Note per l’installatore Ricerca guasti - Strumenti di misura
CLASS N 1
90
Strumenti di misura
Strumenti di misura per
l’individuazione dei guasti
Classicazione degli
strumenti di misura
L’equipaggiamento necessario per
l’individuazione dei guasti è costituito da:
1. Manometro
2. Termometro
3. Misuratori di umidità
4. Rivelatore di fughe
5. Vacuometro
6. Amperometro a tenaglia
7. Mega ohmmetro
8. Cercapoli
Ae0_0045
Gli strumenti di misura devono rispondere a una
serie di criteri di adabilità.
Alcuni di tali criteri possono essere espressi
mediante i concetti seguenti:
a. Precisione
b. Risoluzione
c. Riproducibilità
d. Stabilità a lungo termine
e. Stabilità alla temperatura
I più importanti sana a., b. ed e.
a. Precisione
b. Risoluzione
La precisione di uno strumento è l’esattezza
con cui esso può esprimere i valori dell’oggetto
misurato.
La precisione viene spesso data in % (±): del
fondo scala (FS) o del valore misurato. Esempio:
per un determinato strumento di misura
una precisione espressa con :±2% del valore
misurato signica che esso è più preciso che se la
precisione fosse :±2% FS.
La risoluzione di uno strumento di misura è
l’unità minima rilevabile sullo strumento.
Per esempio, un termometro digitale in grado
di indicare 0,1°C come ultima cifra ha una
risoluzione di 0,1°C.
La risoluzione non dice niente sulla precisione
dello strumento. Anche con risoluzione di 0,1°C,
la precisione potrebbe essere di soli 2 K.
Per questo motivo è indispensabile distinguere
tra i due concetti sopra indicati.
Note per l’installatore Ricerca guasti - Strumenti di misura
c. Riproducibilità
e. Stabilità alla temperatura
La riproducibilità di uno strumento di misura è la
capacità dello strumento di indicare più volte lo
stesso valore in modo costante.
La riproducibilità è indicata in % (±).
d. Stabilità a lungo termine
La stabilità a lungo termine indica in che misura
la precisione dello strumento si modica col
passare del tempo.
La stabilità a lungo termine può essere indicata in
% per anno.
Ae0_0003
La stabilità alla temperatura di uno strumento
indica in che misura la precisione assoluta dello
strumento si modica per °C di variazione della
temperatura, subita dallo strumento.
La stabilità alla temperatura viene indicata in %
per °C.
Ovviamente, la conoscenza della stabilità alla
temperatura di uno strumento è importante se lo
strumento viene introdotto in locali frigoriferi o di
surgelazione.
Ae0_0004
Strumenti di misura elettronici
Controllo e aggiustamento
Gli strumenti di misura elettronici possono essere
ipersensibili all’umidità.
Alcuni possono essere danneggiati dalla
condensa se vengono usati immediatamente
dopo che sono stati spostati da un ambiente
freddo a uno più caldo.
Tali strumenti non devono essere usati prima che
abbiano raggiunto la temperatura ambiente.
Non usare mai uno strumento di misura
elettronico poco dopo che lo strumento stesso
è passato dalla vettura di servizio fredda ad un
ambiente più caldo.
Strumenti di misura normali modicano col
tempo le loro indicazioni nonché una o più delle
proprietà suindicate.
E’ necessario perciò sottoporre quasi tutti gli
strumenti a controlli e aggiustamenti periodici.
Come indicato qui di seguito, su alcuni di questi
strumenti possono essere eettuate semplici
veriche, le quali però non possono sostituire il
controllo suddetto.
Note per l’installatore Ricerca guasti - Strumenti di misura
Controllo e aggiustamento
(segue)
Regolazione e calibrazione
Manometri
Un vero e proprio controllo ed aggiustamento
degli strumenti di misura può essere eettuato
presso gli enti autorizzati.
Manometri per l’individuazione di guasti e
per il servizio sono, di solito, del tipo a tubo di
Bourdon. Anche i manometri degli impianti sono
normalmente dello stesso tipo.
In pratica la pressione viene misurata come
sovrapressione.
Il punto zero della scala di pressione viene
equiparato col normale livello barometrico.
I manometri dispongono perciò normalmente
di una scala di pressione da –1 bar (–100kPa)
a 0 no al valore massimo +. I manometri con
scala a pressione assoluta indicano circa 1 bar a
pressione atmosferica.
Ae0_0007
Ae0_0008
Manometri di servizio
Vacuometro
Di regola, i manometri di servizio hanno una o
più scale di temperatura relative alla saturazione
dei refrigeranti più usati.
I manometri devono essere muniti di una
vite di regolazione facilmente accessibile per
l’aggiustamento del punto zero, in quanto il tubo
di Bourdon si blocca, se subisce per lungo tempo
una pressione troppo elevata.
I manometri vanno controllati periodicamente in
base a uno strumento preciso. Quotidianamente
occorre vericare che il manometro indichi 0 bar
a pressione atmosferica.
Il vacuometro viene usato per misurare la
pressione nelle tubazioni di un impianto
frigorifero durante e dopo il processo di
svuotamento.
I vacuometri indicano sempre la pressione
assoluta (il punto zero risponde al vuoto
assoluto).
I vacuometri non devono mai subire una
sovrapressione considerevole. I manometri
vanno perciò montati insieme con una valvola di
sicurezza regolata sulla pressione max. ammessa
per il vacuometro.
Note per l’installatore Ricerca guasti - Strumenti di misura
Termometro
Per il servizio si usano soprattutto termometri
elettronici a lettura digitale. I bulbi sono, per
esempio, disponibili come sensori di supercie,
bulbi a spirale e bulbi ad immersione.
La precisione del termometro non deve essere
inferiore a 0,1 K e la risoluzione deve essere
di 0,1°C.
Per la taratura di valvole di espansione
termostatiche è spesso consigliabile usare
termometri a lancetta con capillare, bulbo, carica
e vapore.
Con questo tipo le variazioni di temperatura sono
più facilmente constatabili.
I termometri sono di facile controllo a 0°C. Il
bulbo viene introdotto per 150-200 mm in un
thermos contenente un miscuglio di ghiaccio
tritato ed acqua distillata. II ghiaccio tritato deve
riempire tutto il thermos.
Se il bulbo sopporta acqua bollente, va tenuto
sulla supercie dell’acqua bollente in un
recipiente con coperchio. In tal modo si ha un
buon controllo a 0°C e a 100°C.
Una vera e propria taratura va eseguita presso un
istituto autorizzato.
Ae0_0011
Ae0_0013
Misuratori di umidità
Per misurare l’umidità dell’aria in celle frigorifere
e in locali o canali di aria condizionata ci sono vari
tipi di misuratori:
Igrometro a capello
Psicrometro
Vari igrometri elettronici
Un igrometro a capello va regolato ogni volta
che lo si usa, se si vuole ottenere una precisione
accettabile. Uno psicrometro non necessita di
taratura, se i suoi termometri sono di alta qualità.
Ae0_0014
A bassa temperatura e alta umidità la dierenza
di temperatura tra bulbo umido e bulbo asciutto
è piccola.
In tali condizioni lo psicrometro dà un’incertezza
molto alta e quindi un igrometro a capello o un
igrometro elettronico saranno più adatti.
Note per l’installatore Ricerca guasti - Strumenti di misura
Igrometro (segue)
Un igrometro a capello può essere regolato
avvolgendo un panno umido e pulito intorno
all’igrometro e mettendolo in un recipiente a
tenuta d’aria con acqua sul fondo (non deve
entrar acqua nell’igrometro o nel bulbo).
Il recipiente contenente l’igrometro deve restare
per almeno due ore alla stessa temperatura a cui
si devono eettuare le misurazioni.
A questo punto l’igrometro deve indicare il 100%.
In caso contrario, esso va regolato con l’aiuto
dell’apposita vite.
Note per l’installatore Ricerca guasti - Individuazione guasti (pressostati per refrigerazione commerciale Danfoss)
Generalità sui guasti negli
impianti frigoriferi
Individuazione guasti senza
In questo opuscolo vengono trattati i guasti più
frequenti negli impianti frigoriferi semplici e di
piccole dimensioni.
Le cause dei guasti e il modo di ripararli valgono
anche per impianti più grandi e complicati.
Ma su quest’ultimo tipo di impianti si possono
vericare guasti che non vengono qui descritti.
L’opuscolo non si occupa di regolatori elettronici.
Ae0_0001
Un minimo di esperienza permette di individuare
i guasti più frequenti per mezzo della vista,
dell’udito, del tatto e, a volte, dell’olfatto. Altri
guasti, invece, possono essere individuati
soltanto mediante strumenti di misura.
Suddivisione pratica
E’ indispensabile conoscere
l’impianto
Ae0_0012
L’individuazione dei guasti viene descritta in
due sezioni. La prima riguarda soltanto i guasti
percepibili direttamente dai sensi: vi si descrivono
i sintomi, le cause possibili e il modo in cui questi
inuiscono sull’impianto.
La seconda sezione si occupa sia dei guasti
direttamente percepibili dai sensi che di quelli
constatabili solo mediante strumenti di misura.
Vengono inoltre descritti i sintomi dei guasti, le
loro cause e il modo di ripararli.
Ae0_0028
La procedura di individuazione dei guasti
richiede una buona conoscenza della costruzione
dell’impianto e delle funzioni meccaniche ed
elettriche.
Se non si conosce l’impianto, prima di procedere
all’individuazione del guasto occorre studiare
il diagramma delle tubazioni e farsi un’idea
della struttura dell’impianto (percorso delle
tubazioni, disposizione dei componenti,
sistemi eventualmente connessi, ad es. torri di
rareddamento e sistemi di sbrinamento).
Note per l’installatore Ricerca guasti - Individuazione guasti (pressostati per refrigerazione commerciale Danfoss)
E’ necessario conoscere la teoria
Una certa misura di nozioni teoriche é
assolutamente necessaria per l’individuazione e
la riparazione dei guasti.
Se si desidera individuare in modo autonomo
tutte le forme di guasti anche su impianti
relativamente semplici, occorre possedere una
conoscenza precisa di quanto segue:
Costruzione, caratteristiche e funzionamento
di tutti i componenti dell’impianto.
Equipaggiamento necessario e tecniche di
misura.
Tutti i processi frigoriferi dell’impianto.
Inuenza dell’ambiente sul funzionamento
dell’impianto.
Funzionamento e settaggio dei pressostati e
delle apparecchiature di sicurezza.
Norme relative alla sicurezza e al controllo
degli impianti frigoriferi.
Prima di trattare i guasti dell’impianto diamo
qui di seguito una breve presentazione dei più
importanti strumenti di misura necessari.
Ae0_0033
Nella descrizione dei guasti negli impianti
frigoriferi delle pagine seguenti, i paragra 1 e 2
si riferiscono ai diagrammi delle tubazioni di cui
alle g. 1, 2 e 3.
Gli impianti vengono trattati nell’ordine seguito
dal circuito. I sintomi di guasti che possono
vericarsi vengono descritti nell’ordine del
circuito. La descrizione inizia dal lato mandata
del compressore e procede nella direzione delle
frecce.
Note per l’installatore Ricerca guasti - Individuazione guasti (pressostati per refrigerazione commerciale Danfoss)
Guasti visibili ed eetto sul funzionamento del sistemaIl testo in [ ] indica la causa del guasto
Guasti visibili Eetti sul funzionamento dell’impianto
Condensatore rareddato ad aria
a) Impurità, per es. grasso o polvere, segatura, foglie secche. Gli errori di cui a a), b), c), d) ed e) provocano:
[Carenza di manutenzione]
b) Ventilatore bloccato.
[Guasto al motore]
[Motoprotettore interrotto]
c) Il ventilatore gira nella direzione sbagliata.
[Errore di installazione]
d) Ventole del ventilatore danneggiate.
e) Alette deformate
[Manomissioni meccaniche]
Condensatore rareddato ad acqua con spia di liquido: Vedere
sotto “Ricevitore”.
Ricevitore con spia di liquido
Livello di liquido troppo basso.
[Insuc. refrigerante nel sistema] Bollicine di vapore nella tubazione di liquido.
[Evaporatore sovraccarico] Funzionamento con bassa pressione di aspirazione o
[Condensatore sovraccarico durante il periodo freddo] Funzionamento con bassa pressione di aspirazione o
Livello di Iiquido troppo alto.
[Impianto sovraccarico] Probabile press. di condens. troppo elevata.
Rubinetto intercettazione ricevitore
a) Rubinetto chiuso Arresto dell’impianto mediante i pressostato di bassa pressione.
b) Rubinetto parzialmente chiuso Bolle di vapore nella tubazione di liquido.
Tubazione di liquido
a) Troppo piccola I guasti di cui a a), b) e c) provocano:
[Errore di dimensionamento]
b) Troppo lunga
[Errore di dimensionamento]
c) Con curve troppo strette o/e deformazioni
[Errore di installazione]
Filtro disidratatore
Formazione di condensa o brina sulla supercie. Vapore nella tubazione di liquido.
[Filtro parzialm. otturato da impurità sul lato entrata]
Spia di liquido Rischio di:
a) Colore giallo Formazione di acido, corrosione, bruciatura del motore,
[Umidità nell’impianto]
b) Marrone Pericolo di usura di parti mobili e di otturazione di valvole e ltri.
[Piccole impurità nell’impianto]
c) Vapore puro nella spia di liquido Arresto causato dal pressostato di bassa pressione o
[Mancanza di liquido nell’impianto]
[Rubinetto sulla tubazione di liquido chiuso] Arresto causato dal pressostato di bassa pressione.
[Otturazione totale, per es. del ltro disidr.] Arresto causato dal pressostato di bassa pressione.
d) Liquido e bolle di vapore nella spia di liquido.Per tutti i guasti alla lettera d):
[Mancanza di liquido nell’impianto]
- Aumento della pressione di condensazione.
Riduzioni nella resa frigorifera.
- Aumento del consumo energetico.
Per un condensatore rareddato ad aria la dierenza tra la temperatura di entrata dell’aria e la temperatura di condensazione
deve essere la più bassa possibile tra i 10 K e i 20 K.
Per un condensatore rareddato ad acqua, la dierenza tra le
temperature di condensazione e di entrata dell’acqua deve essere
la più bassa possibile tra i 10 K e i 20 K.
funzionamento intermittente.
funzionamento intermittente.
Funzionamento con bassa pressione di aspirazione o
funzionamento intermittente.
Grande caduta di pressione nella tubazione di aspirazione.
Vapore nella tubazione di liquido.
congelamento dell’acqua nella valvola di espansione termostatica.
funzionamento intermittente.
funzionamento intermittente o funzionamento a bassa pressione
di aspirazione.
[Rubinetto sulla tubazione di liquido parzialm. chiuso]
Note per l’installatore Ricerca guasti - Individuazione guasti (pressostati per refrigerazione commerciale Danfoss)
Guasti visibili ed eetto sul funzionamento del sistema (segue)Il testo in [ ] indica la causa del guasto
Guasti visibiliEetti sul funzionamento dell’impianto
Valvola pressostatica
a) Valvola termostatica, molto brinata, brina sull’evaporatore
vicino alla valvola.
[Filtro parzialmente otturato]
[Bulbo semiscarico]
[Guasti già menzionati che producono bollicine di
vapore nella tubazione di liquido]
b) Valvola di espansione termostatica senza equalizzazione della
pressione esterna, evaporatore con distributore di liquido.
[Errore di dimensionamento di installaz.]
c) Valvola termostatica con equalizzazione esterna, e tubazione
di equalizzazione non installata.
[Errore di installazione]
d) Bulbo non completamente ssato. I guasti di cui alle lettere d), e) e f):Portano ad una eccessiva
[Errore di installazione]
e) Il bulbo non è in contatto col tubo per tutta la sua lunghezza.
[Errore di installazione]
f) Bulbo collocato in una corrente d’aria.
[Errore di installazione]
Evaporatore ventilato
a) Evaporatore brinato soltanto sul lato ingresso. Valvola
termostatica molto brinata.
[Valvola termostatica difettosa]
[Tutti i guasti già indicati che producono vapore nella
tubazione di liquido]
b) Evaporatore bloccato dal ghiaccio. I guasti di cui a b), c), d) ed e) producono:
[Omessa o erronea procedura di sbrinamento]
c) Il ventilatore non funziona.
[Motore difettoso o moto protettore interrotto]
d) Ventole del ventilatore difettose.
e) Alette deformate.
[Manomissioni meccaniche]
Rareddatore di liquido
a) Il bulbo della valvola termostatica non è ssato a dovere. Eccessiva quantità di refrigerante nell’evaporatore con il
[Errore di installazione]
b) Valvola di espansione termostatica senza equalizzazione della
pressione esterna montata su un rareddatore di liquido, con
grande caduta di pressione, per es. evaporatore coassiale.
[Errore di dimensionamento di installaz.]
c) Valvola termostatica con equalizzazione esterna, e tubazione
di equalizzazione non installata.
[Errore di installazione]
I guasti di cui alle lettere a), b) e c):causano un abbassamento
della pressione di aspirazione ed un eventuale intervento del
pressostato di bassa di pressione.
I guasti di cui alle lettere b) e c) provocano un abbassamento
della pressione di aspirazione ed un eventuale intervento del
pressostato di bassa pressione.
quantità di refrigerante nell’evaporatore col rischio di colpi di
liquido al compressore e suo danneggiamento.
I guasti di cui ad a) producono:
Alto surriscaldamento all’uscita dell’evaporatore e abbassamento
della pressione di aspirazione.
- Abbassamento della pressione di aspirazione.
Riduzioni nella resa frigorifera.
- Aumento del consumo energetico.
Negli evaporatori alimentati da valvola di espansione termostatica:
la dierenza tra la temperatura dell’aria all’ingresso e la
temperatura di evaporazione deve essere la minima possibile tra
6°C e 15°C.
Negli evaporatori a controllo di livello:
la dierenza tra la temperatura dell’aria all’entrata e la temperatura
di evaporazione deve essere la minima possibile tra 2°C e 8°C.
conseguente rischio di colpi di liquido e suo danneggiamento.
I guasti b) e c) causano:
- Abbassamento della pressione di aspirazione.
Riduzioni nella resa frigorifera.
- Aumento del consumo energetico.
Negli evaporatori alimentati da valvola di espansione termostatica:
la dierenza tra la temperatura dell’aria all’ingresso e la
temperatura di evaporazione deve essere la minima possibile tra
6°C e 15°C.
Negli evaporatori a controllo di livello:
la dierenza tra la temperatura dell’aria all’entrata e la temperatura
di evaporazione deve essere la minima possibile tra 2°C e 8°C.
Note per l’installatore Ricerca guasti - Individuazione guasti (pressostati per refrigerazione commerciale Danfoss)
Guasti visibili ed eetto sul funzionamento del sistema (segue) Il testo in [ ] indica la causa del guasto
Guasti visibili Eetti sul funzionamento dell’impianto
Tubazione di aspirazione
a) Brinatura anormale. Pericolo di colpi di Iiquido al compressore con suo conseguente
[Surriscaldamento della valvola termostatica troppo
piccolo]
b) Curve troppo strette e/o deformazioni. Funzionamento con bassa pressione di aspirazione o
[Errore di installazione]
Regolatori nella tubazione di aspirazione
Condensa o brinatura a valle del regolatore, nessuna condensa o
brinatura a monte del regolatore.
[Surriscaldamento della valvola termostatica troppo
piccolo]
Compressore
a) Condensa o brina all’entrata del compressore. Colpi di liquido al compressore conseguente rischio di avaria dello
[Surriscaldamento troppo piccolo all’uscita
dell’evaporatore]
b) Livello dell’olio nel carter troppo basso.
[Mancanza d’olio nell’impianto] L’impianto si arresta tramite il pressostato dierenziale dell’olio (se
[Trappole d’olio nell’evaporatore] Provoca L’usura di parti mobili.
c) Livello dell’olio nel carter troppo alto.
[Sovrabbondanza di olio] Colpo di liquido nei cilindri, rischio di avaria del compressore:
[Miscela di olio e refrigerante in un compressore troppo
freddo]
[Miscela di olio e refrigerante a causa di insuciente
surriscaldamento all’uscita dell’evap.]
d) Ebollizione di olio nel carter all’avviamento.
[Miscela di olio e refrigerante in un compressore troppo
freddo]
e) Ebollizione di olio nel carter durante il funzionamento.
[Miscela di olio e refrigerante a causa di insuciente
surriscaldamento all’uscita dell’evap.]
Celle frigorifere
a) Supercie asciutta della carne, verdura appassita.
[Umidità dell’aria troppo bassa. Causa probabile:
evaporatore troppo piccolo]
b) Porte non ermetiche o non adatte. Può comportare danni alle persone.
c) Indicazioni d’allarme mancanti o insucienti. Può comportare danni alle persone.
d) Monitoraggio mancante o insuciente. Può comportare danni alle persone.
Per b), c) e d):
[Carenza di manutenzione o errore di
dimensionamento]
e) Mancanza di impianto d’allarme.
[Errore di dimensionamento] Può comportare danni alle persone.
Generalità
a) Gocce d’olio sotto le connessioni e/o macchie d’olio per terra.
[Possibilità di perdite nelle giunzioni] Perdita di olio e di refrigerante.
b) Fusibili bruciati.
[Sovraccarico dell’impianto o corto circuito] Impianto fermo.
c) Moto protettore interrotto.
[Sovraccarico dell’impianto o corto circuito] Impianto fermo.
d) Pressostati, termostati ecc. interrotti.
[Errore di taratura] Impianto fermo.
[Difetto nell’apparecchiatura] Impianto fermo.
danneggiamento.
funzionamento intermittente.
Pericolo di colpi di Iiquido al compressore con suo conseguente
danneggiamento.
stesso.
installato).
- Rottura delle valvole.
- Rottura di altre parti mobili.
- Sovraccarico meccanico.
Colpi di liquido, danni come sotto c)
Colpi di liquido, danni come sotto c)
Comporta una cattiva qualità degli alimentari e/o merci da
scartare.