4.5. Importazione ed esportazione di analisi di impatto ambientale .............................................. 36
5 DATI UTENTE ...................................................................................................................................... 37
5.1. Importazione di dati utente ..................................................................................................... 37
5.2. Mappatura e visualizzazione .................................................................................................. 38
6 CARATTERISTICHE DI ANALYST ....................................................................................................... 40
La scheda Preparazione dati contiene una visualizzazione alternativa dei dati di bene e consente di
preparare i dati per il passaggio Generazione volume descritto nella sezione 2, in cui è possibile calcolare
i volumi medi mensili del parco stampanti. La scheda consente di:
visualizzare i beni del progetto in formato tabulare
verificare e modificare i dati delle letture contatore
impostare e assegnare presupposti di generazione del volume
calcolare e visualizzare i volumi mensili per ogni bene
Tutti i beni di stampa/scansione esistenti nel progetto (inclusi quelli fuori ambito) vengono visualizzati nella
scheda Preparazione dati. Nella parte inferiore della finestra è disponibile una barra di ricerca che funziona
allo stesso modo di quella della tabella beni dello stato corrente e che è possibile utilizzare per ricercare
rapidamente una risorsa utilizzando diversi criteri.
Fare doppio clic su una risorsa nella tabella. Verrà visualizzato lo stato corrente in cui la risorsa verrà
evidenziata sulla planimetria. Se si fa clic sul pulsante sul lato sinistro della riga dispositivi, la riga si
espande per mostrare le letture contatori (vedere Figura 1).
Figura 1. Visualizzazione delle letture contatori
Dopo aver raccolto tutti i dati di controllo e raggiunta la fase di pulizia dei dati del progetto, è possibile
utilizzare la scheda Preparazione dati per rivedere le letture contatori. I segni nella colonna Stato contatore
mostrano se i volumi possono essere calcolati correttamente o meno per ogni dispositivo. Un segno indica
errori di lettura contatori (vedere Figura 2). Se si passa il cursore del mouse sul segno viene mostrata la
spiegazione dell'errore. Espandere la riga utilizzando il pulsante a sinistra della riga. Eventuali errori di
lettura contatori verranno visualizzati in rosso. Un segno viene visualizzato quando:
Contatori secondari non vengono aggiunti ai contatori totali per la stessa data (ad esempio, la
somma di Totale b/n e Totale colore è maggiore di Totale pagine prodotte).
Una lettura per una data successiva è più piccola della lettura per una data precedente.
Le letture sono presenti per un campo che non è visibile nella scheda Letture contatori. Questo si
può verificare quando le letture contatori vengono importate per dispositivi le cui funzionalità non
sono tutte correttamente selezionate (ad esempio, importazione letture A3 a colori per un
dispositivo in cui “Supporto A3” e “Supporto colori” non sono selezionati).
Non è presente alcuna lettura contatori per il dispositivo.
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Per risolvere questi errori, è necessario modificare le letture contatori (operazione che può essere
eseguita in questa scheda) o modificare le funzionalità del bene nel riquadro Dettagli della scheda
Stato corrente.
Figura 2. Stato lettura contatori
Per modificare le colonne visibili in questa tabella, fare clic con il pulsante destro nella barra delle
intestazioni di colonna e selezionare “Altro...” dalle opzioni disponibili. Viene visualizzata una finestra di
dialogo che consente di selezionare le colonne da visualizzare (vedere Figura 3).
Figura 3. Selezione delle colonne da visualizzare
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2 Generazione volume
Generazione volume è uno strumento che consente di calcolare i volumi medi mensili sulla base di diversi
criteri.
Asset DB è in grado di generare volumi medi mensili per singole letture di contatore. Per poter eseguire
questo calcolo, è necessario che ciascun dispositivo disponga di due letture contatori, di una data di
installazione e di una lettura o di una data di produzione e di una lettura.
Prima di generare volumi, accertarsi di aver rivisto i dati nella scheda Preparazione dati. È anche possibile
definire i presupposti. Questo consente di impostare parametri per riempire eventuali lacune nei dati, ad
esempio quando non sono disponibili letture contatore specifiche di una funzionalità.
2.1. Presupposti di generazione del volume
I presupposti di generazione del volume consentono di specificare i criteri per la generazione dei volumi
nel progetto e di eseguire un calcolo esatto quando i dati disponibili sono più generici.
2.2. Creazione dei presupposti di generazione del volume
Per configurare i presupposti, fare clic sul pulsante “Aggiungi, rimuovi e modifica ipotesi utilizzate per
la generazione volume” sopra la scheda Preparazione dati (vedere Figura 4).
Figura 4. Creazione o modifica dei presupposti di generazione del volume
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Figura 5. Finestra Gestisci ipotesi generazione volume
In Asset DB è disponibile una serie di presupposti predefiniti che vengono applicati automaticamente a tutti
i dispositivi se non vengono creati e applicati presupposti personali.
Per creare una nuova serie di presupposti, fare clic sul pulsante “Crea nuovo” nella parte superiore
della finestra popup. Dopo aver modificato i valori predefiniti in base alle esigenze, fare clic su Aggiorna
per salvare le modifiche.
I campi modificabili sono:
Nome: per consentire di distinguere i presupposti quando vengono assegnati ai beni.
Regolazione data di produzione: il numero di giorni da aggiungere alla data di produzione per
simulare una data di installazione realistica. Il valore viene utilizzato solo se non è disponibile una
data di installazione specifica.
Percentuale colore del totale: la percentuale del totale delle pagine prodotte della lettura
contatore che viene trattata come colore. Il valore viene utilizzato solo se non sono disponibili
letture contatori specifiche.
Percentuale colore di b/n + livello 1: la percentuale delle letture contatore b/n + livello 1 che
viene trattata come colore. Il valore viene utilizzato solo se non sono disponibili letture contatore
b/n e livello 1 separate.
Percentuale formato grande del totale: la percentuale del totale delle pagine prodotte della
lettura contatore che viene trattata come formato grande. Il valore viene utilizzato solo se non è
disponibile una lettura contatore specifica per il formato grande.
Percentuale duplex: la percentuale del totale delle pagine prodotte della lettura contatore che
viene trattata come duplex. Il valore viene utilizzato solo se non è disponibile una lettura contatore
specifica per il duplex.
- 4 - Asset DB v4.4
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Suddivisione colori
L'opzione si applica ai contatori a tre livelli e consente di gestire la suddivisione del volume colore tra
ciascuno dei tre livelli quando si dispone solo di un valore colore complessivo. La somma delle tre
percentuali in questa sezione deve essere uguale a 100, poiché queste fanno riferimento alla percentuale
del volume colore totale da attribuire a ogni livello, non alla percentuale del volume totale da attribuire. Se
esiste una lettura contatore a colore singolo per un contatore a tre livelli, queste percentuali vengono
applicate al volume calcolato a partire da questo valore. Se esiste un solo valore totale di durata per un
contatore a tre livelli, le percentuali vengono applicate al volume calcolato dalla suddivisione “Percentuale
colore del totale” applicata più avanti nel presupposto.
Idealmente, si raccolgono sempre letture specifiche per ciascuno dei tipi di letture contatore disponibili su
un dispositivo. Per un dispositivo a colori A3, questo significa disporre delle seguenti letture: In monocromia
standard, Grande in monocromia, A colori standard, Grande a colori e Totale pagine prodotte. A volte,
tuttavia, è possibile solo ottenere una lettura del totale delle pagine prodotte. Calcolare un volume da qui
senza presupposti significa non avere alcuna suddivisione per colore/bianco e nero o standard/grande e
ciò influenza notevolmente il TCO.
Tutti i valori inseriti nelle serie di presupposti vengono applicati solo dove sono presenti lacune nei dati del
progetto, non in circostanze in cui sono presenti la data di installazione reale o letture specifiche delle
funzionalità.
2.3. Modifica e cancellazione dei presupposti del volume
Per modificare un presupposto creato in precedenza, selezionarlo nell'elenco sul lato sinistro della finestra
popup e digitare i valori nei campi sulla destra. Fare clic su Aggiorna per salvare le modifiche.
Per cancellare un presupposto, selezionarlo dall'elenco, quindi scegliere il pulsante “Cancella” sopra
l'elenco.
È possibile creare tutti i presupposti richiesti per un particolare progetto.
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2.4. Assegnazione dei presupposti di generazione volume
Dopo aver creato i presupposti di generazione del volume, è necessario assegnarli ai dispositivi nella
scheda Preparazione dati. I volumi per i dispositivi ai quali non è stato assegnato un presupposto creato
dall'utente vengono calcolati utilizzando i presupposti predefiniti.
Per assegnare presupposti creati dall'utente ai dispositivi, fare clic con il pulsante destro del mouse sui
dispositivi pertinenti. Utilizzando l'opzione di menu “Assegna serie di presupposti”, è possibile selezionare
la serie di presupposti da utilizzare per i dispositivi selezionati. Per impostazione predefinita, tutti gli altri
dispositivi utilizzano la serie di presupposti predefinita.
Figura 6. Assegnazione di serie di presupposti a più dispositivi
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In alternativa, è possibile assegnare delle serie di presupposti ai singoli dispositivi facendo clic nella colonna
Serie di presupposti per il dispositivo nella tabella Preparazione dati e poi selezionando l'opzione prescelta.
Figura 7. Assegnazione di serie di presupposti a singoli dispositivi
2.5. Generazione dei volumi
Dopo aver creato e assegnato la serie di presupposti ai dispositivi, è possibile generare i volumi per tutti i
dispositivi o per una sottoserie di dispositivi in un progetto. Per generare i volumi per tutti i beni, fare clic
sul pulsante “Genera volumi” nella barra degli strumenti di Asset DB e poi fare clic su “Tutti i beni”
oppure utilizzare la combinazione di tasti “Ctrl-G”.
Per generare i volumi per una sottoserie di dispositivi nel progetto, selezionare i dispositivi dalla tabella
Preparazione dati, quindi fare clic sul pulsante “Genera volumi” dalla barra degli strumenti di Asset DB e
selezionare “Beni selezionati…”.
Per sovrascrivere i volumi generati in precedenza, accertarsi di selezionare la casella Sovrascrivi. Questa
è deselezionata per impostazione predefinita, ma le eventuali modifiche apportate vengono memorizzate
per il progetto nella versione locale.
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Figura 8. Generazione dei volumi per i beni selezionati
Viene presentata una scomposizione dettagliata dei risultati del calcolo di generazione del volume, che
include:
Beni idonei aggiornati: il numero di dispositivi per i quali sono stati calcolati e applicati nuovi valori
di volume mensili.
Beni idonei che non richiedono l'aggiornamento: il numero di dispositivi per i quali i nuovi valori
mensili calcolati corrispondono esattamente a quelli già presenti.
Beni idonei non calcolati: il numero di dispositivi per i quali non sono stati calcolati nuovi valori di
volume mensili perché non sono disponibili dati di letture contatore sufficienti. La causa può essere
la mancanza completa di dati di letture contatori per il bene o la disponibilità di una sola lettura
contatore senza una data di installazione o produzione.
Beni con errori di generazione volume: i dati della lettura contatore esistenti sono errati. Molto
spesso questo si verifica perché sono disponibili due letture contatori ma il valore di lettura
contatore per la data successiva è inferiore a una lettura contatore registrata in precedenza.
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Figura 9. Riepilogo della generazione del volume
3 Calcolo dei costi: strumento TCO
Per l'analisi TCO, tutti i dati relativi a costi e resa delle stampanti e dispositivi MFD vengono conservati su un
server ospitato da NewField IT. Questo consente aggiornamenti più semplici e rapidi del database. Per accedere
a questi dati, è richiesta una connessione Internet. Se si sceglie di inserire manualmente i prezzi, i materiali di
consumo e altri dati, sarà possibile eseguire un'analisi TCO senza una connessione Internet.
Per accedere al database di NewField IT, verificare innanzitutto se l'organizzazione utilizza un server proxy o
una connessione diretta per accedere a Internet. Se si utilizza un server proxy, sarà necessario conoscere le
impostazioni proxy da inserire nella scheda Server in Opzioni > Opzioni generali, Asset DB Cloud.
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Figura 10. Configurazione per l'uso di un server proxy
3.1. Creazione di una nuova analisi TCO
La configurazione di un'analisi TCO in Asset DB è simile alla configurazione del progetto principale.
Selezionare File > Nuovo > Analisi TCO. Viene visualizzata una finestra popup con la richiesta di assegnare
un nome alla nuova analisi TCO. Fare clic su “OK” per creare la nuova analisi TCO. Per aprire un'analisi
TCO esistente, selezionare File > Apri, quindi scegliere l'analisi desiderata dall'elenco di analisi TCO
collegato al progetto aperto. Dopo che l'analisi TCO è stata creata o aperta, viene creata una nuova area
di lavoro (vedere Figura 11) in cui è riportato l'elenco di tutte le stampanti e di tutti i dispositivi MFD presenti
nel progetto Asset DB, inclusi quelli che non sono stati tracciati. Per completare l'analisi TCO è necessario
seguire una procedura in 10 passaggi.
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Figura 11. Visualizzazione della scheda TCO
3.2. Assegnazione di uno stato di categoria TCO a ogni dispositivo
di stampa
Per prima cosa è necessario decidere come si desidera calcolare i costi di ogni dispositivo di stampa incluso
nel progetto. Per assegnare una categoria di costo, è possibile fare clic (con il pulsante sinistro) nella cella
pertinente della colonna Categoria costo per visualizzare le opzioni. Oppure, fare clic e trascinare per
selezionare più dispositivi dall'elenco, fare clic con il pulsante destro del mouse su uno dei beni selezionati
e utilizzare l'opzione “Categoria costo” per selezionare una categoria.
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Figura 12. Assegnazione di una categoria costo ai singoli dispositivi
Figura 13. Assegnazione di una categoria costo a più dispositivi
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Le categorie di costo disponibili sono:
Con contratto : il dispositivo è oggetto di un contratto stipulato con una società di leasing o con
un fornitore
Acquistato : il dispositivo non presenta altri costi correnti associati
Entrambi : riferito a situazioni in cui la stampante è stata acquistata, ma è anche oggetto di
contratto
Suggerimento: disporre i dati in ordine alfabetico facendo clic sulle varie intestazioni di colonna. È
possibile selezionare in questo modo più dispositivi contemporaneamente e applicare lo stesso stato di
Categoria costo all'intero gruppo. È inoltre possibile filtrare le categorie TCO facendo clic prima sul simbolo
del filtro a destra dell'intestazione di colonna, quindi sulle caselle di controllo.
Una volta selezionato uno stato di categoria, questo viene visualizzato nella colonna Categoria costo. Se
si passa il cursore del mouse sul triangolo di avviso rosso nella colonna Stato, verrà indicato che le
informazioni sono ancora richieste prima di eseguire il calcolo TCO.
3.3. Acquisizione dei dati relativi a costi e resa
Il passaggio successivo prevede l'acquisizione di informazioni sui prezzi e sui materiali di consumo relativi
a tutti i dispositivi, in modo che tutti i dati necessari siano disponibili per un'accurata analisi TCO. Fare clic
sul pulsante Dati recuperati . Al termine, viene visualizzato il numero di dati bene trovati.
Nota: se si utilizza un server proxy per accedere a Internet, è necessario inserire i dettagli del server proxy
tramite il menu principale in Opzioni > Opzioni generali… Asset DB Cloud.
Una volta raccolti, i dati vengono visualizzati sullo schermo, come illustrato in Figura 14, di seguito.
- 13 - Asset DB v4.4
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Figura 14. Visualizzazione dei beni dopo la raccolta dei dati TCO
Quando si passa alla vista dei materiali di consumo mediante il pulsante di opzione, si possono osservare
i dettagli completi dei materiali di consumo.
Figura 15. Visualizzazione dei materiali di consumo dopo la raccolta dei dati TCO
Si tenga presente che, se non si utilizza il menu a discesa per selezionare il dispositivo nello stato corrente,
i dati TCO potrebbero non essere acquisiti automaticamente. Per recuperare i dati correttamente, è
necessario che il nome del dispositivo corrisponda esattamente al nome del dispositivo nel database. In
caso contrario, seguire le istruzioni qui sotto per effettuare un'operazione “Preventivo come”.
Se nel server TCO non sono presenti prezzi di listino o dati sui materiali di consumo, un simbolo di avviso
apparirà nella colonna Stato. In tal caso, è possibile utilizzare la funzione “Preventivo come”. Si tratta di
una semplice funzione, accessibile facendo clic con il pulsante destro del mouse, che richiede la
connessione in rete per recuperare un elenco di modelli simili dal server ospitato. Da questo elenco è
possibile selezionare un modello analogo di cui si può utilizzare il prezzo.
- 14 - Asset DB v4.4
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Figura 16. Funzione Preventivo come
Dopo che il modello di Preventivo come è stato selezionato, vengono recuperati i dati relativi e una nuova
icona viene visualizzata nella colonna Prezzo di listino per segnalare l'impiego di un modello
sostitutivo.
3.4. Aggiunta di dati sui costi del cliente
Con i dati delle stampanti a disposizione, è possibile inviare un elenco delle stampanti e dei materiali di
consumo all'utente finale per l'inserimento dei costi di acquisto effettivi. A questo scopo, selezionare il
pulsante Esporta dati nelle due visualizzazioni (Visualizzazione bene per i costi hardware e Visualizzazione
materiale di consumo per i costi dei materiali di consumo) oppure utilizzare il menu principale in TCO >
Esporta > Dati bene/Dati sui materiali di consumo.
- 15 - Asset DB v4.4
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Figura 17. Esportazione dei dati TCO
Il prezzo di listino è visualizzato in un foglio di lavoro Excel e può essere sovrascritto. Per reimportare le
nuove informazioni, fare clic sul pulsante Importa dati in Visualizzazione bene o Visualizzazione materiale
di consumo, oppure utilizzare il menu principale in TCO > Importa > Dati bene/Dati sui materiali di consumo.
Una volta modificati i prezzi, manualmente o mediante importazione, l'icona del prezzo di listino cambia e
diventa un blocco note con una penna, per segnalare gli articoli inseriti manualmente dall'utente o dal
cliente, per una maggiore immediatezza visiva:
Figura 18. Prezzo inserito manualmente
Nota: i dati relativi alla resa vengono conservati nel database e utilizzati nel calcolo ma non sono visualizzati
nell'esportazione in quanto si tratta di informazioni proprietarie del fornitore di dati.
3.5. Rimozione di materiali di consumo
Il server TCO fornisce tutti i materiali di consumo OEM conosciuti associati a qualsiasi dispositivo nel
progetto. A volte un materiale di consumo non è richiesto, magari è raramente acquistato o il cliente utilizza
parti non OEM (vedere la sezione 3.6, Materiali di consumo locali).
Dopo aver scaricato i dati dal server TCO, selezionare Visualizzazione materiale di consumo come
mostrato in Figura 19.
- 16 - Asset DB v4.4
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Figura 19. Visualizzazione dei materiali di consumo
Per deselezionare un materiale di consumo, fare semplicemente clic nella colonna “Utilizza” accanto al
materiale di consumo. Durante il calcolo del TCO, il materiale di consumo viene ignorato da Asset DB.
3.6. Materiali di consumo locali
Il server TCO fornisce accesso a decine di migliaia di materiali di consumo OEM (Original Equipment
Manufacturer). In alternativa, potrebbe essere necessario utilizzare parti non OEM o aggiungere un
materiale di consumo che non si trova attualmente sul server. I materiali di consumo creati manualmente
in Asset DB vengono memorizzati localmente e possono essere usati in altri progetti.
Per creare un materiale di consumo locale, fare clic sul pulsante “Aggiungi e gestisci materiali di consumo”
sulla barra degli strumenti. Selezionare la scheda Gestisci e compilare i dati relativi al materiale di
consumo da aggiungere come mostrato nella Figura 20. Fare clic su “Crea”; il materiale di consumo viene
visualizzato nella tabella “Materiali di consumo disponibili”. Tutti i campi sono obbligatori.
- 17 - Asset DB v4.4
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Figura 20. Gestione dei materiali di consumo
Selezionare la scheda 'Assegna ad analisi TCO'. Nell'elenco a sinistra vengono visualizzati i “Materiali di
consumo disponibili”. Selezionare il materiale di consumo da utilizzare e fare clic sulla freccia verde per
spostarlo nel campo “Analisi TCO materiali di consumo”.
Figura 21. Assegnazione di materiali di consumo all'analisi TCO
Una volta selezionato il pulsante “Applica”, il materiale di consumo appare nella visualizzazione dei
materiali di consumo del progetto come opzione da utilizzare nell'analisi.
Notare che il materiale di consumo locale continua a essere selezionato automaticamente finché risulta più
conveniente del componente OEM. Se si desidera forzare l'utilizzo di questo materiale di consumo a
prescindere dal prezzo, vedere la sezione 3.5 per deselezionare il componente OEM.
3.6.1. Utilizzo di materiali di consumo locali creati in precedenza
Quando si crea un database dei materiali di consumo locali, è possibile utilizzare successivamente questi
dati per altri progetti. Quando si scaricano dati dal server, viene visualizzata l'opzione mostrata di seguito
per utilizzare materiali di consumo locali. Selezionare l'opzione se si desidera rendere disponibili per
l'utilizzo questi materiali. Nota: vengono visualizzate solo corrispondenze modello esatte.
- 18 - Asset DB v4.4
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Figura 22. Opzione Usa materiali di consumo locali
3.7. Visualizzazione dei dispositivi per i materiali di consumo
Per verificare quali dispositivi utilizzano un materiale di consumo specifico, fare clic con il pulsante destro
del mouse sul materiale di consumo e selezionare “Visualizza dispositivi per materiale di consumo”.
Figura 23. Dispositivi che usano il materiale di consumo
3.8. Impostazione dei contratti
- 19 - Asset DB v4.4
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Oltre a inviare al cliente l'elenco dei materiali hardware e di consumo, potrebbe essere utile richiedere
informazioni sui contratti sia per le stampanti sia per i dispositivi MFD. Se il cliente non è disposto a fornire
informazioni sui contratti, in questa fase è possibile utilizzare dati sui costi di riferimento.
A ogni dispositivo è possibile associare quattro diversi tipi di contratto:
a. Un contratto di leasing o affitto per ogni singolo dispositivo o per una serie di dispositivi.
b. Un contratto CPC (costo per clic) che prevede una tariffa per pagina o clic di stampa/copia.
c. Un contratto CPC (costo per clic) per dispositivi a tre colori, che prevede una tariffa per pagina
o clic di stampa/copia in base al livello del colore.
d. Un altro contratto di costi di assistenza che copre tutte le altre tipologie di costi, ad esempio
contratti di manutenzione annuale o contratti per chiamate all'helpdesk.
Poiché a un dispositivo o marca di dispositivi possono essere associati diversi o tutti i tipi di contratto di cui
sopra, i contratti vengono creati all'interno di gruppi (vedere Figura 24 di seguito).
Figura 24. Impostazione di gruppi di contratti
- 20 - Asset DB v4.4
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L'aspettativa è che i gruppi di contratti vengano impostati in base al marchio o alla categoria del marchio,
quali Stampanti monocromatiche HP o Stampanti a colori Lexmark. È possibile creare un gruppo di contratti
facendo clic sull'icona del contratto cartaceo (visualizzata sopra, accanto all'icona del cestino verde). Se la
data di fine contratto è la stessa per tutti i contratti, tale informazione può essere inserita qui. Altrimenti, le
singole date dei contratti possono essere inserite nella scheda Contratti.
3.8.1. Impostazione di un contratto di leasing o affitto
Passare dalla scheda Gruppo di contratti alla scheda Contratti, dove verrà visualizzata una nuova
schermata, come illustrato in Figura 25. La scheda Contratto leasing richiede la compilazione di una serie
di aree chiave:
Dall'elenco a discesa, selezionare il Gruppo di contratti a cui appartiene il contratto di leasing
Fare clic sul pulsante Crea un nuovo contratto di leasing per iniziare a inserire le
informazioni sul nuovo contratto
Assegnare un nome al contratto e specificare il numero più elevato possibile di dettagli, per
renderlo facilmente identificabile in futuro o quando sarà necessario assegnarlo a un
dispositivo
Inserire il numero di contratto
Inserire un costo di leasing e l'intervallo di tempo coperto dal pagamento del leasing (ad
esempio mensile/trimestrale/annuale)
Specificare la data di inizio e di fine contratto, utile per determinare eventuali spese di
conclusione anticipata
Inserire il numero di dispositivi associati al contratto. Il calcolatore analisi TCO divide il
pagamento del leasing per il numero di dispositivi associati, al fine di ottenere un costo
hardware per singolo dispositivo.
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Figura 25. Creazione di un contratto di leasing
3.8.2. Impostazione di un contratto CPC
La creazione di un contratto CPC è molto simile a quella del contratto di leasing e prevede
l'inserimento di informazioni chiave che vanno dal nome del contratto CPC ai volumi minimi mensili.
Figura 26. Impostazione di un contratto CPC
3.8.3. Impostazione di un contratto CPC a tre livelli
Un contratto CPC a tre livelli viene creato nello stesso modo di un contratto CPC a un livello. La sola
differenza è che i costi e i valori minimo e massimo possono essere specificati in base al colore livello.
- 22 - Asset DB v4.4
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Figura 27. Impostazione di un contratto CPC a tre livelli
3.8.4. Altri contratti di costi di assistenza
L'ultimo tipo di contratto si riferisce a eventuali altri costi di assistenza che vengono attribuiti a un dispositivo
o a una serie di dispositivi. Per i dispositivi MFD potrebbe trattarsi di un contratto di assistenza software o
di un compenso per la gestione di servizi, mentre per le stampanti potrebbe trattarsi di una tariffa annua
per la manutenzione. È possibile avere più contratti 'Altri costi di assistenza', quali contratti di manutenzione
per stampanti monocromatiche e quota di riposizionamento di stampanti monocromatiche.
Figura 28. Impostazione di un contratto Altri costi di assistenza
- 23 - Asset DB v4.4
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Poiché la funzione Altri costi di assistenza consente l'inserimento di dati generici, può essere utilizzata sia
per i costi software sia per i costi hardware, ad esempio per inserire una spesa annuale per l'emissione e
la gestione di fatture per i materiali di consumo delle stampanti.
3.8.5. Esportazione e importazione di dati di contratto
È possibile esportare dati di contratto da inviare al cliente per il completamento, in maniera simile
all'esportazione di dati su costi e materiali di consumo. Le tariffe dei contratti possono essere completate
in un editor di fogli di lavoro e importate in Asset DB. A questo scopo, selezionare l'opzione di menu TCO
> Esporta > Contratti e scegliere un percorso sul computer in cui salvare il file .xls generato.
Figura 29. Esportazione dei dati di contratto in un foglio di lavoro per la modifica
È possibile quindi immettere i valori da utilizzare per i contratti di leasing, CPC e gli altri contratti di
assistenza nella tabella, salvare e reimportare in Asset DB mediante l'opzione di menu TCO > Importa >
Contratti.
È necessario esportare sempre un tipo di file .xls dei contratti e compilare i dettagli per l'importazione,
anziché creare un foglio di lavoro personale con intestazioni di colonna simili e tentare di importarlo.
Suggerimento: creare ogni tipo di contratto in Asset DB prima di esportare il foglio di lavoro. In questo
modo, è possibile vedere quali colonne nel file devono essere completate per ogni tipo di contratto.
- 24 - Asset DB v4.4
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3.9. Creazione di serie di presupposti
Dopo che tutti i costi conosciuti sono stati aggiunti nello strumento di analisi TCO, è necessario definire i
presupposti da applicare agli elementi di costo variabile nel calcolo TCO. Lo strumento TCO prevede
un'ampia flessibilità in questa fase, in quanto consente l'impiego di diverse serie di presupposti per
confrontarne e contrastarne l'effetto. Ad esempio, un direttore finanziario potrebbe preferire l'inserimento
del periodo di deprezzamento nella registrazione dei valori dell'hardware, mentre un responsabile IT
potrebbe scegliere di implementare un aggiornamento tecnologico.
I presupposti da prendere in considerazione sono svariati e, inserendo i valori corretti, si possono ottenere
calcoli sui costi finali estremamente accurati per stampanti che prevedono una grande quantità di elementi
variabili.
I campi dei presupposti da compilare sono i seguenti:
Periodo di svalutazione: periodo di deprezzamento o di aggiornamento tecnologico.
Scarto toner: percentuale stimata di toner rimanente nella cartuccia quando viene visualizzato
l'avviso di esaurimento toner. Generalmente, si tratta del 10-15%, a seconda del produttore.
Sconto hardware: sconto applicato dallo strumento TCO sul prezzo al dettaglio/di listino fornito
dal server ospitato. Per i dispositivi per i quali l'utente finale non è stato in grado di fornire
l'esatto prezzo pagato al momento dell'acquisto.
Sconto materiali di consumo: sconto applicato dallo strumento TCO sul prezzo al dettaglio/di
listino fornito dal server ospitato. Per i materiali di consumo per i quali l'utente finale non è stato
in grado di fornire l'esatto prezzo pagato al momento dell'acquisto.
Copertura monocromatica/colore: valore medio di copertura toner sulle pagine stampate.
Questo valore può variare dal 3 all'11% tra i vari reparti, con una media aziendale pari al 4-6%
per le cartucce monocromatiche. La copertura colore viene aggiunta nella scheda
Preparazione dati, vedere sezione 1.2: Creazione dei presupposti di generazione del volume.
Se il cliente impiega cartucce ad alta capacità, la casella Usa materiali di consumo ad alta
capacità deve essere selezionata e, se tale tipo di cartuccia esiste per una stampante, lo
strumento TCO la prende in considerazione.
- 25 - Asset DB v4.4
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3.10. Assegnazione di contratti e serie di presupposti
Una volta inseriti tutti i costi e creati i presupposti, il passaggio finale prima dell'elaborazione dei calcoli
prevede l'assegnazione dei contratti e delle relative serie di presupposti a gruppi di dispositivi o a singoli
dispositivi, in base alle necessità. A ogni dispositivo acquistato deve essere assegnata una serie di
presupposti e a ogni dispositivo contrassegnato come “con contratto” deve essere associato almeno un
contratto. Ai dispositivi classificati con “Entrambi” devono essere assegnati una serie di presupposti e un
contratto.
Figura 30. Impostazione di serie di presupposti
Figura 31. Assegnazione di un presupposto
- 26 - Asset DB v4.4
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Per assegnare una serie di presupposti, fare clic con il pulsante destro del mouse sulla riga in questione,
selezionare Serie di presupposti > Assegna serie di presupposti, viene visualizzata la finestra popup di
Figura 31. Selezionare e assegnare la serie di presupposti appropriata, quindi fare clic su OK.
La procedura di assegnazione del contratto è molto simile. Fare clic con il pulsante destro del mouse nella
riga rilevante, quindi selezionare Assegna contratti per visualizzare la finestra popup sottostante:
Figura 32. Assegnazione di un contratto
Selezionare il gruppo di contratti dal menu a discesa in alto, quindi selezionare il contratto desiderato
nell'elenco “Disponibile” e fare clic sulla freccia verde per spostarlo nell'elenco “Assegnato”. È possibile
assegnare più contratti contemporaneamente.
Osservare che il contratto CPC a tre livelli può essere assegnato solo a dispositivi che sono stati impostati
come dotati di tre livelli di contatori. Questo viene determinato nel campo Livelli contatori colore nella
scheda Specifica del riquadro Dettagli dispositivo nello stato corrente.
Quando a un dispositivo sono stati assegnati i relativi contratti e/o una serie di presupposti, il triangolo di
avviso rosso nella colonna Stato diventa un segno di spunta verde, a indicare che si può procedere con il
calcolo del TCO. Vedere Figura 33.
- 27 - Asset DB v4.4
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Figura 33. Schermata pronta per il calcolo
Suggerimento:passare con il mouse sopra il triangolo rosso per vedere quali parti devono ancora essere
completate per arrivare all'acquisizione del segno di spunta verde.
3.11. Calcolo dei costi
Dopo che tutti i costi e i presupposti sono stati inseriti e assegnati, lo strumento TCO è pronto per calcolare
i costi e trasformarli in costi per pagina. Questa operazione viene eseguita facendo clic sul pulsante del
calcolatore
Viene visualizzata una finestra popup che contiene un messaggio in cui viene confermato se è possibile
eseguire un calcolo completo oppure se mancano eventuali volumi; viene visualizzato inoltre un pulsante
che consente di confermare e procedere con il calcolo. Lo strumento TCO segnala quindi che il calcolo è
stato eseguito e quando si chiude la finestra popup, le colonne Costo non complessivo pagina stampata in
monocromia e a colori vengono aggiornate con i costi di gestione attuali, come illustrato nella Figura 34 di
seguito.
Figura 34. Costi di gestione aggiornati
Suggerimento: per evitare di escludere eventuali dispositivi precedentemente filtrati, fare clic con il
pulsante destro del mouse su un'intestazione di colonna e selezionare “Cancella tutti i filtri” prima di
eseguire il calcolo TCO.
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3.12. Importazione ed esportazione di analisi TCO
È possibile esportare e importare analisi TCO tramite File > Esporta > Analisi TCO. Il risultato è un file .tco
portatile. Se il progetto associato è sincronizzato con Asset DB Cloud (come descritto nel manuale per
l'utente di Auditor), l'analisi TCO può essere nuovamente importata in qualsiasi versione scaricata dello
stesso progetto. Questo consente di consegnare i calcoli TCO quando richiesto.
3.13. Spostamento dei dati TCO nello stato corrente in Asset DB
Se i calcoli elaborati sono soddisfacenti, i dati TCO possono a questo punto essere trasferiti allo Stato
corrente del progetto di Asset DB. Per farlo, fare clic su per applicare i valori del calcolo TCO ai beni
del progetto corrente; viene visualizzata la finestra di dialogo illustrata di seguito.
Figura 35. Trasferimento dei dati sui costi nella visualizzazione corrente
Se sono stati aggiunti nuovi dispositivi e si desidera lasciare invariate le informazioni precedentemente
esportate, accertarsi che la casella di controllo “Sovrascrivere i campi CPP bene esistenti?” sia
deselezionata. In questo modo, i dati del calcolo TCO vengono utilizzati solo per compilare i campi vuoti
anziché sostituire eventuali dati esistenti.
Asset DB trasferisce quindi i dati nella scheda Dati finanziari della visualizzazione Stato corrente. I calcoli
effettivi alla base dei costi possono essere verificati facendo clic con il pulsante destro del mouse su
un'icona o una riga della visualizzazione tabella e selezionando Spiega calcolo > Calcolo analisi TCO.
Viene visualizzata la finestra popup mostrata nella Figura 36. Questa finestra di spiegazione può anche
essere esportata nel formato HTML per l'utilizzo in rapporti o presentazioni e così via.
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Figura 36. Finestra popup di spiegazione dei calcoli TCO
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3.14. Conferma dei costi TCO
Una volta inseriti tutti i costi, è possibile verificare l'eventuale presenza di anomalie. Questa operazione
può essere fatta direttamente su schermo oppure, se la cifra totale relativa ai costi hardware e materiali di
consumo costituisce un punto di partenza migliore, è possibile esportare i dati completi selezionando
Proprietà > Esporta > Dati Asset DB.
La procedura di esportazione comporta la creazione di 16 campi aggiuntivi contenenti informazioni sui costi.
Le definizioni delle colonne TCO sono le seguenti:
Materiali di consumo CPP in monocromia/a colori/colore livello 1/colore livello 2/
colore livello 3: i costi di gestione puri per pagina, senza alcuna informazione su hardware
o altri contratti.
CPP in monocromia/a colori totale: queste due colonne forniscono il costo totale per
pagina comprensivo di tutti i costi, ad esempio costi di deprezzamento o di leasing e tutti
gli altri costi ricorrenti. Utile per un reale confronto tra diversi tipi di dispositivi (ad esempio
tra una stampante e un dispositivo MFD).
Costo mensile hardware: costo mensile di deprezzamento o costo di leasing equivalente
mensile.
Costi ricorrenti mensili: importo mensile di eventuali costi ricorrenti applicati a un
dispositivo.
Costi mensili in monocromia/a colori/ colore livello 1/colore livello 2/colore livello 3:
queste cinque colonne forniscono i costi totali effettivi mensili dei materiali di consumo per
un determinato dispositivo (volume mensile x CPP)
Costo di gestione complessivo mensile/annuale: queste due colonne forniscono la
somma dei costi mensili hardware, ricorrenti e per materiali di consumo.
4 Calcolo CO2: calcolatore di impatto ambientale
Il calcolatore di impatto ambientale di Asset DB consente di calcolare in modo rapido e accurato l'impatto
ambientale dei dispositivi in una frazione del tempo necessario per eseguire la stessa operazione con MS
Excel. La raccolta dei dati necessari viene velocizzata grazie all'accesso a un database di qualità fornito
da una società di ricerca leader di mercato, quale Gap Intelligence e grazie a un'interfaccia utente facile da
usare. I dati forniti coprono:
Velocità di copia monocromatica
Velocità di copia a colori
Consumo di energia (watt)
Consumo di energia in modalità standby (watt)
Modalità risparmio energia (watt)
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Tutti i valori corrispondono a quelli forniti dal produttore. In caso di errori o omissioni, è possibile contattarci
fornendo marca, modello, valore rilevato e fonte dei dati. Tutti i dati possono essere aggiornati
manualmente, in base alle necessità, e i dati variabili, quali copertura toner, ore/giorni in una settimana
lavorativa, possono essere modificati mediante l'implementazione di una serie di presupposti.
Grazie a questo strumento è possibile calcolare il consumo energetico totale (kW), le emissioni di CO2, il
costo dell'energia e la quantità di alberi abbattuti.
4.1. Avvio di un'analisi di impatto ambientale
Nota: per una corretta elaborazione del calcolo di impatto ambientale, è necessario generare i volumi
mensili (vedere le sezioni 1 e 2).
Per prima cosa, aprire il progetto che si desidera valutare e fare clic su File > Nuovo > Analisi di impatto
ambientale (stato corrente)
Viene visualizzata una nuova area di lavoro a schede denominata Analisi di impatto ambientale (stato
corrente) che mostra tutti i dispositivi pronti per la connessione al servizio e la ricerca dei dati (vedere Figura
37).
Figura 37. Scheda Impatto ambientale
La prima icona è quella per il recupero dei dati; . Fare clic sull'icona per connettersi al server che
contiene il database principale delle informazioni.
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Asset DB cercherà le informazioni relative ai dispositivi in uso. Poiché Asset DB richiede dati formattati correttamente, si consiglia di utilizzare i menu a discesa relativi a marca e modello nella console dettagli.
Al termine della ricerca, Asset DB indica per quanti dispositivi è stato possibile recuperare i dati.
Suggerimento: se non si utilizzano i menu a discesa per inserire marca e modello, è possibile che non
venga restituito alcun risultato dal server.
4.2. Tratta come
Il dispositivo mostrato nella Figura 38, un sistema HP Laser Jet 4250 DTN, non è stato trovato, quindi per
rilevarlo è necessario selezionarlo e poi fare clic con il pulsante destro del mouse per selezionare Tratta
come > Trova dispositivi con nome simile. Asset DB esegue una ricerca nel database di tutte le opzioni
simili e le visualizza in un elenco come quello riportato di seguito. Come si può osservare, il dispositivo si
trova in elenco, ma il suo nome è formattato senza spazi. Selezionarlo e fare clic su OK. In questo modo i
valori vengono applicati al dispositivo. Se i dispositivi non trovati sono più di uno e presentano tutti lo stesso
nome, è sufficiente eseguire la procedura Tratta come per uno soltanto e Asset DB rileva automaticamente
anche tutte le altre corrispondenze.
Figura 38. Tratta come
Una volta restituiti, i dati possono essere esportati in formato CSV e, se necessario, è possibile apportare
delle modifiche, quindi reimportarli utilizzando i due pulsanti seguenti della scheda Impatto ambientale.
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4.3. Presupposti
Esattamente come lo strumento TCO, anche il calcolatore di impatto ambientale richiede la creazione di
presupposti che influenzano il calcolo. Questi elementi includono la copertura di toner, le ore e i giorni
lavorativi, il costo dell'energia elettrica e due presupposti che colmano lacune nei dati relativi a consumo in
standby e risparmio energetico, dove è possibile usare una percentuale dell'energia di funzionamento.
Tutti questi fattori vanno a influenzare il calcolo e consentono l'elaborazione di un calcolo credibile con
assoluta chiarezza per quanto riguarda i presupposti necessari per arrivare al risultato finale.
Per aprire la finestra di dialogo dei presupposti, fare clic su viene aperta la finestra Presupposti
calcolatore analisi di impatto ambientale. Fare clic sul pulsante illustrato nella Figura 39 per creare una
nuova serie di presupposti.
Figura 39. Serie di presupposti per l'analisi di impatto ambientale
Come per l'analisi TCO, è possibile gestire fattori quali copertura, numero di ore in una settimana lavorativa
e costo dell'elettricità, quindi applicare tali presupposti a consumo in standby e risparmio energetico, dove
non è possibile disporre di valori effettivi.
Effettuare le selezioni necessarie e fare clic su Chiudi. A questo punto è possibile assegnare i presupposti
ai dispositivi. Nella Figura 40, sono stati selezionati tutti i dispositivi per applicarvi contemporaneamente
una singola serie di presupposti. È possibile applicare serie di presupposti diverse a gruppi di dispositivi
diversi (ad esempio per riflettere l'impostazione di edifici differenti). Per assegnare i presupposti, fare clic
con il pulsante destro del mouse e selezionare Presupposti > Assegna serie di presupposti, quindi scegliere
il presupposto dall'elenco e fare clic su OK.
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Figura 40. Assegnazione di serie di presupposti
4.4. Calcolo
Figura 41. Calcolo
Asset DB indica quando è pronto per calcolare l'impatto ambientale con segni di spunta verdi o ambra nella
colonna Stato. Un segno di spunta ambra indica che è stato necessario inserire manualmente alcuni dati
per completare la serie di dati. Quando nella colonna dello stato vengono visualizzati i segni di spunta, è
possibile procedere al calcolo dell'impatto ambientale. Fare clic sul piede verde illustrato in Figura 41, quindi
seguire le istruzioni fino a visualizzare una schermata di riepilogo (vedere Figura 42).
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Figura 42. Riepilogo del calcolo
Come passaggio finale, fare clic sul pulsante del globo per trasferire i dati nella scheda Dati
ambientali nella console Dettagli bene della scheda Stato corrente.
Allo stesso modo dei calcoli TCO, è possibile verificare i calcoli effettivi alla base dei costi facendo clic con
il pulsante destro del mouse su un'icona o una riga della visualizzazione tabella e selezionando “Spiega
calcolo > Analisi di impatto ambientale (stato corrente)...”.
Le informazioni vengono inoltre riepilogate nel rapporto Riepilogo valutazione di stampa.
4.5. Importazione ed esportazione di analisi di impatto ambientale
Le analisi di impatto ambientale possono essere esportate allo stesso modo dei calcoli TCO. Tale
procedura è descritta più dettagliatamente nella sezione 3.12.
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5 Dati utente
Essere in grado di visualizzare come viene utilizzato un ambiente di stampa è un efficace metodo per
supportare una strategia di progettazione di flussi di lavoro di documenti e per presentare e dimostrare
argomentazioni a sostegno di tale strategia. A tale scopo, Asset DB è ora in grado di importare dati utente
di terze parti da programmi quali Print Assessor 6 e SafeCom; i dati vengono successivamente
rappresentati visivamente come annotazioni in corrispondenza di icone di utenti e dispositivi di uscita.
5.1. Importazione di dati utente
Per importare un file di dati, fare clic su Progetto > Importa > Dati utente > Dati utente. Cercare e selezionare
il file dei dati utente, che deve essere in formato CSV (separato da virgole), quindi fare clic su Apri.
In questo modo viene avviato il processo di importazione dei dati, che è simile all'importazione dei dati
bene, in cui i campi nell'importazione vengono associati ai campi Asset DB corrispondenti. Le finestre della
Guida in basso contengono la descrizione del processo. Al termine dell'importazione, fare clic su Chiudi.
Si tenga presente che i file dei Dati utente possono essere di dimensioni molto grandi e, di conseguenza,
il processo di importazione può richiedere alcuni minuti.
Figura 43. Visualizzazione dati utente
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5.2. Mappatura e visualizzazione
Asset DB procederà alla mappatura automatica degli utenti sui dispositivi di output mediante l'indirizzo IP,
quando questo viene catturato nel file dei Dati utente. I dispositivi collegati direttamente devono essere
mappati manualmente.
Se l'indirizzo IP non è incluso e il solo identificatore della stampante è il nome della coda di stampa, è
disponibile una tabella esportata da Asset DB e destinata al reparto IT del cliente, in modo che i tecnici
possano fornire l'indirizzo IP corrispondente alla coda di stampa. Questa tabella è facilmente accessibile
dal responsabile IT del cliente. Fare clic su Progetto > Esporta > Dati utente > Mappature IP dispositivi e
inviare il file al responsabile IT, che sarà in grado di collegare la coda di stampa a un indirizzo IP. Il file può
quindi essere reimportato per fornire la corretta mappatura dell'indirizzo IP; per farlo, selezionare Progetto
> Importa > Dati utente > Mappature IP dispositivo.
Per mappare gli utenti, si consiglia di importare i dati utente prima di recarsi sul posto per la verifica.
L'addetto alla verifica può quindi utilizzare i dati importati per posizionare le icone degli utenti sulla
planimetria nel momento in cui li rileva.
Per visualizzare solo gli utenti o i dispositivi non mappati, fare clic sulla scheda “Utenti con mappatura
annullata” o sulla scheda “Dispositivi con mappatura annullata”. Questi utenti e dispositivi non mappati sono
inoltre visualizzati con un'ombreggiatura rosa nell'elenco degli utenti e dei dispositivi. Per aggiungere
dispositivi/utenti non mappati, selezionare e fare clic sulla relativa icona. Per aggiungere un utente non
mappato (evidenziato in rosa) alla planimetria, selezionarlo sulla tabella e fare clic su questo pulsante
. È inoltre possibile selezionare più utenti e mapparli come un gruppo utilizzando l'icona Aggiungi
gruppo .
Quando si aggiunge un dispositivo, è importante selezionare il tipo di bene corretto:
indica una stampante corrisponde a un MFD e a un dispositivo di produzione.
È inoltre possibile mappare un dispositivo o una persona collegando i dati utente a un dispositivo/utente
precedentemente mappato. Selezionare l'icona del dispositivo/persona posizionata sulla planimetria, quindi
evidenziare il dispositivo nell'elenco degli utenti/dispositivi senza una mappatura. A questo punto, fare clic
sul pulsante per collegare i dati dell'utente/dispositivo a tale icona. Annullare la mappatura di un
utente o di un dispositivo è molto semplice; è sufficiente selezionare l'utente o il dispositivo e fare clic sul
pulsante di annullamento mappatura.
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Quando gli utenti sono mappati a dei dispositivi, vengono visualizzati i collegamenti, come illustrato nella
Figura 44. La linea verde indica il collegamento tra l'utente e il dispositivo, mentre il cerchio attorno all'utente
o al dispositivo rappresenta il volume, suddiviso tra colore (ombreggiatura rosso chiaro) e monocromia
(ombreggiatura azzurra). Per visualizzare tutti i dispositivi utilizzati da un utente per stampare, è sufficiente
fare clic sull'utente in questione.
Figura 44. Visualizzazione di tutti gli utenti che stampano su un dispositivo
Un utente che stampa su un dispositivo da un altro piano viene indicato da un bordo verde attorno al cerchio
del volume. Se si posiziona il cursore sopra l'utente, viene visualizzata un'immagine del piano alternativo
utilizzato dall'utente per la stampa. Lo stesso accade per i dispositivi utilizzati da utenti di un altro piano.
Per modificare le colonne predefinite visualizzate, fare clic su e selezionare le colonne da
visualizzare. Se si desidera importare nuovi dati, è necessario prima rimuovere quelli vecchi. Per farlo, fare
clic su Opzioni > Configurazione dati utente; viene visualizzata una finestra popup simile a quella nella
Figura 45. Eliminare innanzitutto tutte le mappature dei dati utente, quindi tutti i dati utente. Ora è possibile
reimportare i dati utente.
Figura 45. Configurazione dati utente
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6 Caratteristiche di Analyst
6.1. Statistiche
Oltre alla scheda Statistiche di base disponibile in Auditor, Analyst include le opzioni “Statistiche di
archiviazione”, “Statistiche di stampa” e “Utilizzo spazio” disponibili nel menu Visualizza. Le statistiche
vengono visualizzate in base al livello del progetto che è stato attualmente evidenziato: Progetto, Edificio,
Piano o Reparto.
Questi riquadri delle statistiche possono essere anche esportati in formato HTML utilizzando il pulsante
Esporta o tramite un menu contestuale.
Figura 46. Statistiche di archiviazione
Figura 47. Statistiche di stampa
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Figura 48. Utilizzo dello spazio
6.2. Strumento Evidenzia/Filtra beni
Utilizzando lo strumento di evidenziazione/filtro individuato in Visualizza > Evidenzia o Filtra beni è possibile
creare in maniera univoca filtri e visualizzare beni in base a criteri particolari. Nella Figura 49 vengono
mostrate le varie opzioni disponibili per determinare esattamente quali beni vanno evidenziati o filtrati.
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Selezionare qualsiasi campo in
Personalizzazioni icone
Scelta di criteri
Testo libero e caselle di
controllo per i criteri
pertinenti
Impostare più filtri
per un unico campo
Inserire un criterio
aggiuntivo
Figura 49. Modifica di criteri di filtro
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Gli stili di evidenziazione includono una stella di grandi dimensioni che circonda l'icona, una stella accanto
all'icona o un cerchio intorno all'icona. Lo stile di evidenziazione viene selezionato utilizzando il menu a
discesa “Forma” nella Figura 50 insieme a colore, dimensioni e opacità del tipo di evidenziazione. A ogni
filtro è inoltre assegnato un nome che appare nell'elenco dei filtri insieme a un'indicazione dello stile di
evidenziazione. Più evidenziazioni/filtri possono essere applicati al progetto in qualsiasi momento e
possono essere attivati/disattivati nell'elenco dei filtri.
Figura 50. Evidenzia/Filtra beni
Figura 51 mostra una rappresentazione di ciascuno degli stili di evidenziazione disponibili.
Figura 51. Opzioni di evidenziazione beni
Lo strumento di evidenziazione/filtro può anche essere utilizzato per filtrare beni particolari selezionando il
pulsante di opzione Nascondi.
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6.3. Visualizzazione delle distanze attorno alle icone
Le distanze attorno a un'icona possono essere visualizzate anche in modo permanente sulla planimetria.
Per attivare questa funzione, selezionare Visualizza > Mostra distanze; viene visualizzata la finestra popup
di Figura 52.
Figura 52. Impostazioni Mostra distanze
Per ciascun attributo, è possibile specificare una distanza e un colore da visualizzare sulla planimetria. Se
per uno stesso dispositivo vengono utilizzati più attributi, la funzione di contorno potrebbe risultare più
efficace come indicatore rispetto al colore. Questa funzione risulta particolarmente utile nella progettazione
soluzione, dove su una planimetria possono essere utilizzati i colori delle distanze per evidenziare
visivamente che tutti gli utenti di un determinato dispositivo rientrano in un parametro di distanza massima
percorribile a piedi. Vedere Figura 53.
- 44 - Asset DB v4.4
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Figura 53. Distanze circolari dei beni visualizzate
La casella Bene alla base della schermata consente di selezionare un bene o un'icona specifici da
visualizzare singolarmente e separati dagli altri. Per attivare questa funzione, fare clic con il pulsante destro
sul dispositivo in questione e selezionare “Imposta distanza bene”.
7 Rapporto Riepilogo valutazione di stampa
Dopo aver eseguito le analisi TCO e di impatto ambientale e trasferito i dati nello stato corrente, il rapporto
Riepilogo valutazione di stampa include automaticamente i dati TCO e di impatto ambientale.
Per generare il rapporto, selezionare Rapporti > Esegui nel menu superiore e selezionare Genera riepilogo
valutazione di stampa. Prima di fare clic su Esegui per generare il rapporto, è possibile scegliere la lingua
del rapporto e le parti del progetto da includere.
- 45 - Asset DB v4.4
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1
Figura 54. Richiesta rapporto Riepilogo valutazione di stampa
Il rapporto può essere prodotto in Word, Excel, PowerPoint o PDF. Questo viene determinato modificando
il tipo di file quando si assegna un nome al file e si decide il percorso di salvataggio. Tutti i grafici vengono
generati dai dati nel progetto Asset DB. Vengono incluse anche le planimetrie in base alle informazioni
visibili in Asset DB (ovvero, le opzioni di visualizzazione impostate in Asset DB vengono visualizzate sulle
planimetrie nel rapporto). Al momento, i rapporti sono disponibili nelle lingue elencate nella Figura 54.
8 Gamma
Se si è terminato di utilizzare un'analisi e si desidera mantenere i dati senza la necessità di utilizzarli
giornalmente in Asset DB, è possibile esportare/importare in massa tipi di file Asset DB per scopi di
archiviazione1. La funzione fornisce un file .atc che è possibile salvare al di fuori di Asset DB e la cui
versione locale può quindi essere cancellata per ridurre la confusione nella finestra di dialogo Apri. Il file
può anche essere usato per condividere i dati con altri utenti.
Le funzionalità di esportazione/importazione gamma non sono disponibili con tutti i tipi di licenze
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8.1. Esportazione gamma
Per esportare una gamma, aprire il progetto per il quale si desidera esportare eventuali elementi (non è
necessario aprire tutti gli elementi; è sufficiente che il progetto sia aperto), quindi passare a File > Esporta
> Gamma.
Figura 55. Esporta gamma
È possibile quindi scegliere quali elementi esportare selezionando la casella accanto all'elemento
nell'elenco (vedere Figura 56).
Figura 56. Selezione elementi da esportare
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In questo modo è possibile esportare uno qualsiasi o tutti gli elementi in un singolo file. Quando è
necessario reimportare questi elementi in Asset DB, è possibile reinserire tutti gli elementi o scegliere gli
elementi specifici da importare. È possibile inoltre utilizzare questo metodo come un mezzo per condividere
i dati del progetto con altri utenti.
8.2. Impostazione gamma
Per importare un file di gamma, selezionare File > Importa > Gamma e passare al percorso di salvataggio
del file. Selezionare il file e scegliere “Apri” per selezionare i componenti da importare. È possibile importare
alcuni o tutti i componenti disponibili.
Nota: se si sceglie di importare la parte della gamma del progetto e il progetto esiste ancora in Asset DB,
viene creata una copia del progetto e importati altri componenti di analisi rispetto alla copia, piuttosto che
l'originale. Se si desidera importare le analisi rispetto al progetto originale, accertarsi di non selezionare il
progetto, ma solo le analisi. Le analisi vengono importate come copie rispetto al progetto originale.
- 48 - Asset DB v4.4
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