.
Se un domani acquistate un amplificatore con in-
dicato, ad esempio, Potenza Uscita 32 Watt su s
ohm senza che venga precisato se si tratta di watt
muslcali o di watt efficaci, con questa sonda po-
trete subito stabilirlo controllando il valore di ten-
sione rilevabile sulla sonda di carico.
Infatti se sulla sonda di carico rileveremo una ten-
sione di 45,25 volt, la potenza erogata dall'ampli-
ficatore sarà di 32 watt efficaci e di 63 watt musi-
cali.
0ltre a misurare la potenza d'uscita, la sonda di
carico ci permetterà di visualizzare sullo schermo
dell'oscilloscopio la banda passante, le attenuazioni
che subisce alle diverse frequenze, Ia presenza di
eventuali distorsioni di cross-over (vedj fig.5) ed
inoltre ci permetterà di accertare se l'amplificatore
tende ad autooscillare.
Se l'amplificatore autooscilla si noteranno sulla
sinusoide delle deformazione più o meno evidenti,
che potrebbero variare modificando la frequenza
d'ingresso del Generatore di BF (vedi fig.6).
Come abbiamo già accennato all'inizio dell'arti-
colo, questa sonda di carico sopporta potenze sul-
l'ordine di 300 watt massimi, surriscaldandosi
owiamente fino a raggiungere 50 gradi e più.
Non dovete comunque preoccuparvi del calore
dissipato, perchè questo tipo di resistenza coraz-
zata è stata progettata per raggiungere tempera-
ture talmente elevate, che potrebbe essere adope-
rata anche per realizzare dei piccoli fornelli elet-
trici'
COST0 DI REALIZZAZIONE
11 kit LX.1116 è composto da 6 resistenze coraz-
zate da 52 ohm 50 watt, da una resistenza 130 ohm
50 watt, da un'aletta di raffreddamento già forata
e dalle viti autofilettanti per il fissaggio L.50.000
Coloro che volessero le 7 resistenze senza l'a-
Ietta di raffreddamento, potranno richiederle ed in
questo caso il costo sarà di ................ L.33.000
Tenete presente che le spese postali per la spedi-
zione di un piccolo pacchetto in contrassegno si ag-
girano mediamente sulle 4.500 lire.
3o
Loading...