Baxi BPI-Eco User Manual [ru]

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BPI-Eco
BPI-ECO - ITALIANO
INDICE
2 FORNITURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
3 CARATTERISTICHE TECNICHE DIMENSIONALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
3.1 DESCRIZIONE
3.2 DIMENSIONI D’INGOMBRO
3.3 DATI TECNICI
3.4 PERDITE DI CARICO
4 INSTALLAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
4.1 LOCALE CALDAIA
4.2 ALLACCIAMENTO ALLA CANNA FUMARIA
4.3 ALLACCIAMENTO IMPIANTO
4.4 MONTAGGIO ACCESSORI
4.5 MONTAGGIO MANTELLO
4.6 REGOLATORE DI TIRAGGIO
4.7 SCAMBIATORE TERMICO DI SICUREZZA
4.8 SCHEMI DI COLLEGAMENTO IDRAULICO
5 USO E MANUTENZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
5.1 CONTROLLI PRELIMINARI ALL’ACCENSIONE
5.2 TERMOMETRO CALDAIA
5.3 REGOLAZIONE ARIA
5.4 PULIZIA
5.5 MANUTENZIONE
5.6 SMALTIMENTO DELL’APPARECCHIO (DIRETTIVA EUROPEA 2002/96/EC)
4
1 AVVERTENZE GENERALI
Il manuale istruzioni costituisce parte inte­grante del prodotto e dovrà essere conse­gnato all’utilizzatore. Leggere attentamente le avvertenze contenute nel manuale riguardanti l’installazione, l’uso e la manu­tenzione dell’apparecchio. Conservare con cura il manuale per ogni ulteriore consulta­zione.
L’installazione dovrà essere effettuata da personale qualificato in ottemperanza alle norme vigenti seguendo le istruzioni del costruttore. Un’errata installazione può causare danni a persone o cose per le quali l’azienda non è responsabile.
Assicurasi dell’integrità del prodotto. In caso di dubbi non utilizzare l’apparecchio e rivolgersi al fornitore. Gli elementi dell’imballaggio devono essere smaltiti in ottemperanza alla normativa vigente.
Prima di effettuare qualsiasi operazione di manutenzione dell’apparecchio disinserire l’alimentazione elettrica agendo sull’inter­ruttore dell’impianto.
In caso di guasto o cattivo funzionamento disattivare l’apparecchio astenendosi da qualsiasi tentativo di riparazione o interven-
to diretto. Rivolgersi esclusivamente a per­sonale tecnico qualificato. L’eventuale ripa­razione dovrà avvenire solamente utilizzan­do ricambi originali.
La mancata osservazione di quanto sopra riportato può compromettere l’integrità dell’impianto o dei singoli componenti, cau­sando un potenziale pericolo per la sicurez­za dell’utente di cui l’azienda non assume nessuna responsabilità.
È necessario eseguire la manutenzione dell'apparecchio e del condotto fumi alme­no una volta l'anno.
2 FORNITURA
La caldaia, come indicato in fig. 1, viene fornita in due colli separati: – Corpo caldaia in ghisa completo di came-
ra fumo con serranda di regolazione, bacinella raccolta cenere e regolatore termostatico di tiraggio. Un sacchetto contenente: 2 maniglie per le porte, una vite con pomello in bachilite per la regola­zione manuale della serranda immissio­ne aria, una molla di contatto per il bulbo del termometro e la leva M6 da fissare alla serranda immissione aria. “Certifica-
to di Collaudo” e “Dichiarazione di confor­mità” da conservare con i documenti della caldaia.
– Imballo cartone con mantello, termome-
tro e kit documenti. Il kit documenti com­prende: manuale istruzioni, certificato di garanzia, targhetta DATI TECNICI CAL­DAIA, libretto di impianto (< 35 KW) o di centrale (> 35 kW) e modulo etichette da applicare sulla dichiarazione di confor­mità.
ATTENZIONE: La targhetta DATI TECNICI
CALDAIA inserita nel kit documenti è ade­siva e dovrà essere applicata ad un fianco del mantello a cura dell’installatore.
Il numero di matricola del corpo di ghisa è riportato su una targhetta rivettata sulla parte alta posteriore del corpo.
Per facilitare il trasporto, il carico e lo scarico della caldaia, sono previsti, sulla parte superiore della stessa, idonei ganci per il sollevamento.
Fig. 1
1
2
3 CARATTERISTICHE TECNICHE E DIMENSIONALI
3.3 DATI TECNICI
3.1 DESCRIZIONE
La legna è una fonte di energia alternativa e preziosa, è quindi fondamentale utilizzarla
nel modo migliore adottando per la combu­stione adeguate tecnologie. Le caldaie in ghisa a legna a combustione tradizionale BPI-Eco sono progettate per
garantire la massima resa termica ottimiz­zando il tiraggio. Le caldaie sono conformi alla Direttiva PED 97/23/CEE e Norma EN 303-5.
3.2 DIMENSIONI D’INGOMBRO (fig. 2)
Fig. 2
M Mandata impianto 2” (UNI-ISO 7/1) R Ritorno impianto 2” (UNI-ISO 7/1) S Scarico caldaia 1/2” (UNI-ISO 7/1)
Fig. 3
123 4
0
5
10
15
20
Portata m3/h
p mbar
1.2 50
1.450
1.650
5
1.550
1.350
25
30
35
3.4 PERDITE DI CARICO (fig. 3)
BPI-Eco 1.250 1.350 1.450 1.550 1.650 Potenza termica a carbone kW 23,0 34,0 45,0 56,0 67,0 Potenza massima a legna kW 20,0 30,0 40,0 49,0 58,0 Potenza termica a legna kW 14,0 20,5 27,5 34,0 40,0 Classe di rendimento EN 303-5 11111 Durata di una carica a carbone h
4
4
4
4
4
Durata di una carica a legna h
2
2
2
2
2
Volume di carica dm
3
42,7 66,4 90,2 113,9 137,7
Depressione minima al camino mbar 0,08 0,10 0,12 0,13 0,15 Dimensioni
P (profondità) mm 425 575 725 875 1025 L (profondità camera combustione) mm 346 496 646 796 946
Elementi di ghisa 3 4 5 6 7 Temperatura max esercizio °C 95 95 95 95 95 Temperatura minina acqua ritorno impianto °C 50 50 50 50 50 Pressione max esercizio bar 4 4 4 4 4 Pressione di collaudo bar 6 6 6 6 6 Capacità caldaia l30 39 48 57 66 Peso kg 226 288 350 412 474
5
347
392
500
211
ø 147
10 01
P
L
M
825
R
19 2
=
S
15 5
176
=
1023
6
4.1 LOCALE CALDAIA
Verificare che il locale abbia requisiti e caratteristiche rispondenti alle norme vigenti. È inoltre necessario che nel locale affluisca almeno tanta aria quanta ne viene richiesta per una regolare combustione. È quindi necessario praticare, nelle pareti del locale, delle aperture che rispondano ai seguenti requisiti: – Avere una sezione libera di almeno 6
cm2per ogni 1,163 kW (1000 kcal/h). La sezione minima dell’apertura non deve essere comunque inferiore ai 100 cm2. La sezione può essere inoltre calco­lata utilizzando la seguente relazione:
dove “S” è espresso in cm2, “Q” in kcal/h
– L’apertura deve essere situata nella
parte bassa di una parete esterna, pre­feribilmente opposta a quella in cui si trova l’evacuazione dei gas combusti.
4.1.1 Posizionamento in centrale termica (fig. 4)
La caldaia deve essere installata su un basamento non combustibile. Ad installazio­ne avvenuta la caldaia dovrà risultare oriz­zontale e ben stabile onde ridurre le even­tuali vibrazioni e la rumorosità. Dietro alla caldaia si dovrà comunque lasciare uno spazio libero, tale da permettere l'apertura e la manutenzione del ventilatore.
ATTENZIONE: Le distanze minime indicate in figura sono vincolanti e sono solo per i modelli aventi potenzialità superiore a 35 kW.
4.2 ALLACCIAMENTO ALLA CANNA FUMARIA
Una canna fumaria deve rispondere ai seguenti requisiti: – Deve essere di materiale impermeabile e
resistente alla temperatura dei fumi e relative condensazioni.
– Deve essere di sufficiente resistenza
meccanica e di debole conduttività termi­ca.
– Deve essere perfettamente a tenuta,
per evitare il raffreddamento della canna fumaria stessa.
– Deve avere un andamento il più possibile
verticale e la parte terminale deve avere un’aspiratore statico che assicura una efficiente e costante evacuazione dei prodotti della combustione.
– Allo scopo di evitare che il vento possa
creare attorno al comignolo delle zone di pressione tale da prevalere sulla forza ascensionale dei gas combusti, è neces­sario che l’orifizio di scarico sovrasti di almeno 0,4 metri qualsiasi struttura adiacente al camino stesso (compreso il colmo del tetto) distante meno di 8 metri.
– La canna fumaria deve avere un diame-
tro non inferiore a quello di raccordo cal­daia; per canne fumarie con sezione qua­drata o rettangolare la sezione interna deve essere maggiorata del 10% rispet­to a quella del raccordo caldaia.
– La sezione utile della canna fumaria può
essere ricavata dalla seguente relazione:
S sezione risultante in cm
2
K coefficiente in riduzione:
– 0,045 per legna
– 0,030 per carbone P potenza della caldaia in kcal/h H altezza del camino in metri misurata
dall'asse della fiamma allo scarico
del camino nell'atmosfera. Nel di-
mensionamento della canna fumaria
si deve tener conto dell'altezza effet-
tiva del camino in metri, misurata
dall'asse della fiamma alla sommità,
diminuita di:
– 0,50 m per ogni cambiamento di
direzione del condotto di raccordo tra caldaia e canna fumaria;
– 1,00 m per ogni metro di sviluppo
orizzontale del raccordo stesso.
4.3 ALLACCIAMENTO IMPIANTO
È opportuno che i collegamenti siano facil­mente disconnettibili a mezzo bocchettoni con raccordi girevoli. È sempre consigliabile montare delle idonee saracinesche di inter­cettazione sulle tubazioni impianto riscalda­mento.
ATTENZIONE: E’ obbligatorio il montaggio della valvola di sicurezza sull’impianto non inclusa nella fornitura.
4.3.1 Riempimento impianto
Prima di procedere al collegamento della caldaia è buona norma far circolare acqua nelle tubazioni per eliminare gli eventuali corpi estranei che compromet­terebbero la buona funzionalità dell’appa­recchio.
Il riempiemento va eseguito lentamente per dare modo alle bolle d’aria di uscire attra­verso gli opportuni sfoghi, posti sull’impian­to di riscaldamento. In impianti di riscalda­mento a circuito chiuso la pressione di cari­camento a freddo dell’impianto e la pressio­ne di pregonfiaggio del vaso di espansione dovranno corrispondere, o comunque non essere inferiori, all’altezza della colonna statica dell’impianto (ad esempio, per una colonna statica di 5 metri, la pressione di precarica del vaso e la pressione di carica­mento dell’impianto dovranno corrisponde­re almeno al valore minimo di 0,5 bar).
4.3.2 Caratteristiche dell’acqua di alimentazione
L’acqua di alimentazione del circuito riscal­damento deve essere trattata in confor­mità alla Norma UNI-CTI 8065. È opportuno ricordare che anche piccole incrostazioni di qualche millimetro di spes­sore provocano, a causa della loro bassa conduttività termica, un notevole surriscal­damento delle pareti della caldaia con con­seguenti gravi inconvenienti. È ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA UTILIZZATA
4 INSTALLAZIONE
Q
S=
10 0
P
S=K
H
Fig. 4
600
BAXI
1000
600
600
1000
1300
PER L’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO NEI SEGUENTI CASI: – Impianti molto estesi (con elevati conte-
nuti d’acqua).
– Frequenti immissioni d’acqua di reinte-
gro nell’impianto.
– Nel caso si rendesse necessario lo svuo-
tamento parziale o totale dell’impianto.
4.4 MONTAGGIO ACCESSORI (fig. 5 - fig. 5/a)
Le maniglie di chiusura porte e la vite con pomello regolazione serranda aria sono for­nite a parte in quanto potrebbero rovinarsi durante il trasporto. Sia le maniglie che la vite con pomello sono contenute in sac­chetti di nylon inseriti all’interno della baci­nella raccolta ceneri. Per il montaggio delle maniglie procedere nel modo seguente (fig. 5): – Prendere una maniglia (1), infilarla nella
feritoia della porta di carico (2) ed inseri­re il rullino (3) nel foro della maniglia; bloccare la maniglia inserendo la coppi­glia elastica (4).
– Eseguire la stessa operazione per la
maniglia della porta del cenerario.
Per il montaggio della vite con pomello pro-
cedere nel modo seguente (fig. 5/a): – Togliere la vite M8 x 60 che fissa la ser-
randa d’immissione aria alla porta del cenerario ed avvitare la vite con pomello in bachilite (1) fornita nella confezione. Porre all’estremità della vite M10 il dado cieco con calotta (2).
– Fissare la leva M6 (3) alla serranda del-
l’aria ponendola in orizzontale verso destra. La leva ha all’estremità un foro sul quale verrà poi collegata la catenella del regolatore termostatico.
4.5 MONTAGGIO MANTELLO (fig. 6)
Dal lato posteriore della caldaia, sui due
Fig. 6
7
LEGENDA 1 Maniglia 2 Porta di carico 3 Rullino 4 Coppiglia elastica
Fig. 5
LEGENDA 1 Vite con pomello M10 x 70 2 Dado cieco con calotta 3 Leva M6
Fig. 5/a
8
1
2
3
7
4
6
1
5
2
8
tiranti superiori, sono avvitati tre dadi: il secondo ed il terzo dado servono a posizio­nare correttamente i fianchi del mantello. Nei tiranti inferiori sia dalla parte anteriore che nella parte posteriore della caldaia, sono avvitati due dadi di cui uno per blocca­re le staffe supporto fianchi. Il montaggio dei componenti del mantello va eseguito nel seguente modo: – Svitare di alcuni giri il secondo o il terzo
dado di ciascun tirante.
– Agganciare il fianco sinistro (1) sul tiran-
te inferiore e superiore della caldaia e regolare la posizione del dado e contro-
dado del tirante superiore. – Bloccare il fianco serrando i controdadi. – Per montare il fianco destro (2) procede-
re nella stessa maniera. – Agganciare il pannello posteriore (4)
inserendo le linguette nelle feritoie rica-
vate su ciascun fianco e bloccarlo ai fina-
chi con sei viti autofilettanti. – Il deflettore di protezione (5) è fissato al
pannello frontale (6) con tre viti autofilet-
tanti. Tra i due elementi inserire la lana di
roccia. – Fissare il pannello frontale (6) per mezzo
di piolini a pressione. – Svolgere il capillare del termometro (7) e
introdurlo nella guaina della testata
posteriore, inserendo la molletta di con-
tatto che dovrà essere tagliata a circa
45 mm. Il cavo del termometro deve
essere posto sopra l’isolante e non a
diretto contatto con il corpo in ghisa. – Fissare il coperchio (8) ai fianchi della
caldaia per mezzo di piolini a pressione.
- Appicare la targhetta adesiva DATI TEC-
NICI CALDAIA al fianco destro o sinistro
del mantello in modo che sia leggibile ad
apparecchio installato.
NOTA: Conservare con i documenti della caldaia il “Certificato di Collaudo” e la “Dichiarazione di conformità” inseriti nella camera di combustione.
4.6 REGOLATOREDI TIRAGGIO
A FUNZIONAMENTO TERMOSTATICO
Tramite il regolatore di tiraggio a funziona­mento termostatico si può ottenere una variabilità continua dell'aria introdotta nel focolare della caldaia. Questo regolatore, tramite una catenella di collegamento, agisce sulla portina inferiore di immissione dell'aria primaria. Al raggiungimento della temperatura fissa­ta, il regolatore provvede automaticamente a diminuire l'apertura della portina di immissione dell'aria in modo da rallentare la combustione ed evitare surriscaldamen­ti. Allo scopo di ottimizzare la combustione sulla porta superiore di caricamento e posta una portina rotonda di regolazione che distribuisce l'aria secondaria in contro­corrente rispetto al tragitto dei prodotti della combustione. Questo processo, che incrementa ulterior-
mente il rendimento, consente uno sfrutta­mento più efficace del combustibile. Le cal­daie possono montare indifferentemente due tipi di regolatori termostatici.
4.6.1 Regolatore “THERMOMAT RT-C” (fig. 7)
Il regolatore “Thermomat” è dotato di manopola in resina termoindurente con campo di regolazione da 30 a 100 °C (fig.
7). Avvitare il regolatore in posizione verti-
cale sul foro 3/4” della testata anteriore con la sede della leva della catenella verso il fronte della caldaia. La leva con catenella deve essere introdotta nel supporto del regolatore dopo aver montato il mantello ed aver tolto il fermo di plastica. Se si sfila lo snodo che fissa la leva con catenella fare attenzione a rimontarlo nella medesima posizione. Dopo aver posizionato la mano­pola su 60°C bloccare la leva con catenella in posizione leggermente inclinata verso il basso in modo che la catenella venga a tro­varsi in asse con l’attacco della serranda aria. Per la regolazione del “Thermomat”, che consiste essenzialmente nella determi­nazione della lunghezza della catenella, pro­cedere nel seguente modo: – Posizionare la manopola a 60 °C. – Accendere la caldaia con la serranda
immissione aria aperta.
– Al raggiungimento della temperatura di
60 °C dell’acqua di caldaia, fissare la catena sulla leva della serranda immis­sione aria facendo in modo che questa presenti una apertura di circa 1 mm.
A questo punto il regolatore risulta tarato ed è possibile scegliere la temperatura di
lavoro desiderata ruotando la manopola.
4.6.2 Regolatore “REGULUS RT2” (fig. 8)
Il campo di regolazione è compreso tra 30 e 90°C (fig. 8). Per il montaggio e la messa in funzione seguire le stesse istruzioni del regolatore “Thermomat”.
4.7 SCAMBIATORE TERMICO
DI SICUREZZA
Lo scambiatore termico di sicurezza viene fornito a richiesta in un kit:
- cod. 8105200 per BPI.Eco
1.250/1.350/1.450
- cod. 8105201 per BPI-Eco 1.550/1.650.
Il kit è da utilizzare su impianti a vaso espan­sione chiuso e di potenza inferiore a 35 kW. La sua funzione è di raffreddare la cal­daia in caso di sovratemperatura mediante una valvola di scarico termico collegata idraulicamente all’ingresso dello scambiato­re. Prevedere, in corrispondenza dell’uscita dello scambiatore, un tubo di scolo con imbuto ed un sifone che conducano ad uno scarico adeguato. Lo scarico deve essere controllabile a vista.
ATTENZIONE: In assenza di tale precau­zione, un eventuale intervento della valvo­la di scarico termico può causare danni a persone, animali e cose, nei confronti dei quali il costruttore non può essere consi­derato responsabile. Prima della messa in funzione della caldaia assicurarsi che sia garantita la portata d’acqua alla valvola di scarico termico.
Fig. 8
Regolatore “REGULUS RT2”
Fig. 7
Regolatore “THERMOMAT RT-C”
4.8 SCHEMI DI COLLEGAMENTO IDRAULICO
4.8.1 Impianto a vaso espansione aperto (fig. 9)
Fig. 9
LEGENDA
VE Vaso espansione aperto
VS Valvola sicurezza impianto 3 BAR - 1/2” VM Valvola miscelatrice VR Valvola di ritegno
PI Pompa impianto IR Impianto di riscaldamento
4.8.2 Impianto a vaso espansione chiuso e scambiatore di sicurezza con valvola termostatica (fig. 10)
Fig. 10
LEGENDA
VE Vaso espansione
VS Valvola sicurezza impianto 3 BAR - 1/2” VM Valvola miscelatrice VR Valvola di ritegno
PI Pompa impianto IR Impianto di riscaldamento
VT Valvola termostatica SC Scambiatore di sicurezza
F Filtro
ATTENZIONE: Lo scambiatore di sicurezza (SC) viene fornito a richiesta in un kit cod. 8105200/01. Temperatura acqua alimentazione scambiatore di sicurezza: 10°C. Pressione acqua alimentazione scambiatore di sicu­rezza: 2 bar. Il montaggio dello scambiatore di sicurezza (SC) è obbligatorio. Prima della messa in funzione della caldaia assicu­rarsi che sia garantita la portata d’acqua alla valvo­la termostatica (VT).
9
BPI-Eco
BPI-Eco
10
5.1 CONTROLLI PRELIMINARI ALL’ACCENSIONE
Prima della messa in funzione della cal­daia é necessario attenersi alle seguenti istruzioni: –
L’impianto al quale è collegata la caldaia deve essere preferibilmente con sistema a vaso espansione del tipo aperto (fig. 9).
– Il tubo che collega la caldaia al vaso di
espansione deve avere un diametro ade­guato alle norme vigenti.
– La pompa del riscaldamento deve esse-
re sempre in funzione durante il funzio­namento della caldaia.
– Il funzionamento della pompa non deve
essere mai interrotto da un eventuale termostato ambiente.
– Se l’impianto è corredato di valvola
miscelatrice a 3 o 4 vie, la stessa deve trovarsi sempre in posizione di apertura verso l’impianto.
Assicurarsi che il regolatore di tiraggio lavori regolarmente e non vi siano impedi­menti che bloccano il funzionamento auto­matico della serranda immissione aria.
5.2 TERMOMETRO CALDAIA (fig. 11)
Indica la temperatura dell’acqua di caldaia (pos. 1).
5.3 REGOLAZIONE ARIA (fig. 11)
La regolazione dell’aria primaria avviene
automaticamente tramite la valvola termo­statica, quella secondaria invece tramite la portina rotonda posta sulla parte superio­re della porta di caricamento, e deve esse­re regolata dall'utente. Alla prima accensione è necessario regola­re l'aria primaria e secondaria tenendo pre­sente che l'aria primaria determina la potenza della caldaia e quindi la quantità di legna che viene bruciata e l'aria secondaria completa la combustione. La regolazione ottimale del funzionamento della BPI-Eco si avrà con caldaia e camino “in temperatura”. In base alla legna utilizzata ed alla sua effet­tiva umidità, ruotare la portina rotonda (in senso antiorario per aprire e in senso ora­rio per chiudere) in modo da portare la fiamma alle condizioni ottimali: colore aran-
5 USO E MANUTENZIONE
Fig. 11
1
APRE
CHIUDE
cio-rosa-bianco con il centro tendente all'az­zurro.
ATTENZIONE: Regolatore d’aria seconda­ria ad alte temperature! Usare guanti o attrezzi idonei per non scottarsi.
5.4 PULIZIA (fig. 12)
La pulizia deve essere effettuata con una certa frequenza provvedendo, oltre alla puli­zia dei passaggi fumo, anche alla pulizia del cenerario togliendo le ceneri contenute nella bacinella di raccolta. Per la pulizia dei passaggi fumo utilizzare un apposito scovolo.
5.5 MANUTENZIONE
Non effettuare alcuna operazione di manuten­zione, smontaggio e rimozione senza prima aver scaricato correttamente la caldaia. Le operazioni di scarico non devono effettuarsi
con temperature dell’acqua elevate.
ATTENZIONE: La valvola di sicurezza del­l’impianto deve essere verificata da per­sonale tecnico qualificato in conformità alle norme legislative del paese di distri­buzione e al manuale d’uso della valvola di sicurezza. Nel caso l’impianto venga svuotato com­pletamente e inutilizzato per lungo tempo, è obbligatorio la verifica della val­vola di sicurezza. In caso di malfuzionamento della valvola di sicurezza, ove non sia possibile la rita­ratura, provvedere alla sostituzione con una nuova valvola 1/2”, tarata 3 BAR e conforme alla Direttiva PED 97/23/CEE.
5.6 SMALTIMENTO DELL’APPARECCHIO (DIRETTIVA EUROPEA 2002/96/CE)
L’apparecchio, giunto alla fine della sua vita
di utilizzazione, DEVE ESSERE SMALTITO IN MODO DIFFERENZIATO, come previsto dalla Legislazione Vigente.
NON DEVE essere smaltito assieme ai rifiu­ti urbani.
Può essere consegnato ai centri di raccol­ta differenziata, se esistenti, oppure ai rivenditori che forniscono questo servizio.
Lo smaltimento differenziato evita potenzia­li danni all’ambiente e alla salute. Permette inoltre di recuperare molti materiali ricicla­bili, con un importante risparmio economi­co ed energetico.
Fig. 12
11
12
NOTES
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