Scritto da Christoph Kemper, Uwe
G. Hönig, Wiland Samolak e Marc
Schlaile.
Traduzione in Inglese di Thomas
Green.
Traduzione in Italiano di Pierpaolo
Punzo, con la supervisione di
Franco Turesso di SoundWawe
Graphic Design e DTP di
Babylonwaves Media.
Distributore per l’Italia:
SOUNDWAVE - Via Pastrello, 11
31059 Zero Branco (TV)
phone 0422/485631
e-mail: soundwave@soundwave.it
web: www.soundwave.it
http://www.access-music.de
info@access-music.de
Capitolo 1
2
Sommario
SOMMARIO
INTRODUZIONE- 15
Il Virus .......................................................16
L’Inviluppo dell’Amplificatore ...........20
Il Primo Filtro...........................................23
La Modulazione del Filtro.....................25
Lo Stadio Saturation..............................27
Il Secondo Filtro..................................... 28
Leggete ed attenetevi alle
seguenti norme di sicurezza!
Di seguito troverete un breve
elenco di regole fondamentali da
osservare per una corretta
gestione dei dispositivi elettronici.
Leggete con attenzione tutte le
note prima di accendere lo strumento.
Installazione e montaggio
Utilizzate e riponete lo stru-
mento solamente in ambienti
chiusi.
Non lasciate mai lo strumento
esposto ad ambienti umidi.
Non posizionate lo strumento
nelle immediate vicinanze di sorgenti di calore.
Non esponete lo strumento alla
luce solare diretta.
Non esponete lo strumento a
forti vibrazioni o urti.
Collegamenti
Usate esclusivamente il trasfor-
matore incluso.
Collegate lo strumento solamente a prese di corrente dotate di
una corretta messa a terra, conforme alle norme di legge vigenti.
Non utilizzate o riponete lo strumento in ambienti estremamente
polverosi o sporchi.
Assicuratevi che l’aria possa cir-
colare liberamente attorno al
dispositivo, specialmente se montato a rack.
Non modificate mai il cavo di ali-
mentazione incluso. Se la spina
non è adatta alla presa che avete a
disposizione, consultate un elettricista.
Scollegate sempre l’alimenta-
zione quando lo strumento non
viene utilizzato per lunghi periodi
di tempo.
CAPITOLO 2
8
IMPORTANTI ISTRUZIONI DI SICUREZZA
Non toccate mai la spina con le
Sostituzione della batteria
mani bagnate.
Nello sfilare il cavo di alimenta-
zione dalla presa di corrente, afferratelo sempre dalla spina.
Funzionamento
Non appoggiate bevande o altri
contenitori di liquidi sul dispositivo.
Controllate che lo strumento si
trovi su un supporto stabile. Ponetelo su un tavolo o montatelo a
rack.
Accertatevi che nessun oggetto
estraneo cada o finisca all’interno
del dispositivo. Se ciò accadesse,
spegnete lo strumento e sfilate la
spina di alimentazione. Poi contattate un rivenditore autorizzato.
Utilizzato da solo, o insieme ad
tampone della memoria
Il Virus memorizza i dati dei suoni
in una RAM alimentata tramite
batteria. Questa batteria (tipo:
CR2032) dev’essere sostituita ad
intervalli che vanno dai tre ai cinque anni. Bisogna aprire lo strumento per sostituire la batteria,
per cui rivolgetevi ad un centro di
assistenza autorizzato. Fate la
vostra parte nella difesa
dell’ambiente e portate lo strumento in un laboratorio che smaltisce le batterie secondo le norme
di legge.
Prima di far sostituire la batteria,
salvate in un sequencer l’intero
contenuto della memoria RAM,
tramite un "Total Dump". Ricordate
che il contenuto della RAM va
perso quando cambiate la batteria
(vedi “Midi Dump TX” a
pagina 174).
amplificatori, diffusori o cuffie,
questo dispositivo è in grado di
generare livelli sonori tali da produrre danni irreversibili all’udito.
Per questa ragione, usatelo sempre
a livelli di volume ragionevoli.
Cura e manutenzione
Non aprite lo strumento,
all’interno non vi sono parti sostituibili dall’utente. Riparazioni e
manutenzione devono sempre
essere eseguite da personale autorizzato.
Usate solo un panno morbido e
asciutto per pulire lo strumento.
Non usate alcool, solventi o pro-
dotti chimici simili. Questi possono
danneggiare la superficie dello
strumento.
ACCESS VIRUS OS4
IMPORTANTI ISTRUZIONI DI SICUREZZA
9
Idoneità ad impieghi specifici
Questo dispositivo è stato progettato esclusivamente per generare
segnali audio a bassa frequenza
per la produzione musicale. Qualsiasi altro uso non è permesso, ed
annulla automaticamente la
garanzia offerta da Access Music
Electronics GmbH.
CAPITOLO 2
10
IMPORTANTI ISTRUZIONI DI SICUREZZA
PROLOGO
ACCESS VIRUS OS4
Prologo
11
A Tutti gli Utenti Virus,
Congratulazioni per la vostra scelta
del nuovo Virus. Avete acquistato
un sintetizzatore all’avanguardia,
pieno di caratteristiche rivoluzionarie. Eccovi un semplice assaggio:
Virus offre le caratteristiche sonore
e i timbri dei tradizionali sintetizzatori analogici - per esempio il
Prophet 5 o il Memorymoog, solo
per citare due esempi famosi unite a una facilità di utilizzo e a
una qualità senza precedenti. Non
stiamo scherzando, il Virus riproduce fedelmente la risposta di un
synth analogico grazie ad un chip
digitale, benché le capacità di creazione dei timbri e le voci a
disposizione superino di molto
quelle dei suoi predecessori storici.
Il Virus esce di fabbrica con 512
memorie che contengono i suoni
che chiameremo SINGLE. Questi
sono organizzati in quattro bancchi. I primi due (A e B) si trovano
nella RAM, e potete sovrascriverli
con nuovi suoni. Gli altri due ban-
chi sono programmati nella FLASH
ROM e non possono essere sovrascritti.
Il Virus offre un massimo di 24 voci.
In Multi Mode, queste sono allocate dinamicamente ai sedici suoni
disponibili simultaneamente.
Avete sempre a disposizioni tre
oscillatori audio più un suboscillatore, un generatore di rumore e un
modulatore ad anello, due filtri
Multi Mode, due inviluppi, un VCA
stereo, tre LFO ed uno stadio di
saturazione (SATURATOR) per creare vari effetti di distorsione.
Il Virus offre un vero arsenale di
effetti. Potete utilizzare sette
potenti funzioni per “scolpire il
suono”, inclusi chorus, phaser e
distorsione, con ogni effetto disponibile separatamente per ogni
suono. Perciò, in modo MULTI a 16
parti, il Virus offre 80 effetti, non
uno di meno! Avete anche un’unità
di riverbero/delay globale che permette di creare effetti di riverbero
di alta qualità e delay con ripeti-
12
3
Prologo
zioni ritmiche. Il tempo di ritardo
può essere sincronizzato al clock
MIDI.
Col vantaggio di due ingressi audio
esterni, il Virus può anche servire
da unità effetti e processore di
segnale, che potete usare creativamente per generare tutti i tipi di
effetti. I segnali esterni possono
essere processati dal filtro, dagli
effetti gate e lo-fi, indirizzati alla
sezione effetti del Virus e fungere
da sorgente di modulazione per
effetti di frequency e ring modulation.
Inoltre, potete usare segnali
interni o esterni come sorgenti per
la funzione vocoder incorporata
nel Virus. Il vocoder dispone di un
filtro con un massimo di 32 bande,
ed offre diverse opzioni di manipolazione e di modulazione.
I tre oscillatori principali producono 66 forme d’onda, tre delle
quali sono miscelabili dinamicamente così da poter creare effetti
che agiscono sullo spettro sonoro
usando un singolo oscillatore. Nei
sintetizzatori convenzionali, questo tipo di effetto (spectral)
richiede l’uso di più oscillatori. La
sincronizzazione, la modulazione
di frequenza e la modulazione ad
anello tra gli oscillatori audio
offrono complessi effetti aggiuntivi che alterano lo spettro sonoro,
utilizzabili per dar forma ai vostri
suoni.
I filtri possono essere posti in serie
o in parallelo all’interno delle voci,
grazie alle diverse opzioni. Collegando i filtri in serie, lo stadio di
saturazione viene posto tra i filtri.
Di conseguenza, la risonanza di un
filtro che ha subito la saturazione
può essere rifiltrata all’interno
della stessa voce! Un filtro con un
massimo di sei poli (con una pendenza di 36 dB!) permette manipolazioni timbriche radicali.
Gli LFO dispongono ognuno di 68
forme d’onda a variazione continua, inclusa una forma d’onda
triangolare con simmetria variabile ed oscillazioni aperiodiche
variabili in modo continuo, per creare variazioni casuali dei parametri
controllati. Gli LFO sono in grado di
generare oscillazioni sia polifoniche che monofoniche. In altre
parole, se sono attive più voci, gli
LFO possono funzionare sia in
modo indipendente che sincroniz-
ACCESS VIRUS OS4
Prologo
13
zato. Le numerose opzioni di innesco da tastiera vi consentono di
avviare le forme d’onda degli LFO
con lunghezze di fase variabili
all’inizio di una nota e/o di effettuare un solo ciclo, facendoli comportare come un inviluppo.
Oltre alle numerose configurazioni di modulazione “preimpostate” o fisse, potete assegnare tre
sorgenti di modulazione ad un
massimo di sei destinazioni di
modulazione differenti tramite la
Modulation Matrix. Per le sorgenti
di modulazione, avete gli LFO, la
velocity, il pitch bender, l’aftertouch, la modulation wheel,
numerosi controller MIDI ed altre
sorgenti tra cui scegliere. Per le
destinazioni di modulazione,
potete selezionare qualsiasi parametro dei suoni del Virus sia
adatto ad un controllo dall’esterno.
Disponete di un massimo di 16
arpeggiatori in modo MULTI, che
offrono infinite opzioni per creare
gli arpeggi, sincronizzabili anche al
clock MIDI.
I suoni e gli effetti vengono emessi
tramite sei uscite audio che naturalmente possono essere usate
anche per tre segnali stereo.
Al di là ed oltre il suo “killer sound”,
il Virus è stato progettato per
offrire la massima comodità di
controllo e gestione. È dotato di
manopole e tasti dedicati per le
funzioni cruciali del sintetizzatore,
con ulteriori parametri accessibili
tramite procedure di immissione
dati. Abbiamo distinto tra questi
due livelli di modifica dei timbri,
per consentirvi di creare suoni
complessi pur mantenendo l’interfaccia utente il più semplice e
chiara possibile.
Molto modestamente, siamo particolarmente orgogliosi di una
caratteristica da noi sviluppata,
che chiamiamo Adaptive Parameter Smoothing. Per la prima volta
nella storia dei sintetizzatori dotati
di memorie, potete agire su una
manopola o su un controllo senza
incrementi o “salti” udibili. In altre
parole, il suono cambia in modo
ASSOLUTAMENTE LINEARE. Niente
più “zipper noise”! Il Virus risponde
14
3
Prologo
dolcemente come i synth analogici
prima dell’introduzione delle
memorie digitali.
E gli utenti degli odierni sequencer
software apprezzeranno il fatto
che il Virus trasmetta immediatamente tutti i comandi che alterano
il suono sotto forma di dati di Controller MIDI o Poly Pressure (e naturalmente accetti tutti i messaggi
dei Controller e di SysEx corrispondenti). Questa caratteristica vi consente di controllare
dinamicamente il Virus e tutte le
sue funzioni tramite computer.
Benché rappresentino un ritratto
appena abbozzato, le caratteristiche elencate sopra indicano già
che vi trovate di fronte a uno strumento musicale di alta qualità ed
eccezionalmente versatile, che vi
darà infinite soddisfazioni per
molti anni a venire. Siamo certi che
potrete sfruttare al meglio
l’enorme potenziale di questo strumento superiore.
Tra l’altro: un kit di montaggio a
rack è disponibile come accessorio
opzionale per il Virus b. Contattate
il rivenditore autorizzato più vicino
per maggiori informazioni.
Tutti i nostri ringraziamenti vanno
a:
Ben Crosland, Thomas Green, Axel
Hartmann, Uwe G. Hönig, Jörg
Hüttner, Oliver Käser, Andrea
Mason, Thorsten Matuschowski,
Paul Nagel, Kai Niggemann, Rob
Papen, Wieland Samolak, Howard
Scarr, Hans-Jörg Scheffler, Jenny
Simon, Matt Skags, Joeri Vankeirsbilck, Jay Vaughan, Jens Wegerhoff e Daniel Wewer.
Buon divertimento!
Il Team di Sviluppo del Virus
Introduzione
16
4
Introduzione
IL VIRUS
Questo capitolo offre istruzioni
passo-a-passo sul funzionamento
del Virus, per coloro che si affacciano per la prima volta al mondo
dei sintetizzatori e del MIDI.
Quanto segue spiega operazioni di
base, come il collegamento del
Virus ad una sorgente di alimentazione, al vostro sistema MIDI e
sistema audio. Poi vi guideremo
attraverso una serie di esperimenti concepiti per dimostrare i
diversi gruppi di funzioni, le loro
caratteristiche di controllo ed i
compiti che svolgono.
Terminata la lettura di questa
sezione, sarete in grado di gestire
virtualmente tutte le funzioni di
generazione e di modifica del
suono del Virus. Tutte vengono
descritte grazie ad esempi pratici,
insieme alle loro caratteristiche di
controllo. Viene spiegata anche la
maggior parte delle funzioni meno
significative, accessibili dai menu.
Troverete una descrizione dettagliata e completa di tutte le funzioni del vostro nuovo
sintetizzatore nei capitoli che
seguono questa introduzione.
Ricordate che, restando nei limiti di
questa introduzione, non possiamo impartire tutte le conoscenze di acustica, sulla sintesi del
suono e sul controllo MIDI che
potreste dover o voler acquisire.
Per conoscere questi argomenti in
modo più approfondito, considerate l’idea leggere abitualmente
una o più pubblicazioni di settore
presenti nel vostro paese. Il vostro
rivenditore di strumenti musicali o
dei musicisti più esperti possono
consigliarvi le migliori riviste. E
inoltre vi è un’ampia scelta di libri
che trattano questi argomenti.
Se decidete di leggere questa
sezione, vi consigliamo di farlo
dall’inizio alla fine, invece che partire da un capitolo intermedio che
vi interessa particolarmente. Una
metafora adatta a spiegare le basi
illustrate in questa sezione
potrebbe essere una casa, in cui
ogni informazione in un capitolo
successivo è un mattone che si
appoggia su un mattone precedente, e si collega a quelli vicini.
Volete che la vostra base di conoscenze sia una struttura solida, per
non avere problemi se vi accorgeste che “manca un mattone”.
ACCESS VIRUS OS4
Il Virus
17
I Collegamenti
Prima di collegare il Virus ad una
presa di corrente e al resto del
vostro impianto, controllate che
tutti i dispositivi siano SPENTI. Se il
vostro Virus non è dotato di
tastiera, collegate la MIDI OUT del
dispositivo di trasmissione MIDI
desiderato (tastiera, computer,
sequencer hardware, etc.) alla
MIDI IN del Virus.
Collegate le uscite audio del Virus
agli ingressi audio del vostro
sistema. Per poter ricevere un
segnale, dovete come minimo collegare la presa OUT 1 R/MONO.
Però, consigliamo di collegare
anche l’uscita OUT 1 L, per sfruttare
i suoni stereo del Virus.
Effettuati i collegamenti desiderati, accertatevi che i controlli di
volume di tutti i dispositivi collegati (Virus: MASTER VOLUME,
posto in alto a sinistra sul pannello
di controllo) siano regolati al
minimo. Accedete i dispositivi in
questa sequenza: il dispositivo che
trasmette i dati MIDI (computer,
master keyboard, etc.) per primo,
poi i generatori sonori (il Virus e le
altre sorgenti di segnale), seguiti
dalla consolle di missaggio ed in
fine dall’amplificatore.
Ora, mentre trasmettete le note
sul canale MIDI 1 al Virus, alzate il
volume master dei dispositivi nello
stesso ordine in cui li avete accesi.
Tenete d’occhio gli indicatori dei
misuratori di livello della vostra
consolle di missaggio.
Ascoltare i Suoni Impostati
dal Costruttore
Le memorie dei programmi del
Virus contengono programmi
sonori (SINGLE PROGRAM) e combinazioni di suoni (MULTI PROGRAM) impostati in fabbrica. Per
ascoltare i SINGLE PROGRAM (ed
avere un’impressione iniziale delle
possibilità che il vostro nuovo strumento offre in termini sonori), controllate che la sorgente dei dati
MIDI trasmetta sul canale MIDI 1.
Premete il tasto SINGLE. Un
numero, una lettera, il numero ed il
nome del programma appaiono nel
display. Questi indicano rispettivamente il canale MIDI, il Program
18
4
Introduzione
Bank corrente (da A a D) ed il
numero e il nome del suono corrente. Se ora eseguite delle note
dovreste poter sentire questo timbro, mentre appare una nota nel
display (il punto alla fine della
stanghetta è rappresentato in nero
pieno) ogni volta che premete e
rilasciate un tasto. Se non sentite il
suono ma vedete una nota da 1/2
(la testa della nota è bianca) controllate di non trasmettere sul
canale MIDI sbagliato.
Premete il tasto VALUE per richiamare in sequenza i 128 single program del Bank A. (La manopola
VALUE è inattiva in questo modo
operativo.) Per poter ascoltare i
programmi sonori nei banchi B, C e
D, usate semplicemente i tasti
PARAMETER/BANK per passare da
un banco di programmi ad un
altro.
Troverete certi programmi contrassegnati dalle abbreviazioni “INP” o
“VOC”. Questi usano l’ingresso
audio esterno come sorgenti di
segnale per la sezione del filtro
(INP) o per il vocoder (VOC). Perciò
non sentirete nulla sino a quando
non indirizzate un segnale audio
negli ingressi audio esterni.
Ascoltare i Multi Program
Il Virus non ha solo la capacità di
produrre i SINGLE PROGAM, ma
anche delle combinazioni, consistenti di più suoni simultanei
(MIDI Multi Mode). Per richiamare i
MULTI PROGRAM, premete il tasto
MULTI e selezionate queste combinazioni di programmi con il tasto
VALUE. Il Virus ha “solo” 128 MULTI
PROGRAM, per cui non dovete
cambiare banco, come avete fatto
con i single program.
La maggioranza dei MULTI PROGRAM disponibili contengono
combinazioni di suoni controllate
da un solo canale MIDI. In questi
MULTI PROGRAM, i suoni coinvolti
sono allocati uno a fianco all’altro
(split) o uno sopra l’altro (layer)
sulla tastiera. In altri MULTI PROGRAM, i suoni sono divisi su più
canali MIDI, per semplificare il
lavoro con i sequencer. Se attivate
un MULTI PROGRAM e sentite un
solo suono, potete controllare quel
MULTI PROGRAM su più canali.
Il Vostro Primo Suono
Se non avete mai creato o modificato il suono di un sintetizzatore,
abbiamo ora il piacere di introdurvi
a questo affascinante processo.
Selezionate il single program “A127
- START -”. Premete un tasto qualsiasi della tastiera collegata. Dovreste sentire un timbro che, in
mancanza di una descrizione
migliore, è un po’ aspro o acido, ma
soprattutto è completamente statico. Dovrebbe avviarsi immediatamente dopo aver premuto un tasto
e restare in risonanza indefinitamente sino a quando il tasto è
abbassato. Non appena rilasciate il
tasto, il suono dovrebbe terminare
bruscamente. Questo suono non è
pensato per essere particolarmente piacevole; è stato concepito
per essere il più neutrale possibile
e fornire una base da cui iniziare a
creare i vostri suoni.
ACCESS VIRUS OS4
Il Virus
19
20
4
Introduzione
L’INVILUPPO
DELL’AMPLIFICATORE
Una lunga esposizione a questo
suono non può avere che un pessimo effetto sui vostri nervi, per cui
iniziamo a trasformarlo in un
segnale che potrebbe essere piacevole da ascoltare, partendo dalle
caratteristiche del volume. Trovate
la sezione AMPLIFIER in basso a
destra sul pannello del Virus. Qui vi
sono cinque potenziometri chiamati rispettivamente ATTACK ,
DECAY, SUSTAIN, TIME e RELEASE.
Questi controlli vi aiutano ad
immettere le caratteristiche del
volume, chiamate inviluppo
dell’amplificatore e a porre fine a
questo fastidioso ronzio che può
ricordare uno di quegli organi che
si ascoltano nelle colonne sonore
dei film di serie B degli anni ‘60.
Ruotate ATTA CK mentre premete
ripetutamente un tasto per sentire
una nota. Più alzate il potenziometro, maggiore è il tempo necessario
affinché il suono raggiunga il
volume massimo, dopo l’inizio
della nota. Per cui possiamo dire
che ATTAC K controlla l’aumento
iniziale del volume del suono.
Presumibilmente il potenziometro
ATTAC K si trovava in una posizione
casuale prima di effettuare la
prima regolazione. Ciononostante
il volume saliva automaticamente
al livello massimo prima di aver
iniziato a ruotare la manopola. Il
motivo è che un valore di ATTACK
pari a 0 è salvato nel programma
sonoro - START - e questo valore
resta valido sino a quando non
determinate un nuovo valore regolando la posizione del potenziometro, anche spostandolo appena.
Date un’occhiata al display del
Virus per avere un’impressione
della differenza tra questi due
valori. Il display mostra due numeri
quando agite su un potenziometro: a sinistra il valore salvato nel
programma sonoro e a destra
l’equivalente numerico al valore
ACCESS VIRUS OS4
L’Inviluppo dell’Amplificatore
21
determinato dalla posizione corrente del potenziometro.
Ricordate sempre che per un sin-
tetizzatore programmabile la posizione del controllo o del
potenziometro con indica necessariamente il valore reale della funzione relativa. Il motivo è che
quando attivate un suono, questo
riflette i valori programmati.
Dovete regolare il controllo prima
che il valore programmato sia sostituito dal valore determinato
manualmente.
Ora provate col potenziometro del
DECAY mentre premete ripetutamente un tasto per attivare una
nota. Tenete premuto il tasto per
un po’. Noterete che il volume,
dopo aver raggiunto il livello massimo alla fine della fase di attacco
(ATTAC K), si abbassa sino a raggiungere il livello minimo. Il potenziometro DECAY determina la
velocità, o nel gergo dei synth, il
‘rate’ di riduzione del volume.
Però, il livello di DECAY non sempre
scende al minimo; potete determinare un valore intermedio tra mas-
simo e minimo a cui il volume resta
costante. Questo livello è controllato a sua volta dal potenziometro
SUSTAIN.
Se il livello di SUSTAIN è impostato
al massimo, il volume non può
scendere durante la fase di DECAY;
in altre parole, in questa situazione
il potenziometro DECAY è inattivo.
Le singole funzioni di un sintetiz-
zatore sono progettate per interagire; molte funzioni sono
dipendenti da altre funzioni. In
alcuni casi ciò significa che certe
funzioni sono subordinate ad altre,
cioè l’efficacia di un controllo viene
alterata, modificata o persino completamente annullata da altre funzioni ad essa in relazione.
L’ultimo potenziometro, RELEASE,
determina la velocità di riduzione
del volume quando rilasciate il
tasto: con valori bassi il suono si
interrompe in modo relativamente brusco, e con valori alti, termina in modo più lungo e
graduale. La durata della fase di
RELEASE dipende anche dal livello a
qui si trova la curva dell’amplifica-
22 4
Introduzione
tore quando rilasciate il tasto: più
basso il livello, più breve la fase di
RELEASE. Se avete impostato una
fase breve di DECAY o SUSTAIN-TIME che è già terminata mentre il
tasto è ancora abbassato, allora
naturalmente non esiste una fase
di RELEASE udibile.
La fase successiva dell’inviluppo
dell’amplificatore è determinata
dal potenziometro SUSTAIN-TIME:
se il potenziometro si trova al centro (ore 12) indicato dal simbolo
matematico di infinito, il livello di
SUSTAIN (risonanza) resta costante
fino alla fine della nota.
Se lo ruotate in senso antiorario a
sinistra (verso FALL), il livello si
abbassa ad una velocità che
aumenta verso il livello minimo in
modo molto simile quanto è avvenuto per il potenziometro DECAY;
se ruotate il potenziometro in
senso orario a destra (verso RISE), il
livello si alza a una velocità che
aumenta verso il livello massimo e
vi resta sino a quando non rilasciate il tasto.
della durata dei dati di attack, hold
e release, influenza automaticamente un immaginario potenziometro del volume (lo alza o lo
abbassa). All’inizio della nota,
ATTAC K controlla la salita o la velocità dell’incremento sino al livello
massimo. Una volta raggiunto il
livello massimo, DECAY determina
la caduta o la velocità della riduzione sino al valore SUSTAIN, che
può variare in modo infinito tra i
livello minimo e massimo. L’inviluppo dell’amplificatore può
restare a questo valore sino alla
fine della nota, scendere sino al
livello minimo secondo quanto
determinato dal valore variabile
TIME, o anche alzarsi verso il livello
massimo. Dopo la fine della nota,
RELEASE controlla l’abbassamento
o la velocità di riduzione sino al
livello minimo. Di conseguenza, i
potenziometri di controllo ATTA CK,
DECAY, TIME e RELEASE controllano
una velocità o rate, mentre
SUSTAIN controlla effettivamente
un livello.
L’inviluppo dell’amplificatore può
essere descritto come una curva
variabile che, a seconda del tipo e
IL PRIMO FILTRO
Ora diamo un’occhiata ad un componente dei sintetizzatori considerato generalmente come l’unità
funzionale più importante, poiché
consente di modificare in modo
drastico il suono: il filtro - o nel
caso del Virus, i due filtri.
Ma prima ci concentriamo su uno
solo dei due filtri.
Trovate il potenziometro CUTOFF
(non confondetevi con CUTOFF 2!)
nella sezione FILTERS, direttamente
sopra alla sezione AMPLIFIER. Ruotate il potenziometro a sinistra e a
destra e notate come il suono
ACCESS VIRUS OS4 23
Il Primo Filtro
diviene più scuro o chiaro in risposta alla direzione in cui ruotate il
potenziometro. (Per esser certi che
l’effetto e gli esperimenti sonori
successivi siano più pronunciati,
regolate l’inviluppo dell’amplificatore così che il Virus generi un
livello costante mentre tenete premuto il tasto).
Ecco come funziona un filtro passa
basso: sopprime, o in gergo tecnico, attenua le frequenze acute di
un segnale, e permette il passaggio delle frequenze più basse. Pensate al potenziometro CUTOFF
come ad un buttafuori, ed al Virus
come al vostro locale. Potete indicare quali frequenze far entrare e
quali tener fuori. Le frequenze
sopra alla cosiddetta frequenza di
cutoff (di taglio), o frequenza del
filtro, vengono soppresse, quelle al
di sotto restano immutate. Ora trovate l’interruttore FILT 1 MODE,
sempre nella sezione FILTERS. Que-
sto permette di selezionare un
modo operativo del filtro, tra le
quattro opzioni disponibili:
LLPPPP
LL
il filtro passa basso (low
pass filter) appena spiegato.
24 4
Introduzione
HHHHPPPP il filtro passa alto (high
pass filter) che funziona in modo
opposto al filtro passa basso: sopprime le frequenze più basse di un
segnale e permette il passaggio
delle frequenze più acute.
BBPPPP
BB
sopprime entrambe le estremità
dello spettro tonale e permette il
passaggio di una banda ristretta
del suono originale.
BB
o notch che funziona in modo
opposto al filtro passa banda. Permette il passaggio delle frequenze
del segnale, ad eccezione di una
banda ristretta di frequenze
attorno alla frequenza di cutoff. Il
termine “notch” (tacca) è sufficientemente descrittivo; si può dire che
questo filtro ritagli una tacca nello
spetto del suono.
il filtro passa banda che
BBSSSS
il filtro a reiezione di banda
per farvi un’idea del modo in cui
funziona ogni filtro.
Insieme al potenziometro CUTOFF,
il potenziometro RESONANCE è il
controllo più importante di un filtro. La risonanza del filtro (filter
resonance) aumenta il volume
delle frequenze vicino alla frequenza di cutoff e sopprime le frequenze più remote. Questa
caratteristica di modellazione del
suono ha un effetto impressionante - specialmente se viene
usata insieme al low pass filter:
produce un tono nasale o “da
papera” che aumenta alzando la
resonance. Sperimentate variando
l’impostazione di RESONANCE nei
diversi modi operativi, insieme a
valori differenti di CUTOFF. Scopri-
rete che l’effetto del potenziometro RESONANCE è
notevolmente differente per il filtro a reiezione di banda rispetto
agli altri tipi di filtro: aumentando
la resonance, l’ampiezza di banda
si riduce; in altre parole, possono
passare più frequenze su entrambi
i lati della frequenza del filtro.
Ora attivate i diversi modi operativi
e ruotate il potenziometro CUTOFF
LA MODULAZIONE DEL
FILTRO
Naturalmente non è necessario
modificare manualmente il suono
agendo sulle manopole. Tutti i tipi di
modifiche del suono nel Virus possono essere eseguite automaticamente come per i precedenti
esperimenti con i controlli di volume:
l’inviluppo dell’amplificatore può
essere descritto come una curva
variabile che, a seconda del tipo e
della durata dei dati di attack, hold e
release, influenza automaticamente
un immaginario potenziometro del
volume (lo alza o lo abbassa).
Procedure simili sono applicabili
alle frequenze del filtro. La sezione
FILTERS ha il suo inviluppo indipendente, la cui struttura è identica
all’inviluppo dell’amplificatore, che
si trova direttamente sotto l’inviluppo dell’amplificatore sul pannello di controllo. Proprio come
l’inviluppo dell’amplificatore, l’inviluppo del filtro “ruota” automaticamente il potenziometro CUTOFF.
Vi è però una differenza significativa tra i due inviluppi. Con
luppo dell’amplificatore
l’invi-
, avete
ACCESS VIRUS OS4 25
La Modulazione del Filtro
sempre a che fare con un livello di
volume iniziale pari a 0, poiché
naturalmente volete che vi sia
silenzio assoluto prima dell’inizio
di una nota. Dopo la fase RELEASE,
è di nuovo essenziale che vi sia
silenzio. Con l’inviluppo del filtro,
la situazione è un po’ diversa:
l’inviluppo parte sempre dal valore
di CUTOFF determinato manual-
mente. E non è sempre detto che la
frequenza del filtro debba giungere al livello massimo.
Di conseguenza, avete bisogno di
uno strumento che limiti l’intervallo di azione effettivo del filtro.
Ecco perché il Virus ha un controllo
chiamato ENV AMOUNT (abbrevia-
zione di Envelope Amount).
Quando il potenziometro è ruotato
in senso antiorario tutto a sinistra,
il filtro non ha effetto sulla cutoff
frequency; ruotando il potenziometro verso destra, aumenta
l’effetto che l’inviluppo del filtro ha
sulla frequenza del filtro. Il livello
dell’inviluppo potrebbe trovarsi al
di fuori dello spettro udibile
quando il filtro è già stato parzialmente aperto col potenziometro
CUTOFF o è stato manipolato da
altri controlli. Nei casi estremi in
cui il filtro è già completamente
26 4
Introduzione
aperto, la frequenza del filtro non
può essere aumentata, indipendentemente da come impostate
ENV AMOUNT.
Sperimentate con impostazioni
differenti di ENV AMOUNT, CUTOFF
e RESONANCE per i diversi modi
operativi del filtro. Provate anche a
variare le impostazioni dell’inviluppo dell’amplificatore. Scoprirete
che già con questi pochi parametri
siete in grado di ottenere una
vasta quantità di impostazioni del
suono. Se siete tra i molti musicisti
che associano naturalmente timbri
e strumenti, potrete notare come
molte impostazioni producono
suoni che ricordano strumenti a
corda: alcuni pizzicati in vari modi,
altri suonati con l’archetto.
Per il prossimo esperimento impostate l’inviluppo dell’amplificatore
così da sentire un livello costante
quando premete e tenete una
nota. Ora disattivate l’inviluppo del
filtro impostando ENV AMOUNT a
0. Impostate Filter-1 sul modo low
pass e riducete la frequenza del filtro sino a quando non avvertite
appena un segnale impastato
quando suonate nel registro
medio.
Ora suonate note un poco più acute
e basse. Troverete che le note più
basse hanno un maggior contenuto
armonico, mentre quelle più acute
suonando più scure ed il loro
volume si riduce sino a che le note
sono completamente inudibili.
Potreste già sospettare la ragione di
questo comportamento: suonando
note più basse, porzioni più grandi
del segnale vengono a trovarsi al di
sotto della frequenza di taglio
(cutoff frequency), mentre le note
più acute hanno porzioni del
segnale crescenti che vengono a
trovarsi al di sopra della cutoff frequency e di conseguenza vengono
soppresse sino a quando la fondamentale e l’ultima porzione udibile
del segnale non è silenziata.
Per evitare questo effetto - o se desiderate, per amplificarlo - potete
influenzare la cutoff frequency con
l’intonazione (altezza) della nota,
cioè (in termini MIDI) il note number
(numero della nota). L’intensità di
questa influenza è determinato dal
potenziometro KEY FOLLOW.
KEY FOLLOW è il tipico parametro
bipolare: il suo raggio di azione
non è limitato alla direzione positiva dello spettro (da 0 ad un mas-
simo di 127). I controlli bipolari
agiscono anche sui valori negativi,
in questo caso dal massimo negativo di -64 sino a 0 e su fino al massimo positivo di +63. Perciò, se il
potenziometro si trova al centro
(ore 12, o 0) l’altezza delle note corrispondenti ai tasti della vostra
tastiera non ha effetto sulla cutoff
frequency. Ruotando invece il
potenziometro KEY FOLLOW in
senso orario verso l’intervallo di
controllo positivo, il filtro si apre
maggiormente per le note più
acute. Per le note più basse, il filtro
si richiude. Se ruotate il potenziometro in senso antiorario verso
l’intervallo di controllo negativo,
l’effetto del KEY FOLLOW viene
invertito. Nel Virus, incontrerete di
nuovo questa caratteristica - controllo dell’intensità con un parametro bipolare - insieme ad altre
sorgenti e destinazioni di modulazione.
Ora sperimentate liberamente con
impostazioni di KEY FOLLOW differenti ed agite sulle impostazioni
tramite il potenziometro CUTOFF. E
ricordate anche di far entrare in
gioco tutti gli altri parametri che
avete incontrato sino a qui.
ACCESS VIRUS OS4 27
Lo Stadio Saturation
LO STADIO
SATURATION
Nella catena del segnale del Virus,
il Filter-1 viene seguito da uno stadio detto saturation. Grazie ad
esso potete aggiungere armonici
al segnale filtrato tramite la distorsione. Trovate e premete il tasto
EDIT nella sezione FILTERS.
01111111111111111112
1 SATURATION
Curve Off≤
61111111111111111154
Il display indica “SATURATION
CURVE OFF”, il che significa che la
curva di saturazione è disattivata.
Con i tasti VALUE o col potenziometro VALUE, ora potete selezionare
tra diverse curve di saturation/
distorsione. Oltre alle ‘distortion
curve’, lo stadio SATURATION offre
altri effetti DSP come shaper, rectifier e filter. Questi vengono spiegati
dettagliatamente nel capitolo sullo
stadio SATURATION.
Ora vorremmo citare il potenziometro OSC VOL nella sezione
MIXER. La porzione dell’intervallo
di controllo dall’estrema sinistra
28 4
Introduzione
sino al centro (ore 12) determina il
volume del segnale in ingresso
della sezione del filtro. La porzione
dell’intervallo di controllo che si
trova a destra del centro (oltre ore
12) non produce un aumento di
volume: incrementa semplicemente l’intensità di saturation o
distorsione. Questo effetto si
ottiene solo se attivate una curva
di saturation. Anche l’intensità dei
restanti effetti DSP disponibili
viene controllata dalla manopola
OSC VOL.
Fate tutti gli esperimenti che desiderate con le diverse curve satura-tion, e ricordate di variare le
impostazioni di OSC VOL. Notate
come impostazioni differenti di
CUTOFF e RESONANCE influenzando la curva saturation.
IL SECONDO FILTRO
Avrete probabilmente notato che
aggiungendo un po’ di saturation
al segnale ottenete un suono piuttosto pesate ed aggressivo - specialmente con un basso livello
della frequenza del filtro ed una
risonanza elevata. Penserete probabilmente che questi tipi di suoni
sono buoni candidati per un ulteriore filtraggio. Abbiamo avuto la
stessa idea, e questa è una delle
ragioni per cui il Virus è dotato di
un altro filtro per voce.
ACCESS VIRUS OS4 29
Il Secondo Filtro
Il design tecnico del secondo filtro
è identico al primo, per cui non lo
spieghiamo con lo stesso dettaglio
dedicato al primo. Però, vi sono
alcune differenze nella gestione
del secondo filtro:
Solo due controlli del Virus sono
dedicati esclusivamente al Filter-2:
CUTOFF 2 e FILT 2 MODE.
Le manopole RESONANCE, ENV
AMOUNT e KEY FOLLOW possono
essere allocate ad uno dei due filtri
o ad entrambi simultaneamente.
Usate i due tasti SELECT posti tutti
a destra nella sezione FILTERS per
selezionare il modo operativo desiderato. Per esempio, se premete il
tasto FILT 2 SELECT, i valori impostati con i potenziometri RESO-NANCE, ENV AMOUNT e KEY
FOLLOW si applicano solo al Filter-
2. I parametri corrispondenti del
Filter-1 restano invariati. Se invece
premete entrambi i tasti SELECT
contemporaneamente, i valori
immessi si applicano nello stesso
modo ai Filter 1 e 2.
parametri agiscano sui due filtri.
Però, dovete ancora sentire realmente l’effetto del Filter-2 sul
segnale, poiché viene escluso dal
percorso del segnale udibile del
Virus.
Prima di iniziare il prossimo esperimento, disattivate SATURATION,
impostate l’ENV AMOUNT dell’inviluppo del filtro a zero e impostate
CUTOFF 2 al centro (ore 12) così che
il Filter-2 abbia sempre la stessa
cutoff frequency del Filter-1 (spiegheremo CUTOFF 2 fra poco). Impo-
state CUTOFF su un valore
intermedio e ruotate il potenziometro RESONANCE in senso antiorario tutto a sinistra per ottenere
un suono relativamente scuro. Ora
trovate il potenziometro FILTER BALANCE sul lato superiore destro
del pannello di controllo e ruotatelo da sinistra a destra. Noterete
che il suono diviene più opaco ruotando il potenziometro verso il
centro (ore 12) e in qualche modo
più brillante all’estrema destra
dell’intervallo di controllo, rispetto
all’estrema sinistra.
Nel programma sonoro usato per i
nostri esperimenti, i LED di
entrambi i tasti sono illuminati,
così che tutte le regolazioni dei
La ragione di questo effetto è che
quando ruotate il potenziometro
FILTERBALANCE tutto a sinistra, è
30 4
Introduzione
udibile solo il Filter-1. Quando ruotate il potenziometro a destra, il
Filter-2 entra a far parte, seguendo
il Filter-1, della catena del segnale.
Quando ruotate il potenziometro
FILTERBALANCE in senso orario, il
Filter-1 viene escluso dalla catena
del segnale sino a quando, nella
posizione tutta a destra, è attivo ed
udibile solo il Filter-2.
Ogni filtro del Virus offre normalmente 2 poli. Però nel modo operativo FILTER ROUTING SER 6, il Filter-
1 funziona a 4 poli, così che il
segnale che attraversa il Filter-1
(FILTER BALANCE tutto a sinistra)
viene tagliato più drasticamente
quando attraversa il Filter-2 (FILTER BALANCE tutto a destra). Quando
impostate il potenziometro FILTER BALANCE al centro (ore 12) - come
abbiamo detto prima - i due filtri
sono collegati in serie, il che significa che rispondono come un singolo filtro a 6 poli e di
conseguenza di una pendenza
molto forte. Ecco perché il segnale
in ingresso viene tagliato in modo
sostanziale, regolando il potenziometro in questa posizione.
differenti pendenze. Ruotate il
potenziometro CUTOFF o attivate
l’inviluppo del filtro (per entrambi i
filtri!) per sentire i filtri in azione.
Il potenziometro CUTOFF 2 è una
caratteristica speciale: controlla la
cutoff frequency del secondo filtro,
ma è subordinato al potenziometro CUTOFF posto appena sopra. In
altre parole, nella posizione centrale (ore 12) la frequenza selezionata manualmente del Filter-2 è
identica a quella del Filter-1.
Quando ruotate il potenziometro a
sinistra il livello della cutoff frequency del Filter-2 viene incrementato relativamente al Filter-1,
quando ruotate il potenziometro a
destra il livello della cutoff frequency viene ridotto relativamente. Ora quando regolate il
potenziometro CUTOFF, agite sulla
cutoff frequency di entrambi i filtri
nella stessa misura! Questa caratteristica vi permette di determinare una differenza di valore nelle
frequenze dei filtri (chiamato offset) col potenziometro CUTOFF2,
che resta costante quando regolate il potenziometro CUTOFF.
Sperimentate con posizioni diverse
di FILTER BALANCE per provare le
Ecco un altro esperimento in cui
scoprirete nuove caratteristiche di
ACCESS VIRUS OS4 31
Il Secondo Filtro
filtraggio che sono tipiche del
Virus:
Impostate il potenziometro FILTER
BALANCE al centro (ore 12) e
CUTOFF 2 al livello massimo. Il
modo operativo FILTER ROUTING
deve restare SER 6. Impostate
CUTOFF e RESONANCE su un valore
intermedio e selezionate una curva
di SATURATION chiaramente udi-
bile.
Ora potete filtrare questo segnale
complesso prodotto da una combinazione dello stadio saturation ed
ancora dal Filter-1. Ruotate il
potenziometro CUTOFF 2 lenta-
mente verso il centro (ore 12). Ora
potete sentire come il Filter-2
modifica gradualmente il segnale
distorto. Ora potete impostare un
valore di RESONANCE per il Filter-2
se premete il tasto FILT 2 SELECT e
ruotate il potenziometro RESO-NANCE nella posizione desiderata.
Impostate il potenziometro
CUTOFF 2 in un posizione a destra
del centro. Questa configurazione
può essere descritta come un set
up complesso non-lineare del filtro, in cui la cutoff frequency è controllata col potenziometro CUTOFF.
Potete immettere un’ampia
gamma di opzioni che modificano
il suono tramite CUTOFF 2. Provate
anche a modificare le risonanze di
entrambi i filtri e la curva di SATU-RATION per scoprire caratteristiche
di filtraggio differenti.
Ora sperimentate con i diversi
modi operativi del filtro ed ascoltate attentamente l’effetto dei
parametri RESONANCE, ENV AMOUNT e KEY FOLLOW insieme al
tasto SELECT. Ricordate che le probabilità di escludere completamente il suono sono
sostanzialmente maggiori usando
entrambi i filtri: per esempio, se il
primo filtro viene usato come
passa basso con una cutoff frequency bassa ed il secondo come
passa alto con una cutoff frequency elevata, il Virus non genera
un segnale udibile quando impostate il potenziometro FILTER BALANCE al centro (ore 12).
Indipendentemente dall’opzione
di FILTER ROUTING scelta, lo stadio
SATURATION si trova sempre a valle
del Filter-1, cioè dopo Filter nella
catena del segnale.
32 4
Introduzione
FILTER ROUTING
Il parametro finale che spieghiamo
ora è FILTER ROUTING. Questa
caratteristica offre diverse opzioni
di collegamento dei filtri che permettono di far funzionare i filtri in
serie, cioè collegati uno dopo l’altro
nella catena del segnale, o in parallelo, che significa fianco a fianco
nel percorso del segnale:
SER-4 I filtri sono collegati in
serie; con due poli ognuno (12dB/
Ott.), entrambi i filtri hanno la
stessa pendenza per un totale di
un filtro a quattro poli (24dB/Ott.).
SPLIT I filtri sono collegati in
parallelo ed hanno due poli
ognuno (12dB/Ott.). Inoltre, ricevono segnali in ingresso indipendenti (più avanti ci spiegheremo
meglio). Ognuno dei due oscillatori
invia il suo segnale in uno dei due
filtri, i cui segnali possono essere
diffusi nel panorama stereofonico
tramite un parametro chiamato
UNISON Pan Spread.
SER-6 I filtri sono collegati in
serie; il Filter-1 ha quattro poli
(24dB/Ott.), il Filter-2 ha due poli
(12dB/Ott.) per cui la pendenza
totale equivale a sei poli (36dB/
Ott.).
PAR-4 I filtri sono collegati in
parallelo ed hanno due poli
ognuno (12dB/Ott.).
ACCESS VIRUS OS4 33
Filter Routing
Ecco le possibilità di collegamento dei filtri (filter routing) del Virus.
34 4
Introduzione
IL PRIMO OSCILLATORE
Sino ad ora, abbiamo rivolto la
nostra attenzione esclusivamente
alle funzioni di modifica del suono
e siamo sempre partiti dallo stesso
materiale di base: la cosiddetta
forma d’onda a dente di sega. Questa forma d’onda è particolarmente adatta come punto di
partenza neutrale poiché contiene
tutta la scala naturale degli armonici, e da al filtro molto materiale
di qualità su cui lavorare.
I filtri, eccetto il notch filter o il filtro a reiezione di banda (band stop
- BS), tagliano le estremità dello
spettro sonoro, per cui, per esempio, un segnale suona più cupo
dopo aver attraversato un filtro
passa basso (low pass). Potete
facilmente immaginare che questo
tipo di modifica del suono è
sostanziale ma insufficiente per
creare differenze timbriche più sottili. Per esempio il timbro di una
tromba differisce significativamente da quello di un saxofono,
anche se nessuno potrebbe sostenere seriamente che uno dei due
strumenti abbia un tono più scuro
dell’altro.
Ciò che ci serve è una possibilità di
modifica del suono per la porzione
di un segnale che il filtro lascia passare. E naturalmente ci serve anche
uno strumento per determinare
l’intonazione di un segnale. Nei sintetizzatori, entrambi questi compiti vengono svolti dagli oscillatori.
Essi oscillano ad un’altezza variabile
che può essere modulata e generano anche forme d’onda differenti
che danno ai filtri una varietà di
materiale più ampia su cui lavorare.
Il Virus è dotato di due oscillatori
principali e di un cosiddetto suboscillatore. Diamo prima un’occhiata
all’Oscillator 1, che è l’oscillatore che
avete già sentito in azione durante i
vostri esperimenti sino ad ora.
Selezionate lo stesso suono di base
con cui abbiamo iniziato. Ora
modificate l’inviluppo dell’amplificatore così da lavorare con un
suono meno ruvido, ma non eseguite modifiche col filtro o con
saturation per sentire il suono più
puro del segnale dell’oscillatore.
Trovate la sezione “1”, posta in
un’area separata a sinistra nella
sezione OSCILLATORS. Ora control-
late i due potenziometri SHAPE e
ACCESS VIRUS OS4 35
Il Primo Oscillatore
WAVE SEL/PW. Questi permettono
di determinare la forma d’onda e di
conseguenza lo spettro tonale
dell’Oscillator 1.
Nel programma sonoro, SHAPE è
preimpostata al centro (ore 12), che
equivale al valore 64. Sul potenziometro, questa posizione è identificata tramite una rappresentazione
grafica di un’onda a dente di sega.
Ora potete capire chiaramente perché questa forma d’onda si chiama
“a dente di sega.” Tenete premuto
un tasto e ruotate lentamente il
potenziometro in senso orario.
Dovreste poter sentire come il tim-
bro suona progressivamente più
vuoto. Potreste dire che questo
effetto “smagrisce” il suono, ma in
ogni caso, l’intero spettro del timbro viene modificato in misura
uguale, con un risultato sull’audio
che i filtri non possono ottenere.
La forma d’onda che è udibile
quando ruotate il potenziometro
SHAPE tutto a destra è la cosiddetta onda impulsiva (pulse wave).
La rappresentazione grafica di questa forma d’onda sul pannello di
controllo vi da una buona idea del
suo aspetto. È unica perché la
durata dell’impulso negativo è
uguale alla durata dell’impulso
positivo: ha un’ampiezza
dell’impulso pari al 50%. Il timbro
di un’onda impulsiva è differente
da quello di un’onda a dente di
sega perché non contiene tutte le
armoniche della scala naturale
delle armoniche, ma solo quelle
dispari, cioè la prima (la nota fondamentale che determina l’intonazione), la terza, la quinta, e così via.
Ruotando il potenziometro SHAPE
dall’intervallo di controllo
dell’onda a dente di sega verso
quello dell’onda impulsiva, state
effettivamente escludendo tutte le
altre armoniche dal mix, ed ecco
36 4
Introduzione
perché il suono diviene meno corposo.
Potete continuare a modificare il
suono riducendo la simmetria
dell’onda impulsiva. Col Virus,
potete eseguire questa modifica al
suono tramite il potenziometro,
WAVE SEL/PW (PW = pulse width)
A CONDIZIONE CHE IL POTENZIOMETRO SHAPE SI TROVI IN UNA
POSIZIONE NELLA METÀ DESTRA
DELL’INTERVALLO DI CONTROLLO
(OLTRE ORE 12). Ruotate il potenziometro WAVE SEL/PW lentamente
da sinistra a destra e lasciate il
potenziometro SHAPE tutto a
destra. Ora potete sentire come il
contenuto di acuti del suono
aumenta mentre il suono diviene
ancor più fine. All’estrema destra, il
segnale non è più udibile perché
l’ampiezza dell’impulso è equivalente a 0% e di conseguenza l’onda
non oscilla più.
Partendo dalla posizione centrale
(ore 12) indicata dall’onda a dente
di sega, ruotate il potenziometro
SHAPE in senso antiorario verso
sinistra. Ora potete sentire come
gli armonici vengono progressivamente esclusi dal segnale sino a
sentire solo la nota fondamentale.
Questo suono viene prodotto da
una cosiddetta onda sinusoidale
(sine wave), una delle altre 64
forme d’onda che avete a disposizione per generare i suoni. Queste
forme d’onda possono essere
anche attivate tramite WAVE SEL/
PW (WAVE SEL: Wave Select), A
CONDIZIONE CHE IL POTENZIOMETRO SHAPE SI TROVI IN UNA POSIZIONE NELLA METÀ SINISTRA
DELL’INTERVALLO DI CONTROLLO
(PRIMA DELLE ORE 12). Indipendentemente dall’impostazione corrente di SHAPE, potete anche
selezionare un’onda nel menu EDIT
alla voce OSCILLATOR 1 WAVE.
Procedete e controllate le diverse
forme d’onda. La seconda delle 64
onde è un’onda triangolare, e le
forme d’onda restanti rappresentano ognuna una miscela timbrica
caratteristica. Dopo che vi siete
familiarizzati con questa materia
prima, sperimentate con i parametri
delle sezioni FILTERS e AMPLIFIER
con cui avete già lavorato (non
dimenticate SATURATION e la fun-
zione corrispondente del potenziometro OSC VOL), per iniziare a capire
come le diverse forme d’onda
rispondono alle modifiche dei i filtri,
di saturation e dell’amplificatore.
IL SECONDO
OSCILLATORE
Come già affermato, oltre alle altre
sorgenti sonore, il Virus offre un
secondo oscillatore. A giudicare
dalla quantità di controlli nella
sezione di questo oscillatore sul
pannello di controllo, avrete probabilmente già intuito che ha più
opzioni per la modifica del suono
di Oscillator 1.
Selezionate il timbro di base usato
all’inizio; cambiate l’inviluppo
dell’amplificatore secondo i vostri
gusti. Nel programma, il potenziometro OSC BAL (Oscillator Balance)
nella sezione MIXER è preimpostato tutto a sinistra. Per sentire
l’Oscillator 2, ruotate a destra il
potenziometro OSC BAL (Oscillator
Balance) nella sezione MIXER.
Verso la posizione centrale (ore 12)
sentirete come si modifica il timbro, e ruotando il potenziometro
verso destra, come si riduce l’intensità di questa modifica. Questo
effetto è conosciuto come effetto
comb filter (filtro a pettine).
Avviene quando vengono mixati
due segnali con la stessa frequenza
ma lunghezze di fase differenti.
ACCESS VIRUS OS4 37
Il Secondo Oscillatore
Premete più volte lo stesso tasto
della vostra tastiera con OSC BAL al
centro (ore 12). Dovreste notare che
ogni nota ha un tono leggermente
differente. Gli oscillatori sono la
causa di questo effetto. Gli oscillatori del Virus oscillano liberamente, di conseguenza per ogni
nota suonata, la fase tra i due oscillatori è differente. Per ora, lasciate
la manopola OSC BAL al centro (ore
12).
Conoscete già le manopole SHAPE
e WAVE SEL/PW dell’Oscillator 1. Le
loro funzioni sono identiche per
l’Oscillator 2, per cui non torneremo a spiegarle.
Trovate il potenziometro DETUNE e
ruotatelo lentamente a destra
dalla posizione tutta a sinistra (che
38 4
Introduzione
è preimpostata nel programma
sonoro). Potete sentire il timbro
che inizia ad oscillare ruotando il
potenziometro più verso destra, e
come questo effetto di vibrato
aumenti sino a quando l’Oscillator
2 non suona distintamente scordato rispetto all’Oscillator 1. Questa oscillazione o effetto di vibrato
ha una tradizione molto popolare
nei sintetizzatori. Viene usato per
ottenere effetti di chorus, creare
suoni che ricordano strumenti a
corda/ sezioni di archi o semplicemente per irrobustire il suono.
Il potenziometro SEMITONE vi permette di trasporre l’Oscillator 2 di
+/- 4 ottave in intervalli di semitono mentre l’Oscillator 1 mantiene l’intonazione. Questa
caratteristica è particolarmente
interessante se usata insieme ad
altre due funzioni dell’oscillatore:
sincronizzazione e frequency
modulation.
Trovate e attivate il tasto SYNC
nella sezione dell’OSCILLATOR 2 (il
LED deve illuminarsi). La funzione
synchronization forza l’Oscillator 2
a riavviare il ciclo della sua onda
nello stesso momento in cui la
forma d’onda dell’Oscillator 1 inizia
il suo ciclo. L’effetto iniziale di questa misura, è che il timbro oscillante che risultava scordando e
mixando i segnali degli oscillatori
scompare.
L’effetto SYNC diventa davvero
interessante quando trasponete
l’Oscillator 2 verso l’alto rispetto
all’Oscillator 1 con il potenziometro
SEMITONE. Ciò che avviene è che il
ciclo dell’onda dell’Oscillator 2
viene interrotto non appena
l’Oscillator 1 inizia il suo ciclo.
L’intonazione del secondo oscillatore non ha più l’effetto che ci si
aspetta, genera invece timbri speciali, in certi casi per mancanza di
una descrizione migliore, degli
effetto “urlanti”.
L’altro effetto che deriva dalla
manipolazione dell’intervallo tra
gli oscillatori è la modulazione di
frequenza (FM). Essa genera nuovi
spettri sonori in cui il segnale del
primo oscillatore controlla la frequenza del secondo oscillatore in
modo simile a come i filtri possono
essere controllati dagli inviluppi. E
anche qui avete un potenziometro
che permette di controllare l’intensità: FM AMOUNT. Di base, questo
effetto è simile a un vibrato, ben-
ché si tratti di un vibrato estremamente veloce con una frequenza
all’interno dello spettro udibile.
Questo segnale non viene realmente percepito come un effetto
di vibrato. Invece, sentite una
modulazione del suono, in certi
casi, anche drastica. Scegliete
l’onda sinusoidale pura per l’Oscillator 2. Unita ad un’onda sinusoidale, la frequency modulation
genera spettri sonori cristallini, in
certi casi scampanellanti.
Nel Virus potete combinare le due
funzioni chiamate oscillator synchronization (SYNC) e frequency modulation (FM AMOUNT), per generare un
nuovo spettro armonico. Attivate
SYNC e sperimentate con FM
AMOUNT. Provate anche impostazioni differenti di SEMITONE e
diverse forme d’onda dell’Oscillator.
Il Virus ha un terzo oscillatore principale che vi permette di creare
ulteriori oscillazioni e spettri
sonori. Potete accedere ai parametri di questo oscillatore, che sono
descritti in un capitolo successivo,
dal menu OSCILLATOR EDIT.
ACCESS VIRUS OS4 39
La Sezione MIXER
LA SEZIONE MIXER
Avete già incontrato due parametri
della sezione MIXER: OSC BAL
determina il rapporto di miscelazione tra gli Oscillatori 1 e 2; nella
metà sinistra del suo intervallo di
controllo, OSC VOL determina il
volume complessivo del mix degli
oscillatori. Nella metà del suo
intervallo di controllo che va dalla
posizione centrale all’estrema
destra, OSC VOL aumenta l’intensità di saturation quando è stata
attivata una curva SATURATION.
Ora daremo un’occhiata più ravvicinata all’elemento di controllo
finale, il potenziometro SUB OSC:
controlla il volume del quarto oscillatore, il cosiddetto SubOscillatore, che funziona sempre
un’ottava sotto all’Oscillator 1.
Il SubOscillator viene mixato al
segnale del mix principale degli
Oscillatori 1 e 2 secondo quanto
determinato dal potenziometro.
OSC BAL. Il volume complessivo del
mix composito viene controllato
dal potenziometro OSC VOL. L’unico
altro parametro disponibile per il
SubOscillator è accessibile dal
40 4
Introduzione
menu OSCILLATOR EDIT dove
potete selezionare una forma
d’onda triangolare o impulsiva
(SUB OSCILLATOR WAVE SQUARE/
TRIANGLE).
Un’altra sorgente di segnale
interna del Virus non ha controlli
visibili sul pannello: il Noise Generator (generatore di rumore). I
parametri dedicati sono il suo
volume e colorazione (NOISE
Volume e Color nel menu OSCILLA-TOR EDIT). Nella posizione centrale
di NOISE Color il Noise Generator
produce rumore bianco. Ricordate
che il livello del Noise Generator
non è soggetto al volume generale
controllato dal potenziometro OSC VOL. In altre parole, è udibile anche
se OSC VOL è impostato a zero.
Il ring modulator (modulatore ad
anello) del VIRUS è una nuova sorgente sonora. L’uscita dei due oscillatori viene moltiplicata per creare
suoni interessanti ricchi di sovratoni enarmonici. Questi sovratoni
dipendono molto dalla coerenza di
frequenza di entrambi gli oscillatori e dalle forme d’onda. La coerenza di frequenza può essere
cambiata, per esempio col parametro SEMITONE dell’OSC2. Per sentire anche il ring modulator usate
EDIT: RINGMODULATOR VOLUME
(nel Menu OSCILLATOR EDIT). Se il
RINGMODULATOR VOLUME è a
zero, il ring modulator è inattivo.
OSC VOL non influenza il livello del
ring modulator (o il volume del
rumore). Perciò il livello del segnale
originale dell’oscillatore può essere
regolato indipendentemente dal
ring modulator. Controllate cosa fa
il ring modulator quando selezionate un’onda sinusoidale per Oscillator 1 e 2.
Ora possiamo proseguire e risolvere i misteri del flusso del segnale
determinato dal modo operativo
SPLIT di FILTER ROUTING: qui
l’Oscillator 1 ed il SubOscillator
sono indirizzati al Filter-1, mentre
Oscillator 2 ed il Noise Generator
sono indirizzati al Filter-2. Benché
le sorgenti sonore vengano suddivise in due percorsi di segnale,
potete ancora controllare i livelli di
volume dei differenti elementi così
come OSC VOL nel solito modo.
ACCESS VIRUS OS4 41
Gli LFO
GLI LFO
Quando abbiamo iniziato questa
serie di esperimenti con i suoni,
abbiamo promesso che molte delle
funzioni del Virus possono essere
“programmate” così da venire eseguite automaticamente. Avete già
imparato come controllare il
volume e le frequenze di cutoff di
entrambi i filtri, così come l’intonazione e l’intensità della modulazione di frequenza dell’Oscillator 2
tramite inviluppi “preprogrammati”. Queste possibilità sono
ottime, ma avete già incontrato
numerose funzioni che sarebbe
utile poter programmare così che
siano eseguite automaticamente.
E naturalmente gli inviluppi sono
sorgenti di modulazione perfette,
ma dovete suonare una nota ogni
volta che volete avviare un inviluppo. Durante i vostri esperimenti avrete probabilmente
incontrato una funzione o due che
vorreste controllare in modo periodico - indipendentemente dalle
note. Certe caratteristiche che vengono in mente sono tecniche tradizionali come il vibrato (oscillazione
periodica dell’intonazione) e il tremolo (oscillazione periodica del
42 4
Introduzione
volume). Un’altra opzione che
potreste voler avere a disposizione è il controllo casuale dei
parametri.
Col Virus, questi compiti vengono
svolti dagli LFO (low frequency
oscillator - oscillatori a bassa frequenza) che oscillano a frequenze
al di sotto dello spettro udibile. Un
LFO è simile agli oscillatori già
incontrati, ma oscilla molto più
lento, così che il suo segnale in
uscita non è udibile dall’orecchio
umano. Perciò, a cosa servono se
non possiamo sentirli? Gli LFO
sono usati in modo molto simile
agli inviluppi, con la differenza
principale che si ripetono indefinitamente.
LFO 1
Partite dal solito suono di base o
scegliete un suono modificato di
vostro gusto. Trovate il potenziometro RATE nella sezione dell’LFO 1
del pannello di controllo. Il potenziometro RATE ha un LED che
indica la velocità dell’LFO e la sua
forma d’onda. Ruotate il potenziometro RATE e controllate come il
lampeggiare del LED indica il cam-
biamento di velocità mentre ruotate il potenziometro.
Per ora non siete in grado di sentire
l’effetto dell’LFO poiché la sua
intensità di modulazione è impostata a 0 nel programma sonoro.
Per cambiare questa impostazione,
dovete usare il tasto AMOUNT che
funziona insieme alla fila di cinque
LED verticali OSC 1, OSC 2, PW 1+2,
RESO 1+2 ed ASSIGN: premete il
tasto AMOUNT ripetutamente e
osservate come i LED lampeggiano
in successione (i LED OSC 1 e OSC 2
lampeggiano separatamente ed
anche all’unisono). Le destinazioni
di modulazione corrispondenti
appaiono nel display, assieme ai
ACCESS VIRUS OS4 43
Gli LFO
valori dell’intensità di modulazione determinati dal potenziometro VALUE e dai tasti VALUE.
(Potete scorrere tra le destinazioni
di modulazione tramite il tasto
PARAMETER dopo aver premuto
una volta il tasto AMOUNT.) Dopo
aver immesso un valore diverso da
0 per una destinazione di modulazione, il LED corrispondente si illumina in modo continuo. Ciò vi
indica immediatamente che è in
corso una modulazione anche
quando il display indica altri tipi di
operazioni.
Ecco le definizioni delle destinazioni di modulazione
(modulation target):
OSC-1 si riferisce alla frequenza
dell’oscillatore 1
OSC-2 si riferisce alla frequenza
dell’oscillatore 2
PW 1+2 significa che l’ampiezza
dell’impulso di entrambi gli oscillatori viene controllata all’unisono
RESO 1+2 si riferisce alla risonanza di entrambi i filtri. Ricordate
che benché ad ogni gruppo di questi parametri sia assegnata
un’intensità di modulazione
comune, potete comunque immettere manualmente impostazioni
differenti che modificano il suono.
In altre parole, il risultato udibile di
una modulazione comune varia a
seconda dei valori determinati per
gli altri parametri.
ASSIGN Qui potete selezionare
liberamente qualsiasi destinazione
di modulazione.
Modulate i cinque parametri separatamente e in combinazione con
intensità differenti. Provate a
immaginare il suono che otterrete
quando modulate il primo oscillatore, il secondo oscillatore o
entrambi contemporaneamente, e
vedete se il risultato corrisponde
alle aspettative. Se potete predire
in modo abbastanza affidabile il
risultato delle modifiche del
suono, avete compreso chiaramente le informazioni spiegate
sino ad ora, e potete usare le vostre
conoscenze per creare i suoni specifici che avete in mente.
44 4
Introduzione
Durante il corso degli esperimenti,
è perfettamente possibile che
abbiate generato modulazioni che
non hanno alcun effetto sul suono,
per esempio se modulate la frequenza dell’Oscillator 2 benché sia
escluso dal mix degli oscillatori.
Quando incorrete in questo tipo di
problema, controllate il percorso
del segnale, se una configurazione
è in conflitto con le altre, e memorizzate la situazione, il problema e
la soluzione. Se questa diventa
un’abitudine, non sarete colti dal
panico quando vi trovate in situazioni simili; restate freddi, analizzate il suono inaspettato e
correggete il mix.
Ora state usando una forma d’onda
triangolare per l’LFO. Non dovreste
avere problemi ad associare le fluttuazioni periodiche verso l’alto e
verso il basso del parametro di
destinazione con questa forma
d’onda. Ora attivate le altre forme
d’onda disponibili per l’LFO 1 e provate a immaginare la rispettiva
forma d’onda e ad associarla ai
risultati della modulazione.
La terza forma d’onda è una dente
di sega discendente. Potete convertirla in una dente di sega ascen-
dente semplicemente immettendo
le intensità di modulazione negative richieste (AMOUNT).
Nell’impostazione WAVE, avete
accesso a 64 forme d’onda per
l’LFO. Selezionatele nel display con
i tasti VALUE:
S&H (Sample and Hold) è una
modulazione casuale “a gradini”.
Qui vengono generati valori di
modulazione casuali. Il valore
viene mantenuto sino al beat successivo, poi salta bruscamente ad
un nuovo valore casuale.
S&G (Sample and Glide) è una
modulazione casuale continua.
Qui valori casuali si alternano
senza soluzione di continuità, alla
velocità determinata dalla modulazione casuale del valore RATE.
Le seguenti 62 forme d’onda sono
identiche alle onde digitali della
sezione dell’oscillatore. Queste
possono essere usate per creare
interessanti effetti ritmici.
Continuate i vostri esperimenti con
differenti forme d’onda dell’LFO.
Sappiate che dopo un breve intervallo di tempo non percepite più
chiaramente le intensità di modu-
ACCESS VIRUS OS4 45
Gli LFO
lazione minime - a seconda della
forma d’onda e dalla destinazione
della modulazione (per es. S&G a
+1 per OSC 1 o 2). Queste però animano il suono, donandogli una
certa vitalità. La chiave di molti
grandi suoni sta in questi tipi di
modulazioni minime.
Potreste esservi accorti che gli LFO
del Virus sono polifonici:
se vengono eseguite più note
simultaneamente, queste sono
controllate da LFO dedicati,
ognuno con una velocità leggermente variata. Questo effetto da
vita al suono degli accordi, specialmente quando vengono mantenuti in risonanza. Per aumentare
questo effetto, attivate LFO 1 KEY
FOLLOW nel Menu LFO-EDIT.
Questa funzione vi permette di
controllare la velocità degli LFO
tramite l’intonazione, o per essere
più precisi, tramite i note number
MIDI, così che le note più acute
generino velocità maggiori
dell’LFO. Di conseguenza, quando
premete e tenete più note, sentirete tutti i tipi di fluttuazioni periodiche sostanzialmente differenti.
In fine, gli LFO possono essere usati
come inviluppi aggiuntivi. Il controllo di questo effetto è il tasto
ENV MODE. Quando premete questo tasto, avvengono due cose: per
prima cosa, l’LFO non inizia più i
suoi cicli periodicamente, ma solo
una volta, e in sincrono con l’inizio
di una nota, poi, l’intervallo di controllo attivo dell’LFO passa da bipolare (in entrambe le direzioni dalla
posizione zero) a unipolare (da zero
in una sola direzione). Sappiate che
ciò si applica alla destinazione di
modulazione ma non all’intensità
di modulazione. Per essa potete
ancora determinare un valore
nell’intero intervallo bipolare.
Questo effetto è particolarmente
evidente se usato insieme ad un
onda a dente di sega, che rende
possibili effetti di dissolvenza
(quando immettete un valore di
AMOUNT positivo) o un effetto di
oscillazione del volume (AMOUNT
negativo) per le destinazioni di
modulazione disponibili. Usando il
parametro LFO Curve posto nel
menu LFO EDIT, potete far si che la
“rampa” salga o scenda esponenzialmente. Se scegliete un triangolo come forma d’onda, il
dispositivo genera una fase ascen-
46 4
Introduzione
dente (attack - attacco) e una fase
discendente (decay - decadimento). LFO Curve vi permette
anche di determinare la relazione
temporale tra attack e decay; in
altre parole, le loro rispettive velocità. Immettete la velocità desiderata tramite il potenziometro RATE.
Potete anche usare S&H e S&G in
ENV MODE per raggiungere risultati ancor più interessanti: S&H
genera un singolo valore casuale
all’inizio di una nota (in questo
caso, il potenziometro RATE non ha
effetto); S&G funziona nello stesso
modo, ma in questo il valore RATE è
cruciale: determina il tempo necessario per passare in modo lineare
dal valore casuale precedente a
quello successivo.
LFO 2
Il design del secondo LFO è essenzialmente lo stesso del primo, per
cui vi risparmiamo la ripetizione
dei dettagli. SHAPE 1 e 2 sono
disponibili come destinazione di
modulazione riunite; le frequenze
del filtro e la posizione nel Panorama possono essere manipolate
individualmente. Potete anche
selezionare liberamente un parametro per la vostra destinazione di
modulazione.
ACCESS VIRUS OS4 47
LFO 2
Volume e Posizione nel
Panorama Stereofonico
Avrete probabilmente notato che
molte delle opzioni disponibili per
la modifica del suono nel Virus
influenzando occasionalmente il
livello di volume. Per esempio, una
dente di sega non filtrata suona
naturalmente più forte di una
dente di sega molto filtrata perché
ogni qual volta escludete dal mix
una parte dello spettro di frequenze, state automaticamente
riducendo il volume complessivo
del segnale. Ecco perché il Virus è
dotato di un potenziometro del
volume programmabile per ogni
SINGLE PROGRAM. Esso vi permette di bilanciare i livelli di
volume dei programmi sonori.
Trovate il parametro PATCH
VOLUME nella sezione COMMON
del menu EDIT.
menti di volume quando avete a
che fare con suoni molto filtrati.
Avete già visto la posizione nel
Panorama come destinazione di
modulazione dell’LFO 2. Qui potete
non solo modularla, ma anche
determinare le impostazioni
manualmente. A questo scopo,
usate il parametro PANORAMA che
si trova anche nella sezione
OUTPUT del menu EDIT. Come
molti altri parametri, Panorama è
un punto iniziale per le modulazioni. Per esempio potete modulare la posizione nel Panorama
tramite l’LFO 2 anche se avete già
impostato il Panorama tutto a sinistra. In questo caso, naturalmente,
potrete solo sentire la posizione
nel Panorama spostarsi verso
destra.
01111111111111111112
1 COMMON
PatchVolume 100≤
61111111111111111154
Il suo valore è impostato a 100 così
da lasciare a disposizione una
riserva o headroom di 27 incre-
48 4
Introduzione
RESONANCE 2
VELOCITY
VOLUME
La Velocity (dinamica) è una delle
sorgenti di modulazione preferite
dei tastieristi: un tocco leggero del
tasto genera un valore di velocity
basso per quella nota, mentre un
tocco pesante genera un valore di
velocity elevato. Col Virus avete
dieci destinazioni di modulazione
disponibili per la Velocity. Individuate la sezione VELOCITY nel
menu EDIT.
01111111111111111112
1 VELOCITY
Osc1Shape +0≤
61111111111111111154
Qui troverete le intensità di modulazione per:
PANORAMA
che potete manipolare indipendentemente tra loro nel già noto
intervallo di controllo bipolare.
Un tocco leggero del tasto genera
un valore di velocity basso per
quella nota, mentre un tocco
pesante genera un valore di velocity elevato.
OSC 1 SHAPE
OSC 2 SHAPE
PULSE WIDTH
FM AMOUNT
FILT 1 ENV AMT
FILT 2 ENV AMT
RESONANCE 1
UNISON MODE
Quando abbiamo parlato degli
oscillatori, abbiamo detto che scordando leggermente i segnali,
potete rendere più corposi i suoni
ed ottenere suoni di archi. Il Virus è
dotato di caratteristiche che permettendo di portare questo tipo di
manipolazione timbrica un passo
più avanti. Uno di questi è il cosiddetto UNISON MODE. Permette di
avviare due o più voci per ogni
nota eseguita, che a sua volta consente di scordare molti oscillatori.
UNISON MODE offre anche
l’opzione di diffondere le voci
generate da una nota nel panorama stereo e di spostare le fasi dei
loro LFO, così che tutti i tipi di
effetti periodici possano essere
usati per produrre un segnale
ancor più interessante.
ACCESS VIRUS OS4 49
Unison Mode
UNISON Mode determina quante
voci del Virus vengono usate per
riprodurre una nota eseguita. In
poche parole, determina quanto
sarà “grosso” il suono. Potete usare
il parametro UNISON Detune per
determinare in che grado sono
scordate tra loro le voci attive. UNISON PanSpread le distribuisce uniformemente nel panorama stereo,
un processo tramite il quale potete
anche determinare l’ampiezza
della base stereo di un suono.
Quando attivate UNISON Mode
per un suono, potete comunque
suonare polifonicamente. Però, a
seconda del numero di voci che
avete impostato, la polifonia sarà
considerevolmente ridotta in UNISON mode. L’impostazione standard e più efficiente è UNISON
mode = Twin, dove vengono suonate due voci per ogni nota. Nella
posizione “OFF”, suona una voce
per nota.
Trovate il gruppo di parametri
UNISON nel menu EDIT.
01111111111111111112
1 UNISON
Mode Twin≤
61111111111111111154
50 4
Introduzione
L’EFFETTO CHORUS/
FLANGER
back, potete sentire chiaramente
come i due lati del segnale vengono
modulati in modo differente - con
fasi inverse - dall’LFO.
Un’altra funzione che offre ottimi
effetti basati sulle fluttuazioni di
intonazione è l’effetto chorus. Il chorus consiste in realtà di un breve
ritardo (generalmente sino a circa 50
ms) che viene fatto variare periodicamente. Modulando il ritardo (delay),
il segnale ritardato viene leggermente scordato rispetto al segnale in
ingresso (il cosiddetto effetto Doppler). Questa inconsistenza di intonazione tra il segnale originale e quello
dell’effetto è la fonte dell’effetto chorus. Il feedback nella linea di delay
aumenta questo effetto. Il lato sinistro del segnale viene modulato
automaticamente in modo diverso
dal lato destro, per cui l’effetto chorus è perfetto per convertire segnali
mono in segnali stereo.
Se il ritardo è inferiore a circa 10 millisecondi, l’effetto è chiamato flanging o effetto flanger invece che
chorus. In questo caso il feedback è
ancor più importante poiché genera
risonanze che possono essere
modulate ed è perciò un’altra sorgente di effetti sonori radicali. Se
determinate valori elevati di feed-
Trovate il gruppo di parametri
CHORUS nel menu EFFECTS.
01111111111111111112
1 CHORUS
Dir/Eff OFF≤
61111111111111111154
CHORUS DIR/EFF determina il
bilanciamento tra il segnale originale ed il segnale processato. I
parametri RATE e SHAPE controllano un altro LFO che è stato installato specificamente come LFO del
chorus. DELAY viene usato per,
DEPTH determina l’intensità di
modulazione, e FEEDBACK controlla il livello di feedback. Per
generare un effetto flanger, l’intervallo di controllo negativo del parametro FEEDBACK vi permette di
immettere caratteristiche più morbide per il flanger. Ricordate che la
sezione del Chorus nel Virus è completamente stereofonica: le posizioni stereo, le modulazioni del
panorama e i valori di diffusione
stereo immessi altrove restano
intatti nel segnale degli effetti.
L’EFFETTO DELAY
ACCESS VIRUS OS4 51
L’Effetto Delay
ferenti attraversano lo stesso
effetto di delay.
L’effetto di delay (ritardo) viene
usato tradizionalmente per generare un eco del segnale in ingresso.
Trovate il gruppo di parametri
DELAY nel menu EDIT.
01111111111111111112
1 DELAY
EffectSend 0≤
61111111111111111154
Qui trovate dei parametri che sono
virtualmente identici a quelli del
gruppo CHORUS. Non fatevi confondere dalla terminologia leggermente differente: il tempo di
ritardo viene impostato col parametro chiamato TIME (equivalente
a DELAY nella sezione del CHORUS); le altre caratteristiche sono
FEEDBACK con un LFO dedicato i
già noti parametri RATE, DEPTH e
SHAPE.
LENGTH, invece, vi permette di creare tempi di ritardo sostanzialmente più lunghi, per esempio per
ottenere echi completi (per un
massimo di 693 ms) che siano interamente udibili. L’LFO permette di
modulare il delay come fareste col
chorus per ottenere effetti di scordatura simili. Un effetto stereo si
ottiene tramite modulazioni differenti dei lati sinistro e destro del
segnale.
Solo due funzioni nella sezione
Delay sono differenti dalla sezione
del Chorus: la prima è che il Delay
ha un parametro EFFECT SEND al
posto del parametro di bilanciamento DIR/EFF. EFFECT SEND è particolarmente significativo in MULTI
MODE, dove più PART con livelli dif-
52 4
Introduzione
CIÒ CHE SEGUE
Siamo arrivati alla fine di queste
istruzioni dettagliate per i novizi.
Speriamo di essere stati in grado di
aiutarvi a familiarizzare un po’ di
più col vostro nuovo sintetizzatore,
e di avervi fatto guadagnare una
maggiore confidenza nella sua
gestione. Come già affermato,
questa è solo un’introduzione, e
non copre tutte le funzioni e caratteristiche del Virus, ma solo le componenti di base, e come queste
influenzano il suono del Virus. Ora
dovreste essere in grado di poter
gestire le descrizioni approfondite
del Virus che troverete nella
sezione successiva.
Teorie di Base e Funzionamento
54 5
Teorie di Base e Funzionamento
I MODI OPERATIVI
Nel Virus potete selezionare tra
due modi operativi di base, SINGLE
MODE e MULTI MODE.
In SINGLE MODE, il Virus è in grado
di generare un singolo programma sonoro. Tutte e 24 le voci,
tutti gli effetti e, ancor più importante, tutte le caratteristiche di
controllo (ad eccezione del tasto
MULTI) sono dedicati a questo singolo programma sonoro. Possiamo dire che un programma
SINGLE è una combinazione di
tutte le funzioni ed effetti che
determinano il suono del Virus. In
altre parole: un programma SINGLE è un “suono” del Virus, che può
essere memorizzato e richiamato.
Il Virus dispone di 512 suoni SINGLE. Oltre ai 256 suoni in RAM
(divisi in Bank A e Bank B), avete
due banchi con un totale di 256
suoni impostati in fabbrica. Questi
banchi, C e D, sono memorizzati
nella FLASH ROM e non possono
essere sovrascritti tramite STORE.
Il canale di ricezione MIDI in SINGLE MODE e detto Global Channel.
Potete cambiare il Global Channel
nel menu CTRL.
In MULTI MODE, il Virus può combinare sino a 16 programmi sonori
(SINGLE), a cui vengono allocate
dinamicamente le 24 voci disponibili. Tutti i suoni disponibili simultaneamente possono essere
manipolati in tempo reale; a questo scopo il pannello di controllo vi
permette di selezionare tra le 16
cosiddette PART (parti).
In MULTI MODE, ai normali parametri dei suoni se ne aggiungono
altri, relativi al modo in cui i programmi SINGLE coinvolti sono
strutturati o organizzati. Tra questi
vi sono i livelli di volume dei singoli
programmi, i loro canali MIDI, le
assegnazioni di uscita, etc.
Nel Virus, la differenza operativa
tra il modo SINGLE e il modo MULTI
è fondamentale. Questa distinzione si riflette nei contenuti dei
menu: se il LED sul tasto SINGLE è
acceso, i menu CTRL ed EDIT vi
danno accesso ai parametri del
suono del programma SINGLE corrente. Se è acceso il LED sul tasto
MULTI, i menu CTRL ed EDIT contengono i parametri “amministrativi” appropriati al programma
MULTI corrente. Per esempio, avete
l’opzione di selezionare il programma SINGLE per ognuna delle
16 MULTI PART.
ACCESS VIRUS OS4 55
Il Modo Multi-Single
IL MODO
MULTI-SINGLE
In modo MULTI, i menu EDIT ed
CTRL sono dedicati all’amministrazione delle 16 PART. Di conseguenza, qui non potete accedere
direttamente ai parametri dei programmi SINGLE. Inoltre, qui non
potete cambiare direttamente i
programmi SINGLE, il che (lo
ammettiamo) sarebbe un’opzione
utile quando lavorate con un
sequencer. Questo è il motivo per
cui il Virus è dotato di un modo
MULTI SINGLE, che, a voler ben
vedere, rappresenta più un’altra
versione del modo MULTI piuttosto
che un modo operativo indipendente.
Attivate il modo MULTI SINGLE premendo simultaneamente i tasti
MULTI e SINGLE. Il nome del programma MULTI selezionato scompare e vedete al suo posto il nome
del programma SINGLE della PART
selezionata. Ora potete scorrere tra
le 16 PART usando i tasti PART e
selezionare un programma SINGLE
per ogni canale. Potete agire sulla
PART correntemente selezionata
per modificarne il suono, usando le
56 5
Teorie di Base e Funzionamento
caratteristiche di controllo. I menu
CTRL ed EDIT danno accesso ai normali parametri SINGLE. In questo
modo operativo, potrete vedere
che il menu CTRL è stato espanso
per includere certi parametri organizzativi, per esempio, il livello di
volume, il pan (posizione stereo) e
le assegnazioni di uscita della
PART. Potete sempre vedere il
numero della PART selezionata
nella zona superiore sinistra del
display. I tasti PART non cambiano i
suoni, semplicemente impostano
l’interfaccia utente del Virus sulla
PART desiderata. Indipendentemente dalle impostazioni presenti, tutte le PART possono essere
controllate simultaneamente via
MIDI. Di conseguenza, il modo
MULTI SINGLE, che rende molto più
semplice la gestione, è la scelta
ideale lavorando con un sequencer.
Ricordate che il modo MULTI SINGLE è solo un’altra versione del
normale modo MULTI. Il modo
MULTI SINGLE non dispone di un
suo proprio tipo di dati per salvare i
suoni, lavora sempre sul programma MULTI correntemente
selezionato nel normale modo
MULTI. Tutti i normali parametri
del modo MULTI (zone di tastiera,
etc.) restano intatti ed attivi anche
se non potete visualizzarli o modificarli nel modo MULTI SINGLE.
Potete riportare il dispositivo al
normale modo MULTI in qualsiasi
momento premendo il tasto
MULTI. Per tornare al modo MULTI
SINGLE, basta di nuovo premere
simultaneamente i tasti MULTI e
SINGLE.
Lavorando con un sequencer, partite con un programma MULTI che
abbia impostazioni neutrali per i
suoi parametri “amministrativi”,
per esempio, il programma MULTI
M0 Sequencer. Qui i numeri delle
PART sono identici ai canali MIDI
delle PART. Ora quando lavorate in
modo MULTI SINGLE, il Virus
risponde come se fosse in modo
SINGLE, ad eccezione del fatto che
avete a disposizione 16 suoni
simultaneamente sui 16 canali
MIDI. Usate i tasti PART per selezionare questi suoni.
È necessario solo uscire dal modo
MULTI SINGLE quando volete salvare il programma MULTI, per
esempio, per memorizzare l’impostazione corrente globale di delay/
riverbero. In modo MULTI, queste
impostazioni non vengono memorizzate assieme ai suoni SINGLE.
Inoltre, potete attivare un altro
programma MULTI completo solo
dal modo MULTI.
ACCESS VIRUS OS4 57
Gli Edit Buffer
GLI EDIT BUFFER
Quando suonate o modificate un
programma SINGLE, i suoi dati vengono posti in un “edit buffer”. Questa è una locazione di memoria
individuale per i programmi SINGLE che non ha nulla a che fare con
le memorie nei banchi dei suoni.
Quando attivate un nuovo SINGLE,
i suoi dati vengono copiati nell’edit
buffer. Potete modificarli come
preferite mentre l’originale resta
intatto nel banco. Premendo STORE
(i dettagli fra breve), il contenuto
dell’edit buffer viene copiato nella
locazione originale nel banco (o, se
volete, in un altra memoria).
In modo MULTI, avete a disposizione un edit buffer MULTI e 16 edit
buffer SINGLE per le PART. Quando
attivate un altro programma
MULTI, i suoi dati vengono copiati
dal banco MULTI all’edit buffer
MULTI. Il programma MULTI a sua
volta contiene informazioni sugli
indirizzi dei SINGLE utilizzati, in
altre parole, i numeri di banco e di
programma. Questi indirizzi vengono copiati dai banchi SINGLE nei
16 edit buffer SINGLE delle PART.
58 5
Teorie di Base e Funzionamento
Quando salvate un programma
MULTI, vengono memorizzati solo
gli indirizzi delle locazioni originali
dei programmi SINGLE, e non i dati
dei suoni dei 16 edit buffer SINGLE.
Questi vanno salvati separatamente nei banchi dei programmi
SINGLE.
Questi tipi di edit buffer vengono
usati nella maggior parte del sintetizzatori; i loro vantaggi sono molteplici:
Permettono di modificare copie
dei suoni senza sacrificare i suoni
originali.
Gli edit buffer possono essere
salvati in un sequencer e trasmessi
da questo al Virus indipendentemente dal suoni memorizzati nel
dispositivo (vedi “DUMP: i Suoni
della Song” a pagina 222).
In modo MULTI (o in modo
MULTI-SINGLE) lo stesso programma SINGLE può essere richiamato e modificato per più parti
differenti. In questo caso, tutti gli
EDIT buffer coinvolti contengono
variazioni dello stesso suono originale.
Gestione
60 6
Gestione
SELEZIONE DEI PARAMETRI ED IMMISSIONE
DEI DATI
Nel Virus, distinguiamo tra due tipi
di parametri. Da una parte, vi sono
parametri essenziali alla generazione o sintesi del suono, dall’altra
vi sono parametri dei suoni e parametri organizzativi che sono di
natura più periferica. Questa
distinzione è evidente operando
col Virus: tutti i parametri essenziali dei suoni hanno una manopola o tasto dedicato, così da
potervi accedere direttamente,
specialmente mentre suonate!
Solo in pochi casi (dove è appropriato o dove facilita una migliore
gestione), i controlli hanno due
funzioni.
quattro menu EDIT locali nei singoli blocchi funzionali. I menu EDIT
contengono parametri che vengono usati meno frequentemente,
ma alcuni di essi sono cionondimeno indispensabili alla programmazione dei suoni. I menu EDIT
locali hanno lo scopo di aiutarvi a
distinguere chiaramente tra i vari
parametri. Qui troverete parametri che influenzano direttamente la
relativa sezione funzionale, ma
non sono dotati di controlli dedicati.
Indipendentemente dal modo operativo in cui vi trovate, il menu EDIT
contiene i parametri del suono del
programma SINGLE selezionato (in
modo SINGLE e in modo MULTI
SINGLE) o parametri organizzativi
del modo MULTI. Nei modi SINGLE
e MULTI SINGLE, il menu CTRL contiene ulteriori parametri SINGLE,
come l’arpeggiatore, etc.
I parametri secondari, invece, sono
raccolti nei menu. I menu principali
sono EDIT, CTRL (abbreviazione di
“Control”) ed EFFECTS, così come i
Nel menu CTRL, trovate anche,
indipendentemente dal modo operativo, numerosi parametri globali.
Questi vengono chiamati MIDI,
SYSTEM e così via, e non vengono
memorizzati con i programmi SINGLE o MULTI.
ACCESS VIRUS OS4 61
Selezione dei Parametri ed Immissione dei dati
Posti vicino a questi parametri,
vedete le abbreviazioni “ENA” e
“DIS”. ENA significa abilitato
(attivo) e DIS significa disabilitato
(inattivo).
Potete richiamare i menu semplicemente premendo il tasto corrispondente. Dopo aver aperto il
menu e dopo che questo è apparso
nel display, potete scorrerne i parametri uno dopo l’altro usando i
tasti PARAMETER, e modificarli
usando i tasti e le manopole
VALUE.
Se premete brevemente i tasti
PARAMETER, potete scorrere uno
ad uno i parametri contenuti in
ogni dato menu nella direzione
desiderata. Se tenete premuto un
po’ più a lungo i tasti dei parametri, il display scorre automaticamente la lista dei parametri in ogni
dato menu. Se tenete premuto un
tasto PARAMETER e poi premete
l’altra tasto PARAMETER, il display
fa scorrere i menu in gruppi di
parametri nella direzione del tasto
che state tenendo premuto. Questa utile caratteristica vi permette
di passare facilmente da un tipo di
parametri ad un altro, per esempio,
da tutti quelli relativi al chorus a
tutti quelli relativi al delay. Se
tenete premuto anche il secondo
tasto del parametro, i menu scorrono automaticamente nella direzione selezionata. Quando arrivate
al gruppo di parametri desiderato,
selezionate semplicemente il parametro desiderato premendo brevemente il tasto. Potete anche
avanzare tra i parametri premendo
ripetutamente lo stesso tasto
menu.
I menu, particolarmente il menu
EFFECTS, contengono gruppi di
parametri in relazione per lo loro
funzione, per esempio, tutti i parametri che sono usati per control-
62 6
Gestione
lare il phaser. Quando disattivate il
phaser (PHASER Dry/Eff = OFF),
tutti i parametri del Phaser divengono naturalmente irrilevanti, e
non appaiono più nel menu. In
altre parole, quando il phaser è
disattivato, non potete visualizzarne i parametri. Questo per rendere i menu più chiari e meno
affollati.
I tasti VALUE +/- vi permettono di
cambiare il valore di un parametro
passo a passo. Quando tenete premuto uno di questi tasti, il valore
cambia automaticamente, e sino a
quando il tasto resta premuto, il
valore cambia più velocemente.
Potete aumentare ulteriormente la
velocità tenendo premuto un tasto
VALUE e premendo simultaneamente l’altro. Se premete e rilasciate simultaneamente i tasti
VALUE, il parametro viene impostato al suo valore di default (il più
delle volte zero). Questo avviene
per i parametri unipolari (il cui
valore va da 0 a 127) e per quelli
bipolari (valore da -64 a +63).
pola VALUE risponde alle impostazioni KNOB MODE come descritto
nel paragrafo sotto.
L’icona triangolare posta vicino al
valore del parametro indica in
quale direzione dovete cambiare il
valore per riportare il parametro al
valore memorizzato sino a quel
momento. Per i parametri che
hanno una manopola dedicata,
vengono visualizzati il valore del
parametro memorizzato precedentemente ed il valore corrente.
Potete anche usare la manopola
VALUE per cambiare il valore del
parametro selezionato. La mano-
KNOB MODE
Per tutte le manopole ad eccezione
di MASTER VOLUME, potete selezionare tra quattro modi operativi
nel menu CTRL. Questi sono rappresentati della voce KNOB MODE
del menu:
OFF Le manopole sono inattive.
JUMP In modo Jump, il parame-
tro salta direttamente ed in modo
assoluto al valore determinato
dalla posizione corrente della
manopola.
ACCESS VIRUS OS4 63
Knob Mode
SNAP Quando regolate una
manopola in modo Snap, l’impostazione originale determina il
valore sino al momento in cui il
movimento della manopola non
oltrepassa la sua posizione. In altre
parole, il parametro non salta al
valore come avviene in modo
JUMP. Però, tenete a mente che le
vostre regolazioni non hanno
effetto sul parametro sino a
quando la manopola non ha
“agganciato” la posizione equivalente al valore originale. In modo
SNAP, un simbolo ® appare alla
destra del numero. Indica in quale
direzione dovete ruotare la manopola VALUE per superare il valore
corrente del parametro.
RELATIVE Quando regolate una
manopola in modo RELATIVE, il
parametro viene influenzato
immediatamente, ma non in modo
assoluto. In altre parole, il valore
cambia dal valore originale al
valore che riflette in modo preciso
la quantità di regolazione eseguita da un dato controllo. Generalmente, questo modo operativo
vi permette di regolare un parametro immediatamente, senza sbalzi
radicali. Però, lo svantaggio è che in
una condizione sfavorevole - nel
64 6
Gestione
peggiore dei casi se il valore del
parametro è già al massimo e la
manopola è invece al minimo - non
avete a disposizione l’intero intervallo di controllo della manopola.
Per modificare la situazione,
dovete ruotare la manopola nella
direzione opposta per regolare la
posizione della manopola fisica
così che sia equivalente al valore
attuale del parametro. In modo
RELATIVE, il triangolo a destra del
numero indica se la manopola
VALUE coincide col valore del parametro (≤) o no (Ω).
01111111111111111112
1 SYSTEM
KnobMode Jump≤
61111111111111111154
VISUALIZZAZIONE DEI
VALORI
Quando è attivo un menu, sono
disponibili opzioni di visualizzazione differenti per i parametri che
hanno una manopola dedicata.
Queste possono essere selezionate alla voce del menu KNOB
DISPLAY nel menu CTRL:
OFF I movimenti delle mano-
pole non vengono visualizzati; i
contenuti correnti del display
restano intatti quando ruotate una
manopola.
ON La riga inferiore del display
viene sovrascritta dal valore del
parametro.
SHORT Quando ruotate una
manopola, i contenuti correnti
della riga inferiore del display vengono sovrascritti dai dati che rappresentano il cambiamento nel
valore del parametro; una volta
completata l’azione, i contenuti
originali riappaiono nella riga inferiore del display.
LONG Uguale a SHORT, ad ecce-
zione del fatto - avete indovinato che il display mostra i dati della
manopola per un periodo di tempo
più lungo.
ON I contenuti del display ven-
gono sovrascritti quando ruotate
una manopola; il menu originale
non riappare nel display.
01111111111111111112
1 SYSTEM
KnobDispl Short≤
61111111111111111154
ACCESS VIRUS OS4 65
Visualizzazione dei Valori
66 6
Gestione
Tutto sulla memoria
68 7
Tutto sulla memoria
STORE
La struttura dei modi operativi SINGLE, MULTI e MULTI SINGLE viene
riflessa dalla funzioni STORE: in
SINGLE MODE, STORE salva il SINGLE PROGRAM corrente; in MULTI
MODE, STORE salva il MULTI PROGRAM corrente; e in MULTI SINGLE
MODE, salva il SINGLE PROGRAM
della PART.
Il processo STORE è uguale in tutti i
modi operativi: premete il tasto
STORE. Avete così accesso al menu
STORE. Lì potete usare i tasti PARAMETER per muovervi tra le singole
lettere nella riga inferiore di
immissione del nome ed il numero
della locazione di memoria di
destinazione, così come al numero
del banco nella riga superiore.
Usate il tasto VALUE per effettuare
le impostazioni. Il campo nella riga
superiore del display indica il nome
della locazione di memoria che
sovrascrivete quando salvate il
programma.
modo operativo precedente del
Virus. Se per qualsiasi ragione
cambiate idea e volete cancellare
l’operazione, basta premere SINGLE o MULTI per tornare al modo
operativo precedente senza salvare
il programma.
Vogliamo sottolineare che
quando salvate un programma
MULTI, vengono salvati solo i contenuti dell’edit buffer MULTI, non però
i programmi sonori nelle PART. Questi devono essere salvati individualmente in modo MULTI SINGLE.
Una volta che tutti i dati corrispondono a quanto avete in mente, premete di nuovo STORE per
concludere il processo e tornare al
ACCESS VIRUS OS4 69
Compare
Per salvare i programmi SINGLE
delle PART tutti insieme nelle loro
locazioni originali all’interno dei
banchi SINGLE, basta premere
STORE e 1 C126 - Init
01111111111111111112
1 C126 - Init
[STORE] TO...
61111111111111111154
COMPARE
Quando premete STORE e poi EDIT
o CTRL, attivate il modo Compare
(di comparazione). Dopo aver programmato o modificato un suono
SINGLE, il modo Compare vi permette di ascoltare il suono originale non modificato che si trova in
memoria. Premete EDIT o CTRL
ripetutamente per alternare il
suono Compare e quello modificato, così da poter - sorpresa, sorpresa – comparare i due suoni.
Usate i tasti PARAMETER/BANK e i
tasti VALUE per scorrere tra i
numeri di banco e di programma
del suono Compare. Ciò vi permette di cercare una nuova locazione di memoria per il suono
modificato e, contemporaneamente, di ascoltare il suono che
state per sovrascrivere. Il suono
modificato non viene alterato o
sovrascritto durante questo processo. Premete STORE per memorizzare il suono modificato.
Premete MULTI o SINGLE per uscire
dal processo STORE e/o dal modo
Compare.
01111111111111111112
1 C126 -Init compare
61111111111111111154
70 7
Tutto sulla memoria
Matrice di Modulazione e Manopole Definibili
72 8
Matrice di Modulazione e Manopole Definibili
CREARE CONFIGURAZIONI DI MODULAZIONE TRAMITE
ASSIGN
In generale, è naturalmente desiderabile poter creare configurazioni di indirizzamento della
modulazione su un sintetizzatore.
In altre parole, vorrete avere la
libertà di combinare differenti sorgenti e destinazioni di modulazione come preferite. In certi casi,
potreste avere idee per modulazioni standard che le configurazioni di indirizzamento della
modulazione preimpostate in fabbrica non possono soddisfare. Questa è la ragione per cui abbiamo
equipaggiato il Virus con una versatile matrice di modulazione
(Modulation Matrix) – siamo certi
la troverete un’utile aggiunta. Sul
Virus, potete creare liberamente le
configurazioni di indirizzamento
della modulazione che vi servono
usando le opzioni ASSIGN. Si trovano nel menu EDIT, dove appaiono sotto il nome – avete
indovinato di nuovo – di ASSIGN.
Le tre opzioni ASSIGN vi permettono di controllare sino a sei destinazioni di modulazione tramite un
massimo di tre sorgenti di modulazione. Andate semplicemente in
ASSIGN, selezionate una delle sorgenti di modulazione (SOURCE) e
una o più destinazioni di modulazione (DESTINATION). Ognuna di
queste configurazioni ha un parametro che determina l’intensità
della modulazione (AMOUNT).
ASSIGN 1 può controllare una destinazione di modulazione, ASSIGN 2
può controllarne due e ASSIGN 3
può controllare tre destinazioni di
modulazione, ognuna con
AMOUNT indipendenti.
Queste opzioni ASSIGN hanno
diversi scopi: per primo, permettono di assegnare un controller
MIDI esterno, per esempio, la
modulation wheel di una tastiera,
al parametro desiderato. Potete
anche scegliere di usare i modulatori interni del generatore sonoro,
come LFO ed inviluppi, come sorgenti di modulazione. L’intervallo
di controllo della sorgente può
essere limitato tramite i valori
AMOUNT o invertito così che la
modulazione avvenga solo
all’interno dell’intervallo di valori
ACCESS VIRUS OS4 73
Creare Configurazioni di Modulazione Tramite Assign
desiderato per il parametro di
destinazione. Per i parametri di
destinazione, potete scegliere virtualmente qualsiasi parametro del
suono che abbia un intervallo di
controllo variabile in modo continuo – perciò, avete oltre 100 destinazioni di modulazione a vostra
disposizione! Poiché sorgenti e
destinazioni possono essere selezionate indipendentemente,
potreste anche modulare un singolo parametro usando sino a tre
sorgenti di modulazione simultaneamente. A questo scopo, i
segnali di controllo delle sorgenti
di modulazione vengono assommati o sovrapposti. Sull’altro versante, potete anche modulare sino
a sei parametri con un solo controller, il che vi offre tutti i tipi di sofisticate opzioni di “morphing” del
suono. Per far questo, selezionate
la stessa sorgente per tutte e tre le
opzioni ASSIGN così che moduli
tutte e sei le destinazioni possibili.
Questo vi permette di cambiar
forma al suono in modo radicale, e
persino di trasformarlo in un
suono completamente differente.
di modulazione per LFO 1 e 2 chiamata ASSIGN. Qui si applica lo
stesso principio: potete selezionare una destinazione di modulazione e variare l’intensità di
modulazione come preferite. La
sola differenza qui è che la sorgente di modulazione, cioè i rispettivi LFO, sono un valore fisso che
non potete modificare.
01111111111111111112
1 ASSIGN
Source OFF≤
61111111111111111154
Trovate una lista delle sorgenti e
delle DESTINATION disponibili
nell’appendice. (vedi “Appendice” a
pagina 251).
Oltre alle tre opzioni ASSIGN,
l’interfaccia utente offre – come
spiegato prima – una destinazione
74 8
Matrice di Modulazione e Manopole Definibili
LE MANOPOLE
DEFINIBILI
Le manopole DEFINABLE agiscono
in tre modi differenti:
GLOBAL La manopola controlla
Il Virus è dotato di due manopole
che, invece di essere dedicate a
compiti predefiniti, possono essere
assegnate a parametri differenti
da voi. Questa opzione è molto
utile, perché vi permette di controllare direttamente i molti parametri dei menu che non hanno una
manopola dedicata.
il parametro che avete impostato
su Global nel menu DEFINABLE
indipendentemente dalle altre
impostazioni e dal programma
SINGLE selezionato.
SINGLE La manopola controlla
il parametro che avete impostato
su Single nel menu DEFINABLE.
L’impostazione di questo parametro è contenuta nel programma
SINGLE e viene richiamata ogni
qual volta selezionate questo programma. Se, però, non avete selezionato un parametro per questo
programma (DEFINABLE Single =
OFF), viene abilitata automaticamente l’impostazione DEFINABLE
Global.
MIDICONTRL Qui viene tra-
smesso il controller number
immesso nel menu DEFINABLE
MIDI indipendentemente dalle
altre impostazioni e dal programma SINGLE selezionato. Comparabile ad un fader MIDI, questo
modo viene usato per controllare i
dispositivi MIDI collegati. Sappiate
che questa informazione non viene
elaborata internamente nel Virus.
L’impostazione del modo DEFINABLE è globale. In circostanze normali, dovreste impostare
DEFINABLE mode su “Single” poiché questo è il modo più versatile.
Quando selezionate un suono SINGLE il cui DEFINABLE mode è impostato su “Single”, viene abilitata
naturalmente questa impostazione. Altrimenti, viene abilitato il
modo Global DEFINABLE.
ACCESS VIRUS OS4 75
Le Manopole Definibili
01111111111111111112
1 DEFINABLE 1
Mode Single≤
61111111111111111154
76 8
Matrice di Modulazione e Manopole Definibili
Master Clock e Midi-Clock
78 9
Master Clock e Midi-Clock
MASTER CLOCK E MIDICLOCK
Il Virus è dotato di un generatore di
clock globale, che vi permette di
sincronizzare gli LFO, gli arpeggiatori e il delay ad un tempo e ritmo
della song comuni. Il generatore di
clock funziona sia internamente
con una velocità variabile liberamente o può, invece, essere sincronizzato al MIDI clock di un
sequencer esterno. Questa sincronizzazione avviene automaticamente quando il dispositivo riceve
un segnale di clock MIDI tramite la
sua presa MIDI In. Potete variare la
velocità del generatore di clock
nell’intervallo che va da 63 a 190
BPM (beats per minute - movimenti al minuto) tramite il CLOCK
TEMPO. Quando il dispositivo è sincronizzato al clock MIDI, il generatore di clock accetta
automaticamente la velocità
imposta dal sequencer collegato;
l’impostazione del tempo interna
in questo caso non è significativa e
viene perciò disabilitata. Le singole sezioni del Virus sono sincronizzate al generatore di clock a
intervalli ritmici come 1/16, 1/4 e
così via. Questi valori sono asse-
gnati individualmente per ogni
sezione. (ARPEGGIATOR CLOCK,
CLOCK LFO 1, CLOCK LFO 2, CLOCK
LFO 3, DELAY CLOCK, vedi le rispettive sezioni).
In SINGLE MODE, il CLOCK TEMPO
appartiene al SINGLE PROGRAM
corrente ed è memorizzato al suo
interno. In MULTI MODE, le impostazioni CLOCK TEMPO dei SINGLE
PROGRAM coinvolti vengono ignorati. Invece, tutti i SINGLE PROGRAM coinvolti vengono
controllati dallo stesso generatore
di clock. Il suo CLOCK TEMPO viene
salvato nel MULTI PROGRAM (come
le impostazioni dell’effetto di delay
globale).
Questa caratteristica vi permette
di controllare gli LFO e gli arpeggiatori di più MULTI PART in un
contesto ritmico comune.
ACCESS VIRUS OS4 79
Master Clock e Midi-Clock
Un piccolo
¶
appare nel display
quando il Virus riceve dati di Clock
MIDI. Se siete certi di NON volere
che il dispositivo sia sincronizzato
automaticamente al clock MIDI,
impostate MIDI CLOCK RX su Off
(nel menu CTRL). Per evitare confusioni, ricordate che il Clock MIDI
non è la stessa cosa del Time Code
MIDI. Quest’ultimo non ha per
nulla a che fare col tempo metronomico, ma con informazioni relative al tempo che sono strutturate
in ore, minuti, secondi, etc., inutili
in questo contesto.
80 9
Master Clock e Midi-Clock
La Sezione Effetti
82 10
La Sezione Effetti
LA SEZIONE EFFETTI
Per ogni programma SINGLE ed
ogni PART, potete accedere individualmente ad un massimo di 5
effetti stereo differenti. Trovate
questi effetti – ring modulator,
distortion, analog boost, phaser e
chorus (modulatore ad anello,
distorsore, booster analogico, phaser e chorus) – nel relativo menu
EFFECTS. In modo MULTI, avete
perciò un totale di 80 effetti disponibili simultaneamente.
nati dalle impostazioni del programma MULTI correntemente
attivo.
“Parametri del menu effetti” a
pagina 149
Il vocoder e la sezione delay/riverbero sono disponibili ognuna solo
una volta, ma potete raggiungerle
individualmente tramite il parametro Effect Send (mandata) di
ogni PART. Nel percorso del
segnale, tutti gli effetti sono collegati in serie secondo la loro
sequenza nel menu Effects.
Ogni programma SINGLE contiene
le sue impostazioni per la sezione
delay/riverbero. In modo MULTI, i
programmi sonori coinvolti condividono la stessa sezione di delay/
riverbero. Per questa ragione, i
valori dei parametri sono determi-
Gli Ingressi Audio
84 11
Gli Ingressi Audio
GLI INGRESSI AUDIO
Potete anche scegliere di usare
segnali audio esterni al posto degli
oscillatori interni per i programmi
sonori delle MULTI PART. Il Virus è
dotato di due ingressi per i segnali
esterni. Potete indirizzarli ai componenti di generazione sonora (i
filtri, lo stadio saturation così come
lo stadio volume e pan) o collegarli
direttamente alla sezione effetti
del Virus. I segnali audio esterni
possono anche essere usati come
segnali portanti o di modulazione
per il vocoder. Qualsiasi PART che
usate per processare un segnale
audio esterno in modo MULTI può,
come ogni altra PART, essere indirizzata liberamente ad una o a due
delle sei uscite audio.
DYNAMIC Per rendere udibili i
segnali esterni in questo modo
operativo, l’inviluppo del volume
dev’essere innescato tramite una
nota. Questa opzione, per esempio, vi permette di creare i tipici
effetti gater. Il modo INPUT Dynamic è anche polifonico. Se impostate il valore KEYFOLLOW dei filtri
al 100%, le frequenze risonanti dei
filtri e gli oscillatori possono essere
suonati in modo temperato tramite i segnali INPUT. Ciò vi permette di suonare accordi interi e
linee dell’arpeggiatore usando i filtri. Anche il generatore di rumore
(noise generator) è attivo in modo
INPUT Dynamic.
Di regola, quando processate
segnali audio esterni, dovete
distinguere tra i due seguenti modi
operativi:
ACCESS VIRUS OS4 85
OSC Volume / Input
STATIC In modo Input Static, i
segnali audio esterni sono udibili
tramite le uscite senza dover innescare una nota. Tenete a mente che
gli oscillatori, così come tutte le
funzioni che hanno a che fare con
trigger e pitch (innesco e intonazione), sono disabilitate (inviluppi,
LFO Env mode, keyfollow...) in
modo INPUT Static. Quando
ponete il dispositivo in questo
modo, viene attivata automaticamente una voce del Virus. Se selezionate una sorgente stereo (L+R)
per INPUT Select, vengono attivate
due voci, come avviene in modo
UNISON. In questo caso, potete
anche usare il parametro UNISON
Pan Spread per determinare
l’ampiezza di base del pan e UNISON LFO Phase per spostare la
posizione della fase dell’LFO tra le
voci.
TOEFFECTS Un’alternativa al
modo INPUT Static, in cui il segnale
audio viene indirizzato direttamente alla sezione effetti del programma SINGLE o PART. Questo
modo non usa voci del Virus, il che
significa che la sua polifonia resta
intatta e completamente disponibile. La sezione del filtro non è
disponibile in questo modo.
01111111111111111112
1 INPUT
Mode Dynamic≤
61111111111111111154
OSC VOLUME / INPUT
Quando è attivato uno dei due
modi INPUT, la manopola OSC VOL
invece che gli oscillatori controlla il
livello del segnale INPUT prima
della sezione Filter e naturalmente
anche il guadagno dello stadio
SATURATION. In modo INPUT Dynamic, il livello aumenta piuttosto
rapidamente quando suonate più
voci polifonicamente. La ragione è
che – in contrasto a quando avete a
che fare con diversi segnali degli
oscillatori – le voci sono correlate
86 11
Gli Ingressi Audio
perché stanno ricevendo un
segnale in ingresso identico. Nel
caso in cui il Virus generi distorsione quando usate questo tipo di
indirizzamento del segnale, abbassate un poco il livello di ingresso
con la manopola OSC VOL.
INDICATORE DEL
LIVELLO DI INGRESSO
In alternativa, i LED RATE degli LFO
1 e 2 possono anche servire come
indicatori di livello degli ingressi
audio esterni sinistro e destro. Il
Virus attiva automaticamente gli
indicatori di livello quando il programma SINGLE accede agli
ingressi audio esterni. I LED lampeggiano rapidamente per indicare che gli ingressi sono in
sovraccarico. Dovreste impostare il
livello adatto sul dispositivo che
trasmette i segnali analogici. In
questo modo potete fornire il
livello del segnale pulito più elevato possibile ai convertitori analogico/digitali del Virus così che
possano offrire le migliori prestazioni possibili.
I Collegamenti Audio Interni
88 12
I Collegamenti Audio Interni
I BUS AUX
Il Virus è dotato di diversi ingressi
ed uscite analogici. Abbiamo
immaginato che potreste voler collegare un ingresso ad un’uscita con
un cavo, per poter processare una
parte indirizzata a questa uscita
tramite un’altra parte collegata a
questo ingresso, per esempio, per
filtrare la parte col filtro dell’altra
parte.
Potete farlo se volete, ma la buona
notizia è che non dovete usare cavi
di collegamento esterni, perché il
Virus vi offre le opzioni di indirizzamento interno sotto forma di bus
stereo ausiliari (bus è un sinonimo
di circuito) che vi permettono di
eseguire questo tipo di configurazione per due o più PART. I due bus
aux appaiono come uscite virtuali
nel menu OUTPUT Select e come
ingressi virtuali nel menu INPUT
Select. In modo MULTI, il segnale in
uscita da una PART (o da più PART)
può essere indirizzato tramite
OUTPUT Select ad uno dei due bus
aux. Per rendere udibile questo
segnale, dovete selezionare lo
stesso bus aux per un’altra PART (o
più PART) tramite INPUT Select ed
impostare il relativo programma
SINGLE su Input mode (Static o
Dynamic). Potete poi processare il
segnale inviato a questa PART tramite il bus aux esattamente nello
stesso modo in cui processate i
normali segnali analogici collegati
tramite gli ingressi esterni.
Esiste, però, un’opzione più semplice per collegare direttamente le
PART una all’altra: potete usare
uno dei bus aux come “seconda
uscita” per la PART. Spiegheremo
questa funzione un poco più avanti
nella sezione “SECOND OUTPUT”.
LE USCITE AUDIO
In modo MULTI, potete scegliere
un’uscita audio mono o stereo nel
menu OUTPUT Select indipendentemente per ogni PART. Il segnale
può essere anche indirizzato ai bus
aux spiegati prima.
Inoltre, potete anche definire una
seconda uscita mono o stereo nel
menu SECOND OUTPUT (nel menu
CTRL). Questa seconda uscita è globale, in altri termini, si applica a
tutte le PART. Usando il parametro
SECOND OUTPUT Balance, potete
impostare i livelli a cui i segnali in
uscita delle PART vengono indirizzati individualmente a questa
seconda uscita.
ACCESS VIRUS OS4 89
Le Uscite Audio
Quando scegliete di usare uno dei
bus aux come seconda uscita, il
bus aux può anche servire da loop
FX (effetti). Potete indirizzare il
segnale aux ad una PART e far si
che questa PART elabori ulteriormente questo segnale (tramite i
filtri, gli effetti, etc.).
Al contrario della maggior parte
degli altri effetti, la sezione delay/
riverbero non è disponibile individualmente per ogni PART. Processa
invece i segnali delle PART collettivamente. Potete, però, controllare
l’intensità dell’effetto individualmente per ogni PART usando i
rispettivi parametri Effect Send. Di
conseguenza, la sezione delay/
riverbero emette un solo segnale,
che non può essere distribuito alle
uscite delle singole PART.
Insieme all’uscita convenzionale di
ogni dato suono, potete ottenere
un segnale quadrifonico adatto ad
applicazioni Surround. Usando
Panorama (sinistra, destra) e
SECOND OUTPUT Balance (avanti,
indietro), potete creare un vero
mix quadrifonico nel Virus, ed
automatizzarlo con un sequencer.
Questo è il motivo, per esempio,
per cui l’effetto delay di una PART
che è indirizzata alla coppia di
uscite OUT 2 è comunque udibile
da OUT 1. Questo può essere desiderabile, ma anche fonte di confusione. Affinché questo non generi
problemi, impostate il parametro
Effect Send della PART a zero
quando usate uscite individuali.
90 12
I Collegamenti Audio Interni
In modo MULTI, la sezione delay/
riverbero ha il suo parametro
OUTPUT Select indipendente dalle
PART.
Funzioni aggiuntive
92 13
Funzioni aggiuntive
FUNZIONE PANIC
Il Virus è dotato di una funzione
Panic per interrompere le eventuali
note bloccate a causa di errori di
parità nella trasmissione MIDI e
simili. Quando premete simultaneamente i due tasti TRANSPOSE,
tutte le voci del Virus che stanno
suonando correntemente vengono interrotte.
Un doppio click su entrambi i tasti
avvia un reset dei controller. Le
varie voci che stanno suonando
correntemente vengono tagliate
istantaneamente e i controller
come modulation wheel, channel
volume e pitch bender vengono
reimpostati ai valori di default.
FUNZIONE AUDITION
Sul pannello del Virus, potete innescare le note senza usare una
tastiera. Quando premete simultaneamente i tasti OSCILLATOR EDIT
e SYN, il Virus suona la nota C3
(DO3). Se tenete premuti i tasti per
oltre un secondo, la nota continua
a suonare anche dopo aver rilasciato i tasti.
FUNZIONE RESET
Se avete l’impressione che il VIRUS
si stia comportando in modo instabile o davvero strano, suggeriamo
di eseguire un system reset.
Tenendo premuti i tasti LFO 1
SHAPE mentre accendete il VIRUS,
si reimposta il sistema. Nessun
dato va perso durante questa procedura, benché vengano reimpostati alcuni valori dei parametri
globali, come “Global Channel”.
I Parametri
94 14
I Parametri
Il capitolo che segue elenca tutti i
parametri del Virus, ognuno con
una breve definizione o spiegazione. Per una maggior chiarezza,
abbiamo ordinato i parametri che
hanno un elemento di controllo
dedicato secondo il modulo in cui li
troverete.
PARAMETRI DEL
SUONO CON UN ELEMENTO DI CONTROLLO DEDICATO
MASTER VOLUME Controlla il
volume complessivo del Virus.
Questo controllo determina il
volume del segnale che viene
emesso da Output 1 prima che
venga convertito in un segnale
analogico. Ciò significa che, in circostanze normali, dovreste alzare
al massimo il Master Volume per
ottenere dal Virus il segnale più
dinamico possibile.
DEFINABLE 1/2 Queste due manopole sono definibili liberamente.
Potete assegnare le funzioni tramite il menu CTRL (DEFINABLE 1/2
MODE). Le impostazioni possono
essere salvate globalmente ed
individualmente nei programmi
SINGLE.
(vedi “Le Manopole Definibili” a
pagina 74).
TRANSPOSE Traspone di ottave
l’intero programma SINGLE. Se il
vostro Virus è dotato di tastiera
incorporata, il programma SINGLE
selezionato non viene trasposto. Al
suo posto, viene trasposta la
tastiera in modo globale.
(vedi “Il Virus kb e il Virus Indigo” a
pagina 190).
ACCESS VIRUS OS4 95
LFO 1 – Pannello
LFO 1 – PANNELLO
RATE Determina la velocità o frequenza dell’LFO.
Nei suoni polifonici, il valore RATE
selezionato manualmente devia
leggermente da voce a voce, per
rendere più vivo il suono degli LFO,
che oscillano polifonicamente.
Quando l’LFO è sincronizzato al
master clock, il valore di nota desiderato viene selezionato tramite la
manopola RATE.
SHAPE Determina la forma d’onda
dell’LFO. Potete selezionare tra
onda sinusoidale, triangolare o
impulsiva. WAVE apre un menu
locale. Qui potete selezionare altre
64 forme d’onda per l’LFO nel
display con la manopola VALUE o i
tasti VALUE. Potete scegliere tra
una modulazione casuale “a gradini” (S&H; abbreviazione di Sample & Hold), una modulazione
casuale lineare (S&G; abbreviazione di Sample & Glide) e 62
modulazioni cicliche basate sui
modi dell’oscillatore. Queste ultime
permettono di creare interessanti
modulazioni ritmiche con gli LFO.
96 14
I Parametri
ENV MODE Attiva un modo operativo in cui l’LFO oscilla come un
inviluppo: l’LFO effettua solo un
ciclo seguendo l’inizio della nota;
la risposta dell’LFO passa da bipolare a unipolare. Se è attiva la
forma d’onda S&H (Sample &
Hold) dell’LFO, allora all’LFO viene
assegnato un nuovo valore casuale
per ogni nuova nota. Questo nuovo
valore è valido per l’intera durata
della nota.
AMOUNT Questo tasto non controlla effettivamente un parametro, ma apre un menu locale.
Questo menu contiene intensità di
modulazione indipendenti per
controllare i seguenti parametri
tramite l’LFO 1:
ASSIGN (Dest) Un parametro del
suono liberamente selezionabile
per la modulazione dell’LFO
ASSIGN (Amount) Intensità di
modulazione del parametro del
suono selezionato liberamente
Mentre agite sui parametri spie-
gati qui, il LED corrispondente lampeggia. Se al parametro è
assegnato un valore diverso da 0, il
LED si illumina in modo continuo
quando uscite dal menu. Posizionato tra OSC 1 e OSC 2, troverete
OSC 1+2. Vi permette di determinare
l’intensità di modulazione in modo
collettivo per entrambi gli oscillatori. Quando lo selezionate, i LED di
OSC 1 e OSC 2 lampeggiano.
OSC 1 Intonazione dell’Oscillatore 1
OSC 2
Intonazione dell’Oscillatore 2
PW 1+2 Entrambe le ampiezze
degli impulsi insieme
RESO 1+2 Le risonanze di entrambi i
filtri
LFO 1 – MENU EDIT
LFO contour
Tramite LFO Contour potete alterare o “trasformare” (quasi) tutte le
forme d’onda dell’LFO. Ecco una
breve descrizione delle opzioni di
LFO Contour per i differenti modi
dell’LFO:
ACCESS VIRUS OS4 97
LFO 1 – Menu EDIT
Sawtooth Contour trasforma
un’onda a dente di sega discendete
lineare o decay in un’onda decay
che discende in modo esponenziale (Contour verso sinistra) o in
un’onda quadra (Contour verso
destra).
Sine Contour trasforma un’onda
sinusoidale in un’onda triangolare
(Contour verso sinistra) o in
un’onda quadra (Contour verso
destra).
Triangle Contour trasforma
un’onda triangolare in un’onda a
dente di sega discendente (Contour verso sinistra) o ascendente
(Contour verso destra).
Waves Contour “ingrandisce”
l’onda, riducendo in questo modo
la durata del loop dell’onda stessa
(Contour verso destra).
Clock
Con l’impostazione OFF, l’LFO
oscilla nel modo normale, indipendentemente dal Master Clock globale (CLOCK TEMPO). Se qui
immettete un valore di nota, la
velocità dell’LFO si sincronizza al
master clock globale. La lunghezza
del ciclo della forma d’onda corrisponde così al valore della nota che
avete immesso. Potete anche
impostare la velocità con il CLOCK
TEMPO (vedi il relativo paragrafo) o
sincronizzarlo al MIDI clock
98 14
I Parametri
esterno. Quando l’LFO è sincronizzato al master clock, potete anche
selezionare il valore della nota
desiderato con la manopola LFO
RATE.
01111111111111111112
1 LFO1
Clock 1/24≤
61111111111111111154
Mode
POLY In modo polifonico, ad
ognuna delle voci viene assegnato
un LFO dedicato. GLi LFO oscillano
con posizioni di fase differenti per
ogni voce. Ciò rende più viva la
modulazione degli LFO.
Trigger Phase
Seleziona la posizione lungo il ciclo
dell’onda - cioè la posizione di fase
- da cui l’LFO inizia ad oscillare in
risposta all’inizio della nota.
L’intervallo di controllo da 1 a 127 è
equivalente alle posizioni di fase
da 0 a 360 gradi; il valore 0 disattiva completamente la funzione
KEY TRIGGER così che l’LFO oscilli
liberamente, ed appaia in posizioni
di fase casuali all’inizio delle note.
01111111111111111112
1 LFO1
TrigPhase Off≤
61111111111111111154
Key Follow
MONO In modo monofonico,
tutte le voci sono assegnate allo
stesso LFO. Ciò accentua la modulazione dell’LFO, rendendola più
pronunciata.
01111111111111111112
1 LFO1
Clock Poly≤
61111111111111111154
Controlla l’intensità della funzione
KEY FOLLOW- cioè la velocità con
cui l’LFO segue l’intonazione della
nota eseguita. Col valore 0, il KEY
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