Manuel d'utilisation et d'entretien • Manuale d'uso e Manutenzione
Manual de uso y Mantenimiento • Bedienungs- und Wartungsanleitung
Руководство по эксплуатации и техническому обслуживанию
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SOMMARIOPAGINA
1 - PRESENTAZIONE4
1.1 Prefazione4
1.2 Normative4
1.3 Garanzia5
1.4 Rischi residui5
1.5 Ispezione alla consegna6
1.6 Movimentazione6
1.7 Impiego previsto7
1.8 Descrizione8
1.9 Etichetta di identificazione9
2 - STOCCAGGIO10
3 - INSTALLAZIONE10
3.1 Scelta del luogo di installazione10
3.2 Consigli per l’installazione10
3.3 Collegamento idraulico11
3.4 Accessori di coibentazione e di protezione12
4 - FUNZIONAMENTO13
4.1 Messa in funzione13
4.2 Controlli da effettuare dopo la messa in funzione13
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SOMMARIOPAGINA
5 - MANUTENZIONE13
5.1 Manutenzione preventiva13
5.2 Smontaggio14
5.3 Pulizia manuale16
5.4 Cleaning in place (CIP)16
5.5 Detergenti17
5.6 Controlli mediante liquidi penetranti17
5.7 Sostituzione delle guarnizioni18
5.8 Riassemblaggio20
5.9 Codifica delle piastre21
5.10 Esempi di circuitazione22
5.11 Aumento della superficie di scambio24
5.12 Piastre di ricambio24
5.13 Risoluzione problemi eventuali24
6 - SMALTIMENTO25
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ITALIANO
1- PRESENTAZIONE
1.1 - Prefazione
Una manutenzione corretta, completa e accurata è la garanzia per ottenere le massime prestazioni dallo scambiatore.
• Assicurarsi di conservare in un luogo sicuro i seguenti documenti:
1) il presente manuale d’uso e manutenzione, fornito con
lo scambiatore.
2) la dichiarazione di conformità CE, ove necessaria. Viene fornita su richiesta.
• Lo scambiatore a piastre ispezionabile ha dei limiti di temperatura e pressione ed è molto sensibile alle brusche variazioni di
questi parametri. Si devono pertanto adottare tutte le precauzioni necessarie per non superare i limiti indicati in etichetta.
• Temperature eccessivamente elevate causano il degrado
delle guarnizioni (prevedere idonei termostati di sicurezza...)
• Pressioni operative o pressioni differenziali eccessive causano il degrado delle guarnizioni e delle piastre (prevedere
delle idonee valvole di sicurezza...).
• Gli scambiatori ispezionabili a piastre sono molto sensibili ai
colpi d’ariete: la regolazione dovrà essere progettata di conseguenza ed È VIETATO L’USO DI VALVOLE A 1/4 DI GIRO
SU TUTTI I CIRCUITI.
• Tenuto conto dell’elevato numero di guarnizioni, una perdita
occasionale è sempre possibile. È necessario prendere in
considerazione questa eventualità e prevedere degli schermi
di protezione nel caso di utilizzo di fluidi pericolosi o ad alte
temperature (>60°C).
• CIPRIANI declina ogni responsabilità per danni ad oggetti o
lesioni a persone dovuti all’inosservanza delle istruzioni contenute nel presente manuale.
• CIPRIANI declina ogni responsabilità per le conseguenze che
possono risultare dalla miscela accidentale dei fluidi nello
scambiatore.
1.2 - Normative
• Controlli ufficiali: Alcuni scambiatori sono soggetti a regolari
controlli da parte di organismi ufficiali. Rientra nelle responsabilità dell’utilizzatore concordare i suddetti controlli direttamente con gli organismi competenti. L’utilizzatore è tenuto
a conservare il dossier che inviamo ai nostri committenti.
• La categoria di rischio dello scambiatore di calore secondo
la Direttiva PED 2014/68/UE, è indicata sulla targhetta di
identificazione.
• Assicurarsi che l’impianto sia conforme alle direttive e alle
leggi vigenti nel paese di installazione dello scambiatore.
• È vietato utilizzare lo scambiatore per un uso diverso da
quello indicato sui documenti d’ordine; in particolare evitare
l’impiego di fluidi diversi da quelli dichiarati in fase d’ordine.
• Rispettare attentamente le condizioni di utilizzo definite nei
documenti d’ordine; sono infatti queste condizioni che hanno
permesso di determinare la categoria di rischio dello scambiatore ai sensi della direttiva europea PED 2014/68/UE.
In caso contrario, CIPRIANI declinerà ogni responsabilità e
non potrà essere chiamata in causa per i danni diretti o
indiretti che potrebbero derivarne.
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ITALIANO
• Qualsiasi modifica delle condizioni di utilizzo dovrà essere obbligatoriamente comunicata a CIPRIANI, la quale provvederà
ad indicare la procedura da seguire.
1.3 - Garanzia
• La nostra garanzia è valida solo se lo scambiatore ha funzionato secondo le condizioni di utilizzo definite nell’ordine o
nei documenti precontrattuali e può essere applicata solo se
pressioni e temperature dei fluidi possono essere misurate
su entrate e uscite dello scambiatore di calore.
• I ricambi sono garantiti solo se vengono rispettate le istruzioni di stoccaggio (vedere la sezione STOCCAGGIO).
Il pacco piastre è sigillato mediante una reggia (sigillo di
garanzia) che costituisce la prova che lo scambiatore
non è mai stato disassemblato.
La garanzia non sarà applicabile se questa reggia
viene rimossa senza previa autorizzazione scritta
del costruttore.
1.4 - Rischi residui: danno > causa (prevenzione)
POSSIBILI LESIONI FISICHE
• Ribaltamento dell’apparecchio > inosservanza delle disposizioni di movimentazione o di fissaggio (attenzione al centro
di gravità molto alto, rispettare le istruzioni di imbragatura,
fissare l’apparecchio al suolo)
• Ustioni > contatto diretto con l’apparecchio in funzione oppure fuoriuscita di fluido ustionante o corrosivo in seguito ad
una perdita (isolare l’apparecchio, predisporre degli spazi di
circolazione, indossare i DPI = dispositivi di protezione individuali).
• Taglio > manipolazione delle piastre senza guanti di protezione (indossare i DPI).
• Ferite > dovute alla pressione, soprattutto agli occhi o a parti non coperte del corpo (indossare i DPI, vietare l’accesso
alle persone non autorizzate).
• Intossicazione > contatto o inalazione di un fluido pericoloso
(indossare i DPI, dispositivi di sicurezza).
•
Intossicazione > combustione delle guarnizioni (è assolutamente vietato smaltire le guarnizioni mediante incenerimento).
• Intossicazione > miscela accidentale dei fluidi in circolazione
che possono generare vapori pericolosi (assicurarsi che il
prodotto della miscela dei fluidi non sia pericoloso).
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ITALIANO
DANNI AI COMPONENTI
• Distruzione delle guarnizioni > Circolazione del solo fluido a
temperatura maggiore (far circolare sempre PRIMA il fluido
freddo e poi il fluido caldo.
• Distruzione delle guarnizioni > Brusca variazione di pressione o temperatura (verificare la regolazione).
• Distruzione delle guarnizioni > Superamento delle condizioni
operative (verificare i parametri di funzionamento).
• Distruzione delle piastre > Corrosione o erosione (controllare il tipo e la velocità dei fluidi in circolazione, installare
dei filtri).
• Distruzione delle piastre > Sovrapressione (controllare la
pressione dei fluidi, prestando attenzione alle variazioni brusche o frequenti di pressione o temperatura).
• Distruzione delle piastre > scambiatore congelato (assicurarsi che la temperatura del locale non scenda sotto i 0°C in
caso di arresto dell’impianto, oppure scaricare i circuiti).
• Perdite > non è stata rispettata la quota tra piastroni (controllare il serraggio delle piastre).
• Perdite > i telai o alcune piastre hanno subito delle deformazioni (contattare CIPRIANI).
• Inquinamento > fuoriuscita di un fluido pericoloso o inquinante in seguito ad una perdita (prevedere delle vasche di
raccolta).
• Esplosione > dovuta alla miscelazione accidentale dei fluidi
in circolazione che generano dei vapori esplosivi (assicurarsi
che il prodotto della miscela dei fluidi non sia pericoloso).
Vietare ai non addetti ai lavori l’accesso all’impianto.
Provvedere alla formazione del personale
preposto alla manutenzione.
Conservare il presente manuale nelle vicinanze
dello scambiatore.
1.5 - Ispezione alla consegna
• Alla consegna, controllare lo stato del prodotto. Controllare
che non abbia subito danni durante il trasporto e che siano
presenti tutti gli accessori. Se si riscontrano dei danni, oppure se la consegna è incompleta, indicare esattamente le
non conformità sulla bolla di consegna e notificarle allo spedizioniere a mezzo di raccomandata (con copia a CIPRIANI)
entro tre giorni dalla consegna.
• Su ogni scambiatore è apposta una etichetta che riporta
un numero di serie. Il codice di identificazione dovrà essere
indicato su tutte le corrispondenze.
1.6 - Movimentazione
• Rientra nelle responsabilità del destinatario provvedere ai
dispositivi di movimentazione e di scarico.
• Rispettare le istruzioni di imbragatura (Fig. 1a + 1b + 2)
• Utilizzare delle cinghie in tessuto (non metalliche) inserendole nelle scanalature previste nei piastroni.
• Il peso dell’apparecchio è indicato sulla bolla di consegna e
sulla bolla di spedizione.
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Fig.1aFig.1bFig. 2
1.7 - Impiego previsto
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• Durante spostamenti e movimentazioni, assicurarsi che lo
scambiatore sia fissato correttamente; il baricentro alto può
facilmente causarne il ribaltamento.
• Non sollevare mai l’apparecchio reggendolo per le guide, le
barre filettate o gli attacchi poiché si potrebbero deformare.
• Non urtare le piastre; si potrebbero causare dei danni irreparabili.
• Gli scambiatori di calore ispezionabili a piastre si utilizzano
per riscaldare o raffreddare un fluido mediante scambio termico con un altro fluido, senza contatto diretto.
• Le specifiche condizioni di funzionamento del vostro scambiatore sono descritte nei documenti contrattuali concordati
in fase di fornitura.
• Se lo scambiatore di calore viene utilizzato con fluidi destinati al consumo umano, si prega di contattare i nostri
consulenti.
• In nessun caso, lo scambiatore o i suoi componenti possono
essere utilizzati per un uso diverso da quello previsto.
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1.8 - Descrizione
1 - Piastrone fisso
2 - Piastrone mobile
3 - Tiranti
4 - Barra di guida/sostegno
• MODEL: Modello scambiatore e configurazione del prodotto.
• SERIAL No.: Numero di fabbricazione, per la tracciabilità del
vostro scambiatore.
• DATE: Data di fabbricazione.
• REF.: Eventuali note e / o differenti referenze.
• ALLOWABLE TEMPERATURE MIN. / MAX. (TS):
Temperature minima e massima ammissibili.
• ALLOWABLE PRESSURE MIN. / MAX. (PS):
Pressioni minima e massima ammissibili in bar.
• TEST PRESSURE (PT):
Pressione di collaudo in bar.
• VOLUME: Capacità totale dello scambiatore in litri.
• CLASSIFICAZIONE PED 2014/68/UE: Categoria di rischio dello scambiatore di calore
(gruppo di pericolosità e stato fisico del fluido).
• MARCATURA CE: solo gli scambiatori di calore classificati in categoria di rischio PED 2014/68/UE I, II,
III o IV posso essere marcati CE. Il numero di identificazione
dell'organismo notificato apparirà vicino al simbolo del marchio CE per scambiatori di calore classificati in categoria di
rischio II, III o IV.
•
CIRCULATION:
rio. 2° indicazione d'entrata e d'uscita dal circuito secondario.
• TIGHTENING MEASURE: Quota (d) di serraggio tra piastra
minima e massima, in mm.
• PESO (VUOTO): Peso a vuoto dello scambiatore di calore in
chilogrammi.
1° indica l'entrata e l'uscita dal circuito prima-
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2 - STOCCAGGIO
• Conservare gli scambiatori di calore in un ambiente asciutto, al
riparo dalle intemperie e mantenuto ad una temperatura compresa tra +5° C e +35° C.
• Gli scambiatori dovranno posare su rialzi correttamente regolati
e dimensionati al fine di assicurare una buona stabilità e una
buona planarità, su un pavimento idoneo a scongiurare ogni tipo
di cedimento. Posizionarli in modo da evitare che si tocchino
tra loro o che siano in contatto diretto con pavimento e pareti.
• Poteggerli da urti, polvere e dal rischio di depositi liquidi o solidi
e fare in modo che debbano sostenere unicamente il loro peso.
• Non rimuovere la protezione all'estremità dei tubi prima del col
legamento idraulico dello scambiatore.
• Tutti i ricambi devono essere conservati al riparo dall’umidità,
dalla luce, dalla polvere e dagli urti. Guarnizioni e piastre con
guarnizione devono essere conservate in appositi contenitori ad
una temperatura compresa tra 10° C e 30° C. Durata massima
di stoccaggio: 12 mesi dalla fattura.
3 - INSTALLAZIONE
Prima di un intervento, leggere attentamente la presente guida
e conservarla a portata di mano per ulteriori consultazioni.
3.1 - Scelta del luogo di installazione
L’area di installazione dell’apparecchio dovrà essere perfettamente accessibile in modo da poter eseguire agevolmente eventuali
interventi di assistenza e di manutenzione e la rimozione laterale
delle piastre (Fig. 3). Prevedere un adeguato spazio libero davanti
ai dispositivi di sicurezza e di controllo.
A
valore minimo
raccomandato (mm)
ModelA
DN32700
DN501000
DN651000
DN1001500
DN1501500
-
Fig. 3
DN2002000
3.2 - Consigli per l’installazione
• Gli scambiatori ispezionabili a piastre hanno dei limiti di utilizzo
di pressione e temperatura. Prevedere tutte le idonee sicurezze per evitare che vengano superati i limiti indicati in etichetta.
L’impiego dello scambiatore in condizioni differenti da quelle dichiarate dovrà essere sottoposto all’approvazione di CIPRIANI.
Si consiglia di prevedere delle prese di pressione e temperatura
in prossimità dell’apparecchio.
• Assicurarsi che lo scambiatore sia conforme alle normative di si
curezza previste dal luogo di installazione (atmosfera esplosiva).
• Apporre adeguati cartelli di avvertimento ovunque la temperatura della superficie sia superiore a 60°C o inferiore a 0°C.
• Quando la temperatura dei circuiti supera i 60°C, segnalare il
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pericolo di ustioni.
• Se lo scambiatore deve essere installato su una struttura, calcolare la struttura tenendo conto del peso dello scambiatore in
funzione (pieno) comprensivo dei propri accessori.
• Se necessario, apporre sull’impianto il simbolo di pericolosità del
fluido in conformità con le norme vigenti.
• Se le conseguenze umane, ambientali o economiche di un mal
funzionamento sono importanti, adottare tutte le misure necessarie per limitarne le conseguenze.
• Controllare che lo scambiatore sia stabile e correttamente fissato nei punti di ancoraggio, sempre in posizione verticale. Se
necessario, completare il dispositivo di ancoraggio in funzione
delle sollecitazioni prevedibili.
• Sulla tubazione, prevedere degli sfiati, delle valvole di intercetta
zione nonché delle valvole di riempimento e di scarico per consentire la manutenzione dello scambiatore senza interrompere
il funzionamento dell’impianto.
• In caso di utilizzo stagionale, prevedere lo scarico completo dello
scambiatore (rischio di gelo o di corrosione in presenza di fluido
corrosivo).
• Per gli eventuali accessori, consultare le relative istruzioni d’uso.
3.3 - Collegamento idraulico
I tappi di chiusura delle connessioni garantiscono la pulizia interna;
non rimuoverle prima del collegamento.
• L’interno delle tubazioni deve essere esente da impurità (sabbia,
residui di saldatura, altri composti solidi ...) che possono dan
neggiare le piastre e le guarnizioni.
• Filtrazione: Se i fluidi circolanti possono veicolare delle materie in
sospensione, è obbligatorio prevedere un filtraggio < a 500 µm.
• Controllare che la quota tra piastroni rispetti quella indicata sulla
etichetta di identificazione.
Se è richiesto il serraggio: vedere § 5.8.
• Procedere con il collegamento seguendo le istruzioni apposte
sul telaio o riportate sullo schema dei circuiti.
• È assolutamente vietato introdurre
corpi estranei all’interno del circui
to.
• Non deve essere esercitata nessuna sollecitazione sulle tubazioni
(peso delle tubazioni, dilatazione,
vibrazioni...)
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• Se vi sono degli attacchi da avvitare,
evitare che la ghiera filettata debba
supportare la coppia di serraggio.
• Gli attacchi mobili filettati maschio
non sono saldati sul piastrone. Per evitare di danneggiare la
prima guarnizione, bloccarli con una chiave a pappagallo per
evitare che girino quando si avvita l’attacco (Fig.4).
• Nel caso di attacchi dotati di manichetta di protezione del pia
strone, per garantire la tenuta alla pressione è necessario comprimerla con la flangia fino ad ottenere una quota di 2 mm tra il
piastrone e la flangia stessa (non stringere di più per evitare di
danneggiarla).
• Scambiatore multi-pass (entrata e uscita del fluido sui piastroni
opposti): installare un compensatore o un giunto di dilatazione;
riservarsi la possibilità di aggiungere delle piastre o di smontare
il piastrone mobile prevedendo una tubazione smontabile.
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Fig.4
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3.4 - Accessori di coibentazione e di protezione
Se necessario (ad es. rischio residuo di superficie calda), apporre adeguati cartelli di avvertimento anche sulla superficie esterna
degli accessori di coibentazione e di protezione.
TF coibentazione
PB coibentazione
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Protezione pacco piastre
Vasca di raccolta
condensa
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4 - FUNZIONAMENTO
4.1 - Messa in funzione
• Controllare che gli scambiatori non funzionino in condizioni di
servizio più impegnative rispetto a quelle di progetto (temperatura, pressione, portata, tipi di fluido).
• Verificare la quota di serraggio del pacco piastre, che corrisponda a quella riportata in etichetta. In nessun caso tale
quota può essere inferiore al valore minimo indicato.
• Aprire le valvole progressivamente per evitare colpi d’ariete
e shock termici.
Brusche variazioni di temperatura o pressione così come un’immissione improvvisa di fluido caldo in un apparecchio freddo, (oppure il contrario) possono danneggiare guarnizioni e piastre e causare delle perdite.
• Assicurarsi che lo scambiatore non sia soggetto a vibrazioni
o ad arresti/riavvii frequenti.
• Sfiatare correttamente i 2 circuiti dopo la circolazione dei
fluidi. La presenza d’aria può provocare il surriscaldamento
dei prodotti, ridurre l’efficienza dello scambiatore e aumentare i rischi di corrosione.
4.2 - Controlli da effettuare dopo la messa in funzione
Dopo un’ora di funzionamento, procedere alle seguenti verifiche:
• Controllare l’assenza di perdite; piccole perdite al momento
della messa in funzione sono normali.
• Controllare le pressioni e le temperature di tutti i fluidi in
circolazione.
5 - MANUTENZIONE
• Tutti gli interventi devono essere eseguiti da personale formato e qualificato.
• È vietato apportare modifiche allo scambiatore senza il consenso di CIPRIANI.
• La periodicità degli interventi di manutenzione dipende da
numerosi parametri (fluidi, temperatura...); l’utilizzatore dovrà determinare la frequenza degli interventi di manutenzione preventiva in funzione del tipo di uso. È tuttavia consigliabile almeno un’ispezione all’anno.
• Controllare periodicamente lo stato dei rivestimenti di protezione anti-corrosione; ritoccare, se necessario.
5.1 - Manutenzione preventiva
•
La nostra esperienza dimostra che la durata degli scambiatori
di calore a piastre ispezionabili, in condizioni operative normali, è
superiore ai 10 anni. Non è consigliabile aprirlo troppo spesso.
• Rientra nelle responsabilità dell’utente informarsi sulle normative ambientali e sulle leggi in vigore, soprattutto per stabilire la cadenza dei controlli periodici ed il comportamento
da tenere in caso di perdite.
•
Controllare 1 volta all’anno il corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza, lo stato della coibentazione, l’eventuale presenza
di corrosione esterna e le pressioni all’uscita dello scambiatore.
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• Riportare sul registro manutenzioni i controlli periodici effettuati e le anomalie riscontrate.
• Collocare le piastre su una superficie piana e pulita, al riparo
da particelle ferrose e da sporco.
• Per facilitare il rimontaggio, impilare le piastre nel senso di
montaggio o numerarle.
Interruzione per un breve periodo (< 3 mesi)
1) Ridurre gradualmente la pressione di ogni circuito.
2)
Spegnere le pompe e chiudere le valvole di intercettazione, iniziando dal circuito caldo e infine quello freddo.
3) Lasciare raffreddare lo scambiatore a temperatura ambiente.
4) Scaricare completamente lo scambiatore e chiudere le valvole di sfiato.
Interruzione per un periodo prolungato (> 3 mesi)
Stessa procedura sopra descritta e in più:
1) Lavare i circuiti dello scambiatore con acqua per eliminare
ogni residuo.
2)
Svitare i dadi dei tiranti per diminuire la compressione guarnizioni.
3) Applicare un prodotto anti-ruggine sui tiranti.
4) Al momento del ripristino del funzionamento, lubrificare i
tiranti e le guide; vedere poi il § 4.1.
5) Riserrare le piastre secondo la quota indicata sulla targhetta costruttore.
5.2 - Smontaggio
• La rottura della reggia qualità apposta attorno allo scam-
biatore annulla la garanzia. Prima di rimuoverla, richiedere
l’autorizzazione scritta da CIPRIANI.
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Modalità operative:
1) Scollegare le tubazioni sul retro del telaio (apparecchi multicircuito).
2) Pulire e lubrificare i tiranti.
3) Misurare la quota tra piastroni.
4) Svitare tutti i dadi in un ordine diametralmente opposto
(Fig. 11). Spostare indietro il piastrone mobile, rimuovere
le piastre, una ad una, prestando attenzione a non danneggiarle. Attenzione, i bordi delle piastre sono taglianti;
indossare dei guanti di protezione.
5) Rimuovere le guarnizioni sganciando le linguette dalla relativa sede sulla periferia della piastra.
6) Proseguire con la pulizia.
• Separare le piastre con precauzione, prestando particolare
attenzione al fissaggio delle guarnizioni Plug-In®; le guarnizioni tendono ad incollarsi alle piastre dopo un periodo di
funzionamento prolungato a temperature elevate. In certe
condizioni le guarnizioni conservano le loro caratteristiche
possono essere riutilizzate.
• Evitare di utilizzare contemporaneamente guarnizioni nuove
e guarnizioni usate poiché la differenza di elasticità causa
un’eccessiva compressione delle guarnizioni nuove e ne riduce la durata utile.
(**) FRAME WITHOUT LATERAL EXTREACTION
(up to beginning 2012)
Top guiding bar (2) and (3):
S125+ M22 / S180+ M20
Spanner size:
S125+ 32 / S180+ 30
Bottom guiding bar (4) and (5):
S125+ M22 / S180+ M20
Spanner size:
S125+ 32 / S180+ 30
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5.3 - Pulizia manuale
• Indossare sempre occhiali e guanti di protezione e attenersi
alle istruzioni dei prodotti utilizzati.
• Eliminare le acque reflue in conformità con le leggi vigenti in
materia di protezione ambientale.
• È vietato utilizzare utensili meccanici o abrasivi e prodotti
corrosivi.
• Utilizzare una spazzola a setole morbide non metalliche e un
detergente adatto.
• È consentito l’utilizzo di un idropulitrice ad alta pressione purché si adottino delle precauzioni per evitare di danneggiare
le guarnizioni.
• Se lo strato di deposito è troppo spesso, lasciare a bagno le
piastre in una soluzione detergente.
• Dopo la pulizia, sciacquare abbondantemente le piastre e
soprattutto le guarnizioni sotto acqua corrente fredda o tiepida.
• Prima di rimontarle, sgrassare le piastre, soprattutto quando uno dei fluidi in circolazione nello scambiatore è un lubrificante (ad esempio olio).
• Verificare attentamente le sedi delle guarnizioni e lo stato
delle guarnizioni.
5.4 - Cleaning in place (CIP)
• Questo tipo di pulizia è consigliato quando occorre lavare con frequenza lo scambiatore o quando è difficile da
smontare.
• Quando si utilizza questo metodo, è estremamente impor-
tante che nello scambiare non si verifichi alcun accumulo
di particelle. Inoltre, quando vi è il rischio che le particelle
possano danneggiare le superfici delle piastre, è preferibile
una pulizia manuale.
• Tale procedura deve essere concordata in cooperazione con
una società specializzata al momento della progettazione
dell’impianto.
• Dopo le prime pulizie, può essere necessario aprire l’apparecchio per verificare l’efficacia del trattamento, regolare la
durata del ciclo e determinare le concentrazioni di prodotto
più appropriate.
Modalità operative:
1) Scaricare completamente i circuiti (se non fosse possibile,
porre in circolo dell’acqua dolce fino ad eliminare completamente i fluidi del processo).
2) Procedere quindi al lavaggio con acqua dolce a 40° gradi
(con basso contenuto di cloruri per le piastre in acciaio
inox) per eliminare ogni traccia dei fluidi del processo.
Far circolare l’acqua in senso contrario rispetto a quello normale di funzionamento. Per una pulizia più efficace, far circolare alternativamente l’acqua prima in un senso e poi nell’altro (procedura consigliata per le applicazioni vapore oppure per eliminare
residui tipo fibre o particelle). Si tenga presente che l’utilizzo di
filtri a monte dello scambiatore può ridurre questa necessità.
3) Scaricare completamente l’acqua dai circuiti e collegare
l’unità CIP. Attenzione a non far ristagnare la soluzione nello
scambiatore.
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4) Per una maggiore efficienza del processo di pulizia, utilizzare una pompa centrifuga posta tra l’unità CIP e lo scambiatore. Far circolare la soluzione detergente in senso contrario a quella dei fluidi in modo da eliminare ogni residuo di
sporco.
5) Far circolare una quantità di soluzione detergente a una
portata superiore a quella nominale senza però superare
la portata massima ammissibile, determinata dal diametro
nominale.
6) Sciacquare abbondantemente i due circuiti con acqua
dolce.
5.5 - Detergenti
• È assolutamente vietato l’uso di acido cloridrico (HCL) e di
prodotti clorati con l’acciaio inossidabile.
• È assolutamente vietato l’uso di acido fosforico con il titanio.
• I prodotti detergenti appropriati sono reperibili presso socie-
tà specializzate: precisare il tipo di piastre e di guarnizioni
in modo che il prodotto utilizzato non danneggi la pellicola di
ossido protettiva della piastra e non danneggi le guarnizioni.
• L’acido nitrico (NO3 H) e la soda caustica (NaOH) possono
essere utilizzati per le piastre in acciaio inossidabile e in titanio.
• Si possono utilizzare anche i polifosfati.
Disincrostazione
• Utilizzare una soluzione di acido nitrico NO3 H (o di acido
citrico): concentrazione 1,5% in peso, temperatura max.
65°C (1,5 in peso corrisponde a 1,75 l di NO3 H al 62%
per litro d’acqua) oppure dei polifosfati in soluzione (Na PO4
o Na3 PO4): concentrazione max. 1,5% in peso, temperatura max. 50°C.
Sgrassaggio
• Per le piastre in acciaio inox o in titanio, utilizzare una soluzione di soda (NaOH): concentrazione max. 1,5% in peso,
temperatura max. 65°C (1,5 in peso corrisponde a 3,75 l
di soda al 30% per 100 litri d’acqua).
• È assolutamente vietato utilizzare acido cloridrico, acido muriatico oppure dell’acqua con più di 300 ppm di cloruri per
pulire le piastre in acciaio inossidabile.
• È assolutamente vietato utilizzare dell’acido fosforico per pulire le piastre in titanio.
Tipi di deposito:
Incrostazioni a base di calcare
Detergenti consigliati: Acido nitrico al 4% max. 60°C
- Acido citrico al 4% max. 60°C
Olii e grassi
Detergenti consigliati: Paraffina o cherosene (le guarnizioni
in NBR ed EPDM possono essere danneggiate da questi
fluidi -limitare il contatto a 1/2 ora massimo)
Detergenti consigliati: Soluzione al 2% di soda caustica a
max. 40°C
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5.6 - Controlli mediante liquidi penetranti
• La corrosione, gli accoppiamenti galvanici o l’erosione possono forare le piastre. Queste alterazioni non sempre sono
visibili a occhio nudo. Ecco perché si suggerisce di ricorrere
al controllo mediante l’ausilio di liquidi penetranti per individuare eventuali forature o microfessure. Il supporto tecnico
CIPRIANI può consigliarvi circa i prodotti da utilizzare.
5.7 - Sostituzione delle guarnizioni
• Rimuovere la vecchia guarnizione evitando di utilizzare utensili
taglienti che potrebbero danneggiare irreparabilmente la piastra.
• Assicurarsi che piastra e guarnizione siano accuratamente
pulite ed asciutte in corrispondenza della sede guarnizione.
5.7.1 - Guarnizioni Plug-In® Design
• Fissare la guarnizione sulla piastra (Fig. 6), fare attenzione
che gli incavi per la rilevazione di perdita fluido "A", siano rivolti verso l'alto e controllare che i Plug-In® siano agganciati
nelle rispettive sedi (Fig.7). Controllare che la guarnizione
sia correttamente inserita nella propria sede, quindi capovolgere la piastra quale ulteriore verifica che tutti i Plug-In®
siano stati ben posizionati.
A: Gli incavi rilevatori
di perdite sono delle
scanalature praticate
sui segmenti di
guarnizione attorno
al collettore che
permettono Il deflusso
di un’eventuale perdita
consentendone il
rilevamento.
Fig.6
Fig.7
5.7.2 - Guarnizioni Plug-In® Design che possono richiedere
l'uso di colla
• Le guarnizioni Plug-In® Design di piastre iniziali, piastre intermedie di deviazione (per i soli scambiatori multi-pass) e
piastre finali possono richiedere un limitato uso di colla. Tali
tipologie di piastre, complete di guarnizione montate diret-
18
ITALIANO
tamente in fabbrica, possono essere fornite come ricambio.
In alternativa, per la sostituzione delle guarnizioni procedere
come di seguito descritto.
Piastra iniziale
Tagliare le due guarnizioni lungo l'asse verticale ed utilizzare le
due parti con anelli di tenuta intorno ai fori (Fig.8) per formare
una guarnizione iniziale completa. Le altre due metà vanno
scartate.
Fig.8
• La metà guarnizione per cui è possibile agganciare correttamente tutti i Plug-In® alle rispettive sedi, può essere montata come descritto in 5.7.1.
• Sull'altra metà, mediante cesoia eliminare tutti i Plug-In® e,
se presenti, tutti i ponti di collegamento tra diagonale e anello di tenuta (Fig.9 b). Quindi, seguendo la procedura indicata
al punto 5.7.3, incollare la guarnizione con esclusione degli
anelli di tenuta.
IT
Piastra intermedia di deviazione
(per soli scambiatori multi-pass) e piastra finale
1. Modelli dotati di Plug-In® all'interno degli anelli di tenuta:
mediante cesoia tagliare tutti i Plug-In® all'interno degli
anelli di tenuta (Fig. 9 c) corrispondenti ai soli fori chiusi.
Quindi, seguendo la procedura indicata al punto 5.7.3, incollare i soli ponti di collegamento tra diagonale e anello.
2. Modelli privi di Plug-In® all'interno degli anelli di tenuta:
non è richiesto alcun taglio, procedere come descritto
in 5.7.1.
Nota: Su alcuni modelli potrebbe essere necessario eliminare
tutti i Plug-In® (non solo quelli all'interno degli anelli di tenuta).
In tal caso, se consentito, incollare l'intera guarnizione.
Nota: Per i modelIi DN200, se consentito, è consigliato l'incollaggio dell'intera guarnizione.
Fig.9
19
ITALIANO
5.7.3 - Incollaggio
• Utilizzando l'apposito collante epossidico (fornito su richiesta
come ricambio), stendere un cordone di colla (2-3 mm) sulla
piastra nella sede della guarnizione.
• Lasciare asciugare per 5 minuti in idonea stanza ventilata, quindi
posizionare la guarnizione sulla piastra facendo attenzione che
sia perfettamente contenuta nella sede e che non ci siano ecces
si di colla che fuoriescono dalla sede.
• Posizionare un contrappeso sulle piastre incollate (senza deformarle plasticamente) in modo da garantire su tutta la guarnizione una omogenea compressione per almeno 2 ore.
N.B. Alcune particolari normative (es. ACS Attestation de Conformité Sanitaire) potrebbero vietare il contatto diretto tra fluido
e colla. In tal caso evitare di incollare le parti delle guarnizioni che
potrebbero entrare in contatto diretto con il fluido.
ATTENZIONE: Seguire sempre le norme generali obbligatorie di
protezione individuale ed in particolare: evitare il contatto con gli
occhi, utilizzare apposita maschera protettiva per proteggere dalle
inalazioni e indossare guanti.
5.8 - Riassemblaggio
• Prima di riassemblare lo scambiatore, assicurarsi che tutte le
piastre e le guarnizioni siano pulite e sgrassate.
• Se correttamente posizionate, l'impilamento delle piastre assu
me la forma a "nido d'ape" (Fig.10).
• L'ordine di montaggio e l'orientamento delle piastre sono indicate
sullo scherma dei circuiti.
-
Fig.10
Modalità operative
• Montare le piastre, una ad una, iniziando dal piastrone fisso, con la
guarnizione rivolta verso il piastrone.
• Pulire ed ingrassare accuratamente i tiranti, posizionarli sul telaio,
quindi stringere i dadi in modo progressivo e uniforme nell'ordine in
dicato in Fig.11 fino ad ottenere la quota corretta tra i piastroni (quota di serraggio) indicata sulla etichetta di identificazione. Verificare
che questa quota sia uniforme sull'intero perimetro dei piastroni. Un
serraggio eccessivo può deformare le piastre in modo irreparabile.
Se si ritiene sia necessario stringere oltre il valore indicato, rivolgersi
al centro di assistenza post-vendita di CIPRIANI che saprà darvi le
giuste indicazioni.
• Dopo l'intervento di manutenzione su piastre / guarnizioni, è con
sigliabile effettuare una prova di pressione per verificare la tenuta
interna ed esterna dello scambiatore. La pressione massima di pro-
Fig.11
-
-
20
ITALIANO
PORTHOLESPOSITIONFORDEVIATIONPLATE
va per ogni circuito deve essere uguale alla pressione di esercizio
e mai superiore alla pressione nominale PS (riportata sull'etichetta
di identifi cazione). La durata consigliata per la prova è di almeno
10 minuti. Rimane comunque responsabilità dell'utilizzatore verifi care eventuali normative nazionali o locali in merito. Qualora fossero
richieste diverse modalità di prova, si ricorda che in nessun modo
gli scambiatori devono essere sottoposti a collaudi con pressioni
superiori alla pressione di test PT (riportata sull'etichetta di identifi cazione) e a differenze di pressione tra i due circuiti superiori alla
massima pressione differenziale ammissibile.
• In caso di perdita, diminuire la pressione, serrare i dadi e ricontrollare. Se la perdita persiste, controllare lo stato delle guarnizioni, l'eventuale presenza di deformazione sulle piastre, la presenza di sporco
oppure prendere in considerazione di sostituire le guarnizioni.
5.9 - Codifi ca delle piastre
A
B
Tipo di piastra:
A = Piastra ALTA RESA con angolo di corrugazione aperto
B = Basso delta P con angolo di corrugazione chiuso
FORI PER PIASTRE PER UNITÀ A PASSAGGIO SINGOLO
D E S C R I P T I O N
P AR AL L E L
FL O W
C O D E
O D D
I N I T I AL
1234123412340
E V E N
I N T E R M E D I AT E
O D D
I N T E R M E D I AT E
FI N AL
O D D
P O R T H O L E S
P O S I T I O N
POSIZIONE DEI FORI PER PIASTRA DI DEVIAZIONE
1, 3, 41, 2, 41, 2, 32, 3, 41, 42, 333
P AS S I N G
H O L E S
BL I N D
H O L E S
Foratura dei collettori (Fig. c). Codifica che indica la posizione e lo stato
svuotato o non svuotato dei collettori.
1234 = Svuotato, 0 = Non svuotato
Es.: 1204: il collettore in posizione 3 non è svuotato
IT
21
ITALIANO
F4
F1
B4
B1
5.10 - Esempi di circuitazione
Legenda:
1: Piastrone fisso 4: Piastra finale
2: Piastrone mobile 5: Piastre intermedie
3: Piastra iniziale 6: Piastra di deviazione
Circuito a passaggio singolo (1-1)
53
F4
F1
F3
F2
Circuito multi-pass a 2 passaggi (2-2)
1
53
4
2
6
54
22
F4
F1
1
B4
B1
2
F4
F1
B4
B1
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
F4
F1
B4
B1
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
ABAAABB
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
ITALIANO
Pacco piastre misto - Piastra ad alte prestazioni > 50%
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
IT
Pacco piastre misto - Piastra ad alte prestazioni = 50%
F4
F1
F3
F2
ABAAABB
Pacco piastre misto - Piastra ad alte prestazioni < 50%
F4
F1
F3
F2
ABABABB
23
ITALIANO
5.11 - Aumento della superficie di scambio
È possibile aggiungere un numero pari di piastre supplementari su uno scambiatore esistente, purché si rispettino le seguenti condizioni:
• Verificare qual è il numero massimo di piastre che lo scambiatore può contenere.
• Se la lunghezza è insufficiente, prevedere dei nuovi guidapiastre e barre filettate.
• Sostituire l'etichetta di identificazione segnaletica con una
nuova targhetta.
• L’utilizzo congiunto di piastre con guarnizioni nuove con piastre con guarnizioni usate spesso comporta dei problemi di
tenuta dovuto alla diversa durezza di quest'ultime. Si consiglia pertanto di sostituire tutte le guarnizioni usate con delle
guarnizioni nuove.
5.12 - Piastre di ricambio
È possibile sostituire tutte le piastre oppure solo alcune; in
quest’ultimo caso si consiglia però di sostituire tutte le guarnizioni (vedere § precedente).
• Se la sostituzione riguarda solo alcune piastre, indicare il
numero d’ordine delle piastre da sostituire riportato sullo
schema del circuito.
5.13 - Risoluzione problemi eventuali
PERDITE DI FLUIDO TRA IL PACCO PIASTRE E IL TELAIO
PROBLEMA
Viene rilevata una fuga sull’estremità inferiore di un piastrone.
RIMEDI
Verificare il corretto serraggio di tutti i bulloni.
°
Controllare che le connessioni non siano soggette ad alcuna
°
sollecitazione meccanica.
Riposizionare correttamente la guarnizione della piastra d’e-
°
stremità o sostituirla.
Assicurarsi che la superficie interna del piastrone non pre-
°
senti alcun difetto superficiale.
Assicurarsi che non vi siano corpi estranei tra la piastra
°
d’estremità e il piastrone.
Controllare l’integrità della piastra d’estremità (assenza di
°
cricche o fori).
PERDITE DI FLUIDO TRA IL COLLEGAMENTO E IL TELAIO
PROBLEMA
Si verifica una fuoriuscita di fluido nell’area di passaggio della
connessione attraverso il piastrone.
RIMEDI
In caso di raccordi saldati, verificare lo stato della saldatura.
°
Se si rileva una cricca, non ripararla senza aver prima con-
°
tattato il rivenditore CIPRIANI.
Per altri raccordi, contattare il rivenditore CIPRIANI.
°
PERDITE DI FLUIDO VERSO L’ESTERNO DAL PACCO PIASTRE
PROBLEMA
Perdita di fluido verso l’esterno dal pacco piastre.
RIMEDI
Controllare la quota di serraggio che condiziona la compres-
°
sione del pacco piastre, confrontando il valore con quello
riportato sull’etichetta di identificazione. Ridurre la quota, se
24
ITALIANO
necessario.
Contrassegnare con un feltro la zona della perdita, quindi
°
aprire lo scambiatore per controllarla.
Controllare l’ordine e l’allineamento delle piastre.
°
Controllare lo stato delle guarnizioni (posizionamento corret-
°
to, stato generale, elasticità). Riposizionare correttamente
le piastre oppure sostituirle, come necessario.
PERDITE INTERNE CON MISCELA DEI FLUIDI
Contattare al più presto il rivenditore CIPRIANI.
PROBLEMA
Miscelazione dei fluidi all’uscita dello scambiatore.
RIMEDI
Controllare che i collegamenti idraulici siano corretti.
°
Smontare lo scambiatore ed eseguire un controllo con liquidi
°
penetranti su tutta la superficie di ogni piastra (Verificare
l’assenza di cricche o fori). Sostituire le piastre danneggiate.
AUMENTO DELLE PERDITE DI CARICO
PROBLEMA
La perdita di carico è superiore al valore calcolato.
RIMEDI
Controllare la precisione degli strumenti di misura.
°
Controllare il funzionamento delle pompe.
°
La causa può essere lo sporcamento: pulire lo scambiatore.
°
Far circolare i fluidi in senso contrario per eliminare eventua-
°
li otturazioni.
VARIAZIONE DELLE TEMPERATURE
PROBLEMA
La temperatura all’uscita dello scambiatore non è quella prevista.
RIMEDI
o Controllare la precisione degli strumenti di misura.
o È possibile che lo sporcamento possa aver ridotto la profondità dei canali e di conseguenza le capacità di scambio
termico (bassa resa termica). Pulire lo scambiatore.
IT
6 - SMALTIMENTO
• Scollegare lo scambiatore e attendere che si raffreddi completamente.
• Svuotare lo scambiatore e recuperare i fluidi nel rispetto
delle normative ambientali.
• Smaltire le piastre in conformità con le leggi vigenti.
• Utilizzare i dispositivi di sollevamento originali.
• Assicurarsi che nessun componente dello scambiatore possa essere riutilizzato per altri scopi.
Materiali:
Consultare la documentazione allegata all’ordine per controllare i materiali utilizzati.
• Per le piastre: Acciaio inossidabile o titanio.
• Per le altre parti in metallo: acciaio al carbonio o acciaio
inossidabile.
• Per le guarnizioni: NBR, EPDM, FPM, HNBR.
• Elementi di coibentazione o di protezione delle piastre: inox
o pannelli alluminio + poliuretano o polietilene reticolato.
25
ENGLISH
CONTENTSPAGE
1 - GENERAL
1.1 Preface
1.2 Regulations
1.3 Warranty
1.4 Residual risks
1.5 Receiving the unit
1.6 Handling
1.7 Intended use
1.8 Description
1.9 Nameplate33
2 - STORAGE
3 - INSTALLATION
3.1 Choice of location
3.2 Installation recommendations
3.3 Hydraulic connections
3.4 Insulation and protection accessories
4 - OPERATION
4.1 Commissioning
4.2 Post-commissioning tests
28
28
28
29
29
30
30
31
32
34
34
34
34
35
36
37
37
37
26
ENGLISH
5 - MAINTENANCE37
5.1 Preventive maintenance37
5.2 Disassembly38
5.3 Manual cleaning40
5.4 Clean in place (CIP)40
5.5 Detergents41
5.6 Liquid penetrant testing42
5.7 Gasket replacement42
5.8 Reassembly44
5.9 Plate types45
5.10 Arrangement examples46
5.11 Increasing the transfer area48
5.12 Spare plates48
5.13 Troubleshooting48
6 - DISPOSAL49
EN
27
ENGLISH
1 - GENERAL
1.1 - Preface
Your heat exchanger will give you full satisfaction provided you
maintain it well, in full, and diligently.
• Be sure to keep the following documents in a safe place:
1) this owner’s and servicing manual (supplied with the
heat exchanger);
2) the CE certificate of conformity, if necessary;
• Your plate heat exchanger has a limited range of temperatures and pressures. As it is highly sensitive to sudden
changes in these parameters, all precautions must be taken
to avoid operating outside the limits indicated on the nameplate.
• Excessive temperatures will damage the gaskets (install the
appropriate safety thermostats, etc.).
• Excessive operating pressures or differential pressures will
damage the gaskets and plates (install the appropriate safety valves, etc.).
• Plate heat exchangers are highly sensitive to pressure surges. Accordingly, the control must be designed to prevent
this occurring and QUARTER-TURN VALVES MUST NOT BE
INSTALLED ON ANY OF THE CIRCUITS.
• Given the large number of gaskets, leaks may occasionally
occur. To protect against this eventuality, install protective
screens if dangerous fluids are used or the temperatures
rise to above 60°C.
• CIPRIANI may not be held liable for any damage or injury re-
sulting from failure to follow the instructions in this manual.
• CIPRIANI is not liable for any consequences that may result
from the accidental mixing of the fluids used in the heat
exchanger.
1.2 - Regulations
• Official inspections: some heat exchangers must be regularly inspected by official bodies. It is the operator’s responsibility to organise these inspections directly with the competent
bodies. The dossier sent to our principal must therefore be
kept in a safe place.
• The heat exchanger risk category according to the European
Pressure Equipment Directive (PED 2014/68/EU), is indicated on the identification nameplate.
• You must make sure that the entire system complies with
the directives and legislation in effect in the country of operation.
• This heat exchanger must not be used for purposes other
than those stated on the order documents. In particular,
do not use fluids other than those specified at the time of
ordering.
• Scrupulously comply with the operating conditions set out
in the order documents. They were used to determine the
equipment category set out in the European Pressure Equipment Directive (PED 2014/68/EU). CIPRIANI shall not be
held liable for any or consequential or incidental damages
resulting from failure to do so.
• CIPRIANI must be notified of any changes in the operating
conditions and will inform you of the procedure to follow.
28
ENGLISH
1.3 - Warranty
• The warranty is valid only if the heat exchangers operate
under the conditions for which they were initially designed.
• The warranty can be applied only if pressures and temperatures of the fluids can be measured on the heat exchanger’s inlets and outlets.
• Spare parts are warranted only if the storage instructions
have been followed (see the section STORAGE).
The plate pack is surrounded by a strap (the so called war-
ranty seal) that, if left unbroken, is proof that the exchan-
ger has never been disassembled.
Removing this strap, without written authorization of the
manufacturer, will always void the warranty.
1.4 - Residual risks: damage > cause (prevention)
POSSIBLE BODILY INJURY
• Unit tipover > Failure to follow the handling or anchoring
instructions (the unit has a very high centre of gravity; follow
the rigging instructions; anchor the unit to the floor).
• Burns > Direct contact with the unit while in operation or
with scalding or corrosive fluids following a leak (cut off the
supply to the unit; set up barriers around it; wear PPE =
Personal Protective Equipment).
• Cuts > Handling the plates without protective glove
(wear PPE).
• Injury > Caused by pressure, affecting in particular the eyes
or bare skin (wear PPE and prohibit access by unauthorised
personnel).
• Poisoning > Skin contact with, or inhalation of, a dangerous
fluid (wear PPE and use safety equipment).
• Poisoning > Combustion of the gaskets (never dispose of the
gaskets by burning them).
• Poisoning > Accidental mixing of circulating fluids resulting
in the release of hazardous fumes (make sure that resulting
mixture is not dangerous).
COMMON TYPES OF EQUIPMENT DAMAGE
• Gasket destruction > One fluid circulated at a high temperature
(always circulate the cold fluid FIRST and the hot fluid LAST).
• Gasket destruction > Sudden changes in pressure or temperature (monitor the control).
EN
29
ENGLISH
• Gasket destruction > Overrun of operating conditions (check
the operating parameters).
• Plate destruction > Corrosion or erosion (check the type and
speed of the fluids being circulated; install filters).
• Plate destruction > Overpressure (check the pressure of the
fluids; watch out for sudden or frequent changes in pressure or temperature).
• Plate destruction > The heat exchanger has frozen (either
make sure that the room temperature does not drop below
0°C while the system is not in use or drain the circuits).
• Leaks > The tightening dimension is wrong (check the tightness of the plate pack).
• Leaks > The frame or a number of plates are dented (contact CIPRIANI).
• Pollution > Leak of a dangerous or polluting fluid (have spill
trays on hand).
• Explosion > Accidental mixing of circulating fluids resulting
in the release of explosive fumes (make sure that resulting
mixture is not dangerous).
Prohibit access to the system by unauthorised personnel.
Make sure that servicing technicians
have the proper training.
Keep this manual near the heat exchanger.
1.5 - Receiving the unit
• Upon delivery, check the contents for missing or damaged
items. Note any missing or damaged items on the delivery
slip. Inform the CIPRIANI of said damaged or missing items
by registered letter within three days of delivery and forward
a copy to CIPRIANI.
• The front of each heat exchanger is fitted with a nameplate
listing a serial number. Please state this number in all correspondence.
1.6 - Handling
• The handling and unloading equipment is for the account of
the recipient.
• Follow the rigging instructions (Figures 1a, 1b and 2).
• Use web slings (no metal chains). Insert them in the designated notches on the head and follower.
• The unit’s weight is stated on the delivery slip and the shipping note.
• When moving and handling the heat exchanger, make sure
that it is properly supported and secured as its high centre
of gravity may cause it to tip over easily.
• Never lift the unit by its guide rails, compression bolts or
pipes, as doing so can cause them to bend.
• Shield the plates from impacts as they could cause irreparable leaks.
30
Fig.1aFig.1bFig. 2
1.7 - Intended use
ENGLISH
EN
• Our gasketed plate heat exchangers are designed to heat
or cool fluids by means of heat transfer through indirect
contact with another fluid.
• The specific operating conditions of your heat exchanger’s
are set out in the contractual documents agreed throughout
the equipment’s supply.
• If the heat exchanger will be used with fluids intended for human consumption, please contact our consultants.
• The heat exchangers and their components must never be
used for purposes other than those for which they were
initially designed.
• MODEL: Heat exchanger model and product configuration.
• SERIAL No.: Production number, to identify your heat
exchanger.
• DATE: Date of manufacture.
• REF.: Eventual notes and/or different references.
• ALLOWABLE TEMPERATURE MIN. / MAX. (TS):
Minimum and maximum allowable temperatures.
• ALLOWABLE PRESSURE MIN. / MAX. (PS):
Minimum and maximum allowable pressure, in bar.
• TEST PRESSURE (PT): Test pressure, in bar.
• VOLUME: Total capacity of the heat exchanger, in litres.
• 2014/68/EU PED CLASSIFICATION: Risk
category of the heat exchanger (hazard
group and physical state of the fluid).
• CE MARKING: Only the heat exchangers
classified in PED 2014/68/EU risk category I, II, III or IV can be CE marked. The identification number
of the Notified Body will appear near to the CE Mark symbol
for heat exchangers classified in risk category II, III or IV.
• CIRCULATION: 1 indicates the inlet and outlet of the primary
loop. 2 indicates the inlet and outlet of the secondary loop.
• TIGHTENING MEASURE: Minimum and maximum tightening
dimension (d) between the plates, in mm.
• WEIGHT (EMPTY): Empty weight of the heat exchanger,
in kilograms.
EN
33
ENGLISH
2 - STORAGE
• Store the heat exchangers in a dry room protected from the weather and maintained at a temperature between +5°C and +35°C.
• The heat exchangers must be placed on blocks dimensioned
and adjusted to ensure adequate stability and levelness, on
a floor protected from caving in. Make sure that they do not
touch each other and that they are not in direct contact with
the floor and any walls.
• Protect them from impacts, dust and from the risk of liquid or
solid deposits and make sure that nothing is placed on them.
• Do not remove the protection on the end of the pipes until
you are ready to make the hydraulic connections.
• All unused spare parts must be stored away from damp,
light, and dust, and protected from impacts.
• Gaskets and gasketed plates must be stored in appropriate
boxes at a temperature of between 10°C and 30°C. Maximum shelf-life: 12 months from the invoice.
3 - INSTALLATION
Always read this guide carefully before working on the
unit and keep it in a safe place for future reference.
3.1 - Choice of location
The intended location of the unit should be fully accessible so as
to ease servicing and maintenance operations and allow easy
removal of the plates from the side of the unit (Fig. 3). Adequate
clearance must be left in front of the safety and control devices.
A
minimum recommended
value (mm)
ModelA
DN32700
DN501000
DN651000
DN1001500
DN1501500
DN2002000
Fig. 3
3.2 - Installation recommendations
• CIPRIANI plate heat exchangers have a limited operating
pressure and temperature range. Install all the necessary
safety devices to prevent overrunning the limits specified
on the order documents. Approval to use the plate heat
exchangers at higher conditions must be obtained from CIPRIANI. It is recommended to fit pressure and temperature
test points near the unit.
• Make sure that the heat exchanger is compliant with the
safety rules in force on the site of use (explosive atmosphere, etc.).
• Affix appropriate visual warning sign wherever the surface
temperature above 60°C or below 0°C.
• If the heat exchanger is to be installed on framework, the
34
ENGLISH
structure must be designed to withstand the weight of the
exchanger when in operation (filled) and with its accessories.
• If necessary, affix the hazard symbol corresponding to the
fluid in accordance with applicable standards.
• Take all appropriate steps to mitigate the effects of any significant human, environmental or financial consequences of failure.
• Make sure that the heat exchanger is always installed vertically, stable, and secured using all its anchorage points. If
necessary, fit additional anchors suitable for the foreseeable
stresses.
• Install drains and vents, shut-off valves, and fill and drain
valves on the pipes so that the heat exchanger can be serviced without disrupting the system.
• In the event of seasonal use, drain the heat exchanger completely to prevent any risk of freezing or corrosion if a corrosive fluid is used.
• If accessories are installed on the heat exchanger, refer to
their specific instructions.
3.3 - Hydraulic connections
• To keep the insides of the pipes clean, do not remove the
seals on their ends until you are ready to make the hydraulic
connections.
• The insides of the pipes must be free of all foreign matter
(sand, welding slag, other solid matter, etc.) that could damage the plates and gaskets.
• Filtration: If the fluids to be circulated through the heat exchanger contain suspended matter, a filtration system of up
to 500 µm must be installed.
• Check the tightening dimension specified on the nameplate.
Refer to section 5.7 if retightening is needed.
• Make the hydraulic connections as instructed on the nameplate on the frame or on the plate arrangement drawing.
• Never insert foreign matter into the circuit.
• No strain should be placed on the pipes (weight of connected pipes, expansion, vibrations etc.).
• If threaded couplings are used, do not apply the tightening
torque to the threaded nozzles.
• Threaded nozzles are not welded to the fixed head. To avoid
damaging the first gasket, hold
the threaded nozzles in place
with pliers and screw on the
pipes (Fig. 4).
• If the ports on the fixed head
are fitted with protective built-in
linings, the linings must be sufficiently compressed so that the
head and the counter-flange are
separated by a 2 mm gap (tightening any further will damage the linings).
•
In the case of a multi-pass heat exchanger (fluid inlet and
outlet ports on both ends): install an expansion fitting or a
horseshoe loop and use detachable pipes so that more plates
can be added and the movable follower can be removed.
Fig.4
EN
35
ENGLISH
3.4 - Insulation and protection accessories
If necessary (e.g. residual risk of hot surface), affix the appropriate visual warning signs also on the external surface of the insulation or of the protection accessory.
36
TF insulation
PB insulation
Plate pack protection
Drip tray
ENGLISH
4 - OPERATION
4.1 - Commissioning
• Make sure that the heat exchangers do not operate under
conditions that are severer than the design conditions (pressure, temperature, flow rate, fluid type).
• Make sure that the tightening dimension matches that shown
on the nameplate. Never tighten beyond this dimension.
•
Open the valves slowly to avoid water hammering and thermal shock.
Sudden changes in temperature or pressure as well as sudden
inrushes of hot fluid in a cold unit (or vice versa) may damage
the gaskets and plates and cause leaks.
•
Make sure that the heat exchanger is not subject to vibrations or
frequent short cycles.
•
Purge air from the two circuits completely after circulating the fluids. Air left inside the circuits may cause product overheating, reduce the exchanger’s efficiency and increase the risks of corrosion.
4.2 - Post-commissioning tests
After running the system for one hour:
• Check for signs of leaks. Weak flow rates, however, are normal during commissioning.
• Check the pressures and temperatures of all the fluids being
circulated.
5 - MAINTENANCE
• All maintenance operations must be carried out by qualified,
trained personnel.
• The heat exchanger may not be altered in any way without
CIPRIANI’s consent.
• As the maintenance intervals depend on a multitude of
parameters (fluids, temperatures, etc.), the frequency of
preventive maintenance is left to the operator’s judgment.
Nevertheless, a maintenance inspection is recommended at
least once a year.
• Periodically check the condition of the corrosion protection
coatings and apply touch-ups as needed.
5.1 - Preventive maintenance
• Our experience shows that, when used under normal operating conditions, gasketed heat exchangers have a service
life of over 10 years. We advise against opening them too
often.
• Inquire about applicable environmental standards and prevailing legislation, particularly regarding the frequency of
checks and what to do in the event of a leak.
• Once a year, test the operation of all safety devices, check
the condition of the insulation, look for signs of external corrosion and test the pressure on the heat exchanger outlet.
• Record all periodic checks and problems in the maintenance log.
EN
37
ENGLISH
Short-term storage (< 3 months)
1) Gradually lower the pressure in each circuit.
2) Turn off the pumps and close the shut-off valves, starting
with the hot circuit and then the cold circuit.
3) Let the heat exchanger cool to room temperature.
4) Completely drain the heat exchanger and close the drain
and vent valves.
Long-term storage (> 3 months)
Carry out the above steps as well as the following:
1) Flush the heat exchanger circuits with water to remove all
residue.
2) Loosen the nuts on the tie bolts to reduce the compression
on the gaskets.
3) Apply a rust preventive on the tie bolts.
4) When recommissioning the heat exchanger, lubricate the
tie bolts and guide bars then go to section 4.1.
5) Retighten the plates to the dimension shown on the nameplate.
5.2 - Disassembly
• Breaking the special quality strap around the heat exchang-
er will void the warranty. You must obtain CIPRIANI’s written
permission in order to remove the strap.
• Store the plates on a flat, clean surface away from ferrous
particles and dirt.
• For easier reassembly, stack the plates in the order of as-
sembly or number them.
Procedure
1) Disconnect the pipes at the back of the frame (multi-circuit
units).
2) Clean and lubricate the tie-rods.
3) Measure the tightening dimension.
4) Loosen all the nuts in the order shown in Figure 11 (page
20). Pull back the movable follower and carefully remove
the plates one by one so as not to damage them.Wear
protective gloves while doing so as the edges of the plates
are sharp.
5) Remove the gaskets by lifting the tabs out of their slots on
the edges of the plates.
6) Clean the heat exchanger.
• Separate the plates with care, paying particular attention to
the fastening of the Plug-In® gaskets; the gaskets tend to
stick to the plates after a period of prolonged operation at
high temperatures. Gaskets that retain their original properties may be reused.
• Never mix new and old gaskets as the difference in elastic-
ity will result in overcompression of the new gaskets and
reduce their service life.
(**) FRAME WITHOUT LATERAL EXTREACTION
(up to beginning 2012)
Top guiding bar (2) and (3):
S125+ M22 / S180+ M20
Spanner size:
S125+ 32 / S180+ 30
Bottom guiding bar (4) and (5):
S125+ M22 / S180+ M20
Spanner size:
S125+ 32 / S180+ 30
EN
39
ENGLISH
5.3 - Manual cleaning
• Always wear safety glasses and protective gloves and follow
the instructions for the cleaning products used.
• Dispose of wastewater in accordance with prevailing environmental protection regulations.
• Never use metal tools, abrasives, or corrosives.
• Use a soft, non-metallic brush and suitable detergent.
• A pressure washer may be used provided the necessary
precautions are taken to avoid damaging the gaskets.
• Soak the plates in a detergent solution if they are coated
with thick deposits.
• Thoroughly rinse the plates, and especially the gaskets, in
cold or lukewarm water.
• Degrease the plates before reinstalling them, especially if
one of the fluids circulated is a lubricant (e.g. oil).
•
Carefully check the condition and sealing surfaces of the gaskets, the flatness of the plates, and the overall cleanliness.
5.4 - Clean in place (CIP)
• CIP is recommended if the heat exchanger requires frequent
cleaning or is hard to disassemble.
• CIP can be performed provided it is impossible for particles
to build up inside the heat exchanger. Likewise, if there is a
risk of the surfaces of the plates being damaged by particles, manual cleaning should be performed.
• The CIP procedure must be determined with a specialised
firm when the system is designed.
• After the first few cleanings, it may be necessary to open
the heat exchanger in order to check the degree of cleanliness, adjust the cycle time and determine the best product
concentrations.
Procedure
1) Completely drain all the circuits (if this is not possible, run
fresh water through the circuits until the process fluids
have been completely flushed out).
2) Clean with fresh water (with a low chloride content for the
stainless steel plates) at a temperature of around 40°C to
eliminate all traces of the process fluids.
Run this water in the opposite direction of normal operation.
An even better result can be obtained by running the water
alternately in one direction and then the other (this is advised
for steam applications or to eliminate residues such as fibres
and particles). The use of filters upstream of the heat exchanger will reduce the need for this.
3) Completely drain the water from the circuits and connect
the CIP unit. Do not let the solution sit in the exchanger.
4) For even better cleaning, use a centrifugal pump installed
between the CIP and the heat exchanger. Circulate the detergent solution in the direction opposite that of the fluids
so as to eliminate all traces of dirt.
5) Circulate a quantity of detergent solution at above the nominal flow rate but without exceeding the maximum allowable
flow rate (determined by the nominal diameter).
6) Thoroughly flush both circuits with fresh water.
40
ENGLISH
5.5 - Detergents
• Never use hydrochloric acid (HCl) or chlorinated compounds
with stainless steel.
• Never use phosphoric acid with titanium.
• Suitable detergents may be obtained from specialised firms.Specify
the plate and gasket types to obtain a detergent that will not remove
the protective oxide layer on the plates or destroy the gaskets.
• Nitric acid (HNO3) and sodium hydroxide (NaOH) may be
used to clean stainless steel and titanium plates.
• Polyphosphates may also be used.
Descaling
• Use a nitric acid (HNO3) or citric acid solution: 1.5% concentration by weight, max. temperature 65°C (1.5% by weight
corresponds to 1.75 l of 62% HNO3 for 100 litres of water)
or a polyphosphate solution (NaPO4 or Na3PO4): 1.5% max.
concentration by weight, max. temperature 50°C.
Degreasing
• Degrease stainless steel or titanium plates with a sodium
hydroxide (NaOH) solution: 1.5% max. concentration by
weight, max. temperature 65°C (1.5% by weight corresponds to 3.75 l of 30% NaOH for 100 litres of water).
• Do not use hydrochloric acid or water with a chloride content of over 300 ppm to clean stainless steel plates.
• Do not use phosphoric acid to clean titanium plates.
Deposits:
Calcium
Recommended detergents: 4% nitric acid solution at 60°C
max. - 4% citric acid solution at 60°C max.
Oils and greases
Recommended detergents: paraffin or kerosene (as these
fluids may damage NBR and EPDM gaskets, limit the contact time to no more than 30 minutes)
Sludges, metal oxides
Recommended detergents: 8% nitric acid solution at 60°C
max. - 4% citric acid solution at 60°C max.
Organic matter
Recommended detergents: 2% sodium hydroxide solution
at 40°C max.
5.6 - Liquid penetrant testing
•
Corrosion, galvanic coupling and erosion can create holes in
the plates. As such damage is not always visible to the naked eye, we recommend performing liquid penetrant tests
to check for holes or microcracks. CIPRIANI’s technical support team can advise you on the appropriate products.
EN
41
ENGLISH
5.7 - Gasket replacement
• Remove the old gasket without using cutting tools, which
could irreparably damage the plate.
• Make sure that the plate and gasket are thoroughly clean
and dry alongside the gasket slot.
5.7.1 - Plug-In® Design gaskets
• Press the gasket onto the plate (Fig. 6), making sure that
the leak detector vents, "A", are facing up and check that
the Plug-In® tabs are hooked into their respective notches
(Fig.7). Make sure that the gasket is properly seated in its
notch, then turn the plate over to check again that all the
Plug-In® tabs are correctly in place.
5.7.2 - Plug-In® Design gaskets which may require the use
of glue
• Plug-In® Design gaskets, for initial plates, intermediate turning plates (for multi-pass heat exchangers only) and final
plates, may require a limited use of glue. These types of
plates, complete with gaskets mounted at the factory, can
be supplied as spare parts. Alternatively, for the substruction of the gaskets, proceed as described below.
A: Leak detector vents
are notches in the
surfaces of the gasket
sections around the
portholes which
vent any leaks to the
atmosphere so that
they can be detected.
Fig.6
Fig.7
Initial plate
42
Cut two gaskets along the vertical axis and use the two parts
with sealing rings inside the holes (Fig.8) to form a complete
initial gasket. Discard the other two halves.
Fig.8
ENGLISH
Intermediate turning plate
(for multi-pass heat exchangers only) and end plate
1. Models equipped with Plug-In® tabs inside the sealing rings:
using shears, cut the Plug-In® tabs inside the sealing rings
(Fig. 9 c) corresponding to the closed holes only. Then, following the procedure described in point 5.7.3, attach only
the connecting bridges between the diagonal and the ring.
2. Models without Plug-In® tabs inside the sealing rings: no
cutting is necessary; proceed as described in point 5.7.1.
NOTE: On some models it might be necessary to remove all
the Plug-In® tabs (not only those inside the sealing rings). In
this case, if permitted, remove the entire gasket.
NOTE: For the DN200 models it is recommended, if permitted, to attach the entire gasket.
EN
Fig.9
• The half of the gasket for which it is possible to correctly
place all Plug-In® tabs in their corresponding notches, can
be mounted as described in 5.7.1.
• On the other half, use shears to remove all the Plug-In®
tabs and, if present, all the connecting bridges between the
diagonal and the sealing ring (Fig.9 b).So, following the procedure described in point 5.7.3, attach the gasket, excluding the sealing rings.
5.7.3 - Gluing
• Using the appropriate epoxy glue (supplied as a spare part,
on request), spread a strip of glue (2-3 mm) onto the plate
in the gasket slot.
• Leave to dry for 5 minutes in a suitably ventilated room,
then position the gasket on the plate, making sure that it is
perfectly contained in the slot and that there is no excess
glue escaping from the slot.
• Place a counterweight on the glued plates (without deforming the plastic), ensuring that the whole gasket is evenly
compressed for at least 2 hours.
43
ENGLISH
N.B. Some particular standards (e.g. ACS Attestation de Conformité Sanitaire) may prohibit direct contact between fluid
and glue. If this is the case, do not glue the parts of the gasket which could come into direct contact with the fluid.
WARNING: Always follow the mandatory general standards
for personal protection, in particular: avoid contact with the
eyes, use an appropriate protective mask to protect against
inhalation hazards and wear gloves.
5.8 - Reassembly
• Before reassembling the heat exchanger, make sure that all
the plates and gaskets are clean and free of grease.
• When arranged correctly, the stacked plates form a honeycomb pattern (Fig.10).
• The order of assembly and the plate direction are specified
on the plate arrangement drawing.
Procedure
• Starting from the frame plate, assemble the plates on the
bar one by one with the gaskets facing the frame plate.
• Clean and lubricate the tie-rods, position them on the frame, then tighten the nuts gradually and evenly in the order
indicated in Fig. 11 until the correct dimension is obtained
between the plates (tightening dimension), as specified on
the nameplate. Check that this dimension is the same on
each side. Overtightening may irreversibly distort the plates.
If you feel it is necessary to tighten beyond the recommended dimension,contact CIPRIANI’s After-Sales Department
to obtain advice.
• It is recommended to perform a pressure test after all maintenance on the plates and gaskets in order to check the
heat exchanger’s internal and external tightness. The maximum pressure for each circuit should be equal to the operating pressure and should never exceed the rated pressure
(PS) specified on the nameplate. The recommended testing
time is at least 10 minutes. Nevertheless, it remains the
user's responsibility to check national standards and local
codes affecting such a test. If different test conditions are
required, please note that the heat exchangers should never be tested at pressures greater than the test pressure
(PT) specified on the nameplate and that the pressure diffe-
Fig.10
Fig.11
44
ENGLISH
PORTHOLESPOSITIONFORDEVIATIONPLATE
rences between the two circuits during testing should never
be higher than the maximum allowable differential pressure.
• If a leak occurs, lower the pressure then retighten the nuts
and repeat the test. If the leak persists, check the gaskets
and plates for signs of wear, damage or dirt. If necessary,
replace the gaskets.
5.9 - Plate types
A
B
The letter indicates the plate type:
A = HIGH EFFICIENCY plate with wide chevron pattern
B = LOW DELTA P plate with narrow chevron pattern
PORT HOLES FOR PLATES ON SINGLE-PASS UNITS
D E S C R I P T I O N
P AR AL L E L
FL O W
C O D E
O D D
I N I T I AL
1234123412340
E V E N
I N T E R M E D I AT E
O D D
I N T E R M E D I AT E
FI N AL
O D D
P O R T H O L E S
P O S I T I O N
PORT HOLES POSITION FOR DEVIATION PLATE
1, 3, 41, 2, 41, 2, 32, 3, 41, 42, 333
P AS S I N G
H O L E S
BL I N D
H O L E S
Drilling the collectors. Code which indicates the position and the open or
closed status of the collectors.
1234 = Open 0 = Closed
e.g.: 1204: indicates that porthole No. 3 is closed.
It is possible to add an even number of extra plates to an existing
heat exchanger, provided you:
• Check the maximum plate capacity of the heat exchanger.
• If the length is insufficient, provide new carrying bars and
threaded rods.
• Replace the nameplate with the new ones.
• Leaks often occur when plates with new gaskets and plates
with old gaskets are used together (due to difference in tough
ness). We therefore strongly recommend replacing all worn
gaskets with new ones.
5.12 - Spare plates
Plates may be replaced individually or altogether. In this last case,
however, it is recommended to replace all the gaskets (see the
previous section).
• If only a few plates are replaced, indicate the sequence of the
plates to be replaced shown on the plate arrangement drawing.
5.13 - Troubleshooting
FLUID LEAKS BETWEEN PLATE PACK AND FRAME
PROBLEM
Leak detected at the bottom of the pack.
POSSIBLE SOLUTIONS
Make sure that all the bolts are correctly tightened.
°
Make sure that there is no mechanical stress on any of the
°
connections.
Reposition or replace the gasket on the initial or end plate.
°
Check the internal surface of the fixed head for defects.
°
Make sure that there are no foreign bodies between the initial
°
plate and the fixed head.
Test the initial/end plate for signs of damage (cracks, holes).
°
FLUID LEAKS BETWEEN CONNECTIONS AND FRAME
PROBLEM
Fluid leaks where a connection passes through the fixed head.
-
POSSIBLE SOLUTIONS
If welded connections are used, check the condition of the
°
welds.
If cracks are found, contact your CIPRIANI consultant before
°
attempting any repairs.
If other connections are used, contact your CIPRIANI consult-
°
ant.
FLUID LEAKS FROM THE PLATE PACK
PROBLEM
Leak detected from plate pack.
POSSIBLE SOLUTIONS
Measure the tightening dimension and check it against the
°
nameplate. Tighten if need be.
Mark the area around the leak with a felt-tip pen then open the
°
heat exchanger and inspect the area.
Check the sequence and alignment of the plates.
°
Check the condition of the gaskets (correct position, overall
°
condition, elasticity). Reposition or replace the gaskets as needed.
48
INTERNAL LEAKS WITH mixing of fluids
Contact your CIPRIANI consultant as quickly as possible.
PROBLEM
The fluids in the heat exchanger are mixing together at the unit’s
outlet.
POSSIBLE SOLUTIONS
Make sure that the hydraulic connections are correct.
°
Disassemble the heat exchanger and inspect the entire surface
°
of each plate for cracks and holes with penetrant. Replace any
damaged plates.
INCREASED PRESSURE DROPS
PROBLEM
The pressure drop is higher than the design value.
POSSIBLE SOLUTIONS
Check the accuracy of the measuring instruments used.
°
Test the operation of the pumps.
°
Fouling may be the cause. Clean the heat exchanger.
°
Circulate the fluids in the opposite direction to remove any
°
blockages in the pipes.
VARIATIONS IN TEMPERATURE
PROBLEM
The heat exchanger’s outlet temperatures do not correspond to
the expected temperatures.
ENGLISH
ducing the heat transfer capacity (drop in efficiency). Clean the
heat exchanger.
6 - DISPOSAL
• Disconnect the heat exchanger from its power sources and
wait until it has cooled fully.
• Drain the heat exchanger and collect the fluids in accordance
with environmental standards.
• Dispose of the gaskets in accordance with the prevailing legisla
tion.
• Use the lifting systems employed when installing the heat exchanger.
• Check whether any part of the heat exchanger may be recycled
for another purpose.
Materials:
Consult the documentation provided with the order for information on the materials used to fabricate the heat exchanger.
• Plates: stainless steel or titanium.
• Other metal components: carbon steel or stainless steel.
• Gaskets: NBR, EPDM, FPM, HNBR.
Insulation or plate protection materials: stainless steel or alu
minium + polyurethane boards or cross-linked polyethylene.
-
EN
-
POSSIBLE SOLUTIONS
Check the accuracy of the measuring instruments used.
°
Fouling may be restricting the flow along the channels and re-
3.4 Accessoires d’isolation et de protection60
4 - FONCTIONNEMENT61
4.1 Mise en service61
4.2 Contrôles après mise en service61
50
FRANÇAIS
5 - MAINTENANCE61
5.1 Maintenance préventive61
5.2 Démontage62
5.3 Nettoyage manuel64
5.4 Nettoyage en place (NEP)64
5.5 Détergents65
5.6 Contrôles à l’aide de liquides pénétrants66
5.7 Remplacement des joints66
5.8 Remontage68
5.9 Codification des plaques69
5.10 Exemples de circuitages70
5.11 Augmentation de la surface d’échange72
5.12 Plaques de rechange72
5.13 Résolution des problèmes éventuels72
6 - DESTRUCTION73
FR
51
FRANÇAIS
1 - GENERALITES
1.1 - Préface
Votre échangeur vous donnera entière satisfaction si vous lui
assurez une maintenance correcte, complète et attentive.
Assurez-vous de conserver en lieu sûr les documents
•
suivants:
1) le présent manuel d’utilisation et d’entretien, fourni
avec l’échangeur ;
2) l’attestation CE de conformité, si nécessaire.
• Votre échangeur à plaques est limité en températures et
pressions, il est très sensible aux variations brutales de ces
paramètres ; c’est pourquoi vous devez prendre toutes les
précautions pour ne pas dépasser les limites indiquées sur
l’étiquette.
• Les températures excessivement élevées entraînent la détérioration des joints (prévoyez des thermostats de sécurité
adaptés ...).
• Les pressions de fonctionnement ou pressions différentielles trop importantes entraînent la détérioration des joints
et des plaques (prévoyez des soupapes de sécurité adaptées...).
• Les échangeurs à plaques sont très sensibles aux coups
de bélier: la régulation devra être conçue en conséquence
et LES VANNES 1/4 TOUR SONT A PROSCRIRE SUR TOUS
LES CIRCUITS.
• Compte tenu du grand nombre de joints, une fuite occasionnelle est toujours possible. Vous devez tenir compte de
cette éventualité et prévoir des écrans protecteurs en cas
d’utilisation de fluides dangereux ou à hautes températures
(> 60°C).
• CIPRIANI ne saurait être tenu pour responsable des dommages matériels ou corporels résultant de la non-observation des instructions du présent manuel.
• CIPRIANI n’est pas responsable des conséquences pouvant
résulter du mélange accidentel des fluides mis en œuvre
dans l’échangeur.
1.2 - Réglementation
• Contrôles officiels: Certains échangeurs doivent être contrôlés régulièrement par les organismes officiels. C’est l’utilisateur qui doit se charger de l’organisation de ces contrôles,
directement avec des organismes compétents. Il doit en
conséquence conserver soigneusement le dossier que nous
envoyons à notre donneur d’ordre.
• La catégorie de risque de l'échangeur de chaleur, conformément à la Directive des Équipements sous pression (DESP
2014/68/UE), est indiquée sur la plaque signalétique.
• Assurez-vous que l’ensemble de l’installation est conforme
aux directives et aux textes de loi en vigueur dans le pays ou
l’échangeur fonctionne.
• Cet échangeur ne doit pas être détourné de l’usage défini
dans les documents de commande, en particulier évitez
l’utilisation de fluides différents de ceux déclarés lors de la
commande.
• Respectez strictement les conditions d’utilisation définies
dans vos documents de commande car elles ont permis
52
FRANÇAIS
de déterminer la catégorie de risque de l’échangeur selon
la directive européenne DESP 2014/68/UE. Dans le cas
contraire, CIPRIANI n’assumera aucune responsabilité et ne
pourra pas être mis en cause pour des dommages directs
ou indirects qui pourraient en résulter.
• Toute modification des conditions d’utilisation doivent impérativement être communiquées à CIPRIANI qui vous indiquera la marche à suivre.
1.3 - Garantie
• La garantie n'est valable que si les échangeurs de chaleur fonctionnent conformément aux conditions pour lesquelles ils ont été initialement conçus.
• La garantie ne s'applique que si les pressions et les
températures des fluides peuvent être mesurées aux
entrées et aux sorties de l'échangeur de chaleur.
• Les pièces de rechange ne sont garanties que si les ins
tructions de stockage ont été appliquées (voir la partie
sur le STOCKAGE).
-
Le jeu de plaques est entouré d'une sangle (qui fait office
de sceau de garantie) qui donne la preuve, quand elle est
intacte, que l'échangeur n'a jamais été démonté.
Le retrait de cette sangle, sans l'autorisation écrite du
fabricant, annule la garantie.
1.4 - Risques résiduels: dommage > cause (prévention)
DOMMAGES CORPORELS POSSIBLES
• Renversement de l’appareil > non respect des consignes de
manutention ou de fixation (attention au centre de gravité
très haut, respectez les consignes d’élingage, fixez l’appareil
au sol).
• Brûlures > contact direct avec l’appareil en fonctionnement
ou par fuite de fluide brulant ou corrosif suite à une fuite (isolez l’appareil, aménagez des espaces de circulation, portez
des EPS = Equipements personnels de sécurité).
• Coupure > manipulation des plaques sans gant de protection (portez les EPS).
• Blessures > dues à la pression, notamment aux yeux ou aux
parties non couvertes du corps (portez les EPS, interdisez
l’accès aux personnes non autorisées).
• Intoxication > contact ou inhalation d’un fluide dangereux
(portez les EPS, dispositifs de sécurité).
• Intoxication > combustion des joints (ne brulez jamais les
joints pour les éliminer).
• Intoxication > mélange accidentel des fluides en circulation
générant des vapeurs dangereuses (assurez-vous que le
produit du mélange des fluides ne soit pas dangereux).
FR
53
FRANÇAIS
DOMMAGES MATERIELS COURANTS
• Destruction des joints > Seul le fluide le plus chaud est en
circulation (toujours faire circuler le fluide froid AVANT le
fluide chaud).
• Destruction des joints > Brusques changement de pression
ou température (étudiez la régulation).
• Destruction des joints > Dépassement des conditions de
service (vérifiez les paramètres de fonctionnement).
• Destruction des plaques > Corrosion ou érosion (contrôlez
la nature et la vitesse des fluides en circulation, installez des
filtres).
• Destruction des plaques > Surpression (contrôlez la pression des fluides, attention aux changements brutaux ou fréquents de pression ou température).
• Destruction des plaques > votre échangeur a gelé (assurezvous que le local ne descende pas en dessous de 0°C en cas
d’arrêt de l’installation, ou vidangez les circuits).
• Fuites > la cote entre plateaux n’est pas respectée (contrôlez le serrage de l’ensemble des plaques).
• Fuites > le bâti ou certaines plaques ont subi des déformations (contactez CIPRIANI).
• Pollution > écoulement d’un fluide dangereux ou polluant
suite à une fuite (prévoyez des bacs de collecte)
• Explosion > due au mélange accidentel des fluides en circulation générant des vapeurs explosives (assurez-vous que le
produit du mélange des fluide ne soit pas dangereux).
Interdisez l’accès de l’installation aux personnes
étrangères aux travaux.
Assurez-vous de la formation du personnel d’entretien.
Conservez le présent manuel près de l’échangeur.
1.5 - Réception de l’appareil
• A la réception, contrôlez l’état du matériel. Vérifiez s’il n’a pas
été endommagé pendant le transport et s’il ne manque pas
d’accessoires. En cas de détérioration ou de livraison incom
plète, faites les réserves d’usage sur le bon du livreur et confirmez les au transporteur par lettre recommandée dans les trois
jours qui suivent la livraison avec copie à CIPRIANI.
• Chaque échangeur possède une plaque signalétique disposée en façade portant un numéro de série. Ce numéro est
à rappeler dans toute correspondance.
-
1.6 - Manutention
• Le matériel de manutention et de déchargement est à la
charge du destinataire.
• Utilisez des élingues textiles (non métalliques) en les insérant dans les encoches prévues dans les plateaux.
• Le poids de l’appareil est indiqué sur le bon de livraison et
sur le bordereau d’expédition.
54
FRANÇAIS
Fig.1aFig.1bFig. 2
• Durant les déplacements et manutentions, assurez-vous
que l’échangeur est correctement supporté et fixé, car la
position haute du centre de gravité peut entraîner facilement son renversement.
• Ne levez jamais l’appareil par les guides, les tiges filetées ou
les tubulures qui se déformeraient.
• Ne heurtez pas les plaques car cela occasionnerait des
fuites irréparables.
FR
1.7 - Usage prévu
• Nos échangeurs de chaleur à plaques et à joints sont destinés à chauffer ou à refroidir les fluides au moyen d'un transfert de chaleur par contact indirect avec un autre fluide.
• Les conditions de fonctionnement spécifiques à votre
échangeur de chaleur sont présentées dans les documents
contractuels signés avant l'envoi de l'équipement.
• Si l'échangeur de chaleur est destiné à traiter des fluides
servant à la consommation humaine, veuillez contacter nos
conseillers.
• Les échangeurs de chaleur et leurs composants ne doivent
jamais être utilisés à des fins autres que celles pour lesquelles ils ont été conçus.
55
FRANÇAIS
1.8 - Description
56
1 - Plateau avant fixe
2 - Plateau arrière mobile
3 - Tirants
4 - Barre de guidage/transport
• Selle est collée sur les plateaux avant et arrière.
• ANNEE DE CONSTRUCTION: Année de construction.
• MODÈLE: Modèle d'échangeur de chaleur et configuration
du produit.
• SERIE: Numéro de fabrication, sert à la traçabilité de votre
échangeur.
• DATE: Date de fabrication.
• REF.: Notes éventuelles et / ou références différentes.
• TEMPERATURE MIN. / MAX. ADMISSIBLE (TS):
Températures minimum et maximum admissibles.
• PRESSION MIN./ MAX.ADMISSIBLE (PS):
Pressions minimum et maximum admis-
sibles en bars.
• PRESSION D'EPREUVE (PT):
Pression d'épreuve en bars.
• VOLUME: Contenance totale de l’échangeur en litres.
• CLASSIFICATION DESP 2014/68/UE : Catégorie de risque de l'échangeur de chaleur
(groupe de danger et état physique du fluide).
• MARQUAGE CE : Seuls les échangeurs de chaleur classés
dans les catégories de risque DESP 2014/68/UE I, II, III
ou IV peuvent porter le marquage CE. Le numéro d'identification de l'Organisme notifié est marqué près du symbole
du marquage CE pour les échangeurs de chaleur dans les
catégories de risque II, III ou IV.
• CIRCULATION: 1° indique l'entrée et la sortie du circuit primaire. 2° indique l'entrée et la sortie du circuit secondaire.
• COTE DE SERRAGE: Cote (d) de serrage entre plateaux minimum et maximum,en mm.
•
POIDS (VIDE): Le poids à vide de l'échangeur, en kilogrammes.
FR
57
FRANÇAIS
2 - STOCKAGE
• Stockez les échangeurs de chaleur dans une pièce, à l'abri de
l'humidité, des intempéries et à une température comprise
entre +5°C et +35°C.
• Les échangeurs de chaleur doivent être placés sur des
plaques ayant des dimensions appropriées et qui soient en
mesure de garantir une bonne stabilité et une parfaite hori
zontalité ; le sol ne doit présenter aucun affaissement. Assurez-vous que les plaques ne se touchent pas et qu'elles ne
soient pas en contact direct avec le sol ou les murs.
• Protégez-les contre les chocs, la poussière, les risques de
dépôt liquide ou solide et vérifiez que rien n'est posé dessus.
• Laissez les protections à l'extrémité des tuyaux tant que les
raccordements hydrauliques ne sont pas effectués.
• Toutes les pièces de rechange inutilisées doivent être conser
vées à l'abri de l'humidité, de la lumière, de la poussière et
protégées contre les chocs.
• Les joints et les plaques à joints doivent être rangés dans des
boîtes en mesure de supporter une température entre 10
°C et 30 °C au maximum. durée de conservation: 12 mois à
compter de la facture.
3 - INSTALLATION
Avant toute intervention, lisez attentivement ce guide
et veillez à sa conservation pour des utilisations ultérieures.
3.1 - Choix de l’emplacement
La zone où sera implanté l’appareil devra être parfaitement
accessible afin d’effectuer aisément les éventuelles opérations de service et d’entretien et le retrait latéral des plaques
(Fig. 3). Laissez un espace libre adapté devant les organes de
sécurité et de commande.
A
valeur minimum
conseillée (mm)
ModelA
DN32700
DN501000
DN651000
DN1001500
DN1501500
DN2002000
Fig. 3
3.2 - Conseils d’installation
• Les appareils sont limités en pression et température d’utilisation. Prévoyez des sécurités pour qu’elles n’excèdent
pas celles indiquées dans la commande. L’utilisation à des
conditions supérieures devra être soumise à CIPRIANI pour
acceptation. Il est conseillé de prévoir des prises de pression et température à proximité de l’appareil.
• Assurez-vous que l’échangeur corresponde bien aux règles
de sécurité du site d’exploitation (atmosphère explosive...).
• Apposer signe d'avertissement visuel approprié où la tempé-
58
FRANÇAIS
rature de surface supérieure à 60 ° C ou inférieure à 0 ° C.
• Quand la température des canalisations excède 60°C, prévoyez
une mise en garde contre les risques de brûlure.
• Si l’échangeur doit être installé sur une charpente, calculez la
structure en prenant en compte le poids de l’échangeur en
service (plein) muni de ses accessoires.
• Si nécessaire, apposez sur l’installation le symbole de dangero
sité du fluide selon les normes en vigueur.
• Si les conséquences humaines, environnementales ou économiques d’une défaillance sont importantes, prenez toutes dispositions utiles pour en limiter les effets.
• Assurez-vous que l’échangeur soit stable et fixé par tous ses
points d’ancrage, toujours en position verticale. Complétez si
nécessaire le dispositif d’ancrage en fonction des sollicitations
prévisibles.
• Sur la tuyauterie, prévoyez des purges et évents, des vannes
d’isolement ainsi que des vannes de remplissage et de vidange
pour permettre l’entretien de l’échangeur sans perturber l’ins
tallation.
• En cas d’utilisation saisonnière, prévoyez de vidanger complètement l’échangeur (risques de gel ou de corrosion si fluide
corrosif).
• Pour les accessoires éventuels reportez vous aux instructions
d’utilisation spécifiques.
3.3 - Raccordement hydraulique
• Les obturations de tubulures garantissent la propreté interne,
ne pas les déposer avant le raccordement.
• L’intérieur des tuyauteries doit être exempte d’impureté (sable,
résidus provenant de la soudure, autres composés solides...)
pouvant endommager les plaques et les joints.
• Filtration: Si les fluides en circulation peuvent véhiculer des
matières en suspension, il est indispensable de prévoir une fil
tration < à 500 µm.
• Vérifiez la cote entre plateaux indiquée sur la plaque signalétique. Si resserrage nécessaire: cf. § 5.7.
• Procédez au raccordement selon les instructions collées sur le
bâti ou figurant au plan de circuitage.
• N’introduisez jamais de corps
étranger à l’intérieur du circuit.
• Aucune contrainte ne doit s’exercer
sur les tubulures (poids des tuyau
teries, dilatation, vibrations…).
• Si raccordement à visser, ne faites
pas supporter le couple de serrage
à l’embout fileté.
• Les raccordements de type “ma
-
melons” ne sont pas soudés sur le
plateau. Pour éviter d’endommager
le premier joint, utilisez une pince pour les empêcher de tour
ner en vissant la tubulure (fig.4).
• Si raccordements avec manchette intégrée dans le plateau,
elle doit être écrasée pour obtenir une cote de 2 mm entre le
plateau et la contre bride (ne pas serrer plus sous peine de la
détériorer).
• Echangeurs multi-pass (entrée et sortie du fluide sur les pla
teaux opposés): installez un compensateur ou une lyre de dilatation ; réservez-vous la possibilité de rajouter des plaques
ou de démonter le plateau mobile en prévoyant une tuyauterie
démontable.
-
-
Fig.4
-
FR
-
-
59
FRANÇAIS
3.4 - Accessoires d’isolation et de protection
Si nécessaire (par exemple, risque résiduel de surface chaude), apposer les signes visuels appropriés d'alerte également sur la
surface externe de l'isolation ou de l'accessoire de protection.
60
TF isolation
PB isolation
Plaque de protection du pack
Bac récepteur
FRANÇAIS
4 - FONCTIONNEMENT
4.1 - Mise en service
•
Assurez-vous que les échangeurs ne fonctionnent pas dans des
conditions de service plus contraignantes que les conditions
d’étude (pression, température, débit, nature des fluides).
• Vérifiez que la cote entre plateaux corresponde bien à celle
indiquée sur la plaque signalétique. En aucun cas, elle ne
peut être inférieure à cette valeur.
• Ouvrez les vannes progressivement pour éviter les coups de
bélier et les chocs thermiques.
Des variations brutales de températures ou de pression ainsi qu’une
admission brutale de fluide chaud dans un appareil froid (ou inversement) peuvent endommager joints et plaques et engendrer des fuites.
• Vérifiez que l’échangeur n’est pas soumis à des vibrations, à
des arrêts/démarrages fréquents.
• Purgez correctement les 2 circuits après la mise en circulation des fluides. La présence d’air peut provoquer la surchauffe des produits, réduire l’efficacité de l’échangeur et
augmenter les risques de corrosion.
4.2 - Contrôles après mise en service
Après un temps de fonctionnement de 1h, procédez aux vérifications suivantes:
• Vérifiez l’absence de fuite ; de faibles écoulements au mo-
ment de la mise en service sont normaux.
• Vérifiez les pressions et températures de tous les fluides en
circulation.
5 - MAINTENANCE
• Toute intervention doit être menée par un personnel formé
et qualifié.
• N’effectuez pas de modification sur l’échangeur sans l’accord de CIPRIANI.
• La périodicité d’entretien dépendant de nombreux paramètres (fluides, température...), c’est à l’usage que l’utilisateur déterminera la fréquence des entretiens préventifs.
Une visite annuelle est néanmoins conseillée.
• Vérifiez périodiquement l’état des revêtements de protection anticorrosion et procédez à des retouches si
nécessaire.
5.1 - Maintenance préventive
• Notre expérience montre que la durée de vie des échangeurs à plaques et joints, dans des conditions normales de
fonctionnement, est supérieure à 10 ans. Il est déconseillé
de l’ouvrir trop souvent.
• Informez-vous des normes environnementales et de la
législation en vigueur, notamment pour déterminer les
contrôles périodiques et la conduite à tenir en cas de fuite.
• Contrôlez 1 fois par an le bon fonctionnement des organes
de sécurité, l’état de l’isolation, l’apparition de corrosion
externe et les pressions à la sortie de l’échangeur.
FR
61
FRANÇAIS
• Consignez les contrôles périodiques et rapports d’anomalie
sur le registre d’entretien.
Interruption pour une période brève (< 3 mois)
1) Diminuez graduellement la pression de chaque circuit.
2) Arrêtez les pompes et fermez les vannes d’isolement, en
commençant par le circuit chaud, puis avec le circuit froid.
3) Laissez refroidir l’échangeur à température ambiante.
4) Videz complètement l’échangeur et fermez les vannes de
purge et évent.
Interruption pour une période longue (> 3 mois)
Idem ci-dessus avec en plus:
1) Lavez les circuits de l’échangeur avec de l’eau pour éliminer
tous les résidus.
2) Desserrez les écrous des tirants pour diminuer la com-
pression joints.
3) appliquez un produit antirouille sur les tirants.
4) Au moment de la remise en service, lubrifiez les tirants et
les guides et reportez-vous au § 4.1.
5) Resserez les plaques à la cote indiquée sur la plaque signalétique.
5.2 - Démontage
• Les échangeurs sont cerclés par un feuillard dont la rupture met fin à la garantie. Demandez l'autorisation écrite de
CIPRIANI si vous devez l'ôter.
• Entreposez les plaques sur une surface plane et propre, à
l'abri des particules ferreuses ou de la saleté.
• Pour faciliter le remontage, empilez-les dans le sens du démontage ou numérotez-les.
Mode opératoire
1) Déconnectez les tuyauteries en arrière du bâti (appareils
multi-circuits).
2) Nettoyez et lubrifiez les tirants.
3) Mesurez la cote entre plateaux.
4) Desserrez tous les écrous dans un ordre diamétralement
opposé (Fig.11). Reculez le plateau mobile en le tirant en
arrière et enlevez les plaques une par une en faisant attention de ne pas les endommager. Attention, le bord des
plaques est coupant, portez des gants de protection.
5) Enlevez les joints en dégageant les languettes de leur loge-
ment sur la périphérie de la plaque.
6) Procédez au nettoyage.
• Séparez les plaques avec précaution en accordant une attention particulière aux fixations des joints plug-in ; ceux-ci
ont tendance à coller aux plaques après une longue période
de fonctionnement à des températures élevées. Il est fréquent que les joints aient conservés leurs caractéristiques
et puissent être réutilisés.
• Ne mélangez pas des joints neufs et anciens car leur différence d'élasticité provoque une compression trop importante des joints neufs et en diminue la durée de vie.
(**) FRAME WITHOUT LATERAL EXTREACTION
(up to beginning 2012)
Top guiding bar (2) and (3):
S125+ M22 / S180+ M20
Spanner size:
S125+ 32 / S180+ 30
Bottom guiding bar (4) and (5):
S125+ M22 / S180+ M20
Spanner size:
S125+ 32 / S180+ 30
FR
63
FRANÇAIS
5.3 - Nettoyage manuel
• Mettez toujours des lunettes et des gants de protection et
respectez les prescriptions des produits utilisés.
• Eliminez les eaux usées selon les réglementations en vigueur
pour la protection de l’environnement.
• N’utilisez jamais d’outils métalliques ou abrasifs, ni de produits corrosifs.
• Utilisez une brosse à poils souples non métalliques et un
détergent adapté.
• L’utilisation d’un nettoyeur Haute Pression est possible en
prenant des précautions pour ne pas endommager les
joints.
• Faites tremper les plaques dans une solution détergente si
le dépôt est trop épais.
• Rincez abondamment les plaques et surtout les joints à l’eau
froide ou tiède après nettoyage.
• Dégraissez les plaques avant leur remontage, principalement si l’un des fluides circulant dans l’appareil est un lubrifiant (huile par exemple).
• Vérifiez soigneusement les portées de joints, la planéité des
plaques, l’état des joints et la propreté de l’ensemble.
5.4 - Nettoyage en place (NEP)
•
Ce type de nettoyage est conseillé quand il est nécessaire
de laver fréquemment l’échangeur ou qu’il est difficile de le
démonter.
•
Un nettoyage par circulation implique qu’aucune accumulation de particules ne puisse se produire dans l’échangeur. De
plus, s’il y a un risque que les particules endommagent les
surfaces des plaques, un nettoyage manuel est préférable.
• Il doit être mis au point en partenariat avec une société
spécialisée au moment de la conception de l’installation.
• Après les premiers nettoyages, il peut être nécessaire d’ouvrir l’appareil pour vérifier l’efficacité du traitement, ajustez
la durée du cycle et déterminez les concentrations de produits les plus favorables.
Mode opératoire
1) Vidangez complètement tous les circuits (si impossible,
faites circuler de l’eau douce jusqu’à éliminer complètement les fluides du process).
2) Procédez à un lavage avec de l’eau douce à environ 40°C
(contenant peu de chlorures pour les plaques en inox) pour
éliminer toutes les traces de fluides venant du process.
Faites circuler cette eau dans le sens contraire au sens normal de fonctionnement. On obtient une efficacité encore meilleure en faisant circuler l’eau alternativement dans un sens
puis dans l’autre (conseillé pour les applications vapeur ou
pour éliminer les résidus tels que fibres ou particules). Notez
que l’utilisation de filtres en amont de l’échangeur réduit cette
nécessité.
3) Videz complètement l’eau des circuits et branchez l’unité
NEP. Ne laissez pas stagner la solution dans l’échangeur.
4) Pour une meilleure efficacité du processus de nettoyage,
utilisez une pompe centrifuge placée entre l’unité NEP et
l’échangeur. Faites circuler la solution détergente dans le
64
FRANÇAIS
sens inverse de celui des fluides afin d’éliminer tous les
résidus de saleté.
5) Faites circuler une quantité de solution détergente à un débit
supérieur au débit nominal sans dépasser le débit maximum
admissible lequel est déterminé par le diamètre nominal.
6) Rincez abondamment les deux circuits avec de l’eau douce.
5.5 - Détergents
• N’utilisez jamais d’acide chlorhydrique (HCl) ni de produits
chlorés avec l’acier inoxydable.
• N’utilisez jamais d’acide phosphorique avec le titane.
• Des produits appropriés peuvent être approvisionnés auprès
des sociétés spécialisées ; précisez la nature des plaques
et des joints afin que le produit utilisé ne détruise pas le film
d’oxyde protecteur de la plaque et ne détruise pas les joints.
• L’acide nitrique (HNO3) et la soude caustique (NaOH) peuvent
être utilisés pour les plaques en acier inoxydable et en titane.
• Les polyphosphates peuvent aussi être utilisés.
Détartrage
• Utilisez une solution d’acide nitrique HNO3 (ou d’acide ci-
trique): concentration 1,5% en poids, température maxi
65°C (1,5% en poids correspond à 1,75 l de HNO3 à 62%
pour 100 litres d’eau) ou une solution de polyphosphates
(Na PO4 ou Na3 PO4): concentration maxi 1,5% en poids,
température maxi 50°C.
tion de soude (NaOH): concentration maxi 1,5% en poids,
température maxi 65°C (1,5% en poids correspond à 3,75
l de soude à 30% pour 100 litres d’eau).
• N’utilisez pas d’acide chlorhydrique, acide muriatique ou de
l’eau contenant plus de 300 ppm de chlorures pour nettoyer
des plaques en acier inoxydable.
• N’utilisez pas d’acide phosphorique pour nettoyer les plaques
en titane.
Types de dépôt:
Incrustations à base de calcaire
Détergents conseillés: Acide nitrique à 4% max. 60°C Acide citrique à 4% max. 60°C
Huiles et graisses
Détergents conseillés: Paraffine ou Kérosène (les joints en
NBR et EPDM peuvent être endommagées par ces fluides
- limiter le contact à une 1/2 heure maximum)
Boues, oxydes métalliques
Détergents conseillés: Acide nitrique à 8% max. 60°C Acide citrique à 4% max. 60°C
Dépôts organiques
Détergents conseillés: Solution à 2% de soude caustique
à max. 40°C
FR
Dégraissage
• Pour les plaques en acier inox ou en titane, utilisez une solu-
65
FRANÇAIS
5.6 - Contrôles au moyen de liquides pénétrants
• La corrosion, les couples galvaniques ou l’érosion peuvent
percer les plaques. Ces altérations ne sont pas toujours
visibles à l’œil nu. C’est pourquoi nous conseillons de les
contrôler par liquide pénétrant (ressuage) afin de détec
ter d’éventuels perforations ou microfissures. Le support
technique CIPRIANI peut vous conseiller sur les produits
à utiliser.
5.7 - Remplacement des joints
•
Retirez l'ancien joint sans avoir recours à des outils tranchants qui risqueraient d'endommager la plaque de manière
irréversible.
•
Veillez à ce que la plaque et le joint soient parfaitement
propres et secs.
5.7.1 - Joints Plug-In®
Positionnez le joint sur la plaque (Fig.6) en orientant les canaux détecteurs de fuite "A" vers le haut,
puis logez tous les Plug-in® dans leurs logements (Fig.7). Assurez-vous que le joint est bien logé dans
la rainure et retournez la plaque pour vérifier que tous les
Plug-in® sont en place.
A: Les canaux
-
Fig.6
Fig.7
détecteurs de fuites
sont des encoches
pratiquées sur
les segments de joint
entourant le collecteur
permettant à une fuite
éventuelle de s'écouler
et donc, d'être
détectée.
5.7.2 - Joints plug-in® nécessitant l'utilisation de colle
•
La fixation des joints Plug-in® sur plaques d'extrémité avant
et arrière et sur plaques intermédiaires de déviation (pour
les échangeurs multipasses uniquement) nécessite une
utilisation limitée de colle. Nous vous recommandons de
commander ces plaques avec joints montés d'usine, sinon
procédez comme suit:
66
FRANÇAIS
Première plaque
Coupez 2 joints selon l'axe vertical. Seules les 2 moitiés comportant la partie circulaire qui entoure le collecteur seront
utilisées pour former un joint complet (Fig.8).
Fig.8
Fig.9
•
Pour la moitié de joint dont la plaque dispose d'un logement
correspondant à chaque Plug-in® (Fig.9-c), positionnez le
joint, insérez les Plug-in® dans leur logement et encollez les
barrettes de liaison Fig.9-b.
•
Pour l'autre moitié, il n'y a pas de logement sur le pourtour
du collecteur, vous devez donc éliminer les plug-in avec des
ciseaux et coller le joint comme en 5.7.3, sauf la partie cir-
culaire entourant le collecteur. Il peut aussi être nécessaire
d'éliminer les barrettes de liaison (Fig.9-b).
Plaque intermédiaire de déviation
(pour les échangeurs multipasses uniquement)
et dernière plaque
Appliquez le même principe que décrit ci-dessus: mise en
place du joint avec Plug-in® quand les emplacements correspondants sont disponibles, sinon découpe du Plug-in® et
encollage de la partie non maintenue.
NOTA: certaines plaques ne disposent pas d'emplacement
sur le pourtour des collecteurs pour insérer les Plug-In®
des joints, il faut donc les couper avec des ciseaux. Pour
ces plaques, il faut également couper les barrettes de liaison Fig.9-b. La zone non maintenue des joints doit alors être
maintenus par collage. Nous conseillons d'encoller en totalité
les joints d'échangeur DN200.
FR
67
FRANÇAIS
5.7.3 Collage
De la colle époxy spéciale peut être fournie sur demande par
le service après-vente.
• Appliquez un filet de colle (2-3 mm) sur les emplacements
de la plaque ou le joint doit être collé.
• Laissez sécher 5 minutes dans une pièce aérée, puis disposez le joint dans son logement. Essuyez soigneusement tout
excédent de colle.
• En veillant de ne pas vriller le joint, placez un poids de manière à appliquer une pression homogène sur l'ensemble du
joint pendant au minimum 2 heures.
Fig.10
Fig.11
N.B.: Certaines réglementations spéciales (p. ex.ECS, Attestation de Conformité Sanitaire) peuvent interdire tout contact
direct entre le fluide et la colle. Dans ce cas, ne pas coller les
parties des joints qui pourraient être en contact direct avec
le fluide.
ATTENTION: conformez-vous aux réglementations en vigueur sur le
port des EPI. En particulier, évitez tout contact avec les yeux, portez
des gants et un masque de protection contre les inhalations.
5.8 - Remontage
• Avant de remonter l'échangeur, assurez-vous que toutes les
plaques et joints sont propres et dégraissées.
• Quand elles sont correctement disposées, l'empilage des
plaques forme un «nid d'abeilles» (Fig.10).
• L'ordre de montage et l'orientation des plaques sont indiqués sur le schéma de circuitage.
68
Mode opératoire
• Montez les plaques une à une en commençant coté plateau fixe,
le joint tourné vers le plateau.
• Nettoyez et lubrifiez correctement les tirants, positionnezles, puis serrez les écrous progressivement et uniformément
dansl'ordre inverse du démontage indiqué à la Fig.11 jusqu'à
obtenir la cote correcte entre plateaux (cote de serrage) indi
quée surla plaque signalétique. Vérifiez que cette cote est bien
uniforme sur tout le pourtour des plateaux. Trop serrer peut
déformer les plaques de manière irréversible. Si vous pensez
nécessaire de serrer au-delà de la cotepréconisée, contactez le
service après-vente de CIPRIANI qui saura vous conseiller.
• Après l'intervention d'entretien sur les plaques/joints, il est
conseillé d'effectuer un test de pression afin de vérifier l'étan
chéitéinterne et externe de l'échangeur. La pression maximale
d'épreuve pour chaque circuit doit être égale à la pression de
serviceet jamais supérieure à la pression maximale admissible
-
-
FRANÇAIS
PORTHOLESPOSITIONFORDEVIATIONPLATE
PS (indiquée sur la plaque signalétique). La durée conseillée
pour letest est de 10 minutes minimum. L'utilisateur a toutefois la responsabilité de vérifi er les éventuelles normes nationales oulocales à ce sujet. Si des conditions de test différentes
sont requises, il est rappelé que les échangeurs ne doivent en
aucuncas être soumis à des contrôles avec des pressions supérieures à la pression de test PT (indiquée sur la plaque signalétique)et à des différences de pression entre les deux circuits
supérieures à la pression maximale différentielle admissible.
• En cas de fuite, faites chuter la pression, resserrez les écrous
puis refaites un contrôle. Si la fuite persiste, vérifi ez l'état desjoints, les déformations des plaques, la présence de saletés ou
envisagez le changement des joints.
5.9 - Exemples de circuitages
A
B
TROUS DE PORT POUR PLAQUES SUR UNITÉS À PASSAGE UNIQUE
D E S C R I P T I O N
P AR AL L E L
FL O W
C O D E
O D D
I N I T I AL
1234123412340
E V E N
I N T E R M E D I AT E
O D D
I N T E R M E D I AT E
FI N AL
O D D
P O R T H O L E S
P O S I T I O N
POSITION DES TROUS DE PORT POUR PLAQUES DE DÉRIVATION
1, 3, 41, 2, 41, 2, 32, 3, 41, 42, 333
Perçage des collecteurs: Codification indiquant la position et
l'étatévidé ou non évidé des collecteurs.
Évidé, 0 = Non évidé
Ex.: 1204: le collecteur en position 3 n'est pas évidé
P AS S I N G
H O L E S
BL I N D
H O L E S
FR
Type de plaque:
A = Plaque HAUT RENDEMENT avec angle de corrugation ouvert
B = Plaque FAIBLE PERTEDECHARGE avec angle de corrugation fermé
69
FRANÇAIS
F4
F1
B4
B1
5.10 - Exemples de circuitages
Légende:
1: Plateau fixe 4: Plaque d'extrémité arrière
2: Plateau mobile 5: Plaques intermédiaires
3: Plaque d'extrémité avant 6: Plaque de déviation
Circuitage 1 passe / 1 passe (1-1) 3 4 5
53
F4
F1
F3
F2
Circuitage multipasses 2 passes / 2 passes (2-2)
1
53
4
2
6
54
70
F4
F1
1
B4
B1
2
F4
F1
B4
B1
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
F4
F1
B4
B1
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
ABAAABB
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
FRANÇAIS
Pack de plaques mélangées - plaque haute performance > 50%
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
Pack de plaques mélangées - plaque haute performance = 50%
F4
F1
F3
F2
ABAAABB
FR
Pack de plaques mélangées - plaque haute performance < 50%
F4
F1
F3
F2
ABABABB
71
FRANÇAIS
5.11 - Augmentation de la surface d'échange
Il est possible d'ajouter un nombre pair de plaques supplémentaires sur un échangeur existant, sous certaines conditions:
• Vérifiez le nombre maximum de plaques que peut recevoir votre
échangeur.
• Prévoyez d'approvisionner des guides et des tiges filetées si leur
longueur est insuffisante.
• Remplacez la plaque signalétique par une nouvelle plaque.
• L'utilisation simultanée de plaques avec des joints neufs et de
plaques avec joints usagés entraîne souvent des difficultés d'étan
chéité car les duretés sont différentes. Il est vivement conseillé
de remplacer l'ensemble des joints usagés par des jointsneufs.
5.12 - Plaques de rechange
Il est possible de remplacer la totalité des plaques ou seulement
quelques unes, mais dans ce cas il est vivement conseillé de changer tous les joints (voir § précédent).
• Si le changement ne porte que sur quelques plaques, indiquez
le numéro d'ordre des plaques à remplacer porté sur le plan de
circuitage.
5.13 - Résolution des problèmes éventuels
FUITES DE FLUIDE ENTRE LE PAQUET DE
PLAQUES ET LE BATI
PROBLEME
Vous constatez une fuite au bas d’un plateau.
REMEDES POSSIBLES
Vérifiez le serrage correct de tous les boulons.
°
Assurez-vous que les connexions ne subissent aucune contrainte
°
72
mécanique.
Repositionnez correctement le joint de la plaque d’extrémité ou
°
remplacez-le.
Assurez-vous que la surface interne du plateau ne présente au-
°
cun défaut superficiel.
Assurez-vous qu’il n’y a pas de corps étranger entre la plaque
°
d’extrémité et le plateau.
Contrôlez l’intégrité de la plaque d’extrémité (absence de fissures
°
ou perforation).
-
FUITES DE FLUIDE ENTRE LA CONNEXION ET LE BATI
PROBLEME
Le fluide fuit dans la zone de passage de la connexion au travers
du plateau.
REMEDES POSSIBLES
En cas de raccords soudés, contrôlez l’état de la soudure.
°
Si vous constatez une fissure, ne faites pas la réparation avant
°
d’avoir contacté votre conseiller CIPRIANI.
Si autres raccords, contactez votre conseiller CIPRIANI.
°
FUITES DE FLUIDE VERS L’EXTERIEUR DU
PAQUET DEPLAQUES
PROBLEME
Vous constatez une fuite de fluide vers l’extérieur depuis le bloc
de plaques.
REMEDES POSSIBLES
Contrôlez la cote de serrage qui conditionne la compression du
°
paquet de plaques, en la comparant à la valeur reportée sur la
plaque signalétique. Réduisez la cote si besoin.
Marquez avec un feutre la zone de fuite puis ouvrez l’échangeur
°
pour vérifier cette zone.
Vérifiez l’ordre et l’alignement des plaques.
°
Contrôlez l’état des joints (positionnement correct, état général,
°
élasticité). Selon le cas, repositionnez les joints mal placés ou
procédez à leur remplacement.
FUITES INTERNES AVEC MÉLANGE DES FLUIDES
Contactez votre conseiller CIPRIANI au plus vite.
PROBLEME
Vous constatez un mélange des fluides à la sortie de l’échangeur.
REMEDES POSSIBLES
Vérifiez que les connexions hydrauliques sont correctes.
°
Démontez l’échangeur et procédez à un contrôle avec des li-
°
quides pénétrants de toute la surface de chaque plaque (Vérifier
l’absence de fissures ou perforation). Remplacez les plaques
endommagées.
AUGMENTATION DES PERTES DE CHARGE
PROBLEME
La perte de charge est supérieure à la valeur calculée.
REMEDES POSSIBLES
Contrôlez l’exactitude des instruments de mesure.
°
Contrôlez le fonctionnement des pompes.
°
Un encrassement peut être la cause: nettoyez l’échangeur.
°
Faites circuler les fluides en sens inverse pour supprimer d’éven-
°
tuelles obturations des tubulures.
FRANÇAIS
VARIATION DES TEMPÉRATURES
PROBLEME
Les températures à la sortie de l’échangeur ne sont pas conformes
à celles attendues.
REMEDES POSSIBLES
Contrôlez l’exactitude des instruments de mesure.
°
L’encrassement peut avoir diminué la profondeur des canaux, et
°
par conséquent les capacités d’échange (baisse de rendement).
Nettoyez l’échangeur.
6 - DESTRUCTION
• Séparez l’échangeur de ses sources d’énergie et attendez le
refroidissement complet.
• Vidangez l’échangeur, et récupérez les fluides dans le respect
des normes environnementales.
• Eliminez les joints selon la législation en vigueur.
• Utilisez les dispositifs de levage d’origine.
• Assurez-vous qu’aucune partie constituant l’échangeur ne puisse
être réutilisée pour un autre usage.
Matériaux:
Consultez la documentation jointe à la commande pour connaitre
les matériaux mis en œuvre.
• Pour les plaques: Acier inoxydable ou titane.
• Pour les autres parties en métal: acier au carbone ou acier
inoxydable.
• Pour les joints: NBR, EPDM, FPM, HNBR.
• Eléments d’isolation ou de protection des plaques: inox ou pan
neaux en aluminium + polyuréthane ou polyéthylène réticulé.
FR
-
73
ESPAÑOL
ÍNDICEPÁGINA
1 - GENERALIDADES76
1.1 Prefacio76
1.2 Reglamentación76
1.3 Garantía77
1.4 Riesgos residuales77
1.5 Recepción del equipo78
1.6 Manipulación78
1.7 Uso previsto79
1.8 Descripción80
1.9 Placa de características81
2 - ALMACENAMIENTO82
3 - INSTALACIÓN82
3.1 Elección de la ubicación82
3.2 Consejos de instalación82
3.3 Conexión hidráulica83
3.4 Accesorios de aislamiento y protección84
4 - FUNCIONAMIENTO85
4.1 Puesta en marcha85
4.2 Controles tras la puesta en marcha85
74
ESPAÑOL
5 - MANTENIMIENTO85
5.1 Mantenimiento preventivo85
5.2 Desmontaje86
5.3 Limpieza manual88
5.4 Cleaning in place (CIP)88
5.5 Detergentes89
5.6 Controles mediante líquidos penetrantes90
5.7 Sustitución de las juntas90
5.8 Remontaje92
5.9 Codificación de las placas93
5.10 Ejemplos de circuitos94
5.11 Aumento de la superficie de intercambio96
5.12 Placas de recambio96
5.13 Resolución de posibles problemas96
6 - DESTRUCCIÓN97
ES
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1 - GENERALIDADES
1.1 - Prefacio
El intercambiador le dará entera satisfacción si lo somete a
un mantenimiento correcto, completo y meticuloso.
• Conserve en un lugar seguro los documentos siguientes:
1) el presente manual de uso y mantenimiento, incluido
con el intercambiador
2) el certificado CE de conformidad, si es preciso.
• El intercambiador de placas está limitado en términos de
temperatura y presión, y es muy sensible a las variaciones
brutales de estos parámetros; por este motivo, debe tomar
todas las precauciones necesarias para no superar los límites indicados en la etiqueta.
• Las temperaturas excesivamente elevadas pueden deteriorar las juntas (instale termostatos de seguridad adaptados...).
• Las presiones de funcionamiento o diferenciales excesivas
pueden deteriorar las juntas y las placas (instale válvulas de
seguridad adaptadas...).
• Los intercambiadores de placas son muy sensibles a los
golpes de ariete: la regulación deberá diseñarse en consecuencia, y DEBEN ELIMINARSE LAS VÁLVULAS DE 1/4
VUELTA EN TODOS LOS CIRCUITOS.
• Dado el gran número de juntas, es posible que se produzca
alguna fuga ocasional. Debe tener en cuenta esta posibilidad e instalar pantallas protectoras si utiliza fluidos peligrosos o si trabaja a altas temperaturas (> 60°C).
• CIPRIANI declina cualquier responsabilidad en caso de daños materiales o físicos resultantes del incumplimiento de
las instrucciones del presente manual.
• CIPRIANI no se hace responsable de las consecuencias que
puedan resultar de la mezcla accidental de los fluidos introducidos en el intercambiador.
1.2 - Reglamentación
• Controles oficiales: Algunos intercambiadores deben ser
objeto de controles periódicos por organismos oficiales. El
usuario debe encargarse de organizar dichos controles, directamente con los organismos competentes. Por tanto,
debe conservar cuidadosamente el dossier que enviamos a
nuestro ordenante.
• La categoría de riesgos del intercambiador de calor según
la Directiva europea de equipos a presión (PED 2014/68/
UE) se indica en la placa de identificación.
• Compruebe que el conjunto de la instalación sea conforme
a las directivas y la legislación vigente en el país donde se
utiliza el intercambiador.
• El intercambiador no debe utilizarse con finalidades distintas
a las definidas en los documentos del pedido; en particular,
evite el uso de fluidos diferentes a los declarados en el momento del pedido.
•
Respete estrictamente las condiciones de uso definidas en
sus documentos del pedido, ya que a partir de ellas se determinó la categoría de riesgo del intercambiador según la directiva europea
quedará exento de toda responsabilidad en caso de daños
PED 2014/68/UE
. De lo contrario, CIPRIANI
76
ESPAÑOL
directos o indirectos.
• Cualquier modificación de las condiciones de uso debe ser
comunicada obligatoriamente a CIPRIANI, que le indicará el
procedimiento a seguir.
1.3 - Garantía
• La garantía es válida sólo si los intercambiadores de calor
funcionan con las condiciones para la que han sido diseñados.
• La garantía sólo puede aplicarse si las presiones y las temperaturas de los fluidos pueden ser medidas en las entradas
y salidas del intercambiador de calor.
• Los repuestos están cubiertos por la garantía sólo si se
han seguido y respetado las instrucciones de mantenimiento (consulte la sección ALMACENAMIENTO).
El paquete de placas está envuelto por una correa (el
denominado cierre de garantía) que, si se mantiene intacta,
es una prueba de que el intercambiador nunca ha sido
desmontado.
Si se quita la correa, sin la autorización escrita del
fabricante, invalidará la garantía.
1.4 - Riesgos residuales: daño > causa (prevención)
POSIBLES DAÑOS CORPORALES
• Vuelco del equipo > incumplimiento de las consignas de manipulación o fijación (preste atención el centro de gravedad,
situado en un punto muy alto, respete las consignas de eslingado, fije el equipo al suelo).
• Quemaduras > contacto directo con el equipo en funcionamiento o por fuga de fluido ardiente o corrosivo tras una
fuga (aísle el equipo, disponga espacios de circulación, utilice EPS = Equipos personales de seguridad).
• Corte > manipulación de las placas sin guantes de protección (utilice EPS).
• Lesiones > debidas a la presión, en especial en los ojos o
las partes no protegidas del cuerpo (utilice EPS, prohíba el
acceso a las personas no autorizadas).
• Intoxicación > contacto o inhalación de un fluido peligroso
(utilice EPS, dispositivos de seguridad).
• Intoxicación > combustión de las juntas (no queme nunca las
juntas para eliminarlas).
• Intoxicación > mezcla accidental de los fluidos en circulación,
que genera vapores peligrosos (compruebe que el producto
de la mezcla de los fluidos no sea peligroso).
ES
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ESPAÑOL
DAÑOS MATERIALES HABITUALES
• Destrucción de las juntas > Circulación únicamente del fluido
a temperatura superior (haga circular siempre el fluido frío
ANTES del fluido caliente).
• Destrucción de las juntas > Cambios bruscos de presión o
temperatura (estudie la regulación).
• Destrucción de las juntas > Superación de las condiciones
operativas (compruebe los parámetros de funcionamiento).
• Destrucción de las placas > Corrosión o erosión (controle la naturaleza y la velocidad de los fluidos en circulación, instale filtros).
• Destrucción de las placas > Sobrepresión (controle la presión de los fluidos, preste atención a los cambios brutales o
frecuentes de presión o temperatura).
• Destrucción de las placas > El intercambiador se ha congelado (compruebe que la temperatura del local no descienda
por debajo de los 0°C en caso de paro de la instalación, o
vacíe los circuitos).
• Escapes > no se ha respetado la altura entre los platos
(controle el apriete del conjunto de las placas)
• Fugas > el bastidor o algunas placas han sufrido deformaciones (contacte con CIPRIANI).
• Contaminación > fuga de un fluido peligroso o contaminante
tras una fuga (instale depósitos de recogida)
• Explosión > debido a la mezcla accidental de los fluidos en
circulación, que genera vapores explosivos (compruebe que
el producto de la mezcla de los fluidos no sea peligroso).
Prohíba el acceso a la instalación a personas
ajenas a los trabajos.
Asegúrese de que el personal de mantenimiento
tiene la formación adecuada.
Conserve el presente manual cerca del intercambiador.
1.5 - Recepción del equipo
• En el momento de la recepción, controle el estado del material. Compruebe que no haya resultado dañado durante el
transporte y que no falten accesorios. En caso de deterioro
o de entrega incompleta, indique las reservas de uso en el
albarán del entrega y confírmelas al transportista por carta
certificada en un plazo de tres días a partir del día de entrega, con copia para CIPRIANI.
• Cada intercambiador posee una placa de características
situada en el frontal, en la que figura un número de serie.
Este número debe indicarse en toda correspondencia.
1.6 - Manipulación
• El material de manipulación y descarga es responsabilidad
del destinatario.
• Respete las consignas de eslingado (Fig. 1a + 1b + 2)
• Utilice eslingas de tela (no metálicas), e insértelas en las
ranuras previstas en las plataformas.
• El peso del equipo aparece indicado en el albarán de entrega
y en el albarán de expedición.
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ESPAÑOL
Fig.1aFig.1bFig. 2
• Durante los desplazamientos y manipulaciones, compruebe
que el intercambiador esté correctamente asentado y fijado, ya que la posición elevada del centro de gravedad puede
provocar fácilmente su vuelco.
• No eleve nunca el equipo por las guías, las varillas roscadas
o las tuberías, ya que se deformarían.
• Evite los choques con las placas ya que pueden ocasionar
fugas irreparables.
1.7 - Uso previsto
• Nuestros intercambiadores de calor de placas con juntas
han sido diseñados para calentar o enfriar fluidos por medio
de la transferencia de calor a través del contacto indirecto
con otro fluido.
• Las condiciones de funcionamiento específicas de su intercambiador de calor se encuentran en los documentos contractuales acordados en el suministro del equipo.
• Si el intercambiador de calor va a utilizarse con fluidos destinados al uso humano, por favor, póngase en contacto con
nuestros asesores.
• Ni el intercambiador de calor ni sus componentes pueden
utilizarse para usos distintos de aquellos para los que fueron
diseñados inicialmente.
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ES
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1.8 - Descripción
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1 - Plataforma delantera fija
2 - Plataforma posterior móvil
3 - Tirantes
4 - Barra guía/de transporte
• MODEL: Modelo del intercambiador y configuración del producto.
• SERIE: Número de fabricación, para la trazabilidad del intercambiador.
• DATE (fecha): Fecha de fabricación.
• REF.: Eventuales notas y / o referencias diferentes
• TEMPERATURE MIN. / MAX. ADMISSIBLE (TS):
Temperaturas mínimas y máximas permitidas.
• PRESSION MIN. / MAX. ADMISSIBLE (PS):
Presiones mínimas y máximas permitidas
en bar.
• PRESSION D'EPREUVE (PT):
Presión de prueba en bar.
• VOLUME (volumen): Contenido total del
intercambiador en litros.
• CLASIFICACIÓN PED 2014/68/UE: Categoría de riesgo del intercambiador de calor
(grupo de peligro y estado físico del fluido).
• MARCADO CE: Solo los intercambiadores de calor clasificados en la categoría PED 2014/68/UE I, II, III o IV pueden ser marcados con la sigla CE. En los intercambiadores
de calor clasificados en la categoría de riesgo II, III o IV, el
número de identificación del organismo notificado se hallará
ubicado cerca del símbolo de la marca CE.
•
CIRCULACIÓN: 1° indica la entrada y la salida del circuito principal. 2° indicación de entrada y de salida del circuito secundario.
• COTE DE SERRAGE (cota de apriete): Cota (d) de apriete
entre la placa mínima y máxima, en mm.
• PESO (VACÍO): Peso en vacío del intercambiador de calor,
en kilogramos.
81
ES
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2 - ALMACENAMIENTO
• Almacene los intercambiadores de calor en un lugar seco
protegido de la intemperie y a una temperatura comprendida
entre los +5°C y los +35°C.
• Los intercambiadores de calor deben colocarse en bloques
dimensionados y ajustados para asegurar una estabilidad y
un equilibrio adecuados, en un suelo protegido sólido. Ase
gúrese de que no se toquen entre sí y de que no estén en
contacto directo con el suelo ni con paredes.
• Protéjalos de los golpes, del polvo y del riesgo de depósitos
líquidos o sólidos, y asegúrese de que no se coloque nada
encima de los mismos.
• No retire los sellos de los extremos de los tubos hasta que
esté listo para hacer las conexiones hidráulicas.
• Todas las piezas de repuesto no utilizadas deben almacenar
se protegidas de la humedad, la luz y el polvo, y protegerse
contra posibles golpes.
• Las juntas y las placas con juntas deben almacenarse en unas
cajas de cartón apropiadas a una temperatura comprendida
entre los 10 °C y los 30 °C. Vida útil máxima: 12 meses a
partir de la factura.
3 - INSTALACIÓN
Antes de cualquier intervención, lea atentamente esta guía
y consérvela para futuras consultas.
3.1 - Elección de la ubicación
La zona donde se implantará el equipo deberá ser perfectamente accesible para efectuar fácilmente las eventuales ope-
raciones de servicio y mantenimiento, y la retirada lateral de
las placas (Fig. 3). Deje un espacio libre suficiente delante de
los órganos de seguridad y mando.
A
Fig. 3
valor mínimo
recomendado (mm)
ModelA
DN32700
DN501000
DN651000
DN1001500
DN1501500
DN2002000
3.2 - Consejos de instalación
• Los intercambiadores de placas susceptibles de ser inspeccionados tienen límites de presión y temperatura de utilización. Instale los dispositivos de seguridad necesarios para
evitar que se superen los límites indicados en el pedido. El
uso a condiciones superiores deberá consultarse con CIPRIANI para su aceptación. Se recomienda prever tomas de
presión y temperatura en proximidad del equipo.
• Compruebe que el intercambiador se ajuste a las normas de
seguridad del lugar de utilización (ambiente explosivo...).
• Coloque una señal visual de advertencia apropiada allí donde la
temperatura de la superficie supere los 60°C o sea inferior a 0°C.
• Si la temperatura de las canalizaciones supera los 60°C,
coloque advertencias de peligro de quemaduras.
82
ESPAÑOL
• Si el intercambiador debe instalarse sobre una estructura,
calcúlela teniendo en cuenta el peso del intercambiador en
marcha (lleno), provisto de sus accesorios.
• Si es preciso, coloque en la instalación el símbolo de peligrosidad del fluido, de acuerdo con las normas en vigor.
• Si las consecuencias humanas, medioambientales o económicas de una avería son importantes, tome todas las medidas útiles para limitar sus efectos.
• Compruebe que el intercambiador esté estable y fijado por
todos sus puntos de anclaje, siempre en posición vertical. Si
es preciso, complete el dispositivo de anclaje en función de
los esfuerzos previsibles.
• En las tubería, instale purgas y ventilaciones, válvulas de
aislamiento y válvulas de llenado y de vaciado para permitir
el mantenimiento del intercambiador sin perturbar la instalación.
• En caso de utilización estacional, vacíe completamente el
intercambiador (riesgos de hielo o corrosión si se emplea
un fluido corrosivo).
• Para los eventuales accesorios, consulte las instrucciones
de utilización específicas.
3.3 - Conexión hidráulica
• Las obturaciones de las tuberías garantizan la limpieza interna, no las desmonte antes de la conexión.
• El interior de las tuberías debe estar libre de impurezas
(arena, residuos de soldadura, otros compuestos sólidos...)
susceptibles de dañar las placas y las juntas.
• Filtración: Si los fluidos en circulación pueden vehicular ma-
teriales en suspensión, es indispensable instalar una filtración < de 500 µm.
• Compruebe la cota entre plataformas indicada en la placa
de características. Si es preciso un nuevo apriete: cf. § 5.7.
• Realice la conexión según las instrucciones adheridas al
bastidor o que figuran en el plano de circuitos.
• No introduzca nunca cuerpos extraños dentro del circuito.
• No debe ejercerse ninguna presión sobre las tuberías (peso de
las tuberías, dilatación, vibraciones…).
• Para las conexiones atornilladas,
evite que el conector roscado soporte el par de apriete.
• Las conexiones de tipo “casquillo”
no están soldadas a la plataforma. Para evitar dañar la primera
junta, utilice una pinza para impedir que gire al atornillar la tubería (fig.4).
• Para las conexiones con manguito integrado en la plataforma, éste debe aplastarse para obtener una cota de 2 mm
entre la plataforma y la contra-brida (no lo apriete más ya
que podría deteriorarlo).
• Intercambiadores multi-paso (entrada y salida del fluido por
las plataformas opuestas): instale un compensador o una
lira de dilatación; resérvese la posibilidad añadir placas o
desmontar la plataforma móvil empleando una tubería desmontable.
Fig.4
ES
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ESPAÑOL
3.4 - Accesorios de aislamiento y protección
Si es necesario (por ejemplo, riesgo residual de la superficie caliente), coloque las señales de advertencia visuales apropiadas
también en la superficie externa del accesorio de aislamiento o de protección.
TF aislamiento
84
Protección del paquete de placas
Bandeja de goteoPB aislamiento
ESPAÑOL
4 - FUNCIONAMIENTO
4.1 - Puesta en marcha
• Compruebe que los intercambiadores no funcionen en condiciones operativas más exigentes que las condiciones de estudio (presión, temperatura, caudal, naturaleza de los fluidos).
• Compruebe que la altura entre los platos corresponde a la
que figura en la placa descriptiva ya que nunca podrá ser
inferior a este valor.
• Abra las válvulas progresivamente para evitar los golpes de
ariete y los choques térmicos.
Las variaciones brutales de temperatura o presión, así como
la admisión brutal de fluido caliente en un equipo frío (o inversamente), pueden dañar las juntas y las placas, y provocar fugas.
• Compruebe que el intercambiador no esté sometido a vibraciones ni a paradas/arranques frecuentes.
• Purgue correctamente los 2 circuitos tras la puesta en circulación de los fluidos. La presencia de aire puede provocar
un sobrecalentamiento de los productos, reducir la eficacia
del intercambiador y aumentar los riesgos de corrosión.
4.2 - Controles tras la puesta en marcha
Tras 1h de funcionamiento, realice las comprobaciones siguientes:
• Compruebe la ausencia de fugas; es normal que se produzcan
pequeños rebosamientos en el momento de la puesta en marcha.
• Compruebe las presiones y temperaturas de todos los fluidos en circulación.
5 - MANTENIMIENTO
• Todas las intervenciones deber ser realizadas por personal
formado y cualificado.
• No efectúe modificaciones en el intercambiador sin el visto
bueno de CIPRIANI.
• La periodicidad de mantenimiento depende de numerosos
parámetros (fluidos, temperatura...), de manera que el
usuario deberá determinar la frecuencia del mantenimiento
preventivo. Sin embargo, se recomienda una visita anual.
• Compruebe periódicamente el estado de los revestimientos de
protección anticorrosión, y realice los retoques necesarios.
ES
5.1 - Mantenimiento preventivo
• Según nuestra experiencia, la vida útil de los intercambiadores de placas y juntas, en condiciones normales de funcionamiento, es superior a 10 años. Desaconsejamos abrirlo
con excesiva frecuencia.
• Infórmese de las normas medioambientales y de la legislación en vigor, en especial para determinar los controles
periódicos y el procedimiento a seguir en caso de fuga.
• Controle 1 vez al año el correcto funcionamiento de los órganos
de seguridad, el estado del aislamiento, la aparición de corrosión
externa y las presiones a la salida del intercambiador.
85
ESPAÑOL
• Documente los controles periódicos y los informes de anomalías en el registro de mantenimiento.
Interrupción durante un período breve (< 3 meses)
1) Reduzca gradualmente la presión de cada circuito.
2)
Detenga las bombas y cierre las válvulas de aislamiento, empezando con el circuito caliente y a continuación el circuito frío.
3) Deje enfriar el intercambiador a temperatura ambiente.
4) Vacíe completamente el intercambiador y cierre las válvu-
las de purga y ventilación.
Interrupción para durante período largo (> 3 meses)
Ídem que anteriormente, y además:
1) Lave los circuitos del intercambiador con agua para elimi-
nar todos los residuos.
2) Afloje las tuercas de los tirantes para reducir la compre-
sión de las juntas.
3) Aplique un producto antioxidante en los tirantes.
4) Al volver a poner en marcha el equipo, lubrique los tirantes
y las guías, y consulte el § 4.1.
5) Apriete las placas a la altura indicada en la placa descriptiva.
5.2 - Desmontaje
gida de partículas ferrosas y de la suciedad.
• Para facilitar el remontaje, apílelas en el sentido del desmontaje o numérelas.
Modo operativo:
1) Desconecte las tuberías de la parte posterior del bastidor
(equipos multi-circuitos).
2) Limpie y lubrique los tirantes.
3) Mida la cota entre plataformas.
4) Afloje todas las tuercas en orden diametralmente opuesto
(Fig. 11). Tire de la plataforma móvil hacia atrás y retire las
placas una por una, procurando no dañarlas. Atención, el bor
de de las placas está afilado, utilice guantes de protección.
5) Retire las juntas liberando las lengüetas de su ubicación en
la periferia de la placa.
6) Proceda a la limpieza.
• Separe las placas con precaución, prestando especial atención al fijado de las juntas Plug-In®; las juntas tienden a adherirse a las placas tras un largo período de funcionamiento
a temperaturas elevadas. Es frecuente que las juntas hayan
conservado sus características y puedan reutilizarse.
• No mezcle juntas nuevas y antiguas, ya que su diferencia de
elasticidad provoca una compresión excesiva en las juntas
nuevas y reduce su vida útil.
-
• Los intercambiadores están rodeados por un fleje cuya rotura anula la garantía. Solicite autorización por escrito a
CIPRIANI si debe retirarlo.
• Guarde las placas sobre una superficie plana y limpia, prote-
(**) FRAME WITHOUT LATERAL EXTREACTION
(up to beginning 2012)
Top guiding bar (2) and (3):
S125+ M22 / S180+ M20
Spanner size:
S125+ 32 / S180+ 30
Bottom guiding bar (4) and (5):
S125+ M22 / S180+ M20
Spanner size:
S125+ 32 / S180+ 30
ES
87
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5.3 - Limpieza manual
• Utilice siempre gafas y guantes de protección y respete las
prescripciones de los productos utilizados.
• Elimine las aguas residuales según las reglamentaciones en
vigor para la protección del medio ambiente.
• No utilice nunca herramientas metálicas ni abrasivas, ni
productos corrosivos.
• Utilice un cepillo de pelos flexibles no metálicos y un detergente adaptado.
• Puede utilizar un limpiador a alta presión, tomando la precaución de no dañar las juntas.
• Empape las placas en una solución detergente si el depósito
es demasiado espeso.
• Aclare abundantemente las placas, y sobre todo las juntas,
con agua fría o tibia después de la limpieza.
• Desengrase las placas antes de su remontaje, principalmente si uno de los fluidos que circulan por el equipo es un
lubricante (por ejemplo, aceite).
• Compruebe meticulosamente los asientos de las juntas, la
planeidad de las placas, el estado de las juntas y la limpieza
del conjunto.
5.4 - Cleaning in place (CIP)
• Se recomienda aplicar este tipo de limpieza si es preciso lavar
con frecuencia el intercambiador si es difícil de desmontar.
• La limpieza por circulación implica que no puede haber ninguna acumulación de partículas en el intercambiador. Además, si existe el riesgo de que las partículas dañen las su-
perficies de las placas, es preferible la limpieza manual.
• Debe prepararse en colaboración con una empresas especializada en el momento del diseño de la instalación.
• Tras las primeras limpiezas, puede ser necesario abrir el
equipo para comprobar la eficacia del tratamiento, ajustar
la duración del ciclo y determinar las concentraciones de
productos más favorables.
Modo operatorio
1) Vacíe completamente todos los circuitos (si resulta imposi-
ble, haga circular agua suave hasta eliminar completamente los fluidos del proceso).
2) Lave con agua suave a unos 40°C (que contenga pocos
cloruros para las placas inox) para eliminar cualquier resto
de fluido procedente del proceso.
Haga circular esta agua en el sentido contrario al sentido normal de funcionamiento. Obtendrá una eficacia todavía mayor
haciendo circular agua alternativamente en un sentido y en
otro (recomendado para las aplicaciones con vapor o para eli
minar residuos de tipo fibras o partículas). Si utilice filtros en la
entrada del intercambiador reducirá esta necesidad.
3) Vacíe completamente el agua de los circuitos y conecte la uni-
dad NEP. No deje la solución estancada en el intercambiador.
4) Para una mayor eficacia del proceso de limpieza, coloque
una bomba centrífuga entre la unidad NEP y el intercambiador. Haga circular la solución detergente en el sentido
contrario al de los fluidos para eliminar todos los residuos
de suciedad.
-
88
ESPAÑOL
5) Deje circular una cantidad de solución detergente a un caudal superior al caudal nominal sin sobrepasar el caudal
máximo admisible establecido por el diámetro nominal.
6) Aclare abundantemente los dos circuitos con agua suave.
5.5 - Detergentes
• No utilice nunca ácido clorhídrico (HCL) ni productos clora-
dos con el acero inoxidable.
• No utilice nunca ácido fosfórico con el titanio.
• Solicite los productos apropiados a empresas especializa-
das; precise la naturaleza de las placas y las juntas para
que el producto utilizado no destruya la película de óxido que
protege la placa ni las juntas.
• Puede utilizarse ácido nítrico (NO3 H) y sosa cáustica
(NaOH) para las placas de acero inoxidable y titanio.
• También puede utilizar polifosfatos.
Desincrustación
• Utilice una solución de ácido nítrico NO3 H (o ácido cítrico): con-
centración 1,5% en peso, temperatura máx. 65°C (1,5% en
peso corresponde a 1,75 l de NO3 H al 62% para 100 litros
de agua) o una solución de polifosfatos (Na PO4 o Na3 PO4):
concentración máx. 1,5% en peso, temperatura máx. 50°C.
Desengrasado
• Para las placas de acero inox o titanio, utilice una solución
de sosa (NaOH): concentración máx. 1,5% en peso, temperatura máx. 65°C (1,5% en peso corresponde a 3,75 l de
sosa al 30% para 100 litros de agua).
• No utilice ácido clorhídrico, ácido muriático ni agua que contenga más de 300 ppm de cloruros para limpiar placas de
acero inoxidable.
• No utilice ácido fosfórico para limpiar placas de titanio.
Tipos de depósitos:
Incrustaciones a base de cal
Detergentes recomendados: Ácido nítrico al 4% máx.
60°C - Ácido cítrico al 4% máx. 60°C
Aceites y grasas
Detergentes recomendados: Parafina o queroseno (las juntas de NBR y EPDM pueden resultar dañadas por estos
fluidos - limite el contacto a 1/2 hora como máximo)
Lodos, óxidos metálicos
Detergentes recomendados: Ácido nítrico al 8% máx.
60°C - Ácido cítrico al 4% máx. 60°C
Depósitos orgánicos
Detergentes recomendados: Solución al 2% de sosa cáustica a 40°C máx.
ES
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5.6 - Controles mediante líquidos penetrantes
• La corrosión, las células galvánicas o la erosión pueden perforar las placas. Estas alteraciones no siempre son visibles
a la vista. Por este motivo, recomendamos controlarlas
mediante un líquido penetrante (exudación) para detectar
eventuales perforaciones o microfisuras. El soporte técnico
CIPRIANI puede recomendarle los productos a utilizar.
5.7 - Sustitución de las juntas
•
Extraiga la antigua junta evitando utilizar utensilios punzantes,
ya que la placa podría sufrir daños irreparables.
•
Asegúrese de que la placa y la junta estén bien limpias y secas
igual que la ubicación de la junta.
5.7.1 - Juntas con diseño Plug-In®
•
Fije las juntas a las placas (Fig. 6), preste atención a que los
canales detectores de fugas de fluido, para recoger las fugas
de fluido "A", estén orientadas hacia arriba, procurando co
locar correctamente los Plug-In en sus ubicaciones (Fig. 7).
Compruebe que la junta esté correctamente colocada en la
ranura y gire la placa para comprobar que todos los Plug-In®
estén
A: Los canales
detectores de
fugas son muescas
realizadas en los
segmentos de junta
que rodean
el colector y permiten
que las fugas fluyan y,
por tanto, puedan ser
Fig.6
detectadas.
-
Fig.7
5.7.2 - Juntas con diseño Plug-In® que pueden requerir el
uso de cola
• Las juntas con diseño Plug-In® de placas iniciales, placas in-
termedias de desviación (para los intercambiadores multipaso)
y placas finales pueden requerir un uso limitado de cola. Este
tipo de placas, con la junta montada directamente de fábrica,
se pueden facilitar como recambio. Asimismo, para la sustitu
ción de las juntas proceda como se describe a continuación
-
90
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Placa inicial
Corte las dos juntas a lo largo del eje vertical y utilice las dos
partes con anillos de estanqueidad alrededor de las perforaciones (Fig.8) para formar una junta inicial completa.
otras dos mitades se pueden desechar.
Fig.8
Fig.9
• La mitad de la junta, por la cual se pueden enganchar correctamente todos los Plug-In® en su ubicación, se puede
montar tal y como se describe en el punto 5.7.1.
• En la otra mitad, elimine con una cizalla todos los Plug-In®
y, en caso de haberlos, todos los puntos de adhesión entre
la diagonal y el anillo de estanqueidad (Fig. 9 b). A continuación, siguiendo el procedimiento del punto 5.7.3, encole la
junta excluyendo los anillos de estanqueidad.
Placa intermedia de desviación (sólo para intercambiadores
multipaso) y placa final
1. Modelos con Plug-In® en el interior de los anillos de estanqueidad: con una cizalla corte todos los Plug-In® en el
interior de los anillos de estanqueidad (Fig. 9 c) correspondientes a las perforaciones cerradas. A continuación,
siguiendo el procedimiento del punto 5.7.3, encole los
puntos de conexión entre la diagonal y el anillo.
2. Modelos sin Plug-In® en el interior de los anillos de estanqueidad: no es preciso cortar, proceda como se indica en
el punto 5.7.1.
NOTA: En algunos modelos podría ser necesario eliminar todos los Plug-In® (no sólo los del interior de los anillos de estanqueidad). Si ese es el caso y se puede, encole la junta entera.
NOTA: Para los modelos DN200, si se permite, se aconseja
el encolamiento de toda la junta.
ES
91
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5.7.3 - Encolamiento
• Utilizando el aglutinante epoxídico adecuado (se proporciona como recambio si se solicita), extienda un cordón
de cola (2-3 mm) sobre la placa en el lugar de la junta.
• Déjelo secar durante 5 minutos preferiblemente en un
lugar ventilado y coloque la junta sobre la placa asegu
rándose de que quepa perfectamente en su ubicación y
de que no sobresalgan excesos de cola.
• Coloque un contrapeso sobre las placas encoladas (sin
deformarlas plásticamente) de modo que se ejerza una
compresión homogénea en toda la junta durante al me
nos 2 horas.
NOTA: Algunas normativas particulares podrían prohibir
el contacto directo entre el fluido y la cola. En este caso,
evite encolar las partes de las juntas que podrían entrar en
contacto directo con el fluido.
ATENCIÓN: Siga siempre las normas generales obligatorias de protección individual y especialmente: evite el contacto con los ojos, utilice una máscara protectora adecuada para protegerse de las inhalaciones y lleve guantes.
5.8 - Remontaje
• Monte las placas, una a una, empezando por la plataforma móvil, con la junta girada hacia la misma.
• Limpie y lubrique los tirantes, colóquelos en el bastidor,
apriete las tuercas de forma progresiva y uniforme en el
orden que se indica en la Fig. 11 hasta obtener la cota
correcta entre las plataformas (cota de apriete) que se
indica en la etiqueta de identificación. Compruebe que
esta cota sea uniforme en todo el contorno de las plata
formas. Si aprieta demasiado, las placas pueden sufrir
daños irreparables. Si cree necesario apretar más allá
de la cota recomendada, contacte con el servicio posven
ta de CIPRIANI, que sabrá aconsejarle.
-
Fig.10
• Tras la intervención de mantenimiento en las placas/
juntas, se recomienda efectuar una prueba de presión
para comprobar la estanqueidad interna y externa del
intercambiador. La presión máxima de prueba de cada
circuito debe ser igual a la presión de servicio y nunca
superior a la presión nominal PS (indicada en la placa de
características). La duración recomendada de la prueba
es de 10 minutos. Sin embargo, el usuario es respon
sable de comprobar las eventuales normas nacionales
o locales aplicables. Si se precisan unas condiciones de
Fig.11
-
-
-
92
ESPAÑOL
PORTHOLESPOSITIONFORDEVIATIONPLATE
prueba diferentes, se recuerda que los intercambiadores
no deben someterse en ningún caso a presiones superiores a la presión de prueba PT (indicada en la placa
de características) ni a diferencias de presión entre los
dos circuitos superiores a la presión máxima diferencial
admisible.
• En caso de fuga, haga descender la presión, vuelva a
apretar las tuercas y realice otro control. Si la fuga persiste, compruebe el estado de las juntas, las deformaciones de las placas y la presencia de suciedad, o bien
cambie las juntas.
5.9 - Codifi cación de las placas
A
B
Tipo de placa:
A = Placa ALTO RENDIMIENTO con ángulo de corrugación abierto
B = Placa BAJO DELTA P con ángulo de corrugación cerrado
COLECTORES PARA PLACAS EN UNIDADES DE UN SOLO PASO
D E S C R I P T I O N
P AR AL L E L
FL O W
C O D E
O D D
I N I T I AL
1234123412340
E V E N
I N T E R M E D I AT E
O D D
I N T E R M E D I AT E
FI N AL
O D D
P O R T H O L E S
P O S I T I O N
POSICIÓN DE LOS COLECTORES PARA PLACAS DE DESVIACIÓN
1, 3, 41, 2, 41, 2, 32, 3, 41, 42, 333
P AS S I N G
H O L E S
BL I N D
H O L E S
Perforación de los colectores (Fig. c). Codificación que indica la posición y
el estado vacío o no vacío de los colectores.
1234 = Vacío, 0 = No vacío
Ej.: 1204: el colector en posición 3 no está vaciado
ES
93
ESPAÑOL
F4
F1
B4
B1
5.10 - Ejemplos de circuitos
Leyenda:
1: Plataforma delantera fija 4: Placa final
2: Plataforma posterior móvil 5: Placa intermedia
3: Placa inicial 6: Placa de desviación
Circuitos 1 paso / 1 paso (1-1)
53
F4
F1
F3
F2
Circuito multipaso 2 pasos (2-2)
1
53
4
2
6
54
94
F4
F1
1
B4
B1
2
F4
F1
B4
B1
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
F4
F1
B4
B1
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
ABAAABB
F4
F1
F3
F2
F4
F1
F3
F2
ESPAÑOL
Paquete de placas mezcladas - placa de alto rendimiento > 50%
F4
F1
F3
F2
AAAAABB
Paquete de placas mezcladas - placa de alto rendimiento = 50%
F4
F1
F3
F2
ABAAABB
ES
Paquete de placas mezcladas - placa de alto rendimiento < 50%
F4
F1
F3
F2
ABABABB
95
ESPAÑOL
5.11 - Aumento de la superficie de intercambio
Es posible añadir un número par de placas adicionales a un
intercambiador existente, con algunas condiciones:
• Compruebe el número máximo de placas que puede recibir
su intercambiador.
• Procúrese guías y varillas roscadas adicionales si su longitud es insuficiente.
•
Cambie la placa de características por una nueva placa.
•
El uso simultáneo de placas con juntas nuevas y placas con juntas gastadas suele crear problemas de estanqueidad ya que
sus durezas son distintas, por lo que se recomienda vivamente
sustituir el conjunto de juntas gastadas por juntas nuevas.
5.12 - Placas de recambio
Es posible sustituir la totalidad de las placas o sólo algunas
de ellas, pero en este caso se recomienda vivamente cambiar
todas las juntas (véase § anterior). Si el cambio sólo afecta
a algunas placas, indique el número de orden de las placas a
sustituir que aparece en el plano de circuitos.
5.13 - Resolución de posibles problemas
FUGAS DE FLUIDO ENTRE EL PAQUETE
DE PLACAS Y EL BASTIDOR
PROBLEMA
Advierte una fuga en la parte inferior de una plataforma.
POSIBLES SOLUCIONES
Compruebe el apriete de todos los pernos.
°
Compruebe que las conexiones no estén sometidas a es-
°
fuerzos mecánicos.
Vuelva a colocar correctamente la junta de la placa de extre-
°
96
mo o cámbiela.
Compruebe que la superficie interna de la plataforma no
°
presente ningún desperfecto superficial.
Compruebe que no haya cuerpos extraños entre la placa de
°
extremo y la plataforma.
Controle la integridad de la placa de extremo (ausencia de
°
fisuras o perforaciones).
FUGAS DE FLUIDO ENTRE LA CONEXIÓN Y EL BASTIDOR
PROBLEMA
El fluido se escapa en la zona de paso de la conexión a través
de la plataforma.
POSIBLES SOLUCIONES
En caso de conectores soldados, controle el estado de la
°
soldadura.
Si observa una fisura, no realice ninguna reparación antes
°
de contactar con su asesor CIPRIANI.
Para otros conectores, contacte con su asesor CIPRIANI.
°
FUGAS DE FLUIDO HACIA EL EXTERIOR
DEL PAQUETE DE PLACAS
PROBLEMA
Observa una fuga de fluido el exterior desde el bloque de placas.
POSIBLES SOLUCIONES
Controle la cota de apriete que condiciona la compresión del
°
paquete de placas, comparándola con el valor indicado en la
placa de características. Reduzca la cota, si es preciso.
Marque con un rotulador la zona de fuga y abra el intercam-
°
biador para comprobar esta zona.
Compruebe el orden y la alineación de las placas.
°
ESPAÑOL
Controle el estado de las juntas (colocación correcta, esta-
do general, elasticidad). Según el caso, vuelva a colocar las
juntas mal posicionadas o sustitúyalas.
ESCAPES INTERNOS CON MEZCLA DE FLUIDOS
Contacte con su asesor CIPRIANI con la mayor brevedad.
PROBLEMA
Observa una mezcla de fluidos a la salida del intercambiador.
POSIBLES SOLUCIONES
Compruebe que las conexiones hidráulicas sean correctas.
°
Desmonte el intercambiador y realice un control con líquidos
°
penetrantes de toda la superficie de cada placa (compruebe
la ausencia de fisuras o perforaciones). Sustituya las placas
dañadas.
AUMENTO DE LAS PÉRDIDAS DE CARGA
PROBLEMA
La pérdida de carga es superior al valor calculado.
POSIBLES SOLUCIONES
Controle la exactitud de los instrumentos de medición.
°
Controle el funcionamiento de las bombas.
°
La acumulación de suciedad puede ser la causa: limpie el
°
intercambiador.
Haga circular los fluidos en sentido contrario para eliminar
°
eventuales obturaciones de las tuberías.
VARIACIÓN DE LAS TEMPERATURAS
PROBLEMA
Las temperaturas a la salida del intercambiador no son conformes a las esperadas.
POSIBLES SOLUCIONES
Controle la exactitud de los instrumentos de medición.
°
La obturación puede haber reducido la profundidad de los
°
canales y, por consiguiente, la capacidad de intercambio
(descenso del rendimiento). Limpie el intercambiador.
6 - DESTRUCCIÓN
• Desconecte el intercambiador de sus fuentes de energía y
espere a que se enfríe por completo.
• Vacíe el intercambiador y recupere los fluidos con arreglo a
las normas medioambientales.
• Deseche las juntas de acuerdo con la legislación en vigor.
• Utilice los dispositivos de elevación originales.
• Compruebe que ningún componente del intercambiador
pueda ser reutilizado con otra finalidad.
Materiales:
Consulte la documentación adjunta al pedido para conocer los
materiales utilizados.
• Para las placas: acero inoxidable o titanio.
• Para las otras piezas de metal: acero al carbono o acero
inoxidable.
• Para las juntas: NBR, EPDM, FPM, HNBR.
• Elementos de aislamiento o de protección de las placas: inox
o paneles de aluminio + poliuretano
cruzada
3.4 Isolierungs- und Schutzvorrichtungen108
4 - BETRIEB109
4.1 Inbetriebnahme109
4.2 Kontrollen nach der Inbetriebnahme109
98
DEUTSCH
5 - WARTUNG109
5.1 Vorbeugende Wartung109
5.2 Demontage110
5.3 Manuelle Reinigung112
5.4 Cleaning In Place (CIP)112
5.5 Reinigungsmittel113
5.6 Kontrolle mit eindringender Flüssigkeit114
5.7 Auswechseln von Dichtungen114
5.8 Wiedereinbau116
5.9 Bezeichnung der Platten117
5.10 Beispiele zur Strömungsführung durch die Platten118
5.11 Erhöhen der Wärmetauschfläche120
5.12 Austauschplatten120
5.13 Problemlösung120
6 - ENTSORGUNG121
DE
99
DEUTSCH
1 - ALLGEMEINES
1.1 - Einführung
Der Wärmetauscher wird Ihre Ansprüche voll erfüllen, wenn
er regelmäßig und sorgfältig gewartet wird.
• Folgende Dokumente sollten zur späteren Einsicht sicher
aufbewahrt werden:
1) Die Betriebs - und Wartungsanleitung, die dem Wärmetauscher beiliegt
2) Die EG-Konformitätserklärung, wenn nötig
• Der Plattenwärmetauscher unterliegt einer Temperatur
- und Druckbegrenzung; er reagiert sehr empfindlich auf
plötzliche Temperatur- oder Druckschwankungen. Daher
sind entsprechende Vorkehrungen zu treffen, damit die
auf dem Geräteschild angegebenen Grenzwerte nicht überschritten werden.
• Übermäßig hohe Temperaturen beschädigen die Dichtungen
(entsprechende Sicherheitsthermostate vorsehen).
• Ein zu hoher Betriebsdruck oder Differenzdruck führt zur
Beschädigung der Dichtungen und Platten (entsprechende
Sicherheitsventile vorsehen)
• Die Plattenwärmetauscher reagieren empfindlich auf Druckstöße: Es ist eine entsprechende Regelung vorzusehen; es
sind KEINE 1/4-UMDREHUNGSVENTILE FÜR DIE KREISLÄUFE ZULÄSSIG.
• Angesichts der großen Anzahl an Dichtungen kann gelegentlich ein Leck auftreten. Diese Möglichkeit ist einzuplanen, und
bei Verwendung gefährlicher Fluide oder hoher Temperaturen
(> 60°C) sind entsprechende Schutzschirme vorzusehen.
• CIPRIANI haftet nicht für Personenverletzungen oder Materialschäden, die aufgrund einer Nichtbeachtung der Angaben
in dieser Anleitung entstehen.
• CIPRIANI haftet nicht für Folgen aus einem unbeabsichtigten
Vermischen von Flüssigkeiten im Wärmetauscher.
1.2 - Reglementierung
• Offizielle Kontrollen: Bestimmte Wärmetauscher müssen in
regelmäßigen Abständen von offiziellen Prüfstellen kontrolliert werden. Es obliegt dem Benutzer, sich für diese Kontrollen direkt an die zuständigen Prüfstellen zu wenden. Folglich
sind alle Unterlagen, die CIPRIANI an den Auftraggeber sendet, sorgfältig aufzubewahren.
• Die Risikokategorie der Wärmetauscher gemäß Europäischen Druckgeräterichtlinie (PEDE 2014/68/EU) ist auf
dem Typenschild gekennzeichnet.
• Stellen Sie sicher, dass die Anlage den Bestimmungen dieser Richtlinie sowie den geltenden Landesgesetzen, in dem
der Wärmetauscher eingesetzt wird, entspricht.
• Der Wärmetauscher darf gegenüber dem in den Auftragsunterlagen angeführten Verwendungszweck nicht zweckentfremdet werden; vor allem sind ausschließlich die bei der Bestellung angegebenen Flüssigkeiten im Gerät zu verwenden.
• Die in den Auftragsunterlagen aufgeführten Einsatzbedingungen müssen strikt eingehalten werden, da aufgrund dieser Bedingungen die Risikokategorie des Wärmetauschers
gemäß der DGRL (PEDE 2014/68/EU) festgelegt wurde.
Bei Nichteinhaltung dieser Vorgaben entfällt jegliche Haftung
100
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