ITALKERO BIG FOX DUAL 30 MANUALE TECNICO (2)

AVVERTENZE DI INSTALLAZIONE UNITA’ ESTERNA (CALDAIA)
Sulla base del progetto d’installazione, predisporre la linea di alimentazione gas e rete elettrica dimensionate in osservanza dei valori indicati nella scheda tecnica. Disimballare l’unita esterna di DUAL 30 e verificare che non abbia subito danni durante il traspor­to, nel caso ciò accadesse avvisare immediatamente il corriere.
CENTRALINA DI CONTROLLO REMOTO
Rimuovere lo zoccolo del controllo remoto facendo leva sui due ganci inferiori (Fig. 8). Fissare al muro il controllo remoto utilizzando gli appositi fori ricavati nello zoccolo, a 1,5m dal pavimento, in un luogo lontano da porte d’ingresso, finestre o da fonti che possono influenzare la temperatura ambiente (Fig. 9). Dopo aver accertato che la caldaia non sia alimentata elettricamente, procedere con l’allacciamen-
to elettrico utilizzando un cavo bilpolare, evitan­do lo stesso percorso dei cavi di rete. Nel caso in cui ciò non fosse possibile, utilizzare un cavo schermato la cui calza deve essere colle­gata all’impianto di messa a terra. Collegare le stremità del cavo alla morsettiera “- IN +” (Fig. 10), rispettando tassativamente le polarità indicate (+ caldaia al + controllo, - cal- daia al - controllo). La lunghezza MAX del cavo non deve supe­rare i 50m. Completato l’allacciamento, alimentare la cal­daia e dopo il segnale ‘CON” verificare la com­parsa della scritta “OFF” sul display principale, dell’ora 00:00 sul display inferiore e dell’indica-
tore giornaliero “ “.
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Fig. 8
Fig. 9
Fig. 10
VI
CALDAIA
CALDAIA
ABILITAZIONE
REMOTO
SONDA
ESTERNA
L’eventuale persistenza della scritta “CON” segnala il cattivo allacciamento del controllo remoto alla caldaia.
VERIFICARE che il selettore posto sulla caldaia, sia sulla posizione estate “ “ (1: Fig. 18). NOTE: nel caso in cui venga a mancare l’alimentazione elettrica, il controllo remoto è in grado di mantenere i dati impostati per un massimo di 24 ore.
UNITÀ ESTERNA
IL MANUALE DI INSTALLAZIONE, USO E MANUTENZIONE COSTITUISCE PARTE INTEGRANTE ED ESSENZIALE DEL PRODOTTO E DEVE ESSERE SEMPRE A CORREDO DELL’ APPARECCHIO. LE AVVERTENZE CONTENUTE IN QUESTO CAPITOLO SONO DEDICATE SIA ALL’ UTENTE CHE AL PERSONALE CHE CURERÀ L’ INSTALLAZIONE E LA MANUTENZIONE DEL PRODOTTO. L’ UTENTE TROVERÀ LE INFORMAZIONI SUL FUNZIONAMENTO E SULLE LIMITAZIONI D’USO NEL MANUALE A CORREDO CHE RACCOMANDIAMO DI LEGGERE CON ATTENZIONE.
CONSERVARE CON CURA IL MANUALE PER OGNI ULTERIORE CONSULTAZIONE.
ATTENZIONE! PER UNA CORRETTA COMUNICAZIONE CON LA CENTRALINA REMOTA, COMMUTARE IL SELETTORE POSTO SULLA CALDAIA SULLA POSIZIONE “
“ (1: Fig. 18).
1. Avvertenze generali
L’ installazione deve essere ef fettuata in ottemperanza alle norme vigenti, secondo le istruzioni del Costruttore e da personale professionalmente qualificato. Per personale professionalmente qualificato si intende quello avente competenza tecnica nel settore di applicazione dell’apparecchio (civile o industriale) ed in particolare i centri di assistenza autoriz­zati dal Costruttore.
LE CALDAIE POSSONO ESSERE INSTALLATE ALL’ARIA APERTA IN AMBIENTE PARZIALMENTE PRO­TETTO CONFORME ALLE RELATIVE NORME CON TEMPERATURA ESTERNA MINIMA DI UTILIZZO PARI A –15°C; LEGGERE ATTENTAMENTE LE ISTRUZIONI PRESENTI NEL MANUALE IN DOTAZIO­NE PRIMA DI INSTALLARE L’APPARECCHIO.
Un’errata installazione può’ causare danni a persone, animali o cose per i quali il Costruttore non è responsabile.
• Dopo aver tolto ogni imballaggio assicurarsi dell’integrità del contenuto. In caso di dubbio non utilizzare l’apparecchio e rivolgersi al fornitore. Gli elementi di imballaggio (scatola di cartone, gabbia di legno, chiodi, graffe, sacchetti di plastica, polistirolo espanso ecc.) non devono esser
e
lasciati alla portata dei bambini in quanto potenziali fonti di pericolo.
• Prima di effettuare qualsiasi operazione di pulizia o di manutenzione, disinserire l’appa­recchio dalla rete di alimentazione agendo sull’interruttore dell’impianto e/o attraverso gli appositi organi di intercettazione.
• Non ostruire le griglie di aspirazione o di dissipazione.
• In caso di guasto e/o di cattivo funzionamento dell’apparecchio disattivarlo, astenendosi da qual­siasi tentativo di riparazione o di intervento diretto. Rivolgersi esclusivamente a personale professio­nalmente qualificato.
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• Allorché si decida di non utilizzare più l’apparecchio, si dovranno rendere innocue quelle parti suscettibili di causare potenziali fonti di pericolo.
• Se l’apparecchio dovesse essere venduto o trasferito ad un altro proprietario, se si dovesse traslo­care e lasciare l’apparecchio, assicurarsi sempre che il libretto accompagni l’apparecchio in modo che possa essere consultato dal nuovo proprietario e/o dall’installatore.
• Per tutti gli apparecchi con optionals o kit (compresi quelli elettrici) si dovranno utilizzare solo accessori originali del Costruttore.
ATTENZIONE! Questo apparecchio dovrà essere destinato all’uso per il quale è stato espressamente costruito: per il riscaldamento e la produzione di acqua sanitaria. Ogni altro uso è da considerarsi improprio e quindi pericoloso. E’ esclusa qualsiasi responsabilità contrattuale ed extracontrattuale del Costruttore per i danni cau­sati da errori nell’installazione e nell’uso, e comunque da inosservanza delle istruzioni date dal Costruttore stesso.
Questo apparecchio si deve utilizzare esclusivamente con un sistema di riscaldamento centralizzato chiuso con un vaso di espansione.
2. Avvertenze per l’installazione
La decorrenza e durata della garanzia è di 12 mesi dalla data di installazione o comunque non superiore a 24 mesi dalla data di costruzione. La prima accensione, dovrà essere effettuata esclusi­vamente da personale autorizzato. Per qualsiasi intervento sul circuito idraulico, del gas e del circuito elettrico riguardante il gruppo termico, bisogna rivolgersi esclusivamente a tecnici autorizzati, inoltre si richiede l’utilizzo solo di ricambi originali. La caldaia murale non va installata in ambienti umidi, preservarla quindi da spruzzi, getti d’acqua o altri liquidi per evitare anomalie alle apparecchiature elettriche e termiche. Non lasciare l’apparecchio inutilmente inserito quando lo stesso non è utilizzato, chiudere il rubinet­to del gas e disinserire l’interruttore generale. Nel caso in cui si avverte odore di gas nel locale di installazione dell’apparecchio NON AZIONA
­RE interruttori elettrici, telefoni o qualsiasi altro apparecchio che provochi scintille. Aprire immediatamente porte e finestre per creare una corrente d’aria che arieggi e purifichi il locale. Chiudere il rubinetto centrale del gas (al contatore) e chiedere l’intervento del ser vizio tecnico assistenza.
Astenersi dall’ inter
venire personalmente sull’apparecchio.
3. Impianti con valvole termostatiche
Per impianti di riscaldamento con valvole termostatiche è necessario installare un by-pass. Queste apparecchiature, come disposto dalle vigenti norme, devono essere installate esclusivamente
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da personale qualificato, il quale dovrà attenersi alle norme UNI-CIG 7129 e 7131 e aggiorna­menti, alle disposizioni emanate dai vigili del fuoco e dalla locale azienda del gas. Prima della messa in opera della caldaia è opportuno controllare che l’apparecchio sia allacciato ad un impianto idrico e di riscaldamento compatibili alle sue prestazioni. Il locale dovrà avere una regolare ventilazione attraverso una presa d’aria (vedi UNI 7129/92 e UNI 7129/95 FA). La presa d’aria dovrà essere posizionata a livello del pavimento in modo non ostruibile e protetta con griglia che non riduca la sezione utile di passaggio. E’ consentito l’afflusso dell’aria da locali adiacenti purché siano in depressione rispetto all’ ambiente esterno e non vi siano installati caminetti a legna o ventilatori. In caso di montaggio esterno della caldaia es.: su balconi o terrazzi, accertarsi che la stessa non sia soggetta agli agenti atmosferici allo scopo di evitare eventuali danni ai componenti, con conseguente annulla­mento della garanzia. In questo caso si consiglia la costruzione di un vano termico che ripari la caldaia dalle intemperie. Verificare i dati tecnici sull’ imballo e sulla targhetta posta nella par te inter na del frontale mantello e che il bruciatore della caldaia sia predisposto per il funzionamento con il gas disponibile in rete. Accertarsi che le tubazioni ed i raccordi siano in perfetta tenuta e che non vi sia alcuna fuga di gas. Consigliamo di effettuare un prelavaggio alle tubazioni onde rimuovere eventuali residui che comprometterebbero il buon funzionamento della caldaia.
4. Avvertenze in funzione del TIPO DI ALIMENT AZIONE
• La sicurezza elettrica dell’ apparecchio è raggiunta soltanto quando lo stesso è correttamente col­legato ad un efficace impianto di messa a terra, eseguito come previsto dalle vigenti norme di sicu­rezza (NORME CEI 64-8 Parte Elettrica).
• E’ necessario verificare questo fondamentale requisito di sicurezza. In caso di dubbio, richiedere un controllo accurato dell’impianto elettrico da parte di personale professionalmente qualificato, poiché il Costruttore non è responsabile per eventuale danni causati dalla mancanza di messa a terra dell’impianto.
• Far verificare da personale professionalmente qualificato che l’impianto elettrico sia adeguato alla potenza massima assorbita dall’apparecchio, indicata in targa, accertando in particolare che la sezione dei cavi dell’impianto sia idonea alla potenza assorbita dall’apparecchio.
• Per l’alimentazione generale dell’apparecchio dalla rete elettrica, non è consentito l’uso di adatta­tori, prese multiple e/o prolunghe.
• Per l’allacciamento alla rete occorre prevedere un interruttore unipolare come previsto dalle nor­mative di sicurezza vigenti.
• L’uso di un qualsiasi componente che utilizza energia elettrica compor ta l’osservanza di alcune regole fondamentali quali:
• non toccare l’apparecchio con parti del corpo bagnate o umide e/o a piedi nudi.
• non tirare i cavi elettrici.
• non permettere che l’apparecchio sia usato da bambini o da persone inesperte.
• Il cavo di alimentazione dell’apparecchio non deve essere sostituito dall’utente.
• In caso di danneggiamento del cavo, spegnere l’apparecchio e per la sua sostituzione rivolgersi esclusivamente a personale professionalmente qualificato.
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• Allorché si decida di non utilizzare l’apparecchio per un certo periodo, è opportuno spegnere l’interruttore elettrico di alimentazione a tutti i componenti dell’impianto che utilizzano energia elet­trica (pompe, bruciatore, ecc.).
DATI TECNICI
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Tab. 8
DIMENSIONI DI INGOMBRO – KIT FUMI (Fig. 11)
N.B.: La lunghezza massima di scarico è di 18 m. L’inserimento di una una cur va equivale all’inserimento di una tubazione lunga 0.8 m. N.B. MONTARE NEI KIT DI SCARICO SOLAMENTE TERMINALI SI SCARICO OMOLOGATI. N.B. In caso di chiusura dell’ambiente ove è installata la caldaia, si deve assicurare l’aerazione del locale stesso mediante la creazione di apposite aperture verso l’esterno di adeguata super fi­cie secondo la normativa vigente. N.B. Le caldaie possono essere installate all’aria aperta in ambiente parzialmente protetto conforme alle relative norme con temperatura esterna minima di utilizzo pari a –15°C; leggere attentamente le istruzioni presenti nel manuale in dotazione prima di installare l’apparecchio.
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Fig. 11
NORMATIVE DI RIFERIMENTO
L’installazione e la prima accensione della caldaia devono essere ef fettuate da personale qualificato in conformità alle seguenti normative di riferimento:
-Legge 6 Dicembre 1971 N. 1083;
-Legge 46/90 (D.P.R. 447);
-Legge 10/91 (D.P.R. 412/93) (D.P.R. 551/99);
-”UNI-CIG” 7129-92 / 7129-95 / 7131-72;
-”CEI” 64-8 (parte elettrica). Nell’installazione devono essere rispettate le norme dei Vigili del Fuoco, della locale Azienda del Gas e dell’ ufficio Igiene del Comune.
UBICAZIONE
Gli apparecchi di tipo “C” si possono installare in qualunque tipo di locale. Non vi è alcuna limita­zione dovuta alle condizioni di aerazione ed al volume del locale. La portata termica complessiva installata non deve superare i 35 Kw. Due o più apparecchi adibiti allo stesso uso nel medesimo locale o in locali direttamente comunicanti, per una portata termica complessiva maggiore di 35 kW, costituiscono centrale termica e sono soggetti alle disposizioni del D.M. 12 aprile 1996 (che ha sostituito la circolare N. 68 dei V.V.F.F). Le potenzialità di più apparecchi adibiti ad uso diverso (ad es. cottura e riscaldamento) non deve essere sommata. Un piano di cottura deve comunque avere un alimentazione propria d’aria con apertura minima di 100 cm
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, maggiorata a 200 cm2se privo di dispositivo di sicurezza per assenza di fiamma. La caldaia deve essere installata su una parete chiusa ed irremovibile per impedire l’accessibilità alle parti elettriche in tensione attraverso l’apertu­ra posteriore del telaio. Nel caso di installazione esterna (balconi, terrazze, ecc..) si deve riparare la caldaia da agenti atmosferici che ne potrebbero compromettere il regolare funzionamento (norma UNI-CIG 7129 par. 2.5.1.6). Si obbliga allo scopo la creazione di un vano tecnico rispet­tando le distanze minime che garantiscono l’accessibilità alle parti della caldaia. Gli apparecchi di tipo B possono essere installati e funzionare solo in locali permanentemente venti­lati secondo la norma UNI 7129.
Estratto norme UNI-CIG 7129/92 e successivi aggiornamenti posizionamento all’esterno dei ter­minali di tiraggio.
I terminali di tiraggio devono essere posizionati sulle pareti perimetrali esterne dell’edificio, rispet­tando le distanze minime indicate nella tabella. E’ indispensabile garantire che i gas della combu­stione in uscita dal camino non rientrino nell’edificio oppure in qualche edificio adiacente attraverso ventilatori, finestre, porte, infiltrazioni naturali d’aria o impianti di aria condizionata. Se uno di questi casi si verifica spegnere immediatamente la caldaia e interpellare l’installatore.
NOTE
(*) Riducibili a 400 mm per apparecchi di riscaldamento installati sotto il vano finestra. (1) I terminali sotto una balconata praticabile devono essere collocati in posizione tale che il percor­so totale dei fumi, dal punto di uscita degli stessi dal terminale al loro sbocco dal perimetro esterno della balconata, sia nferiore a 2 m. (2) Nella collocazione dei terminali dovranno essere adottate distanze non minori di 1.5 m per la vicinanza di materiali sensibili all’azione dei prodotti della combustione (ad esempio, gronde o plu-
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viali in materiale plastico, parti in legname, ecc.) a meno di adottare adeguate misure schermanti nei riguardi di detti materiali. (3) I terminali devono essere in questo caso sempre muniti di deflettore, che conferisca ai prodotti della combustione una direzione il più possibile parallela al muro e sia opportunamente schermante agli effetti della temperatura. (4) I terminali devono essere in questo caso costruiti in modo che il flusso dei prodotti della combu­stione sia il più possibile ascensionale ed oppurtanamente schermato agli effetti della temperatura.
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Fig. 12
Tab. 9
I COMIGNOLI
Il comignolo costituisce il punto di sbocco dei fumi di scarico provenienti da un camino singo­lo o da una canna collettiva ramificata. Pur potendo avere forme e dimensioni diverse, il comignolo deve sottostare ai seguenti requisiti:
- avere la sezione utile di uscita almeno doppia di quella del camino singolo o della canna fumaria ramificata in cui è inserito;
- avere una forma tale da impedire la penetra­zione della pioggia o della neve nel camino o nella canna fumaria;
- essere costruito in modo tale che, anche in caso di venti di ogni direzione e inclinazione, venga comunque assicurato lo scarico dei pro­dotti della combustione. Per evitare che si formino contropressioni che impedirebbero il libero scarico nell’atmosfera dei prodotti della combustione è necessario che vengano rispettate le altezze minime indicate nei seguenti schemi:
- Tetto piano (1: Fig13)
Se il comignolo ha una distanza maggiore di 5 m dal punto più alto del tetto deve superare di almeno 0.5 m in altezza il bordo del tetto. Se il comignolo ha una distanza uguale o mino­re di 5 m dal punto più alto del tetto, deve supe­rare di almeno 0.5 m in altezza tale punto.
- Tetto a 15° gradi (2: Fig13)
Se il colmo del tetto dista più di 1.85 m, il comignolo deve superare di almeno 1 m in altezza il bordo del tetto. Se il colmo del tetto ha una distanza uguale o minore di 1.85 m, il comignolo deve superare di almeno 0.5 m in altezza il colmo del tetto.
- Tetto a 30° gradi (3: Fig13)
Se il colmo del tetto dista più di 1.30 m, il comignolo deve superare di almeno 1.2 m in altezza il bordo del tetto. Se il colmo del tetto ha una distanza uguale o minore di 1.30 m, il comignolo deve superare di almeno 0.5 m in altezza il colmo del tetto.
- Tetto a 45° gradi (4: Fig13)
Se il colmo del tetto dista più di 1.50 m, il
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Fig. 13
comignolo deve superare di almeno 2 m in altezza il bordo del tetto. Se il colmo del tetto ha una distanza uguale o minore di 1.50 m, il comignolo deve superare di almeno 0.5 m in altezza il colmo del tetto.
- Tetto a 60° gradi (5: Fig13)
Se il colmo del tetto dista più di 1.20 m, il comignolo deve superare di almeno 2.6 m in altezza il bordo del tetto. Se il colmo del tetto ha una distanza uguale o minore di 1.20 m, il comignolo deve superare di almeno 0.5 m in altezza il colmo del tetto.
DISTANZE MINIME FISSAGGIO A MURO (Fig. 14)
Per poter permettere l’accesso all’interno della caldaia al fine di eseguire operazioni di manutenzione, è neces­sario rispettare le distanze minime (Fig. 14). Per agevolare il montaggio, la caldaia è dotata di una dima (Fig. 14) che permette di predisporre in anticipo gli attacchi alle tubazioni con la possibilità di allacciare la caldaia ad opere murarie ultimate. Per il montaggio, operare come segue (Fig. 14):
1. Tracciare con una livella a bolla d’aria (lunghezza min. 25 cm) una riga sulla parete scelta per l’installazione della caldaia (1: Fig. 14).
2. Posizionare la parte superiore della dima lungo la riga tracciata con la livella rispettando le distanze (2: Fig. 14); quindi segnare i due punti per inserire le due viti a tassello o le grappe a muro, poi tracciare i punti di partenza acqua e gas (3: Fig. 14).
3. Togliere la dima e procedere con gli allacciamenti alla rete sanitaria acqua calda e fredda, alle
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Fig. 14
Fig. 15
tubazioni del gas, all’impianto di riscaldamento con i raccordi in dotazione alla caldaia (Fig. 15).
4. Appendere la caldaia ai tasselli o alle grappe ed eseguire i collegamenti (4: Fig. 14).
COLLEGAMENTI IDRAULICI
Per agevolare il montaggio la caldaia è dotata di un Kit di raccordi (Fig. 15). Prima di collegare le tubazioni dell’impianto di riscaldamento effettuare un lavaggio accurato dell’impianto per evitare che sporcizie residue, entrando in circolazione, possono compromettere il corretto funzionamento della caldaia. Installare al di sotto della valvola di sicurezza (tarata 3 bar) un imbuto di raccolta di acqua con relativo scarico in caso di fuoriuscita per sovrapressione. Per il circuito sanitario non è necessaria alcuna valvola di sicurezza, ma accertarsi che la pressione non superi i 6 bar.
CONSIGLI E SUGGERIMENTI PER EVITARE VIBRAZIONI E RUMORI NELL’IMPIANTO
• evitare l’impiego di tubazioni con diametri ridotti;
• evitare l’impiego di gomiti a piccolo raggio e riduzioni di sezioni importanti;
• effettuare un lavaggio dell’impianto prima di procedere all’allacciamento della caldaia al fine di eliminare residui contenuti nelle tubazioni e nei radiatori.
N.B: Assicurarsi che le tubazioni dell’impianto idrico e di riscaldamento non siano usati come presa di terra dell’impianto elettrico. Non sono assolutamente idonee a quest’uso.
COLLEGAMENTI GAS
Il collegamento deve essere effettuato da personale professionalmente qualificato ed eseguito secon­do le normative vigenti. Prima di effettuare l’installazione della caldaia, verificare quanto segue:
• la tubazione deve avere una sezione adeguata in funzione della portata richiesta e della sua lun­ghezza e deve essere dotata di tutti i dispositivi di sicurezza e controllo prescritti dalle norme vigenti;
• verificare prima dell’accensione, che l’apparecchio sia alimentato dal tipo di gas per il quale è stato predisposto (vedi targa del tipo gas applicata all’interno della caldaia);
• la pressione di alimentazione del gas deve essere compresa tra i valori riportati nella targa (vedi targa tipo gas applicata all’interno della caldaia);
• prima dell’installazione dell’apparecchio è buona norma accertarsi che nella conduttura del gas non vi siano eventuali residui di lavorazione;
• è necessario installare nella tubazione interna di alimentazione gas, all’origine della caldaia, un rubinetto per l’intercettazione e l’apertura del gas con sezione di passaggio uguale a quella del tubo di adduzione gas;
• effettuare il controllo della tenuta interna ed esterna dell’impianto di entrata gas.
• la trasformazione per cambiare il funzionamento dell’apparecchio da gas metano a G.P.L. o vice­versa, deve essere effettuata da personale qualificato ai sensi della normativa vigente;
SISTEMA ANTIGELO
Il gruppo termico è munito di un sistema antigelo che entra in funzione quando la temperatura rag­giunge i 5 °C (sonda riscaldamento) e i 4 °C (sonda sanitario) proteggendo la caldaia fino a una temperatura esterna di – 5 °C. Per proteggere anche l’impianto termico interno montare un termostato ambiente o il remoto.
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N.B: Il sistema entra in funzione solo se la cal­daia è in posizione “ON” (con il commutatore in posizione ESTATE o INVERNO) e l’alimenta­zione del gas aperta.
Per l’installatore
Per la caldaia installata all’esterno, dove la tempe­ratura può scendere oltre i - 5°C, si consiglia di far riempire l’impianto con liquido anticongelante (Tab. 10) da un tecnico autorizzato e di inserire un kit di resistenze elettriche.
Consigli per il tecnico
Trovandosi di fronte alla cal­daia bloccata per motivi di congelamento prima di met­terla in funzione accertarsi che non vi siano parti bloc­cate da ghiaccio. Per lunghi periodi di inutiliz­zo dell’impianto è consiglia­bile svuotare la caldaia e l’impianto. Il liquido antigelo deve esse­re utilizzato di buona marca, in soluzioni già diluite al fine di evitare il rischio di dilui­zioni sbagliate.
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Tab. 10
Fig. 16
COLLEGAMENTI ELETTRICI
La caldaia funziona con corrente alternata a 230 V e 50 Hz ed ha un assorbimento massimo di 170 W. Il collegamento alla rete elettrica deve essere fatto tramite un dispositivo con apertura omnipolare di almeno Ø 3 mm. Accertarsi che il collegamento della fase e del neutro rispetti lo schema ed
è obbligatorio il collegamento con una sicura messa a terra.
IMPORTANTE!
In caso di sostituzione del cavo elet­trico di alimentazione utilizzare esclusivamente cavi con medesime caratteristiche: (HO5 VV-F) 3x1 con diametro esterno massimo Ø 8 mm). La connessione elettrica è posizionata come in fig. 1 dove il connettore C2 e cablato al quadro elettrico della caldaia, mentre quel­lo C1 deve essere cablato dall’installatore come di seguito descritto:
• Togliere tensione dall’interruttore generale.
• Rimuovere la martellatura in ABS della caldaia (1: Fig. 17).
• Disconnettere il connettore C1 dal connettore C2, svitare le viti dello stesso (2: Fig. 17) e rimuovere il coperchio;
• Effettuare i collegamenti (3: Fig.
17) facendo attenzione al collega­mento fase / neutro;
• Montare il coperchio sul con­nettore C1 e riconnettere lo stesso al connettore C2 sulla caldaia (4: Fig. 17);
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Fig. 17
CRUSCOTTO PORTASTRUMENTI
Legenda comandi (a: fig. 18)
1. Interruttore accensione estate-inverno.
2. Pulsante spia / sblocco.
3. Manopola di regolazione temperatu­ra riscaldamento.
4. Predisposizione sul cruscotto per l’inserimento di un orologio program­matore (optional).
Legenda autodiagnostica (b: fig. 18)
5. Spia alimentazione.
6. Segnalazione riscaldamento.
7. Segnalazione intermittente anomalia pressostato fumi (mod. camera stagna)
8. Segnalazione intermittente anomalia sonda riscaldamento.
9. Segnalazione intermittente limite tem­peratura 90 °C.
10. Segnalazione intermittente mancanza acqua nell’impianto.
11. Livello pressione dell’acqua da 1 bar.
12. Livello pressione dell’acqua da 1.5 bar.
13. Termometro elettronico.
PRIMA ACCENSIONE DELLA CALDAIA
Dopo aver realizzato i collegamenti idraulici, per la prima accensione della caldaia, procedere con le seguenti operazioni:
Operazioni Preliminari
Procedere nel modo seguente:
• accertarsi che la tensione di alimentazione della caldaia sia quella di targa (230 V – 50 Hz) e il collegamento fase neutro e terra siano corretti;
• accertarsi che l’alimentazione gas sia uguale a quella per cui la caldaia è stata provata e tarata (vedi dati targa gas);
• accertarsi che l’apparecchio abbia una buona messa a terra;
• controllare che non vi siano liquidi o materiali infiammabili nelle immediate vicinanze della caldaia;
• accertarsi che eventuali saracinesche dell’impianto di riscaldamento siano aperte;
• aprire il rubinetto del gas e verificare la tenuta degli attacchi gas controllando che il contatore non segnali alcun passaggio di gas; verificare comunque le tubazioni con soluzioni saponose ed eliminare eventuali fughe. La verifica attacco gas bruciatore va effettuata con caldaia funzionante;
• assicurarsi che l’interruttore generale di alimentazione elettrica sia in posizione “OFF”;
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Fig. 18
• smontare il frontale del mantello tirandolo verso di se;
• allentare le viti laterali e ruotare il cruscotto;
Riempimento dell’Impianto
Procedere al riempimento dell’impianto di riscaldamento nel modo seguente controllando che il rubinetto del gas sia chiuso:
• aprire il rubinetto R posto sotto la griglia della caldaia nella parte destra fino a raggiungere la pressione di 1.5 bar e ad operazione terminata richiudere il rubinetto R;
• controllare che il tappo della valvola jolly sia leggermente allentato per permettere all’aria di fuo­riuscire dall’impianto (a: Fig.19);
• svitare il tappo del circolatore per eliminare eventuali bolle d’aria;
• prima di procedere all’accensione della caldaia è importante ricontrollare la pressione dell’acqua; se eventualmente questa fosse al di sotto di 0.5 bar, aprire il rubinetto R e ripor tarla a circa 1.5 bar. Ad operazione terminata richiudere il rubinetto R.
• alimentare elettricamente la caldaia;
• portare la manopola dell’interruttore 1 in posizione INVERNO “ “ (a: Fig. 18), dopo pochi secondi si avvierà il circolatore;
• avviata la caldaia, se ancora si avvertono rumori nell’impianto è necessario ripetere l’operazione aria fino ad eliminare completamente l’aria;
• controllare che il condotto di evacuazione fumi sia libero;
• controllare la pressione dell’impianto; se questa fosse diminuita aprire di nuovo il rubinetto di riempimento fino a che la spia 12 (b: Fig. 18) si accende (pressione 1.5 bar nel manometro) e ad
operazione terminata richiudere il rubinetto R;
Avviamento della caldaia
• aprire il rubinetto gas;
• accendere la caldaia;
• posizionare la manopola dell’interruttore 1 su uno dei due simboli R estate - T inver­no (a: Fig. 18);
• verificare l’accensione della spia di fun­zionamento 5 (b: Fig. 18). Il sistema di accensione automatico accenderà il brucia­tore. Potrebbe essere necessario ripetere più volte l’operazione per eliminare l’aria nella tubazione. Per ripeter
e l’operazione di accensione, attendere circa tre minuti dall’ultimo tentativo di accensione prima di sbloccare nuovamente la caldaia, poi pre­mere il pulsante 2 (a: Fig. 18) e quindi ripetere l’operazione;
• mettere la manopola 1 in posizione “OFF” (a: Fig. 18), inserire un manometro nella presa di pressione (c: Fig. 19), accen-
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Fig. 19
dere la caldaia e controllare i valori di pressione massima e minima di taratura del modulatore secondo i valori di riferimento riportati sulla targa gas (per controllare la pressione massima di modulazione del modulatore, aprire un rubinetto acqua calda sanitaria e verificare se la pressione massima è uguale a quella di targa; per controllare la minima, staccare un filo della bobina del modulatore e verificare sul manometro se la pressione minima è uguale a quella di targa; se la pressione massima non corrisponde a quella di targa, rifare la regolazione sul modulatore;
• finita l’operazione di regolazione, staccare la spina di alimentazione o l’interruttore generale, chiudere il rubinetto del gas e togliere il manometro dalla presa di pressione; serrare la vite accer­tandosi che non vi siano perdita di gas;
• terminate le operazioni, riportare il cruscotto in posizione iniziale e quindi rimontare il mantello;
REGOLARE la potenza massima di riscaldamento.
Procedura per la regolazione della portata termica del riscaldamento. Vedi Cap. TARATURA DELLA CALDAIA.
Svuotamento dell’impianto di riscaldamento
Ogni qualvolta esista la necessità di svuotare l’impianto, procedere nel seguente modo:
• spegnere l’interruttore generale dell’alimentazione elettrica;
• attendere che la caldaia si sia raffreddata;
• ruotare il rubinetto di scarico RS (b: Fig. 19) dell’impianto raccogliendo in un contenitore l’acqua che fuoriesce;
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TARATURA DELLA CALDAIA
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TRASFORMAZIONI TIPI DI GAS
La trasformazione della caldaia da gas metano a GPL o viceversa, deve essere eseguita esclusi­vamente da personale qualificato.
Per eseguire la trasforma­zione procedere nel seguente modo (Fig. 20):
1. Chiudere il rubinetto del gas, svitare il raccor­do del gas (5: Fig. a) usando una chiave aper­ta da 24. Separare il col­lettore bruciatore (2: Fig. a) dalle rampe (1: Fig. a) del bruciatore svitando le 4 viti (3: Fig. a) usando un giravite a croce. Sostituire gli ugelli (4: Fig. a) (vedi Tabella 11) sul collettore usando una chiave a tubo da 7. Gli ugelli devono essere rimontati utilizzando guarnizioni nuove. Rimontare il collettore sul bruciatore e riavvitare il raccordo (5: Fig. a). Dopo ogni operazione di smontaggio e rimontaggio delle connessioni del gas, controllare accuratamente eventuali perdite usando acqua saponata.
2. Sostituire la molla (6: Fig. b) per il tipo di gas richiesto, situata all’interno dello stabilizzatore nella valvola gas (8: Fig. b). Per sostituire la molla (6: Fig. b) togliere il modulatore (7: Fig. b).
3. Spostare il ponte nella scheda RAMIRE in base al gas richiesto (Fig. c).
4. Eseguire la regolazione della pressione Min. e Max. per il tipo di gas installato (vedi regolazione
pressione gas).
5. SostituIre la targhetta indicazione gas e la pressione nominale di alimentazione. Nella trasforma­zione della caldaia a funzionamento con gas diverso, rimuovere la targhetta esistente e sostituirla con la nuova fornita nel Kit di trasformazione.
TABELLA DATI GAS
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Fig. 20
Tab. 11
REGOLAZIONE PRESSIONE GAS
Regolazione pressione MAX e MIN della modulazione.
N.B. Le seguenti operazioni devono essere svolte esclusivamente da per­sonale autorizzato e sono necessarie nel caso in cui si debba trasformare il tipo di alimentazione della caldaia da un tipo di gas ad un’altro oppure quando la pressione massima non corrisponde al valore di targa.
Pressione di taratura (Tab. 12).
Legenda
1) Bobina modulatore
2) Clips di bloccaggio
3) Vite di regolazione pressione gas minima
4) Nucleo regolazione pressione gas massima
5) Controdado bloccaggio nucleo
6) Molla di taratura
7) Nucleo modulatore
8) Stabilizzatore valvola gas
1. Allargare la clips di bloccaggio (2 di a: Fig. 23);
2. Sfilare la bobina (1 di b: Fig. 23) posta sopra la valvola gas;
3. Avvitare in senso orario la vite in plastica (3 di c: Fig. 21) fino a serrarla senza
romperla.
4. Svitare con una chiave da 17 il controdado (5 di d: Fig. 23) che tiene fermo il nucleo (4 di d: Fig. 23) della bobina; allentare la vite (presa di pressio­ne di uscita) ed inserire un manometro;
5. Accendere la caldaia, regolare la pressione massima agendo sul nucleo (4 di e: Fig. 23) (ruotando in senso ora­rio si ha un aumento di pressione, in senso antiorario una diminuzione). A regolazione effettuata della massima pressione, bloccare il controdado (5 di e: Fig. 23);
6. Eseguire la regolazione della pres­sione minima di modulazione, sempre con la bobina disinserita: svitare lenta­mente la vite in plastica (3 di f: Fig. 24) fino a che il manometro non segni la pressione minima di targa.
7. Eseguite queste operazioni, sigillare la vite di regolazione minima di pres-
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Fig. 21
Fig. 22
Fig. 23
Tab. 12
sione con vernice o smalto, rimontare la bobina (1 di g Fig. 24) bloccandola a pressione; togliere il manometro, serrare la vite (presa di pressione di uscita) e controllare che non vi siano eventuali perdite con acqua saponosa.
Legenda
1. TELAIO
2. CAPPA FUMI CAMERA STAGNA
3. CAMERA DI COMBUSTIONE
4. COFANO CAMERA STAGNA
5. INVOLUCRO CAMERA STAGNA
6. SCAMBIATORE DI CALORE Mod. 24.000
7. BRUCIATORE A TAPPETO 13 RAMPE
8. ELETTRODO DI ACCENSIONE
9. ELETTRODO DI RIVELAZIONE FIAMMA
10. TERMOSTATO SICUREZZA RISCALDAMENTO
11. VALVOLA GAS ELETTRONICA VK 4105 A 1001
12. MODULATORE DI PRESSIONE GAS
13. ACCENSIONE ELETTRONICA
14. VASO DI ESPANSIONE
15. CIRCOLATORE CON DISAERATORE
a 3 VELOCITÀ
16. VALVOLA JOLLY SFOGO ARIA
17. VALVOLA DI SICUREZZA 3 bar CIRCUITO
RISCALDAMENTO
18. MANOMETRO
19. RUBINETTO DI CARICO
20. RUBINETTO DI SCARICO
21. PRESSOSTATO ACQUA
22. SONDA RISCALDAMENTO
23. PRESSOSTATO ARIA
24. ELETTROVENTILATORE
Componenti all’ interno del cruscotto portastrumenti
- SCHEDA ELETTRONICA MODULAZIONE
- SCHEDA TERMOMETRO ELETTRONICO
- PULSANTE SPIA / SBLOCCO
- INTERRUTTORE DEVIATORE ESTATE / INVERNO
- STABILIZZATORE
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Fig. 25
Fig. 24
SCHEMI DI COLLEGAMENTO ELETTRICI
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SCHEMA ELETTRICO DI FUNZIONAMENTO
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MANUTENZIONE
Per lo smontaggio del mantello in ABS svitare le viti di fissaggio del mantello al telaio (a e b: Fig. 26) e tirare verso se stessi il mantello. Per avere la caldaia sempre efficiente in funzionalità e sicurezza, raccomandiamo di eseguire sull'apparecchio, una volta l'anno (riferimento normativo) i seguenti controlli.
• controllare lo stato di tenuta della parte gas, con eventuale sostituzione se neccessario, delle guarnizioni.
• controllare lo stato di tenuta della parte acqua con eventuali sostituzioni, se neccessario delle guarnizioni.
• controllare visivamente la fiamma e la camera di combustione, smontare e pulire, dove ce ne fosse la necessità anche il bruciatore.
• controllare lo scambiatore primario, se necessario pulirlo.
• controllare il funzionamento dei sistemi di sicurezza gas: sicurezza mancanza gas (sonda rivela­zione fiamma per caldaie ad accensione elettronica).
• controllare i sistemi di sicurezza riscaldamento: termostato sicurezza temperatura limite; sicurez­za pressione limite.
• controllare la sicurezza evacuazione fumi.
• controllare le pressioni MAX e MIN di modulazione e la modulazione.
• controllare che l'allacciamento elettrico sia comforme a quanto riportato nel libretto d'istruzioni della caldaia.
APERTURA DELL’IMBALLO
1. Adagiare (Fig. 27) la caldaia imballata sul pavimen-
to facendo attenzione che la freccia altoverso sia rivolta verso il basso e staccare le grappe aprendo le quattro alette della scatola verso l’esterno.
2. Ruotare la caldaia di 180° tenendola sotto con la mano.
3. Sollevare la scatola; rimuovere le protezioni e solle-
vare la caldaia prendendola nella parte posteriore e procedere all’installazione dell’apparecchio.
N.B. E’ consigliabile disimballare la caldaia poco prima la sua installazione. Il Costruttore non rispon­de dei danni arrecati alla caldaia dovuti alla non corretta conservazione del prodotto. IMPORTANTE!
L’imballo è realizzato con materiali (car tone) individual­mente reciclabili. Gli elementi dell’imballaggio (sacchetti in plastica, polisti­rolo espanso, chiodi ecc.) non devono essere lasciati alla portata dei bambini in quanto potenziali fonti di pericolo.
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Fig. 26
Fig. 27
DIAGNOSTICA - ANOMALIE / RIMEDI
DIAGNOSTICA CALDAIA
La caldaia, grazie alla scheda elettronica che svolge funzione di autodiagnosi, controlla continua­mente il proprio stato di funzionamento; nel caso di malfunzionamento, la caldaia segnala l'ano­malia riportando il corrispondente codice di errore sul display del remoto (1: Fig. 28). Nel caso dunque di anomalie nel funzionamento della caldaia, il controllo remoto gestisce la segnalazione degli allarmi e le procedure per il riarmo degli stessi. Gli allarmi sono segnalati con un numero di errore (EXX, vedi Fig. 28 e Tabella), seguiti dal simbolo
“ acceso fisso nel caso di un'allarme riarmabile oppure lampeggiante nel caso dì un'allarme non riarmabile. Nel caso di un'allarme riarmabile, per la ripresa del funzionamento della caldaia occorre premere il tasto A che si trova aprendo lo sportellino di destra del remoto.
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Fig. 28
VII
24
21
3
1
Simboli
Autodiagnostica
STOP
S
Codici di
errore
E 04
E 02
E 05
18
15
12
6
9
DESCRIZIONE ANOMALIA CALDAIA
Segnalazione intermittente mancanza acqua nell'impianto
Segnalazione intermittente sicurezza camino
Segnalazione Intermittente anomalia sonda riscaldamento
Segnalazione intermittente anomalia sondo sanitario (Per caldaie
E 06
istantanee)
S
E 12
Segnalazione intermittente anomalia sondo sanitario boiler (Per caldaie ad accumulo)
PA
E 14
Segnalazione intermittente anomalia pressostato aria
UNITÀ ESTERNA
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Fig. 29
UNITÀ INTERNA
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3520500025 - Rev.1 - 12/2001
ITALKERO S.r.l.
Via Lumumba, 2 - Zona Ind. Torrazzi - 41100 Modena - Italy -
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